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Autore: Harley Sparrow    04/04/2019    2 recensioni
Seguito di This is Us – Youth
Anno 1994/1995
Edmund, Frannie e Margaret proseguono con il loro sesto anno gli studi presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Li abbiamo lasciati sull'Espresso del ritorno, e li ritroveremo con l'estate nel mondo magico.
Tra la Coppa del Mondo di Quidditch, il Torneo Tremaghi, nuovi amici e vecchi rancori, conti in sospeso e baci rubati nelle aule deserte, sirene squamate e draghi sputafuoco, ce ne saranno per tutti, di belle e di brutte.
Saltate a bordo e tenetevi forte, un nuovo anno vi aspetta!
*
Dal testo:
-Sai mamma, Edmund e Margaret giocano per Serpeverde!
Esclamò Frannie, per cambiare argomento.
-In verità io giocavo.
-Non dire sciocchezze, Mag. Dopo la disfatta di Draco di quest'anno, il prossimo avrai un posto assicurato in squadra!
La rassicurò Edmund, deciso. A quelle parole i genitori di Frannie si guardarono complici.
-L'anno prossimo, dici? Chissà...
Iniziò Jane, ridendo sotto i baffi.
-È possibile che avrete altro a cui pensare...
Continuò Josh, guardandola ammiccante.
-Io non mi preoccuperei molto della squadra! Anzi, fossi in voi non me ne preoccuperei per niente!
Frannie sbuffò.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Until the very end'
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Nota iniziale
Nel corso della festa di compleanno di Mag abbiamo nominato un po' di canzoni che in quegli anni risuonavano nelle teste dei ragazzi. Vi lascio qui i link, nel caso in cui vogliate ascoltarle per entrare di più nell'atmosfera! 

Queen ft David Bowie - Under Pressure (i Queen regnano. E torneranno a rallegrare le giornate dei nostri eroi)
Voulez-Vous? - ABBA
a-ha - Take on Me
Toto - Africa



 


DICEMBRE FESTOSO E GRANDI PREPARATIVI


 
Il quattordici dicembre arrivò più in fretta del previsto. Quella mattina, appena sveglie, Frannie e Jasmine erano saltate nel letto di Margaret strillandole i loro auguri e svegliandola di soprassalto. Margaret aveva urlato per poi balbettare e iniziare a ridere, Miles aveva imprecato per essere stata svegliata a tradimento e le aveva praticamente buttate fuori dalla stanza. A colazione Edmund la aveva sorpresa con una crostatina al lampone, la sua preferita, chiesta appositamente nelle cucine per l'occasione. Il fatto che avesse avuto un pensiero così carino solo per lei la faceva sentire la persona più felice sulla terra. Neanche l'orario pieno di quel giorno (avrebbe avuto sei ore piene di cui aritmanzia, trasfigurazione e due ore di incantesimi) le avrebbero potuto guastare l'umore. Durante la colazione Fred, George, Laetitia, Aurora e Tony si avvicinarono per farle gli auguri, persino Susan e Lucy la abbracciarono, cosa che la fece sentire molto in imbarazzo. Dante arrivò sfrecciando per la Sala e le fece cadere un pacchetto sul tavolo, evitando con precisione millimetrica la sua tazza da tè fumante. Dentro il pacchetto, il regalo dei suoi genitori. Uno splendido orologio d'oro, con le ore in numeri romani e nel quadrante l'illustrazione deliziosa di un vascello sul mare. La ragazza era estasiata. Frannie, che aveva suggerito ai Rosander l'usanza tra i maghi di regalare un orologio per la maggiore età e aveva prestato loro il gufo, si godeva la scena soddisfatta. La giornata di lezione passò così in fretta che Margaret neanche se ne accorse, le due ore di Storia della Magia con Edmund le passò a parlare con lui della festa e degli invitati, parlarono per due ore intere senza fermarsi, stavolta Frannie non li aveva contattati per niente allo specchio, come invece era solita fare alle ore di Ruf. Ovviamente la ragazza lo aveva fatto appositamente per, almeno al suo compleanno, farle passare quelle due ore con Edmund in pace, mentre lei, insieme a Fred e George, iniziava a sistemare per la festa che sarebbe iniziata alle sei. Uscendo da lezione alle quattro e mezza, Margaret e Edmund si diressero, di ottimo umore, verso i sotterranei. Scendendo le scale già potevano sentire le note di una canzone che Margaret aveva nella lista. Lei sorrise e corse ad aprire la porta dell'aula. George era salito in piedi su una sedia, teneva la bacchetta come un microfono.
-Pressure pushing down on me
Pressing down on you no man ask for!
Fred faceva levitare un candelabro per aumentare la luce nella stanza. Vedendoli entrare, si distrasse e li salutò a gran voce, facendolo cadere e infrangere sul pavimento.

"Under pressure 
That brings a building down
Splits a family in two
Puts people on streets"


Frannie scoppiò a ridere e lo riparò con la bacchetta, poi corse ad abbracciare Margaret.
-Under pressure! Um ba ba be, um ba ba be, de day da!
Canticchiava Lee Jordan, macchinando col suo stereo magico.
-Lasciamo gli uomini a fare il lavoro sporco, andiamo a cambiarci!
Esclamò Frannie, afferrando Margaret per le spalle e trascinandola fuori dalla stanza. 
-Ah, grazie eh! Mi dovrei cambiare anch'io!
Rispose Edmund in tono finto offeso, però sorrideva.
-Prima le signore! Under pressure...
Gridò Frannie, che ormai trascinava Margaret verso la Sala Comune, tenendola per il braccio.
-Amo il fatto che quest'aula sia nei sotterranei, è praticamente attaccata alla Sala Comune! Abbiamo sistemato quasi tutto mentre eri a lezione, manca solo il cibo! E gli invitati, naturalmente! Spero che ti piacerà... Ordine di Merlino!
Borbottò, e le statue la fecero passare.
-È perfetto, Frannie.
Rispose lei, attraversando la Sala a gran passi insieme all'amica. Non c'era quasi nessuno, anche se ormai tutte le lezioni erano finite. Le sorelle Greengrass leggevano accanto al camino e Pucey era accanto la vetrata, osservava nervosamente il Lago Nero.
-Buon compleanno Rosander!
Disse, mentre le due entravano nel dormitorio. Miles, truccata e vestita, usciva in tutta fretta proprio mentre le due entravano.
-Ciao ragazze, a dopo! 
Le due si scambiarono uno sguardo di intesa, poi Frannie andò di fretta verso il baule.
-Meglio fare in fretta, così potremo dare il cambio a Ed! Oh, finalmente posso usare questo vestito!
Esclamò, tirando fuori un abito smanicato color verde bottiglia.
-Non avrai freddo con quello?
-No... perché avrò questo!
Rispose, tirando fuori una giacca in pelle. Delle decolleté nere avrebbero completato l'opera. 
-Tu cosa ti metti?
-Stavo pensando a questo, in realtà.
Rispose dubbiosa, mostrandole un vestito color vinaccia con le maniche a tre quarti e la gonna poco sopra il ginocchio. Aveva uno scollo molto particolare.
-Mi piace moltissimo Mag!
Rispose l'altra, ma lei sospirò.
-Sì, anche a me. Ma non so che scarpe metterci. Vorrei fare pratica per il ballo del ceppo con i tacchi...
-Sì, decisamente. Non puoi mettere scarpe basse con quello.
Le ordinò la ragazza, e Margaret si morse il labbro 
-Sì, immaginavo avresti detto così.
Frannie chiese aiuto all'amica per mettersi la collana d'argento con il serpente che le aveva regalato Draco per il Natale precedente, e Margaret gliela aveva agganciata di malavoglia, per poi mettersi dei piccoli orecchini d'argento a forma di farfalla.
Quando ebbero finito di truccarsi, uscirono in Sala Comune. Dal momento che avevano chiesto il permesso e, soprattutto, che la festa sarebbe stata nei sotterranei, non ci sarebbe stato bisogno di coprirsi coi mantelli alla solita maniera. Sul divanetto uscendo videro Hans, che sorrise affettato ma mantenendo uno sguardo ostile e inquietante.
-Buon compleanno, Margaret.
Lei alzò un sopracciglio e lo guardò con indifferenza.
-Grazie.
Rispose semplicemente, e le due uscirono dalla Sala.
-Che idiota.
Borbottò Frannie, andando verso l'aula.
-Ci avete messo una vita!
Esclamò Edmund vedendole arrivare. Per la Sala risuonava Africa di Toto. I candelabri erano stati fatti levitare con successo, evitando il crepuscolo perenne che regnava nei sotterranei. Su quattro banchi uniti a formare un tavolo si affollava ogni genere di cibo delle cucine. Tutti gli altri banchi e sedie erano stati rimpiccioliti e ammucchiati sotto il tavolo con le provviste. Quattro calici di succo di zucca e una teiera fumante erano dietro un vassoio coperto, che probabilmente ospitava la torta.
-Sì, siete arrivate a lavoro finito. Facile così, eh?
Esclamò Jordan, che era seduto per terra accanto alla sedia su cui aveva posato il suo stereo.
-Lasciate perdere signore, questi due non sanno proprio cosa sia la cavalleria!
Disse George, lanciandogli un'occhiataccia.
-Su, su, andate a cambiarvi, qui ci pensiamo noi!
Fece eco Fred.
Edmund e Lee alzarono gli occhi al cielo.
-Fate i bravi e non rovinate nulla, ora che è tutto pronto!
Li ammonì Edmund, e subito dopo uscì dalla Sala. I gemelli si guardarono negli occhi e si sedettero per terra, facendo loro segno di seguirli. Le ragazze, titubanti, li imitarono. Erano al centro della sala, in cerchio. Fred fece un sorriso malefico e tirò fuori una boccetta da circa mezzo litro dalla tasca.
-Cos'è?
Chiese Frannie, con gli occhi che brillavano.
-Acquaviola. Per iniziare la serata.
Margaret sgranò gli occhi.
-Di già? Ma non è ancora arrivato nessuno!
-Appunto! Non è molto grande...
-... non è abbastanza per tutti...
-...così abbiamo pensato di tenerla...
-...per le nostre due serpi preferite!
-Siete assolutamente i migliori, ragazzi!
Rise Frannie, scuotendo la testa.
-Non so... siamo dentro la scuola! E se ci beccano?
-E chi? Nei sotterranei a quest'ora non c'è mai nessuno...
-... e Gazza è stato avvertito, quindi il rumore non lo attirerà.
La ragazza li guardò dubbiosa.
-Dai Mag, la hanno conservata apposta per noi... sarebbe sconveniente rifiutare...
Disse Frannie, e lei alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Gli altri tre ghignarono, sapendo di aver vinto.
-Prima la festeggiata! 
Esclamò Fred, porgendole la boccetta. Margaret guardò gli amici sconsolata, stappò l'ampolla e dopo un bel respiro bevve un lungo sorso. Fred, George e Frannie applaudirono. Quando si separò dalla bottiglia, anche lei sorrideva. 
-Signorina Firwood, prego...
La invitò George, e Margaret le passò l'acquaviola. Lei li guardò ammiccante e poi bevve un bel sorso a sua volta. Continuarono in senso orario e bevvero per tre giri. 
-Ok, ok, adesso basta però!
Disse Margaret ridendo.
-Anche perché è finita!
Disse George alzando le spalle. Il tempo di infilare nuovamente la boccetta nella tasca del mantello che
-Che diavolo ci fate lì a terra?
I quattro sussultarono. Sull'uscio stava Edmund, e sorrideva. Aveva un pacchetto in mano. Frannie lo guardò e gli fece l'occhiolino, che lui ricambiò annuendo. Aveva dei pantaloni blu notte quasi neri, e un maglioncino celeste chiarissimo da cui spuntava una camicia bianca. Frannie fischiò con approvazione e lui arrossì leggermente mormorando 
-Idiota.
I ragazzi si alzarono, ora dovevano solo aspettare. Edmund prese una sedia da sotto il tavolo e la fece tornare di dimensioni normali, poi la sistemò accanto a quella con lo stereo.  Sorrise e ci posò sopra il pacchetto, poco più grande di una scatolina da gioielleria. Margaret lo guardò con curiosità.
-Dopo, tutti insieme!
La sgridò Frannie, e lei alzò le spalle. Anche George tirò fuori un pacco dalla tasca, ma doveva essere stato nascosto da un incantesimo di estensione irriconoscibile, perché era molto più grande di quello di Edmund e Frannie. Era largo e piatto, di forma rettangolare, e lo posò sulla sedia, mettendolo sotto quello degli altri due. La curiosità di Margaret cresceva ancora di più.
-È anche da parte di Lee e Angelina!
Come chiamati, i due apparvero alla porta, Lee faceva strada e la ragazza si guardava spaesata intorno. L'unica stanza dei sotterranei in cui era stata sinora era l'aula di pozioni.
-Fa un po' più freddo qui.
Mormorò, stringendosi nelle spalle. Aveva un vestito giallo vivo a mezze maniche che arrivava alle ginocchia molto aderente, e una cascata di capelli sciolti.
-Tanti auguri Margaret.
Disse, a la abbracciò.
-Grazie Angelina! 
Ormai era ora, e iniziava ad arrivare sempre più gente. Dopo i due Grifondoro apparve la squadra di Quidditch, poi Laetitia stranamente quasi in anticipo, con un vestito blu corto e una giacca in pelle che le stavano benissimo, e una coda alta. Anche loro misero i regali sulla sedia, che iniziava a riempirsi. Laetitia iniziò subito a mangiare appena arrivò, dando il via anche agli altri, con buona gioia di Frannie e Edmund. Tony arrivò con Aurora e Philip qualche tempo dopo, e Frannie corse subito ad abbracciarlo e salutarlo. 
-Stai proprio bene oggi!
Gli disse, accompagnandolo al tavolo con il rinfresco. Aveva una maglietta blu e dei jeans grigi eleganti, con una giacca dello stesso colore. Frannie pensò che avrebbe potuto guardarlo per ore. Aurora invece, con il suo top nero e la sua gonna lunga color lilla, si avvicinò a Margaret e le diede due baci sulla guancia.
-Buon compleanno Mag.
Le disse sorridendo, e Margaret ricambiò col cuore. Con suo sommo stupore, anche Philip la abbracciò, un po' goffamente, cosa che la lasciò sconvolta e senza parole. Quando si separarono le diede un bacio sulla guancia e lei avvampò.
-Auguri Margaret.
-Gra...zie Philip. Grazie. Ahem. Divertitevi.
Balbettò, e si defilò da Frannie per raccontarle cosa era successo. Quando Aladdin e Jasmine arrivarono, ormai la pila di regali sulla sedia era piuttosto alta. Jasmine era veramente bellissima, quando entrò tutti si voltarono  a guardarla. Aveva una tuta senza maniche color turchese con uno scollo molto pronunciato e i pantaloni lunghi a campana, e due tacchi vertiginosi. Aladdin la guardava sognante ogni volta che lei si girava per parlare con qualcuno. Anche Yvonne e Dimitar erano arrivati, a braccetto, guardandoli Frannie e Margaret avevano decretato che sì, stavano bene insieme. Avevano la testa alta e sorridevano in modo naturale, sembravano sicuri di sé e perfettamente a loro agio. Sembravano studenti di Hogwarts da sempre, salutavano tutti con entusiasmo, si fermarono da Tony e Aurora e scambiare qualche chiacchiera mentre Philip discuteva con Fred di qualcosa. Erano perfettamente integrati ora, persino il loro inglese era migliorato, e il primo giorno di scuola, quando li avevano visti impacciati e scontrosi, come pesci fuor d'acqua, sembrava lontano anni luce.
Dimitar abbracciò Margaret sino a sollevarla da terra, Yvonne le diede due baci sulla guancia. Edmund, che non aveva smesso di starle accanto per un attimo e che al momento era poggiato a lei con il braccio intorno alle sue spalle, lanciò un'occhiataccia a Frannie e George per assicurarsi che non lo stessero guardando, dal momento che lo avrebbero preso sicuramente in giro. Alla radio partì una canzone che Margaret adorava, la prima della sua lista. Si illuminò.

"People everywhere
A sense of expectation hanging in the air
Giving out a spark
Across the room your eyes are glowing in the dark"


-Pieno di gente, non è così? Non pensavo di avere tanti amici.
Mormorò Margaret ridacchiando, aggiustandosi i capelli.
-Alla gente piaci. È normale.
Rispose il ragazzo, guardandola negli occhi.
-Non ne sarei così sicura...
-Non dire sciocchezze. Sono tutti qui per te, no?
-Già, o per il buffet.
Rispose lei, sorridendo imbarazzata. Lui rispose al sorriso
-Io sono qui per te, non per il buffet.
Margaret fissava i suoi occhi ardenti e si sentì mancare il respiro.

"And here we go again, we know the start, we know the end
Masters of the scene
We've done it all before and now we're back to get some more
You know what I mean"


Frannie spiava Tony attraverso la sala. Quante volte sarebbe dovuto succedere ancora? Baston, Alicia, ora Luc... quante persone avrebbe dovuto illudere ancora per riempire un vuoto che non riusciva ad accettare?
Dopo l'ultima volta si era promessa che non lo avrebbe più fatto, e ora eccola là, con un appuntamento il giorno di Natale con una persona carina sì, ma di cui non le fregava assolutamente nulla. Un palliativo. Guardando l'unica persona che aveva sempre voluto senza neanche la forza di avvicinarsi. Ancora, e ancora, e ancora...

"Voulez-vous (ah-ha)
Take it now or leave it (ah-ha)
Now it's all we get (ah-ha)
Nothing promised, no regrets"


Fred e Angelina ballavano al centro della stanza. Non sapevano cosa provavano l'uno per l'altra, o forse sì ma non lo ammettevano a loro stessi. Quei balli alle feste, le frecciatine, qualche bacio rubato faticosamente, era tutto quello che avevano. Ognuno di loro recitava la parte dell'indifferente, si piacevano sì, ma cosa di più? Sarebbe bastato così poco per ottenere quello che desideravano davvero entrambi. Com'è brutto a volte avere sedici anni, non saper riconoscere quando l'amore ti passa accanto e ti scivola tra le dita. Quando te ne accorgi hai perso il treno, è troppo tardi.

"Voulez-vous (ah-ha)
Ain't no big decision (ah-ha)
You know what to do (ah-ha)
La question c'est voulez-vous
Voulez-vous?"


Adrian ascoltava la musica e guardava Miles ballare con il resto della squadra. A lui ballare non era mai piaciuto, però pensava che per lei... per lei avrebbe anche potuto. Erano giorni, no, settimane che si chiedeva se avesse potuto invitarla al ballo. Alla fine avevano iniziato di nascosto, continuato di nascosto, e chissà forse la loro relazione sarebbe finita così, di nascosto. Tutto perché non riusciva a farle capire che finalmente per lui era arrivata l'ora di renderla pubblica. Erano mesi ormai, nascondersi non aveva più senso. Avevano deciso di farlo all'inizio per non rovinare la squadra se fosse andata male, ma ora... se solo fosse riuscito a chiederglielo, una volta per tutte. Non era una domanda poi così difficile. Ti va?

"I know what you think
The girl means business so I'll offer her a drink
Looking mighty proud
I see you leave your table, pushing through the crowd"


Dimitar parlava con Tony, di qualcosa che non gli interessava molto. Tutto quello che avrebbe voluto era andare da Yvonne, seduta con Laetitia poco più in là, e portarla al tavolo a bere qualcosa, magari. Non voleva correre troppo, e se lei lo avesse giudicato appiccicoso? Del resto dovevano solo andare al ballo insieme, niente di più. Voleva andarci piano con lei. Ma quanto avrebbe voluto avvicinarsi e chiederle se le andava di bere qualcosa con lui, stare un po' insieme. Quando la vide guardarlo e poi alzarsi, non credeva ai suoi occhi. Si chiese per un attimo cosa stesse facendo, infilandosi tra la folla e spingendo per farsi strada ma sì, veniva verso di lui.
-Ehi Mit, ti va di bere qualcosa?
Il ragazzo annuì.
-Sì.

"I'm really glad you came, you know the rules, you know the game
Master of the scene
We've done it all before and now we're back to get some more
You know what I mean"


-Grazie di avermi accompagnata.
Sussurrò Aurora, guardandolo negli occhi mentre lo stringeva a sé.
-L'ho fatto volentieri. Mi piace Rosander, e poi è sempre bello vederti contenta.
Lei sospirò felice, senza lasciarlo andare. Molte amiche le avevano detto che prima o poi si sarebbe stancata. Che iniziare una relazione seria a quindici anni voleva dire buttare la parte più bella dell'adolescenza. Che a stare sempre con la stessa persona, fare le stesse cose, alla lunga si sarebbe stufata. Lei li aveva sempre ignorati. Non poteva farci niente, ogni volta che passava del tempo con Philip l'unica cosa che desiderava era altro tempo con Philip.

"Voulez-vous (ah-ha)
Take it now or leave it (ah-ha)
Now it's all we get (ah-ha)
Nothing promised, no regrets
Voulez-vous (ah-ha)
Ain't no big decision (ah-ha)
You know what to do (ah-ha)
La question c'est voulez-vous
Voulez-vous?"


Quando la canzone finì la magia si ruppe, e Edmund si accorse che Frannie lo stava fissando. Si era avvicinata a Fred e George, e parlava fitto fitto con loro ridacchiando, si accorse di avere ancora il braccio intorno alle spalle di Margaret e lo ritrasse. 
-Ti odio.
Le sussurrò a distanza, facendole la linguaccia.
-Hai detto qualcosa, Ed?
Chiese Margaret, tagliandosi una fetta di torta, che aveva scoperto essere panna e fragoline.
-No! Cioè... sì. Ormai ci sono tutti, che dici di aprire i regali?
Lo sguardo di lei si illuminò.
-Speravo che me lo dicessi! 
Fece cenno a Frannie di avvicinarsi.
-Vieni! Apro prima il vostro regalo.
Al sentire quelle parole l'amica saltò dalla gioia.
-Oh sì! Oh, sì! Ti piacerà moltissimo!
-Speriamo...
Aggiunse Edmund, con espressione preoccupata.
-Certo che le piacerà, Ed! È perfetto!
Il ragazzo sbuffò alzando gli occhi al cielo. I due si avvicinarono alla pila di regali e Frannie frugò per trovare il loro, che era finito parecchio in fondo.  Era una scatola abbastanza piccola, di forma cubica, non tanto più grande di una da gioielleria. La ragazza scartò la carta da regalo nera con rifiniture dorate, e dentro trovò quello che sembrava un piccolo scrigno di legno nero con laccature in oro. Sembrava molto antico. Lei li guardò con aria interrogativa.
-Aprila.
La incoraggiò Frannie. Lei lo fece, e quello che trovò dentro la sorprese. Non era uni scrigno e neanche una scatolina, era una bussola. Molto vecchia, a giudicare dalle ammaccature. L'ago puntava fisso davanti a lei, in direzione di Edmund, che si trovava proprio tra loro e i pacchi da scartare. Il ragazzo trasalì, e Frannie con lui. Avrebbe dovuto prevederlo. Pensò in fretta a una soluzione.
-Mag, hai così tanta fretta di aprire tutti i regali?
Chiese ridendo. Il ragazzo a sentire quelle parole scosse la testa infastidito, come se si fosse appena vergognato del pensiero che sinora gli passava in testa.
"Margaret, mi devi un bel favore."
-Ehm, perché?
Chiese la ragazza, confusa.
-Questa non è una bussola normale, non punta al nord. Punta alla cosa che più vuoi al mondo.
Lei sgranò gli occhi affascinata, poi arrossì.
-Sì, sono molto curiosa per i regali, in effetti. 
La chiuse di scatto per evitare altri danni e mormorò
-È bellissima.
Stringendo entrambi gli amici in un abbraccio. Loro ricambiarono e restarono stretti per qualche secondo, poi l'abbraccio si sciolse.
-E vi sarà costata un patrimonio!
Frannie alzò le spalle.
-Ho fatto venire Sinister a Diagon Alley il mese scorso per vendermela. Con Dimitar trattare è stato facile. Sa essere molto minaccioso. Ma ora vediamo se funziona!
Esclamò Frannie, prendendogliela dalle mani a tradimento. La aprì, e precisa come un orologio svizzero puntò l'ago in direzione di Tony, che parlava con Fred e George dall'altra parte della stanza.
-Direi che è perfetta.
Commentò Edmund ridacchiando.
-Vuoi provare tu?
Chiese Margaret all'amico. Lui sbiancò.
-No, grazie. Ho... ho già tutto quello che voglio, al momento.
La ragazza alzò le spalle e infilò il regalo nella borsa.
-Siete gli amici migliori del mondo!
-Lo sappiamo!
Rispose Frannie, facendo ondeggiare i capelli. Aurora si avvicinò entusiasta ai ragazzi.
-Stai già aprendo i regali? Dovresti aprire quello mio e di Tony!
Le consigliò, sorridendo fiera. Margaret ricambiò il sorriso. Come avrebbe potuto dirle di no? Cercò il regalo tra i tanti e tirò fuori una busta di carta color oro, con un fiocco rosso. La aprì piano per non romperla, e ne tirò fuori un delizioso vestito color pesca, con la gonna a palloncino e uno scollo a cuore, e un damascato dorato lungo l'orlo della gonna.
-È bellissimo, Aurora. Grazie. 
-Prova a scuoterlo.
-Cosa?
-Agitalo, avanti. 
La ragazza, titubante, lo mosse appena tra la mani. Lentamente, il vestito da color pesca divenne color carta da zucchero. Margaret spalancò la bocca, ammirata.
-È davvero fantastico!
Mormorò, guardandolo con sincero apprezzamento.
-Dov'è Tony? Devo ringraziare anche lui!
Il regalo che aprì subito dopo, fu quello di Dimitar e Yvonne. Era il più piccolo, in una scatolina blu scuro chiusa da una piccola cerniera in argento. La fece scattare e lo aprì. Al suo interno, una sottile catenina in argento con tre ciondoli, ciascuno con lo stemma di una delle loro scuole di magia.
-Così ti ricorderai di noi quando saremo via.
Le disse Dimitar, alzando le spalle.
-È stata sua l'idea, ma l'ho scelta io la collana!
Specificò Yvonne, sorridendo fiera.
-Grazie ragazzi, davvero! È tutto così bello!
Aladdin e Jasmine le avevano regalato un bracciale di turchesi e lapislazzuli direttamente da Agrabah che aveva l'aria di costare quanto la sua testa, e aveva abbracciato Jasmine per due minuti consecutivi per ringraziarla. La squadra invece le aveva regalato un set di ginocchiere/cavigliere/scarpe da quidditch nuovo di zecca, con la firma di Lynch, il cercatore della nazionale irlandese. Edmund aveva fatto gli occhi a cuoricino per tutto il tempo, e Margaret pensò a malincuore che ogni tanto avrebbe potuto prestargli qualcosa. Laetitia le regalò, come al solito, un libro. L'edizione illustrata a tiratura limitata dell'Isola del Tesoro.
Quando aprì il regalo di Fred, George, Lee e Angelina però, accadde qualcosa di strano. Si era lasciata il regalo più grosso per ultimo, perché era sotto tutti gli altri. Lo afferrò titubante. Era coperto da una carta da pacchi piuttosto anonima. Lo scartò questa volta senza preoccuparsi di strappare la carta. Era un quadro. Un quadro molto bello, in una cornice semplice di legno bianco, raffigurante un vascello nel mare in tempesta. Aveva qualcosa di particolarmente affascinante, che rapiva lo sguardo.
-È magico, almeno così ci hanno detto...
-...non sappiamo cosa faccia, ma penso che prima o poi salterà fuori...
-... è particolare, e sappiamo che ti piacciono queste cose, quindi...
Ma la cosa più strana era lo sguardo di Edmund. Lo fissava incantato, come se ne fosse totalmente assorbito e non vedesse più nient'altro, e non sapesse dove si trovasse. Fu Frannie ad accorgersene.
-Edmund?
Il ragazzo non rispose, guardava il quadro con attenzione.
-Penso di aver già visto questo quadro.
Sussurrò. Margaret e Frannie si guardarono preoccupate.
-Penso fosse in camera di mio cugino Eustace.
-Ed, tutto bene?
-Mi ricorda qualcosa. Non sembra anche a voi che l'acqua si stia muovendo?
-Ok, ok, è abbastanza.
Disse Margaret, e lo avvolse nuovamente nella carta da pacchi. Il ragazzo sussultò  si riscosse. Lei lo ripose insieme agli altri con attenzione.
"Solo Fred e George potevano regalarmi un quadro maledetto."
Pensò, scuotendo la testa. Ma invece disse
-Grazie ragazzi. È molto bello.
Quando i regali furono finiti, ormai erano quasi le dieci. I primi invitati iniziarono a dileguarsi. Yvonne e Philip furono i primi ad andarsene, poi Angelina e la squadra di Quidditch. Aladdin e Jasmine decisero alle dieci e un quarto che era ora di andare. Entro le dieci e mezza gli ultimi rimasti erano Margaret, Edmund e Frannie, i gemelli Weasley, Lee Jordan, Dimitar e Laetitia. Frannie sospirò.
-Beh, era ora! Stavo giusto aspettando che rimanessimo in pochi!
Esclamò, frugando nella borsa.
-Su, venite qui, resta solo mezz'ora! 
Esclamò, sedendosi sul pavimento. I gemelli furono i primi a imitarla, seguiti da Dimitar. Edmund li seguì un po' titubante, poi le altre due.
-Quale altro asso nella manica che disapproverò ci hai riservato, Fran?
Chiese Margaret sospettosa.
-Oh, eccola!
Esclamò lei, tirando fuori una bottiglia di assenzio dalla borsa, di quelle compratele da Edmund.
-Wow, il gioco si fa duro! 
Mormorò Fred sogghignando.
-Assolutamente no! Manca solo mezz'ora, potrebbe passare Piton a controllare!
Disse Margaret a bassa voce, ma in tono deciso.
-Vorrà dire che tra mezz'ora dovremo averla finita!
Le rispose Edmund.
-Dai Rosander, fallo per noi...
La supplicò George.
-È il mio compleanno, dovreste fare voi qualcosa per me! 
-Ha ragione!
Convenne Laetitia sorridendo. Frannie alzò le spalle e stappò la bottiglia. Dimitar sorrise e appellò dei bicchieri.
-Frannie!
Esclamò Margaret, oltraggiata.
-Tanto lo so che lo vuoi anche tu!
Liquidò lei, mentre Dimitar le passava i bicchieri. Gliene porse uno pieno. Lei lo guardò ostile, ma lo afferrò. Gli altri sorrisero. Quando tutti ebbero il loro bicchiere, Frannie si sedette più comoda.
-È stata una bella festa, Rosander.
Disse Lee, prendendo un sorso.
-Grazie. Voi siete stati molto carini.
-Non è bellissimo? Tra poco ci sono i corsi di smaterializzazione! E la prossima estate potremo usare la magia!
Sospirò Edmund, annusando l'assenzio nel bicchiere.
-Già, l'anno prossimo potremo duplicare i soldi babbani per andare al cinema!
Propose Frannie.
-Cinema? Cos'è?
Chiese George confuso.
-Se ascoltassi le lezioni di babbanologia lo sapresti!
Rispose Edmund ridendo.
-Da quando tu ascolti le lezioni?
Chiese Fred scettico.
-Babbanologia sì. É divertente!
Si difese lui.
-La prossima volta voglio venire anche io con  voi al cinema! Ci sono dei film che devo assolutamente vedere l'estate prossima!
Si inserì Laetitia, che aveva quasi finito il bicchiere ed era un po' alticcia.
-Davvero? E quali? Non mi sono ancora informata!
-Uno si chiama Pocahontas, è della Disney... parla degli indiani d'America, dicono che sarà un capolavoro! Poi ce n'è uno che si chiama Jumanji, mamma dice che lo stanno pubblicizzando così tanto che deve essere bello per forza! È un fantasy. E poi c'è questo cartone che...
-Cartone! Amo i cartoni!
La interruppe Frannie, sorridendo da un orecchio all'altro.
-Sì, anche io. Questo pare sarà diverso dagli altri. Il primo cartone in 3D! Con i disegni fatti al computer! È di uni studio nuovo, ne parlano tutti... mi pare si chiami Toy Tale o qualcosa del genere...
Edmund e Frannie si guardarono eccitati e Margaret sorrise. Portare loro era più divertente di portare due bambini. 
-Un brindisi al cinema, quindi!
Esclamò Fred, sollevando il bicchiere.
-Al cinema! 
Risposero tutti in coro, bevendo un sorso.
-E uno a Rosander!
Continuò George, sollevando il suo. Tutti lo imitarono e ne bevvero un altro, Laetitia tossì.
-Siete strani, voi inglesi.
Disse a un certo punto Dimitar, guardandoli con gli occhi lucidi 
-Tutto ok, Mit?
Chiese Frannie, guardandolo preoccupata.
-Forse ha bevuto troppo! 
Azzardò Jordan.
-Parlate del mondo babbano così, tranquillamente... ci andate in gita... lo studiate a lezione... da noi qveste cose non esistono. Non è un male il vostro, è solo... strano. Prima lo avrei trovato strano. Ora penso che siamo strani noi. È normale?
Laetitia sorrise come se le avessero detto che aveva appena vinto il Torneo Tremaghi.
-È questo lo scopo del torneo, credo.
-Qvesto viaggio mi cambia in un modo che non mi sarei mai aspettato, davvero.
-Ti capisco, sai? Anche io quando sono andata a Uagadou sono cambiata molto. Vedere le cose da un'altra prospettiva cambia tutte le carte in tavola. E quando torni a casa anche se tutto è rimasto uguale ti sembra tutto diverso, non capisci più nulla.
-Ehi, ehi, ehi! Da quando abbiamo deciso di essere così malinconici? Non è una festa questa?
Chiese Edmund, mandando giù un altro sorso e sorridendo.
-Sì, caspita! È la mia festa!
Esclamò Margaret, finendo il bicchiere di colpo.
-Wow Rosander, è una sfida questa?
Chiese Fred, e senza aspettare risposta bevve tutto il contenuto del bicchiere. Frannie e Edmund si guardarono e li imitarono, seguiti da Dimitar e poi da George e Lee. 
-Scusate ragazzi, non ce la faccio!
Borbottò invece Laetitia, spingendo avanti il bicchiere, ancora vuoto per metà. Era molto pallida e si teneva la pancia.
-Mi sa che hai esagerato, Laets!
Esclamò Margaret ridacchiando. Dimitar alzò le spalle e afferrò anche il bicchiere della ragazza.
-Un giorno riuscirò a farti ubriacare, Mit.
Disse Frannie guardandolo con aria di sfida.
-Devi solo provarci.
Rispose il ragazzo sorridendo. Margaret iniziava a vedere annebbiato, la stanza dondolava leggermente. Sorrise. Era una bella sensazione. Si appoggiò al fianco di Edmund con la schiena, dato che il ragazzo era seduto accanto a lei. Se fossero stati entrambi sobri sarebbe stato imbarazzante, ma non lo fu affatto. Come sentì il peso di lei, il ragazzo guardò di lato, vide una montagna di capelli ricci premere sul suo maglione e sorrise leggermente. Quella giornata era iniziata in modo perfetto e stava finendo in modo perfetto, per tutti e due. Dopo qualche minuto che Margaret si crogiolava nel suo relax dato dai fumi dell'alcool, mentre gli altri chiacchieravano amabilmente, le cadde l'occhio sull'orologio nuovo.
-Per la barba di Merlino!
Esclamò lei, scattando in piedi.
-Cosa... cosa c'è?
Chiese Edmund spaventato. Gli altri ammutolirono  la guardarono perplessi.
-Sono le undici meno due minuti!
Il panico. Si alzarono in piedi di corsa, Fred e George appoggiandosi a Lee e facendolo cadere a terra. Disincantarono i lampadari, pulirono il tavolo, tirarono fuori le sedie, le ingrandirono, risistemarono i banchi, e quattro minuti di orologio dopo avevano finito. Il coprifuoco era passato da due minuti. Frannie mise i regali di Mag nella sua borsa estesa, e se la infilò a tracolla.
-Se passa Pix siamo fritti.
Sussurrò Margaret, spiando fuori dalla porta socchiusa.
-Nei sotterranei non viene mai. Rischierebbe di incontrare il barone. 
Rispose George a bassa voce. Uscirono quatti dalla stanza.
-Spero non abbiano chiuso le porte o sono morto.
Mormorò Dimitar, mentre percorrevano i sotterranei.
-Grazie dell'invito Margaret. Se non torno sapete perché. 
Disse accomiatandosi, quando si dovettero separare davanti all'entrata della Sala Comune di Serpeverde. 
-Andate, ci pensiamo noi a lei. La sua torre è adiacente alla nostra.
Sussurrò Lee, indicando Laetitia, sorretta da Fred e George. Sembrava molto brilla ma di buon umore.
-Buonanotte ragazzi! 
Esclamò lei a voce alta.
-Shhhhhhh!
Tuonarono tutti in coro.
-Tenetela a bada, ok?
Sussurrò Edmund ai ragazzi.
-Sì, sì. Buona notte.
Mormorò George, e iniziarono a portarla su per le scale.
-Spero non li becchino...
Disse Margaret, mentre varcavano la porta della Sala Comune.
-Sono Fred e George. Ne sanno una più del diavolo! 
Liquidò Edmund con un'alzata di spalle.
-Beh, ci siamo allora. Buona notte Ed.
-Buona notte Frannie.
I due si abbracciarono brevemente davanti all'entrata dei dormitori.
-Ancora auguri Margaret.
Le disse lui, posandole una mano sulla spalla e guardandola negli occhi. Lei abbassò lo sguardo.
-Grazie.  Buona notte.
Mormorò tra le labbra, e si affrettò a tornare nel dormitorio. Era arrossita. Frannie fece l'occhiolino all'amico e sparì anche lei oltre la porta. Margaret si stava già togliendo le scarpe, in silenzio. Miles e Jasmine già dormivano.
-Odio queste cose infernali.
Sussurrò a Frannie vedendola entrare, lei sorrise.
-Te la sei cavata bene, però.
-Perché ho la sensazione che non stia parlando delle scarpe? L'amica non rispose ma si limitò ad alzare le spalle.
-Sai, Aurora mi ha detto alla festa che Tony non voleva invitare Luna, lo ha fatto per sbaglio. Dice che glielo ha raccontato Cedric, che era lì. Sapevo che c'era qualcosa che non andava.
-Non ti arrendi proprio mai, eh?
-Mai e poi mai.
Si cambiarono in silenzio e si infilarono sotto le coperte.
-Goditi gli ultimi minuti del tuo compleanno, Mag. Buona notte.
Sussurrò Frannie, rigirandosi nel letto.
-Buona notte, Fran.
E Margaret lo fece. Chiuse gli occhi e si rese conto che, per quel giorno, la avevano fatta sentire speciale.
 
*
 
-Caspita, dove l’hai preso questo?
Esclamò Mag quando Aurora posò sul tavolo di legno il suo lungo vestito nero con motivi floreali dorati che partivano dall’orlo della gonna e arrivavano sempre più numerosi allo scollo a cuore.
-Me lo hanno fatto le mie ziette! Dicono di averlo cucito a mano… Io ho fatto finta di averci creduto1.
Rispose la ragazza con un gran sorriso.
-È bellissimo!
Disse Elsa passandoci sopra una mano, poi sollevò il viso per guardare le altre.
-Chi manca a parte Laets?
-Nessuno, ci siamo tutte!
Rispose Frannie tirando fuori dalla borsa il suo abito acquistato a fine agosto e posandolo accanto agli altri cinque.
Mag, Frannie, Aurora, Jasmine e Elsa si sedettero al tavolo su cui ognuna di loro aveva posato il proprio vestito per il Ballo del Ceppo. Qualche giorno prima si erano accordate per trovarsi insieme e apportare qualche modifica per migliorarli così, la mattina della Vigilia, dopo colazione, si erano impossessate della Stanza delle Necessità per svolgere indisturbate quel lavoro. Erano tutti abiti piuttosto semplici, a parte quello di Aurora, che era già praticamente finito. Mag aveva acquistato un abito blu notte con uno scollo a V non troppo pronunciato e la gonna di tessuto leggero che faceva intravedere le gambe da poco sopra il ginocchio in giù; Frannie, in onore della sua Casa, aveva optato per un vestito lungo verde scuro in tulle e aspettava con trepidazione qualche modifica da parte di Elsa o Aurora; Jasmine invece era arrivata con uno degli abiti più belli che Mag avesse mai visto: gonna e corpetto azzurri e sulla schiena un elaborato intreccio dorato. Tutti si sarebbero voltati per guardarla e ammirarla. Anche Elsa aveva portato il suo abito ed era semplicemente magnifico, di un colore indaco chiaro, con le maniche a tre quarti, lo scollo a barca e tanti piccoli fiorellini che diventavano sempre più radi lungo la gonna. Diceva che avrebbe voluto modificarlo ma erano tutte d’accordo sul fatto che fosse perfetto così.
-Allora, da chi partiamo?
Chiese Elsa sfoderando la bacchetta. Lei e Aurora erano le più portate per questo tipo di magia.
-Se volete iniziare dal mio, tanto non c’è bisogno di decorarlo troppo…
Azzardò Mag con tono evasivo.
-Perché, scusa?
Chiese Frannie alzando gli occhi al cielo, sapendo già la risposta.
-Beh, perché ci vado con Ed, da amici!
Elsa e Jasmine si scambiarono uno sguardo interrogativo.
-…E Edmund non merita di vederti vestita bene?!
Chiese Frannie dandole una gomitata. Mag le rispose con uno sguardo omicida.
Notando una certa tensione fra le due, Elsa si schiarì la voce e puntò la bacchetta verso il vestito di Mag. A poco a poco apparvero sul tessuto blu notte delle lucine argentate, come se sull’abito fosse calata la notte e con essa fossero sopraggiunte anche le stelle. Dopo un minuto erano apparse tutte e brillavano come una notte stellata in alta montagna, sembravano vive. Mag lo prese fra le mani, commossa.
-Ma è…bellissimo!
Mormorò.
-Caspita, starai benissimo!
Esclamò Frannie pensando alla faccia che avrebbe fatto Edmund vedendola vestita in quel modo. Quasi quasi avrebbe rinunciato al suo piano di lasciarli da soli per assistere all’espressione da pesce lesso dell’amico.
-Vi piace? Ti consiglio di mettere delle scarpe col tacco, così sembrerai più slanciata!
Disse Elsa.
-Sì, lo avevo già messo in conto… Spero di sopravvivere alla serata!
Scherzò Mag.
-Al massimo togli le scarpe o ti fai portare in braccio da Edmund!
Disse Jasmine con finta noncuranza. Dall’espressione oltraggiata che assunse Mag e dalla risatina di Frannie capì di aver detto una cosa poco gradita, ma ne avrebbe riso più tardi con Frannie, in privato. Ultimamente si stava facendo contagiare dalle elucubrazioni di Frannie su quei due.
-Va bene, passiamo al mio!
Disse Frannie per cambiare argomento. Sollevò il suo abito e lo mise davanti a Elsa e Aurora, che lo osservarono con attenzione.
-Hai qualche idea?
Chiese Frannie ad Aurora. L’abito era semplicissimo, di tessuto leggero, senza maniche ma con le stole, e necessitava qualche miglioramento.
La ragazza le propose qualche aggiunta  al corpetto; quando mosse la bacchetta lo scollo venne arricchito da dei motivi argentati in pizzo che la resero ancora più elegante, dopo un attimo di riflessione apparvero anche sull'orlo della gonna. Ora era proprio perfetto.
-Eccomi! Scusate!
Disse una voce alle loro spalle. Laetitia entrò nella stanza trafelata, portando una borsa che aveva l’aria di essere piuttosto pesante.
-Non ti preoccupare!
Disse Elsa andandole incontro per stringerla in un breve abbraccio.
-A che punto siete? Cavolo, è tuo Frannie?!
Esclamò la ragazza guardando i vestiti sul tavolo.  
-Sì, bello, vero? Lui s’innamorerà di me!
Rispose Frannie con gli occhi che brillavano.
Pensando che si riferisse a Luc, il suo accompagnatore, Aurora le disse che sarebbe accaduto di sicuro. Frannie era elettrizzata.
-Che ne dici di qualcosa sulla schiena?
Disse Elsa avvicinandosi di nuovo al vestito della ragazza.
-Perché no!
Elsa mosse la bacchetta e apparvero dei piccoli smeraldi sul tessuto che altrimenti sarebbe stato trasparente.
-Perfetto! Grazie, è bellissimo!
Una volta finito il vestito di Frannie, che non faceva che ripetere che era il più bello di tutti e che sicuramente tutti lo avrebbero notato e amato, passarono all’abito di Laetitia. Il suo era azzurro, aveva le maniche e un cinturino in vita; Elsa fece apparire dei puntini bianchi simili a fiocchi di neve, che a Laets piacevano tanto.
Mancava solo quello di Jasmine, al quale aggiunsero solo dei brillantini nell’intreccio dietro alla schiena. Anche a Elsa aggiunsero dei brillantini sulla gonna.
-Ci vai con Hans, quindi?
Chiese Laets sperando in una risposta negativa.
-Alla fine sì, ci siamo messi d’accordo solo ieri…
Rispose Elsa arrossendo e abbassando il viso.
-Ma non state insieme?
Chiese Mag incuriosita. Ogni tanto li vedeva pomiciare in giro per il castello, era convinta che stessero insieme ufficialmente.
-Beh, è un po’ complicato…
Rispose Elsa con tono evasivo. Mag pensò che fosse in imbarazzo a parlarne con lei, che era la ex del ragazzo di cui era evidentemente innamorata, ma dallo sguardo di Laets capì che fra i due c’erano dei problemi di cui nessuno eccetto loro era a conoscenza.
Mentre tornavano in Sala Comune Mag e Frannie parlarono di quel che avevano sentito, incuriosite da quel nuovo pettegolezzo.
Una volta varcato il passaggio trovarono Edmund seduto accanto al camino a giocare con Arcobaleno, mentre Jaime sonnecchiava beatamente accanto a lui. Vedendo la padrona arrivare, la Puffola Pigmea strillò con la sua vocina e le saltò sulla spalla, mentre Jaime si degnò appena di aprire gli occhi per controllare che Mag fosse con lei.
-Ciao Ed!
Disse Mag sedendosi sulla poltrona di fronte a lui.                                        
-Ciao ragazze!
Esclamò il ragazzo illuminandosi in volto.
Frannie prese posto accanto all’amico, ma prima prese il gatto di Mag e lo passò alla padrona.
-Ma che fai?!
Sbottò Mag sentendo il lamento irritato della bestiola che aveva dovuto interrompere il suo sonnellino pomeridiano.
-Non ci stiamo in tre.
Rispose Frannie con semplicità. In realtà avrebbe preferito che Mag la smettesse di scappare da qualsiasi contatto con Edmund, così aveva vendicato l’amico a modo suo.
-Come vuoi.
Borbottò Mag accarezzando con noncuranza il gatto che a quel punto si era stiracchiato e aveva iniziato a fare le fusa.
-Allora, si può sapere cosa stavate facendo?
Chiese Edmund incuriosito.
-Top secret.
Rispose Frannie prima che Mag aprisse la bocca per rivelargli tutto. Edmund alzò le spalle, convinto che si trattasse di qualcosa inerente il suo regalo di Natale.
-Mary Sue sta girando per la Sala Comune in cerca di un accompagnatore. Mi avete lasciato da solo e lei si è avvicinata a me.
Disse Edmund a un certo punto, vedendo che le due non gli dicevano nulla.
-Che cosa?!
Chiese Frannie sbarrando gli occhi, mentre Mag blaterò un “Stai scherzando?”
-No, non scherzo! Si è avvicinata e mi ha detto ‘Ciao Edward, con chi vai al ballo?’ così, senza quasi avermi mai parlato prima.
Disse Edmund cercando di trattenere le risate.  
-“Edward?!”
Ripeté Mag, che già stava ridendo di gusto.
-Pessima!
Disse Frannie in preda alle risate, reggendosi alla spalla dell’amico.
-Sì, non sa neanche il mio nome e ci è rimasta male quando le ho detto che ero già a posto!
Continuò il ragazzo scoppiando a ridere.
-Visto? Invitando Mag ti sei salvato la vita, dovreste ringraziarmi!
Disse Frannie con nonchalance. Mag smise di ridere all’istante e arrossì violentemente. Anche Edmund si imbarazzò, ma continuò a ridere lo stesso, cercando di far finta di niente.
-…Beh ma anche se fossi stato solo non saresti andato con lei, no?
Chiese Mag muovendosi a disagio sulla poltrona. Edmund la guardò negli occhi per un attimo e fece un sorriso che le fece sciogliere il cuore.
-Piuttosto ci sarei andato con l’Ungaro Spinato, ve lo assicuro!
Rispose Edmund cercando di sdrammatizzare.
Ma se tu non avessi accettato non ci sarei andato e basta” pensò senza dirlo ad alta voce.
Rimasero a ridere per qualche minuto, poi passarono all’argomento Natale. Nel pomeriggio avrebbero spedito i regali con Dante e Silver.
-Preferivo la Sala Comune l’anno scorso…
Disse Edmund a un certo punto. L’anno precedente erano rimasti solo loro tre e Jasmine per le vacanze natalizie, rendendo la Sala Comune tranquilla e silenziosa come mai prima, mentre quell’anno tutti gli studenti dal terzo anno in su salvo poche eccezioni erano rimasti a Hogwarts in vista del Ballo del Ceppo.
-Sinceramente anche io.
Disse Mag facendo una smorfia quando arrivò uno strillo da un angolo dove alcune ragazzine molto rumorose stavano ridendo guardando Malfoy e Zabini.
Il resto della giornata passò nella tranquillità totale. Dopo pranzo rimasero con Fred e George a giocare pigramente a Spara-Schiocco e a Dama, finché non fu pieno pomeriggio e ognuno andò nella propria Sala Comune per finire di impacchettare gli ultimi regali. Quell’anno la maggior parte dei loro amici era rimasta a Hogwarts, per cui non c’era bisogno di spedirli via gufo.
-Mi annoio.
Borbottò Edmund quando finì di impacchettare il regalo per Susan.
-Allora aiutaci con questi!
Disse subito Frannie, indicando quattro scatole sistemate fra lei e Mag.
-Poi però andiamo a fare un giro?
Chiese prendendo la prima confezione di Cioccorane destinata a Elsa.
-Dove vuoi andare?
Chiese Mag senza sollevare lo sguardo dal pacchettino rosa a cui stava mettendo un fiocco dorato.
-Non so, fuori in cortile? Non ne posso più di stare dentro al castello, e poi ha smesso di nevicare!
-Va bene, io ci sto!
Disse Frannie, felice che il ragazzo non fosse più nello stato di perenne malinconia dell’anno precedente. Si sentiva che non c’erano più i Dissennatori: la loro presenza era impercettibile perché agivano sulla mente e sulle sensazioni, ma quando erano stati cacciati a giugno avevano sentito tutti il cuore più leggero, chi più chi meno.
-Anche io! Tanto ho quasi finito!
Disse Mag con un sorriso.
Quando uscirono dalla Sala Comune avevano tutto pronto per il giorno seguente. Passarono davanti alla Sala Comune e trovarono Vitious e la McGranitt che discutevano su come addobbare la Sala Grande il giorno seguente.
-…Secondo me è troppo!
Borbottò l’insegnante di Incantesimi.
-Madame Maxime ha detto che loro hanno le fate che cantano, vediamo di averle anche noi!
Sibilò la McGranitt in preda all’ansia competitiva.
I tre ragazzi passarono davanti ai due professori e si sforzarono di non ridere. Uscirono all’aperto, pronti per una bella passeggiata in mezzo alla neve.

 
*

La mattina di Natale la prima a svegliarsi fu Margaret. Aveva dormito piuttosto male, agitata per ciò che l’aspettava quella sera, così dopo le sette non era più riuscita a chiudere occhio; decise che avrebbe aspettato per un’oretta e poi avrebbe svegliato le sue compagne di stanza, tanto con tutti i regali che le attendevano ai piedi dei loro letti non si sarebbero offese più di tanto per un risveglio forzato. Provò ancora a riaddormentarsi, ma era inutile. A un certo punto si chiese se Edmund fosse già sveglio, cosa molto probabile, così, cercando di non fare troppo rumore, prese il suo specchietto magico fra le mani. Purtroppo da una parte mostrava il soffitto della stanza in cui si trovavano lei e Frannie, dall’altra invece era nero, segno che Edmund doveva averlo lasciato in un luogo chiuso. Sbuffò cercando di non fare troppo rumore e lo ripose sul suo comodino, girato, senza accorgersi che Edmund, dall’altra parte dello specchio, lo aveva appena preso in mano e controllava se Mag o Frannie fossero già sveglie.
Dopo mezzora Mag ringraziò che Miles si fosse svegliata, così le due iniziarono a parlottare svegliando Jasmine e Frannie.
-Dovete proprio fare tutto questo chiasso?
Borbottò Frannie con la voce impastata dal sonno, quando Miles iniziò a scartare il primo pacchetto facendo parecchio rumore.
-Buon Natale, Fran!
Esclamò Mag con un gran sorriso.
La ragazza aprì gli occhi ma non si mosse. Dovevano essere le otto di mattina e avrebbe preferito dormire almeno un’altra ora.
-Frannie!
Una voce maschile arrivò dallo specchio sul suo comodino bassa e ovattata. Mag era ancora seduta sul letto, così afferrò lo specchio dell’amica, che era ancora intontita dal sonno.
-Ed, sei sveglio?
Chiese Mag sorridendo ancora più di prima quando vide il volto del ragazzo nello specchio.
-No, sono sonnambulo!
Rispose il ragazzo ridacchiando
Dalle coperte di Frannie arrivò una risata soffocata.
-Questa è buona, Ed!
-Venite in Sala Comune ad aprire i regali?
-…Dammi cinque minuti
Borbottò Frannie.  
Quando anche Jasmine fu sveglia, le tre presero i loro regali e li portarono nella sala comune per aprirli insieme a Edmund. Lo trovarono seduto sul tappeto intento ad aprire il regalo da parte di Susan e Lucy. Frannie posò i suoi regali a terra, seguita da Mag e Jasmine, e corse ad abbracciarlo per fargli gli auguri. Edmund si alzò in piedi per salutarle.
-Buon Natale!
Disse Mag abbracciandolo velocemente.
-Hai già iniziato senza di noi?!
Chiese Frannie sedendosi per terra e osservando la cintura di cuoio che aveva appena scartato il ragazzo.
-Ho aperto solo questo, non preoccuparti!
Disse il ragazzo scompigliandole i capelli.
Nella sala non c’erano molte persone, la maggior parte o stava ancora dormendo oppure stava aprendo i regali nel dormitorio, come Miles, che era andata nel dormitorio maschile ad aprire i regali con Adrian. Su un ampio tavolo erano apparsi i dolci di Natale, così Edmund appellò qualche pasticcino e varie fette di torta per lui e per le amiche.
Mentre sgranocchiavano il cibo iniziarono ad aprire i regali. I gemelli Weasley avevano inviato a tutti e tre un assortimento delle loro creazioni: qualche Merendina Marinara (sopra al biglietto c’era scritto “Anche i secchioni ne hanno bisogno qualche volta”), unito a una gran quantità di dolcetti fatti in casa e qualche bacchetta magica incantata.
-Non so quanto potrebbero servirmi le Merendine Marinare!
Disse Mag ridacchiando.
-Magari un giorno ti accorgerai finalmente che Ruf è noioso… E preferirai vomitare piuttosto che ascoltarlo!
Azzardò Frannie.
-Non se ne accorgerebbe neanche!
Disse Mag scuotendo la testa mentre apriva il regalo dei suoi genitori, un maglioncino verde scuro.
-Me ne accorgerei io e ne approfitterei per portarti via e saltare la lezione!
Borbottò Edmund con noncuranza mentre apriva un altro regalo.
-Oh, grazie!
Disse Mag arrossendo e sforzandosi di prendere quella specie di dichiarazione di amicizia come tale, non come una dichiarazione di amore.
Frannie intanto, facendo finta di non notare gli sguardi imbarazzati e innamorati dei due amici, aveva aperto il regalo di Edmund e aveva trovato un braccialetto d’argento a forma di serpente con delle pietruzze verde smeraldo.
-Che bello, lo metto stasera insieme alla collana di Esme e all’anello di Draco!
Disse Frannie stampando un sonoro bacio sulla guancia dell’amico.
Edmund scartò finalmente il regalo di Mag e Frannie. Si trattava di una felpa dei Tornados, la sua squadra di Quidditch preferita. Era così felice che la infilò subito sopra al pigiama prima ancora abbracciare le amiche per ringraziarle.
-Se ti piace così tanto potresti metterla questa sera!
Ridacchiò Frannie staccandosi dall’abbraccio.
-Per me non c’è problema, tanto è in tinta col mio vestito!
Disse Mag sorridendo timidamente.
-Ci penserò!
Disse Edmund stringendola forte a sé e sussurrandole un grazie all’orecchio, facendola rabbrividire.
Mag tornò a sedersi e aprì il regalo di Frannie, una collana in argento con delle finissime pietre blu.
-La metto questa sera di sicuro! Grazie Fran!
-Ti starà benissimo!
Disse Frannie prima di emettere uno squittio emozionato
-Lupin mi ha scritto!
Prese fra le mani una lettera e la scartò alla velocità della luce. Non doveva essere molto lunga, così dopo pochi istanti la stava già stringendo al petto.
-Oh, è così dolce!
Disse con aria sognante e passandola a Mag per farla leggere anche a lei.
-Si è ricordato anche di me! “Ti prego di estendere i miei migliori auguri anche a Rosander e Pevensie… Oh!
Esclamò quasi commossa.
Mentre scartavano il resto dei regali parlando di quanto fosse tenero Lupin, nella sala comune planò Silver con un pacco stretto nel becco. Mentre Edmund prendeva il regalo dal suo falco, Jaime andò a nascondersi dietro a Mag.
-È di Peter!
Esclamò accarezzando la testolina di Silver.
Scartò il regalo e vi trovò uno strano oggetto composto da un cerchio in legno flessibile dal quale partivano varie perline e tre grosse piume di aquila.
-Che cos’è?
Chiese Mag tenendo fra le mani il libro che le aveva regalato Laetitia.
Edmund prese il bigliettino e lesse ad alta voce.

“Buon Natale, Ed! Sono in America con una tribù di Nativi Americani e hanno aiutato me e Casp a fabbricare per te questo Acchiappasogni. Dovresti appenderlo sopra al letto! Ci hanno spiegato che il cerchio rappresenta il ciclo della vita e l’universo, le perline invece trattengono i brutti sogni, che svaniscono con le prime luci del mattino lasciando i sogni positivi liberi di fluire, e infine le piume simboleggiano l'aria e il volo degli uccelli. Spero che ti piaccia!” 

Quando ebbe finito di leggere prese di nuovo in mano l’oggetto e lo scrutò con rinnovata attenzione.
-Che bel regalo!
Disse Frannie con un sorriso.
-…E io che gli ho spedito qualche Cioccorana e un paio di pasticcini rubati nelle cucine!
Disse Edmund sentendosi enormemente in colpa per la disparità di valore fra i due regali.
-Li apprezzerà di sicuro! Magari non mangia una Cioccorana da mesi e la amerà più di quanto tu stia amando il suo regalo!
Disse Mag.
-Non hai tutti i torti!
Disse Edmund con un sorriso.  
Quando ebbero finito erano tutti molto felici e pronti per affrontare la lunga giornata che li attendeva. Frannie era felicissima per la borraccia auto-riscaldante e auto-raffreddante che le aveva regalato Mag, la cui superficie era decorata con l’immagine di un paesaggio della Savana. Invece Laets le aveva regalato il libro di un autore Babbano che era sicura le sarebbe piaciuto; Draco era passato a salutarli e le aveva regalato un cuscino di velluto verde con sopra ricamato un serpente argentato. Il regalo di Tony invece consisteva in due candele: una profumava di gigli, l’altra invece aveva un profumo buonissimo ma indefinito.
 
Carissima Frannie,
Mi era sembrato di capire che ti piacesse il profumo dei gigli di mare… e del mare. Spero che ti piacciano! Buon Natale!
Tony
 
-Ecco di cosa sa! È aria di mare!
Disse Mag quando Frannie gliela passò per farsi aiutare a capire quale fosse il profumo.
-Lo amo! ‘Carissima Frannie’Oh!’…Quando ci vedremo in Sala Grande dovrete tenermi, altrimenti è la volta buona che lo bacio!
Disse la ragazza estremamente esaltata.
Intanto Mag si era messa a scartare il regalo di Edmund con il cuore che le martellava nel petto.  
-Ok, staremo attenti!
Disse il ragazzo alzando gli occhi al cielo e tornando a guardare Mag che si era messa a studiare con aria concentrata il modellino di nave pirata che lui le aveva regalato.
-…La polena è bellissima!
Disse Mag ammirando l’angelo intagliato nel legno scuro. Edmund le andò vicino per osservarla meglio. Ogni tanto però alzava gli occhi su Mag, per godersi la vista di lei felice a causa sua.
-Sì, ce n’era anche con una sirena ma ho letto che questa è più simile alla nave di quel pirata che ti piace tanto…
Lo sguardo che gli rivolse Mag era così pieno d’amore che per un attimo Frannie e Jasmine furono convinte che il momento di Margaret e Edmund fosse arrivato, ma poi lui distolse lo sguardo, consapevole che le altre due ragazze li stavano guardando e giocherellò con l’orlo della felpa guardando altrove, mentre Mag arrossì e abbassò il viso, sforzandosi di concentrarsi sul sartiame della piccola nave.
-È perfetta.
Mormorò imbarazzata.
Frannie ridacchiò, poi cercò subito di darsi un contegno e tornò a parlare di Tony, mentre Jasmine spedì i suoi regali nel dormitorio e disse che andava a cercare Aladdin.
-Io direi di fare colazione!
Esclamò Edmund alzandosi in piedi.
-Ma se l’abbiamo già fatta!
Disse Mag sedendosi sul divano con ancora la nave in mano.
-Ma io ho ancora fame!
Protestò Edmund mandando i suoi regali nel dormitorio con un colpo di bacchetta.
-Anche io ho ancora fame! Se vuoi puoi rimanere qui giocare con la tua barchetta mentre io e Ed mangiamo la tua parte!
Propose Frannie facendo la stessa cosa che aveva appena fatto Edmund.
La ragazza ridacchiò, portò i suoi regali nel dormitorio a mano per paura che si rompessero e tornò saltellando dai due amici che avevano portato al divano varie fette di torta e il tè caldo. Rimasero a chiacchierare per un’ora e mezza, poi andarono a cambiarsi e sistemarsi per il pranzo. Mag indossò il maglione verde scuro che le aveva regalato Aurora insieme a una gonna nera a vita alta, mentre Frannie optò per una gonna nera e un maglioncino rosa. Quando scesero videro che Edmund aveva tenuto la felpa dei Tornados e ne furono felici.
Non avevano mai visto la Sala Grande addobbata in maniera così grandiosa. Dal soffitto incantato scendeva candida la neve, mentre ai lati troneggiavano i soliti dodici abeti adornati di qualsiasi cosa, dai bastoncini dolci a lucine di tutti i colori. Ogni due metri c’era una ghirlanda di alloro dalla quale uscivano fatine che intonavano le canzoni natalizie più belle; quando i tre passarono davanti alla prima erano a metà di Welcome Christmas, che Mag prese a canticchiare con gioia.
Laetitia venne loro incontro per fare gli auguri.
-Buon Natale! Grazie per i vostri regali, sono bellissimi!
Disse con un gran sorriso prima di abbracciarli ad uno ad uno.
Al tavolo dei Serpeverde trovarono Dimitar seduto accanto a Viktor Krum. I due parlavano fitto fitto nella loro lingua ma sembravano piuttosto felici: forse il Natale li aveva resi più ben disposti l’uno nei confronti dell’altro. Vedendoli arrivare Dimitar salutò il compagno e andò incontro ai tre amici.
-Buon Natale!
Disse Frannie abbracciandolo per prima.
-Buon Natale a foi! Crazie per regalo!
Prese dalla tasca la cuffia verde con il pompon grigio che gli avevano regalato. Probabilmente aveva lasciato in camera sua la foto incorniciata di loro a Hogsmeade che gli avevano inviato.
-Io messa per uscire dal Castello!
Aggiunse con un gran sorriso.
-Bene!
Disse Mag dandogli un bacio sulla guancia.
-Anche io regalo per voi!
Aggiunse Dimitar. Mosse la bacchetta e dalla tasca uscirono una bottiglia di Vodka, che diede subito a Frannie, altre due bottiglie piene di un liquido ambrato e una scatola al cui interno c’era un dolce che nessuno dei tre aveva mai visto.
-Qvesta Vatrushka, mia mamma ha spedito per voi!
Disse affidando la scatola a Edmund. Infine diede a Mag due bottiglie piene di un liquido ambrato che sembrava birra.
-Qvesto invece è Syt’, vi piacerà, spero! È fatto con miele e spezie!
-Oh, grazie!
Esclamò Mag.
-…Fran, metti via quella bottiglia prima che ci veda la McGranitt!
-La custodirò a costo della vita!
Disse Frannie con gli occhi che brillavano, poi abbracciò di nuovo l’amico. 
-Dobbiamo assaggiarli insieme! Magari nei prossimi giorni!
Propose Mag.
-Hai ragione, non vedo l’ora!
Disse Edmund.
-…Però questi possiamo mangiarli subito dopo pranzo!
-Perfetto!
Disse Frannie rimpicciolendo la bottiglia e mettendosela in tasca.
-…Ora scusatemi ma vado a salutare Tony! Arrivo subito!
Lasciò i tre a prendere posto e si diresse verso il tavolo dei Tassorosso, dove Tony aveva appena preso posto vicino ai suoi compagni di classe. Frannie notò con un tuffo al cuore che portava stretta al collo la sciarpa dei Cannons che gli aveva regalato.
-Vedo che ti è piaciuta!
Gli disse Frannie arrivandogli alle spalle. Lui si voltò e le sorrise di cuore.
-Certo che mi piace! Grazie!
Disse alzandosi per abbracciarla.
-Buon Natale, Frannie!
Quando si staccarono – troppo in fretta per i gusti della ragazza – il loro sorriso era ancora più raggiante.
-Ti sono piaciute le candele?
Chiese Tony guardandosi le punte dei piedi, leggermente imbarazzato dallo sguardo che gli stava rivolgendo Frannie. Era davvero troppo innamorata.
-Sono buonissime! Non vedo l’ora di usarle, magari posso farlo già stasera, mentre mi preparo per il ballo, solo che non so da quale iniziare…
Tony sorrise con quello che Frannie prese per uno sguardo amorevole, in realtà il ragazzo era solo contento di vederla così felice.
-Io inizierei dai gigli, tanto se non ti piace puoi sempre spegnerla!
-Ma figurati!
Rispose subito Frannie. Non avrebbe mai fatto una cosa del genere con un regalo di Tony. Le avrebbe amate anche se avessero profumato di olive.
-In ogni caso ancora buon Natale, goditi il pranzo!
Disse lui capendo che la conversazione si era ormai esaurita. Frannie si morse il labbro cercando un altro argomento di cui parlare ma vide che era arrivato Silente, per cui fu costretta a tornare al suo tavolo.
-Ci vediamo nel pomeriggio, o al massimo stasera!
Gli disse facendogli l’occhiolino.
Tornò a sedersi accanto a Mag, che stava parlando con Edmund e Dimitar di Quidditch e delle migliori squadre della Gran Bretagna.
-Allora, era contento?
Chiese Mag quando arrivò la ragazza.
-Guardate, ha già su la mia sciarpa! Mi ama!
Rispose Frannie con aria sognante.
-Certo, di sicuro è per quello,
Disse Edmund.
-Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui se ne va in giro vantandosi di tifare per i Cannons!
Mag si morse il labbro e abbassò lo sguardo per non scoppiare a ridere, consapevole che il ragazzo non l’avrebbe passata liscia per un simile affronto. Infatti sotto al tavolo si sentì un tonfo, segno che il piede di Edmund era appena stato schiacciato da quello di Frannie. Per la ragazza però un fu abbastanza: diede un colpo al bicchiere di Edmund e gli rovesciò dell’acqua sulla manica.
-Oh, che sbadata!
Disse con un sorriso maligno.
-La mia felpa!
Sibilò il ragazzo.
Mag alzò gli occhi al cielo e puntò la bacchetta verso la manica di Edmund, che si asciugò all’istante.
-Ok, ok, Tony è contento, tu sei contenta, buon Natale anche a voi!
Disse cercando di riportare la pace fra i due. Dimitar era piegato in due dalle risate.
-Odio dirlo perché a me è antipatico, ma Viktor batte tutti a Quidditch!
Disse quando si calmò.
Il resto del pranzo passò decisamente più tranquillo e sereno. I tentativi di non mangiare troppo furono vanificati con l’arrivo dei primi piatti di ravioli e pasta fresca, seguito dall’arrosto di tacchino con ripieno di carne, unito a salse, ratatouille di verdure e patate arrosto. Mentre attendevano i dolci si misero a giocare con i regali trovati nei Christmas Cracker. Mag indossò la collana hawaiana piena di fiori esotici mentre Edmund cercò di formare il puzzle animato che aveva trovato. A poco a poco emerse la figura di un drago verde che ogni tanto sputava fuoco; Frannie invece stava studiando la penna multicolore che aveva trovato e iniziò a scrivere su un tovagliolo di carta “Tony” con tutti i colori. Dimitar aveva trovato un modellino animato di gufo. I dolci arrivarono annunciati dal pudding di Natale. Gli Elfi non si erano risparmiati e fu impossibile dire di no a tutto quel che si parava davanti ai loro occhi.
Quando ebbero finito decisero di fare un giro in cortile, dove i gemelli Weasley avevano già dato inizio alla tradizionale battaglia a palle di neve. C’erano anche Potter e Weasley junior, mentre Hermione se ne stava in disparte a leggere. Potter, dopo l’ammirevole vittoria contro l’Ungaro Spinato, era al centro dell’attenzione di molti ragazzi che fino al mese prima non avevano fatto altro che prenderlo in giro. Chi invece lo aveva sempre sostenuto cercava di stargli alla larga, o comunque lo trattava con maggior naturalezza.
Nevicava ancora, ma nessuno, nemmeno Edmund se ne dispiaceva. L’anno precedente era stato così male a causa della presenza dei Dissennatori, mentre quell’anno, circondato dai suoi amici, il freddo non gli dava neanche così tanto fastidio.
Si erano uniti a loro anche Yvonne e qualche ragazzo di Beauxbatons, fra cui Luc, e di Durmstang. Dopo essersi prese la loro dose di palle di neve in faccia, Mag e Frannie decisero di tornare con Edmund in Sala Comune per riposarsi bevendo una tazza di tè. La Sala Grande era stata chiusa per i preparativi, quindi era difficile stare con i membri delle altre Case se non si voleva rimanere in cortile. In Sala Comune notarono che molte ragazze erano già andate a prepararsi per il ballo, così rimasero a giocare a carte con Malfoy e Adrian mentre Tiger e Goyle si sfidavano a scacchi suscitando a ogni mossa il nervoso di Edmund, dato che erano entrambi dei completi incapaci. Quando furono le sei, Mag e Frannie decisero che era giunta l’ora di andare a prepararsi anche per loro. Jasmine e Miles erano già salite nel dormitorio da mezzora, così salutarono tutti e se ne andarono.
-Ci vediamo dopo, Mag.
Disse Edmund guardando l’amica speranzoso, come per avere una conferma che sarebbe davvero andata con lui al ballo.
-A dopo, Ed!
Rispose la ragazza voltandosi meccanicamente verso le scale, seguita da Frannie che lanciò all’amico uno sguardo d’intesa al quale lui rispose alzando gli occhi al cielo.
Quando Mag entrò nel dormitorio vide che Jasmine era appena uscita dal bagno e si stava vestendo; andò verso il baule e tirò fuori il suo vestito, su cui brillavano ancora quelle lucine simili a stelle. Nel momento in cui lo posò sul letto sentì una morsa di ansia stringerle lo stomaco.
Un’ora dopo tutte avevano su il vestito tranne Mag, che era ancora intenta ad asciugarsi la marea di capelli ricci. Jasmine stava aiutando Frannie a sistemare i capelli, Miles li aveva piuttosto corti quindi si era limitata ad arricciarli un po’ ed era già passata al trucco. Quando Jasmine ebbe finito di fare i boccoli a Frannie e a tirare indietro qualche ciuffo, passò a farsi una treccia a lisca di pesce da una parte.
-Mag, se non ti sbrighi non faccio in tempo ad aiutare anche te!
Disse Jasmine quando sentì l’amica sbuffare per l’ennesima volta. La sua testa sembrava la criniera di un leone.
-Ho quasi finito!
Borbottò Mag, rossa in viso.
Quando ebbe finito infilò il vestito in fretta. A quel punto Jasmine l’aiutò a fissare qualche ciocca di capelli per evitare che le andassero negli occhi, impresa ardua, ma il risultato fu decisamente apprezzabile e le conferì maggior eleganza. Intanto Miles era già uscita per incontrarsi con Adrian, Jasmine invece mise le scarpe con il tacco alto, il rossetto, prese con sé uno scialle e si congedò dicendo che Aladdin la aspettava. Rimasero Frannie e Mag. La prima non faceva che parlare di quanto fosse bello il suo accompagnatore, Luc, e di quanto fosse felice che Dimitar avesse optato per Yvonne al posto di Tony.
-…Sai, in tal caso avrei dovuto farlo fuori come ho fatto con la Greengrass.
Disse mentre metteva il mascara.
Mag la ascoltava in silenzio, borbottando qualche risposta ogni tanto ma senza la voglia di ribattere. Desiderava che Frannie chiudesse la bocca, ma in fin dei conti le fu grata per non pretendere delle risposte più articolate. Più passava il tempo e più si sentiva mancare la terra sotto i piedi all’idea di dover stare da sola con Edmund, o di dover ballare con Edmund, o di dover passare decine di momenti imbarazzanti con Edmund, dato che ultimamente faceva molta fatica a nascondere i suoi sentimenti. In quell’ultimo mese la situazione sembrava essere sfuggita di mano e desiderava scappare ogni volta che si trovava da sola con lui, anche se ogni tanto riuscivano a godersi i momenti passati insieme senza grosse difficoltà. Frannie le aveva fatto un discorso che l’aveva spaventata. Non voleva parlarne con Edmund, ma sembrava che l’unico modo per non perderlo fosse quello di affrontare i suoi sentimenti, e farlo davanti a lui. Non desiderava altro che andare al Ballo con lui, ma era troppo imbarazzante. Forse non era stata una buona idea. Frannie sembrò intuire i suoi pensieri.
- Rilassati. 
Disse mentre era allo specchio, alzando gli occhi per guardarla.
-…E comunque sei sempre libera di dichiararti.
Mag arrossì violentemente e per poco non si infilò la matita nera nell’occhio.
-Non credo di esserne capace… Non oggi.
-Come vuoi, però ti devi dare una calmata, sei un fascio di nervi!
Disse Frannie alzando gli occhi al cielo.
-... E poi sono abbastanza sicura che Edmund non morda.
-Lo so. 
Rispose Mag sorridendo timidamente. Fece un respiro profondo e per qualche istante sembrò aiutarla.
Frannie si alzò, mise le scarpe e si rivolse Mag.
-Beh, io vado! Luc mi aspetta!
Prese la pochette sul letto.
-Ci vediamo in Sala Grande!
Mag strabuzzò gli occhi. Stava ancora finendo di truccarsi e pensava che Frannie l’avrebbe aspettata.
-Ma…
-Se volevi venire al ballo con me dovevi chiedermelo prima!
Disse dirigendosi verso la porta e facendole l’occhiolino
-A dopo.
Chiuse la porta e Mag rimase da sola.
La ragazza sbuffò. C’era da aspettarselo. Dopotutto non poteva pensare di rimanere attaccata all’amica per tutta la sera, e poi – dovette ammettere – Edmund non le aveva fatto nulla di male. Forse avrebbe dovuto non pensarci e basta.
Quando finì di mettere il rossetto passò almeno cinque minuti a camminare avanti e indietro per la stanza in preda all’ansia, inspirando ed espirando con una mano premuta sulla pancia all’altezza del diaframma. Era così spaventata che le erano affiorate le lacrime agli occhi.
Poi, ad un tratto, fu travolta da una consapevolezza. Quella sera sarebbe stata con Edmund, e con Edmund sarebbe andato tutto bene in ogni caso. Ne avevano passate tante insieme ed era pur sempre un suo amico, il suo migliore amico. Si divertiva quando era con lui, si sentiva bene. Doveva solo pensare a svagarsi e a ringraziare il cielo di avere la possibilità di passare una serata con lui come accompagnatore.
Fece l’ultimo respiro profondo e uscì dal dormitorio.

 



 
 
1: L’abito di Aurora è stato preparato esattamente come nel Classico: “Proviamo senza magia!” “E perché?” “Perché ho voglia di provare!” *dopo un’ora* “è orribile” “Solo perché lo indossi tu, cara!” “No, è davvero orribile. Io uso la magia” “Ok, però le diciamo che lo abbiamo fatto a mano” “Se ci tieni…” “Io cucino una torta da mandarle a Hogwarts!”


Note autrice + immagini abiti 

Piaciuto il capitolo? Mag se l'è passata molto bene nella prima parte, vero? I suoi amici le hanno fatto un regalo meraviglioso, probabilmente prima o poi le tornerà utile! 
Natale è passato nella spensieratezza. Vi sono piaciuti i regali? Frannie, Edmund e Mag sono sempre molto carini fra di loro e hanno passato una bella giornata. 
I preparativi per il Ballo del Ceppo si fanno sempre più frenetici! Qui sotto vi postiamo le immagini dei vestiti. Quale vi piace di più? Si addicono a chi li porta? Secondo me abbiamo scelto molto bene U.U 

Nel prossimo capitolo ne vedrete delle belle. Mag è sull'orlo della crisi di panico anche quando esce dal dormitorio, mentre Frannie sembra totalmente a suo agio, anche se il suo più grande desiderio è quello di stare con Tony. 


Continuate a seguirci U.U
Grazie per averlo fatto fino ad ora!



 
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Margaret 

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Frannie 

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Jasmine 

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Laetitia 

original 
 
Elsa 
   
 
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