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Autore: Coso96    07/04/2019    1 recensioni
Molto tempo fa, gli universi erano invasi da ogni genere di creatura: succubi, grifoni e chi più ne ha più ne metta. Ma data l'incapacità di difendersi da esse, i mortali pregarono di essere salvati,così da poter vivere in pace.
Un essere senza nome li ascoltò, un essere che fu capace di creare un universo dove bandire tutti mostri. Noi lo chiamiamo "il primo Guardiano"
Si dice che abbia sacrificato la sua vita per sigillare il mostro più feroce , un mostro così feroce che avrebbe potuto disintegrare tutto e tutti con un solo gesto, ma questa è un'altra storia.
Ora, i Guardiani nascono e crescono in quell'universo, combattendo creature di ogni sorta e ignorando l'esistenza della maggior parte dei mondi.
Adesso, per colpa di un Guardiano un po' impulsivo, l'equilibrio è spezzato.
Spetterà a lui riportare l'ordine in uno strano mondo di animali parlanti.
Tra strambe conversazioni e personaggi eccentrici, il nostro eroe dovrà fare il suo dovere di guardiano: proteggere i più deboli dai mostri... E chissà, magari imparerà un paio di cose.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Nota del tizio che scrive”
Quanto è passato? Un anno? Un anno per un capitolo filler, (che alla fine non è manco tanto filler)certo che faccio schifo AHAHAHAHAH
Sinceramente, questo capitolo non avevo idea di come scriverlo, quindi ci ho messo un po'.  Mi scuso per l'attesa.
Ma come ho già detto: questa storia finirà, tranquilli. Odio lasciare cose incomplete.
A fine capitolo c'è di nuovo una sorpresa.



“L'universo ha un fantastico senso dell'umorismo. L'importante è saper stare allo scherzo.”
Frase preferita del primo caos.



“Tana del pannolino, appartamento di Judy.”

“Vediamo se ho capito bene...” Esordì Francys con la mano sulla fronte: ancora non ci credeva.
“Tu saresti mia figlia, giusto?”
La creaturina annuì veementemente e si aggrappò alla gamba del padre, ignorando le occhiatacce di Daisy.
“Esatto! E' un piacere conoscerti!” Urlò con voce stridula ed euforica.
“Ooooook...” Francys volse lo sguardo verso Trucy.
“Trucy, spiegazioni?” Chiese nella speranza di ricevere una risposta almeno accettabile.
“Boooh, è uscita dalla roba che hai vomitato.”
Francys sbiancò nuovamente.
“E la cosa non ti sorprende neanche un po'?!? Persino la bionda ha ancora la bocca spalancata!!” La ammonì indicando, per l'appunto,  Coco che fissava incredula la creaturina.
“Senti...” Proseguì esasperata la coniglietta.”... sono stata congelata da una ragazzina, ho visto un essere a forma di vagina gigante con i denti e ho pestato un'arpia grande quanto il vagone di un treno, perché dovrei sorprendermi per un parto dalla bocca? Per quanto ne so, magari per voi “esseri superiori” è una cosa normale... anche se la tua faccia dice tutt'altro.”
Il pensiero della ragazza era giusto, anche perché la faccia sconvolta del ragazzo continuava a fissare la creaturina che gli sorrideva con fare dolce.
“Se volete, posso spiegarvi io cosa è successo.” Disse all'improvviso l'esserino piegando la testa di lato.
Francys si sedette a terra con un tonfo, seguito subito dopo da Trucy, Daisy e Coco, quest'ultima ancora piuttosto traumatizzata.
“(Se ha una figlia, vuol dire che c'è una madre. Se c'è una madre, vuol dire che lui la ama. Se lui la ama, vuol dire che...)
Una nuvola di depressione coprì la testa della bandicoot.
“Che le prende?” Chiese la felina con fare preoccupato.
“Ignorala e pensa a dare spiegazioni, così potremo finirla con questa buffonata.” Le ordinò Daisy con tono  minaccioso.
“Oh, non essere così scontrosa solo perché adesso le sue attenzioni andranno solo a me, cara nipotina acquisita.” La provocò lei sghignazzando.
“Che cosa?!?!” Esclamò adirata la bimba, venendo però interrotta dalla sorella.
“ Daisy, seduta. Voglio ascoltare cosa ha da dire.”
“Ma...” Cercò di ribattere.
“Niente ma e siediti.”Ordinò inflessibile.
“Uffa!!” Si lamentò sbuffando, per poi girarsi di schiena e gonfiare le guance.
“Adesso che il teatrino è finito, voglio sapere cosa sei esattamente.”La esortò Francys con un gesto della mano.
“Certo papino!!!!” 

“15 anni prima.”

L'aria era grigia, umida, intrisa dell'odore della pioggia notturna e della nebbia mattutina.
La palude era più viva che mai, con le creature notturne che davano spazio a quelle diurne per andare a dormire dopo una notte di caccia, stando attente ad evitare la villetta di legno che si stagliava su una pianura priva di vegetazione di alcun tipo, se non per un alberello usato come cartello di avvertimento che diceva:” Alla larga!”
Laran era al suo interno, stava seduta su una poltrona, la faccia stanca e sciupata. Erano ore che cercava di infilare un vestito a quel nanerottolo, ma continuava a tramutarsi in sangue e a scivolare via dalle sue dita, come una fottuta piovra!
“Ah, chi me l'ha fatto fare di adottarlo.” Sospirò esasperata.
“Mamma...” Sussurrò un bambino da dietro alla poltrona, guadagnandosi una meritata occhiataccia dalla donna.
“Quante volte devo ripeterti che devi chiamarmi maestra, eh?!” Lo sgridò irritata.
“Ma io ti voglio bene, quindi voglio dimostrartelo chiamandoti mamma!!” 
La donna sospirò di nuovo.
“Se mi volessi bene, non faresti sempre tutte queste storie dopo il bagno...”
Il bambino sbuffò.
“Uffa, ma io non voglio vestirmi, piuttosto voglio sapere cosa è quella cosa che hai sul caminetto.” Fece mentre indicava saltellando una pietra a forma di sfera delle dimensioni di una palla da baseball che si trovava, per l'appunto, sul caminetto del salotto. 
La donna avrebbe pure risposto alla domanda del figlio, ma di certo  non si sarebbe fatta sfuggire quell'occasione. Si buttò a capofitto sul bambino con un paio di pantaloni fra le mani e glieli infilò con un'agilità degna di una guardiana del suo calibro.
“Beccato!” Esultò con un sorriso vittorioso in volto.
Mentre la guardiana della polvere si crogiolava nella sua effimera vittoria, il bambino si accinse ad afferrare l'oggetto sferico, ma la mano della madre lo fermò all'istante.
“E questo non si tocca.” Lo ammonì con sguardo severo.
“Eh? Ma perché?!?!” Si lamentò Francys.
“Perché è un cimelio importante, mi sembra ovvio.”
Il bambino fece il broncio.
“Va bene, va bene, ti dirò cos'è.” Fece sconfitta: odiava vedere i bambini imbronciati.
Francys si lanciò sul grembo materno con un  sorriso bello largo.
“Sono tutto orecchi, mamma!”
La donna gli rifilò un'altra occhiataccia , ma poi si decise a raccontare la storia di quel misterioso oggetto.
“Tanto tempo fa, quando io a malapena spiccicavo una parola, mio nonno andò contro un esercito di ancestrali tutto da solo.”
“Cosa sono gli ancestrali?” Chiese il bambino.
“ Una razza capace di assumere qualsiasi forma, una razza antica quasi quanto la leggenda del primo guardiano, una razza in grado di assorbire il potere di un guardiano semplicemente toccandolo. Non conosco molto i dettagli, ma il nonno mi raccontò che all'inizio erano pacifici, però poi la brama di potere diede loro alla testa, diventando un pericolo troppo grande da lasciare in vita.”
La donna sorrise.
“Li eliminò tutti, uno ad uno, ma non ebbe il cuore di distruggere quest'uovo.”Aggiunse indicando la palla di pietra.
“Perché?”
“Beh, non voleva uccidere una creatura che poteva essere anche buona se voleva, quindi affidò l'uovo alla sua famiglia, ma nessuno, neanche mio padre, ha mai scoperto come farlo schiudere. Quindi alla fine è diventato un cimelio di famiglia.”
“Che forza! Il bis-nonno è proprio una forza.” Fece il bambino, entusiasta.
“Già... lo è.” Sussurrò Laran con un sorriso nostalgico, quando il pianto di una neonata la destò dai suoi pensieri.
“Diavolo, si è svegliata. Vado calmarla, tu metti a posto quell'affare.” Biascicò mentre si avviava verso la cucina.
Francys aspettò che la madre uscisse dal salotto, osservò attentamente l'uovo di pietra e sorrise: gli era venuta un'idea geniale per farlo schiudere.
Quando  la donna riuscì a calmare il pianto della sua bambina, tornò dal suo discepolo per assicurarsi che non avesse fatto qualche guaio, impallidendo non appena vide quell'idiota ingoiare intero l'uovo come se fosse una caramella.
“Che diavolo hai fatto!?!?!”
La ragazza corse in fretta e furia verso il bambino, gli afferrò le spalle e iniziò a scuoterlo con fare impanicato e lo sguardo pieno di terrore.
“Perchè lo hai ingoiato?!?!”
Il bambino scosse velocemente la testa per riprendersi dallo sbatacchiamento subito, per poi guardare la faccia della madre con sguardo divertito.
“Tranquilla mamma, mi è venuta un'idea per farlo schiudere, non vedo l'ora di vedere cosa usci...”
L'espressione sorridente del bambino sparì non appena vide la vena pulsante sul cranio della madre.
“Quindi hai ingoiato un cimelio di famiglia...” La mano sinistra della guardiana gli afferrò il cranio. “... con la speranza di riuscire a schiudere un uovo pietrificato?” Fece con uno strano tick all'occhio e i denti serrati.
“Ehm... sì?” Rispose lui con una gocciolina di sudore sulla fronte.

“Appartamento di Judy.”

“Poi la nonna ti ha lanciato nella tana di un grifone.” Fece la felina senza smettere di sorridere.
La faccia del giovane sbiancò ancora di più, mentre Trucy tratteneva a stento le risate.
“Hai ingoiato una pietra...” Sussurrò trattenendo un'altra risata.
“Avevo 5 anni!!” Gridò esasperato.
Niente, L'esclamazione di Francys la fece ridere di gusto.
“AHAHAHAHAH! Io non mangiavo le pietre a 5 anni!” Lo prese in giro Trucy.
“Ok, ok, sarebbe una vendetta per quelle battute sul ghiaccio che ho fatto prima?” Fece con sguardo infastidito.
“Oh no, tranquillo, la tua faccia è già un ottimo premio. Puoi piangere?” Chiese lei speranzosa.
“Va al diavolo.” Rispose Francys con un'occhiataccia, per poi sospirare  e volgere lo sguardo sulla “figlia”, la quale iniziò a muovere euforicamente la coda non appena incrociò gli occhi con quelli del suo adorato papino.
“Quindi hai...”
“Ho assorbito il tuo potere per 15 anni, esatto. Purtroppo la mia nascita ha richiesto più energie del previsto, quindi ho quasi rischiato di ucciderti. Mi spiace averti messo in pericolo, papà.” Sussurrò con tono triste.
“Beh...” Il ragazzo si mise la mano sul mento, pensieroso. “...sembra una storia accettabile, ma non capisco come tu faccia a sapere tutte queste cose. Insomma, hai riconosciuto persino Daisy.”
“Oh beh, la mia specie è in grado di essere cosciente durante lo stato embrionale quando in presenza di grandi fonti di  energia. La nonna era piuttosto potente, ed ecco perché so tutto questo.” Spiegò la felina sorridendo.
“Una spiegazione inattaccabile.”  Fece Francys non completamente convinto che funzionasse in quel modo.
Dopo aver sentito la “fantastica” storia della creaturina, Trucy  sospirò, si alzo in piedi e si avviò verso la porta.
“Aspetta! Dove hai intenzione di andare!?!?”
La giovane girò lentamente lo sguardo, mostrò il portafogli vuoto e disse:” Il lavoro è l'unica cosa che mi impedisce di perdere la mia sanità mentale, quindi andrò lì, dopodiché mi dirai perché la bionda sta con le tette al vento.”
Purtroppo, però, non appena toccò il pomello, un senso di inquietudine la circondò: c'era qualcosa dietro la porta.
Come un'oscura presenza paragonabile alla morte, la proprietaria del condominio si presentò con un foglio di carta il cui nome portava terrore nel cuore di grandi e piccini: l'affitto.(ZUM  ZUM  ZUUUUUUUUUM).
“Sono vietati coinquilini abusivi, quindi la punizione è un aumento dell'affitto.” Disse la proprietaria con sguardo privo di emozioni.
Trucy osservò con sgomento quello 0 in più e sussurrò:”Ci-cinquemila do-dollari?!?!”Dopodichè svenne di colpo.
La proprietaria non si scompose, quindi osservò la finestra rotta, tirò fuori un foglietto, ci scrisse sopra un numero a 3 cifre e lo buttò sul corpo svenuto della coniglietta.”Questo è il denaro che mi devi per i danni alla finestra” Disse poco prima di andarsene sbattendo la porta.
“Toh, che simpatica vecchietta.” Aggiunse un divertito Francys.
“Starà bene?” Chiese la felina preoccupata.
“Lo fa piuttosto spesso in questo periodo.” Aggiunse Daisy senza smettere di smitragliare di  occhiatacce la nuova arrivata.


Nel frattempo, in  una vecchia scuola di Tundra Town, una signorina dalla pelle verde attendeva impaziente il suo incontro con il preside.
“Diavolo, sono l'unica che ha risposto all'avviso, perché mi sta facendo aspettare?” Sussurrò con sguardo irritato, aggiustandosi il colletto del vestito da colloquio che era riuscita miracolosamente a rubare, se per rubare si intendeva farsi pestare da una commessa e prendere la refurtiva nel momento in cui stava chiamando la polizia.
Frustrata e affamata, capì che doveva calmarsi e continuare ad attendere, per il bene del suo piano... e del suo stomaco.
“(Farsi assumere in questo postaccio, divorare i bambini, instillare paura nei cuori degli adulti e divorare anche loro.) Il solo pensiero che a breve avrebbe messo i denti su della carne fresca iniziò a farla sbavare.
“Eheheheheheheh...” Fece  leccandosi le labbra in modo inquietante.
“Signorina, può entrare adesso.” Disse una voce rauca e minacciosa.
“Finalmente!” Esclamò la ragazza aprendo la porta dell'ufficio con un calcio e ritrovandosi davanti uno stambecco con una bottiglia di rum in mano.
“Buongiorno, sono il preside di questa scuola elementare, iniziamo il colloquio.”
La ragazza si accomodò sulla poltrona, mentre lo stambecco si limitò a versare un bicchiere alla sua ospite.
“No grazie, non bevo.”
Lo stambecco rispose scolandosi entrambi i bicchieri.
“Va bene, va bene, più alcol per me. Qual è il suo nome?”
“Chantal, figlia del duca demoniaco degli inferi, portatrice di disperazione e divoratrice di mondi.”
“Oh, quindi il suo metodo di insegnamento è fare leva sull'immaginazione. Ottimo ... Mi dica perché vuole insegnare in questa scuola.”
“Voglio divorare ogni singolo studente di questo istituto, per poi passare ai loro genitori...”Rispose con naturalezza.
“Devo dedurre che per “divorare” lei intenda rimuovere l'ignoranza dalle menti di questi giovani e dai loro tutori. Quali sono le sue credenziali?”
“So fare le divisioni.”
Lo stambecco porse la mano alla sua nuova collega.
“Io mi chiamo Ranthor, e sei assunta.”

“Tana del pannolino, qualche ora dopo”

Judy si svegliò di colpo, gli occhi tornati del loro colore violaceo, accompagnati da un'incredibile emicrania.
“Che è successo?” Chiese sbadigliando, notando con sollievo e sorpresa  di essere a casa sua.
“Ben svegliata bella addormentata.” Fece Francys porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
“Francys? Non eravamo in una palude?”
“No, vi ho salvato la vita per l'ennesima volta.”
La ragazza abbassò il capo dolente.
“Ok, bene. Sta diventando una routine.”
La coniglietta vide la bandicoot completamente nuda che mugugnava nell'angolino e la felina poggiata sulla scrivania accanto al  ragazzo.
“Cos'è successo mentre ero svenuta? E cos'è quel coso?” Chiese indicando la creaturina.
“Oh già, questa è mia figlia da quel che ho capito.” Aggiunse Francys indicando l'esserino con nonchalance.
“Salve!” Salutò la piccola.
La ragazza spalancò la bocca.
“La tua cosa?!?!”
Francys le riassunse in modo abbastanza vago quello che era successo durante la sua “assenza” e le disse che avrebbe avuto un nuovo ospite.
“Un'altra bocca da sfamare...” Fece rassegnata guardando il portafogli vuoto, per poi concentrare la sua attenzione sulla bandicoot senza vestiti.
“E perché quella psicopatica non è legata? E perché è nuda?”
Coco, sentendosi presa in causa, smise di mugugnare in modo incomprensibile e si accinse a lanciarle un fulmine in testa, ma...
“Oh, perché ho sempre desiderato un'allieva carina da addestrare.”
La ragazza cambiò subito bersaglio e colpì il ragazzo con una scarica elettrica di tale entità che gli ficcò la testa nel muro.
“Smettila di dirmi che sono carina, dannazione!” Sbottò con sguardo imbarazzato.
Judy guardò il muro distrutto con orrore e spavento, il quale diventò subito rabbia: quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.”Brutta tettona d'alto borgo, mi hai distrutto il muro!”
“Chi hai chiamato tettona d'alto borgo, piccola asse da stiro?!?!” Ringhiò lei.
“ Voglio te e la tua sindrome di stoccolma fuori da casa mia!” Urlò poco prima di sradicare con forza il ragazzo dal muro e svegliarlo con un sonoro ceffone.
“Eh, cosa è successo?”
“E tu che ti definisci essere superiore, renditi utile iniziando a portare mia sorella a scuola!” Gli urlò poco prima di tirargli una testata sui denti e lanciarlo come un missile fuori dalla finestra.
Le 2 bambine guardarono sconvolte la scena, per poi affacciarsi alla finestra, o a quello che ne rimaneva, per cercare di seguire la figura del ragazzo che spariva all'orizzonte.
“E voi 2...”Sussurrò Judy poggiando con decisione le zampe sulle piccole spalle delle 2 bambine, facendole impallidire.
“Avete intenzione di seguirlo per la via più sicura... o per quella più veloce?”
Le 2 bambine ingoiarono un grumo di saliva.
“Che ne dici di una tregua?” Chiese Daisy alla felina.
“Ci sto.” Cinguettò quest'ultima.
“Allora?” Chiese Judy con sguardo severo.
“Ce ne andiamo, ce ne andiamo!” Urlarono spaventate e uscendo, per loro fortuna, dalla porta.
“E adesso...” Sussurrò spostando la sua attenzione sulla bandicoot, che iniziò a far scrocchiare le dita contro il palmo.
“Hai osato chiamarmi tettona...” Disse con una vena pulsante sul cranio e diverse scariche elettriche attorno alle braccia.
“ Cosa hai detto del mio seno?!” Replicò Judy stringendo i denti.
Poco prima che i pugni delle 2 ragazze collidessero, la tv si accese di colpo, mostrando il sindaco Lionheart occupato in una delle sue solite conferenze stampa.
“Miei cari concittadini, so bene che gli eventi recenti vi hanno fatto preoccupare, ma io, nell'immensità della mia immensa immensitudine, non mi sono tirato indietro e ho scoperto che questa persona, che questa... cosa, è già presente nei registri della polizia per atti osceni in luogo pubblico, ma questo non ci concerne. Lui è un famoso bioterrorista, le cui informazioni a riguardo purtroppo sono nascoste dal governo. Adesso che sapete la verità, sappiate che ho già piazzato una taglia sul nostro soggetto per ricevere tutto l'aiuto possibile. Osservate!” Esclamò mostrando il volantino da ricercato di Francys. “ Chiunque riuscirà a catturarlo vivo riceverà 500000 dollari in contanti.”
Un boato di applausi elogiarono il sindaco.
“(Ah, in vista delle elezioni dovevo inventarmi qualcosa per il favore di questi idioti. Mentire è sempre proficuo.)” Pensò il sindaco con un sorrisetto furbo.
“Ma mi prendi in giro?” Sbottò Judy avviandosi verso la porta.
“Ehi, dove vai? Stavo per infilarti il mio pugno in...” Un brontolio interruppe la bionda.
Judy sospirò: era troppo buona.
“Hai fame?”
“Tsk, certo che non ho fame...” Un altro brontolio proveniente dal suo stomaco la interruppe nuovamente, facendola arrossire.
“C'è della roba in frigo. Io vado a prendere quell'idiota prima che si cacci nei guai.” Disse poco prima di chiudersi la porta alle spalle.


“Un'altra ora dopo, in una zona malfamata di Tundra Town.”

“Dovrebbe essere atterrato qui...” Disse Daisy guardandosi attorno con fare indagatore, stando attenta a non sprofondare nella neve.
“Tua sorella è davvero spaventosa...” Aggiunse la felina senza riuscire a non farsi scappare un brivido.
“E' solo un po' stressata, non farci caso.”
“Se quello lo chiami stress, io non so co...”
Le orecchie di Daisy si rizzarono di colpo.
“L'hai sentito?”
La felina la guardò con aria interrogativa.
“Di cosa stai parlando?”
“Diciamo che state camminando su una parte piuttosto delicata del mio corpo.” Disse una voce in tono sofferente da sotto la coltre di neve.
“Eh?” Fecero contemporaneamente poco prima di essere afferrate da due mani sbucate dalla neve e ritrovarsi davanti la faccia di Francys.
“Cosa diavolo state facendo in questo postaccio?”
Le 2 bambine, felici di averlo trovato, si liberarono dalla presa del ragazzo e si attaccarono alla sua faccia con un doppio abbraccio a tenaglia, facendogli fare una smorfia a dir poco ridicola.
“Ok, ho capito,siete felici di vedermi, ma...” Francys si staccò dal viso con non poca difficoltà i 2 esserini “...potreste dirmi come diavolo torniamo indietro ora?”
“Oh, oh! Io lo so! Ho memorizzato la strada! Però non possiamo tornare indietro...” Aggiunse Daisy con tono imbarazzato.
“Eh? Perché!?!?”
“Mia sorella ha chiaramente detto che dobbiamo andare a scuola, e non ci tengo a farla arrabbiare più del necessario.”
“Quindi devo accompagnarti a scuola? Devo ammetterlo, non voglio farmi pestare nuovamente.”
Il giovane spostò la sua attenzione sulla felina che si mangiava un'unghia con fare annoiato, la quale gli sorrise non appena notò che lo stava fissando.
“Dato che sei mia figlia, dovrò darti un nome, giusto?”
Gli occhi della bimba si illuminarono a quell'affermazione e iniziò a svolazzare allegramente sulla testa del padre. “Quindi... vuol dire che mi terrai?”
Il giovane piegò la testa di lato, come se quella domanda avesse già una risposta. “Perché non dovrei tenere mia figlia?”
La bambina si poggiò sulla testa del padre, il sorriso solare che mostrava leggermente i canini .”Posso sapere il mio nome?” Domandò speranzosa.
“Hmmmmmmmmm... Ti piace Bridget?”
La giovane diede un bacetto sulla guancia del suo adorato papino, che reagì al gesto pulendosi la faccia. “Se mi piace? Lo adoro! Grazie papà!”
“Scusate se interrompo, ma possiamo andare a scuola?” Li interruppe Daisy, battendo il piede con fare spazientito.
“Sai dove si trova?” Chiese il giovane con un sopracciglio alzato, ma la risposta della leporide fu quasi immediata, poiché indicò un enorme edificio alla loro sinistra, più simile a un manicomio o a una prigione che a una scuola.
“Stai scherzando, vero?” Pensavo fosse una prigione!”
Lo stupore di Francys era più che giustificato. L'edificio era recintato da un muro di cemento armato, sul quale era ben visibile un filo spinato, mentre  il cancello era così arrugginito che non appena ci mise una mano sopra collassò su se stesso.  Sulla via che portava all'entrata, leggermente nascosto dalla neve, si intravedeva il disegno della sagoma di un animale di piccole dimensioni, probabilmente il segno di un vecchio omicidio,
“Sicuri che sia il posto giusto?” Chiese incerta Bridget.
“Certo, guarda cosa sta scritto lì.” Fece Daisy indicando un cartello malmesso con su scritto “Scuola elementare Snowfall, l'orgoglio di Tundra Town.”
“Ohohoh, carne fresca...” Disse all'improvviso una piccola elefantessa affacciata alla finestra del piano superiore dell'edificio. “ L'ufficio del preside si trova a destra dell'entrata. Parlate con lui per le nuove iscrizioni.”
“Gentile da parte tua,  signorinella” Fece francys, grato per le informazioni appena ricevute.
“E già che siete là sotto...” La piccola buttò una busta dell'immondizia ai piedi di Francys. “Buttate l'immondizia.” Disse poco prima di tornare a fare lezione.
Francys la ritenne una richiesta piuttosto strana da fare a degli estranei, ma decise comunque di farle il favore. Essere gentili non aveva mai ucciso nessuno, giusto? Fu nel momento in cui prese la busta... che un piede gli colpì la mascella, facendolo indietreggiare.
“Credo ci sia qualcosa lì dentro.” Aggiunse Daisy facendo le veci di capitan ovvio.
“ Ma non mi dire...” Rispose Francys con fare sarcastico accarezzandosi la parte lesa.
“Meglio controllare cosa c'è allora.” Disse Bridget poco prima di aprire la busta con una veloce artigliata e liberare una ragazza dalla pelle verde legata e imbavagliata col nastro adesivo.
“Perché la cosa non mi sorprende?” Si domandò Francys mentre fissava la ragazza che si agitava, per poi sospirare e staccarle il nastro adesivo dalla bocca con zero delicatezza, noncurante del dolore che le avrebbe causato.
“Bastardo, mi hai fatto male” Si lamentò la ragazza con le labbra doloranti.
“Sì sì, dimmi che ti è successo, ragazzina.”
“Come osi chiamare ragazzina la divoratrice di mondi, lurido morta...” La ragazza si fermò non appena squadrò per bene la faccia del guardiano. “Ci conosciamo? Mi sembra di conoscerti.”
“(Chi diavolo è questa stramboide?)” Pensarono all'unisono Francys e Bridget, mentre Daisy cercava di tagliare il nastro che la immobilizzava con i denti.
Una volta libera, la ragazza si alzò di scatto e poggiò le mani sulle spalle di Francys.” Nonostante la tua mancanza di rispetto, ti ringrazio per avermi liberata. Sarò misericordiosa e ti regalerò una morte indolore quando conquisterò questo mondo, Dimmi il tuo nome, per far sì che io ricordi.”
Francys iniziò a digrignare i denti in un vano tentativo di mantenere la calma. Chi diavolo era quella matta? E perché aveva quell'atteggiamento di superiorità nei suoi confronti?
“Mi chiamo Francys Raime Delgado...” Sbuffò infastidito.
Le gambe della ragazza iniziarono a tremare improvvisamente. “Scusa... credo di non aver sentito bene. Qual é il tuo nome?” Fece con delle fitte gocce di sudore che le coprivano la fronte, accompagnate da una risatina isterica.
“Francy Raime Delgado.” Si ripeté lui.
La giovane impallidì di colpo, iniziò a indietreggiare molto lentamente verso  l'entrata della scuola e disse: “E' davvero un bellissimo nome eheheh... ma adesso devo andare a... incipriarmi il naso. Addio!” E sparì dietro la porta.
“Che strana ragazza.” Dissero all'unisono Bridget e Francys.

“Bagni della scuola, qualche minuto dopo.”

Chantal era sulla tazza, le mani tra i capelli e il volto pieno di ansia.” Calmati, Chantal. Hai solo incontrato il quarto caos, normale amministrazione...  normale ammi... CHE DIAVOLO CI FA UN CAOS QUI!” Sbottò all'improvviso, iniziando a mangiarsi le unghie con fare preoccupato. Non solo era stata legata, imbavagliata e imbustata dal suo pranzo, ma aveva persino incontrato un guardiano.“Papà aveva detto che non ci sarebbero stati guardia...” La ragazza si fermò di colpo e sorrise. Come aveva fatto a dimenticarlo? Suo padre l'avrebbe sicuramente aiutata. Quindi tirò fuori dalla gonna un cristallo rossastro e se lo mise vicino all'orecchio.
“Andiamo, rispondi...” Fece spazientita battendo il dito sulla coscia, finché...
“Pronto?” Disse una voce femminile proveniente dall'interno del cristallo.
“Mamma?”
“Chantal, mia adorata figlia. Come sta andando la tua prima esperienza nel mondo dei mortali? Sei stata già soggiogata dal loro inebriante sapore? Eheheh.” Fece scherzosamente la donna.
“Mamma... c'è un guardiano.”
“Ah, davvero? E' carino? ”
“Mamma, ero troppo spaventata per vedere se era carino o meno.”
“Oh, tesoro mio, perché hai paura? Sei così debole che nemmeno noi siamo in grado di percepire la tua presenza, passerai inosservata, fidati.”
“Io non sono debole!” Sbottò spazientita.
“Ah no? Non hai chiamato per chiedere aiuto a tuo padre?”
La giovane sobbalzò e gonfiò le guance: era stata beccata.
“Il tuo silenzio è un'ottima risposta. Purtroppo tuo padre non può aiutarti, quindi dovrai cavartela da sola. Benvenuta nel mondo degli adulti, signorina. Se ci sono guardiani, stai lontana da tutti quelli che incontri, soprattutto il quarto caos. Quel tipo ha una brutta reputazione. Pensa, una volta tuo padre l'ha incontrato.”
“E ha vinto?” Chiese speranzosa la giovane.
“E' stato sconfitto con un colpo, ohohohoh.” Se la rise la donna, distruggendo le speranze di sopravvivenza di sua figlia.
“Mamma... il guardiano di cui ti parlavo è il quarto caos...” Fece affranta la ragazza.
“Ohohohohohohoh” Continuò a ridere la donna.
“Perché diavolo ridi adesso?”
“Beh, se sei ancora viva, vuol dire che avevo ragione. Sei così debole che probabilmente ti avrà scambiato per una comunissima ragazza!”
La ragazza strinse i denti. “Comunissima ragazza, dici...” Mormorò irritata. 
“Andiamo, figliola, sei per metà non morta, affronta la realtà. E poi c'è un vantaggio in tutto ciò.” 
“E quale sarebbe?”
“Oh? Non ci arrivi? Potrai agire indisturbata senza che lui sospetti nulla.”
La giovane non morta sorrise mostrando i denti aguzzi e iniziò a ridere: sua madre aveva ragione. “Eheheheh.... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAH!” 
“Ohohohoohohohoh.”Rise nuovamente la madre. “Porta qualcosa da mangiare anche alla tua cara mammina, cià cià.” Salutò la donna poco prima di chiudere la chiamata.
“MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH …”   Dopo aver riso in modo malefico per 10 minuti buoni sulla tazza, la ragazza scaricò l'acqua e... “Oh cavolo...” Aggiunse dopo aver visto che mancava la carta igienica.” Che razza di bagno è un bagno senza carta igienica!!??”


Mentre la giovane non morta imprecava contro il tipo addetto ai bagni che non faceva il suo lavoro, il ragazzo e le 2 ragazzine a suo seguito erano arrivati nell'ufficio del direttore
“Quindi... lei vuole iscrivere questa coniglietta, giusto?” Chiese lo stambecco a Francys.
“Anche la felina con le ali.” Aggiunse lui con un mezzo sorriso.
“Cosa?!” Esclamò la felina librandosi davanti alla faccia del padre.” Pensavo dovessimo iscrivere solo la coniglietta!!”
“Senti, mi serve qualcuno che le dia un occhio mentre cerco la mia maestra”
“Ma... papà!”  Protestò nuovamente la piccola.
“Grazie per la tua disponibilità” Concluse Francys, ignorando le sue lamentele.
Lo stambecco diede dei moduli di iscrizione al ragazzo,  per poi porgergli la zampa.
“Bene, mi dia la tassa da pagare.”
Il giovane guardiano lo guardò stranito.” Ma io non ho niente.”
Lo stambecco si fece sfuggire uno sbuffo irritato, ma poi riconobbe il suo viso e gli venne un'idea. Una geniale idea!
“Beh, posso venirle incontro.” Disse con uno strano ghigno.
“A me va bene.” Fece il ragazzo con nonchalance.
“Beh, lei è consapevole di essere un ricercato, vero?”
La faccia del ragazzo divenne pallida: l'aveva scordato.
“Beh... sì... Eheheh.” Mentì ridendo nervosamente. Non poteva certo dirgli che aveva scordato di essere un ricercato.
“E sa anche che su di lei pende una taglia di 500000 dollari, vero?.”
“Ah... questo non lo sapevo.”Disse in tono sconsolato.
“Su, su, non c'è bisogno di rammaricarsi per così poco. Lasci che il vecchio Ranthor la aiu...”
“Io valgo molto più di 500000 dollari!” 
La faccia dello stambecco da calmo e composto passò allo stupefatto, per poi ricomporsi in pochi istanti e iniziare... a ridere. “AHAHAHAHAH, sei davvero un tipo strambo, ragazzo, ma adesso...” Aggiunse mettendo le mani a piramide davanti a sé. “... passiamo alle cose serie.”
La piccola Daisy, seduta sulla spalla del giovane, si accostò vicino al suo orecchio e gli disse:”Ehi, io non mi fiderei. Hai visto le mani? Solo i cattivi mettono le mani a piramide. Dovresti picchiarlo.”
“E quali sarebbero  queste “cose serie”, vecchio?” Chiese lui con tono incuriosito, ignorando il suggerimento di Daisy.
“Beh, diciamo che il mio professore di educazione fisica è stato investito da una mietitrebbia guidata da uno dei nostri alunni durante una gita. Quindi, Io iscrivo tua figlia e la sua amica, mentre tu ti limiterai a insegnare qui dentro.”
“Non credo che avere un ricercato nella tua scuola sia una buona idea, a meno che tu non voglia che la polizia venga qui.”
“Loro non possono fare niente qui.” Disse il mammifero mentre si versava l'ennesimo bicchiere di rum. “Sai, ho scoperto di aver ereditato questo manicomio qualche anno fa, quindi ho deciso di trasformarlo in una scuola e...” Lo stambecco mostrò un documento con su scritto -Carta che implica che la scuola Snowfall di Tundra Town è uno stato assestante, quindi fottetevi.- “... Tadà! Sono riuscito a renderla uno stato. Quindi, anche se volessero arrestarti , finché rimani qui dentro dovresti essere al sicuro. Tipo il vaticano.”
Francys alzò un sopracciglio, insospettito dalla strana generosità dell'animale, per poi limitarsi ad annuire.
“Molto bene!” Esclamò gioioso lo stambecco.
“Ma...” Lo interruppe Francys con tono minaccioso. “Verrò solamente quando mi risulterà comodo”
Lo stambecco sospirò e accettò senza fare troppe pretese.
“Adesso che lavori per me, che ne dite di andare a cercare la mia prof di matematica? La riconoscerete subito, è una ragazza dalla pelle verde che ho assunto qualche ora fa, ma si è già memorizzata la mappa dell'edificio, quindi sarà un'ottima guida per voi tre. Credo che stia...”
“Non c'è bisogno di dirmi dove si trova.” Lo interruppe il ragazzo. “Credo di saperlo già. Mi indichi solamente dove si trova il bagno delle donne.”
“A destra sempre dritto. Buon lavoro.”
Non appena  i 3 uscirono dal suo ufficio, lo sguardo del direttore, da calmo e sorridente, si fece improvvisamente serio, aprì il cassetto della sua scrivania e prese un libro dalla copertina piuttosto anonima, ma che, una volta aperto, mostrò la figura di Francys, con relativa spiegazione dei suoi poteri.
“Se un guardiano del suo livello è qui, vuol dire che siamo nei guai... in grossi guai.”Sussurrò con fare pensieroso.



Dopo essere usciti dall'ufficio dello stambecco alcolizzato, Daisy iniziò a tempestare di domande il guardiano, mentre Bridget era ricoperta da un alone di depressione tale che sembrava quasi tangibile.
“Come fai a sapere dove si trova? Davvero insegnerai qui? Come mai hai accettato la sua proposta così a occhi chiusi? Ho letto abbastanza fumetti e sento puzza di trappola.”
“So dove si trova perché conosco le ragazze, insegnerò qui perché mi sembra comodo e ho accettato perché ho paura di tua sorella. E anche se fosse una trappola, sono troppo potente per preoccuparmi di queste cose.”
“Mi sembra giusto. E siamo arrivati.” Disse la piccola indicando la porta dei bagni.
“D'accordo, io entro, voi restate qui.”
Daisy iniziò a guardarlo improvvisamente in malo modo.
“Che c'è?” Fece confuso  il giovane.
“Tu non puoi entrare lì.”
“Eh?”
“E' il bagno delle ragazze, quindi solo le ragazze possono entrarci. Hai idea di quanto sia imbarazzante per una ragazza essere beccata mentre si incipria il naso?”
“Stiamo davvero avendo questa discussione?” Fece esasperato Francys.
“AIUTOOOOOOOOOOOOO!”
La voce della ragazza all'interno allarmò la piccola, che si aggrappò in un istante alla gamba del ragazzo.
“Oh no, la tazza la sta divorando! Sapevo che esistevano!”
Il ragazzo, preoccupato, sfondò la porta con un calcio e iniziò a ispezionare ogni singolo bagno, finché non trovò quello occupato dalla ragazza.
“Che succe...?!?!”
Il giovane guardiano si fermò non appena vide la ragazza in lacrime sulla tazza e la mancanza di carta igienica, intuendo subito il motivo del suo urlo. Quella stramboide aveva davvero urlato aiuto solo per della carta igienica?
“ ...Sigh... sigh... mi si è addormentato il sedere... sigh...” Singhiozzò la non morta con la vista offuscata dalle troppe lacrime.
“Non credi che sia un motivo stupido per piangere?” Chiese Francys.
La non morta riconobbe la voce e urlò a pieni polmoni:“AAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!! Non voglio mori...”
Francys la interruppe lanciandole un rotolo di carta igienica profumata tra le mani.
“Forse non dovresti parlarmi in quella posizione. Ti aspetto fuori.”
Mentre il guardiano si avviava verso l'uscita, l'ansia inondò nuovamente la non morta. Perché voleva aspettarla fuori? Aveva capito la sua natura? Sarebbe morta così giovane?!?!
“Se avesse voluto eliminarmi, avrebbe potuto farlo anche qui” Bofonchiò la giovane mentre si dava una rinfrescata, per poi alzarsi in piedi e, esitante,  uscire dal bagno, stando ben attenta a non inciampare sulla porta sfondata.
“Mi spiace averti spaventata. Tutto bene? Fatto tutto?” Chiese Francys.
Chantal abbassò lo sguardo, visibilmente agitata a causa della presenza del ragazzo.
“Hai dimenticato il tuo nome.”
“Eh?” Fece lei sostituendo l'agitazione con la confusione
“Hai dimenticato di dirmi il tuo nome.”
“Ah... mi chiamo Chantal...”
La faccia del ragazzo divenne improvvisamente sospettosa, cosa che preoccupò la non morta.
“Cosa?! Qual è il problema?”
“Hmmmmmm... Hai lo stesso nome della figlia di un mio... conoscente.”
Tra i 2 ci  furono diversi secondi di silenzio imbarazzante, disturbato solo dallo stato di iperventilazione della ragazza, che cercò subito di cambiare argomento.
“Ehm... ehm... è un nome piuttosto comune, ma non parliamo di questo, anzi, che ne dici di dirmi perché sei venuto a cercarmi?”
“Beh, il preside mi ha detto che saresti stata un'ottima guida, quindi siamo venuti a prenderti.”
“Quel vecchio imbecille...” Sussurrò lei digrignando i denti.
“Scusa, cosa hai detto?”
“Niente... Cambiando argomento, perché vi serve una guida?” Chiese con un sorriso nervoso.
Francys rispose indicando le 2 bambine alle sue spalle.
“Salve” Salutarono contemporaneamente le 2 ragazzine.
“(Hmmmmm, le 2 ragazzine di prima... adesso che ci penso, perché se le porta dietro?)”
“La coniglietta è la sorella di quella che mi ospita, mentre la felina è mia figlia.” Disse Francys, rispondendo in modo indiretto ai pensieri della ragazza.
“Ah, capisco...(Non sapevo avesse una figlia...)” La non morta squadrò un po' la felina. “(Per essere una guardiana, sembra piuttosto debo...)” L'ennesima idea geniale interruppe i pensieri della ragazza. “(Se è davvero sua figlia, allora avrà sicuramente ereditato qualcosa dal padre, e quindi, se la divoro,,, eheh, con tutto quel potere potrei persino essere incoronata regina degli inferi... MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!)”
Nel frattempo, Francys e Bridget fissavano abbastanza a disagio la stramboide che ridacchiava da sola con una espressione compiaciuta in volto, mentre Daisy chiese se fosse il caso interrompere qualsiasi cosa stesse pensando.
“Ehm... signorina?”La chiamò il guardiano, venendo però ignorato.
“Signorina?” Ci riprovò, ottenendo lo stesso risultato.
“E PORCA TROIA, CAGAMI!” Urlò infine, spazientito.
“Oh, scusate, mi ero persa nei miei pensieri. Su, vi farò da guida...” Aggiunse con un sorriso entusiasta, felice che la fortuna stesse andando dalla sua.


I 3, guidati dalla non morta, che miracolosamente sembrava essersi calmata, iniziarono a girare per i  lunghi corridoi della scuola, fermandosi a ogni classe per ascoltare le spiegazioni della ragazza sulle loro funzioni.
“E questa è la mia classe!” Esclamò lei indicando una porta con su scritto “ Se sbirciate, vi ammazziamo”.
“Una scritta molto rassicurante.” Commentò Francys.
“Oh, andiamo, è da quando siamo arrivati che ti lamenti del posto. Non sarà così male,no?” Disse Daisy aprendo la porta, ricredendosi non appena sentì la punta di un coltello sulla giugulare.
“Ohoh, guarda un po' chi abbiamo qui, una nuova vittima.” Sussurrò un cucciolo di orso polare un po' paffutello grosso più o meno quanto una iena adulta.
“Clark, ti ordino immediatamente di mollare quel coltello!” Lo sgridò la non morta da dietro le spalle del guardiano, al sicuro.
“Lo sai che un ordine non può funzionare se stai nascosta dietro a qualcuno con quello sguardo intimorito, vero?” Le sussurrò Francys.
“Oh, maestra Chantal,pensavo che a quest'ora fosse in un camion dell'immondizia, che strano. Dovrò chiedere spiegazioni a Sarah.”
“Chi?” Chiese Francys.
“La piccola elefantessa che mi trasportava.” Rispose Chantal.
“Ah già, era davvero adorabile. Vabbè, basta con i giochetti. Tu, Clark, giusto? Molla quel coltello, non è roba per bambini.”
Il giovanotto mollò Daisy  e punto il coltello sulla zona pubica del guardiano, dato che era troppo basso per arrivare al collo
“Forse tu non sai con chi hai a che fare. Io sono il capo qui, io sono il padrone...” Francys lo interruppe mettendolo KO con una piccola botta in testa.
“Daisy, la smetti di farti prendere come ostaggio?” La ammonì Francys in modo scherzoso.
“Chiedo scusa.” Fece Daisy a orecchie basse.
“Va bene, va bene. Possiamo andare avanti con il tour? Mi sto annoiando.” Sbuffò Bridget.
Fu in quel momento che Chantal vide un'opportunità per il suo piano.
“Oh beh, ho proprio quello che fa per te. Francys, tu e la coniglietta andate a sinistra per vedere i club, io accompagnerò Bridget in un posto per ammazzare la noia.” 
Il guardiano, al sentire la parola club, rizzò le orecchie, afferrò, forse con troppa foga, la testa della ragazza e chiese: “Ci sono club dell'uncinetto?”
“Ehmmmm... si.” Rispose la non morta con aria confusa, per poi indicare la porta alle sue spalle.
“Si trova dietro questa por...”
Neanche il tempo di rispondere che il guardiano sfondò la porta con un poderoso pugno, trovandosi davanti 3 gattine e la loro maestra, una gatta adulta, che lo fissavano sorprese.
“Ehm, chiedo scusa, ma lei chi è?” Chiese una delle gattine.
“Vorrei imparare a lavorare all'uncinetto. Potete aiutarmi?
Le facce delle gatte diventarono piene di entusiasmo.
“Wow, non abbiamo mai avuto un maschio nel nostro club.”
“Bene, allora io sarò il primo, ma prima devo chiedere un favore  alla mia guida.”
“Sono a tua disposizione, basta che ti sbrighi a lasciarmi sola con tua figlia. Divorerò lei e poi con il potere che otterrò divorerò te MUAHAHAHAHAHAHA!”
“Scusa, cosa hai detto?” Chiese il guardiano con aria sbigottita, per poi sorridere lievemente.
Il cuore della non morta, per quanto impossibile, perse un battito.
“(Maledizione, l'ho detto ad alta voce. Mi avrà scoperto? Non sembra un tipo molto sveglio , forse me la posso cavare con una balla.) Oh, beh...”
“AHAHAHAH...” La interruppe il guardiano ridendo... “Ma guarda te, me l'avevi quasi fatta.”
Chantal tirò un sospirò di sollievo.
“(Che fortuna, ha pensato ad uno...)”
“L'ultima volta che ho ucciso una non morta avevo 4 anni...” Le sussurrò all'orecchio con un sorrisetto sadico.
E bastò quella singola frase... per far perdere i sensi alla ragazza.
“Toh, è svenuta. Meglio portarla in infermeria.” 
Poco prima di avviarsi verso l'infermeria, il guardiano si girò verso le gatte.
“Fate compagnia alle 2 ragazzine, io ci metterò poco.”Fece con sguardo divertito.

“15 minuti dopo”

Chantal si svegliò di colpo e cercò subito di capire dove si trovasse guardandosi intorno. Il luogo era buio, asciutto. Sembrava essere una stanza particolarmente larga collegata a diversi corridoi.
“Dove... son...” Una fiamma improvvisa la illuminò , cosa che la fece sobbalzare, anche se si calmò subito non appena vide che la fiamma proveniva da una specie di fornace in fondo alla stanza.
“Sono...nelle caldaie... per...”
“Ti ci ho portato io.” Disse Francys comparendo alle sue spalle e dandole una leggera pacca sulla spalla, spaventandola nuovamente.
“Eheheh... sono stata scoperta, vero?” Chiese nervosamente mentre si girava con fare tremante.
“Yup...” Annuì Francys.
“E adesso mi ucciderai, vero?”
“Naaaaaah... mi fai troppa pena.”
La faccia della non morta iniziò letteralmente a brillare di felicità, che venne subito interrotta dalla frase seguente del guardiano.
“Ti consumerò semplicemente.”
“Consumarmi?” Chiese confusa la ragazzina.
“Diventerai parte di me e del mio sangue. Certo, la tua coscienza sparirà dopo qualche giorno, ma almeno sarai viva e allo stesso tempo non dovrò preoccuparmi di te. Tranquilla, non sarà dolo...” Il guardiano si fermò quando vide la giovane accasciarsi a terra in lacrime. “Ehm... stai piangendo?”
“I-io non sto p-piangendo. La f-futura r-regina degli inferi non ha p-paura di un destino peggiore della m-morte.” Balbettò piangendo.
“Cavolo. Allora ti ammazzo direttamente.” Disse secco il guardiano.
“N-non ho p-paura di... di...”
Il guardiano sospirò e si avvicinò alla non morta. “Senti, mi risulta difficile ammazzarti se continui a piangere, soprattutto con l'aspetto che ti ritrovi.” 
“M-ma io... io non voglio mo....” Un nodo alla gola interruppe la giovane, troppo occupata a piangere per riuscire a parlare.
Il guardiano, molto probabilmente impietosito a causa dell'aspetto della ragazza, cercò di cambiare argomento.
“Prima hai parlato di inferi. Sai che solo ai demoni è concesso l'ingresso da quelle parti?”
Chantal si asciugò un po' di lacrime e disse: “io sono solo per metà non morta, mentre mio padre è un demone maggiore. Purtroppo, sembra che non abbia preso niente da lui...” Spiegò con una punta di rassegnazione.
Il ragazzo, sorpreso dalla rivelazione della ragazza e dalle sue origini, iniziò a fissare i suoi occhi ancora umidi, poi sorrise. “D'accordo, non ti farò alcun male.”
Chantal spalancò gli occhi di colpo.
“Cosa?!?! Perché?” Chiese  sorpresa.
“Beh, forse sono troppo buono, ma un demone che piange... non può essere così cattivo. Però non posso neanche lasciare una creatura potenzialmente pericolosa in giro,quindi...” Francys poggiò la mano sulla testa della mezzo-sangue. “Diventerai il mio animaletto”
La bocca della ragazza si spalancò così tanto da toccare il terreno.
“CHE COOOOOOOOOOOOOSA?!?!”
“Però... non potrai mangiare nessuno e...” Il ragazzo tatuò un teschio sul ventre della ragazza col suo sangue. “Benvenuta in famiglia, eheheheh.”
“Aspetta, aspetta, e io cosa dovrei mangiare?”
Un sorrisetto malizioso comparve sul viso del guardiano.
“Tranquilla, ci penso io.”

“10 ore dopo,tana del pannolino.”

Daisy, Bridget, Francys e Chantal si stavano godendo una meritata pausa, le prime 2 giocando a un videogioco dove bisognava combattere contro guerrieri di pietra, il secondo facendosi un meritato pisolino, mentre l'ultima mangiando una cosa chiamata “cioccolata”
“Incredibile!! Ho sempre pensato che il cibo dei mortali non fosse adatto a noi, ma questa roba è buonissima!!” Esultò quasi con le lacrime agli occhi per la troppa gioia.
“Non dovresti mangiare così velocemente. Ti verrà mal di stomaco...” La ammonì Coco mentre si provava i vestiti che Francys aveva confezionato apposta per lei nel club di cucito della scuola, tra i quali c'era pure una copia del suo vecchio abbigliamento. Era così felice per i vestiti che neanche si chiese chi fosse la nuova arrivata.
All'improvviso, la porta venne aperta di colpo e una Judy incavolata fece capolino nell'appartamento.
“E così, eri tornato. E io che mi stavo preoccupando per te...” La coniglietta notò la ragazza verde, la quale la salutò con fare impaurito. “E continui a invitare gente a casa mia senza chiedermelo... eheheh.” Sussurrò con una vena talmente pulsante che sembrava sul punto di scoppiare, soprattutto perché il guardiano continuava a dormire, ignaro di quello che gli stava per succedere.
“Ma io ti ammazz...”Il suono improvviso del campanello interruppe il quasi sicuro pestaggio e Nick non ci pensò 2 volte ad entrare senza aspettare che qualcuno gli aprisse la porta.
“Carotina, hai dimentica... wow.” Disse dopo aver notato la catasta di persone nella casa della sua collega, soprattutto il ricercato addormentato che stavano cercando.
“Bene, bene,bene, sembra che qualcuno mi debba delle spiegazioni...” Fece lui con un sorrisetto beffardo.
“Oooooh, Cristo!” Imprecò a bassa voce la leporide.

“Nel frattempo, nella zona  di Rainforest”

Un giovane lupo bianco, ferito sia fisicamente che psicologicamente, portava in groppa la sorella.
“Diavolo, certo che quel tipo picchiava forte, vero sorellona? Almeno non è stato un completo fallimento, dato che quell'idiota ti ha dato il suo sangue di sua spontanea volontà.”
“Sì... direi di sì...” Sussurrò la bambina con un lieve sorriso mentre accarezzava la provetta con il campione di sangue. 
“Sorella...” Disse Kano fermandosi di colpo e annusando l'aria. “C'è qualcosa qui con n...” Improvvisamente, un'enorme radice si schiantò sul lupo, che per evitare l'attacco fece cadere la sorella e il campione sul terriccio.
“Ma che diavo...!?!?” Una seconda radice afferrò la zampa del lupo e lo trascinò in un istante sottoterra.
“Kano!!!” Urlò Yuria mentre tentava di congelare le radici per rallentarle, ma queste sembravano non risentirne affatto, quindi, per guadagnare tempo, si creò una specie di guscio di ghiaccio e accese la ricetrasmittente che aveva sul polso.
“Padre!!?? Padre!!??” 
“Hai preso il campione?” Chiese la voce dall'altro capo del ricetrasmettitore.
Yuria guardò il campione distrutto vicino alle radici e sospirò.
“Il campione è stato distrutto, ma questo non è importante! Io e mio fratello siamo stati attaccati da qualcosa, il mio ghiaccio non funziona e mio fratello è sta...”
“Non mi interessa...” Rispose gelida la voce. “ Coloro che falliscono meritano solo una cosa e lo sai...”
La bambina sgranò gli occhi.
“Ma... mio fratello!”
“Lo raggiungerai presto” Disse poco prima di interrompere le comunicazioni.



“Nota del tizio che ha scritto”
Beh, sembra che i personaggi secondari stiano praticamente invadendo la casa di Judy... poveraccia. Comunque,  so che non c'è molta azione, ma col prossimo mi rifarò... anche se credo di doverlo dividere in 2 se voglio dire tutto AHAHAHAHAHAH! Alla prossima!


Quella a destra è chantal sorpresa, peace.
   
 
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