Fanfic su artisti musicali > Queen
Segui la storia  |       
Autore: StellaViva95    09/04/2019    2 recensioni
Alessia ha 24 anni, studia Ingegneria Gestionale, ed è fan dei Queen da sempre. Stefania, la sua migliore amica, lavora in biblioteca e scopre un modo per viaggiare nel tempo. Così decidono di tornare negli anni 70 e cercare di salvare Freddie Mercury dal suo destino. Ci riusciranno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Voce narrante: Freddie

Il sole che entra dalle persiane mi risveglia da un sonno profondo. Sono solo le 8 del mattino e, considerando che io e Alessia ci siamo addormentati alle 3.30, non sono molto riposato. Mi alzo lentamente dal letto e tiro le tende. Non voglio che la bellissima creatura sotto le lenzuola si svegli a causa della luce. Mi siedo sul ciglio del letto e la osservo dormire. Ha una posa strana: è a pancia in su, con la bocca semiaperta e un braccio dietro la testa. Ma anche così, con tutti i capelli scompigliati, è stupenda. Avvicino la mia mano al suo viso e le faccio una carezza. Starei delle ore a guardarla e di questo proprio non mi capacito. Ho passato tutta la vita in lotta interiore e, quando sono riuscito finalmente ad ammettere a me stesso di essere gay, è arrivata lei. Senza considerare, poi, che Alessia è la mia salvatrice. Non sapevo di avere così pochi anni ancora davanti e non ho voluto crederle inizialmente forse perché avevo paura di affrontare il mio destino. Ma lei e Roger mi hanno salvato… Mi hanno dimostrato, ognuno a suo modo, un amore incondizionato e non saprò mai come sdebitarmi.
Appoggio la testa sul cuscino accanto a quella di Alessia e annuso il suo profumo. Non riesco a spiegare di cosa sappia, ma per me è il profumo più buono del mondo. Sa di lei. Le do un piccolo bacio sulla guancia e avvolgo la sua vita con un braccio. In quel momento lei si sveglia e, ancora con gli occhi chiusi, allarga la bocca in un sorriso meraviglioso.
“Buongiorno principessa”, gli sussurro in un’orecchio
“Buongiorno Fred…”, mi risponde aprendo finalmente i suoi grandi occhi nocciola
Mi da un lieve bacio sulle labbra e mi sorride ancora.
“È presto… Dormi ancora un po’…”, le dico poi
“Oggi è domenica, Fred… Non voglio buttare via nemmeno un secondo di questa giornata con te…”, così dicendo mi bacia nuovamente e io stavolta non lascio che si stacchi da me
“E sentiamo… Cosa ti andrebbe di fare oggi?”, le chiedo poi facendole appoggiare la testa sul mio petto e passando delicatamente le mani tra i suoi capelli “Qualunque cosa, purché stiamo insieme…”
“D’accordo… Mi farò venire in mente qualcosa… Intanto vado in cucina e ti preparo qualcosa per la colazione…”
“Lascia, Freddie… Faccio io…”
“Non se ne parla proprio, mia cara! Tu stamattina non fai nulla… Sarò il tuo cavalier servente…”, le rispondo mettendomi in ginocchio sul letto e facendo un inchino
“Che scemo che sei! Guarda che poi me ne approfitto!”, mi minaccia
“Correrò questo rischio!”
Lei mi salta al collo e mi bacia ancora. Sembra che nessuno dei due riesca a stare per troppo tempo senza assaggiare le labbra dell’altro.

“Allora dove mi porta signor Mercury?”, mi chiede addentando il suo pancake con la marmellata
“Pensavo di farti visitare la città come si deve… Se non ricordo male, era questa la mia intenzione quando ti ho chiesto di uscire la prima volta…”
“Già… Però poi hai preferito portarmi a vedere le stelle…”, mi dice guardandomi storta
“Ti è dispiaciuto?”, le chiedo io ammiccante
“Neanche un po’…”
Ridiamo di cuore e le stampo un sonoro bacio sulla guancia.
“Cosa ti piacerebbe vedere di Londra?”, le chiedo poi
“Decidi tu…”
“Beh, se ti piacciono i musei non possiamo non andare alla National Gallery e al British Museum… Se preferisci la storia, invece, opterei per la House of Parliament, la Torre di Londra, il Tower Bridge e Buckingham Palace… Ovviamente non possiamo vedere tutto in un giorno, ma queste sono le opzioni…”
“Io direi che potremmo andare alla National Gallery e poi alla House of Parliament… Il resto, anche se tra trent’anni, l’ho già visitato…”
“Ok… Per me va bene! Andiamo a prepararci…”
“Posso farmi una doccia veloce?”, mi chiede lei
“Certo! Se vuoi anche passare dal convitto e prendere dei vestiti più comodi, non c’è nessun problema… Il museo credo apra alle 10 e sono da poco passate le 9… Abbiamo tutto il tempo!”
“Perfetto!”
Dopodiché si alza e va in bagno. Poco dopo sento scorrere l’acqua della doccia. Ripulisco il tavolo dalla colazione e la raggiungo.
“Tesoro, ti lascio l’asciugamano sull’attaccapanni qui fuori”, le dico mentre lei è già sotto la doccia
“Ok, grazie… tu non ti dai una rinfrescata?”, mi chiede poi
“Guarda che se entro in doccia con te rischiamo di non vedere proprio niente oggi…”, le rispondo sornione
“Non aspetto altro…”, mi dice aprendo leggermente le ante della doccia e facendomi scorgere il suo corpo bagnato
Il tempo di levarmi i boxer e la maglietta che ho usato per dormire, e il mio corpo preme contro il suo sotto un getto d’acqua bollente. La bacio quasi violentemente, mentre la mia mano sinistra le tira leggermente i capelli, facendole andare indietro la testa e provocandole un gemito. Lascio una serie di baci e morsi lungo il suo collo, rimasto scoperto, mentre il suo respiro si fa sempre più affannoso.
“Oh, Freddie… Mi fai morire così!”, mi sussurra ad un tratto
Decido di darle tregua per un attimo, allentando la presa sui suoi capelli e abbracciandola. Alessia ne approfitta subito e prende in mano il mio membro. La sento iniziare a muovere la mano su e giù molto lentamente. Non capisco più niente, ma decido che stavolta sarò io a guidare il gioco. Così fermo la sua tortura e inizio la mia, disegnando con la lingua un percorso che va dai suoi capezzoli fino all’ombelico, per poi scendere ancora. Quando sfioro il suo clitoride la sento gemere forte e continuo ad accarezzare delicatamente il suo sesso, muovendo la lingua a ritmo discontinuo. Lento. Veloce. Poi ancora lento e poi veloce. La sto facendo impazzire e sentirla inerme per opera mia mi fa eccitare sempre di più.
“Ti prego, Freddie…”, mi supplica
“Voglio sentirtelo dire…”, la incito
“Scopami…”, mi urla come se fosse quasi una minaccia
Io, dopo lo stupore iniziale per la carica erotica che ci ha assaliti dopo la notte fin troppo romantica appena passata, mi rialzo e le faccio sollevare una gamba, legandola dietro di me. In quel momento la penetro con un colpo di reni e inizio a muovermi velocemente, premendo il suo corpo contro il muro bagnato della doccia. Quando, pochi istanti dopo, la sento urlare per l’orgasmo prolungato che le ho provocato, mi lascio andare anche io e vengo dentro di lei.
“Wow, signor Mercury… Ci sa fare…”, mi sussurra sfinita con le labbra ancora appoggiate alle mie
“Anche lei, signorina Ferrari…”
“Ma se non mi hai lasciato fare nulla…”, sorride lei
“Beh, ieri hai avuto fin troppa iniziativa mi pare…”, le faccio notare
Lei scoppia a ridere.
“Perché ridi ora?”
“Perché… a parte che avevo una voglia matta di fare l’amore con te… ero anche un po’ curiosa…”, ride ancora
“In che senso curiosa?”
“Di vedere se la protuberanza che si vedeva sotto i pantaloni fosse tutta roba tua…”, mi dice arrossendo e continuando a sbellicarsi
A quel punto scoppio anche io in una risata fragorosa.
“Hai capito la ragazzina?!”, esclamo stupito
“Io non sono una ragazzina, Mercury…”, mi prende in giro
“Va bene donna anziana!”, le do una leggera pacca sul sedere e la bacio, stavolta dolcemente
“Sei tremendo”
“E tu sei maledettamente bella”, le sussurro

Un’ora dopo stiamo camminando tra un’opera e l’altra all’interno della National Gallery. L’arte mi è sempre piaciuta molto e da quando vivo a Londra vengo qui almeno una volta all’anno, non solo per vedere le nuove opere arrivate nel celebre museo, ma anche per gustare nuovamente quelle che ho già potuto ammirare le volte precedenti. Non ho un genere che preferisco rispetto ad un altro, né un’artista prediletto. A me basta che sia arte e che mi trasmetta qualcosa.
Quando arriviamo al Battesimo di Cristo di Piero Della Francesca, Alessia si ferma e lo osserva estasiata.
“Ho sempre adorato questo dipinto… Non so nemmeno io il perché, ma lo trovo meraviglioso…”, poi ride di gusto
“Certo che sei strana! Che c’è di così divertente adesso?”, le chiedo contrariato
“No, niente… è che mi sono immaginata la faccia del mio professore di Storia dell’arte al liceo se gli avessi detto Non so nemmeno il perché, ma lo trovo meraviglioso… credo che mi avrebbe guardato storto e mi avrebbe fatto tornare al posto con un 5 di incoraggiamento…”
“Era così severo?”
“No no, anzi… però voleva che esprimessimo al meglio ciò che provocavano i noi le varie opere… E comunque sono sempre stata brava… Un po’ meno invece nel disegno… Ero una vera schiappa!”
“Davvero? Io invece sono abbastanza bravo… Un giorno ti farò un ritratto… Così potrò osservarti per ore e pensare bene a ciò che mi provochi… Come diceva il tuo professore…”, le dico dandole un dolce bacio sulle labbra
“Ci sto!” Facciamo ancora un giro tra le opere degli artisti italiani, passando dalla Vergine delle Rocce di Leonardo a Venere e Marte del Botticelli. Poi ci spostiamo nella zona degli impressionisti e post-impressionisti e, dopo un dibattito piuttosto acceso, seppur scherzoso, sui Girasoli di Van Gogh (a me piace molto, mentre a lei non dice proprio nulla come opera), decidiamo di andare a pranzo.

“Avevi fame, tesoro?”, le chiedo guardandola addentare con foga il suo sandwich al tonno e mozzarella
“Abbastanza”, mi risponde con la bocca piena
A me scappa un sorriso e rimango immobile per qualche secondo a fissarla.
“Che c’è?”, mi chiede lei
“Niente… è che sei stupenda…”
Lei arrossisce e mi prende la mano.
“Non mi conosci ancora bene… So essere una vera rompiscatole!”
“Oh, se è per questo anche io! Chiedi ai ragazzi cosa succede quando non mi va bene qualcosa… divento furibondo!”
Sorridiamo entrambi e, una volta che abbiamo finito di mangiare, ripartiamo alla volta della House of Parliament.

“Wow! Che meraviglia!”, esclama estasiata Alessia una volta arrivata in cima al Big Ben
“Menomale che almeno ti piace! Mi hai fatto fare 334 scalini per arrivare fin quassù!”, le dico con il fiatone
“Madonna quanto sei vecchio!”, mi canzona dandomi una leggera spinta e iniziando a ridere a crepapelle vedendo la mia faccia rossa come un pomodoro
“Ridi ridi! Che poi queste le paghi tutte con gli interessi!”, la minaccio
“Se ti rimane il fiato!”, continua a ridere lei Io la prendo per un braccio e la attiro a me, stampandole un bacio sulle labbra.
“Stai attenta, ragazzina…”, le sussurro poi sorridendo
Lei mi da ancora un leggero bacio e poi si allontana per ammirare meglio Londra dai 97 metri della Elizabeth Tower. Io, che soffro leggermente di vertigini, non mi sporgo più di tanto, approfittandone per percorrere con lo sguardo la figura meravigliosa di quella che posso definire a tutti gli effetti la mia ragazza.
“Sai che sei la prima a convincermi a salire sul Big Ben?”
“Mi sento lusingata, signor Mercury!”
“Devi esserlo… ho le vertigini sull’ottovolante! Figurati qua sopra!”, le dico avvicinandomi di più al muro dietro di me
“Dai, dammi la mano… Dopo tutta la fatica che hai fatto devi vedere quanto è bella la città da qui!” I
o afferro la sua mano un po’ titubante e avanzo lentamente verso il davanzale di una delle volte che stanno sopra il grande orologio. Inizialmente tengo gli occhi chiusi, per paura che mi giri la testa. Poi, incitato da Alessia, ne apro uno timidamente.
“Dai, Fred! Non avere paura… apri anche l’altro e guardati attorno! L’importante è non guardare giù…”
Io seguo il suo consiglio e finalmente osservo estasiato attorno a me. Ha ragione. Se non abbasso lo sguardo, non ho le vertigini. Stringo la sua mano più forte e fisso un punto indefinito di cielo davanti a me. E senza quasi accorgermene sorrido come un ebete.
Adesso la felicità ha un nome e cognome: Alessia Ferrari.

FINE

Ciao a tutti! Finalmente siamo arrivati all'ultimo capitolo e ne approfitto per ringraziare tutti coloro che, anche senza recensire, hanno letto tutti i capitoli! Era la mia prima fan fiction e direi che sono abbastanza soddisfatta. Però si può sempre migliorare, perciò vi chiedo di scrivermi tutti i vostri consigli e le vostre critiche!
Al momento sto scrivendo un'altra fan fiction, che ha per protagonista Roger, ma avrei in programma anche di fare un sequel di questa. A presto!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: StellaViva95