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Autore: arwensil    22/07/2009    3 recensioni
Il vento gelido le scompigliò I capelli e le fece lacrimare gli occhi. Camminava tremando sulla neve, affondando I piedi sul fitto manto bianco. Una mano, appena più calda dell'ambiente circostante, le strinse il polso. Era arrivato, come sperava. ' Sei qui.' mormorò lei, sollevata. ' Dove altro potrei essere?'
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Shannara_810 grazie infinite a te di amare così tanto una fanfic, che anche per me vuol dire molto.
Graziegraziegraziieee, lo ribadisco, scrivo per persone come te!
Ecco il nuovo capitolo, metto un po' di chiarezza, che dite?
Passa un po' di tempo ed alcune tempeste emotive sembrano calmarsi, ma c'è sempre un ma..
ps: tratto a volte anche di Ron/Hermione perchè il finale, che è in cantiere, vi sia più semplice da capire e accettare.


Riappacificazioni e chiarimenti


Ma non lo vedi che siamo solo occasioni,
e nella maggior parte pure delusioni.

L'ufficio del preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, di Albus Percival Wulfric Brian Silente, era completamente messo a soqquadro ma lui non sembrava preoccuparsene.

Se ne stava seduto con aria tranquilla dietro la sua scrivania e guardava la scena.

Ancora una volta, dopo la settimana passata da lo scontro ad Hogsmeade, Harry Potter e Draco Malofy puntavano, l'uno contro l'altro, le bacchette.

Il volto di Malfoy era rigato mentre il ragazzo sopravvissuto portava solo alcuni tagli nei vestiti e niente di più. Non erano soli nella stanza; oltre al preside, Hermione Granger e Ron Weasley sedevano su sedie di scomodo legno massiccio dalle parti opposte della stanza.

Ron non le aveva rivolto la parola da quella fredda giornata di Gennaio e ora, agli inizi di febbraio, nel cuore di Hermione sembrava fare sempre più freddo.

Quel giorno non provava segni di ansia e preoccupazione per il compagno che ancora una volta si stava scontrando con l'amico di sempre, bensì, guardava Silente curiosa.

Come fa ad essere così calmo?

Infatti il Preside aveva approfittato della calma fra I due per afferrare una cioccorana ed assaporarla con calma eterna. Prima che Hermione gli chiedesse qualsiasi cosa lui si rivolse a lei con fare gentile :

' Anni di insegnamento mi hanno guardato bene dall'impedire a due ragazzi di scontrarsi, signorina Granger. Si creerebbero nuovi pretesti.'

La ragazzo annuì, sapendo che aveva ragione il vecchio barbuto; se li avrebbero separati ancora una volta avrebbero continuato all'infinito ed era giusto lasciarli sfogare ancora un po'

Hermione si voltò verso Ron; teneva la testa bassa e fissava il pavimento.

Aveva Draco ora, ma a quale prezzo aveva pagato questo suo amore?

All'improvviso, mentre I due contendenti avevano ripreso a duellare, il preside li separò scuotendo appena la sua bacchetta e, sempre con questa, li obbligò a sedersi.

Draco era vicino ad Hermione ed ansimava stanco, mentre Harry sedeva vicino a Ron per niente scosso dalla battaglia, lui aveva combattuto il più grande mago oscuro di tutti I tempi più e più volte e Draco Malfoy con in mano una bacchetta non gli sembrava altrettanto minaccioso.

' Convengo però che siano terminati I minuti di libero sfogo e direi che potremmo iniziare a discutere sulle dinamiche della faccenda' continuò Silente come se avesse parlato fino a pochi secondi prima.

' In questa settimana ci siamo riuniti più e più volte ma non siamo venuti a capo di nulla. Sarò lieto di informarvi che ho preso io una decisione.'

I ragazzi guardarono intensamente il loro preside ed attesero istruzioni.

' Risponderemo all'attacco della prossima settimana.' affermò tranquillo.

' NO! Non potete, lei non sa cosa .. fa!' sputò Draco fra I denti, scosso dei tremiti.

' Draco, sai bene che è l'unica soluzione. Non possiamo di certo attaccare casa tua o qualunque altro quartier generale, la battaglia si svolgerà qui'

' Lei non ha la minima idea di quanti Mangiamorte ci saranno!' continuò Draco sempre più in apprensione. Lui sapeva più di ogni altro, stava facendo il doppiogioco e doveva assistere alla pazzia di quel vecchio preside, che pensava di fronteggiarne uno ad uno.

' Oh caro Draco, l'Ordine della Fenice ne ha eliminati molti di più di quanti tu pensi.' mormorò teneramente il preside per fargli comprendere la situazione.

' Combatteremo' disse Harry sicuro incontrando gli occhi colmi d'orgoglio del preside, lui poteva capire quanta rabbia si nascondesse dietro ogni gesto di Harry, quanto aspettasse di liberarsi di quella maschera di dolore.

' Harry sono molto orgoglioso della tua scelta , potresti benissimo partire ..' incalzò Silente ma fu interrotto da Draco, sempre più pallido in viso.

Il biondo ringhiò qualcosa.

' Il bambino sopravvissuto non si tira mai indietro, ma non conoscete I mangiamorte ..'

' Ne conosco uno e ne vedo la copia qui davanti' rispose Harry a tono.

Il biondo fece per estrarre la bacchetta ma Hermione fu più veloce e gliela strappò di mano.

Silente continuò la sua spiegazione.

' .. Convengo dunque che tutti siamo d'accordo sul combattere! Elimineremo I mangiamorte e Draco ci aiuterà con il suo ottimo doppio gioco.'

' Bellatrix sarà la prima ad entrare con Fenrir Greyback, poi ci sarà mio padre ed insieme mi accompagneranno nel suo studio, per ..' ripete Draco per fare chiarezza, ma non riuscì a terminare la frase.

' Grazie di averlo ripetuto Draco.So benissimo qual'è il loro intento e disapprovo' disse ridendo sommessamente il preside nascondendo il normal nervosismo.

' Parte dell'Ordine vigilerà sui corridoi e un' altra parte ..'

' C'è una cosa che non le ho detto ma Hermione sa.' disse bruscamente il biondo, guardando la compagna al suo fianco. Le strinse la mano.

' Purtroppo alcune sere fa sono arrivato in ritardo per la prova con l'armadio svanitore e hanno dubitato di me. Saranno molti di più, se non tutti.' ammise forzato.

Silente iniziò a passeggiare per il suo studio, concentrato; infine continuò:

' Lord Voldemort verrà?' chiese sicuro il Preside.

A Ron si gelò il sangue nelle vene mentre Harry si tese ad ascoltare.

' No, mia zia Bellatrix mi ha più volte ripetuto che è una cosa che devo fare solo e il Lord Oscuro non verrà, non ritiene la cosa degna del suo interesse'

' Bene, molto bene. Dovrò quindi riassegnare I compiti e coordinare di nuovo alcune strategie con l'ordine. Potete andare.' annunciò lasciando liberi Harry e Draco, ancora bloccati dal suo incantesimo di forzatura.

Ron schizzò via dalla stanza facendo un cenno al Preside,che sorrise e poi fu il turno di Draco e di Hermione. Harry uscì per ultimo ma all'improvviso Silente lo richiamò dentro.

' Signore?' chiese tornando alla sua scrivania.

' Harry, spero che questa battaglia ti sia utile per eliminare il maggior numero di Mangiamorte e per facilitarti la ricerca degli Horcrux quest'estate.' disse sereno Silente.

Il moro spalancò gli occhi, confuso.

' Lei non verrà con me signore?' chiese.

' Vedi Harry, questo scontro metterà a dura prova le mie forze, già come vedi in forte difficoltà ..' incalzò guardandosi la mano annerita.

' Sarà così difficile?' chiese il moro avvicinandosi.

' Oh Harry, tu sei il prescelto, niente è facile per te.' disse schietto e sorridente il preside.

' Mi promette una cosa?' chiese ancora il moro prima di andarsene.

' Ogni cosa in mio potere Harry.'

' Mi aiuterà comunque con la ricerca?Intendo suggerimenti ed altre cose insomma ..' chiese impacciato dalle sue stesse parole.

' Certo Harry, ora va. Non vorrei che la professoressa McGranitt mi rimproverasse perchè trattengo gli studenti della sua casa troppo a lungo. Arrivederci'

' Arrivederci Signore' mormorò il ragazzo chiudendo la porta alle sue spalle.

Silente avrebbe voluto tanto dire ad Harry la verità, ma non poteva.

Non poteva dire al Prescelto che non avrebbe avuto aiuti da lui, ne da alcuni.

Sarebbe morto di lì a pochi giorni e Harry avrebbe dovuto cavarsela da solo.

Una lacrima calda sotto gli occhiali a mezzaluna del centenario preside cadde copiosa a terra


Il mattino dopo, Hermione si svegliò di buon ora e si assicurò di fare colazione il più presto possibile. Purtroppo per lei, anche I suoi due vecchi amici, avevano avuto la sua stessa idea.

Avanzando tra I tavoli imbanditi per la colazione della Sala Grande, Hermione riflettè sulle parole da dire. Mi dispiace, scusatemi? No, perchè mai doveva scusarsi?Infondo aveva imparato ad amare, niente di più. Si sedette al suo vecchio posto, accanto a Ron che fece finta di non vederla;anche Harry abbassò lo sguardo.

' Ragazzi vi prego' li implorò lei sentendo le lacrime pungerle il viso. Non voleva perderli, era stata egoista a pensare solamente a lei e all'incolumità di Draco, ma ora voleva esserlo ancora di più .. voleva I suoi amici e Draco.

Harry alzò lo sguardo e le rispose a tono:

' Ora ci rivolgi la parola? Non abbiamo niente da dirti'

' Harry ti prego! Volevo solo proteggere Draco, voi non lo capite ..'

' Che cosa si può capire da un figlio di un Mangiamorte?' bisbigliò secco Harry incatenando I suoi occhi truci a quelli di Hermione.

Lei sprofondò nell'abisso che per giorni l'aveva circondata.

' Harry sta facendo il doppiogioco per noi, sta rischiando ogni cosa!' ribattè lei sentendosi sempre più debole.

' Questo è vero, ma cosa ti assicura che non stia anche dall'altra parte?'

' Altra parte?Harry! Ha raccontato tutte le loro strategie a Silente e a noi! Si sta mettendo in gioco, lui non è uno di loro!' disse cercando di contenere il tono di voce, Hermione.

' E perchè nasconde sempre il braccio destro?Non sono stupido Hermione, so che è stato marchiato ed uno quando lo è non può tornare indietro ..'

Lei rimase spiazzata però continuò a sostenere la sua tesi.

' Guarda Piton!'

' Piton è un bugiardo e non gli credo da anni ormai.'continuò Harry ingurgitando dei cereali raffermi.

' Harry ti prego, fidati di me! Ti chiedo solo questo, se succedesse qualcosa mi assumerei tutte ..' tentò di continuare Hermione ma fu interrotta da Ron che si stava alzando.

' Ti sei assunta la responsibilità di questo?' le disse indicando il profondo taglio che portava ancora sulla spalla. Lei sbiancò e si sentì,se possibile, ancor più debole di qualche minuto prima.

Aveva ragione, si stava arrampicando sugli specchi.

' Ti assumeresti le rsponsabilità della morte di una persona se ti sbagliassi su Malfoy, Hermione?' le chiese insistentemente.

Lei annuì.

' Ok, allora io ti credo e credo a lui. Lavoreremo insieme a questa resistenza.' concluse sicuro il rosso. Hermione fece per alzarsi ed abbracciarlo ma lui si scansò e salutò dicendo che aveva lezione. Lei, delusa ma in parte soddisfatta del risultato, si voltò verso Harry che le sorrideva.

' Credi davvero che abbia lezione alle 7 di mattina?'

' No, ma magari sta andando a studiare.'mormorò sarcastica in risposta al moro.

' Ti credo Hermione e credo .. uhm, credo in Malfoy. Ma devi promettermi di fare attenzione.' le intimò l'amico, che la stava abbracciando.

' Io e Ron ci saremo sempre, non preoccuparti se è arrabbiato, gli passerà. Sai, per lui eri tu la prima e ora lo sei per un altro ..' ad Harry scapparono quelle parole e se ne accorse troppo tardi, ma Hermione piangeva a dirotto sulla sua spalla e non aveva sentito nulla.

Era tornato tutto alla normalità o almeno così credevano.



  
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