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Autore: arwensil    22/07/2009    3 recensioni
Il vento gelido le scompigliò I capelli e le fece lacrimare gli occhi. Camminava tremando sulla neve, affondando I piedi sul fitto manto bianco. Una mano, appena più calda dell'ambiente circostante, le strinse il polso. Era arrivato, come sperava. ' Sei qui.' mormorò lei, sollevata. ' Dove altro potrei essere?'
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shannara_810 concordo sulle Dramione, vedrai che alla fine del settimo ce ne saranno ancora di più.
Questo capitolo è moolto,moolto dolce perchè la canzone qui sotto è dei miei miti, gli U2 che devo ringraziare immensamente, siete unici!Beh enjoy it (:


Nuvole e ripensamenti

-3 giorni alla battaglia


I have held the hand of a devil
It was warm in the night
I was cold as a stone
Only to be with you


Un ragazzo ed una ragazza, apparentemente diametralmente opposti, erano stesi sul verde prato dietro Hogwarts.

La ragazza con I capelli castani, che con il timido sole sembravano ancor più chiari, posò la testa sul petto del ragazzo e guardò le nuvole. Avevano un assemblamento strano quelle pazze, come se si divertissero a saltare qua e là nel cielo.

' Cosa vedi?' gli chiese dolce indicando il cielo.

' Un paio di stupide nuvole?' rispose lui in maniera ovvia.

I suoi occhi non si erano ancora abituati al sole, per un lungo tempo aveva visto solo la sua camera nel buio più totale.

' Sei così ottuso da vedere solo un paio di stupide nuvole?Draco!' sbottò lei allontanandosi impercettibilmente. Non aveva voglia di litigare e nemmeno di stargli lontano, mancavano solo tre giorni alla battaglia.

' Dimmi cosa vuoi che veda e proverò a vederlo' mormorò accondiscendente guardandola in quegl' occhi cioccolato fuso.

' Non voglio che tu veda niente di quello che tu non riesca a vedere'

Lui scoppiò a ridere e lei rimase impressionata, la derideva?

Lui colse la tensione e la strinse a sè, prendendole le dita e con esse indicò il cielo.

'Mmm, allora.. quelle due nuvole sembrano intrecciarsi, come due mani che si toccano' e così strinse di più la mano della ragazza.

' Quella invece, quella sembra un cigno .. vedi il becco?' disse tranquillo.

Per la prima volta Draco aveva provato ad interpretare le nuvole, a capire cosa fossero soltando dando loro una stupida occhiata. Hermione sorrise, soddisfatta.

' I babbani lo trovano un passatempo divertente sai?' gli disse spontaneamente e sedendosi.

Lui si avvicinò e la baciò dolcemente, assaporando le sue labbra che sapevano di menta, di fiori di campo e di sole. Il baciò si prolungo ma lei si staccò con dolcezza, decretandone la fine.

Non era molto malleabile Hermione, e non voleva spingersi oltre, non era pronta, non si era mai sentita pronta per nulla in quel campo. Per fortuna Draco non era uno di poche parole e copriva I loro imbarazzanti silenzi con chiacchere fredde e gelide.

Il loro era un rapporto strano ma indissolubile.

Lui si alzò e la guardò, per un po' non parlarono e rimasero lì, senza silenzi imbarazzanti nè vergogne di altro tipo,baciati dal sole e da quelle nuvole un po' pazze, una a forma di cigno e altre due come due mani intrecciate.


Remus Lupin e Ninfadora Tonks uscirono dall'ufficio di Silente preoccupati, la battaglia di tre notti dopo si prospettava dura e impegnativa per tutti loro.

' Remus, ne sei proprio sicuro?' chiese lei insistendo come nell'ufficio pochi mintui prima.

Il volto pallido e provato dell'ex professore di Difesa Contro Le Arti Oscure guardò la sua compagna, che presentava un viso pieno e I capelli corvini, sua ultima trovata.

' Non posso lasciare Harry nelle loro mani, ho promesso a Sirius che l'avrei protetto. A qualunque costo.'

La ragazza dopo queste parole si arrese e si limitò a prenderlo per mano; sapeva quanto gli mancasse l'amico di sempre Sirius Black, mancava anche a lei. Era esattamente la persona che serviva a tutti quanti in quei giorni. Aveva il pregio di riuscire a calmare e rasserenare tutti con una battuta ed un sorriso, non c'era niente di meglio in tempi come quelli.

In tempi in cui, un sorriso vale tutto.


Harry posò il suo manuale di pozioni avanzate e guardò l'amico davanti a sè, sveglio per miracolo.

'Ron, dovresti andare a letto' incalzò il moro, preoccupato per lo stress che si caricava sulle spalle.

Il rosso lo guardò con occhi ridotti a fessure ed iniziò a mormorare quello che da tempo teneva nascosto dentro.

' Sono preoccupato, ho quest'eterna sensazione che non andrà per niente bene'

' Siamo con Silente, ci saranno tutti gli Auror , l'ordine ..' iniziò Harry.

' .. ma dimenticavo che tu non hai paura, dovrai affrontare cose più dure di questo scontro. Come fai?' gli chiese spontaneo e curioso, ritrovando un po' di forza prima di crollare.

' A fare cosa?' chiese Harry sempre più confuso.

' A trovare un motivo per continuare questa guerra. Non ti senti .. vuoto?' gli ripete scandendo per bene le parole.

Harry sapeva a cosa si riferiva, si sentiva vuoto ogni giorno di più.

Voleva scrivere un gufo a suo padre o sua madre come faceva Ron stesso, ma non poteva.

Voleva scendere nella Sala Comune in piena notte e vedere il viso di Sirius tra le fiamme del camino, ma non poteva.

Voleva sconfiggere Voldemort, una volta per tutte e vendicare tutti loro, ma non poteva.

Doveva aspettare di ritrovare tutti gli Horcrux, sperando di rimanere in vita il necessario per sconfiggerlo. Certo, era il prescelto, ma non superman.

' Ron dobbiamo stare tutti uniti e vedrai che andrà bene.' concluse il moro, non sapendo come rispondere alla domanda dell'amico. Ma Ron l'aveva interpretato come un sì; si alzò, batte una mano sulla spalla di Harry e salì le scale.

Al quinto scalino si bloccò e tornò da lui, tenendo in mente l'ultima cosa che doveva chiedergli.

Harry lo guardò con occhi strani, dapprima pensando stesse male, ma poi lo ascoltò.

' Dici che se domani parlo con Hermione, beh .. sbaglio?' chiese titubante ed imbarazzato.

Questa volta Harry seppe rispondergli.

' Non aspetta altro.' disse incontrando il suo sorriso in risposta.

Questa volta Ron salì tutti gli scalini e si fiondò a letto, stranamente leggero ma non vuoto.


  
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