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Autore: arndigothia    23/07/2009    4 recensioni
Cosa sarebbe potuto succedere se Harry, invece di tornare indietro, avesse scelto di andare avanti nella sua stazione di King's Cross?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cap 3Sognò la fine della battaglia, la pace, il dolore e le tante cerimonie. Sognò un mondo nuovo, in cui lui veniva ricordato. Sognò ancora quella ragazza dai capelli rossi, sola. Sognò le persone sopravvissute alla guerra, e sognò il passare degli anni. Sognò l'età segnare i volti, e nuove vite venire al mondo. Sognò, ma non seppe per quanto tempo. Ore? Giorni? O forse anni? Quanto era passato da quando si era addormentato?
Quando si svegliò, non ricordava niente del sogno, né del viaggio in treno che aveva fatto partendo da quella strana King's Cross in cui da tempo una creaturina raggrinzita aveva smesso di respirare, esanime. Quando si svegliò, non ricordava assolutamente nulla.

Erano passati quasi 10 anni, e Harry era emozionato per il suo primo anno a Hogwarts. Sua madre continuava a raccomandarsi con lui di fare il bravo e di non cacciarsi nei guai, ma a Harry interessavano molto di più le storie che il suo padrino, Sirius, gli raccontava quando Lily non poteva sentire, con James che a sua volta ricordava al suo amico particolari che gli erano potuti sfuggire. Il piccolo Harry era uguale a suo padre, a parte gli occhi. Aveva gli occhi di sua madre.

Il primo settembre Harry, James, Lily, Sirius, Tonks e Remus, che lì insegnava Difesa Contro le Arti Oscure, si ritrovarono tutti a King's Cross per salutare il futuro Grifondoro, come amava chiamarlo James. Mancavano pochi minuti alle 11 e, finiti i saluti, Harry era comunque a disagio, come se stesse aspettando qualcuno che tardava ad arrivare. Questo finché non vide una grande famiglia dai capelli rossi passeggiare sul binario 9 e 3/4. Non li conosceva, ma avevano tutti un aria familiare. Quella che doveva essere la madre, con le guance un po' arrossate dalla fretta. Il padre, con una calvizie accennata e gli occhiali storti sul naso. Uno dei figli maggiori, con una delle spille da prefetto di cui gli aveva parlato Lily e già la divisa di Hogwarts indosso. Due gemelli, identici e sorridenti. Il più piccolo dei maschi, con un po' di sporco sul naso e l'aria spaesata. E quella che doveva essere la più piccola, quasi della stessa età di Harry. Una ragazzina dagli occhi nocciola, umidi dal dispiacere di dover lasciare i suoi fratelli ma forti, e determinati. Harry ebbe un tuffo al cuore, senza sapere il perché, quando lei incrociò lo sguardo con il suo.

Scoccarono le 11, e Harry salutava con la mano i suoi genitori, Sirius e Tonks affacciato al finestrino del suo scompartimento vuoto.
- E salutami Mocciosus! - urlò James. - Ehm... volevo dire il professor Piton! - aggiunse sotto lo sguardo di rimprovero della moglie mentre Sirius dal binario e Harry dal treno ridevano. Dopo un po' Harry cominciò a guardare fuori dal finestrino mentre fantasticava su Hogwarts.
- Quel posto è occupato? - chiese il figlio più giovane della famiglia dai capelli rossi. - Il treno è pieno zeppo... - Harry scosse la testa e il ragazzo si sedette.
- Io sono Ron, Ron Weasley - disse poco dopo.
- Io sono Harry, Harry Potter - rispose Harry.
- Tanto piacere - disse il rosso con un sorriso.
- Piacere mio - sorrise di rimando.

Mentre parlavano, tra un boccone dei dolci che Harry aveva comprato e l'altro, entrò una ragazza dai folti capelli crespi.
- Avete visto un rospo? Un ragazzo di nome Neville l'ha perso - disse ai due.
- No, ci dispiace - risposero.
- Comunque fareste meglio a indossare le divise, dovremmo arrivare fra poco - continuò la ragazza, e se ne andò.

Quando il treno si fermò, una foll di ragazzi si spintonava per scendere sul binario, al buio. In lontananza, si vedeva una luce ondeggiare e una voce gridò:
- Primo anno! Primo anno da questa parte! -
Harry e Ron si avvicinarono insieme a molti altri studenti.
- Ciao, Hagrid - fece Harry.
- Hey Harry! Come stanno i tuoi? - chiese.
- Bene, grazie - rispose il ragazzo.
Poi si avviarono tutti verso la riva del lago, dove li attendevano numerose barchette. Una volta arrivati al castello, che aveva superato ogni più rosea aspettativa di Harry, li accolse una donna dal cipiglio severo, che si presentò come la professoressa McGranitt.

- Granger, Hermione - chiamò la professoressa durante lo smistamento. - Grifondoro! - urlò alla sala il cappello parlante.
...
- Paciock, Neville.
- Grifondoro!
- Potter, Harry.
- Grifondoro!
...
- Weasley, Ronald.
- Grifondoro!
...

Infine, terminata la cerimonia dello Smistamento, Silente si alzò dal tavolo dei professori per prendere la parola, con un sorriso radioso sulle labbra.
- Benvenuti! - disse. - Benvenuti al nuovo anno scolastico di Hogwarts! Prima di dare inizio al nostro banchetto, vorrei dire qualche parola. E cioè: pigna, pizzicotto, manicotto, tigre. Grazie!
___________________________

I personaggi di questa FF e alcuni suoi dialoghi appartengono interamente a J.K. Rowling.

Con questo dovrebbe concludersi la mia prima FF, spero che vi sia piaciuta ^^
Ringrazio tutti coloro che l'hanno aggiunta tra le preferite o le seguite, e soprattutto coloro che hanno recensito. Non sapete quant'è bello per uno scrittore vedere i commenti dei lettori sul proprio lavoro. Devo dire sinceramente che è la parte più bella di tutto. Quindi, a presto!

Un ringraziamento speciale a: babibabi, white_moon92, cavallinobianco91,Haura, bianchimarsi. ^^
  
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