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Autore: Anonima Italiana    30/04/2019    6 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se, oltre a Giorgio, anche Riccardo avesse sfidato il divieto di Edoardo IV ai fratelli di sposare le sorelle Neville?
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Elizabeth Woodville, George Plantagenet, Isabel Neville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una settimana dopo, Francis e Alice facevano colazione nella sala da pranzo del loro palazzo. Da soli,come sempre, dato che il giorno dopo il matrimonio  il duca di Gloucester era sbucato dalle stanze riservategli come ospite giusto il tempo di ordinare ai servitori di lasciare i pasti per lui e sua moglie fuori dalla porta della stanza, ritirandoli poi quando li avessero trovati vuoti, e di non disturbarli per nessun motivo se non qualcosa di estremamente grave; il tutto per almeno una settimana. Dopo di che era rientrato e da allora nemmeno  i padroni di casa avevano più visto lui, né tantomeno la neo duchessa.

- Sai caro, sono preoccupata per Anna- disse Alice al marito-

- Perché? Cosa è successo?-

- Ma come! E’ una settimana che non esce da quella stanza… non so, magari  ha bisogno di qualcosa. Sai, dopo la prima notte di nozze…-

Francis ridacchiò, dato che qualche tempo prima, mentre mettevano a punto il piano per il matrimonio segreto, Riccardo aveva palesato la sua intenzione di chiudersi in camera assieme alla novella moglie per una settimana intera dopo le nozze, con il permesso del padrone di casa ovviamente.
 
- Non temere mia cara, sono sicuro che Anna stia benissimo. Credo proprio che Riccardo si sia  fatto completamente carico del benessere della sua adorata sposa, per questo non si vedono da una settimana…se capisci ciò che intendo- replicò Francis con aria maliziosa, rimediando un’occhiataccia di rimprovero da parte della moglie per le ovvie allusioni. Ma lui prese una mano di Alice portandosela alla bocca e baciandola con trasporto, lanciandole al contempo uno sguardo languido che fece ridacchiare la giovane lady, nonostante la sua resistenza continuasse: 

- Smettila, i servitori potrebbero vederci!-

- Ebbene, cosa vedrebbero mai di strano? A parte un povero marito che cerca di baciare sua moglie, la quale con crudeltà lo tiene lontano…- disse lui con aria da vittima, afferrandola poi per la vita e stringendola a sè, cercando  nuovamente un bacio di ben altro tipo.

I due giovani si interruppero bruscamente , ricomponendosi imbarazzati quando sentirono  qualcuno tossicchiare: era  il maggiordomo di casa che chiedeva la loro attenzione.

- Ehm, Milord, Lady Alice…è arrivato un messaggero da Middleham che chiede di vedere urgentemente Lady Anna.-

- Fatelo entrare subito- ordinò Francis. Pochi minuti dopo Luke Hobbs, uno dei più fidati uomini del conte di Warwick, entrava nella stanza , e dopo essersi inchinato alla presenza dei padroni di casa, annunciò.

- Lord Lovell, sono venuto a chiedervi di chiamare subito Lady Anna. Lord Warwick mi ha mandato qui per scortarla fino a Middleham, con l’ordine di partire appena possibile-

- E’ successo forse qualcosa ai miei zii?- chiese Alice preoccupata. Come spiegarsi altrimenti tanta fretta?

- No Milady, i vostri zii sono in perfetta salute. Ma non sono stato autorizzato a dare informazioni di altro tipo, e del resto nemmeno mi sono state date troppe spiegazioni. Vi chiedo perdono- rispose l’uomo rispettosamente.
Francis chiamò il maggiordomo, ordinando che Tullis fosse portato in cucina a rifocillarsi mentre Lady Anna si preparava per tornare a casa.

- Andrò subito a chiamarla- rispose, avviandosi ai piani superiori. Presentiva aria di tempesta, anzi di uragano…


Giunto fuori dalla stanza da letto dei novelli sposi, bussò con energia; dapprima sentì delle risate, poi soffocate nel silenzio.
Bussò di nuovo, dicendo a voce alta:

- Lady Anna, sono io, Francis. Ho bisogno di parlavi con urgenza-

Pochi secondi dopo la porta si aprì e apparve Riccardo con la camicia da notte evidentemente infilata di fretta. Dando una brevissima sbirciata Francis potè intravedere Anna che ridendo si nascondeva sotto le lenzuola.

 - Che vuoi da mia moglie, Lovell?- fece Riccardo un poco brusco.

- Ehm… a parte che devo ricordarti che sono il padrone di casa, ma…è arrivato uno degli uomini di Warwick che chiede di parlare con Anna al più presto. Deve essere accaduto qualcosa a Middleham…e ho paura che la vostra luna di miele sia finita, caro Dickon-

Riccardo si accigliò alla notizia.

- Perdonami Francis, non intendevo essere scortese. Manda pure la cameriera che aiuti Anna a vestirsi, sarà pronta al più presto - 

Meno di un’ora dopo Tullis fu di nuovo introdotto alla presenza dei padroni di casa a cui si era nel frattempo aggiunta la figlia del suo signore Warwick.  L’uomo fu piuttosto sorpreso di vedere nella stanza anche il duca di Gloucester, della cui presenza non era a conoscenza; evidentemente era anche lui in visita al suo caro amico Francis  Lovell.

- Dimmi , è successo qualcosa ai miei genitori o mia sorella?- chiese subito Anna preoccupata.

- Niente di tutto ciò, milady. Lady Isabella e i vostri genitori stanno bene, ma chiedono che torniate immediatamente al castello, per motivi che non mi è dato conoscere. Dobbiamo partire il prima possibile-

Mentre Alice si allontanava per ordinare alla servitù di preparare le cose più immediate per Anna e Riccardo, quest’ultimo dopo essersi scambiato un’occhiata con Lovell intervenne:

- Va bene, Luke, partiremo al più presto. Inoltre, mi incarico io di scortare Lady Anna fino a Middleham, voglio assicurarmi che il viaggio si svolga senza intoppi e con la massima comodità per Milady-

Per un attimo Luke rimase perplesso. I rapporti tra Warwick e il suo ex pupillo a Middleham erano ben noti a tutti, anche alla servitù, così come era noto il perché il rapporto tra i due si era raffreddato. D’altra parte, il duca di Gloucester era pur sempre un uomo che non si poteva ignorare, e non solo perché nobile e fratello del Re…

- Ma Milord, Lord Warwick ha detto….-

- Non preoccuparti  per Lord Warwick, mi assumo io la responsabilità di qualunque cosa-  rispose Riccardo in tono deciso che non ammetteva repliche.

- Come desiderate Signore- fece Luke inchinandosi.

Nell’ora seguente, mentre venivano sistemati i bagagli più urgenti, Francis accompagnò Riccardo nelle scuderie a prendere il proprio cavallo.

- Cosa sarà mai successo?-

Riccardo sospirò.

- Non  ne ho la più pallida idea-

- Mi auguro sinceramente che non sia qualcosa di serio, anche se dubito che non sia così, altrimenti Warwick non avrebbe richiamato Anna prima del tempo e con così grande urgenza- disse Francis, dando involontariamente voce a ciò che stava pensando anche Riccardo.

- Certo che anche questa non ci voleva, proprio ora che c’è da affrontare la questione del matrimonio. Francamente non oso immaginare come reagirà Warwick alla notizia, soprattutto se ha già altre grane. Non è un uomo che si può prendere per il naso facilmente-

Prendendo le briglie di White Surrey e dirigendosi verso l’uscita, Riccardo rispose all’amico:

- Sai come si dice delle ciliegie, “una tira l’altra”…a quanto pare Nostro Signore ha deciso di rendere il mio cammino e quello di Anna particolarmente complicato. Ma ora che siamo sposati temo proprio che Warwick, Edoardo e chiunque altro dovranno rassegnarsi. Abbiamo aspettato, abbiamo cercato di conciliare tutte le parti in causa: ora che siamo uniti non permetterò a nessuno di separarci. Questa, per ora, è l’unica cosa che posso assicurare – 

I due giovani uscirono e si diressero verso l’ingresso, dove Anna ormai pronta stava accomiatandosi dalla cugina; i quattro giovani si salutarono attenti- davanti ai servitori e agli uomini della scorta- a non far trapelare nulla; poi Riccardo porse ad Anna la mano per aiutarla a salire in carrozza, ma appena prima che lei lo facesse, improvvisamente fece una cosa del tutto inaspettata: le afferrò entrambe le mani e le baciò, mormorandole poi dolcemente: “Non ti preoccupare, andrà tutto bene”.
Anna commossa gli sorrise e senza rispondergli salì in carrozza; il viaggio sarebbe durato alcune ore e forse sarebbero arrivati prima di notte. Doveva prepararsi all’incontro con i genitori e a quanto ne sarebbe seguito.
I due giovani certo non potevano immaginare che, nelle settimane in cui erano stati assenti perché presi dal matrimonio segreto, i loro familiari avevano combinato il finimondo, tanto che l’Inghilterra era sull’orlo di una guerra civile…

(fine dodicesima parte)


 
 
   
 
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