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Autore: Harley Sparrow    02/05/2019    2 recensioni
Seguito di This is Us – Youth
Anno 1994/1995
Edmund, Frannie e Margaret proseguono con il loro sesto anno gli studi presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Li abbiamo lasciati sull'Espresso del ritorno, e li ritroveremo con l'estate nel mondo magico.
Tra la Coppa del Mondo di Quidditch, il Torneo Tremaghi, nuovi amici e vecchi rancori, conti in sospeso e baci rubati nelle aule deserte, sirene squamate e draghi sputafuoco, ce ne saranno per tutti, di belle e di brutte.
Saltate a bordo e tenetevi forte, un nuovo anno vi aspetta!
*
Dal testo:
-Sai mamma, Edmund e Margaret giocano per Serpeverde!
Esclamò Frannie, per cambiare argomento.
-In verità io giocavo.
-Non dire sciocchezze, Mag. Dopo la disfatta di Draco di quest'anno, il prossimo avrai un posto assicurato in squadra!
La rassicurò Edmund, deciso. A quelle parole i genitori di Frannie si guardarono complici.
-L'anno prossimo, dici? Chissà...
Iniziò Jane, ridendo sotto i baffi.
-È possibile che avrete altro a cui pensare...
Continuò Josh, guardandola ammiccante.
-Io non mi preoccuperei molto della squadra! Anzi, fossi in voi non me ne preoccuperei per niente!
Frannie sbuffò.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Until the very end'
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XIV
 
LEZIONI DI SMATERIALIZZAZIONE



 
 
Con marzo arrivò la primavera. Solitamente il freddo continuava a regnare sovrano fino ad aprile inoltrato, ma quell’anno il sole e la pioggia avevano già sciolto del tutto la neve e il ghiaccio che si erano accumulati nei mesi precedenti. Una settimana dopo la festa nel bagno delle ragazze il sole aveva ricominciato a splendere annunciando la primavera in anticipo, come se avesse voluto riflettere lo stato d’animo di alcuni ragazzi che in quei giorni si sentivano felici e innamorati come non mai.
Quel mercoledì mattina era apparso davanti alla porta della Sala Grande un avviso importante rivolto ai ragazzi del sesto anno: tutti coloro che avrebbero compiuto gli anni entro il 31 agosto potevano seguire il corso di Materializzazione a partire dal sabato successivo. Mag, Edmund e Frannie lo videro non appena salirono dai sotterranei per fare colazione e non stavano più nella pelle.
“Era ora che iniziassero le lezioni!” esclamò Edmund prendendo posto accanto a Mag con un gran sorriso “Voi due farete l’esame, vero?”
“Non ho molta voglia ma sì, lo faccio di sicuro” disse Mag sorridendo a sua volta.
“Anche io voglio farlo! Sarà molto utile potersi Smaterializzare senza dover dipendere dai mezzi o da qualcuno” disse Frannie sorridendo. Guardò verso il tavolo dei Tassorosso e salutò Tony alzando una mano e arrossendo lievemente. Lui rispose al saluto sorridendole con affetto.
“Come è carino” disse con aria sognante.
“E io che pensavo che avresti aspettato l’ultimo anno per urlargli da lontano che lo ami” disse Edmund prima di buttarsi sui suoi pancake.
“Ah-ah, divertente, Desmond” disse Frannie stringendo gli occhi. Udendo quel nome storpiato Mag rischiò di sputare il suo tè e fu scossa dalla tosse mista alle risate. Edmund, risentito per la reazione della sua ragazza, non sapeva se darle qualche pacca sulla schiena per farla riprendere o se lasciarla a soffocare. Alla fine optò per darle un paio di pacche sulla schiena mantenendo lo sguardo truce.
“Ti ho detto di non chiamarmi così” si lamentò con Frannie “Mag, almeno tu…”
“In effetti io preferivo Edison” rifletté Mag tornando seria, anche se ancora paonazza. Edmund alzò gli occhi al cielo e fece finta di ignorare le due amiche che scoppiavano a ridere di nuovo e si davano il cinque.
“…Comunque io lo avevo detto: entro la fine di quest’anno sarebbe stato mio, mi sono addirittura battuta sul tempo, sono troppo brava” disse Frannie tornando all’argomento principale.
“Ma quindi tu gli hai detto tutto e lui ci è stato? Così, dal nulla?” indagò Mag.
“Sì, è così” disse Frannie sforzandosi di non cedere sotto lo sguardo indagatore di Mag “è perché non ha potuto rinunciare alla mia estrema perfezione come io non posso rinunciare alla sua”
Mag e Edmund si guardarono di sottecchi. Ne avevano parlato fra di loro ed erano giunti alla conclusione che qualcosa non tornasse, ma alla fine si erano risposti che probabilmente Tony si era innamorato di lei senza rendersene conto, per questo aveva accettato di stare con lei subito. Dopotutto nell’ultimo anno i due si erano avvicinati molto, non c’era da stupirsi più di tanto.
“Beh, certo” disse Mag alzando gli occhi al cielo “come si fa a dire di no a Frannie Firwood?”
“Infatti!” concordò la ragazza con lei, fermamente convinta di quel che diceva “Ah, quanto amo le feste!”
L’ultima affermazione di Frannie ebbe uno strano effetto su Mag. La ragazza si stava portando una fetta di torta alla bocca, ma si bloccò per un attimo, poi posò la fetta nel piatto.
“Aspetta” disse facendo balzare il cuore in gola a Frannie, che aveva la brutta sensazione che l’amica le stesse per fare una domanda ancora più scomoda di quella precedente. Aveva l’aria di una persona che ha appena avuto un’illuminazione.
“…Cosa c’è?” chiese Edmund quando si accorse della strana reazione di Mag.
“…Mi sono appena ricordata il sogno che ho fatto stanotte” disse Mag cercando di non ridere.
“Solo perché ho detto festa?” chiese Frannie tirando mentalmente un sospiro di sollievo.
“Sì” rispose Mag soffocando una risata “Ma ve lo racconto dopo, così sente anche Tony”
“C’era anche lui?” chiese Frannie portandosi le mani al volto, affascinata.
“Sì” disse Mag finendo di bere dalla sua tazza di tè.
Poco più di cinque minuti dopo le due coppie del sesto anno stavano percorrendo la Sala d’Ingresso diretti verso le scale, intenti a raggiungere la classe di Trasfigurazione.
“Allora, tenetevi forte. Eravamo in Sala Grande ad un banchetto in onore di Piton – non chiedetemi il perché – e tutta la scuola era presente” iniziò Mag mentre aspettavano che le scale prendessero la direzione giusta.
“…Tra l’altro Piton era vestito da babbano hawaiano… Comunque, c’era questo banchetto e io e Ed eravamo seduti al nostro tavolo, mentre voi due non eravate ancora arrivati, solo che mi sono accorta che non c’eravate nel momento in cui siete apparsi”
“Un babbano hawaiano?” chiese Edmund incuriosito. Tony era l’unico che rideva e spiegò in breve in cosa consiste l’abbigliamento da hawaiano.
“Ok, mi sta già piacendo. E poi?” chiese Frannie tenendo stretto il braccio di Tony con gli occhi che brillavano.
“Ecco, voi due arrivavate tenendovi per mano, Silente prendeva parola e chiamava Blaize Zabini e Colin Canon al tavolo degli insegnanti. Loro due salivano in piedi sul tavolo dei professori – davanti a Piton e alla McGranitt, immaginateveli se ci riuscite – e iniziavano a parlare…” continuò Mag cercando di non scoppiare a ridere.
“Aiuto, cosa dicevano?” chiese Frannie ridendo anche lei senza sapere il motivo.
“Dicevano che era ora che voi due vi metteste insieme perché la scuola non aspettava altro”
Non ci credo” disse Tony scuotendo la testa.
“Tu nel sogno eri un po’ imbarazzato in effetti” disse Mag ridacchiando “Comunque, io ero tutta felice, mentre Ed, giustamente, era imbronciato e non capiva perché fossero tutti così stupidamente felici”
“Cosa in parte vera” disse Frannie ridendo “che sogno buffo!”
“…E niente, tutta la scuola – tutti! – si mette a esultare come se Silente avesse appena annunciato l’abolizione degli esami. Sembrava di essere alla fine di un musical degli anni Cinquanta, con tutti felici e sorridenti”
“Non so di cosa parli ma immagino che non sia una buona cosa” disse Frannie.
“Più che altro totalmente irrealistica” disse Tony ridendo di gusto.
“Infatti. Comunque alla fine tutta la scuola esultava per voi due, tutti applaudivano e urlavano i loro auguri. Adesso viene la degna conclusione. Come vi ho detto, la festa – non so perché – era per Piton. A un certo punto, nella baraonda, si alza, estrae la bacchetta e lancia su tutti una maledizione e ci fa diventare dei porcospini. È per questo che stamattina mi sono svegliata con una brutta sensazione, senza ricordare il perché. È perché ero diventata un porcospino!”
“Wow, che sogno interessante” disse Frannie piegata in due per le risate.
“Ah, Mary Sue continuava ad urlare che in realtà la festa doveva essere per lei e Draco, non per voi due” aggiunse Mag asciugandosi una lacrima dall’occhio destro.
“Mag, tu sei ossessionata dalla Sue” disse Edmund ridacchiando.
“Lo so, il fatto che mi sia messa anche a sognarla è terribile” disse Mag appoggiando la fronte alla sua spalla con aria afflitta.
“Secondo me ero bella anche sotto forma di porcospino” disse Frannie passandosi una mano fra i capelli.
“Lo eri, ma il più bello era Edmund: un bel porcospino imbronciato” disse Mag dando al ragazzo un sonoro bacio sulla guancia.
“…Comunque secondo me la scuola dovrebbe davvero festeggiare me e Tony” disse Frannie stringendosi al braccio del suo ragazzo.
“Sì, secondo me se chiedi a Piton vi lascia fare un banchetto e addobba la Sala Grande per voi” disse Mag voltandosi verso di lei sogghignando.
“Non so cosa darei per vedere Piton vestito da hawaiano” disse Edmund ridendo.
“Magari se questa estate lo pediniamo, scopriamo che si fa le vacanze al mare” azzardò Frannie.
“Magari va proprio alle Hawaii” disse Tony ridacchiando.
“Che orribile visione” borbottò Mag.
Finalmente erano arrivati davanti all’aula. Frannie e Tony rimasero indietro per scambiarsi qualche effusione prima della lezione, mentre Mag e Edmund andarono avanti a prendere posto. I posti erano rimasti invariati per la maggior parte delle lezioni, tranne per Incantesimi e Difesa contro le Arti Oscure, quando Frannie si metteva vicino a Tony e Mag in banco con Edmund.
Frannie entrò nell’aula seguita dalla professoressa, così ebbe inizio la lezione sulla trasfigurazione umana. Erano alle prime armi con questo nuovo grande argomento, perciò si limitarono a imparare a cambiare la forma dei capelli o del naso. Passarono gran parte della lezione a soffocare le risate per i disastri che stavano facendo sul loro viso.

 
*

L’indomani, terminata la lunga giornata iniziata con una pesantissima lezione di pozioni, nel pomeriggio Mag e Edmund erano riusciti a occupare un tavolo isolato nella Sala Comune dove poter studiare e fare qualche pausa rimanendo indisturbati, mentre Frannie e Tony avevano approfittato della bella giornata per fare una passeggiata al Lago Nero, dal momento che il sole sarebbe stato alto ancora per un po’.
Mancava meno di un’ora all’ora di cena quando Frannie comparve dal passaggio con un sorriso sognante.
“Vi consiglio di spostarvi in mezzo alla sala perché sta per succedere una cosa che non voglio perdermi” annunciò piazzandosi davanti ai due. Guardò cosa stavano facendo: Mag aveva davanti a sé un foglio di brutta pieno di esercizi di Aritmanzia, mentre Edmund stava concludendo il tema di Babbanologia che avrebbero dovuto consegnare l’indomani a lezione.
“…Oh, menomale che lo hai fatto tu, me ne ero dimenticata!” disse indicando la pergamena di Edmund prima che Mag sollevasse lo sguardo per chiederle di cosa stesse parlando.
“Cosa sta succedendo?” chiese Mag posando la piuma con aria svogliata.
“Stanno arrivando quelle del quarto anno con il nuovo numero del Settimanale delle Streghe” disse Frannie “Le ho sentite sghignazzare mentre tornavo qui, credo che ci sia qualcosa di interessante”
“Va bene, va bene, tanto questo è per lunedì” sospirò Mag mettendo via il foglio e alzandosi in piedi. Edmund la seguì e insieme a Frannie andarono a sedersi su uno dei divani messi a ferro di cavallo davanti al camino; uno di essi era già occupato da alcuni ragazzi del quinto e del settimo anno.
“…Quindi non lo hai ancora finito?” si informò Frannie con Edmund.
“Mi manca solo la conclusione, pensavo di scriverla dopo cena o domani dopo pranzo” rispose il ragazzo sedendosi accanto a Mag.
“La scrivo io” disse Frannie con noncuranza estraendo la bacchetta “Dai qui”
Edmund diede la pergamena all’amica, la quale con un perfetto incantesimo Gemino la duplicò. Mag era rimasta ad ascoltare e guardare la scena con le labbra arricciate dalla disapprovazione, ma non disse nulla. Dopotutto, quello a cui aveva appena assistito era un atto di routine da circa quattro anni. Edmund colse la disapprovazione e fu molto attento a non guardarla negli occhi mentre spediva il suo compito nel dormitorio.
“Una domanda” disse Mag incapace di trattenersi ulteriormente “La Burbage non potrebbe insospettirsi vedendo che non solo avete scritto le stesse cose, ma addirittura avete anche la stessa calligrafia?”
Frannie sbuffò, Edmund si fece un po’ più piccolo accanto a lei.
“Il fatto è che la Burbage non ritira i compiti di chi è disposto a leggerli alla classe, e se siamo in due fa leggere metà a uno e metà all’altro, quindi perché farne due differenti?”
“Quando sarò insegnante terrò conto dell’esistenza di questo escamotage, grazie” disse la ragazza alzando gli occhi al cielo.
“Figurati” rispose Edmund passandole un braccio intorno alle spalle, sicuro che ormai l’allarme-secchiona fosse rientrato. Lei infatti non s’irrigidì e posò la testa sulla sua spalla, ma non prima di avergli dato una gomitata.
Fortunatamente la discussione cadde nell’oblio ben presto. Un manipolo di ragazzine sghignazzanti entrò nella Sala Comune e si diresse verso il divano non ancora occupato. Fra loro c’era Pansy Parkinson che stringeva fra le mani la rivista a cui aveva alluso Frannie. Rideva come una sciocca e dietro di lei le amiche la supplicavano a gran voce di leggere per loro un articolo.
“Hey Draco! Questo ti piacerà!” squittì la ragazza sollevando il giornalino. Dall’altra parte della Sala Comune, Draco Malfoy fu felice di abbandonare la conversazione con Tiger e Goyle e si alzò subito per raggiungerla.
“Che succede, Parkinson?” chiese MacArthur, un ragazzo del quinto anno, leggermente infastidito dal chiasso che si era creato davanti a lui e ai suoi amici. Mag, Edmund e Frannie si scambiarono uno sguardo d’intesa: non vedevano l’ora di sapere.
La ragazzina attese che Draco – del quale desiderava ardentemente l’attenzione – la raggiungesse, poi prese parola.
“Rita Skeeter ha pubblicato un nuovo articolo. Su Potter! E io ho dato il mio contributo” esclamò con gli occhi colmi di emozione. Fino a quel momento molti presenti avevano fatto finta di niente, a quel punto si avvicinarono per poter sentire meglio.
“Hai fatto bene a farci sedere qui” sussurrò Mag sporgendosi verso Frannie, che annuì compiaciuta.
“Che aspetti? Leggi!” disse Draco con una strana luce negli occhi. Quando si trattava di Potter diventava più perfido del solito. Mag ebbe la brutta sensazione che quel che stava per essere letto non le sarebbe piaciuto neanche un po’.
Pansy si schiarì la voce e lesse il titolo: “LE PENE D’AMORE DI HARRY POTTER”
“Oh, no” borbottò Mag, cercando di rimanere impassibile, prima che la ragazza iniziasse a leggere, ascoltata da quasi tutta la Casa.

“È un ragazzo fuori dal comune, forse, eppure è un ragazzo che vive tutti i consueti tormenti dell’adolescenza. Privato degli affetti fin dalla tragica fine dei suoi genitori, Harry Potter, quattordici anni, credeva di aver trovato conforto nella sua fidanzata ufficiale a Hogwarts, Hermione Granger, Babbana di nascita…”
 
“Potter sta con la Granger?!” chiese una ragazzina del secondo anno arrossendo violentemente. Quella notizia doveva essere stata un brutto colpo per lei. Malfoy la guardò con disapprovazione.
“A quanto pare…” rispose la Parkinson con tono di chi la sa lunga.
 
“… Certo non poteva immaginare che ben presto avrebbe dovuto subire un altro grande dolore in una vita già costellata di gravi perdite personali.
“Hermione Granger, una ragazza bruttina ma ambiziosa, sembra aver sviluppato un’inclinazione per i maghi celebri che Harry da solo non riesce a soddisfare. Fin dall’arrivo a Hogwarts di Viktor Krum, Cercatore della Nazionale Bulgara ed eroe della scorsa Coppa del Mondo di Quidditch, Hermione Granger gioca con i sentimenti di entrambi.”
“Ma a chi importa delle sofferenze di Potter?!” borbottò Malfoy sbuffando “E poi la Granger non sta con Krum”
“Al Ballo del Ceppo ci sono andati insieme, però” s’intromise Astoria Greengrass, suscitando in Draco una strana reazione: fece per dire qualcosa ma poi scosse la testa. Frannie avrebbe potuto giurare di averlo visto arrossire.
“…Krum, palesemente innamorato cotto dell’ambigua ragazza, l’ha già invitata a fargli visita in Bulgaria durante le vacanze estive, e ripete: «Non ho mai provato niente di simile per nessun’altra». Comunque, potrebbero non essere state le dubbie attrattive naturali di Hermione Granger a catturare l’interesse di questi sventurati ragazzi.”
Questa ultima frase fu accolta come uno schiaffo in pieno volto dalla maggior parte delle ragazze presenti nella sala, le quali cominciarono a commentare sottovoce questa sconcertante notizia. Anche alcuni ragazzi ci rimasero piuttosto male. Probabilmente speravano che il campione della nazionale della Bulgaria puntasse più in alto per le sue frequentazioni.
“Una Sanguemarcio, blah” borbottò Montague poco lontano dal gruppo del sesto anno.
I tre si irrigidirono e si voltarono verso di lui sconvolti per quell’uscita.
“Non dire niente” sussurrò Mag a Edmund, che aveva appena messo una mano sulla sua gamba e aveva aperto la bocca per rispondere a tono. Lui la guardò con lo sguardo inferocito, ma quando Pansy parlò di nuovo capì che non era il momento per litigare.
“Sì sì, proprio quella Kain!” tagliò corto la Parkinson facendo una risatina stridula “Sentite questa adesso!”
Si schiarì la voce e continuò a leggere.
“«È proprio brutta» dichiara Pansy Parkinson, una graziosa, vivace ragazza del quarto anno – la ragazza si prese qualche istante per godersi i mormorii di approvazione da parte dei presenti – «ma è probabile che abbia preparato un Filtro d’Amore, è piuttosto sveglia. Credo proprio che ci sia riuscita così»”
“È assurdo” borbottò Mag, che stava iniziando a scaldarsi.  
“Infatti, non credo che Potter sia così scemo. Che idea cretina” disse Frannie a voce un po’ più alta, ridacchiando.
Qualche ragazzo del settimo anno le diede ragione: i filtri d’amore erano pozioni molto difficili da preparare, impossibile per una ragazza del quarto anno, per quanto sveglia. La Parkinson arrossì lievemente, probabilmente si aspettava più approvazione da parte dei suoi compagni di casa, soprattutto per il fatto che fosse stata proprio lei a fare quella dichiarazione. Malfoy e i suoi amici ridevano come degli sciocchi. Un po’ titubante la ragazzina finì di leggere l’articolo.
Aspettate, non ho finito! “…I Filtri d’Amore naturalmente sono proibiti a Hogwarts, e senz’alcun dubbio Albus Silente vorrà indagare su queste accuse. Nel frattempo, i sostenitori di Harry Potter devono augurarsi che la prossima volta egli affidi il suo cuore a una candidata più meritevole.”
“Ah! Col cavolo che quel fesso di Silente indagherà sulla Granger!” disse Draco, intenzionato a mettere in cattiva luce il preside. Frannie alzò gli occhi al cielo ma non disse nulla. Nella sala tutti avevano iniziato a parlare a gruppetti di quel flusso di notizie sconcertanti.
“Pensavo che la Granger stesse con il fratello di Fred e George” disse Edmund a bassa voce.
“Non credo proprio che stiano insieme, ma di certo non sta con Harry, altrimenti io lo saprei” disse una voce alle loro spalle con una punta di fastidio.
Sentendo quella voce Edmund sobbalzò, Mag sobbalzò sentendolo sobbalzare e Frannie si prese un secondo per reprimere una risata dovuta sia alla dichiarazione sia alla reazione dei suoi amici.
“E tu cosa ne sai, Sue?” chiese girandosi verso la ragazza, che doveva essersi appostata alle loro spalle per ascoltare.
“Sono amici miei” disse la ragazza come se fosse ovvio.
“Certo” borbottò Mag. La Parkinson colse il sarcasmo nell’affermazione e le sorrise con complicità, ma Mag non ricambiò il sorriso e continuò a guardarla con una punta di disapprovazione.
Io conosco la Granger, e vi assicuro che ci prova con tutti quelli della sua Casa” disse la ragazza “è una poco di buono, l’ho inquadrata subito quando eravamo al primo anno”
“La stessa arguzia con cui pensava che io e te stessimo insieme l’anno scorsodisse Frannie a Edmund, il quale dovette reprimere una risata. Mag sentì quello che aveva detto e guardò i due con sguardo interrogativo.
Ti racconto dopo” disse Frannie a bassa voce.
I ragazzi del quarto anni passarono ben presto agli insulti nei confronti di Potter e della Granger, al quale nessuno sapeva se dare credito o no.
“Comunque non ho mai sentito tante idiozie tutte insieme” disse Edmund a un certo punto ad alta voce “…E pensare che quella scrive per il Profeta”
“La Skeeter fa abbastanza schifo come giornalista, in effetti” gli diede man forte Frannie, voleva stuzzicare Pansy.  
“Almeno lei dice la verità” disse Millicent Bulstrode in difesa dell’amica Pansy, che non sapeva bene come rispondere a quelle accuse.
“Io sono abbastanza sicuro che Potter non abbia la ragazza” disse un ragazzo del settimo anno “è troppo tonto”
“E poi non mi sembra che abbia l’aria di uno che ha il cuore spezzato” aggiunse Mag, che lo osservava sempre attentamente e non le era più sembrato triste o isolato dopo la Seconda Prova.  
“Comunque non vedo l’ora di mostrare questo articolo alla Granger domani a lezione” disse Pansy tornando sicura di sé “Non credo che legga questa bellissima rivista, la Skeeter è stata così gentile con me…”
“Sarà perché ha di meglio da fare” disse Mag a Edmund ad alta voce, ben attenta a farsi sentire da tutti.
“Tipo cosa? Lavarsi quegli enormi dentoni da tricheco che si ritrova?” disse Malfoy suscitando la risata dei suoi compagni e di qualche altro ragazzo.
Sia Frannie sia Mag alzarono gli occhi al cielo per la battuta infantile. Draco non se ne accorse, altrimenti avrebbe smesso di ridere immediatamente. L’approvazione di Frannie era fondamentale per la sua vita. Vedendo che l’atmosfera stava iniziando a scaldarsi, Edmund balzò in piedi e propose alle due ragazze di iniziare ad avviarsi per la cena.
“Ok” borbottò Mag dandogli una mano.
“Bene, magari Tony è già arrivato” disse Frannie alzandosi in piedi.
Mentre era ancora in atto una discussione sulla vita sentimentale di Hermione Granger e sull’estrema simpatia di Rita Skeeter, i tre uscirono dal passaggio. La prima a parlare fu Frannie.
“Beh, è stato divertente” disse sogghignando.
“Soprattutto la parte in cui abbiamo dato contro alla Parkinson, per il resto ho deciso che odio la Skeeter. Scrivere queste cose su ragazzi di quattordici anni… ma cosa le passa per il cervello? È diffamazione!”
“Io ho iniziato a odiarla dopo l’articolo su Hagrid” disse Edmund.
“Sì, poteva evitare di dipingere quella ragazzina come una poco di buono, è questo quello che penserà la gente, adesso” sospirò Frannie.
“Ma secondo voi sta davvero con Krum? Stanno sempre in biblioteca ma non si parlano neanche” disse Mag.
“Neanche tu mi permetti di parlarti in biblioteca!” disse Edmund ridacchiando.
“Non è vero!” si affrettò a dire Mag, poi ci pensò su “…Solo qualche volta, ma non è la stessa cosa. Krum la fissa mentre lei studia!”
“Inquietante” convenne Frannie.
Quando furono vicini alla Sala Grande incontrarono Tony, che arrivava dalla sua Sala Comune. Frannie gli si gettò addosso e i due si scambiarono un bacio appassionato.
“Speravo di trovarti” disse Frannie senza staccarsi da lui.
“Sì, sono scappato dalla Sala Comune perché era in atto una crisi isterica generale” disse sorridendo alla sua ragazza e poi ai due amici.
“Del tipo?” chiese Edmund incuriosito.
“Pare che Potter abbia la ragazza e metà della mia Casa ha una cotta per lui, quindi…” disse Tony indeciso se ridere dei drammi dei suoi amici o se prenderli sul serio. Frannie scoppiò a ridere.
“Anche da noi è arrivata questa notizia, ma la reazione è stata un po’ diversa” disse prima di raccontargli l’accaduto.
L’indomani tutta la scuola lo sapeva. Le pene d’amore di Harry Potter erano il nuovo argomento di discussione fra gli studenti.
 
*
 
Il sabato mattina si svegliarono tutti molto eccitati. Quel giorno ci sarebbe stata la prima lezione di Materializzazione della loro vita. Una volta arrivati in Sala Grande notarono con piacere che era una bella giornata limpida, di conseguenza la lezione si sarebbe tenuta in cortile, all’aperto. Frannie corse al tavolo dei Tassorosso, dove Tony le fece spazio accanto a lui e la sorprese con un bacio affettuoso.
Quando ebbero finito, i due raggiunsero Mag e Edmund e insieme si avviarono verso il cortile.
“L’unica cosa che mi scoccia è che non potrò dare l’esame prima di agosto” borbottò Frannie, che sperava di poter sfruttare quel potere per tutta l’estate, per poter vedere Tony tutti i giorni.
“Io lo farò appena torno da Hogwarts” disse Tony “Mi hanno detto che generalmente lo fanno prima di giugno, quindi scommetto che io non potrò farlo finché non avrò compiuto i diciassette anni”
“È uno di quei momenti in cui non mi dà fastidio il fatto di essere nato a settembre” disse Edmund ridacchiando.
“Vorrà dire che sarete tu e Mag a scarrozzare noi in giro per l’Inghilterra, quest’estate” tagliò corto Frannie.
“A vostro rischio e pericolo, per quanto mi riguarda” disse Mag “So già che farò schifo”
“Vedi di prendere quella patente, Mag, io non mando più i miei genitori o i miei elfi domestici a recuperarti” disse Frannie.
“Mi servirò di Ed” disse Mag stringendo la mano al suo ragazzo, che sorrise “…comunque mi impegnerò, lo giuro”
“Così ti voglio!” disse Frannie sorridendole di rimando.
Arrivarono in cortile e trovarono ad attenderli i quattro direttori delle Case e un piccolo mago che doveva essere l’istruttore incaricato dal Ministero. Quando tutti gli studenti furono arrivati e i direttori delle Case ebbero imposto il silenzio, il mago prese parola.
“Buongiorno” esordì “Mi chiamo Wilkie Twycross e sarò il vostro Istruttore Ministeriale di Materializzazione per le prossime dodici settimane. Spero in questo periodo di riuscire a prepararvi al meglio, così che molti di voi possano affrontare l’esame che si terrà il 23 maggio a Hogsmeade. Tutti coloro che avranno compiuto i 17 anni entro quella data potranno sostenere l’esame, mentre chi è interessato potrà svolgerlo recandosi al Ministero. Comunicherò le date estive nelle ultime lezioni”
“…Speriamo che non debba aspettare troppo” sussurrò Frannie a Tony, il quale annuì sconsolato.
“…Come saprete, di solito è impossibile Materializzarsi o Smaterializzarsi entro i confini di Hogwarts” continuò il mago, incurante del mormorio che si era diffuso per il cortile. “Il Preside ha sospeso questo incantesimo solo per il cortile e per un’ora, per consentirvi di esercitarvi. Vorrei sottolineare che non riuscirete a Materializzarvi fuori dalle pareti di questa Sala, e che sarebbe assai poco saggio provarci”
Mag si guardò intorno e vide che Belle aveva un’aria concentrata e annuiva ogni volta che il mago terminava una frase. Soffocò una risata.
“Prego, prendete posto. Deve esserci almeno un metro e mezzo di spazio fra voi e i vostri compagni”
Seguì una grande agitazione: aiutati dagli insegnanti, i ragazzi presero posto in maniera più o meno ordinata. Fred si mise di fianco a Frannie, la quale guardava con aria sognante davanti a sé, dove si era posizionato Tony.
“Scommetto che non riuscirai a spostarti di un centimetro, Firwood” disse Fred facendole l’occhiolino.
“Non sfidarmi, Weasley” rispose la ragazza sentendo la determinazione nascere in lei.
Fred fece per dire qualcosa ma la McGranitt sibilò un “zitti!” che costrinse tutti al silenzio.
“Allora…” borbottò Twycross agitando la bacchetta. Vecchi cerchi di legno rosso apparvero all’istante davanti a ciascun ragazzo.
“Le cose importanti da ricordare quando ci si Materializza sono le tre D!” disse senza alcuna enfasi, probabilmente era la stessa solfa che ripeteva da anni.
“…Destinazione, Determinazione, Decisione!” disse compiacendosi di sé stesso.
Mag si illuminò, si sporse verso Laetitia, alla sua sinistra e le chiese se secondo lei era il caso di prendere appunti.
“Non lo so” rispose Laetitia guardandosi intorno come se la questione fosse davvero importante.
“L’hai detto davvero, Mag, non ci credo” borbottò Edmund alle spalle della ragazza con tono abbattuto e incredulo.
Mag arrossì violentemente, fece per girarsi con l’intenzione ma il suo sguardo fu incenerito da quello di Piton, che la dissuase immediatamente dal voltarsi per rispondere a tono al suo ragazzo.
“…Punto primo: fissate la mente con forza sulla destinazione desiderata. In questo caso, l’interno del vostro cerchio. Vi prego di concentrarvi, adesso” continuò indisturbato Twycross.
Tutti si guardarono attorno furtivi, per controllare che gli altri fissassero il proprio cerchio, poi si affrettarono a obbedire. Edmund scrutò l’area circolare di pavimento polveroso delimitata dal suo cerchio e si sforzò di non pensare a nient’altro, anche se aveva una gran voglia di ridere.
“Punto secondo” proseguì il mago. “Mettete a fuoco la vostra determinazione di occupare lo spazio visualizzato! Lasciate che la brama di entrarvi fluisca dalla vostra mente in ogni particella del vostro corpo!” disse con tono accorato.
Frannie si guardò intorno e vide che Windfall contemplava il proprio cerchio con tanta intensità che era diventato rosso. Sembrava che stesse per deporre un uovo grande come una Pluffa. Si sforzò di non ridere e tornò a guardare il suo cerchio.
“Punto terzo” annunciò Twycross, “quando vi do l’ordine… girate sul posto, cercando di entrare nel nulla, muovendovi con decisione! Al mio ordine… uno…”
Mag si guardò intorno e vide che molti erano preoccupati quanto lei della richiesta di materializzarsi così in fretta.
“…Due…”
…Si era già dimenticata il significato delle tre D.
“TRE!”
Il cortile fu improvvisamente pieno di ragazzi barcollanti. Mag riuscì a ruotare su sé stessa rimanendo in piedi. Troppo occupata a congratularsi con sé stessa per non essere caduta, ci mise un po’ a realizzare che non si era mossa di un centimetro. Frannie inciampò e dovette sorreggersi a Tony, che come Mag aveva girato su sé stesso senza però muoversi. Edmund per un attimo pensò di esserci riuscito, ma in realtà si era solo spostato, non materializzato.
Twycross li guardò senza essere impressionato, evidentemente non si aspettava che qualcuno ci sarebbe riuscito al primo tentativo.
“Non importa! Coraggio, sistemate i cerchi e tornate alla posizione iniziale!”
Il secondo tentativo non fu diverso, il terzo altrettanto. Al quarto tentativo non accadde nulla di interessante. Poi echeggiò dal fondo un terribile ululato di terrore e tutti si voltarono per vedere cosa fosse successo. Angelina Johnson era dentro al suo cerchio, ma il braccio sinistro era rimasto nel punto in cui era partita, a un metro e mezzo da lei.
Vitious, il più vicino, accorse da lei con la bacchetta sfoderata. Si udì un grande schiocco e il braccio tornò attaccato alla ragazza, impallidita per lo spavento.
“Lo Spaccamento, ossia la separazione casuale di parti del corpo” spiegò Wilkie Twycross con freddezza, mentre molti, tra cui Mag, guardavano il punto in cui era sparito il braccio ancora orripilati “…si verifica quando la volontà non è sufficientemente determinata. Dovete concentrarvi di continuo sulla vostra destinazione, e muovervi senza fretta, ma con decisione… così!”
Scomparve come se il suo mantello fosse stato risucchiato dalla terra e ricomparve dall’altra parte del cortile.
“Dovete ricordare le tre D” disse per l’ennesima volta “E ora riprovate! Uno…Due… Tre!”
Dopo un’ora nessuno aveva fatto progressi e la cosa più interessante che fosse successa era ancora lo Spaccamento di Angelina. Mentre l’istruttore si riallacciava il mantello, ripeté ancora una volta le tre D e si congedò dai ragazzi promettendo che il sabato successivo le cose sarebbero andate meglio.
Non appena entrò nel castello insieme alla professoressa McGranitt e anche gli altri professori se ne furono andati, i ragazzi cominciarono a parlare e a discutere sull’accaduto. Molti erano andati da Angelina per sapere cosa avesse provato, mentre Tony e i tre Serpeverde rimasero a discutere in disparte con Jasmine, Aladdin e Aurora.
“A voi come è andata?” chiese Mag sconsolata “Io non sento assolutamente niente, mi sento un’imbecille”
“A me è parso di sentire un formicolio alle braccia, a un certo punto” disse Aladdin. Tutti lo guardarono ammirati.
“Peter e Sue hanno fatto l’esame e mi hanno detto che di solito inizia ad accadere qualcosa dopo la terza lezione” disse Edmund alzando le spalle.
Frannie sbuffò con impazienza.
“Se ha intenzione di passare le prossime dieci lezioni a ripeterci la solfa delle tre D, lo Schianto” disse infastidita. Tony scosse la testa ma sorrise.
“Vedila così, Firwood” si intromise Fred, alle sue spalle.
“Basta aggirare il problema!” disse George.
“Dare un significato diverso alle D” spiegò Fred sorridendo.
“Delirante…” scandì George.
“…Derelitto…” aggiunse Fred.
“…Delinquente!”
“Avevamo detto Decrepito!” protestò Fred.
Tu l’hai detto, io ho cambiato” disse George con noncuranza.  
Gli amici intanto erano scoppiati a ridere e facevano fatica a fermarsi.
“Comunque non preoccupatevi, nessuno può essere peggio di nostro fratello Charlie” disse Fred a un certo punto.
“Che ha combinato?” chiese Frannie incuriosita.
“Diciamo che all’esame ha preso male le misure” disse George.
“E si è Materializzato sei miglia più a sud…” spiegò Fred.
“…Sopra a una vecchietta che stava andando a fare la spesa” concluse George.
“Che cosa?!” esclamò Mag sbarrando gli occhi.
“Già, hanno dovuto chiamare una squadra di Obliviatori e qualche Guaritore del San Mungo perché le ha spezzato la schiena” disse Fred ridacchiando “Le è caduto proprio addosso”
“Ma è… orribile!” squittì Mag.
“Papà era stressatissimo, ha dovuto aiutarlo a firmare un sacco di scartoffie” aggiunse George.
“Tipo che non lo ha fatto intenzionalmente…” disse Fred.
“Quando ci sono di mezzo i Babbani diventa tutto più difficile” spiegò George con una scrollata di spalle.
“Io mi sto immaginando questa vecchietta che cammina indisturbata e si vede cadere addosso un ragazzo dal nulla” disse Frannie “non riesco a smettere di ridere”
“Charlie le porta tutti gli anni un cesto di frutta, anche se lei non ha la minima idea di chi sia” disse Fred.
A quel punto anche Mag scoppiò a ridere.

 
*

I giorni successivi passarono stranamente tranquilli. L’unica nota negativa fu l’attacco da parte delle fan di Harry Potter nei confronti di Hermione Granger, la quale ricevette ogni mattina, dopo quell’articolo infamante, una montagna di lettere minatorie, attirando l’attenzione di tutta la scuola. Lei però affrontò la situazione a testa alta, suscitando l’ammirazione di alcuni e l’invidia di molti altri.
Verso fine marzo i ragazzi del sesto anno furono riempiti di temi da consegnare prima delle vacanze di Pasqua, così dovettero passare la maggior parte delle loro giornate chiusi in biblioteca o nel migliore dei casi sul prato in riva al lago a studiare sotto il sole che cominciava a essere più caldo. Nel frattempo il campo da Quidditch era diventato definitivamente inutilizzabile. Mag e Tony stavano cercando di accordarsi per un’amichevole fra Serpeverde e Tassorosso da giocarsi durante la pausa di Pasqua, ma a metà marzo, durante una lezione di Cura delle Creature Magiche, Hagrid si era lasciato scappare che aveva del lavoro da svolgere per il torneo, proprio nel campo di Quidditch. Qualche giorno dopo i ragazzi avevano scoperto che il campo era stato arato e seminato. A fine marzo avevano iniziato a spuntare delle strane siepi; viste dalla Torre d’Astronomia sembravano formare un labirinto, ma erano ancora troppo basse per poterne essere certi.
Rassegnati, i ragazzi dovettero trovare un altro modo per passare il tempo.
Qualche giorno prima del compleanno di Fred e George, Frannie, Mag e Edmund se ne stavano in Sala Comune ad aspettare l’ora per andare a dormire. L’orario del coprifuoco era passato ma nessuno di loro aveva voglia di dormire. Edmund si era fatto convincere a partecipare ad un torneo di scacchi organizzato fra cinque ragazzi della Casa. Mentre aspettava il suo turno per vedere con chi sarebbe stato in finale, fissava i due amici e studiava le loro mosse con aria concentrata. Mag e Frannie intanto chiacchieravano con Jasmine e si scambiavano le loro opinioni sul regalo da fare ai gemelli. Una volta esaurito l’argomento attesero con Edmund che arrivasse il suo turno di giocare.
“Dovremmo organizzare un torneo fra Case” disse Jasmine con noncuranza.
“Scherzi? Finirebbe in rissa come tutte le sfide fra Case!” disse Mag figurandosi già l’ennesimo scontro fra Serpeverde e Grifondoro contornato da battute taglienti dei Corvonero e tentativi di pacificazione dei Tassorosso.
“Sarebbe bello! Tony di sicuro sarebbe il campione dei Tassorosso” disse Frannie “…E probabilmente vincerebbe il torneo”
Mag si lasciò scappare una risata sprezzante ancora prima di rendersi conto di averla fatta. Trovò Frannie e Edmund a guardarla straniti. Frannie sembrava piuttosto offesa, mentre Edmund meravigliato.
“Cos’hai da ridere?” chiese Frannie immaginando già la risposta e sentendo la rabbia affiorare dentro di lei.
“Niente, è che penso che ci sia qualcuno di più bravo a Hogwarts” disse Mag guardandosi intorno imbarazzata. Forse questo pensiero avrebbe dovuto tenerselo per sé.
“…E chi sarebbe?” chiese Frannie stringendo gli occhi “A parte Edmund non conosco nessuno che…”
“Eh, io pensavo proprio a Edmund” rispose Mag guardando il suo ragazzo e arrossendo violentemente. Lui la guardò colpito; erano rare le volte in cui esternava i suoi sentimenti in quel modo.
“Dici così perché lo vedi giocare da anni e perché è il tuo ragazzo. Sei di parte” disse Frannie con un tono pratico che Mag trovò estremamente irritante.
Udendo quelle parole Mag interruppe il contatto visivo con Edmund e guardò l’amica con aria oltraggiata.
“Perché, tu non sei di parte dicendo questo?!” le chiese guardandola dall’alto in basso.
“Non quanto te” ribatté Frannie sostenendo lo sguardo “Edmund è mio amico, ma bisogna essere oggettivi, e poi non conosci Tony”
Jasmine e Edmund si guardarono senza sapere come intervenire.
“Secondo me non è bravo quanto Ed, tutto qui” disse Mag continuando ad arrossire “Non sto dicendo che fa schifo”
“Ci mancherebbe solo questo!” sibilò Frannie.
“La smetterete prima che inizi a giocare o avete intenzione di continuare per molto?”
Frannie e Mag si guardarono in cagnesco ma non ebbero nulla da ribattere. Mag si avvicinò a Edmund e rivolse la parola all’amica solo quando Edmund iniziò a giocarsi la finale contro Terrence Higgs. Sui quattro amici era calato il gelo.
Quando andarono a dormire Mag e Frannie erano stranamente gentili l’una con l’altra, in maniera quasi forzata. Mag avrebbe voluto tornare indietro con il tempo e ritirare ciò che aveva detto, ma per orgoglio non ci riuscì, anche perché avrebbe significato dover ammettere che Tony era meglio di Edmund. Frannie invece in quella mezzoretta di silenzio, mentre guardava Edmund stracciare Higgs, aveva pensato a una soluzione.
“Penso che dovremmo decretare un vincitore” disse con noncuranza mentre sistemava i vestiti nel baule.
Mag e Jasmine ebbero un sussulto.  
“Di cosa parli?” chiese Mag iniziando a temere la risposta.
“Di Tony e Edmund, degli scacchi. Dovrebbero sfidarsi, così vediamo chi ha ragione e chi ha torto” disse Frannie con un’alzata di spalle.
“Non credo che avranno voglia di farlo…” rispose Mag con titubanza. Non le andava di creare un conflitto fra i due per colpa sua.
“Li convinceremo, tanto se sei così convinta che Ed sia migliore non vedo dove sia il problema” disse Frannie.
‘Perché lui È il migliore’ pensò Mag, questa volta ben attenta a non far trasparire alcuna emozione dal suo volto.
“Posso provare a dirglielo” rispose con un’alzata di spalle.
“Bene, io lo dirò a Tony” disse Frannie con un sorriso fin troppo affettuoso.
“Buonanotte” disse Mag spegnendo la luce senza chiedere se poteva farlo, come faceva tutte le sere.
“Buonanotte” disse Frannie. Lasciò passare qualche secondo e poi prese di nuovo la parola.
“…Tanto vince Tony”
Mag sbarrò gli occhi al buio. Avrebbe voluto risponderle male ma pensò con razionalità che non aveva senso prendersela per una cosa del genere.
“Vedremo” rispose dopo una lunga riflessione, cercando di assumere un tono abbastanza fastidioso da irritare l’amica come questa aveva fatto con lei.
Buonanotte” borbottò Jasmine sperando di riuscire a mettere fine alla discussione.
 
Note autrice

È un capitolo un po' più corto del solito, spero che vi sia piaciuto! 
Questo anno per i nostri ragazzi non significa solo Torneo Tremaghi, ma anche lezioni di Smaterializzazione, come quelle che fa Harry nel sesto libro. La scena è costruita su quella del libro infatti! 
Più avanti faranno anche l'esame! Speriamo che lo passino :D 
Ci avviciniamo alla fine dell'anno. Tra sei capitoli sarà concluso anche questo libro e il prossimo capitolo sarà l'ultimo prima che i toni inizino a diventare un po' più dark, quindi godetevi queste gioie, perché stanno per arrivare le prime batoste. 

Per quanto riguarda il riferimento all'articolo di Rita Skeeter su Hagrid, purtroppo non c'era spazio per parlarne in questa storia, anche perché il "Golden Trio" che abbiamo creato non è così in confidenza con Hagrid. In ogni
caso, sappiate che alla notizia che Hagrid è un Mezzogigante Mag, Frannie e Edmund hanno reagito come molti: “Not impressed” XD

Continuate a seguirci! Qualche recensione in più ci farebbe piacere, dato che vediamo che la storia è seguita. 

 
   
 
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