Serie TV > The White Queen
Segui la storia  |       
Autore: Anonima Italiana    10/05/2019    6 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se, oltre a Giorgio, anche Riccardo avesse sfidato il divieto di Edoardo IV ai fratelli di sposare le sorelle Neville?
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Elizabeth Woodville, George Plantagenet, Isabel Neville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
 
Come previsto, meno di due ore dopo Anna arrivò a Middleham, dove la prima cosa che la giovane notò fu l’impressionante numero di soldati che circondavano il castello, quasi come fosse  in stato d’assedio. Dato ciò che era successo poco prima la cosa la mise in allarme, ma cercò di mantenere la calma pensando che prima di formarsi una qualsiasi opinione fosse meglio sapere esattamente come stavano le cose; e questo non avrebbe tardato ad accadere.

Nel cortile principale, ad attenderla, sua madre e Isabella. Sole.

Appena scesa dalla carrozza, le due donne abbracciarono brevemente Anna, rientrando poi immediatamente nell’edificio assieme a lei. Le chiesero di fretta notizie sulla sua salute e su come era andato il viaggio, ma dalla loro fretta e dalla loro aria svagata la ragazza capì che c’era qualcosa di anomalo nell’aria, visto che sembravano non ascoltare nemmeno le sue brevi risposte.

- E voi, state tutti bene? Mi sono molto preoccupata per questa chiamata improvvisa. Non vedo mio padre qui con voi…lui sta bene? E come mai tutti quei soldati a guardia del castello? - chiese Anna ansiosa. Le due donne si scambiarono un’occhiata complice, poi Lady Warwick sorridendo forzatamente alla figlia rispose:

- Si, tuo padre sta bene, ora però non è qui. Ma tu vai pure a sistemarti e riposarti dal viaggio…poi parleremo, e ti spiegherò che cosa è accaduto nel frattempo- 

Anna capì che non era il caso di insistere, e inoltre aveva davvero bisogno di rinfrescarsi e riposarsi dal viaggio, perciò obbedì di buon grado all’imposizione materna andando nella sua stanza. Mentre le cameriere disfavano i bagagli e l’aiutavano lavarsi e indossare abiti puliti, alla giovane venne in mente che non aveva visto suo cognato Giorgio; strano visto che lui e Isabella stavano sempre appiccicati e visto che anche con lei non era mai stato meno che educato e cortese. Ma anche stavolta non si soffermò troppo su questo particolare; a pensare a tutte le cose fuori posto che aveva visto in meno di un’ora le stava venendo mal di testa. E oltretutto la sua mente era occupata, come è ovvio, prevalentemente dal pensiero di Riccardo e di cosa avrebbe trovato una volta arrivato da Edoardo. Sarebbe stato in pericolo? Sarebbe stato solo un capriccio del sovrano? Lo sperava, così sarebbe tornato presto da lei e avrebbero potuto rivelare a tutti la loro unione.
 
Mentre era così immersa nei suoi pensieri, sentì bussare alla porta della stanza; era Isabella, che una volta entrata congedò le domestiche per rimanere sola con la sorella.

- Sono così felice che tua sia tornata! – le disse abbracciandola forte. Rispondendo anch’essa affettuosamente, Anna rispose:

- Anche io sono felice di essere di nuovo a casa! Ti porto i saluti di Alice e Francis Lovell e…- la giovane si interruppe vedendo l’espressione tesa e poco interessata alle notizie dei congiunti della sorella. Ma insomma, cosa stava succedendo?! Cosa avevano tutti?!

- Anna, tu sei stata via qualche tempo…..e non sai molte cose. Nostra madre ti spiegherà tutto tra poco, ma …devi tenerti pronta perché davvero potrebbe cambiare la vita di tutti noi, e anche il destino dell’Inghilterra! –
Ad Anna tornò alla mente la conversazione che aveva avuto qualche mese prima con suo padre, quando lui le aveva svelato il fidanzamento di Isabella e Giorgio, accennando anche- con le medesime parole- a un grande cambiamento che forse sarebbe avvenuto e in cui anche lei doveva fare la sua parte…cominciava sinceramente ad allarmarsi.

- E Inoltre….- riprese la maggiore delle sorelle, sorridendo e afferrando le mani dell’altra- c’è un’altra cosa che devi sapere, e volevo essere io a dirtela. Sono incinta-

Per un attimo la giovane lady dimenticò le proprie preoccupazioni e abbracciò felice la sorella.

-Oh Izzy…di già?! Ma è stupendo, sono felicissima! Sarò zia!- per un istante pensò di raccontare anche lei il suo segreto, ma si trattenne: era una situazione  completamente diversa, doveva avere la massima cautela.

- E chissà come è contento anche Giorgio! A proposito come sta? Non l’ho visto prima…- chiese, notando che Isabella ritornava seria, quasi triste.

- Naturalmente anche Giorgio è molto felice ma…non è qui, ora-
Nemmeno lui?! E dove poteva essere?!
Ma prima che potesse porre anche questa domanda, un domestico bussò alla porta:

 - Mie signore, Vostra madre mi manda a dirvi che attende il prima possibile la vostra presenza-

A questo punto le due sorelle uscirono dalla stanza e cominciarono a scendere lo scalone  che le avrebbe condotte al piano di sotto . Anna, due passi dietro Isabella come la consuetudine richiedeva, pur non stando più nella pelle dalla curiosità riuscì a controllarsi assumendo l’atteggiamento della perfetta Lady che le era stato insegnato dalla nascita: tanto ormai mancava davvero poco e avrebbe saputo tutto ciò che c’era da sapere.
 


Appena entrate nella grande sala trovarono Lady Warwick in piedi accanto al camino, che nonostante non facesse ancora freddo era stato acceso tenendo il fuoco basso. Lo sguardo della donna guardava un punto indefinito di fronte a sé, ma quando si accorse dell’arrivo delle figlie cambiò espressione, mettendosi in faccia un sorriso tiratissimo e facendo qualche passo in direzione delle ragazze, rivolgendosi poi ad Anna.
 
- Bene, mia cara…eccoti qui, finalmente. Ti sarai sicuramente domandata come mai ti abbiamo richiamato a casa prima della fine della tua vacanza, e come mai tuo padre e Giorgio non siano qui. Devi sapere che in tua assenza sono successe molte cose…cose gravi, te lo dico subito. –
La donna fece una breve pausa, come per riprendere fiato, poi riprese, raccontando ad Anna quanto è stato descritto nel capitolo precedente.

Alla giovane cominciò a girare la testa: Edoardo detronizzato e costretto a nascondersi? La Regina Elisabetta ridotta a chiedere asilo nell’abbazia? Lady Rivers imprigionata e accusata di stregoneria?! Il mondo si era davvero capovolto!
E soprattutto….se il Parlamento avesse accettato di eleggere re Giorgio…Isabella sarebbe diventata Regina!! E lei stessa sarebbe stata la sorella della regina d’Inghilterra…
E Riccardo?! Che posto avrebbe avuto? E soprattutto…cosa stava rischiando, adesso che si trovava in viaggio per raggiungere il fratello maggiore?

Notando il pallore della sorella, Isabella gentilmente le si fece accanto prendendola sottobraccio come per sostenerla, mentre Lady Neville, sempre con la stessa espressione tirata, continuava:

- Capisco la tua preoccupazione per tuo padre, ma d’altra parte sai bene che la sua vita è stata per la maggior parte dedicata a battaglie e strategie; il popolo lo ama ed è con lui, per loro è il condottiero che ha liberato l’Inghilterra dalla terribile Margherita D’Angiò e che difende il Mare Stretto tenendo lontani pirati e francesi dalla nostre coste.Possiamo ben sperare sulla buona riuscita di questa sua impresa, anche se ora il momento è difficoltoso- concluse Lady Warwick non troppo convinta dell’ultima frase.

Per qualche minuto nella sala calò un pesante silenzio: la tensione che le tre donne provavano, per motivi differenti, si poteva tagliare con un coltello. Anna intuì che, forse, il peggio stava per venire dalla ripresa della madre.
 
- E un’ultima cosa, Anna…io e tuo padre la diamo per scontata, ma credo sia meglio metterla in chiaro una volta per tutte. Mi è stato riferito che, mentre eri ospite dai Lovell, vi era anche Riccardo di Gloucester…ovviamente anche lui in visita al suo caro amico Francis- fece la donna indirizzando alla figlia uno sguardo di rimprovero misto a disapprovazione come a dire “ma a chi credevate di darla a bere?”

-. Forse quanto sto per dirti non ti piacerà, eppure ormai non sei più una ragazzina ma una giovane donna in età da marito; hai una sorella, una cugina e amiche già sposate quindi non ti è estraneo come funzionano queste cose. La tua situazione con il duca è da tempo stagnante, una vergogna per una famiglia come la nostra che è tra le più nobili e importanti del Regno. Potresti avere qualunque tipo di matrimonio alla tua altezza, ma sei bloccata in una situazione che, in realtà, non esiste dato che nulla è stato formalizzato-

Anna ascoltava impietrita, presentendo che questo discorso non portava a nulla di buono.

- Tuo padre ed io siamo rimasti molto delusi dal comportamento di Riccardo, ma d’altra parte è anche vero che conoscendo la fedeltà che ha sempre portato verso suo fratello Edoardo , forse ci siamo illusi troppo. Però non possiamo certo  permettere che, a causa di un nostro errore di valutazione,  nostra figlia rimanga a fare da tappezzeria al fratello del re- soggiunse Lady Warwick con aria di disprezzo. - Tuo padre ha quindi deciso, appena si potrà, di trovarti un altro marito, certamente più adatto. –

Per la povera Anna fu certamente questa la notizia peggiore, più ancora che tutto ciò che stava accadendo nel Paese. E lo era ancora di più alla luce del fatto che, seppure segretamente…lei un marito ce l’aveva, ora.
Si sentì come se la famosa spada di Damocle le fosse appena caduta sulla testa, e non sapeva nemmeno come reagire.
 
- Oh No! No! Madre, vi prego….!-

.- Non c’è bisogno di fare queste sceneggiate!- la rimproverò la madre, poco o nulla commossa dal dolore della figlia. - Sai bene che il matrimonio deve portare prestigio alle famiglie, i sentimenti non sono tutto. Anche io quando ero giovane come te e sposai vostro padre mi sono trovata nella stessa situazione: ero terrorizzata, ma sapevo che avrei fatto felice la mia famiglia compiendo il mio dovere, e questo mi ha sostenuto.  Vedrai che a te succederà la stessa cosa, anche senza Riccardo di Gloucester come marito- 

A queste parole, Anna non potè resistere: si alzò di scatto dallo scranno e, piangendo, corse letteralmente fuori dalla stanza, diretta al piano superiore con Isabella che cercava di raggiungerla per consolarla.


 
Nello stesso giorno, in un luogo segreto da qualche parte dell’Inghilterra…

Dopo ore di cavalcata senza sosta  Riccardo di Gloucester e Robert Brackenbury  raggiunsero una località di campagna isolata, dove si trovava un vecchio cottage in rovina appartenente alla famiglia di uno dei fedelissimi di Edoardo, in cui l’ex sovrano aveva trovato rifugio con pochissimi uomini , e dal quale stava aspettando di rimettersi per capire che piano usare  contro Warwick.
Appena Riccardo e Brackenbury entrarono Edoardo sollevò lo sguardo dalla mappa che stava esaminando e, col volto tirato e stanco sul quale campeggiava una barba lunga di giorni, fissò il fratello tanto cercato.

- Eccoti qui finalmente! Va bene che non sei più un bambino e non sei obbligato a rendere conto di ogni tuo spostamento, ma almeno un minimo indizio, tanto per non fare ammattire gli altri a cercarti in caso di bisogno!-

Riccardo osservò il fratello, che sembrava invecchiato di parecchi anni in pochi giorni; trattenendo l’impulso di abbracciarlo, rispose:

- Ti chiedo perdono, ma non potevo certo sapere cosa sarebbe accaduto. Ora però sono qui, al tuo fianco, come sempre -

Il maggiore dei fratelli si concesse un piccolo sospiro, come di sollievo. Si alzò e fu lui adabbracciareil fratello che gli era sempre stato accanto nei momenti difficili. Per lui era un po’ una sicurezza.
Edoardo fece sedere Riccardo accanto a sé e fece portare per lui e per Brackenbury del vino e del pane e formaggio, le pochissime cose che potevano concedersi in quel periodo in cui doveva rimanere nascosto. Poi cominciò a fargli un breve resoconto di quanto accaduto nel periodo in cui non si erano visti (e di cui i lettori hanno già letto nel capitolo precedente).

Mentre ascoltava, sempre più attonito, Riccardo a un certo punto smise perfino di mangiare nonostante la stanchezza dell’estenuante cavalcata. Quello che stava ascoltando superava di gran lunga ogni sua peggiore previsione: praticamente un colpo di stato, una guerra civile, la sua intera famiglia passata in pochi giorni dalle stelle alle stalle e seriamente minacciata. E inoltre, c’era quello che nessuno sapeva….
Il giovane non potè evitare di pensaread Anna, che lui finora aveva creduto al sicuro a casa sua con la sua famiglia. Involontariamente (e in maniera piuttosto incauta, a dire la verità) diede voce al suo pensiero in quel momento:
 
- Mi domando come stanno Lady Anna, sua madre e sua sorella…se siano al sicuro e protette il necessario  a Middleham- 

Ma, comprensibilmente, Edoardo non la prese benissimo. Ancora quella storia?! Possibile?! Non era stato abbastanza chiaro? Non è che Dickon aveva di nuovo contravvenuto a quanto da lui ordinato, vero?!
 
 - COOOOOSA?! Fammi capire bene. Io ti sto dicendo che sono stato spodestato dal trono, costretto a nascondermi come un  delinquente, mia moglie e le mie figlie – delle quali non ho ALCUNA NOTIZIA da settimane!- nascoste nei sotterranei di un’abbazia come delle mendicanti, mia suocera imprigionata con l’accusa di stregoneria che rischia di essere condannata a morte, il tutto per colpa del tuo caro Warwick…. E TU MI CHIEDI COME STANNO A MIDDLEHAM?! Scusami se ti dico che non solo non lo so, ma non me ne importa assolutamente nulla!-

Riccardo capì che doveva sforzarsi di ricacciare la sua preoccupazione per Anna e i suoi sentimenti per lei in qualche angolino molto profondo del suo essere, e rimettere la maschera della freddezza e dell’indifferenza.  Date le circostanze, non era sicuro per nessuno – tantomeno per colei che gli era più cara di chiunque- fare trapelare una qualunque cosa potesse ricondurre a ciò che c’era stato fra di loro; e soprattutto, a ciò che c’era ora, e che nessuno sapeva.
In pochi minuti  riuscì nel suo intento: Dio solo sapeva quanto gli costava, ma era una cosa che doveva fare. Per sé, per Anna: se voleva avere una possibilità per un futuro insieme, doveva prima impegnarsi in prima persona accanto a Edoardo per risolvere quel terribile pasticcio. Se di pasticcio si poteva parlare!

- Perdonami fratello, hai assolutamente ragione. Ha parlato per me l’affetto che ho sempre portato per quella famiglia, che per anni è stata anche la mia: ma davanti a quanto accaduto non è più possibile fare finta di nulla. Evidentemente era un affetto malriposto.
Allora, hai già predisposto un piano d’azione?-

In tutto questo nessuno di loro due aveva nominato Giorgio (se non brevemente ai fini del resoconto di Edoardo), nonostante fosse stato sempre ben presente nei loro pensieri. In altre circostanze sarebbe stato lì, al loro fianco; ora invece era il loro principale nemico…


(fine tredicesima parte)
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The White Queen / Vai alla pagina dell'autore: Anonima Italiana