My Love Will Never Die
Don't you forget about me
La
lunga
doccia calda e due caffè aiutarono i nervi di Chloe a sciogliersi
dopo l'insostenibile tensione degli ultimi tempi. Era ancora in pausa
dal lavoro e lo sarebbe stata fino alla settimana seguente.
Trixie
avrebbe passato il sabato e la domenica fuori città, a casa della
nonna paterna, quindi le aspettava un week end in completa
solitudine. La cosa non la turbava affatto, anzi, si sentiva
sollevata all'idea di poter fare ci che aveva in mente senza che
nessuno la giudicasse.
Ormai
tutti, compresa la madre solitamente stralunata, si erano resi conto
di quanto stesse soffrendo. Il suo costante isolamento, l'incapacità
di concentrarsi sui casi che il nuovo tenente le offriva – anche i
più semplici – andava avanti da mesi mentre la voglia di lasciarsi
andare continuava a crescere.
Nemmeno
si accorse di essere salita in auto per immergersi nel traffico
mattutino di Los Angeles e si ritrovò davanti al grattacielo del Lux
che si ergeva a fianco degli altri, imponente.
Dopo aver
raccolto un respiro profondo s'intrufolò nell'appartamento di
Lucifer, disabitato da troppo tempo. Quattro mesi, le ricordò una
vocina sincera nel cervello. Barcollò, colpita dal silenzio
opprimente. Sembrava quasi irreale dal momento che in quella casa non
c'era mai pace. Era raro non trovare festini, folle divertite e donne
nude sparse qui e là.
Mentre
percorreva la spazio – un passo dopo l'altro - la sua assenza
divenne ancora più pesante. Gettò una rapida occhiata al pianoforte
senza però riuscire ad avvicinarsi perché, beh, faceva troppo male
e si spinse fino alla camera in penombra. Si sedette sul bordo del
grande letto matrimoniale, cauta, timorosa di distruggere le ultime
tracce lasciate da Lucifer e poco dopo scivolò giù, posando la
testa sul cuscino rosso e morbido.
Il suo
profumo.
Lo inalò
dalle narici e un senso di tristezza mista a malinconia l'avvolse.
Era ancora lì, era come se lui fosse ancora lì. Chiuse gli occhi e
non le ci volle molto per addormentarsi.
Una mano
ferma si posò sulla sua spalla e la scosse. - Detective. -
Chloe
mugolò parole incomprensibili e continuò a dormire. - Svegliati,
tesoro mio. -
Detective.
Soltanto
una persona al mondo usava quell'appellativo per chiamarla. Si agitò,
ma sperò di scacciare quel sogno. Nemmeno i sogni le davano tregua,
che strazio.
- Chloe.
-
Quella
voce...Non poteva essere...
Si
svegliò di colpo e si rigirò nel letto sgraziatamente. Le ci volle
un po' per mettere a fuoco la scena, intontita com'era. Riconobbe la
figura che stava in piedi di fronte a lei e ci mancò poco che non
svenisse.
-
Lucifer. - Disse, scossa da un senso di vuoto lungo il corpo. - Sto
sognando? -
L'uomo,
infilato in uno dei suoi tanti completi eleganti firmati Prada, fece
un piccolo inchino accompagnato da un sorriso che gli illuminò lo
sguardo. Era bellissimo. - No. - Replicò con la voce traballante a
causa dell'emozione.
Chloe si
alzò a sedere lentamente. - Sei davvero qui? -
- Non
proprio. -
Chloe
sbatté le palpebre. - Che vuoi dire? -
Lucifer
sospirò, triste. - Sono ancora all'inferno, questa è solo una mia
proiezione. -
Sul volto
di Chloe si estese la delusione. - Oh...quindi non...non sei tornato.
-
Lucifer
incurvò le spalle e guardò la donna, impotente. - Sai che non posso
farlo. -
Chloe
annuì mentre le si formava un nodo alla gola. Riuscì a mettersi in
piedi sulle gambe instabili ma non mosse un passo. - E' che mi manchi
tanto e io... -
-
Detective, Chloe. - Disse dolcemente. - Mi manchi tanto anche tu. -
Chloe
trasalì e si portò le mani alla bocca. - Davvero? -
Lucifer
deglutì, le pozze scure fissate nelle azzurre cielo di lei. In quel
momento non sembrava affatto il re degli Inferi, bensì un semplice
essere umano pronto a mostrare le proprie debolezze di fronte alla
donna che amava. - In ogni singolo istante. - Assicurò, tendendo una
mano verso di lei.
Chloe
l'afferrò e si trovò subito circondata dalle sue forti braccia in
una stretta che apparteneva soltanto a loro due. Non le importava se
quella non era la vera versione di Lucifer, lui in qualche modo aveva
trovato il modo di mostrarsi. Seppellì il viso contro il suo petto
marmoreo e gli accarezzò la schiena. - Vorrei che il tempo si
fermasse. -
Lucifer
poggiò il mento sulla testa di Chloe e si lasciò sfuggire una
risata leggera.
-
Amenadiel potrebbe farlo. -
-
Chiamiamolo. -
Lucifer
si scostò piano piano e le sistemò un ciuffo di capelli dietro
l'orecchio. - C'è una cosa che devi fare per me prima che io me ne
vada. -
Chloe si
aggrappò alla sua giacca e si rattristò, gli occhi rossi e lucidi.
Aveva paura di vederlo volare via un'altra volta. - Cosa? - Domandò
chinando il capo.
Lucifer
le afferrò il mento e le sollevò il volto per poterla guardare
bene. - Prenditi cura di te. Devi pensare alla tua vita, al tuo
lavoro, a tutto quello che ti rende felice. -
- Tu mi
rendi felice. - Rispose Chloe immediatamente.
Lucifer
le posò una mano sulla guancia e raccolse una lacrima appena scesa.
Il tocco tiepido la scombussolò e non riuscì a trattenersi. - Non
piangere. - La pregò con un tono di voce sofferto e appena udibile.
- Hai una vita davanti, non possiamo...-
Chloe lo
interruppe. - Non m'importa. Ti amo e sono disposta ad aspettarti. So
che tornerai. -
Il
respiro di Lucifer si fece pesante. Scosse il capo. - No, devi
dimenticarti di me. -
Chloe lo
fissò allibita. - Così potrai dimenticarti anche tu di me? -
Sbottò.
Lucifer
prese il suo volto tra le mani e divenne ancora più serio. - Chloe,
ascoltami, ascoltami. -
- Non
voglio dirti addio. - Singhiozzò lei afferrando i suoi avambracci.
Lucifer
infilò le mani nei capelli e la baciò sulle labbra. Fu un tocco
appena accennato ma come al solito dolce, pieno di tenerezza. Le posò
un altro bacio in fronte e inspirò.
- Non
puoi continuare così. Non mangi, non dormi, hai perso peso. - La
osservò dalla testa ai piedi. - Non va bene. -
Chloe si
lasciò andare ad un pianto disperato. - Sai una cosa? Non ce la
faccio senza di te. Ci sto provando ma non ce la faccio. - Tirò su
con il naso. - Sembro una patetica ragazzina alla sua prima cotta. -
Lucifer
le parlò a pochi centimetri dal suo viso, girandola dalla propria
parte. - Ehi, guardami. - Ordinò bonariamente. - Chloe Jane
Decker...sei destinata a grandi cose e non puoi rimanere legata ad un
misero ricordo. -
Lei si
umettò la bocca, arida e screpolata. - Non sei solo un ricordo. -
L'uomo la
guardò, letteralmente affascinato da tale sicurezza. - Chloe, lo sai
che farei qualsiasi cosa per te, vero? -
- E
allora torna sulla terra. - Supplicò quella tra un tremito e
l'altro.
Lucifer
si schiarì la gola. - Questo non è possibile. Sono partito per
proteggervi. -
Chloe
annuì, testarda. - Troverò un modo. Questa è la tua casa. -
Gli occhi
di Lucifer fiammeggiarono di timore. - No, promettimi che non ti
metterai in pericolo, promettimelo. -
-
Lucifer...- Soffiò Chloe, deviando il suo sguardo indagatore.
La
mascella di Lucifer si contrasse. - Ho bisogno di saperti al sicuro.
Ne ho davvero bisogno. -
-
Senti,io...- Si bloccò, vedendo che Lucifer si piegava in avanti,
dolorante. - Che sta succedendo? -
Lucifer
gemette e iniziò a tremare. - Chloe. -
Lei si
precipitò al suo capezzale e gli prese la mano. - Lucifer, che sta
succedendo? -
Fu un
attimo. Un lampo di luce investì entrambi ed entrambi sparirono nel
nulla un secondo dopo.
Angolo autrice:
Che è successo? Sinceramente non lo so neanche io. Sarebbe dovuta andare in un altro modo, ma poi la mia mente ha partorito questa cosa qui e la trama sta prendendo sempre più forma. Quindi...Chloe e Lucifer (almeno la sua parte proiettata) sono scomparsi. Diretti all'inferno? In un altro mondo? Lo scoprirete solo quando riuscirò a creare qualcosa di decente perché, ripeto, avevo pensato a tutt'altro. Va beh, ormai è andata XD Vi ringrazio per recensito lo scorso capitolo e per supportarmi nonostante tutto! A prestissimo! Un abbraccio :*
DS91