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Autore: Harley Sparrow    24/05/2019    2 recensioni
Seguito di This is Us – Youth
Anno 1994/1995
Edmund, Frannie e Margaret proseguono con il loro sesto anno gli studi presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Li abbiamo lasciati sull'Espresso del ritorno, e li ritroveremo con l'estate nel mondo magico.
Tra la Coppa del Mondo di Quidditch, il Torneo Tremaghi, nuovi amici e vecchi rancori, conti in sospeso e baci rubati nelle aule deserte, sirene squamate e draghi sputafuoco, ce ne saranno per tutti, di belle e di brutte.
Saltate a bordo e tenetevi forte, un nuovo anno vi aspetta!
*
Dal testo:
-Sai mamma, Edmund e Margaret giocano per Serpeverde!
Esclamò Frannie, per cambiare argomento.
-In verità io giocavo.
-Non dire sciocchezze, Mag. Dopo la disfatta di Draco di quest'anno, il prossimo avrai un posto assicurato in squadra!
La rassicurò Edmund, deciso. A quelle parole i genitori di Frannie si guardarono complici.
-L'anno prossimo, dici? Chissà...
Iniziò Jane, ridendo sotto i baffi.
-È possibile che avrete altro a cui pensare...
Continuò Josh, guardandola ammiccante.
-Io non mi preoccuperei molto della squadra! Anzi, fossi in voi non me ne preoccuperei per niente!
Frannie sbuffò.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Until the very end'
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XVII

LA TRANQUILLITÀ VA IN FRANTUMI
 
La luce si dissolse nel nulla, lasciando tutti i presenti interdetti. Mag rimase a fissare il punto in cui era scomparso il gatto con la piuma ancora sollevata, dimenticando quello che stava dicendo. Molti dei presenti si erano accorti di quel che era successo e puntarono lo sguardo sui prefetti e il Caposcuola.
“Andiamo” disse Frannie ridestandosi e alzandosi in piedi. Edmund le fu subito dietro.
Nel giro di pochi istanti Mag e Jasmine si ritrovarono da sole a guardarsi in faccia, leggermente spaventate, senza neanche più sapere di cosa stessero parlando poco prima. Gli anni precedenti i prefetti erano stati convocati all’ultimo momento solo quando succedeva qualcosa di molto brutto.
Arrivati nella Sala d’Ingresso, Frannie e Edmund incontrarono Angelina e Aladdin, che stavano correndo anche loro verso l’ufficio della Vicepreside.
“Tu sai qualcosa?” chiese Frannie ad Angelina.
“No, ma pare che uno studente sia stato aggredito” rispose la ragazza rallentando il passo quando furono nel corridoio.
“E chi?!” chiese Edmund con un filo di voce, il pensiero che già era volato verso le sue sorelle. Non ci fu il tempo per dare ulteriori risposte perché raggiunsero finalmente l’ufficio.
Angelina bussò e la porta si aprì immediatamente. All’interno dell’ufficio c’erano i quattro Caposcuola e alcuni prefetti. I direttori delle Case non erano presenti.
“Oh, siete arrivati anche voi, bene” disse la McGranitt. Erano tutti in piedi, alcuni in pigiama. Nessuno fiatava, in attesa che arrivassero tutti. Mancavano solo alcuni Corvonero, la cui torre era la più lontana dall’ufficio della McGranitt.
Qualche minuto dopo, quando furono arrivati tutti, la professoressa si alzò e prese parola.
“È mio dovere informarvi che è stato appena trovato il corpo senza vita di Bartemius Crouch” disse cercando di non far trapelare il suo turbamento.
I ragazzi trattennero il respiro.
“…Pare che abbia aggredito Viktor Krum mentre Potter veniva a cercare soccorso qui al castello e che qualcuno lo abbia ucciso… Con l’Avada Kedavra”
Tutti i presenti la fissarono sconcertati, impauriti.
“Cornelius Caramell è già arrivato con una squadra di Auror e sarà aperta un’inchiesta. Per il momento non sappiamo altro”.
Sollevò lo sguardo. Era stanca, preoccupata, sembrava essere invecchiata di dieci anni.
“Non vi negherò che sono molto preoccupata. Come ben sapete questo Torneo è iniziato in modo inaspettato, oserei dire sinistro, e devo chiedervi anzitutto di tenere gli occhi aperti e proteggere i vostri compagni, soprattutto quelli più giovani. Non possiamo far finta che non sia successo niente, il nostro Preside mi ha chiesto di essere chiara con voi: un mago Oscuro si è introdotto nel castello –potrebbe trovarsi ancora nel castello. Ha ucciso un funzionario del Ministero, un uomo rispettabile che ricopriva cariche importanti. È richiesta la massima allerta. Dovete far rispettare il coprifuoco agli studenti con rigidità e girare sempre in gruppo, sempre. Il Preside non ritiene necessario accompagnare le classi in giro per il castello come l’anno scorso, anche perché a breve termineranno le lezioni, ma vi chiede di avvertire tutti i vostri compagni di Casa e di invitarli a mantenere la massima allerta”.
Fece una breve pausa e riprese.
“Dal momento che è già orario di coprifuoco non ci sarà bisogno di sorvegliare i corridoi, a quello penseranno i fantasmi. Riteniamo che l’assassino avesse come unico obiettivo la sua vittima, per questo – ringraziando il cielo – non ha fatto seriamente male al signor Viktor. In ogni caso non permettete a nessuno e per nessun motivo di lasciare la vostra Sala Comune fino a domani mattina, anche a costo di passare la notte intera in Sala Comune”
In quel momento entrò nell’aula Malocchio Moody. Il suo occhio magico andava da una parte all’altra come impazzito, soffermandosi per alcuni istanti sul volto di ogni studente.
“Alastor! Qualche novità?” chiese la Vicepreside.
“Non abbiamo trovato nessuna traccia dell’assassino” rispose l’insegnante arrancando verso la cattedra.
“…Sembra essere svanito nel nulla” borbottò sovrappensiero “Kakaroff è fuori di sé, Silente mi ha chiesto di dirti di raggiungere lui e Caramell il prima possibile. Chiede anche che i Caposcuola ci seguano”
“D’accordo, grazie Alastor” rispose la professoressa. Si rivolse ai ragazzi, che ancora la fissavano senza saper cosa dire o cosa pensare.
“Molto bene, potete andare. Ricordatevi quel che vi ho detto” disse fermamente strofinandosi nervosamente le mani.
“Vigilanza costante!!” borbottò Moody ai ragazzi, che sussultarono “Ve lo dico sempre, non dimenticatelo mai! E ora via!”
Ammutoliti, spaventati e totalmente storditi, i ragazzi uscirono dall’aula. Frannie e Edmund si guardarono preoccupati. Rimasero ad ascoltare mentre i loro compagni si scambiavano le loro impressioni, ma dato che nessuno aveva informazioni importanti da riferire, ben presto decisero di tornare in Sala Comune per avvertire gli altri.
Quando varcarono la porta trovarono quasi tutta la Casa ad attenderli. Erano tutti molto preoccupati. Mag e Jasmine erano rimaste sedute dove le avevano lasciate, stavano parlando nervosamente fra di loro. Quando li videro entrare, Mag si alzò e corse nella loro direzione.
“Cosa è successo?” chiese in preda all’ansia.
“Adesso lo diciamo a tutti” sussurrò Frannie.
“Andate a chiamare tutti quelli che sono già andati a dormire” disse Edmund al resto degli studenti con un tono autoritario.
Una decina di ragazzi si sparpagliò nei dormitori. Mag continuò a guardare Frannie e Edmund cercando di capire cosa fosse successo ma dalle loro espressioni non trapelò nulla se non preoccupazione. Quando tutti arrivarono, alcuni di loro piuttosto assonnati e contrariati, andò a sedersi, mentre Frannie, Edmund e i due Prefetti del quinto anno presero parola.
“La McGranitt ci ha chiamati per dirci che c’è stato un omicidio a Hogwarts” annunciò Edmund in tono grave.
Un mormorio si diffuse in tutta la sala.
A turno spiegarono la situazione ai compagni, sempre più sconcertati.
“…Pensano che l’assassino sia ancora in circolazione. Non sanno quale sia il movente, per questo chiedono la massima allerta” disse Frannie “Non dovete assolutamente infrangere il coprifuoco, né oggi né nei prossimi giorni. So che alcuni di noi non si curano sempre di queste regole, ma vi assicuro che la situazione è grave, quindi non fate sciocchezze, non ne vale la pena”
Fortunatamente i ragazzi accolsero questa richiesta con grande serietà.
Edmund disse che potevano andare a dormire e si scusò per aver dovuto svegliare alcuni di loro. Quando la Sala Comune tornò più o meno alla tranquillità, e tutti iniziarono a parlare dell’accaduto in piccoli gruppi, lui e Frannie andarono a sedersi accanto alle loro amiche, esausti.
“È terribile” mormorò Mag.
“Non era mai successa una cosa simile” disse Frannie “Un funzionario del Ministero ucciso a Hogwarts!”
“Chissà come mai” disse Jasmine “Spero che Aladdin stia bene”
“Sì sì, era con noi, adesso starà facendo il nostro stesso discorso ai Grifondoro” la rassicurò Edmund.
“Ma possibile che non vi abbiano detto altro?!” chiese Mag.
“Probabilmente ne sanno quanto noi, ed è questo che mi spaventa” borbottò Edmund.
“Dicono che probabilmente noi non siamo in pericolo” disse Frannie “L’assassino ha risparmiato Krum, quindi voleva solo Crouch”
“Bella consolazione!” disse Mag con le lacrime agli occhi.
Mentre cercavano di dire qualcos’altro, una ragazza si avvicinò a loro. Quando la vide in faccia, Frannie alzò gli occhi al cielo.
“Ma quindi come sta Harry?” chiese Mary Sue “Desmond, te l’hanno detto?”
“Guarda che c’ero anche io” borbottò Frannie.
“Non ci hanno detto nulla su Potter, Mary. Penso che stia benissimo” disse Edmund sforzandosi di non ridere.
“Io vado a cercarlo, non mi sembri convinto” disse la ragazza con una certa sicurezza. Frannie si alzò in piedi per fronteggiarla.
“In questo momento sarà nel suo dormitorio, quindi a meno che tu non conosca la parola d’ordine dei Grifondoro, non puoi entrarci. E comunque per uscire di qui devi essere molto stupida, perché abbiamo appena detto chiaramente a te e agli altri che non potete uscire di qui fino a domani” le disse con fermezza.
“Ma io…” protestò Mary guardandosi intorno in cerca di un appiglio “Io voglio andare!”
“Tu niente, ora vai a dormire e vedrai che domani potrai parlare con chi vuoi” disse Edmund per dare man forte alla collega. Mary non prese bene quella richiesta e si scurì in volto.  
“…È il mio migliore amico, e ha bisogno di me. Non mi impedirete di uscire di qui!” disse con convinzione “Non corro alcun pericolo, io! Lo avete detto voi!”
“Allora non hai sentito!” disse Edmund alzandosi in piedi anche lui. Era parecchio più alto di lei. “Non sei diversa da noi, e questa sera siamo tutti in pericolo e tutti rimarremo qui”
“Vai a dormire, Sue, altrimenti sarò costretta a farti una fattura” disse Frannie sfoderando la sua bacchetta, spazientita.
In tutta risposta la ragazza voltò le spalle ai due Prefetti, andò a sedersi su un divanetto vicino e incrociò le braccia imbronciata, continuando a fissare il gruppetto del sesto anno. Qualche divanetto più in là Draco Malfoy scosse la testa e scoppiò a ridere silenziosamente.
“Ha intenzione di rimanere lì tutta notte, secondo voi?” chiese Mag sforzandosi di non ridere, quando Frannie e Edmund tornarono a sedersi.
“In tal caso avrà pane per i suoi denti” disse Frannie “Io non ho sonno, e voi?” aggiunse alzando la voce in modo che la ragazzina la potesse sentire.
“Nemmeno io” si affrettò a dire Edmund, stando al gioco.
“Menomale che ho dormito per due ore oggi pomeriggio” aggiunse Mag con un’alzata di spalle.
“Guardate che vi sento” disse Mary sbuffando.
“Bene” le disse Edmund voltandosi per guardarla negli occhi con aria di sfida “Almeno lo sai”
“Guarda che non mi fai paura, Desmond!” sbottò la ragazza.
A quel punto Mag non riuscì a stare zitta.
“Si chiama Edmund! Edmund! È così difficile?!” esclamò spazientita “E poi ti ricordo che è un Prefetto, vedi di portargli rispetto!”
Non riusciva a credere come quella ragazzina potesse essere così stupida e piena di sé.
“Sai, io non mi curo dei nomi delle persone di cui non m’importa niente” rispose la ragazza ostentando una certa sicurezza “E non pensate che io sia antipatica, sono solo molto acida e schietta, se non mi apprezzate affari vostri”
Mag emise un lamento esasperato per il nervoso, Edmund le prese la mano e le intimò con lo sguardo di non rispondere alla provocazione.
“Ma se alla festa di febbraio voleva limonare con lui” borbottò Frannie ridacchiando “E anche con Tony, tra l’altro”
“Lasciate perdere” disse Edmund tornando a guardarle, facendo finta di non aver sentito le ultime parole della ragazzina.
“Comunque il fatto che non abbia ucciso Krum non significa molto. Forse semplicemente non ne ha avuto il tempo… Non sappiamo come sono andate le cose” disse Frannie accomodandosi meglio sul divano dopo aver fatto un respiro profondo per calmarsi.
“Ma ci pensate?! Un omicidio a Hogwarts, tra gli studenti!” sussurrò Mag “È gravissimo!”
“Non vedevo la McGranitt così preoccupata da quando la Camera dei Segreti è stata riaperta” disse Edmund stringendosi nelle spalle.
“Tra l’altro ultimamente non si vedeva più il signor Crouch! Bagman è sempre qui nei paraggi, mentre lui non si vede dal Ballo del Ceppo! Ha sempre mandato Percy al suo posto” sussurrò Frannie.
“Infatti, dicevano che era malato, perché tornare a Hogwarts?!” disse Mag pensierosa.
Rimasero a parlare fino a mezzanotte inoltrata, intanto la Sala Comune si era completamente svuotata eccetto per Mary Sue, che faceva finta di leggere un libro mentre controllava in continuazione che i tre Serpeverde se ne andassero per poter avere la via libera.
Idiota” sussurrò Frannie quando se ne accorse.
“Ragazzi, io sto crollando dal sonno” annunciò Mag a un certo punto, cercando di soffocare l’ennesimo sbadiglio. Ormai era mezzanotte passata e il giorno dopo avevano lezione.
“Finché la Sue non se ne va non me la sento di andare a dormire” borbottò Edmund accarezzandole un braccio.
“Nemmeno io” disse Frannie “Ma tu vai pure, rimaniamo noi. Comunque se mi fa passare l’intera notte in bianco gliela faccio pagare”
“Potreste Confonderla” buttò lì Mag facendo un altro sbadiglio.
“Non è una cattiva idea, sai?” disse Edmund guardando verso la ragazza un’altra volta, la quale si accorse che la guardavano e tornò a leggere il libro con aria furtiva.
“Sei un genio!” esclamò Frannie cercando di tenere la voce bassa.
“Però se tiriamo fuori le bacchette, se ne accorge” disse Mag pensierosa “Ci sta controllando da più di un’ora”
“Non c’è problema, lo faccio io” disse Frannie “E con grande piacere, anche! Voi copritemi”
Mag si tirò un po’ su dal momento che ormai era quasi del tutto sprofondata nel divano per il gran sonno, coprendo così la visuale a Mary.
Frannie puntò l’indice e il medio della mano destra verso l’ignara ragazzina alle spalle di Edmund e Mag e sussurrò “Confundus!”
Si alzò subito, Mag e Edmund la imitarono.
Andarono verso Mary, che aveva assunto un’espressione intontita. Puntò lo sguardo vacuo verso i tre ragazzi.
“Mary, vieni, andiamo a dormire!” disse Mag sorridendole dolcemente.
“Ma io non ho sonno” borbottò la ragazza “Devo…”
“Ma sì che hai sonno! Ce lo hai appena detto! Abbiamo tutti sonno, come te” insistette Mag prendendole di mano il libro. La ragazza si alzò.
“Sì, forse sono un po’ stanca” ammise guardandoli tutti e tre. Si accorse della presenza di Edmund, scostò Mag e si avvicinò pericolosamente a lui “Oh, Edison, lo sai che oggi sei molto carino?”
Edmund diventò rosso come un peperone, Mag lottò contro sé stessa per non scoppiare a ridere, anche se l’impulso di tirare un ceffone alla ragazza era molto forte.
“Vieni, cara, ti accompagno nel tuo dormitorio!” disse Frannie prendendola per le spalle e spingendola verso il dormitorio delle ragazze.
“Perché Edismund non mi risponde!? Lo so che mi ama” biascicò la ragazza “anche Draco mi ama, e anche Blaise… Io però li amo di più. Non sono come le altre ragazze, sapete?!”
La sua voce sparì dietro la porta. Edmund e Mag si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere. Si diedero la buonanotte cercando di rassicurarsi a vicenda e si divisero.
Quando Mag raggiunse Frannie la trovò in preda alle risate fuori dal loro dormitorio.
“Ha detto che non vede l’ora di fidanzarsi con Draco, che lui la ama tantissimo” disse cercando di tenere la voce bassa.
“Come no” disse Mag alzando gli occhi al cielo “…E a quanto pare va dietro anche a Ed”
“Ti sbagli: è lui che le va dietro, a detta sua” disse Frannie dandole una gomitata “Stai attenta prima che rifili un filtro d’amore pure a lui”
“Starò attenta” disse Mag ridacchiando.
“Ha anche detto che la Granger è una poco di buono e che si veste da meretrice – ha usato un altro termine” disse diventando improvvisamente seria.
“…Non sopporto queste cose, lo sai, per cui l’ho Confusa di nuovo. Non si alzerà fino a domani mattina”
“Hai fatto bene” disse Mag “Lo avrei fatto anche io. È davvero sgradevole quella ragazza”
“Non mi aveva mai messo così tanto male di vivere” disse Frannie entrando nel dormitorio.
“…Domani dobbiamo chiedere a Dimitar se sa qualcosa in più” aggiunse mentre indossava il pigiama.
“Hai ragione” disse Mag sbadigliando “Spero che trovino in fretta l’assassino. Dopotutto Moody ha catturato più Maghi Oscuri di tutti gli altri Auror, no?”
“Lo spero” disse Frannie prima di buttarsi sul letto e addormentarsi.

 
*

L’indomani tutta la scuola era a conoscenza di quel che era successo. La morte di Barty Crouch era sulla bocca di tutti, decisamente spaventati. Molti sfacciati andavano a chiedere direttamente a Harry cosa fosse successo e lui rispondeva in modo vago, o forse davvero non sapeva niente. Quando Frannie entrò con Mag e Edmund nella Sala Grande corse subito da Tony per abbracciarlo. In quei mesi non si era mai sentita così tanto amareggiata per il fatto di non essere nella sua stessa Casa.
“Hai saputo?” gli chiese.
“Sì, siamo tutti sconcertati” disse lui in tono sommesso.
“Avrei voluto essere con te ieri sera” sussurrò Frannie stringendogli la mano.
“Anche io” rispose Tony abbracciandola di nuovo.
Frannie tornò al tavolo dei Serpeverde per la colazione. Vide che Mag e Edmund erano impegnati in una conversazione con Dimitar e si sedette accanto a lui.
“…Karkaroff foleva ritirarsi dal Torneo. Furioso era. Krum spaventato, dice che Schiantesimo arrivato alle spalle e non ha visto assalitore. Dice che signor Crouch era fuori di sé e continuava a dire di aver fatto un errore, cosa stupida, e che folefa parlare con Silente”
“…E non ha detto cosa doveva dirgli?!” chiese Edmund con gli occhi sbarrati per lo stupore.
Dimitar scoccò uno sguardo a Krum, impegnato a parlare con Hans e Higgs mentre Malfoy cercava di ascoltare la conversazione, poi si sporse verso il centro del tavolo per fare una confidenza.
“Dice che sembrafa che non sapefa dove si trovava. E che ha detto delle cose strane… Di essere fuggito. Che tutta colpa era sua… Ha nominato anche il figlio. E poi dice che una certa Bertha è morta e che dofefa dire a Silente che Signore Oscuro sta tornando ed è più forte” disse Dimitar con un filo di voce.
L’ultima affermazione giunse così inaspettata che ebbe l’effetto di una secchiata di acqua gelata, anzi, di un’immersione totale nell’acqua gelata. Edmund e Frannie fissarono l’amico senza parole, visibilmente impalliditi. Solo Mag, seppur turbata, riuscì a proferir parola.
“Ma… Non ha senso” disse lottando contro la nausea che le era venuta “Secondo le fonti ufficiali Voi-Sapete-Chi è morto, non è così?! Come può aver detto…”
“No, Mag” disse Frannie scuotendo la testa “Non tutti la pensano così”
“Ma come…” insistette lei poco convinta.
In sei anni non avevano mai speso troppo tempo a parlare del destino del Signore Oscuro, non ne avevano mai sentito la necessità e quel che sapeva Mag lo doveva a un libro che aveva letto anni prima e a qualche informazione carpita da dialoghi avuti con i suoi amici.
“…Silente ha sempre pensato che un giorno sarebbe tornato” spiegò Edmund “E non è l’unico…”
Sembrava che stesse per aggiungere qualcosa. Guardò Frannie, che gli restituì uno sguardo colmo di consapevolezza, ma poi lo distolse e non disse nulla.
“Ho sempre dato per scontato che fosse morto per davvero” sussurrò Mag.
“Io lo ho sempre sperato, come tutti…” disse Frannie “Se è vero quel che ha detto vuol dire che la situazione è più grave di quel che pensavamo”
“Ma non potrebbe… Ecco, essere stato solamente il delirio di un vecchio? Magari lo hanno avvelenato e… Che ne so, potrebbe aver scambiato il passato con il presente” disse Mag cercando di convincere sé stessa e gli altri.
“Potrebbe, sì” annuì Frannie pensierosa “Quella Bertha di cui ha parlato non potrebbe essere…?”
“Quella che è data per dispersa dall’estate scorsa? Ci ho pensato anche io” disse Mag.
Dimitar intanto ascoltava i tre ragazzi senza sapere cosa dire. Non aveva idea di cosa stessero parlando se non per qualche informazione su Voldemort di cui era a conoscenza anche lui.
“Questa cosa mi sta inquietando molto” disse Mag guardando il suo piatto: si stupì nel notare che era ancora pieno.
“Anche a me” disse Frannie “E suo figlio… I miei non ne parlano molto, ma una volta li ho sentiti parlarne con mio zio. Crouch ha mandato suo figlio ad Azkaban”
“Che cosa?!” esclamò Mag inorridita.
“Pare che lo abbiano trovato con un gruppo di Mangiamorte a torturare qualcuno, ma lui ha sempre negato” disse Frannie.
“Non ho parole…” sussurrò Mag.
“E sua moglie morì di depressione poco dopo” aggiunse Edmund “…Era coetanea di mia mamma, a volte ne parla ancora”
“Spero davvero che stesse solo delirando” borbottò Frannie sforzandosi di mangiare qualcosa.
“Lo spero anche io” disse Edmund preoccupato.
“Anche io spero” disse Dimitar “Signore Oscuro peggio di Grindelwald, ho letto”
“Erano dei folli entrambi” ammise Frannie “Ma effettivamente Voi-Sapete-Chi era più spietato, ha fatto più vittime, e se è vero che è ancora vivo penso che riprenderà esattamente da dove è stato interrotto”
Sollevò lo sguardo e i suoi occhi si soffermarono su Harry Potter, che se ne stava seduto fra Ron e Hermione con aria più inquieta del solito. Lui doveva sapere qualcosa in più, oppure semplicemente condivideva la stessa inquietudine di lei e dei suoi amici.
Mag impallidì leggermente e si portò alla bocca il bicchiere con il succo di zucca. Sotto al tavolo teneva la mano stretta a quella di Edmund.
“Spero che Caramell sappia cosa fare” disse il ragazzo.
La sera prima, senza sapere tutti quei dettagli, era andato a letto abbastanza tranquillo. Inquieto ma non eccessivamente. Dopo quelle rivelazioni sulla Jorkins e su Voldemort sentì che finché non si fosse risolto il mistero, non avrebbe più dormito sonni tranquilli. Sua zia gli ripeteva sempre con fierezza che un giorno Voldemort sarebbe tornato. Che avesse ragione? Scosse la testa per scacciare quei pensieri infelici e iniziò a mangiare, anche se quel giorno il cibo faticava ad andare giù.
Andarono a lezione e fortunatamente Piton diede loro un motivo valido per non dover pensare a quel che Dimitar aveva detto: fece preparare loro l’antidoto contro il Veritaserum e l’attività occupò entrambe le ore.
Al termine della giornata, la lezione di Moody fu al limite della follia: sembrava che fossero sotto attacco, arrivò a scagliare contro di loro dei banchi incantati per insegnare a difendersi.
Esausti, felici che il finesettimana fosse alle porte, al termine della lezione arrancarono in Sala Comune per studiare, incapaci di proferir parola su ciò che era accaduto la notte prima.
 
L’unica cosa che sembrò rincuorare un po’ Edmund, che in quei due giorni tendeva a chiudersi in lunghi silenzi, fu il pensiero di rivedere il fratello.
Il venerdì passò in fretta, senza alcuna novità sull’accaduto. Lo passarono a studiare e a portarsi avanti per il giorno successivo, che avrebbero trascorso interamente a Hogsmeade. Quando andarono a cena Edmund non stava più pelle, anche se non avevano più parlato di Peter da quando gli aveva scritto la settimana prima.
“Dove vi trovate con Peter?” chiese Frannie quando capì il motivo del sorriso spensierato dell’amico.
“Oh” rispose lui “Penso che ci vedremo ai Tre Manici verso l’ora di pranzo! Susan lo vede prima per colazione perché poi torna qui per studiare”
“Bene, spero di riuscire a vederlo anche io, così lo saluto” disse Frannie con un sorriso.
“Speriamo che non abbia impegni nel pomeriggio, così state insieme un po’ di più” disse Mag.
“Probabilmente avrà da fare, ma mi basta vederlo per pranzo” borbottò il ragazzo “Poi immagino che vorrà salutare i suoi vecchi amici, congratularsi con Diggory…”
“…E stare un po’ con i suoi fratelli che non vede da nove mesi” disse Mag dandogli una gomitata affettuosa.
Edmund non rispose ma sorrise timidamente. Era quello che sperava.
Il sabato mattina Edmund era già sveglio alle cinque e mezza. Rimase a rigirarsi nel letto finché non decise di andare in Sala Comune per aspettare Mag, che quel giorno sembrava voler dormire più del solito. Quando finalmente la ragazza scese dalle scale del dormitorio, la trascinò in Sala Comune per fare colazione insieme a lei.
Frannie arrivò mezzora dopo e raggiunse Tony al tavolo dei Tassorosso. Quando tutti ebbero finito si misero in fila in cortile per essere segnati da Gazza, che con il solito tono burbero fece la predica sugli oggetti da non acquistare da Zonko.
Una volta arrivati le loro strade si divisero. Frannie e Tony andarono subito da Mielandia per acquistare qualche dolce da sgranocchiare durante la gita, mentre Mag e Edmund andarono prima a fare un giro da Zonko e poi da Mondomago, dove Mag doveva fare delle compere.
Quando fu il momento di andare ai Tre Manici per incontrare Peter, si diressero insieme verso il pub, ma quando furono a cento metri da esso, Mag si fermò.
“Oh, no!” disse “mi sono dimenticata di andare a comprare una piuma nuova!”
Edmund la guardò sgranando gli occhi, cercando di non farsi tradire dalle emozioni.
“Ma non possiamo andarci più tardi?” le chiese in tono di supplica.
“E quando? Magari non facciamo in tempo!” disse Mag “Vado io, ti raggiungo tra dieci minuti”
Si sporse verso di lui, gli stampò un bacio sulle labbra e tornò sulla strada che avevano appena percorso.
“Ma…” cercò di protestare Edmund poco convinto.
“Non ti preoccupare, io prendo il solito panino!” gli urlò Mag affrettando il passo nella direzione opposta.
Il ragazzo la guardò stranito per qualche istante, poi sentì l’orologio della città battere le dodici, si voltò e raggiunse velocemente il pub.
Una volta entrato vide che non era ancora molto affollato. Si fece largo fra un gruppo del quarto anno che era alla cassa e finalmente lo vide. Peter gli stava facendo cenno da un tavolino in fondo al locale. Lucy era già arrivata e lo guardava sorridente. Avanzò verso il fratello e lo raggiunse in poco tempo. A quel punto Peter si alzò e quando lo raggiunse lo abbracciò fino a stritolarlo.
“Hey, hey!” disse Edmund abbassando il viso, imbarazzato. Non voleva mostrarsi troppo felice, anche se lo era, lo era davvero.
Osservò il fratello maggiore. Aveva i capelli leggermente più lunghi del solito, la barba incolta ma abbastanza curata, era abbronzato, probabilmente per il sole che aveva preso ai Caraibi o in Messico e portava al collo una collana con quelli che sembravano denti di Vipertooth Peruviano.
“Sei diventato più alto!” disse Peter scompigliandogli i capelli affettuosamente.
“Tu invece sei il solito scemo” borbottò Edmund sedendosi al suo posto.
“Come te” disse Peter sorridendogli.
“Peter dice che ha una sorpresa per noi” disse Lucy stringendo un braccio al fratello maggiore.
“Già, ma prima direi di mangiare! Ho una fame!” disse Peter sedendosi accanto a Lucy “Sue è tornata al castello… La solita secchiona. Mag dov’è?”
“Non ne ho idea” disse Edmund guardandosi intorno “Mi ha piantato in asso mentre venivamo qui, arriverà a momenti, immagino”
I due fratelli avevano parlato della nuova – che di nuovo non aveva nulla – fiamma di Edmund via lettera, mai di persona, e questo rendeva Edmund nervoso perché temeva che Peter avrebbe iniziato a tormentarlo con battutine odiose come aveva fatto per tutta l’estate precedente. Frannie non era stata l’unica ad aver notato la sua cotta per Mag da mille miglia di distanza.
“…Ma possiamo anche ordinare, tanto lei prende sempre la stessa cosa” aggiunse prendendo in mano il menù.
“Possiamo anche aspettarla, non mi offendo!” disse Peter con un gran sorriso “Intanto raccontami un po’, come vanno le cose a scuola? Si sente la mia mancanza?”
“Il Torneo Tremaghi ci lascia poco tempo per la noia” disse Lucy con un sorriso.
“Mannaggia, quanto avrei voluto partecipare!” disse Peter “Alla terza prova ci sarò, voglio vedere Cedric vincere”
“Ha buone possibilità, anche se Potter in un modo o nell’altro ce la fa sempre” disse Edmund con un’alzata di spalle.
“Ma invece ditemi una cosa, prima che arrivi Mag…” disse Peter abbassando la voce “…Moody ha detto altro su… Su lei?!”
Edmund sentì improvvisamente freddo. Il solo pensiero lo faceva star male. Deglutì e rispose.
“No, ma mi ha preso di mira, lo sai” borbottò giocando con un tovagliolo “Usa sempre me come cavia, sembra che voglia mettermi alla prova, è davvero odioso”
“Il brutto è che non può dirgli nulla” disse Lucy “Nessuno può dirgli nulla. Anche nella nostra classe fa il pazzo”
“Chissà se lo avrebbe fatto anche con me” disse Peter pensieroso.
“Ho come la sensazione che con te si sarebbe comportato allo stesso modo…” borbottò Edmund.
Intanto Mag era entrata nel negozio di piume e pergamene senza avere un’idea precisa di cosa comprare, dal momento che era ben rifornita fino all’anno successivo. Casualmente incontrò Frannie e Tony che stavano discutendo animatamente su quale fosse meglio fra una piuma di pavone e una di ippogrifo.
“Oh, ciao” disse quando se li trovò davanti.
“Ciao Mag” disse Tony prima di tornare a esaminare le due piume.
“Ma non dovevi essere a pranzo con Peter?!” chiese Frannie.
“Sì, ma ho deciso che raggiungo Ed tra dieci minuti” disse Mag alzando le spalle e guardando qualche articolo esposto “Credo che i fratelli Pevensie abbiano bisogno di qualche momento da soli, senza di me”
Frannie approvò con un sorriso.
“Peter è qui?” chiese Tony.
“Sì! Rimarrà tutto pomeriggio, da quel che ho capito” rispose Mag.
Si frugò nella tasca e ne estrasse il suo orologio.
“Tra cinque minuti li raggiungo”
“Dove andate alla fine?”
“Ai Tre Manici!”
“Anche noi andiamo là, possiamo fare la strada insieme!” disse Tony.
“Beh, ok, allora vi aspetto”
Quando entrarono nel pub quasi mezzora dopo l’arrivo di Edmund, notarono che c’era parecchia gente. Vedendola arrivare Edmund le fece cenno di raggiungerlo. Peter si voltò e si alzò per abbracciare anche lei. Frannie e Tony stavano andando verso un tavolo libero quando Peter li chiamò.
“McMartian!” disse alzando una mano per salutarlo.
Tony andò da lui, seguito da Frannie.
“Ma guarda chi si vede!” disse Tony con un gran sorriso.
“Ma quindi è vero che Firwood ti ha conquistato!” disse Peter abbracciandolo.
“Sto ancora cercando di capire se mi ha rifilato un filtro d’amore o no” rispose Tony cingendo le spalle della sua ragazza con affetto.
“Ma smettila, lo so che mi adori! Sono troppo fantastica per usare questi stupidi sotterfugi” disse Frannie dandogli una gomitata e divincolandosi per andare ad abbracciare Peter.
“Sempre modesta, eh” disse Peter.
“Ovviamente” rispose lei con un gran sorriso.
“Bene, noi eravamo qui per pranzo… Ci vediamo più tardi!” disse Tony prendo per mano Frannie.
“Se volete aggiungervi mi fa piacere!” disse Peter “Il posto c’è!”
“Non so se…” disse Tony indeciso sul da farsi “…Sicuro?”
Frannie e Mag guardarono Edmund: il fatto che stesse sorridendo significava che era d’accordo con l’invito del fratello. Mag aveva fatto bene a lasciargli qualche momento da solo con i suoi fratelli, adesso non gli dava fastidio avere qualcun altro al tavolo con lui. Peter sembrava davvero felice di rivederli.  
“Va bene, dai!” disse Frannie appellando due sedie da un tavolo libero.
“Allora, cosa hai fatto di bello in questi mesi?” chiese Mag sedendosi accanto a Edmund e prendendogli una mano sotto al tavolo.
“Beh, non si può dire che non abbia visto niente di interessante” disse Peter prima di perdersi in un lunghissimo racconto di tutti i posti che aveva visitato. I presenti ascoltarono con grande interesse senza annoiarsi per un solo istante, prendendo mentalmente appunti per quando avrebbero intrapreso il loro viaggio dopo i MAGO.
“…E poi mi ha scagliato contro un Erumpent in calore. Non sapevo cosa fare, per fortuna a Ilvermony hanno insegnato a Caspian come comportarsi!”
“Caspian ha fatto la danza?!” disse Edmund rischiando di farsi andare di traverso un pezzo di panino.
“Sì, è stato uno spettacolo psichedelico” disse Peter fra le risate generali “Mi ha salvato la vita ma non smetterò mai di prenderlo in giro per quello che ha fatto”
“Avrei voluto esserci” disse Lucy ridacchiando.
“Adesso sei a casa dall’inizio del mese, vero?” chiese Tony interessato.
“Più o meno. Il giorno dopo esser tornato ho scritto il mio curriculum e due giorni dopo l’ho portato al San Mungo. Mi hanno mandato un gufo il giorno dopo ancora per convocarmi e adesso sono un tirocinante a tutti gli effetti” disse il ragazzo “Dicono che c’è molta richiesta di Medimaghi”
“Ma davvero?” chiese il Tassorosso interessato “E cosa ti fanno fare?”
“Per adesso al mattino mi fanno seguire dei corsi specifici, mentre al pomeriggio sono l’assistente di un Guaritore. Mi fanno cambiare reparto ogni due mesi, oggi avevo il giorno libero” rispose Peter “A proposito, prima o poi finirò anche con tuo padre, Frannie!”
“Ti divertirai molto con lui” disse la ragazza “Metterò una buona parola su di te, ma gli piacerai di sicuro”
“Ma figurati” disse il ragazzo abbassando il volto con modestia.
“Ma invece ditemi una cosa” disse Peter a un certo punto, abbassando la voce “Voi sapete qualcosa su Crouch?! Ho letto la notizia sul Profeta proprio ieri…”
I quattro ragazzi del sesto anno si guardarono di sottecchi.
“Beh…?” insistette Peter.
“Ufficialmente non sappiamo niente, ma…” disse Edmund a voce bassa “Pare che prima di morire abbia detto cose strane, ecco, cose che non sono state scritte sul Profeta…”
“Tipo…?” chiese il fratello.
Gli raccontarono in breve quel che aveva riferito loro Dimitar. Peter ascoltò in silenzio, con la fronte aggrottata e lo sguardo grave.
“Pensate che…?” chiese alla fine.
“Non sappiamo a cosa pensare” disse Mag.
“C’è da dire che Crouch non godeva di una buona fama” disse Peter pensieroso “Durante la guerra contro Voi-Sapete-Chi ha fatto parecchie vittime anche lui”
“Cosa vorresti dire?!” chiese Edmund.
“Me lo disse papà una volta. Durante la guerra usava le stesse armi dei Mangiamorte. Per ottenere informazioni non ci pensava due volte a usare la Maledizione Cruciatus, e preferiva uccidere piuttosto che mandare ad Azkaban” sussurrò Peter.
“Potrebbe essere stato qualcuno che si è inimicato quattordici anni fa, quindi?” chiese Mag.
Potrebbe” disse il ragazzo “Ma quel che ha detto sul Signore Oscuro che sta diventando più forte è davvero sinistro. Spero che il Ministero sappia cosa fare”
“Lo speriamo anche noi” borbottò Frannie “A Hogwarts non si può mai stare tranquilli, ma questo è troppo!”
“Infatti” le fece eco Mag.
Per rallegrare gli animi, prima che ognuno se ne tornasse per la sua strada, Peter consegnò ai fratelli tutti i ricordini e i regali che aveva portato dalle varie parti del mondo. Portò qualcosa anche per Frannie, Tony e Mag, che non si aspettavano niente e quindi ringraziarono imbarazzati. Edmund e Lucy erano semplicemente entusiasti. Quando uscirono dal pub, dopo un saluto caloroso, andarono ognuno per la propria strada. Peter aveva promesso di esserci per la terza e ultima prova, dal momento che come le precedenti era aperta al pubblico, quindi si sarebbero visti una ventina di giorni dopo.
“Grazie per prima” disse Edmund a bassa voce mentre lui e Mag tornavano da soli verso il castello.
“Per cosa?” chiese distrattamente la ragazza mentre si abbottonava il mantello.
“Per avermi lasciato da solo con Pete e Lucy” disse il ragazzo “Ne avevo bisogno, e tu lo hai capito prima di me, come al solito”
Non sapendo cosa dire, decisa a non ammettere niente, Mag si sporse verso di lui e gli diede un bacio.
“È bello vederti felice” disse con un’alzata di spalle.
 
*
 
I giorni successivi furono occupati dalle ultime lezioni, poi, mentre i ragazzi del quinto e del settimo anno si impegnavano con i GUFO e i MAGO, gli esami arrivarono anche per il resto degli studenti.
Mag aveva ostentato una certa sicurezza per tutto l’anno, ma durante la settimana degli esami era crollata come al solito, per cui Frannie e Edmund decisero saggiamente di lasciarla in biblioteca a impazzire da sola, dato che non avevano alcuna intenzione di litigare con lei. Passavano le loro giornate a ripassare pigramente Babbanologia e ogni tanto Mag, riemersa dai suoi studi, li aiutava a risolvere grattacapi impossibili come “In estate i Babbani usano il ventilatore o la stufetta?”
Frannie studiò per l’esame di Pozioni insieme a Tony ed entrambi presero il massimo dei voti. Mag era sicura che la sua E fosse dovuta solo al fatto di essere Serpeverde, mentre Edmund, vedendo il voto ottenuto in Difesa contro le Arti Oscure iniziò a convincersi che forse Moody non era poi così male, dato che a quanto pareva era sulla strada giusta per ottenere un Eccezionale nei MAGO e di conseguenza di intraprendere la carriera da Auror.
Gli esami sarebbero finiti poco prima della terza prova e dopo i primi nessuno, neanche Mag aveva più voglia di rimanere tutto il giorno sui libri, per cui i ragazzi iniziarono a unirsi al resto degli studenti nei festeggiamenti all’aperto, in attesa della fine del trimestre, della terza prova del Torneo e del ritorno a casa. In quei giorni avevano iniziato a fare molti progetti per l’estate e se da una parte la fine delle lezioni metteva una certa malinconia, dall’altra non vedevano l’ora di tornare a casa per godersi l’estate.
Il sole si specchiava sul Lago Nero mandando riflessi luminosi ai ragazzi seduti sulla riva mentre Mag, Frannie, Tony e Edmund scendevano dal castello per raggiungere gli amici. Questa volta avevano mandato Fred e George a prendere qualcosa nelle cucine e quando i quattro arrivarono videro che erano appena arrivati anche loro.
“Voi ci siete per una partita di pallavolo?” chiese Lee senza neanche salutare.
“Basta che non sia in squadra con te, Jordan” disse Frannie sedendosi pesantemente accanto ai gemelli “E poi prima vorrei bere qualcosa”
“Io ci sto” disse Mag sorridendo “Chi altro ci sarebbe?”
“Noi” disse George indicando i Grifondoro del sesto anno “voi quattro, Roger Davies e O’Hara”
“Io voglio stare con Tony e con voi” disse Frannie alludendo a Mag e Edmund.
“Io sto con voi!” disse Angelina alzando una mano. Fred, accanto a lei, si prenotò all’istante per essere il sesto giocatore.
“Va bene” disse George alzandosi in piedi e guardandosi intorno, in cerca di compagni di squadra “…Allora rimaniamo io, Jordan, Alicia, Katie, Davies e O’Hara”
“Ma perché Belle vuole sempre giocare?” sussurrò Mag a Frannie cercando di non farsi sentire “…È una tale impedita…”
La ragazza alzò le spalle e picchiò un pugno sul palmo della mano, come per dire “La schiacceremo”. Mag ridacchiò e tornò ad ascoltare George.
“…E poi Davies non è male, quindi vinceremo noi” disse il gemello.
“Contaci, Weasley” disse Frannie strappandogli di mano una bottiglia di Burrobirra e iniziando a versarla nei bicchieri dei suoi amici.
“…Non bevete troppo perché vi voglio in forma per dopo!” disse Mag.
“Sì sì, certo” disse Frannie portandosi alla bocca il bicchiere. Mag alzò gli occhi al cielo e si preparò mentalmente per una partita sofferta.
Quando ebbero mangiato e bevuto abbastanza si sdraiarono sul prato per riposarsi mentre Mag, Tony e Davies, gli unici che se ne intendevano un minimo di quello sport, tracciavano il campo. Angelina invece trasfigurò una ghianda in una palla perfetta.
La partita iniziò e ben presto i ragazzi si accorsero che le squadre erano ben equilibrate, e per questo l’esisto della partita fu imprevedibile sino alla fine.
In ognuna delle due squadre c’erano degli elementi deboli e degli elementi forti. I due Weasley avevano una fortuna sfacciata e facevano punti incredibili, i giocatori di Quidditch se la cavavano, ma erano piuttosto scoordinati salvo Angelina, Mag e Roger, che giocavano a pallavolo anche nel mondo Babbano. Frannie se la cavava meglio dell’anno precedente ma la scarsissima pratica la rendeva una mina vagante, anche se teneva alto il morale e la determinazione della squadra.
Con grande fatica, la squadra di Mag riuscì a portarsi a casa il primo set. Nel frattempo si erano avvicinati molti ragazzi incuriositi per assistere alla partita. La presenza di ben tre Serpeverde in una squadra fece optare la maggior parte dei tifosi per l’altra squadra, anche se fortunatamente la presenza di Tony attirò molti Tassorosso, fra cui Cedric Diggory e Aurora, che stava cercando di passare più tempo possibile con Philip: sarebbe stato il loro ultimo anno insieme a Hogwarts.
“Ragazzi, è così difficile tirare tutte le palle su Belle e Jordan?!” sbottò Mag mentre riprendevano fiato tra un set e l’altro “Potremmo vincere 25 a 0 ma ci stanno massacrando”
“…Però abbiamo vinto!” disse Frannie con convinzione.
“…Spero che adesso cambino la formazione, perché davanti a lei si mette sempre Davies e le prende al suo posto!” borbottò Angelina.
La partita ricominciò e ben presto la loro squadra si ritrovò avanti di cinque punti.
A esasperare ulteriormente Mag arrivò Fleur, attirata da Roger Davies, il ragazzo con cui aveva pomiciato al Ballo del Ceppo. La sua presenza ebbe un effetto devastate in entrambe le squadre, dato che metà dei giocatori passava più tempo a guardare lei e non la palla. A un certo punto Belle, nel tentativo di fare un bagher, tirò la palla dritta contro Katie Bell, che reagì coprendosi la testa con le braccia. La palla rimbalzò e finì dritta in faccia a chi l’aveva lanciata per prima. Belle si portò entrambe le mani al naso. Stava sanguinando.
Mag si morse un labbro per non scoppiare a ridere, Frannie non riuscì a trattenersi e cadde a terra in preda alle risate. Tony, da bravo aspirante medico, andò a vedere come stava la ragazza, mentre Edmund si limitò a guardare le due amiche con disapprovazione, ma entrambe avrebbero potuto giurare di aver visto un sorriso malefico balenare sul suo viso quando vide che Belle era stata messa fuori gioco.
“È meglio che tu vada in infermeria” disse Tony “Credo che sia rotto”
“La porto io” disse Laetitia mettendo da parte il libro che stava leggendo mentre ogni tanto guardava come andava la partita.
“E adesso? Siamo in cinque!” disse George prendendo la palla mentre Katie continuava a ripetere “Non l’ho fatto apposta!”
“Se volete mi offro io!” disse una voce alle spalle di Mag e Frannie, che ancora stavano ridacchiando beatamente.
Tutti si voltarono e videro che Philip aveva alzato una mano per farsi vedere.
“…L’estate scorsa ho partecipato a un torneo babbano…” disse per convincere la squadra.
“Knight, ci hai salvati” disse George prendendolo per le spalle e spingendolo in campo davanti a un’Aurora piuttosto preoccupata.
“…Merda” borbottò Mag.
“Non potevano sostituirla con quell’impedito di Windfall?!” sibilò Frannie incurante del fatto che il diretto interessato non fosse troppo lontano da lei e avesse sentito.
In poco tempo la squadra avversaria recuperò i cinque punti che li separava dall’altra e il resto della partita fu un testa a testa incredibilmente snervante.
Per Mag fu molto difficile mantenere la concentrazione, dal momento che l’entrata in campo di Philip ebbe per lei l’effetto che Fleur aveva sugli altri. E poi nel frattempo si erano avvicinati altri studenti.
Fortunatamente Lee, George e Alicia mandarono fuori tre battute di seguito, così, con un discreto vantaggio, la squadra di Mag portò a casa la vittoria.
Per qualche strana congiunzione astrale, fu Frannie, che aveva fatto perdere parecchi punti alla squadra, a decretare il punto finale.
“Mamma mia, che fatica!” disse Mag buttandosi sull’erba per riposarsi.
Edmund fu presto accanto a lei con una bottiglia di Burrobirra fresca da dividere. Mentre Frannie, Tony e altri andavano a farsi il bagno nel Lago, i due rimasero a riva a godersi un po’ di pace, poi li raggiunsero.
Quando il sole cominciò a calare, i ragazzi iniziarono a tirare su le loro cose e a poco a poco tornarono al castello.
I tre Serpeverde e Tony rimasero ancora un po’ con un gruppo di Tassorosso, fra cui Cedric Diggory.
“Ci faranno entrare in un labirinto” disse il ragazzo “Lo avete visto, no?”
“Ah, allora non ci eravamo sbagliati!” disse Frannie “Dalla Torre d’Astronomia si vede bene adesso!”
“E sai già cosa ci troverai?” chiese Edmund interessato.  
“Di tutto, mi aspetto di tutto! Sto studiando il maggior numero di incantesimi possibile in questi giorni” rispose Cedric mentre Cho gli accarezzava dolcemente i capelli “Stare all’aperto con voi, oggi, mi è servito molto”
“Avresti dovuto giocare anche tu!” disse Tony dandogli una pacca sulla spalla.
“Beh, c’è sempre domani!” disse Frannie.
“Avete ragione, domani giochiamo anche noi” rispose il Tassorosso guardando Cho, che annuì felice “Anche perché l’anno prossimo non ci sarò più, devo godermi la mia ultima estate a Hogwarts”
“Ben detto!” disse Edmund con un sorriso.
“Se non fosse che non vedo la mia famiglia da nove mesi, rimarrei qui a Hogwarts per tutta l’estate” disse Mag quando i quattro iniziarono a incamminarsi verso il castello.
“Magari Silente si fa il bagno nel lago quando non c’è nessuno” disse Frannie “Chissà se ha un costume da bagno con le giraffe, o magari con degli Snasi viola e gialli”
Risalirono il sentiero che portava al castello ridendo allegramente, felici e tranquilli per quell’anno che andava concludendosi.
Due giorni dopo avrebbero rimpianto amaramente quei giorni spensierati.


 
NOTE AUTRICE

Siamo arrivati alla vigilia della Terza Prova. Abbiamo avuto un assaggio di angoscia con la notizia della morte di Crouch che ha scosso non poco i nostri ragazzi, che sono abbastanza grandi da rendersi conto della gravità della situazione. 
A proposito della morte di Crouch, non abbiamo seguito totalmente il canon. Abbiamo seguito il libro per quel che riguarda la vicenda di Krum e Harry (Harry e Krum che passeggiano da soli a tarda ora e che incontrano un Barty Crouch completamente stravolto, Harry che lascia Krum da solo con lui mentre va a cercare aiuto, Moody/Crouch Jr che colpisce Krum alle spalle), e al posto di rimanere fedeli al libro facendolo scomparire, abbiamo virato verso il film: il cadavere lo scoprono subito. Altrimenti la notizia della sua apparizione non avrebbe avuto alcuna risonanza nella scuola. Insomma, è un misto di canon. XD

Spero che la storia continui a interessarvi. Si prospettano tempi duri! 

 
   
 
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