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Autore: lolli89    03/06/2019    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 << Dimmi un po': cosa vorresti fare nel tuo day off from marriage? Conta che non ce ne saranno molte altre di queste giornate, quindi valuta bene le tue possibilità >>, gli domandò Xx divertita il mattino successivo, mentre erano ancora a letto: la notte appena trascorsa non aveva avuto incubi con Simone, quindi era piuttosto di buonumore.
 
 << Mi piace questa giornata. Mi piace anche organizzare il matrimonio, ma ci sta una pausa >>, rispose James ridendo sotto i baffi.
 
 << Ma se abbiamo appena cominciato! >>, protestò la fidanzata, dandogli un colpo giocoso sulla spalla: James rise di gusto.
 
 << Day off from marriage: mmm… posso scegliere più di una cosa? >>, si informò lui.
 
 << Of course >>, annuì la sua fidanzata.
 
 << Che ne dici di una giornata alle terme? O in una spa a rilassarci. Non ci andiamo da un sacco! >>, le propose.
 
 << Effettivamente… ancora non avevamo Amelia quando ci siamo andati l’ultima volta. Ma non credo possa veni… >>, fece pensierosa, ma non terminò neanche la frase che venne interrotta.
 
 << Chiamo i miei e chiedo se possono tenerci Amelia per la giornata, saranno felicissimi >>, la interruppe componendo già il numero di sua madre.
 
 << Ma… >>, provò a protestare, ma lui le mise un dito sulle labbra.
 
Non le piaceva molto l’idea di lasciare Amelia ai nonni, agli zii, o anche a una tata. Non era tanto per il fatto di lasciare sua figlia con qualcuno che di certo la adorava e che non le avrebbe fatto mancare nulla, non era preoccupata per quello. Solo… l’idea di lasciarla a qualcuno per stare un po' sola con James… non lo trovava corretto, anche se, non poteva negarlo, incredibilmente eccitante… da quanto tempo non passavano una giornata loro due da soli? Forse avrebbe fatto bene a loro in quanto coppia, ritagliarsi del tempo una volta ogni tanto…
 
 << No, mom. Non dobbiamo fare un fratellino o una sorellina ad Amelia >>, rispose James piuttosto imbarazzato e di un colore rosso acceso su tutta la faccia.
 
Susan scoppiò a ridere: si divertiva a prendere un po' in giro e fare arrossire i suoi ragazzi…
Xx diventò porpora, nascondendosi sotto le coperte.
 
 << Stavo scherzando Jay, lo so che non avete bisogno che vi tenga Amelia per quello >>, continuò la signora Phelps, ridendo sotto i baffi.
 
 << Mom!! >>, James era “ scandalizzato “.
 
 << Su, su mio caro. Non c’è mica niente di strano. Come credi che tu e tuo fratello siate venuti fuori? Io e tuo padre non siamo così all’antica sai, lo sappiamo come vanno queste cose! >>, riprese lei, come se non fosse stata interrotta.
 
Xx stava sentendo tutto, e stava seriamente prendendo in considerazione l’idea di abbandonare il paese per sempre dall’imbarazzo che provava in quel momento.
 
 << Scherzi a parte: passiamo a prenderla tra un paio d’ore, se per voi va bene >>, gli disse infine Susan, tornando seria.
 
 << Thanks mom. See you later >>, la salute, e riattaccò il telefono.
 
Vide la figura di Xx sotto le coperte e sorrise: << Pensi di uscire da là sotto? >>, le domandò allegro, mentre tornava al suo colorito naturale, facendo su e giù sul corpo di lei da sopra le coperte con la mano.
 
 << No >>.
 
 << Ok >>, rispose, poi si lasciò scivolare anche lui sotto le coperte: << Allora ti raggiungo io >>, continuò, una volta arrivato all’altezza del viso di lei.
 
 << Penso che non vedrò tua madre fino al matrimonio. Diventerei viola a ricordare questa conversazione ogni volta che la vedo! >>, borbottò.
 
 << In effetti ha spiazzato anche me >>, le rispose pensieroso.
 
 << … però… è stato anche divertente, Imbarazzante certo, ma divertente >>, continuò Xx dopo qualche attimo di silenzio, ridacchiando.
 
James si unì a lei, ridacchiando sommessamente.
 
Xx lo guardò: era così bello quando era spontaneo e di buon umore come ora…
 
 << Pensi di uscire da qua ora? >>, le domandò ancora ridendo.
 
 << No >>.
 
 << Devo rimanere a farti compagnia? >>.
 
 << Visto che insisti così tanto ok >>, gli sorrise: James le scompigliò i capelli.
 
 << Si sarà dimenticata di quello che mi ha detto per quando arriverà… >>, le rispose posando il mento sulla sua spalla… anche se non era proprio sicurissimo sarebbe stato così.
 
 Xx bofonchiò qualcosa di incomprensibile.
 
James la guardò: era così orgoglioso di lei.
 
Xx si sentì i suoi occhi addosso e arrossì, girandosi a guardarlo: << Dimmi >>, gli disse, la vocina un po' tremula.
 
 << Niente. Ti guardavo… sai, effettivamente potremmo usare questa giornata per fare un fratellino o una sorellina ad Amelia >>, le rispose, un sorriso birichino stampato in viso.
 
 << E le terme? >>, domandò lei alzandosi di scatto.
 
 << Aspetteranno >>, continuò lui, il sorriso ancora più largo in viso: << Non hai detto no! >>, continuò entusiasta, afferrandola per i fianchi.
 
 << Dopo il matrimonio Jay ci metteremo al lavoro >>, lo riprese scherzosa lei, avvicinandogli un dito alle labbra.
 
 << Pff. Sarà un tempo lunghissimo >>, si lamentò lui, sempre tenendola per i fianchi.
 
 << Vedrai che ti troverai in piedi davanti all’altare senza neanche accorgertene >>, lo prese in giro.
 
James si alzò a sedere sul letto, non mollandola mai per un secondo: erano vicinissimi.
 
Xx vibrò fino alla più profonda fibra del suo essere… ed esplose quando la bocca di lui accarezzò la sua pelle, cacciando ogni tentativo di protesta che lei poteva aver fatto.
 
Risalì sul suo collo: il bacio era casto, lento… delicato; la lingua di lui la carezzava con lentezza quasi esasperante.
 
 “ Sicuramente lo fa apposta! “, pensò Xx tra sé.
 
Si trovarono occhi negli occhi, a pochi centimetri di distanza: James riprese a baciarla, spingendola verso il materasso, continuando a baciarla lentamente.
 
L’oblio iniziava a farsi strada in lei: il mondo intorno a lei svanì quando il suo fidanzato rese quel bacio più passionale, e quando infilò una mano sotto la sua maglietta, risalendo tutta la schiena di lei, per stringerla di più a sé.
 
Xx lo lasciò fare: lasciò che la trascinasse giù, in un mondo fatto dai loro corpi intrecciati l’uno all’altro, un mondo dove esisteva solo lui.
Un calore familiare cominciò a invaderla: le mani di lui la accarezzavano con lentezza, ma erano sempre più esigenti: la passione tra loro stava per esplodere.
 
Xx afferrò la maglietta che lui usava per dormire e la sfilò, concedendosi il lusso di guardare quel corpo perfetto che era solo suo.
 
Tornò a baciarlo più avidamente di prima, mentre le mani scorrevano sulla pelle di lui, così morbida e calda.
 
James sorrise nel bacio: le sue mani tornarono sotto la sua maglietta; sentì un brivido percorrere i nervi sensibili di lei… la conosceva bene oramai.
 
Xx scese sul collo di lui: erano baci impazienti, sempre più infuocati…
 
James la adorava: adorava e amava tutto di lei: il suo corpo, la sua mente, la sua intelligenza, la sua ironia, la sua simpatia… la sua dolcezza e la sua forza; non avrebbe potuto e voluto chiedere nessuna di diversa da lei. Amava il modo in cui si accalorava in una discussione, anche il suo gesticolare! Amava la sua capacità di mantenere il sangue freddo, di sostenerlo… di restargli accanto in ogni situazione, anche quando magari non lo avrebbe meritato. Amava…
 
Ogni pensiero fu bruciato all’istante quando la sentì stringere i denti sulla sua pelle: tremò di piacere sotto le mani di lei, e vide che anche Xx lo aveva notato.
 
La ragazza pochi secondi dopo si trovò senza maglietta, stesa di nuovo sul loro letto: non aveva neanche capito come era successo… anche se poco le importava.
Lo sentì scendere sul suo collo, baciandola ancora, con passione sempre maggiore.
 
James la strinse sotto di sé baciandole la pelle morbida e profumata: sapeva di lei, ed era un profumo unico al mondo.
 
Le strappò un sospiro quando le sue labbra sfiorarono i seni… ma non si fermò, scese sempre più giù, torturando ogni centimetro della sua pelle sempre più calda.
 
Xx avvertiva la lingua di James tracciare una scia infuocata sul suo corpo. Sentiva le sue mani stringerle i fianchi… sentiva il proprio respiro sempre più affannato, mentre il cuore batteva a un ritmo proibito e forsennato… le sembrava di avere il fuoco che scorreva nelle vene: inarcò la schiena senza neanche accorgersene, come a invitarlo a continuare.
 
James intanto aveva percorso il suo corpo, sempre più giù, fino a sfiorare il centro di ogni impulso di piacere.
 
Una scarica potente attraversò Xx, più intensa delle altre… le sfuggì un sospiro dalle labbra…
 
Da sopra la sottile stoffa delle mutandine sentì le labbra di James aprirsi e la lingua di lui accarezzarla… ondate di piacere la stavano invadendo a poco a poco…
 
Xx si maledisse di aver indossato le mutande la sera prima!
 
James sorrise tra sé soddisfatto, risalendo sul corpo di lei…
 
Xx non si era resa conto che ora James stava risalendo il suo corpo: la sua pelle scottava, e ogni volta che la lingua calda di lui la accarezzava diventava ancora più bollente.
 
James intanto era tornato a baciarla: la sentì ansimare, mentre le dita di lei si infilarono tra i suoi capelli… soffocò un gemito quando la sentì inarcarsi sotto di lui facendo scontrare i loro bacini e la sua erezione strisciò su di lei…
 
Xx lo aveva sentito gemere forte: prese il controllo del loro bacio, rendendolo così languido e profondo da distrarre James, che si bloccò con le mani, smettendo di accarezzarle i fianchi…
 
James riprese il controllo dopo qualche minuto, stringendola a sé: si trovò a pensare che i loro corpi uniti erano perfetti, che sembravano quasi essere stati disegnati insieme e separati solo dopo…
 
Xx lasciò scivolare la mano tra i loro corpi uniti, accarezzando l’erezione di lui da sopra la stoffa dei boxer: la sentiva pulsare sotto le sue dita, la sentiva quasi fremere… e lei sentì il suo fidanzato emettere un altro gemito soffocato nella sua bocca…
 
Xx si sentì attraversare da una carica di adrenalina potente, che la mandò su di giri, e il desiderio espose in lei, travolgendola e lasciandola senza fiato.
 
James reagì più velocemente del previsto: le spostò le mani, togliendosi quell’unico indumento che gli era rimasto.
 
Xx sorrise a vederlo, mordendogli il labbro inferiore, cercando di trasmettergli quanto lei aveva bisogno di lui…
 
Sentì le sue dita scivolare sulla sua pelle senza esitazioni, fino a tornare tra le sue gambe, premendo lì, al centro del piacere della sua fidanzata.
 
Un’altra scarica potente le fece inarcare la schiena, facendo avvicinare il suo bacino alle dita di lui: stava bramando con tutta sè stessa un contatto più profondo e intenso con le sue dita.
 
Divenne rossa come un pomodoro per averlo pensato per due secondi: una seconda volta un calore improvviso cominciò a risalire dal suo ventre e invaderla.
 Si sentiva avvolta dalle fiamme, mentre le carezze di lui si facevano più intense…
 
La bocca di James era sul suo collo: un brivido le percorse il corpo già tremante…
Gli strinse i capelli fra le dita: non voleva lasciarlo andare, non voleva che smettesse: ma James non sarebbe andato da nessuna parte senza di lei: avrebbe continuato a stringerla… non poteva lasciarla andare… non voleva farlo.
 
A Xx sfuggì un gemito dalle labbra schiuse: il ragazzo scese a morderle la spalla, ridendo sulla sua pelle.
 
Le sue mani lasciarono il centro di piacere di Xx: lei protestò, cercando di bloccare la sua mano che stava risalendo lungo il suo ventre e i suoi fianchi… non voleva che lui smettesse.
 
XX lo sentì ridacchiare sommessamente a quel gesto.
 
Con forza e delicatezza insieme le prese la mano che lo aveva bloccato spingendola via.
 
Xx si rese conto che la mano di lui era bollente almeno quanto doveva esserlo lei…
 
Tornò a baciarla, portando la mano di lei all’altezza del viso, e finì di spogliarla: non resisteva più. Le sganciò il reggiseno e le fece piegare le gambe per toglierle finalmente quelle mutandine.
 
James si sedette, sul materasso, le gambe distese: lei gli si avvicinò, sistemandosi sopra di lui.
 
Iniziarono a muoversi al loro ritmo, alternando movimenti rapidi e impazienti a spinte più lente e profonde: Xx aveva le braccia attorno al corpo di lui, che la stringeva a sé, baciandole e succhiandole il collo…
 
 << J… J- Jay… oh… >>, Xx rantolava con voce roca, gli occhi chiusi a cercare di contenere quel mare di brividi e di emozioni…
 
 << Xx… n-non… f-fe- fermarti… vai… >>: anche James aveva la voce roca, mentre sentiva montare dentro di lui l’orgasmo.
 
Vennero quasi insieme, a distanza di pochissimo l’uno dall’altra: << Guardami >>, le aveva intimato lui, poco prima di raggiungere l’apice del suo piacere, seguito a ruota da Xx… che obbedì al comando senza neanche accorgersene.
 
 << Incredibile, per una volta mi hai ascoltato >>, le sorrise James facendole l’occhiolino, ridendo sommessamente.
 
Xx sorrise: il calore della voce del suo fidanzato la calmava sempre… le piaceva molto.
 
 << Non è vero. Ti do retta… qualche volta >>, aggiunse ridacchiando.
 
 << Lo vedi che lo dici anche tu! >>, la prese in giro lui: sentiva il corpo di lei fremere sotto il suo tocco… e le mani di lei attorno al suo collo che gli chiedevano di più, che avevano bisogno di lui…
 
 
 << Taa- ta- taa >>: Amelia nella sua cameretta doveva essersi svegliata.
 
 << Vado io >>, gli disse alzandosi e rivestendosi di fretta.
 
James la guardò uscire dalla stanza, trovandosi a sorridere tra sé: si alzò e si rivestì anche lui.
 
 << Goodmorning Amelia, ma che bel sorrisone! Oh, ma qui stanno spuntando altri dentini eh? Forza, andiamo da papà a dargli il buongiorno >>; James sentì tutto dalla radiolina del comò, il tempo di girarsi e Amelia gli stava andando incontro gattonando.
 
Aveva un grande sorriso, un po' sdentato, sul visino allegro: aveva solo un po' sporgenti i due dentini davanti. Vederla era sempre una emozione per lui, aveva la capacità di cambiargli l’umore in due secondi; anche se aveva avuto una brutta giornata e qualcosa era andato storto, le bastava guardarla per migliorarla drasticamente.
 
 << Come to daddy >>, le sorrise, abbassandosi e stendendo le braccia in avanti, pronto ad accoglierla.
 
Amelia sorrise ancora di più, e gli sembrò che aumentasse la velocità, e finalmente raggiunse le sue braccia.
 
 << Goodmorning Amelia >>, la salutò, dandole un grosso bacio sulla testolina.
 
Si stese sul letto mettendo Amelia vicino a lui, giocando con lei.
 
Xx li guardava e sorrideva: << Dai Xx, vieni qui con noi! >>, le disse James voltandosi a guardarla.
 
 << Tra poco arriverà tua madre >>, gli ricordò, ma già stava andando verso il letto a stendersi e giocare con loro.
 
 << Non fare la guastafeste >>, la “ rimproverò “.
 
 
Due ore più tardi Amelia aveva mangiato ed era pronta per stare la giornata con i nonni, e Xx e James erano pronti a ritagliarsi un po' di tempo solo per loro.
 
 << Hi mom! Hi dad! >>, li salutò James facendoli entrare.
 
 << Hi James. Ciao Xx, e ciao anche a te Amelia! Oggi stai con i nonni, sei contenta? >>, fece la signora Phelps, e Amelia battè le mani sorridendole.
 
 << Volete qualcosa? Caffè, the…? >>, domandò Xx dopo averli salutati.
 
 << No, grazie cara. Magari stasera quando ve la riportiamo, ora avrete da fare! >>, le rispose con cortesia il signor Phelps.
 
 << Va bene. Se volete potete fermarvi a mangiare qui. Possiamo chiedere anche a Oliver e Katy, se non hanno impegni >>, rispose Xx.
 
 << Volentieri >>, le sorrise la signora Phelps.
 
 << Allora dopo ci accordiamo per l’orario. Amelia fai la brava con i nonni eh! >>, le disse James, salutandola.
 
 << Fai ciao a mamma e papà Amelia >>, disse il nonno… e Amelia li salutò, sempre con il sorriso un po' sdentato.
 
 
 
 
 
Molte ore più tardi, James e Xx si stavano rilassando alla Spa, dentro la vasca ad idromassaggio con vista panoramica sulla campagna inglese.
 
 << Sai… credo sia la prima volta che ci allontaniamo da Amelia per più di qualche ora di seguito… >>, pensò Xx, mentre si rilassava nella vasca.
 
 << Già… a parte la cena di beneficienza, e forse un altro paio di eventi. Siamo stati sempre con lei >>, rispose lui pensieroso.
 
 << Vero. Adoro stare con lei, lo sai… ma mi sono mancati un po' questi momenti solo per noi due. Per rilassarci, per stare da soli… per non dover stare sempre attenti a dove gattona, che non si tiri in testa qualcosa… avevo quasi dimenticato com’è non fare niente >>, gli confidò guardandolo negli occhi: voleva essere sincera.
 
 << Pensavo la stessa cosa. Bisogna avere mille occhi con Amelia, e staccare un po' la spina, riposarci… ogni tanto ci vuole. Ci fa bene singolarmente, e ancora di più come coppia. Questo non vuol dire che vogliamo meno bene ad Amelia o che siamo dei cattivi genitori >>, rispose anche lui, girandosi a guardarla.
 
 << No infatti… non credo almeno. Noi la amiamo e la adoriamo, ma ricaricare le batterie ci fa bene. E fa bene anche a noi, anche se devo dire non abbiamo mai perso la nostra sintonia. E sono ancora più grata di tutto. Sai, siamo fortunati, anche a poter stare a rilassarci un po' mentre Amelia è con i nonni. Non tutti hanno questa fortuna >>.
 
 << No, non l’abbiamo mai persa fortunatamente! Ma di tanto in tanto è bello anche starcene noi due in pace da soli. Siamo molto fortunati, hai ragione… >>, si avvicinò baciandola.
 
 << Sai, potremmo decidere di fare una serata kids free. Una volta la settimana, o ogni due. E una volta al mese una giornata come questa. Serve per ricaricare le batterie, per stare un po' da soli, e per farci apprezzare di più quello che abbiamo >>, le disse James dopo un po'.
 
 << Sai che è un’ottima idea? >>, gli sorrise.
 
 << Sento un tono sorpreso >>, la prese in giro lui, assottigliando gli occhi.
 
 << Non è vero! >>, protestò, schizzandolo un po' con l’acqua.
 
 
Erano sul lettino vicino alla sauna: Xx era talmente rilassata che si era appisolata da qualche minuto.
 
James la guardava, carezzandole dolcemente il viso con un dito, levandole dalle mani la tazza di thè che stringeva, coprendola con un asciugamano
 
Non c’era molta gente quel giorno alla Spa, per cui si stava bene: era rilassato come non gli capitava da molto. Tutti credevano che la vita dell’attore fosse facile: indubbiamente c’erano dei vantaggi, e poteva gestirsi il lavoro con i tempi che gli erano più comodi… ma tra quello, la beneficienza con le varie associazioni che aiutava, lo sport che praticava quasi ogni giorno e la famiglia… non aveva poi così tanto tempo per rilassarsi!
Fece una foto a Xx che ancora era appisolata: gli piaceva un sacco come era venuta, e la mise come sfondo del suo cellulare, insieme a una di Amelia.
 
Si riempì la tazza di thè e tornò a sedersi a fianco a Xx, mettendosi le cuffie per ascoltare un po' di musica.
 
 
Dopo un po' Xx si girò e si svegliò, stiracchiandosi. Aprì gli occhi, e ci mise qualche secondo a rendersi conto di dove si trovava e mettere bene a fuoco quello che la circondava. SI girò verso James, che si era addormentato al suo fianco con le cuffiette per la musica.
 
Sorrise tra sé andando a prendersi una tazza di thè al tavolo in fondo la stanza, dove c’erano tisane e infusi di vari gusti. Rabbrividì un poco: in fin dei conti aveva solo il costume addosso, e un accappatoio; strinse le mani attorno alla tazza di thè fumante, tornando da James… ormai era pomeriggio inoltrato, e dovevano andare a casa a preparare la cena.
Era sicura di essere molto fortunata ad avere accanto uno come James. Ripensò alla loro storia, dagli inizi fino a quel giorno; vari flashback di loro le passavano davanti agli occhi, la maggior parte dei quali erano ricordi bellissimi… fino a quella mattina. Lui le aveva dato solo piacere… si sentì arrossire e sentì qualcosa contrarsi nel basso ventre.
 
 
Quando si voltò verso di lui però le si gelò il sangue nelle vene: Simone…
 
 << Che diavolo credi di fare?! >>, proruppe arrivando di corsa: la ragazza era seduta a fianco a James, e aveva avvicinato una mano ai suoi capelli.
 
 << Ciao anche a te >>, Simone le fece un sorriso a trentadue denti.
 
 << Allontanati subito da lui >>, sibilò.
 
James intanto si era svegliato: vide Xx alla sua sinistra, poi sentì una vicinanza alla sua destra, e quando si girò e vide Simone molto vicina a lui si allontanò di scatto, alzandosi e avvicinandosi alla sua fidanzata.
 
 << Che cosa ci fai qui? >>, domandò brusco alla ragazza che ancora stava seduta sul suo lettino.
 
 << Ero qui per rilassarmi, poi ti ho visto e volevo salutarti… >>, rispose innocentemente.
 
 << Nessuno di noi due crede che tu per caso sia capitata nella stessa Spa dove eravamo noi >>, ribattè fredda Xx, e James annuì.
 
 << Non sei una persona a noi gradita. Te lo devi mettere in testa. Continuare a seguirci non migliorerà le cose, anzi… >>, rincarò la dose James, che cominciava ad avere davvero paura di lei: un conto era trovarsela sotto casa, per quanto non andasse bene nemmeno quello, tutt’altra storia era essere seguiti dovunque andassero…
 
 << Senti Jay… quando cominceranno le nostre uscite? >>, domandò senza alcun pudore Simone.
 
 << Cosa?? >>, James era sbalordito, Xx sbiancò.
 
 << Si, il nostro accordo. E sto aspettando ancora il bonifico >>, rispose Simone, assottigliando più gli occhi.
 
 << Stai scherzando vero?? Tu pedini me e la mia famiglia e vorresti pure qualcosa in cambio per questo?!? >>, James aveva alzato il tono di voce, palesemente irritato.
 
 << Non ti ricordi il nostro accordo? >>, domandò Simone velenosa
 
 << Certo. E tu ti ricordi che ti ho detto che ricattandomi non avresti ottenuto nulla da me? Che non si possono forzare i sentimenti? E che, con il ricatto, ogni più piccola possibilità di interazione tra noi sarebbe saltata? Eh?? Questo te lo ricordi?!? >>, James era una furia, il suo tono di voce saliva di una ottava ad ogni parola.
 
 << Jay, non è il momento… >>, provò a calmarlo Xx tirandolo per un braccio: si era avvicinato a Simone, minaccioso.
 
 << È lei che ti mette in testa queste idee? >>, domandò Simone dopo averlo guardato in faccia, indicando Xx con un dito.
 
 << No. è il buonsenso >>, rispose feroce: non gli piaceva che Simone indicasse Xx così.
 
 << Mmm. Ora vado, ci si vede in giro. Un bacio ad Amelia >>, rispose leggiadra, andandosene all’improvviso.
 
 
Il ritorno a casa per James e Xx fu molto silenzioso: ognuno di loro era immerso nei propri pensieri, mentre guardavano distratti fuori dal finestrino.
 
 << Va… tutto bene? >>, James ruppe il silenzio, una volta rientrati in casa: notò come lei, appena scesa dal taxi, avesse controllato la strada per essere sicura fosse libera.
 
 << Dobbiamo preparare qualcosa. Che ne dici della paella? >>, rispose lei invece.
 
 << Cosa? >>, James era spiazzato.
 
 << La paella, hai presente? Stasera ci sono i tuoi, tuo fratello e Katy che mangiano qui. Ma aspetta, non credo che Katy possa mangiare tutto il pesce… >>, Xx era partita con un suo monologo.
 
 << Lascia perdere la paella e ascoltami >>, fece James un po' brusco, togliendole dalle mani il sacchetto con gli ingredienti, mettendolo sul banco della cucina.
 
 << TI ho chiesto se stai bene. Dopo che abbiamo sfortunatamente visto Simone sei rimasta in silenzio… non è da te >>, le domandò più gentile.
 
 << Sto bene. Ormai la vedo quasi ogni giorno, non mi fa un grosso effetto >>, mentì lei: era però vero che, ormai tutti i giorni, la vedevano nei dintorni della loro casa. Aveva il terrore di uscire di casa e trovarsela di fronte: era sfiancante.
 
 << Dovrei crederci secondo te? La vedo anche io che tutti i giorni si apposta qui in zona, o che ci segue credendo di non essere vista.  Per fortuna non sempre ci viene incontro per disturbarci. Vedo anche come tu controlli sempre la strada appena entriamo o usciamo di casa. Sul serio, con chi credi di avere a che fare? Io ti conosco, e mi accorgo di quello che fai… >>, le sorrise, anche se la voce aveva un tono preoccupato.
 
 << E io che credevo di essere stata brava e di aver dissimulato bene >>, rispose lei mesta, e senza rendersene conto le spalle le si afflosciarono.
 
 << Mi vuoi dire cosa ti turba… a parte lei? >>.
 
 << Beh… lei. Sul serio, ormai ho il terrore di uscire di casa e di essere seguita da quella pazza! Non mi sto più muovendo di casa da sola ultimamente… e questo mi fa incazzare, perché è un po' come se così gliela dessi vinta, ed è l’ultima cosa che voglio fare. Mi sento prigioniera in casa a causa sua… e non lo sopporto! Jay, sul serio, credo che fino ad ora lei abbia solo giocato… e se decidesse di fare sul serio? >>, Xx si sfogò, buttando fuori tutti i sui timori e le sue paure, che per molti giorni si era tenuta dentro per non far preoccupare il suo fidanzato: ma l’incontro con lei di oggi alla spa l’aveva scossa.
 
 << Posso sapere cosa aspettavi a parlarmene? >>, le domandò lui, con un tono strano nella voce: Xx percepiva un sorriso dietro a quel tono, ma anche un rimprovero.
 
 << Non volevo sembrare paranoica… >>, ammise.
 
 << Tu non ti devi preoccupare di questo. Quando qualcosa non va dovresti dirmelo e basta… non credi? Anche io sono molto preoccupato di come si stanno mettendo le cose con Simone. Non credevo sarebbe arrivata ad appostarsi nelle vicinanze di casa nostra… e non mi piace per niente >>, le disse lui mesto.
 
 << Cosa ti ha detto l’avvocato? >>, gli domandò seria.
 
 << Che è lei ad avere il coltello dalla parte del manico. E che, legalmente, non può fare niente se gironzola da queste parti o ce la troviamo dappertutto. Dovremo altrimenti emettere un ordine restrittivo, ma non è così semplice… Forse dovrei pagare e basta. Non ho tutti quei soldi, ma posso procurarmeli… >>.
 
 << Io… io credo che quello che lei vuole in realtà… non siano i soldi. Lei… vuole te. I soldi, le conoscenze… secondo me sono banali scuse per coprire il suo obbiettivo finale >>, fece preoccupata.
 
 << Può darsi che tu abbia ragione… ma non migliora le cose, anzi. Con i soldi potevamo levarvela dai piedi una volta per tutte… se lei vuole me, questo non accadrà mai, e ci starà intorno ancora per molto tempo, almeno fino a che non si stuferà >>, riflettè lui.
 
 << Non credo che si stuferà tanto presto >>, continuò Xx in tono tetro.
 
 << Troverò un modo per costringerla a starci lontano, se necessario… ok? Fidati di me >>, le sorrise.
 
 << Mi fido >>, rispose con slancio la ragazza.
 
 << Ora però dobbiamo cucinare, o non faremo a tempo >>, disse lei, anche per cambiare argomento, passandogli un grembiule: la paella gli veniva bene.
 
 
SI misero a cucinare insieme, cercando di distrarsi dal pensiero costante e martellante di quella maledetta Simone, chiaccherando e ridendo tra loro.
 
Quando poi i genitori di lui, insieme a Oliver e Katy, suonarono il campanello, andarono entrambi ad aprire, e videro Amelia che sorrideva e batteva le mani, contenta di vederli.
 
 << Hi princess! >>, la salutò James prendendola in braccio, baciando la figlia: neanche lui però, come Xx, riuscirono a trattenersi dal guardare se in strada c’era qualcuno che li osservava, prima di entrare in casa.
 
 
 << Ma quanto sei mancata alla mamma Amelia? Tantissimo! >>, fece Xx alla figlia, mentre erano seduti sul divano.
 
I genitori di James, Oliver e Katy erano appena andati a casa, e Xx, James e Amelia erano sul divano a farsi le coccole.
 
Amelia rise, battendo le mani sul viso della sua mamma.
 
 << Ma- ma- ma >>, fece Amelia.
 
 << Si! Bravissima! Io sono la mamma. E lui? Chi è questo bell’uomo? >>, domandò rivolta ad Amelia.
 
 << Pa- pa- pa- pa >>, sorrise la bambina, dopo averlo guardato con i suoi intensi occhi verdi e quelle lunghe ciglia.
 
 
 << Yes! Brava amore di papà >>, le siede un bacio enorme sulla guancia, che fece ridere la sua bambina.
 
 << Jay… mi è mancata da morire. Non avrei mai pensato che un esserino così piccolo potesse regalare tanto amore. E devo ringraziare te per questo. O almeno metà dei tuoi geni. Quindi grazie >>, gli sorrise radiosa.
 
James sorrise calorosamente, sorpreso e felice al tempo stesso di quello che aveva appena sentito.
 
 << E’ mancata terribilmente anche a me. Quando vuoi… sono sempre pronto a creare dei piccoli miniPhelps >>, rispose, un po' serio e un po' no.
 
 << Ha-ha. Dopo il matrimonio Jay. Dopo >>, fece sarcastica.
 
 << A parte gli scherzi… sono io che dovrei dire grazie a te. Hai combattuto per lei fin dal primo giorno. Quando… quando non la volevo, non in quel momento, anche se ora la amo più della mia stessa vita. E dopo c’è stato… c’è stato il… quasi… quasi stupro >>, disse a denti stretti: era ancora molto difficile per lui parlarne: anche se non lo dava a vedere si sentiva un po' responsabile…
 
 << Non è colpa tua. E quel maledetto è stato radiato dall’albo. È ai domiciliari solo grazie alla cauzione, ricordatelo. Ha avuto quello che si meritava >>, gli disse in tono gelido: poteva perdere la sua bambina a causa di quell’uomo.
 
 << E poi… il tuo ex che ti rivoleva con sé, che si era offerto di fare da padre alla mia bambina. Come se potessi lasciare che qualcun altro le faccia da papà: mai e poi mai >>, continuò con foga: l’amore che provava per sua figlia era palpabile in quelle parole.
 
 << E ancora quando c’è stato l’attentato quando ero a Bruxell e ti sei sentita male… le conseguenze che ne sono derivate… e il parto con tutto quello che è successo quel giorno. Tu hai lottato per lei e l’hai protetta da subito… sei stata forte in ogni situazione, non ti sei fatta abbattere dagli eventi e hai reagito… sono così orgoglioso e fiero di te. Hai protetto anche la metà dei miei geni… quindi sono io che ti devo ringraziare. Grazie per esserti battuta per lei nonostante le avversità, e per avermi dato la possibilità di fare il suo papà. Grazie >>, finì con calore, prendendole il viso tra le mani, baciandola con amore e passione.
 
Xx quasi si commosse alle sue parole, e rispose al bacio con lo stesso amore.
 
Si spostarono, anche se a malincuore: James le lanciò uno sguardo che era anche un po' una promessa a quello che sarebbe successo dopo: non era finita lì… e Xx si sentì fremere.
 
Amelia li guardava curiosa come sempre… e sorrideva.
 
 << Cosa fanno mamma e papà? Si danno tanti bacini? >>, fece James alla figlia, con quella vocetta un po' insulsa che spesso lui e Xx usavano senza neanche rendersene conto con Amelia.
 
 << Ora gioca un po' qui sul tappeto, mentre mamma sistema >>, fece mettendola a terra e alzandosi dal divano.
 
Amelia gattonò un po' dietro alla sua mamma, ma poi si perse con i suoi giochi, sempre controllata da lontano da Xx e da James, che era andato a darle una mano
Xx aveva attaccato la musica, e Amelia ballava a modo suo, muovendo le gambe e battendo le mani: i due genitori si voltarono per neanche trenta secondi, e quando si rigirarono per vedere cosa combinava e rimasero stupiti e senza parole.
 
Amelia si era appesa al bordo della sua scatola dei giochi… e si era tirata su, in piedi: si teneva sempre sulla scatola, ma era in piedi.
 
Xx e James si guardarono meravigliati: magari era una sciocchezza, ma non l’avevano mai vista così. Erano così felici che Amelia imparasse qualcosa di nuovo tutti i giorni, che loro si emozionavano per le semplici cose… come quella.
 
 << Presto camminerà se andiamo a questo ritmo… e poi correrà. E allora si che sarà difficile starle dietro >>, fece James, che la stava riprendendo con il cellulare… ma in quello sguardo Xx ci leggeva tutto l’orgoglio di un padre per sua figlia.
 
Amelia piegava un po' le gambe, quasi come volesse ballare a ritmo di musica…
 
 << E presto andrà anche in discoteca, e dovremo svegliarci alle quattro di mattina per andare a prenderla >>, sussurrò ancora Xx a James, vedendola così che si muoveva abbastanza a tempo. Non volevano disturbarla o distrarla, e stavano parlando sottovoce, guardandola dalla penisola della cucina.
 
Amelia si mosse con troppa enfasi e cadde a terra con il sedere, per rimbalzare poi e finire su un fianco: per fortuna a terra era pieno di cuscini.
 
Ci mise due secondi a rendersi conto di essere caduta ed iniziare a piangere per la botta presa.
 
 << Coraggio Amelia, non è successo niente, su, forza >>, le disse Xx andando verso la bambina: non era una di quelle mamme che accorrevano subito appena il figlio piangeva… a meno che non si trattasse di cose serie naturalmente. Voleva cercare di rendere Amelia autonoma, e farle capire che poteva farcela da sola: lei e James ci sarebbero stati sempre, pronti ad intervenire, ma volevano che prima provasse a farcela con le sue forze.
 
 << Cosa sono queste lacrime da coccodrillo? >>, le disse quasi ridendo, baciandole la testolina: poi si mise sdraiata come Amelia con una spalla, si girò e le fece vedere come tirarsi su.
Amelia, che nel frattempo non piangeva più, guardò la mamma, e poi provò a fare come lei, riuscendoci al secondo tentativo.
 
 << Brava! >>, le sorrise Xx radiosa, battendo le mani, guardandola: anche Amelia batteva le mani e sorrideva.
 
 << Sei stata brava Amelia! >>, fece James raggiungendole, continuando a filmare.
 
 << Pa- pa- >>, gli disse la sua bambina, guardandolo direttamente negli occhi: James si sciolse come neve al sole.
 
 << Si amore mio, sono il papà >>, fece smettendo di filmare e prendendola in braccio.
 
 << Vieni, stasera il bagnetto te lo fa papà >>, continuò.
 
Xx li seguì: sapeva che James se la cavava bene anche da solo, voleva solo curiosare.
 
 
 << Serve una mano? >>, gli domandò dalla porta: il fidanzato aveva già iniziato a far scorrere l’acqua calda per riempire la vaschetta, mentre toglieva il body ad Amelia e le levava il pannolino sporco. Era perfettamente a suo agio in quel contesto, e Xx fu davvero grata per questo.
 
 << Tutto sotto controllo… grazie! >>, rispose lui.
 
 << Lo vedo! Ottimo, vado a stendere la lavatrice, se hai bisogno >>, gli disse prima di andare in lavanderia.
 
 << Ok capo! >>, le sorrise, mettendo Amelia nella vaschetta per il bagnetto.
 
 
Xx andò in lavanderia… sola.
 Era strano: ultimamente erano rari i momenti in cui se ne stava sola, di solito c’erano sempre James o Amelia, o tutti e due, a ronzarle intorno. Però… doveva ammettere che non le dispiaceva, di tanto in tanto, stare un po' per conto suo, tranquilla, a pensare ai fatti suoi… anche se doveva dire stendere e fare la lavatrice.
 
 
 << Ehi, sei qui >>, arrivò più di mezz’ora dopo James.
 
 << SI. Amore, hai davvero troppe camicie >>, rispose lei, mentre appendeva ad asciugare la quarta, e altre tre erano in lavatrice.
 
James le fece un sorriso di circostanza, stringendosi nelle spalle. Xx alzò gli occhi al cielo.
 
 << Dove hai lasciato Amelia? >>, gli domandò poi, non vedendola.
 
 << L’ho lasciata a delle scimmie. Ho chiesto loro di allevarla e crescerla. Tipo Tarzan. Solo che è una femmina, quindi Tarzana >>, rispose serio.
 
Xx si girò di scatto, lo guardò per un secondo, e poi scoppiò a ridere, seguita da lui, che non ce la faceva a rimanere serio ancora.
 
 << Oh… mio… Dio.  James… >>, Xx non si fermava più, le ci volle qualche minuto per riprendersi.
 
 << La parte migliore è stata… la serietà con cui l’hai detto! >>, continuò, calmandosi un po'.
 
 << Sono un attore dopotutto >>, le sorrise.
 
 << Molto bravo direi >>, si complimentò.
 
 << A parte gli scherzi… l’ho già messa a letto. Le ho fatto il bagnetto, dato il latte e l’ho fatta addormentare leggendole una favola >>, spiegò lui tutto orgoglioso.
 
 << Beh, complimenti allora! Ma da quanto sono qui, se hai fatto tutte queste cose? >>, rispose lei ammirata… anche se non aveva alcun dubbio che potesse farcela anche da solo.
 
 << Ormai è un’ora >>, le disse.
 
 << Pazzesco. Un’ora tutta mia, sembrava un miraggio >>, fece.
 
 << Non fraintendere. Amo stare con te e Amelia e non potrei rinunciarci mai… ma ogni tanto è bello anche starsene tranquilli per conto proprio. Anzi, insieme alla lavatrice >>, sorrise lei.
 
 << Ho capito quello che intendi. Oh, guarda, ha finito la lavatrice. Ti do una mano a stenderla così poi saliamo insieme.
 
 << Grazie >>, rispose, aprendola.
 
 
  << Andiamo? >>, fece James dopo aver steso l’ultima gonnellina di Amelia.
 
 << Si, sono stanchissima. La spa mi ha distrutta >>, fece Xx sbadigliando: senza che se ne accorgesse James si era chinato piegato davanti a lei, l’aveva presa dietro le ginocchia e l’aveva sollevata, issandola sulla sua schiena. Xx Afferrò James per le spalle al volo, aggrappandosi a lui… altrimenti sarebbe caduta all’indietro.
 
 << Jay! >>, protestò, ma stava ridacchiando.
 
 << Guarda che peso >>, gli disse.
 
 << Faccio un po' di tentativi prima di portarti in braccio quando varcheremo la soglia di casa da sposati >>, rispose lui.
 
 << Che scemo >>, disse, ma stava sorridendo, e aveva poggiato il viso sulla sua spalla, rilassandosi inspirando il suo profumo.
 
 << E in ogni caso, non sei così pesante >>, le disse, mentre la depositava sul letto: l’innocenza e la sincerità trasparivano dai suoi occhi innocenti.
 
 << Se lo dici tu >>, gli sorrise, prima di andare a mettersi il pigiama.
 
 
Quando tornò James era già infilato a letto con i boxer e una maglietta: aveva indossato gli occhiali per leggere qualcosa.
 
 << Che leggi? >>, domandò curiosa, raggiungendolo sotto le coperte, avvicinandosi.
 
 << La prima bozza del contratto, e il copione dello spettacolo. Quello che farò a teatro… è arrivato oggi >>, le sorrise, tornando a concentrarsi poi su quelle pagine.
 
Xx lo osservò per qualche secondo: era esageratamente sexy in quel momento, tutto concentrato e con gli occhiali… ma non voleva distrarlo, quindi afferrò il libro che aveva sopra al comodino e continuò da dove si era interrotta… non ricordava più quanto temo prima.
 
James la guardò in tralice e sorrise, ritornando al suo copione.
 
Dopo un po', senza neanche rendersene conto, la mano di James stringeva il fianco di Xx, e con le dita le disegnava cerchi invisibili sui fianchi: sentiva che lei rabbrividiva ogni volta.
 
 << Non dovresti concentrarti? >>, gli chiese lei, la voce che sorrideva, senza alzare gli occhi dal libro.
 
 << Lo sono >>, rispose, anche lui senza alzare lo sguardo, ridendo sotto i baffi.
 
 << So che stai ridendo >>, gli disse Xx, con tono noncurante.
 
Poi, senza attendere una sua risposta, si girò, mettendosi seduta a cavalcioni sopra di lui: James rimase spiazzata per due secondi, ma poi le cinse la vita con le mani, mettendo da parte quello che stava leggendo.
 
 << Ma non eri esausta? >>, le domandò lui ironico: non aspettò una sua risposta, e la baciò… un bacio disarmante.
 
Xx sorrise sulle labbra di lui, stringendosi più vicina al suo fidanzato, circondandogli il collo con le braccia.
 
 << Perché sorridi? >>, le chiese, sorridendo a sua volta.
 
 << Pensavo >>, gli rispose, scuotendo le spalle.
 
 << E a cosa pensavi? >>, la incalzò curioso, ma riprese a baciarla senza lasciarle il tempo di rispondere.
 
Non c’era esigenza nelle loro carezze e nelle loro labbra. Non c’era traccia della passione bruciante che vibrava tra di loro… era un bacio semplice e disarmante.
 
 << Sto aspettando la risposta… >>, la prese in giro lui… ma ancora una volta non la lasciò parlare, la attirò a sè ancora di più, baciandola ora con più passione.
 
Scese a morderle il collo, strappando un sospiro dalle labbra di Xx.
 
Le tolse la maglia del pigiama in un gesto fluido: con lentezza esasperante le abbassò le spalline del reggiseno, guardandola dritta negli occhi…
 
Xx si sentì trapassare e denudare da quello sguardo: era intenso… magnetico.
 
James scese a morderle il collo, mentre le slacciava anche il reggiseno, e con una mano andò ad accarezzarlo.
 
La sentì sospirare… anche se lei tentava di trattenersi.
 
Scese a baciarle il seno: Xx reclinò la testa all’indietro, offrendosi a lui e alle sue labbra.
 
Una mano di James risalì accarezzandogli i fianchi e la schiena, perdendosi tra i capelli di lei
 
La bocca di lui tornò su quella d lei, stringendole la schiena con un braccio… ogni pensiero di Xx fu spazzato via con forza da lui e dalle sue mani, che andavano su e giù sul suo corpo, accarezzandola.
 
Xx gli sfilò via la maglietta in un gesto secco: ogni stanchezza era svanita nel nulla.
 
I loro corpi si scaldavano l’uno a contatto con l’altro; la pelle scottava laddove baci incandescenti venivano depositati.
 
Il sapore del bacio di James era unico al mondo, Xx lo sapeva bene… le dava la pelle d’oca ogni volta… e in quel momento quel sapore era accompagnato da un desidero bruciante che chiedeva di essere ascoltato e soddisfatto, al quale lei non sapeva resistere… ma era abbastanza sicura che neanche lui ci riusciva.
 
Scese a baciare il collo di lui, mentre le dita delle mani segnavano tutti i muscoli del ragazzo…
 
La mente di Xx si svuotò completamente: rimaneva solo quella fiamma di passione a scaldarla, che veniva alimentata da James… dai suoi baci perfetti, dalle sue mani perfette… da quel corpo perfetto.
 
Xx si sentì spingere verso il materasso da lui: la sua bocca, lentamente, scese a disegnare una scia invisibile di baci sul suo corpo: le accarezzò ancora un seno con la punta della lingua… Xx sospirò, mordendosi le labbra, stringendo con la mano le coperte sotto di lei.
 
Le labbra di lui intanto continuavano la loro discesa, baciando ogni centimetro della pelle morbida di lei: con la lingua disegnò un cerchio attorno all’ombelico di lei, facendola rabbrividire.
 
La lingua di James scese ancora, e prima che Xx potesse anche solo rendersene conto lei si trovò a inarcare la schiena, dopo una potente scossa di piacere… un gemito soffocato le uscì dalle labbra socchiuse, e un’altra scarica di piacere le sollevò il bacino… verso le sue labbra… verso la sua lingua…
 
Xx credette di impazzire: era umanamente impossibile rimanere lucida. Un altro brivido le percorse la pelle, mentre una nuova ondata di piacere ardente la travolgeva.
 
Si morse il labbro inferiore, pregando silenziosamente James di continuare, di non smettere mai…
 
James tornò alle labbra di lei, baciandola con una intensità travolgente: voleva di più, lui voleva molto di più… e anche lei.
 
Le tolse le ultime cose che indossava, finì di spogliarsi, ed entrò dentro di lei, scivolò con una tale dolcezza da sconvolgerla….
 
Rimasero alcuni istanti lì, sospesi, immobili ad assaporare quel momento perfetto, quella loro perfetta fusione e unione… il sentire lei lui dentro di sé, e lui a sentirsi avvolgere completamente da lei… era una sensazione unica.
 
Xx si tirò su con i gomiti, avvicinandosi a lui, mordicchiandogli il labbro inferiore, mentre con una mano gli carezzava un fianco.
 
James le circondò la schiena bon le braccia, sollevandola, in modo che stesse a cavalcioni sopra di lui: si guardarono negli occhi, sorridenti e felici… poi all’improvviso la passione tornò, esplose travolgendo entrambi, ardente come il fuoco e distruttiva come un uragano… travolgendo ogni cosa che non fosse essenziale in quel momento…
 
Xx si strinse tra le sue braccia, iniziando a muovere il bacino, mentre lui assecondava i movimenti: era il loro ritmo perfetto, il loro momento perfetto… soffocarono un gemito l’uno nella bocca dell’altra, in un bacio languido e profondo
 
La passione con cui Xx lo baciava rischiava seriamente di attentare alla sanitò mentale di James: era incredibile.
 
La ragazza si spostò sul suo collo, incendiandogli la pelle con baci sempre più ardenti: gli strinse i denti sulla sua pelle sottile, e James fu attraversato da una scossa di brivido che gli fece dimenticare ogni cosa.
 
Xx gli posò l’indice sulla pelle, e risalì piano piano il suo corpo scolpito: il loro ritmo era rallentato, i movimenti erano più profondi…
 
 << Non guardarmi così >>, le sussurrò roco all’improvviso, puntandole contro l’indice.
 
 << Così come? >>, domandò ingenua, sfoderando una espressione innocente.
 
 << Così! >>, sorrolineò lui, lanciandole un’occhiataccia, tra il divertito e il serio.
 
 << Perché mai? E poi… lo sai che non prendo ordini da te… a meno che non siano vantaggiosi anche per me >>, lo sfidò lei, guardandolo più intensamente, ammiccando.
 
James sospirò, ma la guardò anche orgoglioso: no, lei non prendeva ordini da nessuno.
 
 << Perché così manderai an malora ogni mio tentativo di resisterti… perché anche con uno sguardo riesci a farmi impazzire >>, si arrese alla fine.
 
Xx gli sorrise radiosa, facendo un movimento più profondo… sentendolo in lei più che mai.
 
 << Così va bene? >>, lo prese in giro, sfiorandogli le labbra con il collo: James rabbrividì.
 
 << Avrei alcune cose da ridire sull’argomento, ma lasciamo perdere… per il momento >>, le disse esasperato.. anche se lui adorava ed era felice dai continui “ attacchi seduttivi “ di Xx.
 
Cambiarono posizione, e James diede qualche spinta più intensa: Xx era al limite, non poteva resistere oltre, quell’orgasmo se lo sentiva dentro da troppo tempo, sarebbe esplosa da un momento all’altro: inarcò di più il bacino, andando incontro a quello di lui…
 
James però parve accorgersene, perchè rallentò bruscamente il ritmo: era una tortura anche per lui, ma non voleva renderle le cose facili, e si divertiva a stuzzicarla…
 
Xx lo guardò storto.
 
 << Ti piacerebbe! >>, le disse con fare provocatorio.
 
 << Anche a te. Come la mettiamo? >>, Xx inarcò le sopracciglia, certa di averlo incastrato con quella risposta.
 
James parve essere stato preso in contropiede da quella stilettata, ma si riprese subito.
 
Non aveva considerato la reazione di lei però, che strinse le gambe sui fianchi di lui, in modo da impedirgli una via di fuga, si mise un cuscino sotto il sedere e iniziò a spingere il bacino e i fianchi contro di lui.
 
 << Oh, al diavolo la risposta >>, borbottò tra sé, e iniziò a muoversi, assecondando il ritmo di lei.
 
Xx gli posò una mano sulla guancia: una carezza dolce e gentile: James chiuse gli occhi, beandosi di quel contatto, anche in un momento come quello che stavano vivendo.
 
Era questa la perfezione di cui Xx aveva bisogno: sentirlo dentro di sé, i corpi vicini, la pelle rovente a contatto l’una dell’altra: lei e James erano vittime di qualcosa che non potevano controllare; erano l’, uniti insieme, e questo era tutto quello di cui avevano bisogno.
 
 << Jay… ti prego… >>, lo implorò lei silenziosamente: voleva questo orgasmo, ci stavano girando intorno per giocare, ma lei lo voleva con tutte le sue forze.
 
 << Se insisti così… >>, la prese in giro lui, poi cominciò a muoversi seriamente: Xx chiuse gli occhi, sopraffatta da quell’emozione: sentiva le mani di lui accarezzarla, trascinarla quasi sull’orlo della follia. Sentiva scorrere il suo stesso sangue nelle vene, sempre più caldo, fino ad arrivare al cuore, e gonfiarlo, lambirlo con le fiamme della passione.
 
James si muoveva in lei, alternando delle spinte profonde e lente, con altre più rapide: una spinta finale poi, ed entrambi esplosero in un orgasmo potente, che li travolse completamente come un uragano, facendoli tremare da capo a piedi… sopraffatti dall’intensità del loro amore.
 
Xx giaceva pacifica a pancia in giù sul materasso, gli occhi chiusi, solo il lenzuolo a coprirle metà schiena, ma non aveva freddo, anche se fuori tempestava… eppure rabbrividiva.
 
 << Hai freddo? >>, le domandò.
 
 << No >>.
 
 << Perché hai la pelle d’oca allora? >>, la prese un po' in giro.
 
 << Sei proprio un simpaticone questa sera. Non riesci proprio a tenere la bocca chiusa, eh? >>, borbottò lei, ma stava sorridendo.
 
James ridendo tornò a baciarle la schiena e a giocare con la sua pelle calda: era questo il vero motivo per cui Xx aveva la pelle d’oca… ma ovviamente il ragazzo se lo immaginava: Xx tornò di nuovo nella sua bolla di beatitudine; adorava queste coccole e queste carezze dopo aver fatto l’amore con lui.
 
Un forte tuono squarciò l’aria, e Xx fece quasi un salto sul letto, rabbrividendo, questa volta davvero.
 
 << Non avevo quasi sentito il temporale arrivare >>; commentò.
 
 << Chissà perché >>, rispose vago James.
 
Xx gli lanciò un’occhiataccia: << Ha- ha- ha. Si può sapere cosa hai mangiato oggi per essere così in vena di battute? Niente di strano mi sembra >>, blaterò lei, che però in verità lo adorava quando faceva così.
 
James intanto l’aveva presa tra le sue braccia per scaldarla: le alzò il mento, baciandola con dolcezza: non le rispose nemmeno.
 
 << Non ti stai impegnando abbastanza a scaldarmi >>, lo prese in giro lei.
 
 << Ehi! >>, protestò lui, baciandole una tempia.
 
 << Vuoi che rimedi? Sono sempre pronto >> le rispose lui provocante, con uno sguardo che non lasciava dubbi su cosa intendesse.
 
Senza lasciarle il tempo di rispondere la baciò, lentamente, con dolcezza, prendendole il viso tra le mani attirandola a sé.
 
Dopo appena qualche istante Xx era di nuovo stesa a letto, e James, al suo fianco, la baciava con calma, accarezzandola con studiata lentezza.
 
Xx rimase stordita da quel bacio: non c’era la frenesia nei suoi baci e nelle sue mani che la carezzavano, le labbra di lui le sembravano più morbide del solito, e la lingua più calda… eppure erano le stesse mani che l’avevano desiderata e posseduta appena pochi minuti prima… la stessa lingua che l’aveva fatta gemere e godere…
 
James stava ancora accarezzando con le sue dita la pelle di lei, che si incendiava ancora più al tocco del ragazzo…
 
James salì sopra di lei continuando a baciarla con lentezza esasperante: un brivido percorse Xx, mentre tutta la sua pelle andava a fuoco… lasciò che i baci di lui la cullassero, e che le sue braccia la avvolgessero… non riusciva più a pensare a niente che non fosse lui.
 
 << Di cosa stavamo parlando? >>, borbottò Xx, in un momento di lucidità.
 
 << Niente di importante >>, mormorò sulla pelle del collo di lei.
 
 << Sicuro? >>, domandò, trattenendo un respiro quando la lingua di lui passò sotto il suo orecchio.
 
 << Sul serio… cosa stavamo dicendo? >>, insistette, ma chiuse gli occhi, sopraffatta dalle sensazioni.
 
 << Forse ora ricordo… >>, le sussurrò, continuando a “ torturarle “ il collo, mordendolo sensuale.
 
 << Era qualcosa riguardo il mangiare di stasera… >>…
 
La lingua di James scese ancora lungo il collo…
 
 << O sul non impegnarsi abbastanza…? >>…
 
Un altro morso leggero di lui sulla pelle, un altro sospiro di lei…
 
 << O era sulla tua innata simpatia… >>.
 
Con un sospiro teatrale, le strinse i denti sulla pelle, succhiando lentamente il collo: Xx si fermò, travolta da una vertigine.
 
 << Finalmente sono riuscito a chiuderti la bocca! >>, le sorrise.
 
James si girò di lato, baciandole e accarezzandole un fianco, poi poggiò la testa sulla pancia di lei, rilassato, perdendo la cognizione del tempo… mentre con l’indice disegnava dei cerchi sulla pelle di lei, sorridendo ogni volta che lei rabbrividiva.
 
Lei gli carezzava dolcemente i capelli: una piccola carezza che adorava.
 
 << Domani si torna ai nostri preparativi >>, disse James d’un tratto.
 
 << Confermo. Domani giornata intensa, a correre a destra e sinistra per preparare e organizzare tutto. Ma… sai che c’è? Io so già che il giorno del nostro matrimonio sarà una bellissima giornata, una grande festa… mi basta questo pensiero per ricaricarmi >>, sorrise lei, anche se lui non poteva vederla.
 
 << Anche io credo sarà una bellissima giornata, già me la immagino >>, sorrise anche lui, rivedendo ad occhi aperti l’immagine che aveva appena immaginato.
 
 << TI va di raccontarmelo? >>, Xx era curiosa.
 
 << E far scomparire l’effetto sorpresa? Neanche per idea, magari più avanti >>, le rispose lui ridacchiando allegro.
 
Xx borbottò qualcosa di incomprensibile.
 
 << Buonanotte amore >>, le sorrise lui baciandola.
 
 << Buonanotte >>, rispose lei, mettendosi meglio sotto le coperte, spegnendo le luci.
  
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