Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: KuroHeart    09/06/2019    1 recensioni
"Non c’è altro modo… Se vuoi continuare a vivere allora dovrai diventare come me. Ma ti avverto: una volta che avrai fatto questa scelta, non potrai tornare indietro."
Una voce maschile mi parla, ma io non capisco il significato di quelle parole. Provo a guardare in volto la fonte di questa voce, ma è sfocata e confusa. Cerco di chiedere chi lui sia, ma non riesco a dire nemmeno una parola… Ad un certo punto, l’oscurità si attornia a me e tutto scompare, facendo vedere sangue sparso qua e là. Mi guardo intorno per cercare una via d’uscita, ma rimango paralizzata sul freddo pavimento.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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<< Vi dovrete nutrire di questa ragazza fino a ucciderla. Solo così sarete parte di noi. >>
Guardo la donna, allibita dalla sua richiesta, o meglio, dal suo ordine.
<< Ma il vostro assistente non ci ha detto nulla a riguardo… >> obietto.
<< Questo perché lui non ne sa nulla. Inoltre, l’iniziazione serve per verificare se sarete realmente degni di far parte dell’organizzazione, altrimenti… >> replica guardando entrambi e s’interrompe.
<< Altrimenti? >> ripeto, intimorita di sapere la risposta.
Lei estrae un paletto di legno da una custodia in cuoio e ce lo mostra.
<< Immagino lo abbiate capito. >> fa una piccola pausa per poi riprendere: << Mi auguro di non doverlo usare. >> conclude, guardandoci negli occhi.
<< Lo faremo. >> conferma Sebastian, volgendo uno sguardo deciso ad Amy e poi a me.
<< E sarò io ad ucciderla. >>
La donna dà il segnale al cocchiere di far partire la carrozza e poi si rivolge alla ragazza: << Molto bene. Mary, va’ da loro. >> lei si alza senza protestare e si siede in mezzo a noi.
<< Perché non ha paura? >> domando ad Amy.
<< Al contrario, ne ha eccome, ma prima di venire qui l’ho ipnotizzata con i miei poteri, conducendola in uno stato di semicoscienza. >>
Giusto, i vampiri sono in grado di fare questo genere di cose.
<< Capisco. >> Guardo nuovamente Mary, la quale continua ad avere quell’espressione vaga, diretta verso il vuoto.
<< Ora potete procedere, lady Helena. >> risponde la donna indicando la ragazza.
Sebastian annuisce e sembra quasi sorridermi.
<< Andrà tutto bene. >> mi assicura.
<< D’accordo. >> sussurro per poi trasformarmi in vampiro. Percepisco immediatamente il profumo del sangue di Mary, un misto tra disagio, un imbarazzo e… paura; sensazioni ed emozioni che non ho mai percepito nel maggiordomo.
Sento la gola bruciare dalla voglia di bere il suo sangue squisito. Prendo il suo polso sinistro, tirando su la lunga manica dell’abito, e me lo avvicino alle labbra. Una parte di me non vuole nutrirsi di lei, ma la curiosità di sapere quale possa essere il sapore di questa giovane mi sta consumando. Avvolta da sentimenti contrastanti, do un morso deciso al suo polso e lei emette un gemito di dolore. Sussulto sentendomi colpevole di tale afflizione, ma quando il suo liquido rosso inizia a sgorgare nella mia bocca, tutto intorno a me sembra sparire: ora ci siamo solo io e la ragazza, predatore e preda. Continuo a bere, assaporando ogni goccia del suo sangue così forte e dolce.
“Brava, continua così!” mi incita la mia voce interiore. Decido di darle ascolto e proseguo, senza mollare la presa.
<< Basta così cara. >> interviene Sebastian poco dopo, guardandomi con i suoi occhi cremisi.
“Di già? No, non posso smettere, non voglio.”
 Lui insiste continuando a mantenere il suo sguardo magnetico su di me. Riluttante, estraggo i canini dalla carne della ragazza per poi leccarmi le labbra e infine le lascio andare il polso. Il corvino avvicina Mary a sé con prepotenza e le scosta una ciocca di capelli dal collo, per poi morderlo con decisione. Lei emette un altro gemito di dolore, questa volta più forte del precedente. Il demone si nutre di lei, incurante degli altri. Poco dopo la giovane inizia a dimenarsi, forse perché ha capito cosa le sta succedendo, ma il corvino la tiene ferma con una presa ancora più salda. Chiudo gli occhi, rifiutandomi di guardare il triste finale del destino ormai segnato di questa poveretta. Percepisco ancora il suo battito, ora lento e flebile: tum tum… tum… tum… tum… e infine il silenzio.
All’improvviso sento una mano sulla mia spalla: apro gli occhi e vedo Sebastian, ora vicino a me, mentre il cadavere di Mary giace di fianco a lui.
<< Va tutto bene, è finita. >> sussurra stringendomi a sé; i suoi occhi hanno assunto la loro forma umana.
La donna applaude soddisfatta dallo “spettacolo” a cui ha appena assistito.
<< Congratulazioni, siete appena divenuti membri definitivi dell’organizzazione. >>
Deglutisco e serro la mascella, cercando di trattenere le lacrime: nonostante Mary sia stata uccisa da Sebastian, non riesco a fare a meno di sentirmi in colpa per aver contribuito alla sua morte.
<< Spero abbiate gradito il pasto. >>
<< Certamente. Era davvero squisito. >> risponde Sebastian soddisfatto.
Rimango sorpresa dalla sua completa calma anche dopo aver fatto una cosa simile.
<< Lo credo bene: il sangue di una vergine è il migliore subito dopo quello dei bambini. >> precisa.
Sento la testa girare per via di questa situazione; vorrei tornare alla villa, ma purtroppo devo resistere se non voglio fare una brutta fine. Affondo le unghie nella pelle del sedile, pervasa dal rimorso e dal disgusto. Il mio corpo non smette di tremare e la mia mente si contorce nel ricordare il piacere che ho provato nel nutrirmi di quella ragazza. Amy continua a guardarmi, notando lo stato palesemente distrutto in cui mi trovo: << Le succede sempre questo dopo essersi nutrita? >> chiede al corvino.
Lui mi stringe ancora di più a sé, accarezzando il mio braccio, sicuramente per far passare il tremore: << Purtroppo sì… devo sempre calmarla e dirle che ha fatto la cosa giusta. >> risponde tristemente, volgendo lo sguardo su di me.
<< Vi chiediamo scusa per avervi fatto assistere ad una scena simile. Ci auguriamo che ciò non vada a interferire con la nostra iniziazione. >> conclude abbassando leggermente il capo, mortificato.
<< Non ce n’è bisogno: ho già avuto a che fare con casi simili, alcuni ben peggiori di questo. Inoltre avevo letto il vostro fascicolo circa il problema. >> fa una piccola pausa: << La nostra organizzazione vi aiuterà a gestire la sete di sangue, i sentimenti, così come i poteri e a seguire un allenamento specifico. >> aggiunge infine.
Dopo alcuni minuti, finalmente il tremore e il panico si affievoliscono; riconquistato il controllo del mio corpo, estraggo le unghie dal sedile e torno umana.
Il viaggio prosegue senza problemi e nel silenzio più assoluto.
Ora stiamo attraversando la campagna inglese, popolata da vasti prati e da alcune abitazioni in legno.
Poco dopo ci addentriamo nella foresta. La vampira continua a guardarmi con insistenza, causandomi non poco disagio. Sebastian volge alcuni sguardi fuori dal finestrino e a me. La sua vicinanza mi dà uno strano senso di protezione e di sicurezza, nonostante l’abbia visto nutrirsi di quella ragazza arrivando a ucciderla.
Dopo un’ora abbondante, arriviamo finalmente a destinazione.
Scendiamo dal mezzo e seguiamo la donna che si sta dirigendo alla villa; quest’ultima è molto grande, ma nonostante ciò, l’edificio sembra essere ben nascosto dagli alberi fitti della foresta. La residenza presenta uno stile prettamente gotico, con due gargoyle posti ai lati dell’ingresso principale.
Amy apre la porta e indica platealmente l’entrata: << Prego, dopo di voi. >>
Io e Sebastian entriamo trovandoci così all’interno dell’edificio.
 
Veniamo accolti dalla medesima musica che avevamo sentito nella villa del Visconte Druitt. Il salone è illuminato da numerose candele, rendendo l’ambiente luminoso ed accogliente. A dare un’impressione differente sono alcune statue raffiguranti gargoyle e alcuni demoni, poste appena sopra le candele. Alcuni degli invitati, uomini e donne, si voltano a guardarci, curiosi di vedere chi è appena entrato.
<< Signori, la contessa Brimstone ha voluto organizzare una festa di benvenuto ai nuovi iniziati. >> ci comunica Amy, prendendo due calici dal vassoio di un cameriere che è appena passato.
<< Prego. >> ce li porge.
<< Grazie. >> risponde Sebastian prendendo un bicchiere. Io mi appresto a fare lo stesso; osservo il liquido e mi auguro stupidamente che non sia ciò che penso, ma quando il mio olfatto viene a contatto con il suo profumo, constato subito che si tratta di sangue.
<< Non dovete ringraziarmi. Ora questa organizzazione è la vostra nuova famiglia. >> dice sorridendoci amabilmente.
All’improvviso sento un applauso propagarsi per tutta la sala.
Alzo lo sguardo verso la scalinata di fronte a me: vedo la contessa Brimstone fare il suo ingresso con addosso il medesimo abito che aveva la notte di Halloween, con la sola differenza che ora non indossa la maschera, mostrando così i suoi occhi smeraldo.
<< Benvenuti, figli miei! Quest’oggi siamo qui riuniti per festeggiare l’arrivo dei nuovi membri nella nostra amata organizzazione, la nostra famiglia. Che possiate trovare voi stessi ed essere felici nella nuova era che giungerà. >> annuncia entusiasta con gesti eleganti ed una voce vellutata e quasi sensuale, ma forte e sicura. Successivamente solleva il calice: << Ricordate, figli miei: Sanguis est vitae! >> esclama con vigore.
<< Sanguis est vitae! >> la raggiungono all’unisono gli invitati, sollevando talvolta i calici; io e il corvino facciamo lo stesso. Subito dopo il discorso, la musica riprende e le persone iniziano a conversare amabilmente; riconosco alcuni nobili che erano presenti anche alla festa precedente.
Vedo una donna bionda, i capelli raccolti in uno chignon, vestita di rosso cobalto, avvicinarsi a lady Amy.
<< Amica mia, quanto tempo! Come stai? >> la donna si gira verso di lei e la saluta. << Con permesso. Vi auguro buon divertimento. >> si congeda raggiungendola.
<< E ora cosa facciamo? >> domando a Sebastian, sussurrando.
<< Ci godiamo la festa di benvenuto. >> risponde semplicemente.
<< Di nuovo? >> sospiro.
Ho partecipato a pochi eventi, quindi non sono abituata a vedere tanta gente tutta in una volta. Figuriamoci ad una festa simile piena di persone divenute vampiri come me.
<< Ricordate cosa vi ho detto? >>
<< Non dobbiamo dare nell’occhio. Lo so. >> replico.
Lui mi guarda inarcando un sopracciglio e accennando un mezzo sorriso.
<< Mi state dicendo che non vi piace danzare con me? >>
<< N-non ho detto questo… >> arrossisco lievemente distogliendo lo sguardo.
Ad un certo punto vedo Amy andare verso due ragazzi che stanno conversando. Riconosco immediatamente Thomas e provo un improvviso sollievo nel rivederlo.
La donna gli sta dicendo qualcosa e poco dopo sembra indicare me e Sebastian.
Subito dopo vengono verso di noi.
<< Rimanete calma. >> mi dice il corvino avendo notato la mia leggera agitazione.
<< Lady Helena, lord Desmond, vi presento il barone Thomas Hill. So che vi siete già incontrati al ballo di Halloween per l’iscrizione, ma ho pensato fosse meglio conoscersi in una maniera meno formale, non trovate? >>
<< Siamo pienamente d’accordo. >> risponde Sebastian accennando un sorriso.
<< Ne sono lieta. >> aggiunge lei.
<< È un piacere fare la vostra conoscenza. >> dice il mio amico, dando una stretta di mano al demone.
<< Anche per noi. >> affermo sorridendogli. Il ragazzo prende la mia mano e la bacia sul dorso, per poi lasciarla andare con eleganza.
<< Bene signori, è giunta l’ora che vi mostri l’edificio. Dopo vi potrete godere appieno la festa. >> dice la donna facendo cenno a me e Sebastian di seguirla.
<< A dopo. >> ci saluta Thomas.
Amy va verso la scalinata centrale e sale le scale. Noi la raggiungiamo per poi svoltare a destra e percorriamo un corridoio. Poco dopo si ferma davanti a una delle tante porte e l’apre con una chiave. La stanza è riccamente arredata con mobili neri rifiniti d’oro e le pareti sono di color rosso bordeaux. Sul pavimento vi è un tappeto rappresentante un motivo geometrico. Al centro della camera vi è un sontuoso letto a baldacchino.
<< Questa è una delle numerose stanze dedicate ai membri dell’organizzazione. Molti di loro hanno preferito trasferirsi qui, mentre altri vogliono semplicemente avere una seconda sede. Se foste interessati, potreste venire anche voi a vivere qui. >>
<< La vostra offerta è davvero allettante, ma ancora non ci sentiamo di fare un altro cambiamento. >> le risponde Sebastian.
La donna annuisce: << Ma certo, posso capirlo. >> fa una breve pausa: << Bene, ora vi mostro la cantina. >> dice per poi chiudere la porta a chiave. Mentre percorriamo il corridoio, mi torna in mente la struttura esterna dell’edificio e realizzo che ha un altro piano ed una piccola torre. Mi chiedo cosa potrebbe esserci: forse altre stanze o magari qualcos’altro?
<< Lady Amy, avrei una domanda. >> la donna si ferma e si gira verso di me: << Vi ascolto. >>
<< Come mai non ci mostrate il terzo piano? >>
Lei rimane in silenzio per qualche istante per poi rispondere: << Quel piano è riservato ai membri anziani. >>
Avverto che nel suo tono di voce non vi è molta sincerità, ma decido di abbandonare l’argomento per non rischiare di far saltare la nostra copertura.
Io e Sebastian ci guardiamo per un momento e poi quest’ultimo prende parola: << Vi chiedo scusa, la mia amata è sempre molto curiosa. >> le dice sorridendo lievemente.
Arrossisco lievemente quando mi chiama “amata”: non riesco proprio a farci l’abitudine.
<< Non vi preoccupate, ma sappiate che la troppa curiosità spinge l’usignolo nella rete. >> si rivolge a me incurvando le labbra in un mezzo sorriso per nulla rassicurante.
<< Bene, continuiamo il nostro tragitto. >> si gira per poi riprendere a camminare.
Percorriamo la stessa strada tornando nel salone principale e poi ci addentriamo in uno degli archi; vi sono alcuni vampiri che conversano ridendo e scherzando, mentre vi sono anche alcune coppie appartate a scambiarsi dolci baci.
Arriviamo davanti a una parete in marmo grigio, lo stesso materiale dell’edificio.
<< Ho voluto tenere il meglio per ultimo. >> dice prendendo un’altra chiave dal mazzo.
Osservo bene la parete e dopo alcuni secondi riesco a individuare la serratura: questa è piccola e si confonde perfettamente con il marmo, e si trova a destra, proprio come in una porta normale.
La donna infila la chiave nella serratura e la gira, facendo scattare il meccanismo; la porta si apre con uno sistema di scorrimento sempre verso destra, rivelando un corridoio illuminato dalle candele e delle scale in pietra.
<< Prima di farvi entrare devo avvisarvi che solo io, le guardie e i membri anziani abbiamo accesso alla cantina, dunque se desiderate del sangue, dovrete chiederlo a uno di noi. >> fa una piccola pausa per poi riprendere: << Ma solo per questa sera le guardie hanno la notte libera.  >> conclude.
Poco dopo Amy si addentra scendendo le scale e noi la seguiamo.
Una volta arrivati alla fine della discesa, troviamo una porta in legno posta sulla sinistra. La donna prende la chiave necessaria dal mazzo e apre la serratura per poi abbassare la maniglia.
<< Ecco a voi la nostra collezione di sangue. >> dice con orgoglio.
Ciò che vedo di fronte a me mi lascia senza parole: vi sono numerosi uomini, donne e persino bambini che indossano vestiti semplici e puliti. Gli schiavi portano delle catene ai polsi e alle caviglie, lasciando loro una limitata libertà di movimento.
Sentendo il nostro arrivo, alcune persone volgono il loro sguardo su di noi con un’espressione di terrore, emettendo dei gemiti spaventati, mentre alcune donne tengono strette i loro figli piangenti.
<< No, non di nuovo… non di nuovo… >> si lamenta una ragazza dai capelli corvini, mentre va a rifugiarsi in un angolo.
<< Fate silenzio! >> esclama la nostra guida, facendo così calare un silenzio di tomba.
Rimango pietrificata di fronte a quella scena, quasi incapace persino di respirare.
Senza nemmeno rendermene conto, indietreggio finendo con la schiena contro al petto di Sebastian. Lui appoggia le mani munite di guanti neri sulle mie spalle tremanti e le carezza delicatamente per tranquillizzarmi.
<< Va tutto bene cara, sono qui. >> mi sussurra.
Annuisco lievemente e appoggio una mano sulla sua per poi lasciarla andare, scostandomi da lui e riacquistando il mio contegno.
<< Come potete vedere, abbiamo sangue per ogni età, sesso e razza. Inoltre trattiamo queste persone con cura, assicurandoci scorte di durata a lungo termine.  >> comunica la donna girandosi verso di noi e indicando elegantemente gli esseri umani.
<< Notevole. Dovete avere delle ottime risorse. >> constata il corvino per niente scosso da ciò che anche lui sta vedendo.
<< Ovviamente. Come avete potuto sperimentare in prima persona, la contessa Brimstone vuole solo il meglio per i suoi seguaci. >> risponde la donna riferendosi a Mary come nostra “esperienza.”
<< Bene, il giro è finito. Possiamo tornare a goderci la festa. >> conclude.
Usciamo tutti da quella terribile cantina e saliamo le scale.
<< Lady Amy, è stato un vero onore poter vedere l’interno di questa magnifica organizzazione. >> dice il maggiordomo entusiasta mentre lei chiude la porta a chiave.
<< Al contrario, l’onore è nostro. Siamo sempre felici di accogliere nuovi figli. >> risponde sorridendoci serenamente.
<< Ora devo andare. Vi auguro un buon proseguimento. >> si congeda.
Vedo alcune coppie danzare e poco dopo sento la voce del corvino farmi la fatidica domanda; ovviamente rispondo con un “sì” e raggiungiamo il centro del salone per poi iniziare a danzare insieme alle altre coppie.
 
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<< Perché deve venire anche lui? Questa è una cosa privata. >> protesto all’idea di Ciel di far venire Sebastian con me per andare a far visita alla tomba di Walter, il mio maggiordomo. La notte di Halloween Thomas mi ha riferito di avergli dato una degna sepoltura a pochi metri dal luogo dell’incidente.
<< Cosa fareste se doveste venire attaccata di nuovo? >> mi domanda il conte.
<< State parlando di quel dio della morte, Grell? Sebastian lo ha spaventato, quindi non tornerà più. >> replico prontamente.
<< Ma i superiori di quello lì potrebbero mandare qualcun altro. >> insiste caparbiamente il giovane.
Sospiro cedendo alla sua richiesta: << D’accordo… >>
Così io e Sebastian prendiamo una carrozza piccola e ci dirigiamo verso il luogo in cui Walter ha perso la vita. Rimango incollata al finestrino per verificare dove si trovi, dato che dopo i fatti accaduti non ho osato mettervi piede.
Il mezzo percorre il sentiero della foresta e gradualmente capto delle vibrazioni negative che si propagano per tutto il corpo; all’improvviso rivedo il flashback di me stessa che corre nella direzione opposta per salvarsi da quei vampiri.
Riconosco immediatamente il luogo. << È qui. >>
Il maggiordomo da due colpetti al soffitto interno della carrozza per segnalare al cocchiere di fermarsi. Io e Sebastian scendiamo dal mezzo e m’incammino sicura verso due alberi alquanto danneggiati ai tronchi, segno che la carrozza ci era andata a sbattere.
Mi avvicino e vedo un flash del mezzo capovolto ormai non più presente: Thomas mi ha anche riferito di aver rimosso qualunque prova che potesse farmi rintracciare in qualche modo.
Mi addentro tra gli alberi e poco più avanti vedo una piccola croce in legno, fatta con due rami legati da un nastro nero, illuminata dai raggi del sole che s’infiltrano nella foresta.
<< Immagino si tratti del vostro maggiordomo. >> deduce il corvino raggiungendomi e mettendosi vicino a me.
<< Sì, è lui. >> rispondo mantenendo lo sguardo basso sulla croce.
<< Ora lasciami sola. >> riesco a dire nonostante il nodo alla gola.
<< Vi aspetterò vicino alla carrozza. >> si congeda con un piccolo inchino.
Mi volto per accertarmi di essere davvero sola e poi torno a guardare la tomba del mio maggiordomo, ponendomi in solenne raccoglimento.
<< Walter, mi dispiace così tanto… avevi ragione tu. Quella notte saremmo dovuti tornare all’albergo… se soltanto ti avessi dato ascolto, a quest’ora tu non saresti… >>
Stringo le mani impiegando tutte le mie forze per non mettermi a piangere.
<< È tutta colpa mia… >> il nodo alla gola si fa sempre più fastidioso.
<< Perdonami… >> sussurro per poi avvertire le lacrime rigarmi le guance.
<< Ricordo quando a pochi giorni dalla morte dei genitori di Thomas mi dicesti che è giusto piangere, ma poi ci si deve far forza e dare supporto a chi sta soffrendo di più… >> faccio una piccola pausa causata da un sussulto del mio corpo tremante: << Infine dicesti che quando qualcuno lascia questo mondo, va verso un luogo migliore e che bisogna ricordare quella persona per le cose belle che ha fatto quando era in vita… >> Lui era un uomo di fede convinto dell’esistenza del Paradiso così come di quella dell’Inferno. Mi torna alla mente il momento in cui lui mi aveva urlato di scappare, sacrificandosi per me e dando così la sua vita.
<< Walter, hai servito la famiglia Handwar con dedizione e lealtà, ma anche con amore fino alla fine. Siamo orgogliosi di averti avuto come nostro maggiordomo. >>
Mi avvicino alla croce e la tocco con una mano, facendoci passare le dita: << Grazie di tutto. >> sussurro con un debole sorriso soggiogato dalle lacrime senza fine e dai singhiozzi.
Oltre ad essere addolorata per la morte di Walter, lo sono anche per i miei genitori e spero di poter tornare a Blackpool al più presto per dar loro un ultimo saluto, così come ho appena fatto con lui.
Solo ora mi rendo veramante conto di aver perso i miei cari; con tutte le difficoltà e i pericoli che ho dovuto (e che dovrò) affrontare, non mi sono mai davvero fermata a compiangere delle perdite così gravi e dolorose.
Rimango davanti alla tomba per un altro paio di minuti cercando di calmarmi e asciugando le lacrime con un fazzoletto di stoffa.
<< Miss Katreena, è ora di andare. >>
Sussulto non appena sento la voce di Sebastian chiamarmi. Giustamente non posso rimanere fuori troppo a lungo: più rimango esposta alla luce del sole, più mi indebolisco e al momento ho bisogno di tutte le mie forze.
<< Sì, un attimo solo… >> rispondo senza mostrargli il mio volto rigato dalle lacrime.
Poco dopo m’incammino tornando dal maggiordomo per poi salire in carrozza.
<< Non è stata colpa vostra. >> dice il corvino dopo alcuni minuti di silenzio.
<< Chi ti ha detto che potevi ascoltare? >> gli domando leggermente irritata ma ancora singhiozzante.
<< Nessuno. >> replica piatto.
In effetti non ha tutti i torti. Non avendo la minima voglia di discutere, sospiro e volgo lo sguardo al finestrino.
Ma il corvino continua imperterrito: << Voi e il vostro maggiordomo sareste stati attaccati in seguito e in un altro luogo, quindi sarebbe comunque andata a finire allo stesso modo, magari coinvolgendo anche altre persone. >>
Per quanto detesti ammetterlo, purtroppo ha ragione: non avrei comunque potuto fare nulla e forse Thomas non sarebbe arrivato in tempo. Almeno per me…
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Mey Rin sta riponendo i piatti appena lavati nella credenza della cucina stando in equilibrio su una sedia.
<< Oggi è una giornata fantastica per stare fuori! >> esclama Finny con entusiasmo correndo a tutta velocità vicino alla domestica, facendola barcollare.
<< F-finny stai attento! >> lo rimprovera lei mentre cerca di non cadere. Il giardiniere non le dà ascolto e corre di nuovo per poi uscire fuori. Fortunatamente lei riesce a recuperare l’equilibrio, ma fa cadere gli ultimi piatti che aveva tra le mani, facendoli frantumare in mille pezzi.
<< Oh no… >> sussurra guardando il pavimento ora pieno di pezzetti bianchi e affilati.
La rossa scende dalla sedia e va a prendere una paletta ed uno scopino per ripulire il danno fatto.
<< Il signor Sebastian si arrabbierà sicuramente… >> mormora tra sé.
Dopo aver finito di pulire quella zona, controlla se ci sono altri pezzi sparsi nel resto della cucina. La ragazza appoggia una mano sul pavimento per alzarsi ma si ferisce con un frammento che non ha visto.
<< Ci voleva anche questo. >> dice guardandosi l’indice leggermente sanguinante della mano sinistra. Mey Rin si alza ed esce dalla cucina per andare a medicare quella piccola ferita. Cammina velocemente senza nemmeno guardare dove va, mantenendo lo sguardo fisso sul dito ferito. Ad un certo punto va a finire contro a qualcuno.
<< C-chiedo scusa… >> balbetta spaventata e spera che non si tratti del suo capo Sebastian.
 
<< Non ti preoccupare. >> le sorrido
Poco dopo abbasso lo sguardo e noto del sangue sulla sua mano.
<< Oh ti sei fatta male… >>
<< Non è niente. >> risponde sorridendo. Le prendo delicatamente la mano e osservo il sangue sul suo indice. Avverto subito il suo dolce profumo rimanendo incantata alla vista del liquido rosso. Mi avvicino inconsapevolmente sempre di più.
<< M-miss Katreena, non vi dovete preoccupare… >> dice la ragazza ritraendo di poco la mano, ma io la tengo stretta a me con una salda presa.
“Ha un profumo sublime! Sono sicura che il sapore sarà ancora meglio.” Sibila la voce sinistra interiore.
All’improvviso sento una mano poggiarsi sulla mia spalla: << Signorina, per favore lasciate che la domestica vada a medicarsi. >>
Volgo lo sguardo e vedo che si tratta del maggiordomo: ero così presa dal sangue di quella ragazza che non mi sono accorta di lui.
Tornata in me, lascio andare la mano di Mey Rin e la domestica si congeda con un piccolo inchino per poi scappare.
<< State bene? >>
<< Sì, sono solo un po’ stanca. Per oggi mi ritirerò nella mia stanza. >> mi limito a rispondere, mentendo in parte sulla mia condizione.
<< Stanotte ci sarà l’allenamento, giusto? >>
<< Sì ma se non ve la sentite possiamo rimandare a domani. >> replica guardandomi con una leggera preoccupazione, o almeno credo: non è facile capire cosa provi, dato che ha quasi sempre la sua solita espressione seria.
<< No, ci sarò. A più tardi. >> insisto per poi salire in fretta le scale e andare in camera mia.
 
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Fuori ha iniziato a piovere da poco e io mi trovo nella mia camera a guardare la pioggia dalla finestra; per fortuna io e Sebastian abbiamo finito l’allenamento in tempo. E ora eccomi qui a perdermi nel cielo completamente coperto dalle nuvole. Il fatto di non poter dormire induce la mia mente ad essere costantemente in pensiero e questo non mi piace affatto, senza togliere che ogni tanto ho ancora alcuni flash di quando Thomas mi ha trasformata. Infine, ciliegina sulla torta, sono anche preoccupata per l’attacco che io, Sebastian e il mio amico dovremo fare al prossimo scambio di esseri umani che avverrà dopodomani. Da quando me lo ha ricordato il maggiordomo (ce lo aveva rivelato Thomas alla festa del Visconte Druitt, ma io stranamente me ne sono dimenticata), mi sento più nervosa del solito: questo perché sarà il mio primo combattimento. Infatti durante tutto l’allenamento, il corvino non si è risparmiato nemmeno un secondo, continuando ad attaccarmi senza sosta e sforzando così i miei riflessi vampireschi, cosa che si è rivelata utile quanto faticosa.
Sento bussare alla porta: << Lady Katreena, vi ho portato una tazza di tè. >>
Vado subito ad aprire trovandomi davanti Sebastian con il candelabro in una mano e la bevanda nell’altra.
<< Ma io non te l’ho chiesto. >> gli rispondo perplessa.
<< Lo so ma ho pensato che potesse farvi piacere. >> replica sorridendo.
<< Stai forse cercando di scusarti per l’allenamento sfiancante di prima? >> lo guardo inarcando un sopracciglio.
<< Può darsi. >> si limita a rispondere, strappandomi un sorriso.
<< Vi ho preparato del buon Darjeeling. >>
“Il mio preferito!”
Lo bevevo solo in alcune occasioni speciali, dato il costo elevato e la situazione economica della mia famiglia.
Ma la qualità e il sapore non hanno nulla a che vedere con quello che prepara il corvino, dandogli un sapore migliore.
<< Va bene scuse accettate. >> dico prendendo la tazza.
<< Vi auguro un buon riposo. A domani. >> conclude lui accennando un inchino.
<< Entra. >> gli propongo di punto in bianco.
<< Perché? >>
<< Ho bisogno di qualcuno che mi faccia compagnia. A meno che tu non abbia altro da fare… >>
<< Nient’affatto, però ad un maggiordomo come me non è concesso entrare nella stanza di una signorina a quest’ora della notte. >>
<< Disse il demone maggiordomo che poco fa ha quasi tentato di uccidermi. >> replico ironicamente.
Il corvino fa un mezzo sorriso: << Devo dissentire. Ho prestato molta attenzione a non far del male alla signorina. >> puntualizza sollevando l’indice.
Gli faccio cenno di entrare e lui finalmente acconsente chiudendo la porta dietro di sé.
Mi siedo sul letto e bevo un sorso di tè. Sebastian è in piedi davanti a me e mi fissa, rimanendo immobile come una statua; la luce delle candele riflette la sua espressione ora seria, quasi severa, marcata da quel gioco di luci e ombre, rendendo il corvino tenebroso e affascinante.
<< Siediti qui. >> dico indicando il letto per poi bere un altro sorso della bevanda.
Questa volta il maggiordomo non protesta e appoggia il candeliere sul comodino per poi sedersi vicino a me.
<< Come stai? >>
<< Bene. >> risponde semplicemente.
<< Non sei nervoso? >>
<< Perché dovrei esserlo? >> replica sorpreso dalla mia domanda, come se gli avessi chiesto la cosa più banale del mondo.
<< Magari per l’attacco che dovremo fare… >>
<< Non lo sono. >> insiste e in effetti è così: mantiene sempre la calma nonostante le situazioni. So di avere un demone davanti a me però mi chiedo se possa comunque provare qualcosa.
<< Voi invece sì, dico bene? >>
<< Io? Figurati… >> mento.
<< Con tutto il rispetto miss Katreena, ma sento che siete visibilmente nervosa per dopodomani. >>
Sospiro alla sua affermazione: << Hai ragione. >>
<< Mi assicurerò che tutto vada per il verso giusto. >>
Fa una piccola pausa e mi guarda: << Cos’è successo oggi con Mey Rin? >>
<< Sei venuto da me per questo? >>
<< Certo, devo sapere come state. >>
Rimango sorpresa dalle sue parole. Che sia veramente preoccupato per me?
Abbasso lo sguardo e inizio a tormentarmi le mani: << Quando mi sono nutrita di Mary, oltre ad aver sentito il suo sapore agrodolce, ho persino avvertito ciò che provava: dolore, piacere, angoscia e paura, donando qualcosa in più al suo sangue. >> gli rivelo sentendomi in colpa.
<< E la cosa peggiore è che ho visto quella ragazza come una mia preda. >> concludo.
<< In poche parole ora siete assuefatta dal suo sangue. >>
Annuisco e torno a guardare il corvino.
 << La vostra voce interiore si è fatta sentire? >>
<< Sì ma solo per incoraggiarmi a nutrirmi della domestica e successivamente rimproverarmi per non averlo fatto. Quando le ho chiesto il motivo per la quale mi sta accadendo ciò, lei mi ha risposto di avermi già detto cosa necessito. >>
<< Sangue umano. >> conclude Sebastian per me.
<< È da stamattina che il mio palato viene continuamente pervaso dal sapore di Mary ed è per questo che desideravo il sangue di Mey-Rin. >>
<< Avreste dovuto dirmelo immediatamente. >> mi rimprovera.
 << Hai ragione… >> sussurro mortificata.
Subito dopo avverto i miei canini allungarsi. Appoggio la tazza sul comodino e guardo il demone.
<< Mi dispiace dovertelo chiedere, ma… >>
Sebastian nota immediatamente i miei occhi azzurri. << Vi dovete nutrire. >> si alza e si toglie la cravatta per poi iniziare a sbottonarsi la giacca.
<< Cosa stai facendo? >>
<< Vi chiedo perdono ma come potete vedere, il mio collo è già segnato. >> risponde indicandone i lati che presentano i segni dei miei canini, per poi passare al gilet.
<< Perché non sono guariti? >>
<< Impiegano un po’ più del previsto. >>
Infine si libera della camicia bianca per poi buttarla sul letto, rimanendo a torso nudo.
Arrossisco violentemente alla vista del suo corpo parzialmente scoperto e mi giro dall’altra parte.
<< Potevo morderti uno dei polsi… >> dico balbettando leggermente.
<< Purtroppo non è possibile, dato che per certi lavori devo tirarmi su le maniche della camicia, quindi qualcuno dei miei colleghi potrebbe vedere quei segni e farsi strane idee. >>
<< Capisco… >>
<< Non siate timida. >>
Sento il suo respiro sul mio collo, segno che lui si è avvicinato quanto basta per farmi rabbrividire.
<< Sai, il fatto è che non ho mai visto un uomo mezzo nudo... >> dico mentre mi giro lentamente verso di lui.
<< Lo avevo capito. >> risponde divertito.
<< Ora però dovete mettere da parte la vergogna e dovete soddisfare il vostro bisogno. >>
Mi avvicino e poso le mani sul suo petto scolpito.
<< Cercate di dimenticare quel sapore e concentratevi sul mio. So che sarà difficile ma ci riuscirete. >>
Affondo i canini nella carne per poi iniziare a bere. Avverto le braccia del corvino circondarmi in un abbraccio, ormai diventato un gesto abituale per darmi conforto in questi momenti. Mentre bevo faccio scorrere le mani sui suoi addominali scolpiti.
Una volta finito, lecco il sangue rimasto sul suo petto e poi guardo Sebastian negli occhi, mentre torno normale.
<< State meglio? >>
<< Sì. >> alzo lo sguardo trovando il viso del corvino a pochi centimetri dal mio, avvertendo il suo respiro leggermente affannato. Senza troppi indugi, mi avvicino ancora di più e lascio che le nostre labbra s’incontrino, dando vita a un timido bacio che il corvino non tarda a ricambiare, rendendolo sicuro ma dolce.
Poco dopo realizzo ciò che sto facendo e mi scosto subito da lui: << No, noi non dovremmo… >> sussurro poco convinta.
La mia mente elabora il fatto che ho appena dato il mio primo bacio.
<< Perché? >> replica un po’ deluso.
<< Tu sei un demone ma svolgi il lavoro di maggiordomo, mentre io sono figlia di nobili e sono una vampira. >>
<< Avete ragione, ma non è ciò che volete? >> insinua con tono seducente.
<< Io, non lo so… >> sussurro per poi trovarmi nuovamente a pochi centimetri da quelle splendide labbra, desiderando baciarle ancora e ancora.
Ammetto di aver sempre provato una certa attrazione nei confronti di Sebastian, oltre alla gratitudine per l’aiuto che mi sta offrendo, quindi l’idea di continuare non mi dispiacerebbe affatto, ma mi sento così confusa…
Poco dopo percepisco ancora quel meraviglioso tepore, segno che stavolta è stato lui a farsi avanti, esaudendo il mio desiderio e allontanando quei pensieri opprimenti.
Lo bacio a mia volta senza pensarci, come respirare.
Poco dopo sento le mani del corvino armeggiare con il dietro del mio abito. Sgrano gli occhi e mi stacco con uno schiocco di labbra.
<< Aspetta. Io non ho mai… ecco… >> arrossisco.
<< Avevo capito anche questo. >>
<< Sarai gentile, vero? >> gli domando intimorita.
Il corvino annuisce sorridendomi con dolcezza.
<< Non vi ho fatto del male prima e pensate che ve ne farò ora? >> dice mentre mi carezza la guancia con una mano guantata. Lo guardo e scuoto appena la testa.
<< Lasciatevi andare… >> mi sussurra all’orecchio, facendomi rabbrividire appena sento il suo respiro su di me.
Annuisco e mi rilasso nel sentire i suoi dolci baci sul mio collo mentre slaccia abilmente l’abito.
Mi abbandono socchiudendo gli occhi e appoggiandomi a lui, emettendo alcuni sospiri di piacere.
Nel frattempo vengo liberata dal vestito rimanendo così in intimo.
Sebastian mi guarda mentre avvicina una mano alla sua bocca togliendosi il guanto con i denti, per poi fare lo stesso con l’altro; rimango affascinata da quel gesto insolito, ma forte e sensuale.
Non appena si toglie il guanto sinistro, noto il simbolo del contratto sul dorso della mano. L’afferro istintivamente e osservo quel disegno, percorrendone le linee con l’indice.
<< Scusami, avrei dovuto chiederti il permesso… >> dico imbarazzata alzando lo sguardo verso di lui.
<< Non dovete preoccuparvi. >> mi sorride.
<< Perché hai le unghie nere? >>
<< Sono fatte così. >> si limita a dire mentre appoggia i guanti sul comodino.
<< Ma ora torniamo a noi. >>
 
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Riprende a baciarmi e nel frattempo rimuove gli ultimi indumenti, denudandomi completamente, privandomi così di ogni mia difesa.
Arrossisco ancora di più e mi copro subito i seni. Lui sorride e mi scosta delicatamente le braccia. Pongo immediatamente resistenza, ma quando si china a baciarmi il collo, mi arrendo alla sensualità di quelle labbra.  
<< Non vi coprite. Siete meravigliosa. >> sussurra.
Successivamente mi fa sedere sul letto per togliermi le scarpe e sfilarmi le calze.
Dopodiché lui fa lo stesso e si sbottona i pantaloni per poi toglierseli, privandosi totalmente della divisa da maggiordomo.
Riprendiamo a baciarci con dolcezza, facendomi poi sdraiare sul letto.
Sebastian inizia a depositare alcuni baci sul mio ventre, per poi salire verso la pancia con estenuante lentezza arrivando così al petto, leccandone i seni.
[Questo sospiro profondo si avvolge intorno al mio petto
Intossicandomi con un accordo maggiore]
Brividi di piacere si propagano per tutto il corpo facendomi mugolare e gemere. Infine arriva alle mie labbra e ci scambiamo baci che ora sono intensi e passionali, completamente diversi da prima. La paura che ho avuto fino a poco fa si dissolve nell’eccitazione che va crescendo ad ogni bacio e carezza del corvino. Sussulto leggermente quando sento una sua mano scendere sul mio fianco per poi arrivare alla coscia, mentre il suo corpo si muove gentilmente sul mio.
<< Siete pronta? >> chiede guardandomi negli occhi e carezzandomi la guancia.
<< Sì. >> gli rispondo mantenendo lo sguardo.
 Sebastian si avvicina dandomi un altro bacio e nel frattempo lo avverto entrare dentro di me con delicatezza.
<< Ah… >> gemo a causa di una piccola fitta di dolore affondando le unghie nelle sue spalle ampie.
<< Lasciatevi andare… >> mi sussurra di nuovo all’orecchio per poi mordicchiarne il lobo.
Annuisco e chiudo gli occhi mentre mi aggrappo a lui.
[Piano, amore, piano]
Inizia a muoversi lentamente e con delicatezza, mentre le sue labbra carezzano il mio collo e i seni, donandomi sensazioni completamente nuove tutte in una volta. Dolore e piacere si mischiano, avvolgendomi in un vortice dal quale non posso e non voglio fuggire. Faccio scendere le mani posandole sulla sua schiena, graffiandola con le unghie. Alzo lo sguardo sul demone che ha assunto un’espressione di pura estasi, le sue labbra dischiuse e i suoi occhi colmi di desiderio.
<< Sebastian… >> gemo sorpresa quando avverto che ha iniziato a muoversi con un po’ più di forza.
<< Sentite dolore? >> mi guarda con un velo di preoccupazione tornando a muoversi con gentilezza.
Scuoto leggermente la testa e il corvino sorride riprendendo come prima.
<< Ne sono lieto. >> ricambio il sorriso e bacio il corvino mordendogli lascivamente il labbro inferiore mentre gli afferro i capelli alla nuca, strappandogli un gemito soddisfatto. Il maggiordomo affonda le mani nel letto e si fa ancora più presente in me, aumentando il ritmo. I suoi movimenti decisi e i suoi ansiti mi fanno perdere totalmente il controllo, obbligandomi a seguirlo, dando così vita ad una serie di suoni di pura estasi che si disperdono per tutta la stanza.
Rovescio la testa all’indietro nel sentire le forti scosse di piacere che si propagano per tutto il corpo, facendomi perdere sempre più lucidità.
Afferro di nuovo i capelli del corvino e lo bacio con passione per soffocare i gemiti.
Gli circondo la vita con le gambe arrivando al culmine con un forte gemito inarcando la schiena, e il demone mi raggiunge poco dopo.
Incrocio il suo sguardo e lui mi sorride compiaciuto. Gli prendo il viso tra le mani e gli do un ultimo bacio sulle labbra, per poi far appoggiare la fronte del corvino alla mia, inspirando il suo profumo dolce e speziato.
Rimaniamo così per qualche minuto senza dire nulla, respirando uno l’essenza dell’altra.
Poco dopo lui si mette di fianco a me e io senza pensarci, mi accoccolo al suo petto sorprendendo Sebastian, il quale però non tarda a stringermi a sé in un morbido e caldo abbraccio.
<< Vi ho fatto tanto male? >>
<< Solo un po’ all’inizio, nulla di che. >> rispondo stringendomi a lui.
<< Io invece? >> gli domando riferendomi a prima.
<< Pochissimo. >>
Deposito un piccolo bacio sul punto in cui l’ho morso.
<< Menomale. >> Sorrido e chiudo gli occhi, sentendomi tranquilla e libera da ogni pensiero tra le braccia di Sebastian.
 
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Salve a tutti! Ci tengo a precisare che a volte è presente anche la terza persona per dare spazio ad altri personaggi. E così Katreena ha ceduto al fascino del nostro bel demone (era ora ahah). Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi raccomando, non esitate a farmi sapere la vostra opinione! Alla prossima! Un bacio :*
- KuroHeart

   
 
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