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Autore: Mireia    05/05/2005    1 recensioni
-STORIA AL MOMENTO SOSPESA-Ele ha 16 anni e vive una vita normalissima. Genitori normali, amici normali, scuola... tutto normale. Ma è poi davvero così normale? Incroci amorosi, amicizie particolari. Salti al futuro e passi indietro racconteranno la sua storia e quella delle persone che la circondano.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo perdono

Chiedo perdono. Non era mia intenzione spezzare questo capitolo, ma ci tenevo troppo ad aggiornare proprio oggi 5 maggio che, oltre ad essere una poesia e il giorno in cui morì Napoleone, è anche il compleanno della nostra protagonista… Sabrina invece li ha compiuti il 1 maggio ma non sono assolutamente riuscita ad aggiornare per quella data. Auguri.

 

35. THE SUN OF MY LIFE

 

Trovai poco fuori Jake assieme a Micheal e Sabry.

Quando mi videro mi si avvicinarono e Jake mi fece sedere in modo che non mi stancassi troppo. Era felice del fatto che stessi meglio, ma era innegabile quanto fosse distrutto per la situazione di Ele. I bei capelli scuri erano scompigliati e gli occhi recavano segni di una dura battaglia interiore.

-E' migliorata?- chiesi incrociando le dita, speranzosa.

-E' rimasta esattamente come prima- Jake passandosi la mano tra i capelli- i medici hanno detto che dobbiamo parlarle... ma io ad essere sinceri non so più che dirle. Non lo so davvero... io ci ho davvero provato ma non sono riuscito a concludere niente! Maledizione Fra... è fredda e immobile e io non so cosa fare...- gli occhi iniziavano a diventare lucidi.

-Mi dispiace tanto... è colpa mia- io prendendogli la mano e stringendogliela per incoraggiarlo.

-Non dirlo nemmeno! Abbiamo parlato con la polizia. Il tizio che vi è venuto addosso ha riconosciuto il suo errore... ci abbiamo parlato e.. voleva parlare anche con te.. ma stavi dormendo... a proposito, scusa piccola, ma come stai?

-Sono stata meglio, Jake, ma non è di me che ti devi preoccupare- sorridendogli incoraggiante.

Alle mie spalle arrivò Matt con  un'espressione da cane bastonato che, in una situazione normale, mi avrebbe fatto sentire in colpa all'ennesima potenza. Si sedette al fianco di Sabry e prese a fissarmi seguendo ogni mio movimento.

-Matt, amico mio, hai una faccia da cadavere... non stai un po' meglio adesso che almeno Fra si è ripresa- poi rivolto verso di me- devi sapere piccola discola che questo aitante giovanotto non si è mai staccato dal tuo letto e contava i minuti di visita per evitare che ti stancassi troppo con la sola nostra presenza.

Sorrisi all'idea ma poi mi sentii veramente in colpa. Non se lo meritava, ma dovevo portare comunque avanti il mio progetto.

-Niente di che, Jake, capita quanto la tua ragazza ti lascia... niente di più..- alzandosi irritato e riprendendo la sua giacca.

-Cosa?!- Micheal parve svegliarsi dal limbo in cui era caduto- lo hai lasciato?- sembrava particolarmente stupito.

Io abbassai gli occhi in segno di colpevolezza mentre Matt, infuriato, si allontanava a grandi passi seguito a ruota da Micheal, che aveva la ferma intenzione di cercare di calmarlo.

Vidi Jake che mi guardava in modo confuso e poi il suo sguardo focalizzarsi sulla porta della stanza di Ele. Quando gli avevano detto dell'incidente era al cinema con sua sorella Cath e il nuovo fidanzato di lei e.. quando il cellulare era squillato nella scena più bella del film si era anche beccato un insulto da quel grassone davanti a lui! Poi il gelo della notizia. Sentirsi morire.

-Come mai l'hai lasciato?

-Adesso non è il momento di parlarne, non trovi?

-Sì ma...

-Jake, niente ma.. adesso dobbiamo pensare solo ad Ele e a sopravvivere...

-Non è facile, Fra.

-Chi hai mai detto lo fosse.. ma dobbiamo essere forti.. insieme possiamo farcela, bisogna solo volerlo- io anche se poco convinta delle mie parole.

-Dobbiamo trovare un modo.. qualcosa che la riporti qui... ho letto parecchio dell'argomento in passato... dobbiamo solo trovare qualcosa che la leghi a noi...    Sabry?

-Io ho passato due giorni a leggerle passi dei nostri libri preferiti... o lettere... o raccontargli le nostre avventure... ma non è servito a nulla... provaci tu, Fra... sei rimasta solo tu con lei...

-Io?

-Sì...

-Non so se ve ne siete resi conto, ma non sono la persona esatta per tirare su il morale a qualcuno in questo momento.

-Lo so che non è facile nemmeno per te- Jake sorridendomi lievemente- ma ti prego di provarci... come se non bastasse sono arrivati i suoi genitori da Novara...

-Fantastico...- io ironica- che hanno detto?

-Diciamo che hanno prevalentemente dato la colpa dell'incidente alla nostra relazione.

-Non capisco il nesso...

-Ah beh, nemmeno io... ma così stanno le cose...

-Ti prego Fra... prova a parlarci tu con Ele- Sabry preoccupata tornando sull'argomento.

-Non aspettatevi grandi cose...

Mi alzai con cautela e mi diressi verso la sala.

 

Micheal bloccò Matt prima che questo uscisse definitivamente dall'edificio.

-Che cosa è successo?

-Non lo so, chiedilo a lei... e lei che vuole farla finita!

-Ma non è possibile.. insomma lei ti ama.

-Ne sei così sicuro, Micheal, io no.

-Ma Matt.. nn è possibile quello che sta succedendo... rientra e chiarite, magari era solo un malinteso.

-Non lo è... e non la voglio vedere adesso.. sono troppo infuriato...

-Ma.. ed Ele?

-Tornerò domani... adesso scusa ma è meglio che me ne vada.

Micheal pensò che quello era la prima cosa da fare segnata nel libro delle cose da non fare mai. Andarsene... lasciare perdere.

 

Al di fuori della stanza della mia amica vidi i suoi genitori e suo fratello. Quando mi videro avvicinarmi alla porta fecero per protestare per l'ennesima volta in quella settimana, ma io non diedi loro il tempo per mettere insieme una scusa plausibile ed entrai.

Quante volte ero entrata in quella stanza.. ma i risultati erano sempre stati gli stessi.

Ele era sdraiata sul letto d'ospedale. Potevo vedere tantissimi tubicini passarle attorno. Molti lividi sul viso e un unghia spezzata... Santo Cielo se si fosse risvegliata mi avrebbe ucciso per quell'unghia rotta! Se....avevo detto se... no! Quando si risveglierà, ecco! Le lacrime iniziarono a cadermi dagli occhi. In un secondo il peso di tutto quello che era accaduto in quei giorni iniziò a gravarmi sul cuore. Tutto stava andando a rotoli.

-Lo so che puoi sentirmi, socia- mi sedetti al bordo del suo letto- è inutile che fingi di non ascoltarmi! Per una volta in vita tua non hai altra scelta che stare attenta a quello che sto per dirti. Ele.... tu ti devi svegliare. Non lo devi fare per  Jake o per Sabry o per i tuoi genitori... lo devi fare per me. Lo so che sono egoista.. ma ho bisogno assoluto del tuo aiuto. Ora più che mai. Devi aiutarmi a dire addio a Matt... insomma.. io non posso farlo da sola- stavo piangendo- e poi adesso che non ha più un bambino da aspettare... Ele...  non puoi lasciarmi sola qui! Io non voglio che mi lasci... perchè ho bisogno dei nostri litigi! Ho bisogno che tu arrivi sempre in ritardo quando dobbiamo vederci! Ho bisogno che tutte le volte che mi parli ti giri a dirmi "eh?"! Ho  bisogno di prenderti in giro perchè ti innamori sempre delle persone sbagliate... insomma.. pensa a tutti i cuori spezzati che hai lasciato a Novara! Romani, Cassineri, Frecchi, La Rotta.... no anzi, non pensare a loro se no potrebbe venirti voglia di non risvegliarti più... ma tu devi svegliarti. Me lo devi, maledizione!

Mi sentii tanto sciocca a fare una scenata del genere. Stavo ordinando alla mia amica di tornare da me. Di non morire. Di vivere... e beh, forse qualcuno nelle Alte Sfere mi ascoltò davvero perchè... beh... Ele in quel momento aprì gli occhi.

Forse fu il caso o forse era destino che così andasse... ma non mi aveva lasciata sola!

 

 

  
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