Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: anna_mi    14/06/2019    1 recensioni
Tutto sembra compiuto, ma l'amore non conosce ragioni: nonostante l'abbandono e la lontananza, c'è qualcuno nel mondo che non accetta che la Madre dei Draghi sia morta.
L'inverno è davvero finito?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Non era passato molto tempo da quando l'unica cosa che doveva tenere a mente erano le misure di una lama o il grado del calore; non era passato molto tempo da quando giorno o sera, dentro o fuori, l'abito non faceva nessuna differenza; non era passato molto tempo da quando non aveva idea di come fosse una casa. Gli ultimi anni erano stati rocamboleschi, se uno avesse voluto trovare aggettivi diversi da "assurdi" o "incredibili". Aveva un lavoro, non bello ma dignitoso, riusciva ad esprimersi in quello che meglio riusciva a fare e che aveva fatto per una vita; niente a cui badare, nessuno a cui tornare. Da un giorno all'altro, molto tempo prima, era stato imbarcato per la Barriera senza neanche sapere realmente quale crimine avesse commesso; si era unito ad una banda di fuorilegge che dicevano di difendere la gente vessata in nome di re Robert; poi, per quello stesso crimine, essere figlio di re, era stato preso da una sacerdotessa rossa che gli avrebbe tirato via tutto il sangue per aiutare il suo re a salire sul Trono di Spade; forse non ne aveva viste abbastanza, perché erano tornati a pescarlo alla periferia del mondo, dove ser Davos lo aveva messo in salvo, per portarlo oltre la Barriera senza alcuna garanzia di ritorno; poi lo avevano portato a Grande Inverno, a forgiare armi per i vivi contro i morti, sotto le direttive del Re del Nord e della Regina dei Draghi; quella stessa regina lo aveva legittimato col cognome del suo defunto padre, e gli aveva assegnato Capo Tempesta, sua ormai di diritto; poi, la regina era stata assassinata, ma nessuno aveva pensato a lui: se quella non fosse stata una legittimazione valida, non era stato un problema. Si era seduto al concilio tra i signori di Westeros per scegliere il nuovo sovrano, aveva detto la sua, aveva avuto un peso che per la prima volta non fosse sopra di lui. Gendry era diventato un lord in poco tempo, e non aveva ancora imparato come si facesse. D'altronde, non gli avevano dato indicazioni. Sapeva solo che sarebbe stato un buon lord, e che la lady che avrebbe scelto sarebbe stata fortunata, perché glielo aveva detto la lady che lui avrebbe scelto. Sembravano passati anni, da quella notte, e invece erano giorni, giorni interminabili. Arya aveva voluto regalargli quanto di più prezioso una ragazza potesse avere, ma non solo non aveva preteso nulla in cambio, non aveva voluto essere ringraziata. "Non voglio essere una lady". Lo aveva spiazzato, sulle prime non aveva capito: quella notte non sapevano se ci sarebbe stato per entrambi un domani, e passare insieme le ultime ore sembrava il più nobile modo per confessarsi un amore probabilmente eterno. Ma quando il sole era nato, quando da semplice armaiolo era diventato lord Gendry Baratheon di Capo Tempesta, Arya Stark di Grande Inverno aveva deciso che la sua libertà pesava molto di più. L'aveva vista al concilio, ma non si era sentito di rubarle del tempo prezioso con suo fratello che con ogni probabilità non avrebbe rivisto. Qualche giorno dopo il ritorno della normalità, aveva deciso di andare a Grande Inverno. La Regina Sansa lo aveva accolto con la cortesia glaciale che la caratterizzava, quei garbi intrisi di una diffidenza che non si preoccupava minimamente di nascondere. Gendry aveva pensato che le sorelle Stark, fuse in una sola persona, avrebbero potuto dar vita alla donna perfetta: la straordinaria bellezza di Sansa, e il temperamento di Arya; i modi di Sansa, la leggerezza di Arya; il dovere di Sansa, il sentire di Arya; quanto a forza, unite insieme potevano essere letali quanto lo era stata la mazza di Robert Baratheon sul Tridente. Al pranzo non aveva mangiato molto: un poco l'ansia, un poco l'attesa, aveva riso con altri lord e goduto delle ottime portate di Grande Inverno, ma non aveva avuto modo di vedere Arya. La Regina, invece, non gli aveva negato l'udienza. Un uomo che sembrava imbalsamato era vicino al trono del Nord: probabilmente era il capo della guardia personale della regina; altri uomini erano fuori dalla porta della sala del Trono, che altro non era che la sala grande di Grande Inverno, e l'abituale seduta di lord Eddard Stark, con i metalupi lanciati col muso verso il cielo. Sansa risplendeva nel freddo del Nord, un rosso Tully con occhi azzurri che avrebbero scavato anche il cemento. Gendry aveva avuto una leggera fitta allo stomaco, ma si era anche detto che adesso era un lord, e avrebbe dovuto comportarsi da tale. Solo che nessuno gli aveva detto se un lord potesse dimostrare i suoi sentimenti. Nel dubbio, lui non lo aveva fatto. <> <>. Se non altro, era diretta. <> <>. Ed era anche tagliente. <>. Sansa era rimasta impassibile come il protocollo imponeva, non che dentro di lei non sentisse quanto strideva quella affermazione. Di recente, aveva avuto modo di capire quanto si potesse soffrire a non essere carne e neanche pesce. <> <> <>. Gendry aveva sospirato. Ostinazione tipicamente Stark. <> <> <<...più di vent'anni fa, tuo padre era il lord e mio padre il re. Oggi, a ruoli invertiti, io, il lord di Capo Tempesta, desidero giurare fedeltà alla Regina del Nord>>. Sansa era rimasta in silenzio. Gendry aveva tirato fuori dal fodero una spada, Sansa aveva notato che lo aveva fatto in modo insolitamente elegante, e l'aveva messa con la punta a terra. Poi si era inginocchiato. Sansa si era alzata in piedi. <> <>. Sansa aveva annuito. Se qualcuno avesse potuto leggerle la mente, avrebbe visto che si chiedeva quando le avrebbe domandato di Arya. Gendry lo aveva fatto, in modo più vago possibile. <> <> <>. Gendry era rimasto visibilmente deluso. Aveva camminato fino alla sera, aveva visto gente di cui un attimo dopo non ricordava il viso. Il giorno dopo aveva deciso di fare ritorno a Capo Tempesta. Sansa lo aveva congedato, e lui era partito subito. Sarebbe tornato a a casa, avrebbe sposato una ragazza e avrebbe avuto una lady e degli eredi. Questo si ripeteva, mentre dava l'ordine di preparare delle navi e trovare dei marinai, e di riunire i cartografi, e un bel poco di uomini. Di questo era convinto, mentre metteva qualcosa in un sacco di tela, lasciava Capo Tempesta alle provvisorie cure del castellano e del maestro e salpava. Se lei era andata, lui l'avrebbe raggiunta. Se lei non voleva stare ferma, lui le avrebbe mostrato di sapersi muovere. Era convinto che tanti piccoli Baratheon sarebbero nati da una donna qualsiasi, mentre partiva verso il nulla per cercare Arya Stark.
   
 
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