Nel buio della notte…
Nami non era uscita dalla cabina per tutto il giorno.
Non faceva che pensare a come Rufy si sia irrigidito, ma anche al suo tono addolorato quando lei lo aveva scacciato.
Aveva voglia di prendersi a pugni. Perché l’aveva fatto? Perché non si era aperta con lui, l’avrebbe capita, l’avrebbe consolata, ma adesso, adesso era troppo tardi. Lui non sarebbe tornato.
Sentì bussare alla porta.
Doveva essere Nico Robin, che voleva entrare. Ormai la notte era calata da un pezzo e l’archeologa non era ancora arrivata.
-Arrivo!- disse, tirando su con il naso.
Girò la chiave e aprì la porta, ritrovandosi davanti Rufy.
-Ma cosa…?
-Nami- la interruppe lui, il volto serio.
Che cos’era successo? Qual era il problema?
-È vero…è vero che mi ami?- Non sembrava particolarmente felice. Ma cosa voleva? Era stato lui a baciarla, ieri sera…
Sotto quello sguardo severo, Nami abbassò gli occhi, come una bambina colta in fallo.
-Nami…- le mise una mano sotto al mento e la costrinse a guardarlo in quegli occhi grandi, neri come l’inchiostro e fiammeggianti -È vero?
Voleva mentire, inventare della scuse, ma le uscì solo, in un filo di voce, la verità -…Sì…
Ecco,l’aveva fatto. Aveva rovinato l’equilibrio della ciurma e…
Si ritrovò stretta tra le sue braccia.
-Anch’io, Nami…
Poi lui si scostò e le prese una mano, per poi posarla sulla sua guancia, sotto l’occhio sinistro.
-Cosa senti, Nami? – le sussurrò
-Una cicatrice…- mormorò lei
-Allora siamo fatti l’uno per l’altra…
Nami sorrise nel buio, mentre lui, baciandola, la portava dolcemente verso il letto…
Terzultimo capitolo……che dolci che sono Rufy e Nami……..