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Autore: _Kurama_    25/06/2019    2 recensioni
Ragazzi, ecco a voi il sequel della mia raccolta SS&AS.
Spero apprezzerete! Vi presento un estratto dal prologo:
[...] non sopravviverei ad una vita senza te.» disse senza imbarazzo Shinichi, con lo sguardo puntato verso la bottiglia di birra.
«Neanche io.»
Fu un attimo.
Lui alzò lo sguardo.
Gli occhi di lei brillavano alla luce della lampada.
Lui era stato tormentato da troppi mesi.
Lei era stata in disparte per anni.
Shinichi la guardò negli occhi e la baciò.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                          #4. Via



"Sta giocando con il fuoco, se ne rende conto?"

"Io non gioco affatto agente Danvers, ho già detto tutto."

"Signorina Miyano- si sedette sul tavolo dinanzi a lei- non mi faccia diventare il poliziotto cattivo che non sono."

Shiho sorrise, quasi a volerlo sbeffeggiare "Perché, se si arrabbia cosa mi fa?"


 

L'uomo le sorrise "Ricominciamo. Signorina Miyano, qual era il su ruolo all'interno dell'organizzazione?"

Shiho accavallò le gambe fasciate dai jeans "Ho inizialmente svolto il ruolo di assistente di laboratorio; in seguito sono stata promossa a scienziata ricercatrice e dopo essere riuscita a impressionare il capo con un esperimento mi hanno messa a capo del reparto. Il resto, come si dice, è storia nota; ho creato varie forme e bla bla bla, svolto esperimenti su cadaveri e bla bla bla e poi l'apotoxina, il progetto mai completato dei miei genitori."


 

Clayton Danvers (*) la fissò con occhi gelidi. Si alzò dal tavolo prendendosi il naso appuntito tra il pollice e l'indice "sono fermamente convinto che lei non mi stia dicendo tutto. Esaminando i fascicoli e il materiale ritrovato sono stato colpito da un oggetto in particolare- lanciò sul tavolo una chiave magnetica sulla quale era inciso il suo nome in codice: Sherry- cos'ha da dire in proposito?"

Shiho la prese, rigirandosela tra le mani. Aveva un'espressione cupa, i capelli le cadevano davanti al viso.

"Miyano- Clay si poggiò al tavolo guardandola teneramente- deve dirci assolutamente tutto. Solo così potremmo archiviare questa storia definitivamente."


 

La ragazza inclinò il capo guardandolo freddamente "Da piccola sono stata stuprata, da Atsushi Koba, meglio conosciuto come Gin. Da quel momento sono caduta in una spirale: la prima volta che è successo avevo da poco compiuto dodici anni, non sono riuscita a muovermi per tutto il giorno dopo. Ero molto debole psicologicamente parlando e Gin era il mio punto fermo, l'uomo sul quale avrei sempre potuto contare e decisi di andargli incontro; diventammo amanti. Quando mi diede questa- sollevò la chiave- avevo quindici anni. Era il giorno della mia laurea; dopo la cerimonia mi portò in questa casa, assolutamente enorme, la chiave aveva un magnete speciale: il cancello si apriva solo con quello. Ho vissuto lì sino al giorno della mia fuga."

L'agente si tirò indietro i lunghi capelli biondi "Grazie pe-"

"In quella casa ho avuto due aborti spontanei."

“Non è necessario signorina Miyano.”

“Oh, invece sì, agente, è necessario. Ha insistito tanto e ora si tira indietro?”

Silenzio.

“Quando è avvenuto il primo avevo quasi sedici anni e fu in seguito ad una violenza: ne uscii molto male.

Mi curai da sola, ovviamente, non mi era dato nemmeno andare in ospedale, per avere un po’ di tregua.

Ho sempre avuto il presentimento che sarebbe stato un maschio: per quel po’ che l’ho tenuto in grembo posso dire che stavo davvero male, solo un uomo può farti sentire così.

So che è una cosa sciocca, ma l’ho sempre pensato.”

 

Clayton si passò una mano sul viso e sospirò.

 

“ Il secondo avvenne verso i diciasette anni o poco più, il bambino aveva due mesi. Morì a causa del mio lavoro in laboratorio, durante degli esperimenti venni incautamente a contatto con delle tossine.”

Shiho alzò lo sguardo,sfrontata “dunque, le basta?”

“vada signorina Miyano.”

 

 

 

 

Fuori da quella centrale Shiho alzò il capo verso il cielo terso, il suo volto era inespressivo.

Estrasse il cellulare dalla tasca e scrisse un messaggio a Shuichi dicendogli che era andato tutto bene.

 

Era stata una giornata pesante, anche troppo.

L’incontro con Shinichi, il giorno prima, l’aveva letteralmente stesa e, essersi ritrovata Mouri all’ospedale, quella mattina, non era stato d’aiuto.

 

 

Hai sbagliato, Shiho, puoi prendertela con me quanto vuoi, ma hai sbagliato.”

 

Però, aveva cacciato fegato, la ragazza.

 

Io non me la prendo con te, affatto. Quindi, non cercare di addossarmi il peso dei tuoi sensi di colpa.”

Non ti sto addossando nulla, ti dico solo che non puoi essere arrabbiata con me perché ho colto un’occasione che aspettavo da diec’anni.”

Gli animali si arrabbiano, Mouri, qunado si parla di esseri umani si dice ‘adirare’.”

Mi prendi in giro?”

No.”

Fece una piccola pausa.

L’occasione che aspettavi da diec’anni?”

Sì.”

Questo significa che, per tutto questo tempo, non hai fatto altro che aspettare nell’ombra che tra me e Shinichi andasse male per poi inserirti tu, l’amica di sempre che lo ama con tutta l’anima?”

N-no, non è questo che intendevo...”

Oh sì, che lo è- sorrise- perché sei qui? Per pulirti la coscienza? Per spiegarmi cosa? Qualsiasi sia la ragione, Mouri, non mi interessa.”

Shiho, ti prego...”

La rossa si sedette sulla sedia girevole “Ran, qualunque sia la ragione, non mi interessa, non voglio ascoltarti o, perlomeno, non ora. Vai, per favore, e chiudi la porta.

Voglio solo dirti…”

E io ti ho detto che non è questo il momento di dire, vai.”

Solo cinque minuti, aspetta t-”
“Ho detto vai.”

 

Era stata stronza, più del solito, s’intende.

Eppure non riusciva a sentirsi in colpa.

Non le importava.

Adesso era un’altra la questione che più le premeva: doveva parlare con Agasa.

 

Shiho!”

Lei lo aveva guardato con gli occhi lucidi, era quasi riuscita a sorridergli.

Aveva osservato quel viso rugoso e i baffi canuti più folti di quanto ricordasse; le lacrime scendevano più in fretta di quanto avrebbe voluto. Si voltò e si allontanò a passo svelto.

SHIHO, ASPETTA!”

Ma lei non si voltò.

 

 

Adesso non ce la faceva più, doveva vederlo.

 

 

 

 

 

 

*Clayton Danvers: il nome è preso da un personaggio della serie tv Bitten.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A.A.

Beh, chi non muore…

come state? Ne è passato di tempo e, anzi,

mi scuso per averne fatto passare così tanto.

Ora sono qui e intendo restarci, questa storia merita una degna conclusione e io

intendo darglielo.

Sono legata a questi personaggi, sono legata a voi lettori e vi prometto che non vi lascerò.

Il capitolo di oggi è introduttivo, esplicativo, presentativo, nulla di impegnato, dal prossimo le cose cominceranno a muoversi un po’.

Spero che vi piaccia e che continuerete a seguire la storia, lo spero con tutta me stessa.

Se vi fa piacere, lasciate una piccola recensione <3

Un bacio a tutti voi

Al prossimo capitolo

Ross^^

  
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