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Autore: rose07    26/07/2009    3 recensioni
Un ritorno inaspettato a Digiworld e un'amicizia messa a dura prova: quella che lega Tai e Matt.
Coppie trattate: Sora/Matt; Mimi/Tai.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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«BASTA! BASTA! BASTA! BASTAAA!» Koushiro Izumi urlava a perdifiato da più di dieci minuti.

L’esasperazione aveva preso in lui il sopravvento e aveva seriamente pensato di sbattere quel dannato portatile per terra.
Joe, spaventato, stava dietro a fargli aria con un vassoio, visto che di ventagli non se ne vedevano in giro e, a parte questo, era rimasto perplesso non appena il rosso aveva incominciato a deprimersi e a sparare simili sciocchezze come “smettila di farmi aria, burino!”.
Beh, faceva caldo, no? Chi non vorrebbe farsi aria?, pensava Joe tranquillamente. E continuava.
«E’ impossibile! Sono stufo! Dove si è cacciato quel vecchiaccio di Gennai ora che ci serve?! E’ il terzo giorno che siamo qui e la mia ragazza si starà preoccupando a morte!» strillava.
«Prendine il lato positivo. Gesù è resuscitato il terzo giorno. Magari oggi è la volta buona che-»
«Ma chiudi il becco, Joe! Tu e le tue fisse religiose!» lo ammonì il rosso sedendosi  «Il fatto è perché ‘sto dannato varco si è chiuso? Di solito sta sempre aperto!»
«Boh, Izzy, che te la prendi affare?» posò il vassoio Joe, mentre il rosso pensava  “finalmente!”.
 «Noi siamo i “prosciutti”... ehm, i “prescelti”!»
«Grazie, sei molto rincuorante!» Izzy naturalmente era sarcastico, ma Joe l’intese come un complimento.
«Lo so. Chiamami quando hai problemi che Mister Muscolo te li risolve!» Il più grande fece vedere i suoi “muscoli”.
«Ma va’, che sono quelle merde?!» Izzy si risedette, deprimendosi ancora
«Cosa dico a Frankie una volta tornati a Tokyo? Che il mio computer ci ha divorati? Eh? EH?! Joe, rispondi!» Ma il blu era uscito fuori a fumarsi una sigaretta che nemmeno sapeva fumare.
«Nemmeno m’ascolta, quel babbuino in fase d’eccitamento!» sbottò «Ma tu dimmi che vita dannata! Tentomon che ha il sonno pesante... Con chi posso parlare io, eh? CON CHI?!» il ragazzo si girò verso la porta da dove erano appena entrati Tai e Matt ridenti
«AAAAH! E voi cosa ci fate insieme?!» esclamò teatralmente e con una mano sulla fronte. Quante ne doveva vedere!
I due ragazzi si guardarono perplessi.
«Abbiamo fatto pace» rispose Matt con tono ovvio.
«Ma va’! A chi la volete dare a bere? Anzi, andatevene via coi vostri scherzetti che sono abbastanza nervoso» Izzy si rimise a spulciare con il portatile, ignorandoli. Ma tu guarda, se doveva farsi prendere in giro così.
«Ehi, Izumi!» Tai gli mise una mano sulla spalla «Guarda che davvero veniamo in pace»
Il rosso si girò, guardandoli sorridere.
«D-dite sul serio?»
«Più seri di così!»
Izzy stava per mettersi a piangere commosso, ma rimandò le emozioni a dopo.
«Ma allora dobbiamo muoverci! Svegliate le ragazze! Svegliate TK e Kari!» 
«Noi siamo qui!» irruppero le signorine, cinguettando come degli usignoli.
Sora saltò in braccio a Matt e Mimi in braccio a Tai. Entrambi i ragazzi, presi alla sprovvista, si lamentarono per il peso ricevuto.
Il rosso guardò ancora la scenetta stupefatto. Ma quando avevano chiarito?! Sbatté la testa di qua e di là e si avviò a chiamare gli altri due fidanzatini.
«E Joe, non dimentichiamo!» si sentì urlare un burino imbizzarrito.
Tai e Matt si scambiarono un cinque, contenti.
Ce l’avevano fatta a fare uscir Izzy di senno. Un’impresa da campioni!
 
 
 
«Ora che siamo tutti qui riuniti...»
Joe sbuffò. «Dai, aggiungici anche “alla mensa del Signore” e Amen!»
«Cuciti la bocca, buri!» lo ammonirono.
Joe alzò la testa come segno di superiorità.
«Dicevo... se mi lascia finire...» Izzy guardò male il ragazzo con i capelli blu. Quest’ultimo emise uno strillo sdegnato.
Erano tutti nel luogo dove erano arrivati con il computer di Izzy in mezzo e con una stanchezza impressa nei loro occhi. Quella parola non si trovava.
«Ragazzi, come ho detto due giorni fa, c’è un codice che blocca il collegamento col varco per tornare a casa, quindi» a queste parole del rosso, Mimi sospirò afflitta «o collaboriamo o sono cazzi amari!» continuò.
«Senti, Izzy» lo richiamò TK, sbadigliando «La mia idea era quella di scrivere il nome di uno di noi, o magari di qualcuno»
«Bell’idea, Takeru!» sbottò il rosso, sarcastico «Ma ci abbiamo provato e non è successo niente»
«Eppure è l’unico modo» s’immischiò Kari, in difesa del suo ragazzo «Tutti i possibili nomi che abbiamo scritto non coincidevano. Propongo di ritentare!»
«Ci sto, sorellina» approvò Tai e,  rivolgendosi a Izzy, sussurrò «Fa quello che dice Kari, okay?»
«E se scrivete “Joe Kido”?» disse d’un tratto quest’ultimo «Secondo me partiamo!»
Scrisse il suo nome senza che gli altri assentissero, ma accorgendosi che mancava una lettera, prolungò la “o”, scrivendone un’ altra.  Start. Codice errato.
«Mannaggia alla pupazza!» urlò «Ero talmente sicuro!»
«E’ questo il guaio» sospirò Koushiro.
Gli altri incominciarono a discutere su quale potesse essere il codice giusto. TK, invece, era ancora della questione che la parola che stavano cercando coincideva con un nome. Un nome di qualcuno di loro.
Fece alcuni calcoli mentali, ma nessuno aveva un nome lungo otto lettere, anzi, solo Izzy, ma ci avevano già provato inutilmente. Rivolse uno sguardo a suo fratello, che stava parlottando con Tai accanto a sé. Ma allora... avevano fatto pace... e se fosse stato...?
Insomma, era stato l’ultimo avvenimento, no? Poteva essere che... sì, forse coincideva.
«Scrivete i vostri nomi!» esclamò.
«Cosa?» domandò Tai, non capendo.
«Con chi ce l’ hai?» chiese a sua volta Matt.
«TK, ascoltami...» tentò di farlo ragionare Izzy «E’ inutile. Non è un nome. E’ qualcos’ altro!»
«Ma provate a scrivere i nomi di Matt e Tai!» insistette «Proviamo quest’ultima soluzione!»
«Io non ci sto!» esclamò Joe «Vuole solo farci sbagliare!»
«Io invece ci sto» approvò Sora, mettendo una mano sulla spalla del “cognato” «E’ la nostra ultima speranza»
«Forse ha ragione» mormorò Mimi, in fase depressiva. Voleva solamente tornarsene a casa...
Izzy sospirò. «E va bene. Ma non accadrà niente»
Sia Tai, sia Matt si guardarono.
«Pensi che funzionerà?» gli domandò il biondo, insicuro.
«Non lo so, ma proviamoci» rispose l’altro, avvicinandosi al computer.
«Aspetta!» lo fermò «E se non funziona?»
«Fidiamoci di TK. Lui è la nostra speranza» gli sorrise il castano, mentre il biondino arrossiva un po’.
Forse aveva avuto la benedizione di suo “cognato”!
«Altrimenti può scordarsi di vedere Kari» scoppiò a ridere Tai.
O forse no, ripensò il biondino, afflitto, mentre la ragazza si arrabbiava.
«Ben detto!» disse Matt, mentre TK sorrideva «Avanti, Tai, scrivi»
Izzy gli porse il computer, aspettandosi nessuna reazione da esso.
«No, scrivi prima il tuo di nome» disse l’altro «E’ giusto così»
«Ma che dici?» chiese Matt, confuso.
«Vai» Tai spinse Matt in avanti «Digita ‘ste otto lettere e togliamoci il pensiero!»
Matt gli fece un ghigno, dopodiché, abbassandosi, scrisse sulla tastiera“TAIEMATT”.
«Ehi, ti avevo detto prima il tuo!» protestò il castano.
«Sta’ zitto» cliccò “invio” e, con gran stupore di Izzy, furono investiti da una grande luce aurea che a mano a mano si spense, lasciando posto all’immagine di un vecchio che si muoveva lentamente.
«GENNAI!» urlò Izzy. E stava anche per aggiungere “vecchiaccio di merda!”
«Oh, ciao Izzy, come stai?»
Il rosso non rispose, indignato
«Bene, ce ne avete messo di tempo!» esordì.
«Tempo?!» esclamò Tai, stupito «Lei sapeva tutto?»
«Ma certo» rise Gennai «Com’è che ridi tu, ragazzo? Ah sì… Eheheheh!» e lo imitò.
«'Cazzo si ride?» bisbigliò imbronciato a Matt che alzò le spalle.
«E’ stato lei!?» urlò Izzy in preda al panico «Ma lo sa che io ho una fidanzata che adesso sarà in pena per me?!»
«Oh, stai calmo, Izzy» rispose tranquillamente quello «Ho fatto in modo che il tempo passasse più lentamente sulla Terra, ma l’ ho fatto solo per tre giorni. Perciò, se non aveste indovinato la parola oggi, il tempo sarebbe trascorso normalmente»
«E per quale motivo?» domandò Joe, incasinato.
«Io non sono un Dio, caro» sorrise enigmatico «Ma sono contento che abbiate superato la prova»
«Che prova?» domandò Matt «Scusi, di che cosa sta parlando?»
«E’ ovvio. Voi siete tornati qui perché l’ ho voluto io. Sono stato io a ficcare la parola chiave sul tuo computer, Izzy»
 Il rosso grugnì.
«Vuole dire che è stato lei a far litigare Tai e Matt?» chiese Mimi, stupita.
«No, quello l’ hanno fatto da soli»
«Scusi...» irruppe Joe, arrabbiato «E se ne vanta?!»
«Caro Joe, anche tu hai collaborato» sorrise il vecchio «Non potevo aprire un varco da solo. Poi ad un certo punto, mi venne in mente che i vostri Digimon riuscirono a mettersi in contatto con voi, poco tempo fa. Allora aprii il mio computer e trovai il collegamento ancora in corso. Qualcuno deve avere staccato direttamente la spina»
Sora guardò Mimi, la quale sorrise a mò di scuse, pensando a Palmon.
«Verificai le probabilità che avreste avuto per tornare quaggiù. Erano poche. Così, notai un’ ombra buia che si stava abbattendo su Tai e Matt e decisi di rimediare. Vi ho trascinati fin qui in modo tale da scacciare via quella brutta cosa che si stava impossessando di voi» mostrò una luce scura tra le mani.
«Senta, Gennai» fece Matt «Può spiegarci perché d un tratto» si toccò il petto «è fuoriuscita una luce simile da qui? E’ successo sia a me che a lui e non sappiamo cosa significhi»
Tai sbarrò leggermente gli occhi, sentendo quelle parole. E meno male che voleva tenerselo per sé!
«Ma a noi non avete detto niente di questa luce!» esclamò Izzy, mentre gli altri annuivano.
«Ehm» balbettò Tai, non sapendo che inventarsi «Storia lunga, ragazzi»
«La prima luce che vi ha salvato da Nicolamon è stata quella del Coraggio» svelò Gennai.
«Ecco perché mi sono parato davanti. Era il mio Coraggio!» sbottò Tai, incredulo.
«Esatto. E quella fuoriuscita da te Matt, è...»
«… quella dell’Amicizia» continuò lui, poi abbassò lo sguardo «Il simbolo meno appropriato per uno come me» mormorò cupo.
«NO!» esclamò Tai e gli posò un braccio sulla spalla «Io e te siamo amici, giusto? Perché l’ Amicizia non dovrebbe fare parte di te?»
«Il Coraggio e l’Amicizia fanno assolutamente parte di voi anche se non avete più le Digipietre»
«Gennai, ma noi… Siamo ancora i Digiprescelti?» venne da chiedere a Sora.
«Già! Io sono confuso! Non capisco più qual è A e qual è B!» analizzò Joe.
«Come se tu fossi capace a farlo!» esclamò Mimi, molto scettica.
«Magari non lo siete direttamente visto che il vostro compito è terminato» rispose il vecchio «Ma i vostri simboli rimarranno vivi in voi per sempre»
Mimi tirò un respiro di sollievo. «Meno male!»
«Adesso andate!» li incitò Gennai «La vostra prova d’ Amicizia è finita»
«Quindi, lei...» parlò Izzy dopo un lungo silenzio e dopo che si ebbe calmato «L’ ha fatto per rafforzare il rapporto tra Tai e Matt?»
«Sì, ma anche tra di voi, non dimenticatelo. Da adesso in poi imparerete ancora di più a collaborare» spiegò «L’Amicizia è un bene prezioso e tu sei molto fortunato, Matt, a possederne il simbolo»
«E’ quello che gli dico sempre io!» rise Tai, mettendogli una mano sulla spalla.
«Grazie, Gennai» disse il biondo, imbarazzato.
Il vecchio rise a crepapelle. «Non dire così o mi farai arrossire! Bene, è il momento di salutarci. Addio, ragazzi Prescelti. Speriamo di rincontrarci un giorno»
 Gennai stava scomparendo dallo schermo. Il varco stava ritornando verde.
«Ragazzi tenetevi per mano» ordinò Izzy «Non sappiamo se è pericoloso»
Tutti annuirono. Salutarono i loro Digimon, abbracciandoli e facendo loro tante raccomandazioni.
«Stringiamoci la mano, Tai» disse poi Matt, dandogli la sua «Almeno così non ti perdo per strada»
«Simpaticone!» ridacchiò l’altro, afferrandola.
I giovani chiusero gli occhi e la luce verde acqua a tutti familiare li avvolse, mentre riecheggiava nell’aria un “tornate a trovarci” ed un “ certamente” detto con affetto intenso.









   
 
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