Ed ecco a
voi il terzo chap by teo
GIORNI DI GELOSIE 3
Harry
e Mike camminavano nel corridoio con passo veloce, per raggiungere il più
velocemente possibile la sala grande, Harry sembrava essere imbarazzato, il suo
viso era completamente rosso e il suo sguardo era fisso a terra; stava
ripensando a quello che aveva fatto poco prima e soprattutto se era stata una buona idea, naturalmente gli era piaciuto e gli aveva
riportato alla mente vecchi ricordi che credeva di aver dimenticato, inoltre
quel caldo bacio gli aveva fatto venire in mente il sogno fatto due notti
prima. Mike pensava invece all’impressione che i due avrebbero fatto se fossero
entrati insieme nella sala grande, insomma un professore e uno studente che si
presentano insieme e per giunta in ritardo alla cena non dovevano fare una gran
bella figura. Finalmente arrivarono davanti all’enorme portone di legno con
intagliati i simboli delle quattro differenti case;
Mike si fece coraggio ed aprì quella che per lui poteva essere la bocca
dell’inferno e, come sospettava, gli sguardi di tutti, alunni ed insegnanti, si
concentrarono sui due; i più sorpresi, nonché infuriati, furono però due occhi
color pece e un paio di occhi azzurri; subito tra la folla si fece strada un
brusio di voci che Harry si sforzò di ignorare mentre cautamente cominciò ad
avanzare, Michael invece incalzò un passo veloce e spavaldo. Il giovane grifone
era ormai arrivato al suo tavolo e, quando si sedette, fu tempestato di domande
come: “dove sei
stato?”, “cosa hai fatto?”alle quali il giovane rispondeva con vaghi “al campo da quidditch”, “a giocare a
quidditch”. Tutti, persino la sua amica Hermione, erano curiosi di sapere
dove il ragazzo dagli occhi di giada era stato tranne Ron che, dopo aver
consumato la cena, si diresse silenzioso verso il dormitorio, Harry si chiese
il motivo di tanta indifferenza nei suoi confronti. Finita la cena anche il
grifone si diresse verso il dormitorio; arrivato davanti al dipinto e dopo aver
sussurrato la parola d’ordine alla signora grassa, Harry salì le scale che
portavano alla sua camera da letto. Su un giaciglio vide quello che una volta
riteneva il suo migliore amico, una di quelle certezze che ora stavano andando perse insieme a tante altre. Il moro si cambiò e si sdraiò
sul suo letto e si addormentò non appena la sua testa toccò il candido cuscino.
Harry
si destò da una notte strana e senza sogni, rimembrò l’ “incidente”
della sera prima, sperando che nessuno se lo ricordasse, si vestì velocemente e
si diresse con passo svelto verso la sala grande; qui trovò Mike che si
imburrava magicamente un pezzo di pane. Harry si avvicinò a lui e, con un
sorriso, chiese
-
Scusa
è occupato?-
-
Si, veramente
aspettavo il giovane bambino sopravvissuto, per caso l’hai visto?........-
Rispose,
poi si mise a ridere con slancio seguito immediatamente dall’altro
-
Dai siediti!!! Allora, pronto per la lezione di oggi?-
Chiese
il giovane professore
-
Quale lezione?-
Domandò
Harry, con aria intontita nonché pensierosa
-
Quella di
Quidditch! Non se lo ricorda, signor vice allenatore?!-
Disse
Mike con un ghigno
-
Giusto!!!!!! Scusami me l’ero completamente dimenticato, sai… Con il
trambusto di ieri!-
-
Quale trambusto?-
Chiese
il professore con faccia angelica
-
Ma si dai, non
dirmi che non hai notato tutti quegli sguardi, altrimenti sarei davvero
preoccupato per la tua vista!!!- rispose Harry
La
faccia di Michael si incupì
-
Ah si, non farci
caso… Vedrai che tutto passerà e la storia si dimenticherà-
Purtroppo
Mike non aveva mai avuto così torto.
Durante
la lezione di cura delle creature magiche, Harry si trovò troppo spesso preso
di mira da sguardi indagatori e fu il protagonista dei vari mormorii.
-
Non preoccuparti
Harry, prima o poi si stancheranno-
Era
la voce di Hermione
-
Si stancheranno
di fare cosa?-
-
Di guardarti no!?-
Disse
la ragazza senza indulgenza
-
Ah… Non li avevo
neanche notati…-
Finse
Harry.
Il
restante pomeriggio passò lentamente, fino alla lezione di Quidditch.
Dire
che c’era più di mezza scuola ad assistere alla prima lezione di volo del
professor Michael ed Harry, poteva benissimo essere un dolce eufemismo; tutti
gli studenti che non avevano nulla da fare in quell’ora erano seduti sugli
spalti del campo da Quidditch, mentre fremevano dalla curiosità di vedere i due
mori all’opera.
I
due insegnanti avevano in mano le rispettive scope e stavano pazientemente
aspettando che i ragazzini del primo anno di Corvonero si mettessero uno di
fianco all’altro, con le scope per terra, vicini ai
loro piedi; quando furono tutti ai loro posti, il professore spiegò che
avrebbero dovuto dire, al suo via, un bel “SU” con tutta la decisione che
possedevano.
Come era
successo alla prima lezione di Harry, nessuno riuscì a far arrivare il proprio
manico nella mano. Dopo qualche tentativo, però, cominciarono
a vedersi i primi frutti: quasi la metà degli allievi riuscirono ad avere la
scopa in pugno, con un sorriso entusiasta in faccia.
-
Molto bene
ragazzi… Ora mettetevi a cavallo dei vostri manici e
tenete le vostre mani ben salde davanti a voi. Uno per volta farete
un giro accompagnati da me e Potter.-
E
così i ragazzi cominciarono a fare la loro prima esperienza di volo; ad un
certo punto però una bambina dai biondi capelli, diede una spinta
alla scopa che la fece alzare facendole perdere il controllo. Fortunatamente
Harry aveva i riflessi pronti, cosicché riuscì ad evitare alla ragazzina un
braccio rotto, com’era successo a Neville durante la sua prima lezione.
-
Tutto a posto? Ti
sei fatta male?-
-
N… No, non si
preoccupi…-
Per
buona sorte il resto della lezione trascorse senz’altri intoppi; quando suonò
la campana i ragazzi, ancora tutti emozionati, salutarono e ringraziarono i due
professori.
-
Allora come sono
andato? Insegno bene?-
-
Benissimo Mike,
sei portato ad insegnare…-
-
Ah già, senti…
Quasi me ne dimenticavo: domani è il mio compleanno e pensavo di fare una
piccola festa in sala grande aperta a tutti… Ti va di
venire?-
Harry
guardò il ragazzo sorpreso, si era completamente dimenticato
che giorno sarebbe stato domani.
-
Con molto
piacere! Potevi dirmelo prima però, ora mi dovrò inventare un regalo bellissimo
in poco tempo…-
-
Non ti
preoccupare…Al massimo sconterai una pena che deciderò in data da destinarsi!-
Un
ghigno sadico si dipinse sulle labbra del professore, segno che Harry si
sarebbe dovuto aspettare qualcosa di pericoloso.
Dopo
aver discusso sull’orario della festa, i due si lasciarono, Mike che andava a
parlare agli elfi domestici ed Harry che si accingeva a raggiungere la sua
stanza cercando di trovare un bel regalo da fare al suo professore preferito.
Bene
ragazzi… Ed ecco a voi il terzo chap! Che ve ne pare???
Piace? E’ vero che comunque lasciate un commentino?
Mi
raccomando, recensite anche a me visto che l’ho scritta anche io… baci8 teo