Commentate numerose!
Capitolo 2
La mattina
dopo, mentre Ponchi e Kairy seguivano
la lezione di Trasfigurazione, Bads e Pepe si avviarono nei sotterranei
con i
rispettivi compagni di corso.
Da lontano
videro Neville Paciock che attendeva
tremolante la lezione di Pozioni, strano pensare che il giorno prima
era così
figo!
Pepe si
arrischiò a salutarlo, mentre Bads mise
il broncio e lo guardò di sottecchi.
Dopo pochi
istanti il professore più sexy
dell’universo aprì la porta dell’aula e
fece entrare i suoi studenti con un
comando meccanico, mentre Bads iniziava a disperdere il frutto delle
sue
ghiandole salivari per tutto il corridoio.
Bads si
sedette di fianco ad una sua compagna
serpe, mentre dall’altro lato a distanza di un braccio vide
sedersi Pepe.
Subito
cominciarono a parlarsi a gesti, mentre
tutti si accorsero di loro alitando fortemente, scocciati.
E mentre Bads
le faceva intendere a gesti che
quel giorno il loro prof aveva il completo nero perla, e mentre Pepe le
faceva
intendere a gesti che era fumata perché il nero perla non
esisteva, il
professor Piton si voltò incacchiato e lanciò un
gesso a Pepe, facendola
capitombolare all’indietro, suscitando
l’ilarità dei serpeverde e soprattutto
di Bads che la indicava ridendo con la sua solita risata malvagia.
“Signorina
Bads, per quanto la sua risata
malvagia sia assolutamente gradevole, le devo chiedere di smettere
prima che le
tiri un gesso, cosa che mi renderebbe lievemente nervoso”.
Bads, con la
sua indole pacata e apatica, svenne
parecchie volte a quelle parole, e dopo che riuscì a gemere
un “sì, signore”,
tornò a guardare Pepe, sperando avesse sentito che parole le
aveva rivolto.
La lezione si
tenne normalmente, tranne per le
occhiate lievemente sgranate delle nostre due eroine verso Neville
Paciock, che
sembrava ancora più sfigato mentre si prendeva i complimenti
gentili di Piton.
-secondo me
è tipo Superman- le mimò Pepe
indicando un paio di occhiali e imitando uno strappo della camicia.
-può
darsi, e si aziona col favore delle
tenebre?- rispose Bads simulando un tramontare della sua mano.
-secondo me
si- disse Pepe, semplicemente
annuendo.
-è
la cosa più stupida che abbia mai sentito…-
disse Bads semplicemente ridendo.
Pepe la
guardò malissimo e tornò ad occuparsi
della pozione prima che la voglia di saltarle addosso e affogarla nel
calderone
fosse troppa per poterla reprimere.
“Signorina
Bads?”
Bads smise di
ridere, e cominciò a trattenersi
per non piangere.
“Sì,
signore?”
“Mi
sembrava di essere stato sufficientemente
chiaro prima, o sbaglio?” disse minaccioso avvicinandosi.
La ragazza,
con la coda tra le gambe, tornò alla
sua pozione e ci badò fino alla fine della lezione.
Quando decise
che forse era meglio scappare prima
che il professore le lanciasse qualche gesso oltre che il suo sguardo
più
gelido, l’uomo la chiamò.
“Signorina
Bads, lei si fermi qui un momento”
La ragazza,
che stava fuggendo in punta di piedi,
lasciò cadere la borsa sconfitta e si trascinò
fino alla cattedra, guardando
Pepe in cerca di un aiuto, ma quella la guardò alzando le
spalle e ridendo di
gusto.
Quando tutti
uscirono Severus Piton sorrise e
guardò la sua sottoposta.
“Inchinati
al mio cospetto, mia fedele
sottoposta!” disse con enfasi alzando lo sguardo.
“Oh
mio signore!” gemette la ragazza buttandosi
sulle sue gambe e sorridendo contenta: “Non siete
più arrabbiato con me?”
“Solo
se mi porti notizie decenti!” disse
minaccioso.
Lei sorrise,
ma fu costretta a fare una faccia
spaventata mentre lui si guardava le unghie; non è che
avessero scoperto molto,
dopotutto.
“Sto
aspettando…” disse l’uomo guardandola di
nuovo.
“Oh… sì, mio signore! Beh,
ecco… ho trovato altre tre compagne!” disse sicura.
“Bene,
chi sono?”
A quella
domanda volle sotterrarsi.
“Beh,
la signorina Kairy di Corvonero…”
“Quella
che legge di uno strano topo
antropomorfo?” chiese stupito il suo signore.
“Ehm…
sì, e ha sviluppato un grande senso del
mistero!”
L’uomo
annuì poco convinto, e pensare che quella
era la sua migliore recluta!
“Poi…
poi la signorina Ponchi… di Tassorosso…”
“Quell
essere talmente sdolcinato da emettere
miele da ogni poro?”
“Ci
aiuta negli interrogatori…” disse poco
convinta lei stessa.
“Ah…
non dico niente solo perché mi fido del tuo
intuito. E la terza?”
E Bads non
rispose, non voleva. Cioè… Pepe?!
Bisbigliò
qualcosa in aramaico antico e rimase
zitta.
“Come?”
Ribisbigliò
qualcosa in turco e aspettò.
“Signorina
parli chiaramente, e in una lingua che
io possa decifrare!”
“La…
la signorina… P-Pepe… di
Gr-Grifondoro…”
Silenzio.
Attimi
infiniti di silenzio.
Stranamente
Piton non aveva ancora avuto nessuna
reazione.
Che fosse
finito in coma irreversibile?
“P-professore?”
chiese incerta la ragazza.
E lui si
alzò lentamente.
La
guardò dall’alto in basso.
“CHE
COOOOOSAAAA?!?!?!?” urlò sfogando il suo
dolore.
Erano solo le
sei di sera, ma era già buio pesto.
Ron Weasley stava facendo ritorno al dormitorio di Grifondoro dopo
l’allenamento di Quidditch, sbadigliando come un ippopotamo
inferocito sul
punto di attaccare. Ad un certo punto sentì un rumore
sonoro, come un colpo.
Sbonk. Gli ci vollero circa tre secondi per capire che era la sua testa
ad
essere stata colpita. Poi svenne.
“Ma
uffa non arriva?!”
“Dai,
stai tranquilla, lo sai che è sempre in
ritardo”
Ron
aprì lentamente gli occhi, ancora rintontito
per la botta.
Dov’era?
Cos’era successo? Di chi erano quelle
voci gracchianti?
“Guardate
ragazze, si è svegliato!” disse una. E
subito si ritrovò circondato da tre strane ragazze, che lo
guardavano con la
stessa curiosità con cui un bambino guarda un criceto che
gira sulla sua ruota.
“Sembra
sorpreso.” disse una.
“Certo
che lo è! Non è abituato a essere
circondato da ragazze. Se poi sono fighe come noi
tre…”
“Quattro”
puntualizzò una voce: “Eccomi qua! Ci
sono anche io.”
“Alla
buon ora!” urlò una.
“Scusa
sai! Sono una donna impegnata, IO! Non
come te che passi le giornate a gozzovigliare!”
urlò in rimando la ragazza che
era appena entrata.
“Volete
finirla voi due?!” urlarono in coro le
altre due ragazze. Ron era confuso, non ci stava capendo niente (non
che sia
una novità ndAutrice).
“Molto
bene”
Le ragazze
sembravano essersi calmate e ora
quella con i capelli neri aveva assunto un tono di comando:
“Avete fatto quello
che vi ho chiesto?”. Per risposta le ragazze indicarono nella
direzione di Ron,
che stava iniziando a spaventarsi.
La ragazza si
avvicinò a lui con aria minacciosa.
“Dicci tutto quello che sai!” tuonò.
Ron
diventò tutto rosso e iniziò a piagnucolare
qualcosa di incomprensibile a proposito di squadre di Quidditch e
schemi di
gioco.
“Ma
no, razza di snaso raffreddato! Non sono le
idiozie sul Quidditch che ci interessano!”.
Il tono della
voce di Bads era diventato ancora
più minaccioso, tanto che Ponchi, impietosita dalla faccia
di Ron che era
diventata scarlatta, decise che era ora di intervenire.
“Ehm,
scusala. Fare gli interrogatori la anima
sempre!” disse lanciando un’occhiataccia a Bads che
si fece piccola piccola:
“Quello che la mia amica voleva chiederti è: COSA
AVETE SCOPERTO TU E I TUOI
AMICI SUONATI COL PALLINO DI INFRANGERE LE REGOLE
SULL’ASSASINIO DELLA SPRITE?!
E VEDI DI DIRCI
Silenzio.
“Per
favore” concluse dopo aver ripreso fiato.
Un brivido
gelido si diffuse per la stanza, Ron
più confuso, esasperato e spaventato che mai emise un
grugnito che le ragazze
tradussero con “Niente”.
“Forse
non mi sono spiegata…” riprese Ponchi
afferrando il povero ragazzo che si stava pentendo ogni minuto di
più di non
essere rimasto nello spogliatoio a sentire Harry che cantava a
squarciagola
sotto la doccia la canzone dei Puffi: “Vogliamo sapere cosa
avete scoperto!
Anche se tu e il tuo compare non riuscireste nemmeno a trovare la
piovra
gigante nel lago nero, Hermione Granger non è
così stupida! Avrà di sicuro
trovato qualcosa. DIMMI SUBITO COSA!”.
Ormai piangeva
istericamente: “E’ la verità! Lo
giuro! Subito dopo essere uscito dall’ufficio di Silente,
Harry si è
dimenticato ogni cosa e se n’è ricordato solo
ieri, mentre copiava i compiti di
Astronomia! Non abbiamo ancora iniziato! NON FATEMI DEL MALE VI
PREEEEEEEEEEGO!
SONO COSI’ GIOVANE! NON HO
“Chissà
come mai” commentò Kairy guardando la sua
divisa sporca di fango e i capelli arruffati che lo facevano
assomigliare a un
fungo marcio: “Va bè ragazze, direi che ormai
questo qui non ci serve più!”
Ron Weasley le
guardò con gli occhini sgranati e
pieni di lacrime
“Possiamo
andare nella Sala Grande! Sto morendo
di fame!”
“Sììììì
andiamo” dissero le altre mollando lì
Ron. Lo ritrovarono due ore dopo, con le braccia abbracciate alle
ginocchia,
che dondolava con uno sguardo perso nel vuoto continuando a mormorare
“io non
so
niente…io…niente…io…mai…ragazza…niente”.
Le ragazze
trangugiarono come maiali, si
stravaccarono sulle panche della Sala Grande e poi decisero di darsi un
contegno.
Col solito
linguaggio a gesti che ormai aveva
stufato l’intera scuola, si accordarono per trovarsi nella
Stanza delle
Necessità, subito dopo che Pepe avesse saccheggiato la
cucina con il suo solito
charme.
“Eccoci
giunte.” disse Kairy quando tutte furono
arrivate alla base.
Si
guardò intorno, osservando le sue compagne di
sventure.
Bads
sonnecchiava col sedere per aria, mormorando
qualcosa nel sonno.
Pepe poco
lontano beveva come un’ossessa, come se
le fosse appena morto un parente, peccato che beveva così
sempre.
Ponchi,
vedendo che le altre due non ascoltavano
Kairy, decise a sua volta di non ascoltare, per ‘seguire la
massa’, diceva lei…
“Ragazze?”
chiese Kairy guardandosi intorno,
spazientita.
Nessuno le
diede retta più del dovuto, tranne
Pepe che disse, mezza ubriaca: “ShiIIiii??”
Respirando
lentamente la guardò incenerendola.
“Sveglia
quella buona a nulla e cominciamo la
riunione!” sbottò la ragazza alzandosi e andando a
scaraventare le bottiglie
vuote giù dalla finestra.
“Ok!”
disse facendo partire dal cervello un
comando che smaltisse tutto l’alcool superfluo nel suo
organismo, del resto ne
aveva bisogno: doveva solo smaltire quel che bastava per non essere
ubriaca.
Per il resto
il suo corpo ormai era diventato
bravo a dis-ubriacarsi.
“Forza
Bads!” urlò Pepe svegliando l’altra,
mentre Kairy sistemava la stanza e convinceva Ponchi di continuare a
seguire la
massa, che adesso aveva deciso di ascoltarla.
“Benissimo!”
disse dopo qualche istante davanti
alle sue truppe mezze affondate nei cuscini, che si reggevano solo con
la forza
dei gomiti.
Davanti ad una
lavagna prese un gesso.
“Facciamo
il punto della situazione.
Suggerimenti?”
Nessuno
parlò.
Poi timorosa
Ponchi alzò la mano.
“Sii?”
chiese gioviale il generale.
“
Pepe
ghignò in sottofondo, mentre Kairy ormai
cercava di convivere con la certezza che le persone serie sul pianeta
terra si
stavano via via estinguendo.
In ogni caso
scrisse lo stesso l’avvenimento
centrale nell’angolo in alto a sinistra della lavagna, tanto
perché
“Ok,
“Ma
per il resto?” chiese Kairy: “Cos’abbiamo
scoperto?”
“Che
Harry Potter indaga.” disse semplicemente
Pepe, senza che Kairy osasse strozzarla.
“Qualcosa
di più elaborato?”
“Bisogna
partire dalle cose semplici per fare
concetti elaborati!” disse saggiamente Bads:
“Quindi dovresti scrivere che Sev
è sexy… è un punto chiave della
storia.”
Non seppe dire
neanche lei il perché, ma era
talmente celebrolesa in quel momento per quelle zucche vuote, che
osò pure
scrivere sulla lavagna “Sev è sexy”.
“Allora
contente?” disse scocciata: “Adesso per
favore cominciamo a ragionare!”
“Va
bene, partiamo da qualcosa di concreto!”
disse Pepe, incrociando gambe e braccia, assomigliando quanto
più possibile ad
uno gnomo da giardino.
“L’interrogatorio.”
disse semplicemente Bads,
mentre Kairy appuntava il nome di Ron Weasley.
“Cosa
sappiamo dell’interrogatorio?” disse Kairy
porgendo il gesso a Ponchi, che lo guardava bramosa da un pezzo.
“Il
rosso ci ha detto che non hanno cominciato a
fare niente.” disse Ponchi scrivendolo sulla lavagna, con una
grafia tutta
ghirigori e fiori, alla cui sola vista Bads dovette per forza di cose
fare una
visitina al bagno più vicino.
“Ha
mentito sicuramente…” disse Pepe
convintissima, ancora ferma nella sua posizione dato che non riusciva a
districare gambe e braccia: “Non possono non avere fatto
ancora niente, non è
umanamente possibile…” aggiunse sicura, tentando
di non dare sfogo alla
frustrazione crescente.
“Beh,
non è detto.” disse Kairy guardando
schifata Bads che rientrava nella stanza, per nessun motivo in
particolare
veramente.
“E
che altra giustificazione ci troveresti?”
disse Pepe sempre più convinta della sua scelta, come del
fatto che le sue
gambe non si sarebbero districate più.
“
Ponchi intanto
appuntava tutto con estrema
precisione, facendo frecce e collegamenti ovunque nella lavagna.
“Deve
aver supposto molte cose quella scopa… non
è in grado di fare un pensiero così complesso
senza riuscire ad esprimerlo in
più giorni.” disse Bads alludendo al lieve malanno
d’asma che affliggeva la
ragazza.
“E
allora cosa dici tu?”.
“Secondo
me è vero.” disse Bads distogliendo lo
sguardo dalla lavagna, sentiva già di aver perso qualche
diottria per quei
fiorellini ovunque.
“Non
hanno ancora cominciato a fare niente… non
sanno da che parte girarsi.” disse sbadigliando, sperando che
con quella
rivelazione si potesse finalmente andare a dormire.
Intanto Ponchi
cambiò colore di gesso per
scrivere il parere di Bads.
“Non
può essere così facile… se no avremmo
già
risolto…” disse Kairy con una mano sotto al mento:
“Secondo me la questione è
più complessa… dato che quel ragazzo ha il
quoziente intellettivo di un
batterio di una vaccinazione hanno deciso di buttarlo fuori e indagare
senza di
lui…” disse alle altre, che la guardarono
corrugando la fronte e spalancando la
bocca stupite.
“Davvero
ragazze!” continuò convinta gesticolando
come un predicatore: “Agiscono senza di lui, con tutto quello
che ho da dire
sulla Granger, non è proprio una stupida! E poi
Harry…”
“Oh
Signore, non ancora!” gemettero tutte.
“Harry
non è proprio uno sprovveduto ecco!”
concluse arrossendo.
A quel punto
si scatenò il caos.
A causa
dell’affermazione di Kairy, Bads e Pepe
iniziarono a ridere freneticamente, reazione che fece perdere alla
ragazza quel
briciolo di pazienza che le era rimasta, e con la grazia di un gigante
si buttò
in mezzo alle due, che non smettevano di ridere.
“Che
c’è da ridere?! Questa è la
verità! E poi è
coraggioso! A differenza del tuo Piton che passa la vita ad ammuffirsi
nel suo
sotterraneo polveroso dimenticando perfino di lavarsi!!!”
Bads smise
immediatamente di ridere: “Come hai
detto, scusa?” disse con una nota di irritazione nella voce.
“Mi
hai sentito benissimo! Piton è unto e non si
lava!”.
Accadde in un
attimo. Il capitano saltò addosso
al generale e le due iniziarono un incontro di wrestling
all’ultimo sangue,
anzi all’ultima tirata di capelli. Pepe, vedendo che la
situazione iniziava a
degenerare provò a intervenire “Ragazze! Per
favore, ora calmatevi!” ma le due
non si calmarono affatto.
“Chiudi
il becco tu! Fan del rosso!” e prese
dalla frenesia della lotta tirarono dentro anche lei.
“HO
RAGIONE IO!” “NO IOOOOOOO!”
“PITON E’ UNTO!”,
e andarono avanti così, scalciando, scazzottandosi,
strappando tutto ciò che si
trovavano sotto mano e urlando come dei gatti con il mal di denti.
Intanto,
sdraiata su un banco e con ancora i
gessi colorati in mano,
La lite
andò avanti ancora per ore? Minuti?
Secondi? Non si sa.
In ogni caso
le ragazze avevano raggiunto un tono
così alto da svegliare pure il placido sonno della Ponchi
nel bel mezzo di un
sogno che la vedeva protagonista di un allegra corsa fatta di salti e
rimbalzi
nella foresta proibita con Neville Paciock, cantando bramente
trallallà.
E Ponchi
detestava quando i suoi sogni
trallallosi venivano interrotti sul più bello.
Questa volta
era davvero arrabbiata. Senza
neanche proferire parola, si gettò tra le litiganti e,
tirandole per i pochi
capelli che erano rimasti nelle rispettive teste, le
scaraventò sul primo banco
che si trovò a portata di mano urlando come una banshee:
“ORA MI AVETE PROPRIO
STUFATO! SIAMO QUI PER RISOLVERE UN MISTERO E VOI PENSATE SOLO A
LITIGARE!
INSOMMA! VEDETE DI DARVI UNA CALMATA SE NO IO… IO ME NE VADO
E NON VI PARLO
PIU’!”
Le ragazze
erano allibite. Mai
“Va
bene, perdonate. Ma la prossima volta che
interrompete un mio sogno in cui corro cantando trallallà
con Neville me ne
vado sul serio!”.
Un lampo
attraversò la mente di tutte. NEVILLE!
Come avevano potuto dimenticarsi del loro salvatore e del prezioso
quanto
oscuro indizio che gli aveva fornito?
“Ponchi,
sei un geniaccio!” dissero in coro
sorridendo e scodinzolando.
La ragazza le
guardò confusissima, gli istinti
omicidi svaniti in una nuvola di zenzero.
“Dai,
continua a scrivere sulla lavagnetta
intanto che stiamo quagliando! Andiamo a pieno ritmo!” disse
Pepe, mentre tutte
riprendevano i propri posti.
“Allora,
cosa ci ha detto di preciso Neville
Paciock?” chiese Bads, la cui memoria era inversamente
proporzionale
all’instabilità del suo umore.
“Hic
quid cercatis in vestro core est” disse
Ponchi scrivendolo in blu sulla lavagnetta, facendo sentire Bads utile
come uno
shampoo per Piton.
“E
che diamine vuol dire?” chiese Pepe in una
frase ovviamente riferita a Kairy.
Come previsto
tutte si voltarono verso le latinista,
grecista e a volte anche turchista amica Corvonero.
Kairy non si
accorse degli sguardi ossessivi fino
a che un silenzio irreale colpì le sue orecchie.
“Io?”
“Traduci!”
dissero le tre guardandola.
Lei sorrise
fiera ed orgogliosa della scelta
fatta dalle ragazze, anche perché forse non sapevano a chi
altro chiedere.
“Metterò
in campo le mie più inaudite e oscure
capacità per tradurre questa frase dal dubbio
significato!” disse decisa,
concludendo con una risata malvagia.
Le altre
rabbrividirono ed indietreggiarono di un
passo, quando Kairy traduceva, era meglio starle alla larga.
Cominciò
a fare stelle, strisce e collegamenti
tra una parola e l’altra, scrivendoci sopra la loro funzione
nella frase,
spargendo tanto di quel gesso dietro di sé che le ragazze
furono sommerse fino
alle caviglie di polvere.
“Ho
capito!” disse soddisfatta di sé, una volta
di più.
“Grande
Kairy, cosa vuol dire?”
“Colui
che cercate è nel vostro cuore!” disse
sorridendo.
Silenzio, come
al solito, e si guardarono tutte.
“Siamo
punto e a capo, cara Kairy.” disse Bads
guardandola scettica.
“Questo
c’è scritto!”
“Ma
sei sicura, guarda a fondo nello scritto, non
hai dimenticato niente?”
“Non
è un testo di filosofia, Pepe, è una frase!
Questo c’è scritto!”
“Non
vuol dire niente!”
“Ma
invece sì che vuol dire!” disse Kairy,
dimostrando anche alle altre che solo la traduzione ti dà la
sicurezza: “Vuol
dire che colui che cerchiamo è nel nostro cuore!”
“Grazie
della spiegazione fantascientifica…”
disse Pepe scettica.
“Nel
mi cuore c’è solo Sev, quindi nel mio cuore
non è…” disse Bads guardandosi in modo
infantile sul petto.
“Magari
è stato Piton, scommettiamo?” disse Pepe,
più per farla stare zitta che per altro, riuscendo
nell’intento, tra l’altro.
“Nel
mio cuore c’è la pace nel mondo.” disse
Ponchi.
“Grazie
Ponchi, adesso stiamo meglio.” dissero un
po’ scettiche, ma dovettero constatare che davvero si
sentivano un po’
rincuorate.
Anche
perché, poco ma sicuro, erano più avanti di
Potter & co.
“Meglio
andare adesso.” disse Bads, i cui sbadigli
quasi facevano vedere lo stomaco.
“Giusto,
ci penseremo domani, quando saremo più
sveglie.” convenne Pepe alzandosi dal giaciglio e
avvicinandosi alla porta,
portandosi via una Ponchi addormentata e tutta rannicchiata su
sé stessa,
posizione che la rendeva molto prensile.
E
così scapparono via, lasciando Kairy, ancora
intenta a sproloquiare sui significati nascosti di quella frase, che
aveva
rigirato per ore interminabili come un calzino, e Bads che aveva fatto
finta di
ascoltarla per la maggior parte del tempo, per poi staccare
l’audio e annuire
solamente, pensando ai fattacci suoi.
Rimasero in
silenzio per un po’, guardandosi
intorno e sospirando.
“Beh,
andiamo anche noi?” chiese Bads dopo minuti
infiniti.
“Va
bene, mi sono un po’ stufata.” rispose
l’altra
lasciando perdere la sua statura composta e ingobbendosi tutta.
“Povera
Kairy, dai andiamo a dormire, lascia pure
la lavagna così, domani torniamo e risolviamo il
mistero… non c’è fretta, anche
perché credo davvero che quei tre non abbiano concluso
niente.”
“Già,
tre… sì, non… fatto,
niente…” disse l’altra
già dormendo.
E mentre le
due andavano a dormire, dall’altra
parte del corridoio Severus Piton si incamminava svolazzando nel suo
mantello
verso
Tanto lo
sapeva benissimo che erano lì quelle
quattro squinternate, dato che l’avevano detto chiaro e tondo
in Sala Grande.
Doveva dire
alla sua fedelissima sottoposta di
essere più discreta.
Raggiunse
Ma cosa era
accaduto? Sembrava che nella stanza
fosse passato un tornado: banchi e sedie distrutti scaraventati in ogni
angolo
della stanza e sul pavimento peli di ogni tipo, che sembravano proprio
capelli.
Avrebbe anche dovuto dire alla sua sottoposta di essere più
ordinata. Si girò in
torno per qualche secondo, schifandosi sempre di più,
finché non vide una
lavagna piena di frasi, frecce e grafici di ogni colore. Almeno avevano
combinato qualcosa. Si avvicinò per vedere cosa
c’era ascritto. Una frase in
particolare colpì la sua attenzione, scritta
nell’angolo in alto a destra. “Sev
è sexy”.
-Niente di
più vero- pensò gongolando. Poi però
si riscosse. Quella frase doveva certamente averla scritta una delle
quattro.
In effetti la grafia gli era molto familiare… ma
sì certo!
Era di quella
di Corvonero…quella che leggeva il
Topo detective! Che fare adesso? Era chiaro che provava una forte
attrazione
per lui! Ma come doveva comportarsi? Si trattava sempre di una sua
alunna!
E preso da
quelle considerazioni se ne tornò nei
sotterranei, senza neanche degnare di uno sguardo il resto della
lavagna.