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Autore: martaweasley    16/07/2019    1 recensioni
Sono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete?
Così ho ideato un piano, cercherò la mia anima gemella, tra i miei amori platonici, amori del passato ai quali non mi sono mai dichiarata. Sono sicura che l'amore della mia vita sia tra loro.
Dal testo:
«Ma perché l'amore della tua vita dovrebbe essere uno di questi cinque ragazzi?»
«Mamma per la milionesima volta, è come nei film: una ragazza si innamora, ma non viene corrisposta e lei non si dichiara, ma dopo anni lei e lui si rivedono e BOOM! Nasce l'amore. Sono sicura che sarà così anche con me e uno dei cinque ragazzi»
«Tra me e tuo padre non c'è stato nessun BOOM! Come dici tu, ci siamo innamorati pian piano e non ci siamo mai persi di vista, lui era il mio migliore amico»
«Lo so, però fidati di me, il mio principe azzurro è uno tra quei cinque ragazzi»
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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18. Is He The Right One For You?

 

Non ci credo.

I signori Harrison guardano, sorpresi quanto me, il loro adorato figlio che sorride contento dopo il suo annuncio.  Non ci vuole molto prima che i genitori si riprendano, la madre lo abbraccia felice della notizia, pure il padre lo abbraccia.

Non ci credo. Mi prendi in giro? Lo so che ti diverti a prendermi in giro! E' tutta colpa tua Zeus!

«In realtà... mi sono fidanzato, con Giselle, le ho fatto la proposta due giorni fa»

Si deve sposare, un altro amore platonico da togliere dalla lista. 
Lo so che tu lassù mi prendi in giro!

Per carità non dicono di non essere contenta, anzi adoro i matrimoni, ma proprio lui, perché non poteva dire di essere single e che gli piacerebbe uscire con me.

«Edward sono felicissima per te, congratulazioni» gli sorride mia madre e anche mio padre si congratula con lui.

Si sta per sposare, beato lui, ha trovato la sua anima gemella e non sono io, ma Giselle.

«Si, congratulazioni» gli rispondo sorridendo, lui ricambia e ci ringrazia. Dopodiché iniziamo a parlare di Edward e Giselle e della preparazione del matrimonio. 
La signora Harrison è al settimo cielo, continua a farneticare di organizzare lei il matrimonio del secolo, è divertente. Sembra emozionatissima, posso capire suo figlio si sposa e come descrive Giselle si capisce che la trova perfetta per il figlio. 
Mia mamma e la signora Harrison stanno parlando dei loro matrimoni, è così bello ascoltare questi aneddoti. Mamma sta raccontando di quando zio Phill fece finta di perdere le fedi nuziali e che lei era quasi svenuta all'altare per lo spavento.
Quando il cameriere porta il conto a tavola mio padre e il signor Harrison decidono di dividere il conto a metà, poi ci alziamo pronti a tornare a casa. 

«Davvero non hai il ragazzo?» mi sussurra Edward mentre mi tiene aperta la grande porta di vetro dell'ingresso. Subito l'aria fredda ci circonda, a volte dimentico che la sera qui faccia così freddo, mi stringo nel cappotto sperando di arrivare subito alla macchina.
«Davvero»
«Ma come è possibile, sei bella, simpatica, intelligente e per di più sapresti come sopravvivere in una giungla grazie al tuo addestramento da bambina»
Iniziamo a ridere entrambi, oddio è vero che quando ero nella fase Mowgli ero un pochino fuori di testa: mi arrampicavo sugli alberi, volevo dormire su di essi e procurarmi il cibo da sola. Edward, quando eravamo bambini, mi prendeva sempre in giro ed io gli rispondo che se si sarebbe perso in un bosco non l'avrei aiutato.
«In effetti sono perfetta, sono gli altri che non lo capiscono» rispondo ridendo.
«È vero, lo sei, ma sicuramente non sono l'unico a capirlo, secondo me c'è già qualcuno a te vicino che sa quanto sei incredibilmente fantastica»
Rimango un attimo sorpresa senza sapere cosa dire. Pensa davvero questo di me? E' davvero dolce. 
Qualcuno vicino a me? Chi?
«Oppure l'unico che mi capisce si trova non so in Giappone e non ci troveremo mai, sarebbe una bella tragedia»
Edward mi guarda sorridendo per poi abbracciarmi.
«Anne è stato bello rivederti»
«Anche per me»
Quando sciogliamo l'abbraccio mi rendo conto di essere davanti alla macchina di papà e che anche i nostri genitori si stanno salutando. 
C'è un via e vai di baci e abbracci poi saliamo tutti in macchina, ma prima di andarcene Edward ci informa che ovviamente siamo tutti invitati al suo matrimonio.

«Anne tesoro non è andata male, nonostante l'annuncio del matrimonio» dice mia madre mentre mio padre esce dal parcheggio.
«Non è andata male, mi ha fatto piacere rivedere tutta la famiglia Harrison e poi Edward ha trovato la sua anima gemella, sono contenta per lui»
Giselle è la sua anima gemella. Hanno molti interessi in comune, ma allo stesso tempo sono molto diversi. Edward ci ha raccontato che è un'insegnante di storia dell'arte e che vive in Irlanda, si sono conosciuti però quando lei ha passato un periodo di studio a Londra.  Come la descriveva si vedeva che era innamorato perso di lei, vorrei provare anch'io quelle sensazioni, quelle emozioni.
«Te ne rimane uno?» chiede mia mamma, sembra preoccupata per me. 
Ne rimane solo uno.
«Si»

Qualcuno a te vicino

Mio padre si mette a chiedere di cosa stiamo parlando, ma non rispondo, sto pensando ad un modo per trovare Edmund. Tuttavia quello che ha detto Edward mi torna continuamente in mente.

*Beep*

Messaggio da Ashton: 
Allora com'è andata? 
È lui quello giusto per te?

Qualcuno vicino a me... Ashton è l'unico che mi capisce e mi è sempre stato accanto, ma lui sta con Midge e non penso che abbia mai pensato a me in un altro modo aperte la sua buffa e goffa amica. Quando avevo una cotta per lui, sapevo già di non avere speranze, lo sapevo benissimo.

«Anne tutto bene?» chiede mia mamma preoccupata voltandosi verso di me.

Perché? 
Perché io?
Perché sto piangendo?

***

Il mattino dopo mi sveglio con uno strana sensazione di pesantezza sul petto. 
Appena siamo tornati a casa dal ristorante mi sono chiusa in camera, non piangevo più, anche se in realtà a me sembrava di continuare a piangere. 
Non faccio in tempo ad alzarmi che sento bussare alla porta.

«Anne posso entrare un attimo?»
«Si, mamma»

Mia mamma sbuca dalla porta, anche lei indossa ancora il pigiama, arriva e si siede sul letto accanto a me, entrambe con la schiena poggiata alla testata del letto. Poggio la testa sulla sua spalla e lei mi lascia un delicato bacio tra i capelli, stare così mi fa sentire più tranquilla.

«Tuo padre dorme ancora quindi possiamo parlare, se ti va» dice mettendomi un braccio intorno alla spalle e sorridendomi dolcemente. Mi limito ad annuire, allora lei mi osserva per un attimo e poi sospira.
«Questi uomini... comunque è per via di Edward? Del matrimonio che piangevi?» chiede accarezzandomi la guancia.
«No, pensavo davvero quello che ho detto, sono contenta per lui e sono felice ci abbia invitati al matrimonio»
«E allora cosa è successo?»
Non lo so, non capisco, mi passano mille cose per la testa.
«Ieri sera Edward mi ha detto una cosa... ha detto che forse quello giusto per me è già qualcuno a me vicino»
Mia mamma non dice niente si limita ad annuire facendomi capire di andare avanti.
«Poco dopo mi è arrivato un messaggio di Ashton che mi chiedeva come era andata la serata, lui si ricordava che era ieri, non me l'aspettavo. Io non lo so poi mi sono ritrovata a piangere»
«Credo di aver capito» dice mia mamma dopo un lungo silenzio, toglie il braccio che mi aveva messo intorno alla spalle e si sposta in modo da essere di fronte a me. Mi osserva per un po' come se volesse studiarmi, per assicurarsi di aver capito tutto.
«Anne cerca di capire cosa ti ha fatto stare male, prima eri contenta, l'hai detto tu stessa, poi è arrivato un messaggio da parte di Ashton»
«Ho pensato che l'unica persona vicina a me sia Ashton. L'unico che mi capisce, con cui posso essere me stessa al centro per cento. Lui mi ha sempre difeso, è sempre gentile, divertente ed io... non lo so»
«Si che lo sai» dice mia mamma guardandomi dritta negli occhi, sembra che mi stia leggendo dentro.
«Penso che mi piaccia ancora Ashton. Lui mi ha aiuto in questo folle piano, non è scappato credendomi pazza. Mi ha protetto da Lucas, per non dire delle altre mille cose che fa sempre per me. Credevo mi fosse passata la cotta per lui, però se ci penso anche quando Midge mi ha chiesto di presentargli Ashton mi dava fastidio. Ora stanno insieme ed è merito mio» dico nascondendo la testa nel cuscino che fino poco fa stringevo tra le braccia. Perché? Perché mi piace ancora Ashton? Perché me ne rendo conto ora? Perché non mi è passata? Era solo una facciata? Io, però credevo davvero che... in realtà avevo deciso tempo fa di lasciar stare la mia cotta per continuare a essere sua amica, invece di perderlo. Mia mamma mia abbraccia e poi lascia altri baci tra i capelli.
«Anne l'amore è così, a volte fa stare male. Non hai idea di che pene ho passato a causa di tuo padre, ma alla fine eccoci qua felici»
«Che cosa ti ha fatto passare?» chiedo curiosa, mia mamma scioglie l'abbraccio per risedersi di fronte a me, dopo un piccolo sospiro inizia a raccontare.
«Io e tuo padre ci conosciamo fin da piccoli, ma solo alle medie siamo diventati amici, migliori amici. Io crescendo mi accorgevo pian piano dei miei sentimenti per lui, erano più forti di una semplice amicizia, ma tuo padre non mi dava nessun segnale. Anzi quell'ottuso di tuo padre mi ripeteva sempre: "Sei la migliore amica che potessi avere". Poi in terza liceo si prese una cotta per una ragazza ed io lo aiutai a conquistarla, nonostante stessi male. Alla fine pensai fosse meglio dimenticare i miei sentimenti per salvare la nostra amicizia. Fu lì che incontrai John»
«John?» chiedo sorpresa, chi è questo John?
«Il mio primo ragazzo. Iniziai ad uscire con lui, mi faceva stare bene, pensai che sarei riuscita finalmente a lasciarmi alle spalle l'amore che provavo nei confronti di tuo padre. Tuttavia la relazione con John non durò molto, mi lasciò per un'altra. Tuo padre fu lì per consolarmi, lui  però stava ancora con quella ragazza. Alla fine del liceo, alla festa del diploma eravamo tornati entrambi single ed io provavo ancora quei sentimenti per tuo padre. Passammo la sera della cerimonia dei diplomi su un prato, vicino a casa sua, a guardare le stelle. Tuo padre poi mi disse che fu lì che capì di essere innamorato di me, quella notte sotto le stelle. Tuttavia non accadde nulla, fu solo un mese dopo che tuo padre, il giorno del mio compleanno, mi baciò»
Mia mamma sorride beata rivivendo quel ricordo, mi fa tenerezza.
«Papà ti ha fatto aspettare tanto» le rispondo con un leggero sorriso. Quindi anche mamma ha cercato di dimenticare i sentimenti per papà, ma non ha funzionato.
«Tesoro forse ti sei messa a fare questa lista di amori sia perché vuoi trovare la tua anima gemella, ma forse anche perché volevi dimenticare Ashton, forse l'hai fatto inconsciamente. Ora scendo a preparare la colazione, vieni con me?» chiede alzandosi dal letto.
«No, rimango ancora un po' qui»
Lei annuisce e poi si chiude la porta alle spalle.
Mamma e papà erano migliori amici e alla fine si sono innamorati. Ashton lo considero il mio migliore amico, chissà lui come mi considera.

 

«Buongiorno mi chiamo Anne Withman oggi è il mio primo giorno» dico agitata, anzi agitatissima, ma non devo farlo a vedere. Devo stare calma, è solo un lavoretto in libreria, mica sto andando a lavorare alla Nasa.
«Ciao Anne, io sono Harriet allora vieni con me ti faccio vedere dove lasciare le tue cose» mi rispondo una ragazza di qualche anno più grande. 
Mi fa fare un giro per la libreria, mi mostra gli armadietti nel magazzino dove possiamo lasciare le nostre cose e poi mi spiega bene come funziona la cassa e tutte le altre cose.
«Sarai affiancata da un ragazzo per i primi tre giorni, anche lui è qui da poco, diciamo che è un test per valutare entrambi» mi informa sorridendomi, cerco di sorridere anch'io, ma sono troppo nervosa.
«Ashton» chiama un ragazzo che era di spalle, poco distante da noi. 
Lui si gira ci fa un cenno con la testa, finisce di aiutare una cliente e poi si incammina da noi.
«Si Harriet?» chiede una volta arrivato davanti a noi. Miseriaccia è davvero alto e bello. Ah no Anne concentrati!
«Lei è Anne, è il suo primo giorno dovrei aiutarla per i primi tre giorni» detto questo Harriet sparisce lasciandomi da sola con questo ragazzo.
«Piacere Ashton» dice porgendomi la mano, gliela stringo leggermente imbarazzata.
«Io sono Anne»

La prima volta che ho visto Ashton ho pensato fosse davvero bello, ma cercavo di non farmi distrarre, volevo concentrami solo sul lavoro. Quei tre giorni mi stava appiccicato come la mia ombra, però mi diede un sacco di consigli, mi fece conoscere gli altri colleghi e mi diede dritte sui clienti abituali. Stavamo sempre a parlare, Harriet  ci richiamava spesso, scoprimmo di avere molte cose in comune e senza rendermene conto iniziai a provare qualcosa per lui. Tuttavia con Ashton era diverso, quando avevo delle cotte per dei ragazzi facevo di tutto per apparire sempre al meglio, cercavo sempre di fare colpo e fingevo che mi interessassero hobby che piacevano a loro. Invece con Ashton riuscivo ad essere me stessa sempre, lui mi trovava simpatica e divertente nonostante facessi battute stupide e senza senso. 

Non posso credere che fino a questo tempo mi fossi convinta che non mi piacesse più, gli ho pure presentato una ragazza, ma che problemi ho?
Lucy, Susan e mia mamma avevano tutte ragione.

E adesso cosa dovrei fare?








 
Nuovo capitolo!
Allora vi aspettavate che Edward avrebbe annunciato il suo matrimonio? 
Invece Anne sembra che abbia avuto un momento di confusione sui suoi sentimenti... ora si è resa conto che le piace ancora Ashton, ma cosa può fare? Lui ormai sta con Midge.
Vedremo come deciderà di affrontare la cosa la nostra protagonista.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!

Kiss and hugs 
||MartaWeasley||
   
 
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