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Autore: lmpaoli94    20/07/2019    1 recensioni
Rickon Stark e Myrcella Baratheon si conobbero in una notte fredda nel maestoso castello di Saint Michel Mount dove la povera ragazza tenta di fuggire da alcuni perseguitori di suo fratello Joffrey.
Rimasta sola e senza una casa, Rickon Stark (che alloggia nel castello estivo lontano dalla sua famiglia) accetta di ospitarla.
I giovani rampolli delle due casate si conoscono reciprocamente promettendosi amicizia eterna e fedeltà.
Ma più il tempo passava e più i due ragazzi si sentivano sempre più uniti fra loro…
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davos Seaworth, Joffrey Baratheon, Myrcella Baratheon, Rickon Stark, Robin Arryn
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Rickon si sentiva un separato in casa nella sua dimora insieme a Myrcella.
L’arrivo di Joffrey e di Robin gli stava causando in pochi problemi.
Il piccolo Stark non riusciva ad essere sé stesso in compagnia di quei due uomini, per il semplice fatto che aveva timore per la vita di Myrcella.
< Davos, non riusciamo a trovare nessun alleato che possa aiutarci nella nostra causa? >
< Purtroppo no, mio Signore. Gli uomini delle casate più potenti non perderebbero mai tempo per una simile sciocchezza come questa. >
< Quel dannato Joffrey Baratheon e Robin Arryn hanno invaso il mio castello! Non posso rimanere con le mani in mano. >
< Lo so bene, mio Signore. Ma l’unico che può davvero aiutarci è la vostra casata. >
< Non posso chiedere aiuto a mio padre. Mi vergognerei troppo… E poi non vedrebbe l’ora di vedermi tornare a Grande Inverno. >
< Perché non provi a parlarci dicendogli dei vostri più grandi desideri? >
< Perché mio padre è un uomo orgoglioso. Lui vuole farmi diventare un cavaliere e un guerriero come lui. >
< Ma per queste cose c’è già vostro fratello Robb Stark, no? >
< Mio padre vuole vederci diventare tutti degli ottimi guerrieri… La nostra casata deve portare avanti l’onore come ha fatto in tutti questi secoli. >
< Comunque non possiamo farci mettere i piedi in testa a quei due. Se rimangano ancora qua, rischiano di distruggere per sempre la vostra felicità. Ed io, in quanto vostro consigliere fidato, non posso permetterlo. >
< Hai ragione… Ma sembra che questa situazione non abbia nessuna via d’uscita. >
< Provate a parlare con vostro padre. Datemi retta. >
Nel mentre Rickon e Davos stavano preparando un’idea per sbarazzarsi dei loro nemici, un forte schianto rimbombò nelle loro orecchie.
< Che diavolo sta succedendo? >
Guardando fuori dalla finestra del suo salone, Rickon vide Joffrey e Robin intenti a distruggere alcuni vasi dell’immenso giardino del castello.
< Adesso basta! Ne ho abbastanza! Raduna i miei soldati in giardino! >
< Perché? Che cosa sta succedendo? >
Ma Rickon non ebbe il tempo di rispondere, uscendo dal castello a gran velocità.
< Che cosa state facendo voi due?! > tuonò il piccolo Stark.
< Ci stavamo solo divertendo > rispose Joffrey come se niente fosse.
< Non hai nessun diritto di distruggerei vasi di queste splendide piante. >
< Perché? Era solo robaccia da tirare via. >
< Non ti permetterò di distruggere il mio castello! >
< Caro Rickon Stark, quando lo capirai che qui non sei più il padrone? Adesso siamo io e Robin che comandiamo. >
< Scommettiamo?! >
Il grido e la rabbia di Rickon Stark rimbombarono in tutto il castello, facendo giungere nel giardino i suoi soldati più fidati.
< Non costringetemi ad arrestarvi. >
< Ne avresti davvero il coraggio? Vorrei solo ricordarti che anche i miei soldati accorrerebbero immediatamente in mio aiuto. >
< Non se ti rinchiudo nelle fredde celle del castello. >
< Tu hai solo un piccolo esercito a proteggerti, mentre io… >
< Un vero esercito non si conta dal numero degli uomini, ma dalla loro destrezza. >
< I tuoi soldati non riuscirebbero ad uccidere i miei nemmeno se volessero. >
< Questo è tutto da vedere. >
< Allora fatti sotto, piccolo Stark. >
< La cosa più interessante sarebbe se tu Joffrey e tu Rickon combattesse in un duello a singolar tenzone. Almeno potremmo vedere chi è il più forte. >
Ma la richiesta di Robin fece infuriare non poco l’erede al trono Joffrey Baratheon.
< Tu stanne fuori, Robin. Non sei stato interpellato > rispose il giovane biondo minacciandolo con la sua spada e fissandolo con odio.
< Scusami. Volevo rendere la sfida più interessante. >
< Robin ha ragione, Joffrey. Che cos’è? Hai forse paura di perdere contro di me? >
< Io non ho paura di nessuno! Soprattutto di un moccioso come te. >
< Attento a come parli. Potresti pentirtene amaramente. >
< Allora vediamo cosa sai fare, stupido Stark. >
< Fermi! >
Il grido di Margaery Tyrell riscosse i due giovani uomini e tutti i presenti.
< Come potete combattere in un posto così magnifico rischiando di distruggerlo? Non vi vergognate? >
< Margaery, ti pregherei di starne fuori > fece Joffrey.
< No, Joffrey. Non posso vederti scannarti inutilmente con il rischio di perdere la vita. >
< Credi davvero che io possa perdere contro questo moccioso? Allora vuol dire che non hai fiducia in me. >
< Io ho molto fiducia in te… Ma non siamo venuti qui per combattere contro il padrone di casa. Siamo venuti qui per conoscerci meglio. >
Il tono dolce in cui Margaery si esprimeva non lasciava minimamente sorpreso il giovane Joffrey.
< Ti conosco già abbastanza, Margaery. E adesso voglio divertirmi a mio piacimento uccidendo questo insolente che ha deciso di sfidarmi. >
< Ma Joffrey… >
< Se lo sconfiggo, questo castello diventerà di nostra proprietà. Non saresti contenta? >
< Non è così che ho pensato al futuro di questo castello. >
< Cos’è che ti interessa? La nostra felicità o quella di questo castello e dei nostri nemici? >
Ma Margaery non rispose, limitandosi a distogliere lo sguardo dal suo promesso sposo.
< Come credevo… Va bene, per questa volta lascerò perdere le mie intenzioni. Ma la prossima volta non mi farai desistere…. Rickon Stark! Abbiamo un duello in sospeso. Non scordartelo > disse infine Joffrey Baratheon prima di lasciare il giardino del castello con un gesto di stizza.
 
 
Contenta per aver fatto ragionare il suo promesso sposo, Margaery Tyrell chiese il permesso a Rickon Stark se poteva passare le sue giornate nel giardino del castello o a fare un bagno rilassante nelle acque sottostanti dell’edificio.
< Puoi fare tutto quello che ti aggrada, Margaery… E grazie mille per aver fermato Joffrey. >
< Dovere, Rickon. Non potevo permettere che la sua follia potesse spingerlo a tanto. >
< Margaery, sai meglio di me che la sua follia non si fermerà mai… Che cosa posso fare? >
< Rimani accanto a Myrcella il più possibile. >
< Ma non posso farlo! Non me lo permetterebbe. >
< Tu digli che è una questione di vita o di morte… Vedrai che ti capirà. >
< Le nostre vite non possono continuare in questo modo. Joffrey e Robin devono lasciare questo castello il prima possibile. >
< Vedrò cosa posso fare al riguardo… Oggi hai impegni più importanti che rimanere accanto a Myrcella? >
< No, oggi no. >
< Allora vai da lei. Sono convinto che le farà molto piacere > rispose Margaery una volta arrivati dinanzi alla riva del mare < Almeno che non vuoi fare compagnia a me. Sicuramente non ti direi di no. >
< Grazie Margaery, ma hai ragione tu. Devo stargli più vicino. >
< Molto bene. Più tardi fammi sapere com’è andata, d’accordo? >
< Senz’altro. Grazie per i tuoi consigli, Margaery. >
< Di niente. Sono sempre molto felice di aiutarti. Sei un ragazzo d’oro e pieno di bontà. >
Una volta congedatosi da Margaery, Rickon si recò verso la camera di Myrcella, ma una volta giunto a destinazione vide una cosa che lo lasciò tremendamente scioccato.
“Myrcella… nuda dinanzi a Joffrey e Robin…”
< Brava la mia sorellina > fece Joffrey con ghigno malefico < Sei molto ostinata quando ti dico di fare una cosa, ma alla fine ti arrendi sotto il mio volere. Hai paura che ti faccia del male? >
Ma la ragazza non rispose, distogliendo lo sguardo da suo fratello.
< Guardami quando ti parlo! >
< Perché continui a torturarmi? Che cosa ti ho fatto? >
< Mi piace vedere soffrire le persone… Soprattutto quelle più felici di me. >
< Lasciami in pace… Ti prego > replicò Myrcella con le lacrime agli occhi.
< Ti lascerò in pace quando né io né Robin non avremmo più voglia di torturarti… Caro Robin, che cosa vorresti fare a mio sorella? >
< Naturalmente fare l’amore con lei… Tu lo vorresti, Myrcella? >
< Siete solo degli sporchi bastardi. >
< Non è questa la risposta che volevo ricevere… Prova di nuovo. E vedi di dirmi le parole che voglio sentir dire > replicò Robin pronta a picchiarla.
< Avresti il coraggio di picchiami pure tu, Robin? >
< Se non avesse il coraggio, ci sono sempre io Myrcella. >
< Non ti preoccupare, Joffrey. So come torturare una donna. >
< Allora scopatela dinanzi a me. >
< Myrcella, non fare aspettare tuo fratello. Non sarebbe molto carino nei suoi confronti. >
< Robin… Almeno tu. Lasciami andare. Farò qualsiasi cosa tu vorrai. Ma non questa… >
< Tesoro, ma è questo che voglio. Ti prometto che non ti farò del male. >
Non sapendo cosa fare, alla fine Myrcella si accostò a Robin cominciando a baciarlo con passione.
Per Rickon Stark vedere un simile scempio era troppo per lui, e inorridito dalla situazione, uscì allo scoperto per minacciare di morte i due uomini.
< Fuori da questa stanza immediatamente > fece il ragazzo a denti stretti minacciando con la sua spada Robin.
< Cerca di stare calmo, Rickon. Non stavamo facendo niente di male. >
< Zitto, dannato bastardo. Non voglio più sentirti parlare. >
< Rickon, non sei stato invitato a questo nostro “festino” privato. Ti pregherei di lasciare questa stanza. >
< Altrimenti cosa mi fai? Mi scagli contro il tuo esercito di uomini ubriaconi? Joffrey Baratheon, è meglio che ti metti in testa una cosa: tu e le tue parole non mi fate paura. Questo castello rimarrà mio anche dopo la mia morte, mentre tu e Robin finirete torturati brutalmente dai miei uomini. >
< Non finché avremmo la protezione che ci tiene in vita. >
< Di quale protezione stai parlando? >
< Mi riferivo a mio padre Robert Baratheon. Voglio ricordarti che è il Re dei sette regni. Non vorrai mica scatenare una guerra per così poco, vero? Non sarebbe saggio da parte tua… E poi che cosa direbbero i tuoi genitori se venissero a sapere che suo figlio ha ucciso il legittimo erede al Trono di spade? >
< MI farebbero i complimenti. Non piaci a nessuno, Joffrey Baratheon. Nemmeno se sei il legittimo erede al trono dei sette regni. >
< Adesso basta! Mi hai stufato! >
< Arrabbiarti non ti servirà a niente. Preparati a morire. >
Ma prima che Rickon potesse infilzarlo, Davos arrivò in maniera improvvisa e tempestiva evitando il peggio.
< Perché l’hai fatto, Davos! Non avresti dovuto. >
< Anche se mi odierete a vita, io vi ho salvato da una fine certa, mio Signore. >
< Rickon Stark, la nostra disputa non finisce qui. Renderò la tua vita e quella di Myrcella un vero inferno. Parola mia. >
< Provaci, maledetto! >
< Adesso basta con le minacce, mio Signore. Usciamo da qui. Portate con te anche, Myrcella. >
Vedendola in quello stato brutale, Rickon dovette fare degli sforzi immani per controllare la sua rabbia.
< Vieni con me, Myrcella. Starai con me nella mia stanza. >
< Myrcella, vuoi davvero andare con lui? > fece improvvisamente Robin < Sappi che se dormirai nella sua stanza avrà tutto il tempo per fissarti nuda nel buio della notte. >
< Che cosa? > replicò la donna con tono confuso.
< Ha capito bene: il tuo fedele Rickon piace molto vederti nuda. Non mi sorprenderebbe se una di queste notti ti saltasse addosso abusando di te… E non dirmi che non lo farebbe mai Myrcella perché sai meglio di me che non è così. >
< Tu che cosa vuoi sapere di noi, Robin? Non capisci niente della vita. >
< Anche se posso sembrare talvolta uno stupido, so molte più cose di quanto tu possa mai immaginare, sgualdrina che non sei altro. >
Non vedendoci più dalla rabbia per come gli aveva risposto, Myrcella mollò un sonoro schiaffo a Robin graffiandolo contemporaneamente.
< Oh sì… mi piace il tuo tocco selvaggio… >
< Mi fai schifo. Tu e mio fratello… Andiamocene da qui, Rickon. Non vorrei commettere un atto di cui potrei pentirmi a vita. >
   
 
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