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Autore: lolli89    21/07/2019    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mattino seguente, Xx si svegliò prima di James.
Sentiva le sue braccia attorno alla sua vita, doveva essersi girato durante la notte: sentire il suo corpo contro la sua schiena però la faceva sentire bene, a casa, al sicuro.
Si girò piano e si concesse qualche minuto per guardarlo dormire… era l’immagine fatta persona della tranquillità! Stava dormendo a pancia in giù, solo con un paio di boxer addosso, un braccio sotto il cuscino, mentre l’altro era vicino al suo viso…i capelli erano completamente scompigliati, le sue labbra si contrassero in un lieve sorriso e poi si rilassarono.
 
Xx si disse che probabilmente stava sognando qualcosa di bello… le sembrava un bambino troppo cresciuto lì, così in quel momento.
 
La ragazza sorrise istintivamente, persa in quella visione: si stava rilassando pure lei. James dormiva così profondamente… era così tranquillo e sereno…
 
Gli sfiorò leggera la guancia con le dita, un sorriso continuava ad aleggiare sulle labbra di lui, e uscì dalla stanza più silenziosamente che poteva: voleva fargli una sorpresa.
 
Tornò poco dopo con il vassoio della colazione: gli aveva portato tutte le sue cose preferite.
 
 << Jay? >>, lo chiamò piano, poggiando il vassoio sulla scrivania vicino al letto.
 
 << Jim? >>, ritentò, avvicinandosi a lui, scuotendolo un po'.
 
 << Jamie >>, provò di nuovo, sperando che l’avversione per questo nome lo svegliasse.
 
<< Non ti azzardare >>, brontolò lui sul cuscino, ma poi si girò dall’altra parte.
 
 << Su Jay, svegliati! >>, gli sussurrò all’orecchio.
 
 << … ‘ncora… due… minuti… >>, Xx non capì altro di quello che aveva detto lui.
 
Sbuffò divertita, e decise di prenderlo in un altro modo: si sdraiò a fianco a James, vicino al bordo del letto, e aspettò che lui voltasse di nuovo la testa nella sua direzione… fino a che non lo baciò.
 
James non se lo aspettava per niente, e rimase spiazzato da quel bacio… anche se si riprese subito.
 
 << Sei un dormiglione >>, lo prese in giro lei, sorridente.
 
 << Lo sai, si, che questo potrebbe essere un pretesto per iniziare la giornata sempre così? Ora ho un precedente a cui riferirmi >>, la prese in giro lui, sorridendole, mentre finalmente si svegliava.
 
<< Correrò il rischio. Ti ho portato la colazione >>, gli disse, prendendo il vassoio e posandolo sul letto.
 
 << Che trattamento a cinque stelle >>, commentò lui, sorridendo alla vista delle sue cose preferite.
 
 << Si, ho pensato che dopotutto te lo sei meritato >>, lo prese in giro: lui inarcò le sopracciglia, guardandola di traverso.
 
 << Dovrei interpretarla come una frase a doppio senso? >>, la sfidò lui malizioso.
 
 << Non lo confermerò e non lo negherò >>, rispose criptica, prendendosi una tazza di caffè.
 
Ridendo James cercò lo sguardo di Xx: lo trovò, incatenando gli occhi a quelli di lei… Xx si sentì letteralmente spogliare da quegli occhi così intensi e magnetici. Riusciva ad attirarla a sé con la sola forza dello sguardo.
 
 << D- di cosa stavamo… parlando? >>, domandò inebetita qualche istante dopo: gli occhi e lo sguardo di lui le avevano fatto dimenticare qualsiasi cosa.
 
 << Sei incredibile >>, le rispose allegro, finendo la colazione e mettendo da parte il vassoio.
 
Con un ghigno, James si avvicinò a lei, rapendo la sua bocca in un bacio ardente e appassionato, che scosse la ragazza nel profondo.
 
Un rapido sguardo all’orologio annunciava che erano da poco passate le sei di mattina, perciò avevano ancora un po' di tempo prima che si svegliasse Amelia…
 
James abbandonò i gesti lenti e misurati della sera prima… non voleva “ torturarla “ lentamente: in quel momento voleva trascinarla sull’orlo della follia.
 
 << Buongiorno XX >>, le disse a fior di labbra, riprendendo a baciarla.
 
 << Buongiorno anche a te >>, gli rispose lei, assaporando quel bacio, rilassandosi tra le sue braccia.
 
Xx si aggrappò alle sue spalle spaventata, quando all’improvviso James scattò in piedi, afferrandole le gambe e tenendola saldamente stretta a lui.
 
 << Sei impazzito?? >>, gli domandò Xx senza fiato, ma intanto già aveva istintivamente stretto le gambe ai fianchi di lui.
 
 << Non fare la guastafeste >>, la riprese lui scherzando, mentre un braccio correva lungo la schiena di lei, proteggendola mentre la depositava dolcemente sul tappeto ai piedi del letto, e senza neanche darle il tempo di respirare, salì su di lei, senza pesarle addosso, e la baciò con intensità.
 
Le proteste che stava giusto per presentare a James per essersi spostato da un letto comodo a un pavimento duro vennero spazzate via quando la mano di lui risalì con lentezza la sua gamba nuda, e senza esitare arrivarono sotto la camicia da notte, vicino, molto vicino, alla sua femminilità.
 
James sorrise trionfante, un morso sul collo e le sue dita scivolarono dentro di lei…
 
Un respiro si mozzò in XX, mentre si sentiva come se una fiamma fosse esplosa dentro di lei, travolgendola completamente.
 
Le sfuggì un gemito profondo, che non riuscì a controllare: quasi poteva vedere il sorrisetto di soddisfazione allargarsi sul viso di James: afferrò il suo polso… non voleva che terminasse, non così presto.
 
Le dita di James la torturarono senza pietà e senza esitazioni: erano calde, passionali, terribilmente seducenti… non poteva resistere o sottrarsi a lui, in nessun caso.
 
Era capace di farle provare sensazioni straordinarie, di farla camminare sul filo del rasoio, fino a trascinarla nell’oblio più completo, in un mondo di lussuria e perdizione… ma poi era anche capace di portarla dall’altra parte del precipizio, dove regnavano la dolcezza e la delicatezza…
 
 
Improvvisamente come iniziò, tutto finì… o meglio, cambiò.
 
Sorridendole sulle labbra, James la carezzò lentamente, lasciandole il tempo di riprendersi.
 
Xx notò una cosa: ora il sorriso e lo sguardo del suo fidanzato erano diversi: in quel momento tutto di lui era malizioso e intrigante, segno che stava per arrivare l’apocalisse… e sarebbe stata un’apocalisse davvero molto, molto, piacevole.
 
 << Lamentele? >>, domandò lui ghignando. La sua voce era bassa, suadente e ipnotica… talmente tanto che Xx si distrasse, e non si ricordò più delle sue lamentele per la… beh, la location del loro incontro.
 
Scosse la testa stupidamente, mentre la sua mano risaliva il corpo di lui in una carezza leggera, e con l’indice disegnò il contorno delle labbra di lui, sorridendo.
 
James rabbrividì a quella carezza; sorrise e la prese in braccio. Xx allacciò di nuovo le gambe sui suoi fianchi, mentre lui percorreva una linea invisibile sul collo di lei, mentre con una mano scendeva giù, lungo i fianchi, in una carezza lenta e morbida… anche se da sopra la camicia da notte.
 
Xx si aggrappò con forza alle sue spalle, completamente in balia della bocca di lui, che baciava e mordeva il suo collo… la sua pelle tremava quando la lingua di lui la accarezzava… era lui stesso brivido; era il brivido dei suoi baci ardenti, delle sue mano forti e audaci… era puro calore, fuoco ardente, destinato a bruciare senza però mai estinguersi: si alimentava della passione che non sembrava abbandonare mai la loro coppia, una passione che trascinava entrambi in una spirale di desiderio e lussuria…
 
James strinse i denti sulla pelle di lei, facendola gemere: Xx gli tirò piano i capelli, facendogli reclinare la testa e scese a baciargli il profilo della mascella dove faceva bella mostra di sé una barba sfatta di alcuni giorni, e poi scese sul collo, per risalire di nuovo sulle sue labbra…
 
Lo baciò intensamente, trasmettendogli tutto il bisogno che aveva di lui.
 
E lui, come sempre, riuscì a capirla: la strinse forte a sé, sentì la mano di lui serrarsi attorno al suo fianco, mentre camminava in direzione della parete, appoggiando con delicatezza la schiena di lei.
 
 << Oggi il letto non ti va proprio, eh? >>, lo prese in giro lei.
 
<< Abbiamo così tanti posti comodi… >>, le rispose lui, ridacchiando, sfiorandole una guancia con le labbra, facendo scivolare la schiena di Xx lungo la parete fino ad arrivare al pavimento…
 
Xx senza pensarci invertì le posizioni con un rapido scatto, così che James potesse rilassare la schiena contro il muro.
 
Seduta su di lui, Xx sentì la sua erezione premere su di lei attraverso i boxer: riuscì a malapena a contenere un gemito di piacere.
 
La ragazza si morse un labbro, consapevole di quanto questo gesto lo facesse impazzire.
 
 << A volte mi lasci davvero senza parole >>, mormorò, ammirandola, lo sguardo innamorato, che riuscì a scuoterla nel profondo.
 
 << Lieta di saperlo >>, cinguettò lei arrossendo, la voce profonda e languida, sfiorandogli le labbra con un bacio, il corpo che sfiorava quello di lui di pochi millimetri.
 
Cercando di controllarsi, scese lentamente, guardandolo dritto negli occhi, sul suo collo, baciandolo con una calma esasperante… mentre le sue dita scivolavano, accarezzando le sue spalle forti.
 
Una mano di James risalì lungo la schiena, e un brivido scosse la pelle di lei: in quel momento ogni vestito le sembrava troppo stretto e opprimente… era così bello liberarsene e lasciarsi spogliare da lui, dalle sue calde mani tentatrici…
 
James scese a slacciarle, con i denti, il primo bottone della sua camicia da notte: Xx sorrise, reclinando la testa all’indietro e inarcandosi verso di lui… offrendosi a lui… senza paura, senza timore, sapeva che sarebbe stata accolta.
 
James sorrise, premendo le mani sulla schiena di lei per avvicinarla a sé, e slacciò altri due bottoni con i denti, mentre il quarto saltò via…
 
Xx si domandò tra sé perché ci metteva tutto quel tempo a spogliarla… lei non voleva più aspettare! Ma doveva ammettere che era maledettamente bello e seducente. Il modo in cui la spogliava era coinvolgente, il modo in cui la accarezzava la conquistava sempre. Gli permetteva di bramarla, seducendola e giocando con lei… era il suo gioco, e lei amava giocare con lui così, adorava quella straziante attesa. Adorava il modo in cui la portava sull’orlo della follia e della lussuria, e poi precipitava con lei… erano sensazioni a cui non si sarebbe mai abituata, erano troppo intense, troppo uniche… vivevano dello stesso fuoco e della stessa passione che alimentava loro due: implacabile e irrefrenabile.
 
La bocca di James tornò su quella di lei, e Xx morse maliziosamente un labbro, facendolo tremare…
 
Xx percorreva gli addominali di lui con le mani: il suo corpo era morbido e caldo, e vibrava ad ogni tocco di lei.
 
Lo baciò ancora, inspirando il suo odore: era unico ed inimitabile, eppure le era anche così familiare… ma la stordiva ogni volta.
 
Si aggrappò più forte alle spalle di lui: i loro corpi aderivano in maniera perfetta, e James la strinse ancora di più, come se fosse possibile avvicinarla ancora di più a lui.
 
A entrambi sfuggì un gemito profondo e roco, che provarono a nascondere in un bacio ardente e profondo.
 
Xx decise di prendere il controllo della situazione: non era da lei starsene buona e tranquilla e lasciare che a condurre il gioco fosse solo lui… anche se adorava quando lo faceva; ma sentire James Phelps in suo potere la esaltava.
 
La sua mano scivolò lungo gli addominali tesi di lui, e alla fine le sue dita raggiunsero l’orlo dei boxer e lo abbassarono lentamente…
 
Xx lo guardò dritto nei suoi occhi intensi e profondi.
 
 << I love you >>, gli sussurrò a un millimetro dalle labbra di lui… quando dalla radiolina che proveniva dalla stanza di Amelia se sentì un lamento.
 
Xx sospirò: avrebbero dovuto riprendere il loro incontro più tardi. Si stava alzando, quando James la trattenne.
 
 << Aspetta… non credo si sia svegliata. Magari sognava >>, le disse lui, tendendo l’orecchio per sentire eventuali rumori.
 
 << Ma non sono sicura. Vado a controllare se dorme… farò pianissimo. Tu non muoverti di lì >>, lo “ minacciò “ lei, puntandogli un dito contro.
 
 << Non muoverò un muscolo >>, rispose lui, alzando le mani in segno di resa.
 
Xx entrò pianissimo nella stanza di Amelia, la bambina sembrava tranquilla e profondamente addormentata… forse aveva ragione James a dire che stava solo sognando.
 
Ritornò in camera loro, e trovò James immobile come lo aveva lasciato.
 
 << Dove eravamo rimasti? >>, gli domandò sensuale, rimettendosi esattamente come era poco prima, a cavalcioni su di lui.
 
Nessuno dei due rispose, non era necessario, entrambi lo sapevano perfettamente, ed entrambi non vedevano l’ora di unirsi e amarsi.
 
James le strinse il labbro inferiore fra i denti: un brivido corse lungo la spina dorsale di lei.
 
Cercò le sue labbra per baciarlo, ma lui si ritrasse indietro… e così voleva giocare, eh?
 
Ci riprovò, ma lui ritrasse la testa ancora, continuando però a stringerla tra le braccia.
 
Senza staccare gli occhi da lei, finì di slacciarle i bottoni della camicia da notte…
 
Immersa nello sguardo di lui, si sentì come se stesse galleggiando, leggera… si sentiva invadere da quello sguardo; la spogliava molto di più di quanto facessero le sue dita… era così profondo e intenso, che sembrava le stesse entrando dentro.
 
La fece alzare con gentilezza, e le carezzò le spalle, spingendola piano contro il muro. Le prese il viso fra le mani e la baciò: il contatto visivo finì ma non sparì… si stava riversando solo nel bacio.
 
Il cuore di Xx esplose: strinse i capelli di lui fra le dita, attirandolo a sé con forza. Il sangue nelle sue vene si incendiò, e la passione la travolse come un uragano indomabile; di lui non ne aveva mai abbastanza, ne voleva sempre, ancora e ancora…
 
La stessa passione travolse anche lui: le sue mani divennero più esigenti, frenetiche e audaci.
 
Con un gesto secco, quasi selvaggio, le tolse la camicia da notte, e le sue mani le accarezzarono possessive la pelle della schiena e dei fianchi, lasciando il segno del loro passaggio, e scesero lungo le sue gambe.
 
Xx strinse con forza le mani sulle spalle di lui, e gli morse un labbro: rallentare era impossibile, resistergli ancora meno.
 
La bocca di James scese sul collo di lei, la sua lingua percorreva la sua pelle lasciando dietro sé una scia infuocata… salì fin dietro il suo orecchio, mordendolo con ardente dolcezza.
 
Xx sospirò, inarcando la schiena, reclinando la testa contro la parete, offrendosi totalmente e completamente a lui… ma non aveva paura per questo. Si fidava, sapeva che mai lui l’avrebbe ferita, mai l’avrebbe derisa… e che sarebbe stato dalla sua parte per sempre.
 
Lui continuò inarrestabile. Succhiando e mordendo la sua pelle sempre più calda, e una mano di lui scese tra le gambe di lei…
 
Una scossa di piacere le risalì lungo la spina dorsale, mentre Xx si mordeva un labbro per tentare di trattenere un gemito. Si inarcò ancora di più verso di lui, verso quelle dita che la stavano facendo tremare e andare in paradiso…
 
La ragazza trovò i suoi capelli e li strinse, aggrappandosi a loro: cercò e trovò le labbra di lui, soffocò nella sua bocca tutto quell’ardente piacere che lui le stava dando; cercò la sua lingua con avidità, come se per lei fosse ossigeno, come se fosse l’unica cosa in grado di tenerla viva… e da un certo punto di vista era così.
 
Con la mano libera percorse le sue spalle, il suo torace… la sua pelle scottava almeno quanto la sua.
 
Era completamente in balia di lui: se ne rendeva perfettamente conto, ma non le importava nulla, l’unica cosa che le importava era stare tra le sue braccia, poterlo toccare, accarezzare, baciare… fare l’amore con lui: in quel momento non aveva bisogno di altro.
 
Quando le dita di lui entrarono in lei, Xx non riuscì a soffocare un gemito forte, che si perse nella bocca di James, che non le lasciò il tempo di respirare o di riprendersi: le morse con forza selvaggia il labbro, catturando la bocca di lei in un nuovo bacio… soffocando i sospiri e i gemiti di entrambi.
 
Poteva quasi sembrare che non respirassero: ansimavano entrambi, bisognosi di ossigeno vero, ma nessuno dei due aveva la benchè minima intenzione di interrompere quel bacio… dopotutto era l’unica cosa di cui avevano davvero bisogno.
 
Xx gemette di nuovo sulle labbra di lui: era ben consapevole che né le sue dita né la sua bocca le avrebbero concesso una tregua.
 
 << Jay…? >>, fece incerta, spostandosi appena da lui, guardandogli il mento.
 
 << Shh… >>, fece lui, baciandola con più passione di prima, un bacio travolgente.
 
 << Mmm… >>, Xx non si oppose più di tanto al fatto che l’avesse zittita. Ma in fondo doveva? Le importava davvero? La risposta era no: spense la lucidità della sua mente, e si lasciò andare completamente: era così bello perdere il controllo e lasciarsi andare con lui: era un continuo vortice di desiderio, di passione, di amore… ma anche di dolcezza.
 
James fece scendere delicatamente XX, facendola scivolare tra le sue mani: indietreggiarono alla cieca, continuando a baciarsi, cadendo distrattamente sul letto: Xx appoggiò la testa sul cuscino, e con le mani percorse ogni centimetro della sua pelle morbida e profumata, ogni millimetro del suo corpo…
 
I loro corpi si sfiorarono, e un brivido di folle piacere la attraversò.
 
Ribaltò le posizioni: gli baciò il profilo della mascella, giù fino al collo: mordicchiandolo sensuale, per poi baciarlo ancora… scendendo con le labbra, cercando il suo corpo con le mani…
 
Arrivata ai suoi boxer, con un gesto deciso li fece scomparire: guardò James negli occhi per qualche secondo, e poi con la punta della lingua gli sfiorò l’erezione, che sentì vibrare sotto la sua mano.
 
James perse lucidità per qualche istante, facendosi sfuggire dalle labbra un sonoro gemito.
 
Incoraggiata, XX continuò, passando con studiata malizia la lingua lungo l’intera asta del ragazzo, risalendo poi fino alla punta, succhiandola con lentezza…
 
 << Xx… Xx.. n- no- non… fer- fermarti… >>, riuscì a gemere il ragazzo, che aveva una mano tra i capelli di lei, e con l’altra stringeva le lenzuola del materasso con i pugni.
 
XX, per una volta, non lo contraddisse ( era il loro gioco), e continuò, facendogli perdere la testa, mentre lui con un movimento del bacino andava incontro alla sua bocca.
 
Stava quasi per arrivare al culmine dell’orgasmo, quando James, in una frazione di lucidità, si spostò, ribaltando le posizioni ancora.
 
Xx piegò istintivamente le gambe, chiudendo su di esse il torace di lui.
 
James riprese a baciarla con forza: la sua mano risalì dal suo ginocchio lungo la coscia, e strinse, quasi serrandolo, il fianco di lei con la mano.
 
Xx non provò nemmeno a trattenere un gemito quando sentì i denti di lui stringersi sulla stoffa del reggiseno… anzi: inarcò la schiena, bramando un contatto più intimo a più profondo… offrendosi alla sua bocca e alle sue mani, e a tutto quello che stavano per farle…
 
La lingua di James le accarezzò un fianco, regalandole un brivido che la scosse nel profondo, mentre un’ondata di bollenti sensazioni la travolgeva: era così dannatamente perfetto… passionale e coinvolgente; le toglieva ogni volta il fiato, mandando il suo cuore in tilt.
 
Gemette ancora quando la lingua e la bocca di lui arrivarono tra le sue gambe, al centro della sua femminilità: una nuova scarica la colpì come un colpo di frusta, il sangue che ribolliva nelle vene, incendiando qualsiasi cosa.
 
Lentamente come erano scese, le labbra di James risalirono il suo corpo: Xx pensò seriamente che al mondo non esistesse niente di così perfetto come i loro corpi che si sfioravano e si davano piacere così vicini…
 
All’improvviso James le afferrò i polsi, stringendoli e portandoli sopra la testa di lei: intrecciò le dita alle sue, il suo corpo aderì a quello della sua fidanzata… ma entrambi volevano di più.
 
Con una lentezza esasperante, lui scivolò dentro di lei… e i loro respiri si fermarono per un istante, assaporando quel momento: i nasi e le bocche che si sfioravano, si erano ritrovati a guardarsi e sorridersi, i corpi perfettamente uniti; lui le accarezzò distrattamente il dorso della mano con il pollice, mentre si avvicinava a lei e le sfiorava la punta del naso con il suo.
 
Xx si sporse ancora un po' di più, baciando: non resisteva più. Lui capì e cominciò a muoversi dentro di lei, alternando delle spinte profonde e intense ad altre più svelte… ma non le lasciò le mani neanche per un istante.
 
Xx poteva sentire il suo respiro caldo sulla pelle, il calore della sua lingua nella sua bocca… e questo bastava a ricompensare quella lunga attesa: anche le mosse il bacino, seguendo il ritmo delle sue spinte.
 
Il corpo di lei si concentrò sul piacere intenso e totale che lui le dava… al senso di appartenenza che provava ogni volta che si univa a lui. Non si sarebbe mai abituata, ne era sicura… era troppo travolgente, un’esperienza sempre unica e irripetibile. Solo lui era stato capace di regalarle quelle emozioni così forti… nessun’altro mai ci era riuscito. Solo lui. E sapeva che per lui era la stessa cosa, lo percepiva… ne era certa. E lo vedeva anche quando i suoi occhi la cercavano, e poi sorrideva quando la trovavano. Si appartenevano, punto.
 
Esplosero insieme. Un orgasmo potente, devastante, che cancello ogni pensiero dalle loro menti. Sentivano solo piacere, in loro non c’era spazio per altro…
 
Xx si appisolò tra le sue braccia, James la guardava fiero e orgoglioso: mai, mai l’avrebbe lasciata andare, doveva tenerla stretta a sé, vicina a lui… altrimenti sarebbe stato perso.
 
Sorrise quando la vide muoversi e stropicciarsi gli occhi.
 
 << Perché mi stai guardando? >>, domandò perplessa e vagamente stupita.
 
 << Perché, non posso? >>, le rispose.
 
 << Perché sorridi? >>.
 
 << Perché, tu quando sei felice piangi? >>.
 
 << Uno di noi darà mai una risposta? >>, scherzò Xx, che sorridendo si rannicchiò ancora a lui, appoggiando la testa al suo petto, stiracchiandosi: James le carezzò la testa con dolcezza… adorava quei momenti divertenti tra loro.
 
 << Ti guardo perché sei bellissima. E mi chiedo ancora cosa ho fatto di così buono da meritarmi la fortuna di averti con me >>, le disse lui dopo un po', rispondendo alla domanda che la fidanzata le aveva fatto prima.
 
Il respiro caldo di lui sulla sua pelle la fece fremere… sorrise della risposta che lui le aveva appena dato: le scaldava il cuore.
 
Dalla radiolina sentirono che Amelia si era svegliata: Xx si alzò per rivestirsi in fretta e andare da sua figlia. James però la trattenne per la vita, spostandole i capelli con il naso: trovò la pelle del suo collo e la baciò maliziosamente… poi la lasciò andare.
 
La ragazza rimase spiazzata: quasi le girò la testa.
 
 << Ehi! Non puoi farlo! >>.
 
 << Fare cosa? >>.
 
 << Avvicinarti, baciarmi… e andartene! >>, sbottò lei, divertita.
 
James capì cosa intendesse, e mise sul vassoio la tazza di thè che lei gli aveva preparato e che stava per bere.
 
Senza degnarla di uno sguardo e senza dire una sola parola, si girò verso di lei, la afferrò per la vita voltandola con forza e la baciò.
 
Sentì la lingua di lui insinuarsi fra le sue labbra: le sue gambe barcollarono, le mani salirono ad aggrapparsi alle spalle di lui.
 
Era incredibile quanto lui potesse travolgerla solo con un bacio: le sue labbra si muovevano su quelle di lei decise, dolci, sensuali… perfette. Il suo sapore le invadeva le narici e la bocca, dandole quasi le vertigini
 
James allontanò piano le labbra da quelle di lei, stringendole il labbro inferiore fra i denti: trattenne a fatica un respiro.
 
 << Ho bisogno di te… >>, le sussurrò, sfiorandole con le labbra l’orecchio: la voce era bassa, coinvolgente e carica di desiderio, il respiro di lui le solleticava la pelle.
 
Il ragazzo aveva indossato solo i boxer e infilato una camicia bianca, ma ancora non era riuscito ad abbottonare nessun bottone.
 
 << Va meglio così? >>, le domandò lui sorridente, riempiendole il viso di mille teneri baci.
 
 << Un pochino >>, ridacchiò lei, gli occhi chiusi, carezzandogli i capelli con una mano, mentre con l’altra era scesa a carezzargli il petto.
 
 << Ancora non sei soddisfatta? >>, le domandò lui divertito., mentre le dita della sua mano scivolarono sul collo di lei lente, carezzandolo con tenerezza.
 
 << Mmm… >>, mugugnò lei, prima di baciarlo, sollevandosi sulle punte dei piedi, avvicinando ancora il suo bacino al corpo di lui. Essere tra le sue braccia era sempre un’esperienza unica: tutto era più bello stretta a lui! I colori erano più nitidi, tutto acquistava un senso.
 
Lui rispose al bacio con una passione bruciante, la stessa che ci stava mettendo lei. La strinse a sé: erano complici, e in quel momento non desideravano altro.
 
Xx assaporò ancora le sue labbra morbide, le sue mani decise e audaci, i suoi baci ardenti… aveva bisogno di lui, come sempre, aveva bisogno del contatto tra loro.
 
James iniziò a camminare, andando verso la stanza di Amelia, senza mai spostarsi e allontanarsi da lei: non gli passava nemmeno per la testa.
 
Il suo fidanzato spostò le mani dai fianchi di lei: un’improvvisa sensazione di vuoto la percorse… non le piaceva per niente. Si staccò di malavoglia dal bacio, questo a Xx piaceva ancora meno, e la guardò piegando la testa di lato, sorridendole.
 
 << Arrivati >>, ridacchiò.
 
 << Eh? >>, Xx era piuttosto confusa, ma poi si rese conto che erano in corridoio, a fianco la porta della cameretta di Amelia.
 
 << Ah! Ora ci sono >>, borbottò, prima di aprire la porta ed entrare nella cameretta della figlia, che stava continuando i suoi “ discorsi “.
 
 << Buongiorno Amelia! >>, sorrise allegra alla figlia, prendendola in braccio, dandole un bacio.
 
 << Goodmorning princess >>, rincarò James, baciandole la testolina. Amelia sorrise, guardandoli con occhi felici.
 
 Xx si voltò per uscire dalla porta, James due passi dietro a lei.
 
La ragazza si sentiva… osservata. Spogliata dai suoi occhi vispi, era come se la stesse mangiando con gli occhi.
 
 << Jay, smettila! >>, borbottò.
 
 << Di fare cosa? >>, ridacchiò.
 
 << Di guardarmi così! >>, bisbigliò.
 
 << Così come? >>, la provocò lui.
 
 << Lo sai! >>.
 
 << No invece >>, ribadì testardo.
 
Xx deglutì: l’aveva fregata. Lei adorava il fatto che lui la guardasse a quel modo… ma questo le faceva perdere anche la lucidità. Le faceva desiderare le mani sulla sua pelle che la stringevano, le facevano desiderare la sua bocca… la sua lingua…le facevano desiderare ardentemente di sentirlo dentro di lei.
 
Ma non potevano, non in quel momento… inoltre avevano appena fatto l’amore… lui era irresistibile ai suoi occhi, ma, sul serio, doveva darsi un freno.
 
 << Vedo gli ingranaggi del tuo cervello lavorare e muoversi per darmi una risposta non compromettente >>, ridacchiò lui, mentre si allontanava senza aspettare una risposta. Xx arrossì di botto.
 
 << Vado a prepararle il latte e la frutta mentre la cambi >>, fece poi, dirigendosi verso la cucina facendole l’occhiolino.
 
 
Uscirono di casa presto: quel giorno avevano un sacco di giri da fare per preparare al meglio il loro matrimonio.
 
Videro anche Simone che come di consueto si aggirava attorno a loro, ma cercarono di non farci caso: dopotutto avevano passato una splendida nottata e una mattinata che non era stata da meno: volevano cercare di mantenere l’umore alto… anche se Xx si irrigidì quando la vide: era una reazione spontanea che non riusciva a controllare.
 
James se ne accorse subito, le mise un braccio intorno al collo e tirò dritto, senza neanche voltarsi a guardare quella donna: Xx si rilassò al suo tocco.
 
 << Thanks >>, gli bisbigliò.
 
 << Di cosa? >>.
 
 << Non mi hai fatto perdere le staffe. Mi hai tranquillizzata. Non cambia il fatto che lei si aggiri costantemente qui intorno, ma mi conforta sapere che tu ci sei per me… e per Amelia >>.
 
James le sorrise, dandole un bacio sulla fronte, poi continuarono verso la fermata dell’autobus più vicina.
 
 
 << Questo è il fotografo che ti ha consigliato Oliver? >>, gli chiese Xx una volta arrivati all’entrata dello studio.
 
 << L’indirizzo corrisponde. Strano che Oliver sia venuto in un posto come questo. Non è nel suo stile. Ma devo dire che le foto del loro matrimonio sono bellissime. Magari Katy l’ha obbligato >>, rispose soprappensiero, senza rendersi veramente conto di quel che diceva.
 
La sua fidanzata assottigliò gli occhi, guardandolo torvo: << Cosa vorresti dire? >>.
 
 << Eh? Niente, giuro! >>, fece in segno di resa, alzando le mani.
 
 << Sarà meglio. In ogni caso non siamo obbligati a scegliere questo. Andiamo, sentiamo quello che ha da dire… e poi decidiamo >>, continuò lei, aprendo la porta per entrare.
 
 << Goodmorning >>, li accolse il fotografo, che fece un sorriso enorme a Xx e Amelia, ignorando James quasi completamente.
 
 << Buongiorno. Noi volevamo delle informazioni… >>, iniziò Xx tutta sorridente: James le lanciò un’occhiataccia, tra il divertito e l’offeso, e lasciò che fosse lei a parlare.
 
 << Oh, ma che bella bambina che abbiamo qui! Come si chiama? >>, la interruppe l’uomo, avvicinandosi alla bambina che gli fece un gran sorriso.
 
James non ci poteva credere: aveva “ perso “ entrambe le sue ragazze!
 
 << SI chiama Amelia Hollie Susan Phelps >>, intervenne James piuttosto orgoglioso.
 
 << Goodmorning. Mi scusi, sono stato rapito da queste due ragazze bellissime. Mi capirà di sicuro >>, continuò in tono burbero l’uomo.
 
 << La capisco >>, rispose secco: Xx notò allora passare una scintilla negli occhi di James. Che potesse essere… era gelosia forse?
 
James le sorrise: quel suo sorriso che riusciva a farla arrossire ogni volta, quel suo sorriso spietato e disarmante… bello. Troppo bello.
 
La guardò: come poteva resistere a quei suoi occhi profondi quando la guardavano in quel modo? Così intensi e profondi, così allegri e intriganti…
 
Xx si rese conto di una cosa: James stava chiaramente facendo intendere al fotografo che lei e Amelia erano proprietà privata, e che era meglio girasse al largo. Eh sì, era proprio gelosia quella che aveva sentito nella sua voce: sorrise tra sé all’idea che lui fosse geloso di lei.
 
 << Posso fare una foto a questa bella bambina? È così bella: ha degli occhi molto espressivi, e il suo nasino a patata è molto carino, da un tocco di dolcezza >>, domandò il fotografo.
 
Xx ritornò alla realtà: << Mi scusi, ma preferirei di no. Non voglio esporla, voglio proteggerla. Quando sarà più grande, forse >>, rispose brusca.
 
 << D’accordo. Allora, ditemi, in cosa posso aiutarvi? >>, domandò, ora molto più pratico.
 
 << Noi due ci sposiamo a maggio, e… >>, attaccò James.
 
 
 
Uscirono dal fotografo quasi un’ora più tardi.
 
 << Non sembri troppo convinto >>, commentò Xx, poco dopo essere usciti dal fotografo, già in direzione della prossima meta: la ricerca delle partecipazioni perfette.
 
 << Non del tutto. Ma l foto sono molto belle, niente da dire su questo. È proprio lui che non mi convince. Pensavo che potremmo far venire anche un secondo fotografo, che dici? >>.
 
 << Non sarai mica geloso Jay… >>, buttò li lei.
 
 << Mi ha dato fastidio, ok? Se qualcuno spudoratamente fa degli apprezzamenti su mia figlia e la mia fidanzata mi irrita >>, sbottò lui.
 
 << Lo sai che sei molto carino quando fai il geloso? >>, gli sorrise, prendendolo a braccetto.
 
James sbuffò qualcosa di incomprensibile.
 
 << Non devi essere geloso. Non è proprio il mio tipo, ma soprattutto tu sei insostituibile ormai. Ti amo, e questo sentimento cresce sempre nel tempo. Non riesco neanche a immaginare qualcun altro al posto tuo >>, gli sorrise sincera, stringendolo a sé.
 
Senza pensarci sopra lo baciò, circondandogli il collo con le braccia: cercò la sua lingua, e una scarica potente le attraversò la spina dorsale. Il bacio divenne più intenso, più desiderato… più passionale, più si baciavano e più ne volevano.
 
Ma veloce come era iniziato il bacio finì: Xx si ricordò di non essere a casa da sola con lui e si ricompose. Tendeva a dimenticarsi del resto del mondo quando si baciavano.
 
James le morse piano il labbro inferiore, prima di lasciarla andare: << Thanks >>, le sussurrò, accarezzandole una guancia, facendo vagare una mano tra i capelli di lei.
 
 << Figurati. Quando hai questi momenti di gelosia sono sempre pronta ad aiutarti a superarli >>, rispose, sempre con il sorriso sulle labbra, mentre una mano vagava sul fianco di lui.
 
James ridacchiò, poi riprese a camminare con Xx e il passeggino di Amelia.
 
 << Per il fotografo vediamo se con le altre spese rimaniamo nel budget che abbiamo fissato… ok? >>, disse dopo un po' Xx, in tono pragmatico.
 
 << Mi sembra sensato >>, le sorrise James.
 
 
 
 << Xx, sul serio, a me sembrano tutti molto simili questi fogli! >>, bisbigliò James più tardi: stavano decidendo le partecipazioni, e il ragazzo era un po' in difficoltà.
 
 << Ma come? Questa ha la filigrana oro, questa invece è un po' più sul giallo, mentre questa è argento, ad esempio. Questa ha il cartoncino panna, questa invece è più sul tono del bianco… >>, gli spiegava Xx con pazienza.
 
James la guardava un po' stralunato: per lui erano davvero, tutte, quasi uguali. Ma Xx si stava impegnando per prendere una decisione per entrambi, e immaginò di doversi impegnare un po' di più.
 
 << Ok, ascolta. Io direi di andare sul classico, quindi toglierei quelli più simpatici e rimarrei sui classici, che vanno sempre bene, e credo siano i più eleganti. Se sei d’accordo naturalmente >>, disse poi, con una decisione e una competenza in materia che non sapeva neanche di avere. Ma prima prendevano una decisione e prima potevano uscire di lì.
 
Xx annuì guardando prima lui e poi i biglietti, togliendo dal tavolo quelli che non rientravano nella categoria “ classico “.
 
 << A me piace la scritta in oro, a te? >>, domandò Xx.
 
 << Anche a me. Come copertina mi piace quella con i rilievi dei fiori e quella specie di ghirigori >>, continuò lui.
 
 << Quella color avorio e decori in perlato? Si, e quella con il nastro oro e di raso bianco che la chiude >>, aggiunse lei, e pian piano, lasciando solo quello che piaceva loro, si trovarono davanti la loro partecipazione.
 
Xx guardò James, gli occhi brillanti e lucidi: << E’ lei Jay… è la nostra partecipazione >>, gli disse, la voce che le tremava leggermente.
 
 << Si, è proprio lei >>, confermò lui, guardando la loro scelta.
 
 
Decisero anche i segnaposti del tavolo, con un motivo che richiamava la partecipazione: << Già che ci siamo >>, aveva buttato lì James, che non aveva nessuna intenzione di essere trascinato lì una seconda volta per dei segnaposto.
 
 
 
 << Un’ultima fatica per oggi: tovaglie e copri- sedie. Sei stato bravo amore >>, lo incoraggiò Xx.
 
 << Da- da- da- daa >>, stava dicendo Amelia dal suo passeggino: era stata abbastanza brava per tutta la giornata, riuscendo a far fare loro tutto quello che avevano in programma.
 
 << Non possiamo mettere una normalissima tovaglia bianca? >>, tentò lui, prima di essere fulminato da Xx.
 
 << Lo sai che anche la frase che hai appena detto ha tantissime variabili? Tu dici tovaglia bianca. Ma bianco neve o bianco avorio? DI seta, di raso, di satin, di tulle? DI chiffon? Con i ricami o senza? In pizzo? Lunga fino ai piedi o più corta? >>, lo bombardò Xx do domande.
 
 << Ok, ok! Ho capito il concetto >>, borbottò lui, strabuzzando gli occhi da dietro gli occhiali da vista.
 
 << Poi prima abbiamo scelto i centro tavola, dobbiamo vedere come stanno con la tovaglia >>, continuò lei.
 
James mandò un veloce messaggio a Oliver: << Help! >>.
 
Il fratello gli rispose dopo qualche istante: << What’s up? >>.
 
 << I preparativi del matrimonio. Xx mi manderà fuori di testa!  Alla mia affermazione tovaglia bianca sembrava essere esplosa una bomba. Mille tipi di tessuti e tonalità di bianco. Io neanche sapevo avesse tutte queste sfumature il bianco >>, poi, prima di inviare, inserì una faccina allegra.
 
 << Lo so. Ti capisco, Katy era uguale. Donne. Ti dico solo una cosa però: quel giorno ringrazierai l’attenzione ai particolari che ha avuto, e vederla camminare verso di te con il vestito da sposa sarà valso tutto quello che stai patendo ora. Una grande emozione >>, gli rispose il fratello.
 
 << Il fotografo? >>, gli domandò poi Oliver subito dopo.
 
 << No comment >>, gli rispose James.
 
Il fratello gli mandò una fila di faccine che ridevano. James gli scrisse velocemente che gli avrebbe raccontato tutto, poi mise via il cellulare: erano arrivati.
 
 
 << Buongiorno, sono subito da voi >>, disse la voce di una donna dal fondo del negozio.
 
 << Va bene >>, rispose Xx, in tono alto per farsi sentire.
 
Si guardarono intorno: il negozio era piccolo, ed era stipato di stoffe di tutti i colori e tessuti di tutti i tipi: al centro erano esposte delle tovaglie con ricami elaborati: erano veramente belle.
 
Xx guardò James: sembrava un pò spaesato in mezzo a tutte queste tovaglie, stoffe e ricami.
 
 << Sei stato bravissimo fin qui. Lo so che questo non è il tuo ambiente, ma te la sei cavata con ottimi risultati! Quindi rilassati, e scegliamo solo quello che ci piace. Andrà bene >>, lo incoraggiò Xx, e James le sorrise grato.
 
 << Buongiorno, scusate l’attesa. Cosa posso fare per voi? >>, domandò una signora in tono gentile.
 
 << Buongiorno. Noi ci sposiamo a maggio, volevamo vedere delle tovaglie e dei copri sedia… >>, spiegò Xx, prendendo Amelia in braccio, dato che si agitava tutta.
 
 << Vi faccio vedere quello che ho. Avevate già un’idea? >>, domandò.
 
 << No. Ma in base al centrotavola che abbiamo scelto, e anche alle partecipazioni, potrebbe mostrarci qualcosa? >>, domandò James, che stava guardando una tovaglia in pizzo come fosse un pannolino sporco di Amelia, tenendola a debita distanza.
 
 << Buona idea >>, fece Xx annuendo con forza.
 
 << Allora ditemi, avete delle foto per caso? >>, domandò la commessa.
 
 << Certo, gliele mostro >>, fece James tirando fuori il cellulare.
 
 
Uscirono dopo quasi un’ora dal negozio: << Bravo Jay! Senza la tua idea non avrebbe mai tirato fuori quelle tovaglie. Mi sembrano perfette per noi e il nostro matrimonio >>, gli sorrise Xx entusiasta.
 
 << Grazie. Non ci stavo capendo niente alla fine, ma sono sicuro il risultato sarà ottimo >>, gongolò un po' James. << Però, ti prego, basta negozi di tovaglie, ok? >>, continuò lui.
 
 << Penso che sposarsi una volta nella vita possa bastare >>, lo prese in giro Xx.
 
 << Assolutamente! Non rifarei mai più il tour di questi giorni >>, confermò lui con forza.
 
 << Mi ha fatto morire la tua faccia, prima, quando avevi quasi il terrore che la commessa tirasse fuori altre tovaglie dal magazzino >>, ridacchiò Xx.
 
 << Ha- ha. Spiritosa >>, le fece la linguaccia lui.
 
 << Dato che è presto ed è sulla strada di casa, potremmo andare a vedere dei confetti. Che dici? Poi prometto, per oggi basta >>, gli domandò Xx.
 
 << Solo perché me lo chiedi con il tuo bel visino >>, le rispose ridacchiando.
 
 << Ma sentilo! >>, commentò Xx, fintamente scandalizzata.
 
 
 
 << A me non piacciono i confetti alle mandorle >>, fece James poco dopo al negozio.
 
 << A me non piacciono quelli al cioccolato >>, rispose Xx.
 
Stavano “ litigando “ sui gusti dei confetti.
 
 << Non mi piacciono quelli ai frutti rossi >>, continuò lui.
 
 << A me no quelli alla banana. Però quelli al mojito sì! >>.
 
 << Anche a me, e anche quelli al gusto tiramisù >>.
 
 
Avevano deciso che avrebbero messo in n grande tavolo all’ingresso della sala dove ci sarebbero stati contenitori ai vari gusti, e stavano provando a mettersi d’accordo sui gusti da scegliere
 
 << Anche quello alla menta e liquirizia è buono >>, commentò James.
 
 
Uscirono dal negozio sei gusti dopo: ne avevano scelti tre a testa, anche se si erano imposti che i gusti non dovessero rientrare tra quelli che all’altro non piacevano per niente.
 
 
 
 << Tu con cosa arriverai il giorno delle nozze? >>, gli domandò Xx curiosa, rientrando in casa: avevano fatto del loro meglio per cercare di ignorare il fatto che Simone li stesse aspettando dall’altra parte della strada.
 
 << Questa è una sorpresa. E tu? Hai pensato al mezzo con il quale arriverai? >>, domandò lui.
 
 << Avevo pensato a una fiat cinquecento, i primi modelli che sono venuti fuori. Giusto per sottolineare la mia italianità. Ma non so qui se ce ne sono di macchine come quella >>.
 
 << Se vuoi posso chiedere a qualche amico, se sanno dove si possono noleggiare. O a Oliver, è più appassionato di me di motori. Io non saprei aiutarti >>, le disse sconsolato.
 
 << Va bene, grazie. Altrimenti troverò qualcos’altro >>, rispose facendo spallucce.
 
 << E’ questa la macchina? >>, domandò James, aprendo la foto di una vecchia cinquecento in internet.
 
 << Proprio lei >>, confermò Xx, dando la merenda ad Amelia.
 
 << Ma sono bellissime! Ti ci vedrei proprio arrivare con questa >>, le disse tutto allegro.
 
 << Anche io, tutto sta a vedere se la trovo >>.
 
 << CI riusciremo, non temere >>, la rassicurò lui, dandole un bacio sulla fronte.
 
 << Se lo dici tu ci credo >>, rispose con slancio.
 
 << Mangiamo le pappe Amelia? Eh? Scommetto che hai tanta fame, amore di papà! >>. Le disse James entusiasta sedendola sul seggiolone.
 
 << La mamma è stata bravissima! Ha preparato tutto prima di uscire >>, continuò James, mentre preparava sul piattino la pastina: intanto Amelia sul seggiolone batteva le mani sul tavolo, aveva proprio fame!
 
 << Eccoci qui Amelia, pronti per mangiare! >>, continuò lui mettendole il bavaglino, mentre la pastina si raffreddava.
 
Quando la vide Amelia un gran sorriso le si dipinse sul volto, e iniziò a battere le mani, più felice che mai.
 
 
James arrivò alle spalle di Xx, dopo aver ripulito il disastro che Amelia aveva fatto per terra e sul tavolino del seggiolone: le accarezzò lievemente i fianchi, scivolando sotto la maglietta; la ragazza rabbrividì.
 
 << Sicura di non voler saltare la cena? >>, le bisbigliò seducente all’orecchio.
 
 << Quasi mi tagliavo un dito curando le carote. Non vorrai che la faccenda passi come se niente fosse, vero? Come se il mio povero dito non valesse niente? >>, lo punzecchiò lei, che al sentire le mani di lui a contatto con la sua pelle sobbalzò, distraendosi.
 
 << Povero ditino >>, continuò lui, prendendole la mano e posando un lieve bacio sul malcapitato dito.
 
Xx fremette: l’odore della sua pelle e il profumo dei suoi capelli la investirono come un treno in corsa… per di più le mani di lui scivolavano lentamente sulla sua pelle, tentatrici e peccaminose…
 
Sentì le dita di lui sfiorarle il collo leggere: << TI sto convincendo? >>, le bisbigliò.
 
Si girò a guardarlo, ma fu una pessima mossa: se c’era qualcosa in grado di disintegrare la sua forza di volontà erano i suoi occhi… il suo sorriso… i suoi baci… le sue carezze… un paio di cosette insomma.
 
 << Ci stai andando molto vicino… >>, dovette ammettere Xx.
 
 << D’accordo… >>, le sussurrò sensuale in risposta lui << Ma ora ho una fame da lupi! Mi hai trascinato in giro per negozi tutto il giorno! >>, sbuffò divertito, cambiando completamente il tono della voce.
 
La ragazza alzò gli occhi al cielo. Lo sapeva, sapeva che quando James faceva così c’era sotto qualcosa, ma ci cascava sempre… e come sempre non riusciva a stare arrabbiata con lui.
 
 
 
 
Molto più tardi, dopo aver messo a letto Amelia, Xx e James si trovarono a riprendere il discorso che avevano lasciato… in sospeso.
 
Non fecero neanche in tempo a entrare nella loro stanza che James le afferrò i polsi, il viso a pochi centimetri da quello di lei, e la spinse con gentilezza sopra il letto: << Sai, stasera non abbiamo ancora mangiato il dolce… >>, lo fece sensuale, sfiorandole con le labbra la guancia.
 
Solo con quella frase i piani di Xx di resistergli, di farlo patire un po', come lui aveva fatto con lei, svanirono in una nuvola di fumo: un brivido le percorse la spina dorsale quando le labbra di lui si avvicinarono al suo collo.
 
 << Sai, è troppo facile così… tu… mi… mi fai penare… s- sem… sempre >>, tentò di mormorare lei, ma la lingua di James aveva iniziato a carezzarle il collo, e la sua mano, infilatasi sotto la maglia di lei, faceva su e giù sulla sua schiena nuda, facendola sorridere.
 
 << Vuoi che smetta? >>, le domandò, per niente convinto, e baciandola invece più intensamente.
 
 << Neanche per sogno! >>, gli rispose Xx, come se fosse impazzito del tutto: la sua pelle iniziava a scottare sotto quei baci languidi e travolgenti: se fosse stata in piedi le sue gambe avrebbero ceduto subito, da quanto erano molli in quel momento.
 
James risalì lungo la camicia di lei lentamente, sfilando due bottoni dall’asola. Impiegò così tanto tempo fra l’uno e l’altro che le venne voglia si strapparsela di dosso, ma sapeva che lui lo stava facendo apposta, e resistette per miracolo.
 
Lasciò che le labbra di lui scendessero lentamente lungo il suo corpo: con baci morbidi e infuocati percorse i suoi fianchi, la sua pancia, e risalì verso i bottoni ancora allacciati. Ne afferrò uno con i denti e lo tirò, e prima di sbottonare ogni altro bottone, lasciò che la sua lingua vagasse sulla pelle di lei, infiammandola di desiderio e facendole inarcare la schiena.
 
Alzò gli occhi al cielo, impaziente, James la vide e sorrise: lasciò scorrere le dita lungo il corpo di lei: scese nell’incavo tra i seni, e ancora più giù, verso la sua pancia… e risalire poi alle braccia nude: Xx rabbrividì a quella carezza che sembrava lieve, ma era piuttosto intensa…
 
Xx all’improvviso tirò i capelli di James, obbligandolo ad alzare la testa, e lei ne approfittò per obbligarlo a tornare alle sue labbra, baciandolo con intensità, giocando con la sua lingua, mordicchiandogli le labbra…
 
La ragazza sollevò leggermente un ginocchio, strisciando la gamba contro quella di lui in una carezza lenta e suadente: sollevò il bacino spingendosi contro di lui e premendo sulla sua erezione, facendo scappare un gemito roco a entrambi…
 
Tutto ciò che Xx voleva e che riusciva a pensare era che voleva sentire il suo ragazzo addosso a lei, su di lei… dentro lei.
 
Premette il suo seno contro il petto di lui: le sue mani scorrevano tra i capelli di lui, mentre James scese sul collo di lei e le baciò la spalla: con studiata lentezza lasciò una scia di baci sul braccio fino ad arrivare alla clavicola… e ancora su, fino alla pelle sensibile del suo collo; le sfiorò con le labbra il mento, per poi catturare le sue labbra in un profondo bacio travolgente… ancora e ancora.
 
Il ragazzo appoggiò il peso sul gomito sinistro, mentre con la mano destra libera le carezzò i fianchi: Xx poteva sentire il suo respiro avvicinarsi anche con gli occhi chiusi, come poteva sentire gli occhi di lui che la guardavano, la inchiodavano con lo sguardo… uno sguardo così intenso che molte volte si sentiva spogliata da lui.
 
Sentì le labbra di lui appoggiarsi sulla sua pelle ipersensibile e scivolarci sopra, disegnando cerchi invisibili, ma che le facevano bruciare la pelle, che si scaldava al solo passaggio di lui.
 
Salì ancora sulle labbra di lei, mentre con una mano le carezzava il fianco, sempre con deliberata lentezza.
 
Sentì un brivido scenderle lungo la spina dorsale, e si morso il labbro, consapevole degli effetti che quel semplice gesto avevano su di lui: lo faceva semplicemente impazzire, e come a rispondere a questa provocazione, la afferrò e la baciò con ancora più intensità.
 
Xx respirò a fatica: afferrò i lembi della maglietta di James e gliela sfilò subito, senza indugiare oltre: voleva di più… voleva tutto. Voleva sentire lui, quel corpo a contatto con il suo, voleva sentire la sua pelle, toccarla, accarezzarla…
 
Quando i loro corpi furono così vicini da toccarsi rabbrividirono di un piacere intenso che li attraversò entrambi…
 
Le mani di James le carezzarono il seno, mentre lo liberava dell’unica barriera rimasta tra questo e il petto di lui.
Scese sui suoi seni, stringendo piano tra i suoi denti un capezzolo di lei: voleva portarla alla totale perdizione, prima di regalarle l’orgasmo…
 
Persa in questo oceano di piacere, Xx reclinò la testa indietro spontaneamente, offrendosi completamente a lui: ogni centimetro di lei gli apparteneva, e il suo seno schiacciato contro il torso nudo di lui era una prova.
 
James portò le mani dietro la sua schiena per sorreggerla, mentre lui incendiava il resto del suo corpo lasciando una scia di baci infuocati ovunque passasse… fino a quando arrivò all’orlo dei jeans.
 
Xx riaprì gli occhi: percorse con le mani i muscoli delle braccia e della schiena: sentì il corpo di lui inarcarsi a quel tocco, tutti i suoi senti all’erta: volevano di più, proprio come i suoi.
 
Fece scattare le sue mani verso l’orlo dei jeans di James, li slacciò e abbassò la zip… poi scesero a cercare, trovandolo, il sedere sodo di lui. Lo sentì respirare bruscamente, e in una frazione di secondo le mise le mai sul sedere sollevandola, portandola sopra di lui, mentre le loro labbra si scambiavano intensi baci senza mai spostarsi le une dalle altre.
 
Gli occhi di lui corsero avidi giù lungo tutto il corpo di Xx: il cuore della ragazza battè all’impazzata.
 
Cominciò a slacciarsi anche lei i bottoni dei jeans, ma James decise di cambiare di nuovo le posizioni, saltandole addosso, prendendole la mano e bloccandogliela sopra la testa, mentre con quella libera le tirò i jeans fino a toglierglieli, facendoli scorrere lungo le sue gambe con un gesto impaziente.
 
Risalì dalle caviglie alla coscia accarezzandola, poi portò una mano di nuovo dietro la sua schiena, cercando di avvicinarla a lui, mentre ancora si baciavano, ma Xx decise di ribaltare le carte in tavola e invertì le posizioni, soffermandosi ad accarezzare la sua erezione ancora rinchiusa nei boxer.
 
James soffocò a stento un gemito in un bacio: Xx sentì le sue labbra stringersi e i muscoli del corpo di lui irrigidirsi con impazienza e poi tornare a stringerla di nuovo, affondando una mano tra i capelli di lei, mentre le lingue continuavano a esplorarsi. Ma il corpo non mente mai: lui la voleva, tutto il suo corpo la cercava.
 
Xx era avvolta da una sensazione di calore che le metteva dei deliziosi brividi addosso: era il corpo del suo ragazzo a fare questo, era il suo calore a inebriarla.
 
James le mordicchiò il lobo dell’orecchio, poi, l’ultima volta morse più forte, quasi a voler sottolineare che sapeva essere anche un cattivo ragazzo, all’occorrenza…
 
 << Mi fai impazzire… Non riesco a resisterti… non ci sono mai riuscito… >>, confessò tra baci e languide carezze.
 
La pelle di lui sembrava sussurrare a quella di lei: i loro corpi erano premuti l’uno all’altro, muovendosi al ritmo dei loro baci… il tocco di James era fermo e gentile, ma pieno di passione e ardore al tempo stesso: Xx rabbrividì.
 
Guardò in giù e vide che James indossava dei boxer neri stretti: era incredibilmente erotico e sensuale con quelli.
 
James notò che sorrideva: << Ti faccio ridere? >>, scherzò.
 
 << Assolutamente no. Non ho lamentele in questo campo. Solo che… beh, sei incredibilmente sexy con questi boxer neri >>, rispose arrossendo, sentendosi una stupida: avevano fatto una figlia insieme dopotutto, aveva già visto tutto di lui… e lei sorrideva per dei boxer stretti.
 
 << Voglio sentire la tua bocca su di me… ora >>, lo provocò, avvicinandolo a sé, baciandolo con passione.
 
 << Agli ordini >>, rispose lui, inarcando un sopracciglio, chinandosi delicatamente su di lei: il sorriso caldo e lo scintillio negli occhi, guardandola con un lungo e intenso sguardo.
 
Le loro dita si sfioravano in una lenta danza sensuale e primitiva, carezzandosi, cercandosi, stringendosi… le circondò la guancia con una mano, e Xx si avvicinò alle sue labbra per baciarlo ancora una volta. Non si sarebbe mai stancata di baciarlo, il suo sapore era unico, dolce e invitante… una tentazione continua.
 
Era irresistibile, e amava il modo in cui le sue labbra la cercavano, il modo in cui intrecciava la sua lingua a quella di lei per dominarla, per rapirla, per trascinarla nel piacere…
 
Xx approfondì il bacio e gli accarezzò sensuale i fianchi: James sorrise nel bacio a quella mossa, e le portò una mano dietro la nuca per avvicinarla a sé.
 
La passione che li univa era travolgente, frizzante e spensierata: non si univano solo con il corpo, ma anche con la mente e con l’anima.
 
James le carezzò i fianchi con una lentezza esasperante, sfiorandole il collo con la lingua, mordendole piano la pelle, strappandole un sospiro: stava assaporando ogni momento, vivendolo con ogni centimetro di pelle. La sua pelle… reclamava quella del fidanzato, le sue labbra imploravano ancora un contatto…
 
Xx lo guardò con intensità negli occhi: ora basta giocare o tergiversare, voleva l’orgasmo che lui a piccoli passi la stava conducendo ad avere… ma lo voleva subito!
 
SI rotolò nel letto fino ad issarsi sopra di lui, lo guardò e con un gesto impaziente gli sfilò i boxer: non voleva aspettare più.
 
Scese a baciargli il petto, leccandoglielo piano, lasciando una scia infuocata di baci sulla pelle: lo sentiva respirare pesantemente sdraiato sul letto, mentre lei con le mani saliva carezzandogli le cosce, stringendo e rilasciando la pelle.
 
Xx si chinò sulla sua erezione, iniziando a baciarla e succhiarla piano e con calma: voleva farlo impazzire.
 
Sentiva sotto le sue mani i suoi muscoli tendersi, sentiva il suo respiro affannoso mentre con la lingua gli stuzzicava la punta e scendeva lungo l’asta… era una sensazione straordinaria vederlo così.
 
Sentì una sua mano sulla sua guancia, quasi come una carezza, poi la mano salì dietro la nuca aggrappandosi ai capelli della fidanzata: quello era un gesto tutt’altro che tenero, era un gesto selvaggio, e le piaceva da morire.
 
Xx si sentì inebriata da quel contatto, e continuò, sentendolo gemere con forza: somigliava molto a un ringhio, e questo le piacque parecchio.
 
 << Xx… ohh, non… f-fer… fermarti… ohhh >>, biascicò sconnesso, mentre la schiena si inarcava, quasi alla ricerca del piacere.
 La ragazza non si fermò, intensificando i colpi con la lingua, succhiando con forza.
 
Con la mano libera James strinse il suo braccio, lasciandole quasi il segno della stretta delle dita, come se dovesse aggrapparsi a qualcosa per non precipitare nel mare del desiderio e della lussuria in cui si trovava, come se fosse la sua àncora.
 
Esplose: un potente orgasmo si impossessò di lui, facendogli infuocare il sangue, facendolo gemere forte, facendogli tremare i muscoli, mentre con più forza stringeva Xx a lui.
 
 << No, guardami! >>, quasi gli ordinò Xx, quando stava chiudendo gli occhi sopraffatto dall’orgasmo.
 
Lui la guardò intensamente, gli occhi dilatati, il respiro affannoso: era estremamente fiero di lei.
 
 
 
Gli ci volle qualche minuto per riprendersi, e intanto Xx giocava con i suoi capelli, serena e rilassata.
 
 << Sai essere una piccola dittatrice quando vuoi >>, le sorrise, riferendosi all’episodio di poco prima.
 
 << Che esagerazione >>, borbottò in risposta, ma stava sorridendo sotto i baffi, piuttosto fiera di sé.
 
 << Vieni qui >>, le disse, tirandola piano per un braccio, baciandola con forza.
 
Si rigirò nel letto, mettendosi sopra di lei, poi la afferrò dietro la schiena, sollevandola: erano tutti e due inginocchiati sopra il letto, adesso.
 
James continuò a baciarla, spostandosi lentamente dietro di lei: Xx sentiva il suo respiro caldo sul collo…
 
All’improvviso James entrò con calma dietro di lei: Xx quasi trattenne il respiro: non se lo aspettava, ma era estremamente piacevole.
 
Continuò a piccoli colpi a entrare, a farsi strada in lei: XX sentiva, sentiva tutto… era inebriante.
 
Sentì che lui le baciava il collo, succhiando piano, tirando con i denti, scendendo sulla spalla, sulla clavicola… le mani di lui scorrevano languide sul corpo della fidanzata, una giocava con i suoi seni, mentre l’altra era scesa in giù, tra le sue gambe, a solleticarla, a farla impazzire.
 
Xx si sentiva sopraffatta: da ogni angolo del suo corpo le arrivavano scariche elettriche di piacere, ogni sua parte più intima era solleticata…
 
Xx respirava affannosamente, la schiena appoggiata al suo petto completamente inerme: non sapeva come resistere a quelle ondate di piacere che la attraversavano: riuscì solo ad aggrapparsi al sedere di James per non crollare; aveva le gambe di gelatina, non sarebbero riuscite a sorreggerla.
 
 << J- Jay… oh… oh mio… >>, rantolò: James non si fermava, continuava a tormentarla in tutti i punti più sensibili…
 
Entrò con un dito nella sua futura sposa: Xx trattenne a stento un gridolino.
 
 << Coraggio… lasciati andare… >>, le sussurrò lui all’orecchio, facendole venire i brividi lungo la spina dorsale.
 
Un’altra spinta dietro, un altro dito… e Xx venne: un orgasmo la travolse a ondate forti e intense, facendola tremare da capo a piedi, costringendola a stringere più forte il sedere sodo di lui…
 
Anche James ebbe un secondo potente orgasmo, mordicchiando il collo di Xx per impedirsi di urlare, mentre scariche di piacere lo attraversavano quasi come fitte…
 
Non ne aveva mai abbastanza di James, del suo amore, del suo tocco… e per lui era lo stesso.
 
Restarono così per un po', fin quando Xx non si sentì più stabile sulle sue gambe, e finchè il respiro non tornò regolare.
 
James la accompagnò lentamente sul materasso, stendendosi accanto a lei: la guardò, accarezzandole i capelli, e Xx capì quanto lui ci tenesse a lei dall’espressione che aveva sul viso: lo sapeva già questo, ma era bello riscoprirlo di tanto in tanto.
 
 << Wow… Jay… >>, ma non terminò la frase, non trovava le parole più giuste.
 
 << Wow… >>, le disse anche lui, poi la strinse a sé e le baciò i capelli.
 
 << Hai sonno? >>, le chiese.
 
 << Un po'… >>, rispose, soffocando uno sbadiglio.
 
 << Dormi >>, continuò sorridendo del tentativo di insabbiare quello sbadiglio.
 
 << Mi sembra sempre tempo sprecato quando ci sei tu >>, rispose lei.
 
 << Sarò sempre qui quando ti sveglierai >>, le disse lui con dolcezza.
 
 << Evviva >>, lo prese un po' in giro lei: non poteva farne a meno.
 
 << Ehi! >>, protestò, fingendo di alzarsi dal letto.
 
 << Fermo qui! Sai che non dormo bene quando non ci sei… >>, confessò lei, anche se in verità lui già lo sapeva.
 
 << Lo so, nemmeno io >>, sorrise.
 
James non durò molto di più: l’organizzazione del matrimonio lo aveva sfinito, molte altre giornate ancora lo aspettavano come quella.
Crollò in un sonno tranquillo, consapevole del respiro di Xx contro il suo collo: sentiva le braccia di lei attorno al suo corpo, percepiva quasi il battito del suo cuore. Lei era lì e non se ne sarebbe mai andata via, mai.
 
Si addormentò sorridendo con questa consapevolezza: la prima cosa che avrebbe visto l‘indomani al suo risveglio sarebbero stati i suoi occhi… e questo per tutta la vita.
  
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