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Autore: lolli89    24/07/2019    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Mom? Che dici? Oliver? >>, domandò James, guardandosi allo specchio
 
 << Jay, stai benone con questo! >>, approvò Oliver: erano andati a scegliere l’abito da sposo di James, e in quanto testimone e fratello, era andato insieme a lui.
 
 << Amelia? Come sta papà? >>, domandò alla sua nipotina.
 
 << Stai benissimo amore, questo blu scuro è adatto a te, e non è il solito nero >>, sorrise la mamma di lui un po' emozionata, ma d’altra parte ci era passata già con Oliver.
 
Amelia sorrise battendo le mani, emettendo un suono che lui interpretò per un sì.
 
 << Non era meglio l’altro? Quello nero. Devo essere perfetto per Xx >>, domandò rigirandosi, ma doveva ammettere che lo aveva colpito subito, e che quando lo aveva indossato si era sentito subito a suo agio, quasi come una seconda pelle.
 
 << Saresti perfetto anche con un sacco di juta, Xx ti sposerebbe anche in quel caso. Ma sul serio, tra gli otto che hai provato questo è il migliore >>, gli disse Oliver, mentre correva dietro ad Amelia, che stava gattonando in giro per il negozio.
 
 << In effetti è il mio preferito… >>, parlò tra sé James.
 
 
 
 
 
Nel frattempo, Xx da tutt’altra parte della città, stava guardando la sua immagine allo specchio che la rifletteva vestita nel suo abito da sposa bianco: era perfetto.
 
La ragazza si stava tamponando gli occhi lucidi, mentre la commessa lo sistemava.
 
 << Katy… è lui, lo sento >>, disse con voce tremula, asciugandosi gli occhi con le dita delle mani.
 
 << Dopo aver passato tre negozi, e una infinità di abiti… eccolo. Che ne dici? >>, si voltò verso la cognata e amica, che rispose con un sorriso radioso.
 
 << Dico che ti sta d’incanto. Dico che emani luce con questo vestito. Sembra fatto apposta per te… dico che è l’abito giusto >>, le sorrise, porgendole un fazzoletto.
 
Xx si guardò ancora allo specchio: era radiosa.
 
 << James impazzirà quando ti vedrà >>, aggiunse Katy, sorridendole complice.
 
 << Dici? >>, le domandò senza fiato.
 
 << Non dico solo. Ci scommetto pure >>, affermò convinta.
 
 
 
 
 
 << Jay, come va con Simone? >>, bisbigliò il fratello: la loro madre non conosceva tutta la storia.
 
 << Credo meglio. Non si fa più sentire né vedere… per fortuna aggiungo. Xx ormai aveva la fobia di uscire di casa e trovarsela davanti. Stava diventando un tormento. Ma forse si è resa conto che non avrebbe mai avuto quello che sperava… non lo so. In ogni caso sono molto più contento e sereno ora >>, gli rispose.
 
 << Si, ma sta attento. Ci ha dimostrato di essere capace di qualsiasi cosa. Occhi aperti >>, consigliò Oliver.
 
 << Tranquillo, starò all’erta. Ma niente e nessuno potrà impedirmi di sposare Xx a maggio >>.
 
 
 
 
 
 << Grazie della consulenza Katy. La settimana prossima quando ci vediamo andremo a caccia del tuo abito da damigella, ok? >>, la salutò, quando stavano per uscire dal negozio.
 
 << Di nulla, sono molto felice di aiutarti, e anche per il ruolo di damigella. Ma sai, non so qui la pancia come crescerà, quindi magari aspettiamo un po' per il vestito… >>, rispose, toccandosi la pancia con amore.
 
Anche Xx la carezzò: << Ciao bella di zia, non vedo proprio l’ora di vederti! >>, disse alla pacia della cognata.
 
 << Per il vestito come preferisci. Se vuoi andiamo a dare un’occhiata e basta, poi per la taglia vediamo più avanti. Così ci facciamo anche un pomeriggio tra ragazze, chiedo anche alle altre mie amiche damigelle… e mi porto Amelia, così vediamo un vestitino anche per lei. Oggi è andata con James, Oliver e Susan a scegliere il vestito per lui… mi sono quasi commossa, devo essere onesta >>, le raccontò Xx.
 
 << Immagino! Come te lo immagini? >>, le domandò Katy.
 
 << Mm… non saprei. Non credo sceglierà di vestirsi in bianco però. Mi ha già detto che non mi dirà niente, dato che io non gli dico del mio. Quindi cerca di indagare con Oliver… >>, aggiunse con fare cospiratorio.
 
 << Contaci. Credo che anche lui oggi dovesse prendere il vestito da testimone… dopo glielo chiedo. Oh, ma guarda, sta diluviando! >>, fece Katy: da dentro il negozio non sei erano accorte di nulla.
 
 << E senti che tuoni. Sta arrivando un mega temporale. Non ci voleva proprio, uffa! Io sono con la vespa, e tra poco devo trovarmi con James e Amelia al negozio per scegliere le fedi! Abbiamo appuntamento… Ci arriverò completamente lavata >>, sbuffò Xx.
 
 << Non ti conviene prendere un taxi? Lasci qui la vespa e torni a prenderla dopo o domani >>, suggerì la cognata.
 
 << Mmm… Non so… non ho moltissima strada da fare, e mi scocca lasciarla qui. Oh, ma ho il K-way! Me ne ero scordata! Con questo arrivo meno fradicia, e nel frattempo speriamo smetta >>, fece all’improvviso la futura sposa.
 
 << Sei sicura? Non è pericoloso con questo tempo? >>, Katy non era affatto convinta.
 
 << Non temere, sono andata via anche con tempo peggiore in vespa. Andrò piano. E poi stasera cenetta romantica a casa con Jay per S. Valentino. Tu e Oliver che fate? >>, domandò curiosa Xx, anche per distrarla: la vedeva preoccupata, ma sul serio, lei non aveva preoccupazioni nell’andare in vespa con quel tempo… a parte la lavata quasi assicurata.
 
 << Andiamo a cena fuori, ha prenotato lui, ha detto che è una sorpresa >>, sorrise Katy.
 
 << Mi devi raccontare allora! Oh, è Jay… pronto? >>, rispose al telefono.
 
 << Ehi, ciao. Hai trovato il tuo vestito? >>, le domandò curioso al telefono.
 
 << Si, e sono assolutamente orgogliosa e soddisfatta. Tu? >>, Xx non stava nella pelle.
 
 << Anche io… ma la mia bocca rimarrà sigillata su questo >>, le disse subito, facendola sorridere.
 
 << Non posso neanche provare a scucirtela? Ho qualche idea… >>, fece maliziosa, e fu il turno di James di sorridere.
 
 << A malincuore devo dire di no, ma se vuoi possiamo mettere in campo le tue idee comunque >>, continuò lui.
 
 << … magari stasera… >>, fece lei, la voce diventata involontariamente roca, mentre le guance arrossivano.
 
 << Vedremo… >>, lasciò in sospeso lui, che già si pregustava la sua serata con la futura sposa.
 
 << Tornando al presente: vuoi che passo a prenderti? Con questo temporale non so se è il caso che vai con la vespa… >>, le disse preoccupato.
 
 << No amore. Tu dovresti attraversare la città, e non arriveremo mai in tempo così. Io sono più vicina da qui. Ho il K-way… e andrò piano, promesso >>, rispose sicura.
 
 << Non sono tanto d’accordo, ma so quanto sei testarda... ma stai attenta! Ok? Io sono ancora al negozio, tra un po' la sarta mi prende le misure, c’è un po' di gente prima di me… Ci vediamo tra poco amore. Ti amo… buon San Valentino… di nuovo >>, le disse al telefono.
 
 << Starò attenta… non ti liberai di me prima del matrimonio! >>, lo prese in giro lei.
 
 << Amelia, saluta la mamma al telefono >>, fece James, mettendole il telefono vicino all’orecchio, mentre ridacchiava per la battuta di lei.
 
 << Ciao tesoro! Ci vediamo tra poco! Mamma ti vuole tanto bene… >>, fece alla figlia, che fece dei versi come quasi a risponderle.
 
 << Ciao Jay, ti amo… buon San Valentino. CI vediamo tra poco >>, continuò XX, dandogli un bacio via telefono.
 
 << Katy è meglio che vada. Hai chiamato il taxi tu? >>, le domandò: non voleva lasciarla da sola sotto la pioggia.
 
 << Si… eccolo qui. CI vediamo la prossima settimana per il vestito allora. Buona serata… e occhio alla scelta delle fedi! Poi sono per sempre >>, le sorrise, salendo e abbassando il finestrino.
 
 << Non vedo l’ora! Ci sentiamo, buona serata anche a voi! Ciao Katy, grazie di tutto! >>, la salutò sorridente, poi si infilò il casco e il k-way.
 
Katy la guardò dal finestrino mentre si allontanava con il taxi: era molto legata alla sua futura cognata, e vederla così radiosa e felice al pensiero del matrimonio la metteva sempre di buon’umore.
 
 
Xx si ritrovò imbottigliata nel traffico. Anche con la vespa. Quindi la situazione era davvero critica: di solito con la vespa non aveva questi problemi di imbottigliamento.
 
Guardò l’ora: non aveva molta strada da fare, ma a quel ritmo sarebbe arrivata dal gioielliere molto in ritardo… così decise di fare un’altra strada: era un po' più lunga, ma semideserta, quindi poteva andare un po' più veloce e non fermarsi ogni minuto.
 
Uscì alla prima laterale utile, notando sa subito la differenza: era molto più scorrevole! James l’aveva fatta ambientare bene in quella città, e ora si muoveva come se avesse sempre vissuto lì, imparando a conoscere tutte le strade e a orientarsi.
 
Si guardò attorno: si, ci avrebbe messo di meno… ma la strada era piuttosto sconnessa e piena di buche, e intorno era quasi aperta campagna, con poche macchine che si vedevano. Era incredibile come cinque minuti di strada potessero portarti dalla città con tutti i suoi palazzi e il traffico a quel posto.
 
Continuò per quella strada per alcuni minuti: stava piovendo a diretto, il cielo era nero quasi fosse notte, illuminato solo dai tuoni e dai fulmini che scaricavano tutta la loro forza.
 
Dalla parte opposta alla sua stava arrivando un’auto: correva piuttosto forte per quel tempo, e i fari alti la accecarono per un istante: ma non sapeva il guidatore che i fari alti non si potevano usare?!
 
Poi, all’improvviso, sentì come uno spostamento d’aria dietro di sé: c’era un camion rimorchio con i fari alti dietro di lei, lo vedeva dallo specchietto della sua vespa.
 
 << Ma che diavolo… >>, sussurrò tra sé. Lo vide accostarsi a lei aumentando la velocità, ma non la superò: si fece sempre più vicino, sempre più addosso a lei…
 
…..
…..
…..
…..
…..
 
Un boato. Un fracasso terribile, come un botto. Il camion continuò la sua corsa tranquillo, come se nulla fosse successo, neanche scalfito… poi il silenzio, solo il rumore assordante dell’acqua che ancora cadeva copiosa.
 
 
Alcuni minuti dopo una macchina accostò: scese una ragazza che andò a controllare subito.
 
Si chinò su quella ragazza riversa a terra: sembrava facesse fatica a respirare, la faccia nel fango, tutta insaccata in un fossato.
 
Si avvicinò cauta: << Ciao Xx. Vedo che sei riuscita ad avere la forza per toglierti il casco. Forse ti sentivi soffocare? Ecco, questa è la fine che meriti. Sola, nel fango. Potrebbe non passare nessuno per un bel po' di tempo… e con un po' di fortuna tu per allora sarai morta. Oh, guarda >>, Simone si inginocchiò su Xx e le strappò l’anello di fidanzamento dal dito senza troppe cerimonie, infilandoselo al dito e rimirandolo: << E’ un gran bell’anello. Grazie di avermelo dato così gentilmente >>, continuò con una gioia perversa nella voce.
 
 << Non temere. Mi prenderò cura di James e di Amelia. Certo, soffriranno un po' all’inizio… o forse Amelia no. Dopotutto è piccola, potrebbe non ricordarsi mai di te. Fa niente, conoscerà solo me come madre >>, continuò come se nulla fosse, sempre con una vena di gioia nella voce.
 
 << Guarda un po' chi arriva. Ottimo lavoro, ti sei sbarazzato del camion rimorchio? >>, domandò all’uomo che le aveva raggiunte.
 
 << Certo, come nel nostro piano. Guarda qui la piccola bastarda. Come ci si sente, eh, a essere a terra? Soli? >>, domandò con rabbia, pendendola per i capelli e scuotendole la testa con forza, facendole ricadere la faccia sul fango
 
 << Tu sei un dottore, secondo te come sta messa? >>, domandò Simone con naturalezza, come se parlare di lei e delle sue condizioni senza chiamare i soccorsi fosse del tutto normale.
 
 << Non bene. Non riesce neanche a muoversi, respira a malapena. È stato un bell’impatto >>, rispose gongolante.
 
 << Non ti ho mai chiesto perché lo fai, in tutte queste volte in cui ci siamo incontrati a pianificare >>, buttò lì curiosa.
 
 << Malinteso. Vedi, due capodanni fa eravamo a una festa. Io ero strafatto, lei già stava con quel James, era incinta, ma non lo sapevo. Ho provato ad aggredirla nel bagno delle donne. È intervenuto James, il fratello di lui. Il giorno dopo sono venuti all’ospedale dove lavoravo… mi hanno riconosciuto e sporto denuncia. Sono stato licenziato in tronco, ora lavoro in un ospedale che non è il massimo, ma è l’unico che mi ha preso, e solo perché ho un aggancio dentro. Ma nessuno li vuole avere a che fare con me, ho la fedina sporca… e tutto per colpa sua! Mi ha rovinato la vita! >>, le urlò contro, tirandole un calcio sul fianco, schiacciandole la testa un po' di più nel fango.
 
Intanto Simone, senza che lui se ne accorgesse, riprendeva tutto… non si sa mai, sempre meglio avere le spalle coperte, e poi sarebbe stato divertente riguardarlo.
 
 << Però… sia, quella sera non l’ho scopata, alla fine. Ed è stata il mio chiodo fisso per un bel po' >>, aggiunse.
 
 << Lei? Non mi sembra tutta questa gran bellezza >>, commentò sprezzante.
 
 << Sei impazzita? Lascia stare, ha il suo perché. Ho pensato molto a lei. Credi che potrei… ? Così chiudo per sempre con quella storia >>, fece un gesto eloquente.
 
 << Accomodati >>, rispose annoiata, sempre rimirandosi l’anello che non smetteva di brillare.
 
Il dottor Green si avvicinò di nuovo con cautela, già pregustando il momento che stava per arrivare.
 
 << Sono già eccitato! >>, raccontò, slacciandosi i pantaloni.
 
 << Evviva >>, commentò annoiata Simone. << Vi devo lasciare un po' di privacy? >>, domandò ironica.
 
 << Come ti pare, non mi imbarazzo >>, rispose mentre le slacciava i pantaloni a fatica: erano appiccicati alla pelle.
 
 << Finalmente seri mia! >>, fece maligno, entrando di forza dietro lei: l’apertura era stretta.
 
 << Ooh… Siii… è valsa la pena aspettare >>, disse, la voce roca di desiderio, spingendo ancora, con forza.
 
Non ragionava più: le morse il sedere con forza, infilando un dito tra le gambe di lei.
 
 << Vai così… ohh.. >>, gemette lui in preda a macabri istinti.
 
 La girò: ora aveva le gambe spalancate davanti a lui. Si leccò le labbra, prima di entrare con forza e ruvidità dentro di lei, anche se sentiva che il passaggio era stretto.
 
 << Che c’è piccola? Quel James non ti ha usata abbastanza che sei così stretta e rigida? >>, guaì, una risata quasi come un latrato gli uscì dalla bocca.
 
Ancora qualche spinta e raggiunse l’orgasmo dentro di lei, mentre la graffiava con le sue unghie sudice…
 
La rivestì alla buona e si ricompose: poi la rigirò di nuovo faccia a terra e raggiunse Simone.
 
 << Ora sto molto meglio >>.
 
 << Contento tu. Dobbiamo andarcene, ancora non è passato nessuno, ma potrebbe arrivare qualcuno >>, ordinò sbrigativa.
 
 << Certo. Addio Xx >>, il dottor Green fece un cenno con il capo a una Xx ancora immobile e incosciente.
 
 << Addio Xx. >>, salutò allegra Simone, prima di salire in macchina con il dottore.
 
 << Anzi, aspetta un secondo >>, fece la ragazza, e si avvicinò al corpo esanime di Xx con una spranga di ferro, colpendola più volte alla testa, sulla schiena, sulle braccia, sulle gambe, sui fianchi… colpiva con una forza selvaggia, con rabbia.
 
La ripulì dal sangue e dal fango, mettendola al sicuro nel suo bagagliaio, poi tornò da Xx con un accendino in mano: si avvicinò a lei con la fiamma qui e lì, ridendo sguaiatamente come una pazza, ma con la pioggia le risultava difficile, e decise che non le importava più di tanto sfregiarla con delle cicatrici… tanto probabilmente sarebbe morta, quindi tornò alla macchina, piuttosto soddisfatta ed euforica.
  
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