Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Leotie    24/07/2019    2 recensioni
Un bambino vittima di abusi. Un uomo dal passato oscuro. Riuscirà l'amore a smacchiare le due anime da ogni ferita e colpa?
Genere: Drammatico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Petunia Dursley, Severus Piton, Vernon Dursley | Coppie: Lily/Severus
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lavorò sulla pozione per circa due ore quando l’allarme lo fece sobbalzare. Un fialetta gli cadde sul pavimento.
«Maledizione!»


Raccolse la sua bacchetta, stringendola tra le sue dita, e, dopo aver posto sulla pozione un incantesimo di stasi, prese un respiro profondo ed entrò in salotto. Il suo cuore correva. Al primo allarme se ne aggiunse un secondo. Harry era sveglio. Si avvicinò alle scale per andare a controllare suo figlio, quando vide il bambino in piedi, sulla soglia della porta della sua cameretta, tremante, con il suo cervo di pezza stretto al petto. Nei suoi occhi Severus poté leggere una profonda paura.
«Finite Incantatem!». Gli allarmi cessarono immediatamente di suonare.
«Harry» disse Severus, accorciando la distanza con suo figlio e inginocchiandosi per porsi alla sua altezza, «papà sta andando fuori, per controllare cosa ha fatto scattare l’allarme. So che sei un bravo bambino, quindi ora, mio piccolo principe, è più sicuro che tu rimanga nella tua stanza. Papà tornerà presto!».
Posò un bacio sulla testa di suo figlio, ma, proprio quando stava per alzarsi, Harry si aggrappò alle sue vesti.
«Papà… ho paura…»
«Se ti fa sentire meglio, piazzerò un incantesimo che non farà entrare nessuno, né dalla porta, né dalla finestra. Solo io e te.»
Harry annuì, lasciando piano la presa su Severus.
«Hostes repellere!». Un fascio di luce bianca impregnò i muri della camera di Harry. Il bambino rimase incantato, la paura temporaneamente svanita.
«Su, Harry, ora corri in camera tua. Papà deve andare!»
«Tornerai?»
«Si, Harry, tornerò!»
«Prometti, papà?»
«Lo prometto!»
E dopo un piccolo abbraccio ed essersi assicurato che Harry fosse entrato in camera, Severus chiuse la porta e si voltò, proseguendo il suo cammino verso l’esterno.  Setacciò ogni angolo all’interno delle barriere, ma non vi trovo niente e nessuno. Era veramente preoccupato. Se qualcuno fosse riuscito a superare le barriere, non poteva realmente garantire la sicurezza di suo figlio.
Decise di tornare, dopo aver rafforzato le barriere. Entrato in casa decise di andare a controllare Harry. Aprì la porta e trovò suo figlio rannicchiato sotto una coperta, con la testa anche nascosta. Poteva osservare dei tremolii e udire alcuni singhiozzi. Harry stava piangendo.
«Harry…»
«Papà!» urlò Harry, gettando le coperte e abbracciando suo padre. «I-io pensavo n-non tornassi più…»
«Oh mio piccolo principe, papà aveva fatto una promessa! E papà mantiene sempre le promesse!»
«Pensavo che il m-mostro dagli occhi rossi ti avesse p-preso… e… e n-non torn-navi p-più da me…»
«Sono qui, Harry, sono qui…» rispose Severus, abbracciando suo figlio. Aveva sentito bene del mostro dagli occhi rossi e aveva capito a chi si riferiva. Ma questa sarebbe stata una discussione per un’altra volta.
Raccolse Harry tra le braccia, la sua testolina nascosta nell’incavo del collo del suo papà.
«Come ti senti, Harry?»
«Stanco» disse, soffocando uno sbadiglio.
«Va bene, Harry, andiamo a letto!»
Lo posò sul letto, ma con molta difficoltà, in quanto Harry non voleva staccarsi dalle sue vesti. Harry non voleva essere lasciato da solo, aveva paura del mostro. Voleva il suo papà. Le lacrime gli punsero gli occhi. Sapeva che, essendo un mostro, non poteva né piangere, né fare richieste. Era già un miracolo che suo padre non si fosse arrabbiato prima.  Ma quando vide suo padre avvicinarsi alla soglia della porta, un singhiozzo gli sfuggì.
Severus si girò, il cuore affondò sentendo Harry piangere. Vide suo figlio sussultare al movimento e stringersi in una palla sempre più vicino alla ringhiera del letto, man mano che si avvicinava
«Harry… non ti farò del male…»
Harry continuò a piangere, ormai non poteva bloccare più le lacrime. Severus allungò una mano per dare una carezza. Harry alzò un braccio per difendersi dal colpo, che lui credeva che fosse.
«Harry, papà non ti darà uno schiaffo. Voglio solo farti una carezza.»
Per ottenere fiducia, Severus poggiò un mano sul ginocchio del bambino.
«Vedi?» disse, per ottenere l’attenzione di suo figlio.
Harry abbassò il braccio con lentezza. Severus, con molta calma, allungò un braccio e pose la mano sulla guancia di suo figlio, facendogli una carezza.
«Cosa c’è, Harry? Perché stai piangendo?»
«S-scusa signore, n-non potevo s-smettere, losocheimostrinonpossonopiangere-»
Nonostante il farfuglio veloce di Harry, Severus comprese alla perfezione ciò che aveva appena detto e decise di tagliarlo.
«Harry, chi ti ha detto che sei un mostro?»
«Z-zio Vernon, signore.»
«Zio Vernon ti ha detto una bugia, figlio mio. Non sei un mostro, lui lo è. Tu sei il più bravo bambino che io abbia mai conosciuto.». Gli occhi di Harry si illuminarono al complimento. Così Severus continuò, sorridendo: «Poi, Harry, non c’è bisogno di chiamarmi signore. Sono felice quando mi chiami papà!»
«Papà?» provò Harry.
«Si, Harry, papà. Bravo ragazzo!»
Ancora una volta, la felicità balzò agli occhi di Harry.
«Ora, Harry, vuoi restare con papà finché non ti addormenti?»
Harry annuì, stropicciandosi gli occhi. Severus lo colse in braccio, trasfigurò una sedia della camera di Harry in una sedia a dondolo e vi sedette.
«Papà…»
«Si, Harry?»
Harry si zittì, mordendosi il labbro e abbassando il capo.
«Harry, guardami…»
Harry alzò riluttante lo sguardo.
«Puoi dirmi e chiedermi qualsiasi cosa! Non devi aver paura, non ti farò mai del male. Non ti picchierò o batterò, Harry. Potrei darti una piccola sculacciata, Harry, ma solo con la mia mano, mai con una cintura o altro. Questo solo se ti comporti veramente male. Generalmente, potrei sequestrare i tuoi giocattoli preferiti per qualche ora o giorno o metterti in un angolo. Ma mai, Harry, mai, ti rinchiuderò in una stanza, al buio, mai ti picchierò. Promessa di mago!» disse Severus, con una mano sul cuore. Guardò suo figlio e vide che aveva una domanda, ma aveva paura di esprimerla.
«Harry, cosa c’è?»
«Puoi… puoi raccontarmi una storia?» disse con una vocina piccola piccola.
«Certo, mio piccolo principe!»
Con un “accio”, un libro illustrato volò nelle mani di Severus.
«C’era una volta un piccolo bambino, che un giorno…»
Il dondolio della sedia e la voce di suo padre, cullarono Harry in un sonno profondo. Quando Severus se ne rese conto, posò il libro sulla piccola scrivania, raccolse Harry e lo infilò sotto le coperte. Controllò la febbre. Non era ancora scesa. Con un bacio, lasciò la cameretta di suo figlio e raggiunse il laboratorio per continuare a lavorare sulla formula migliorata della pozione. Era immerso nei suoi pensieri. Come potevano quei dannati babbani rovinare così un bambino. Come poteva una madre essere crudele con un piccolo con gli stessi diritti degli altri bambini. Come poteva osservare e tacere ed essere anche il carnefice?! La rabbia lo sopraffece, tuttavia fu subito sostituito da un sentimento di paura. Ripensò all’allarme scattato qualche tempo fa. Qualcosa non era giusta. E Severus lo sapeva. Suo figlio doveva essere sempre sotto il suo vigile sguardo. Silente era pericoloso. Severus sapeva che il vecchio pazzo era in grado di ingegnarsi per la costruzione di qualche piano a suo sfavore. E aveva paura anche del “mostro dagli occhi rossi”. Voldemort li aveva sempre avuti. Forse erano solo un incubo, sperava fossero solo quelli. Sarebbe stato meglio per suo figlio. Ed anche per lui.
Con mille pensieri che frullavano nella testa, terminò la pozione. Decise di preparare uno spuntino, d’altronde suo figlio era troppo magro e piccolo per la sua età, sarebbe stato meglio fargli avere spuntini regolari. Optando per della frutta fresca, che non gli avrebbe inaridito ancora di più la gola, raccolse una pesca, la sbucciò e la tagliò a fette, disponendole ordinatamente su un piattino. Prese un pacco di cracker, pensando che, essendo leggeri, Harry avrebbe potuto assimilarli meglio, e versò in un bicchiere un succo d’arancia, che avrebbe dissetato il bambino. Mise il tutto su un vassoio e lo portò nella camera da letto di Harry, assieme alla pozione migliorata del riduttore di febbre. Lo lasciò sulla scrivania e si avvicino alla figura raggomitolata di Harry. Con qualche carezza, disse: «Harry, è ora di alzarsi…»
«Mmm…»
«Su, mio piccolo principe! Se continui a dormire adesso, poi non dormirai questa notte! Ti ho portato uno spuntino. Quando finirai di mangiare, se vuoi, puoi giocare con papà!»
Harry si alzò in un solo colpo, eccitato.
«Veramente?» disse, sgranando gli occhi.
«Si!». Severus sorrise. Mostrò ad Harry la pozione.
«Ora, Harry, prima di mangiare sarebbe meglio che tu prenda questa pozione. Ti farà abbassare la febbre e sentire meglio!»
«Okay, papà!»
«Bravo ragazzo!»
Harry buttò giù la pozione in un solo colpo. Severus gli porse il bicchiere con il succo, per lavar via il cattivo sapore. Poi prese il vassoio e lo posò sul comodino di Harry. Il bambino cominciò a mangiare. Era un gran piacere per Severus. Non diede neppure segni di nausea.
«Papà?» chiamò Harry.
«Si, mio piccolo principe?»
«Possiamo andare in spiaggia?»
«Se ti senti meglio Harry, perché no!»
«Grazie, grazie papà!» disse Harry, gettandosi su suo padre e dandogli un bacio sulla guancia. Il cuore di Severus si riscaldò. Scompigliò i capelli di suo figlio.
«Possiamo costruire castelli di sabbia? Possiamo giocare nell’acqua? Mi insegni a nuotare?-»
Harry si bloccò quando Severus rise. La sua risata era contagiosa. Iniziò a ridere anche lui. Severus, sentendo il bambino ridere per la prima volta, pensò che fosse il suo più bello del mondo.

Note dell’autrice: Ecco il dolce Sev. Credo che, in fondo, anche lui abbia avuto un lato carino. Harry chiaramente avrà ancora delle problematiche. I traumi derivati da abusi, di certo, non si risolvono con qualche parola.
Se vi va, lasciate una breve recensione. Sono ben accetti consigli. Buona lettura.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Leotie