I
Mitici 8 - La vendemmia
- Capitolo 4: Super Victor, il più “dotato” dei super eroi -
Super Victor? Chi è Super Victor?
Boh
Come boh, Doc, ma se non lo sai te chi lo sa?!
Lo so ma era giusto per di…un momento.
Ma…sto parlando da solo?
Eh già
Oddio niente ha più senso
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH *prende a capocciate il muro e sviene*
…
Ok rieccomi,
possiamo continuare.
Per conoscere la storia di Super Victor dobbiamo
tornare un po’ indietro nel tempo. Era una calda giornata di aprile. Un po’
eccessivamente calda, a dirla tutta, ma poiché era unica, i cittadini romani l’avevano apprezzata abbastanza bene,
specie dopo quelle incessanti piogge che avevano quasi fatto straripare il
Tevere. Tuttavia, nelle scuole romane, la situazione era ben diversa. Molti
fremevano per il suono della campanella, non vedendo l’ora di uscire, dopo che
il caldo li aveva asfissiati per tutto il giorno. In particolare fremevano gli
alunni di una classe di seconda media. Tra questi c’era il nostro “eroe”:
poiché era originario del Perù, anche se nato in Italia, aveva la carnagione
mulatta. Non eccelleva per la sua forma fisica, aveva capelli lunghi(tipo Harry
al primo anno)e degli occhiali rotondi. Il suo nome? Be’, naturalmente Har…voglio dire Victor. Ma se non altro era molto
simpatico. E gli amici, anche se lo prendevano sempre in giro, non lo facevano
mai con l’intenzione di offendere, ma sempre per scherzare. E suonò quindi la
campanella. Una fiumana di ragazzi si riversò al cancello d’ingresso della
scuola. Ma di loro non ce ne frega un cazzo, e concentriamoci invece su Victor.
Era in compagnia dei suoi amici più cari: Yuta,
Gianluca, Michele e Alessandro.
«Mamma mia che palle la Prof oggi!» disse Michele, pochi passi dopo l’uscita.
«Non la reggevo più!»
«Sì infatti» convenne Yuta. «Io me stavo addormentà»
Ma Victor, nonostante la Prof rompiCENSURED, era
decisamente contento: quella mattina Elena, la ragazza della classe che a lui
piaceva, gli aveva detto di incontrarsi al parco verso le quattro. Da allora
continuava a sorridere come un cretino.
«Si può sapere perché quel sorriso da pirla?» chiese Gianluca.
«Elena» rispose semplicemente Victor.
«Oddio ancora» sbuffò Yuta.
«Pensa mo viene e fa: ‘No Victor scusa, non voglio più uscire’» scherzò
Alessandro.
«Ma li CENSURED tua!» sbottò Victor, grattandosi.
«Io non sono convinto» commentò Gianluca.
«Perché?» gli chiese Michele.
«Bah, secondo me mi sembrava troppo finta quando te l’ha chiesto, Vic»
«Ma li CENSURED tua!»
I cinque ragazzi proseguirono, finchè Alessandro e
Michele, poiché abitavano nello stesso condominio, salutarono gli altri e
andarono a casa. Michele tornò a casa, si sedette sulla scrivania e si mise
davanti al pc, a non fare un cazzo come al solito. Ma
di lui al momento non ce ne frega un emerito CENSURED adesso, visto che tanto è
lui che scrive tutte le fan fiction di quel demente che risponde al nome di
DrHouse93. Torniamo quindi a Victor.
Quando tornò a casa era ancora gongolante. Quasi non
toccò cibo. La madre, dopo averglielo chiesto un paio di volte, ci rinunciò e
lo mandò a fan club. Alle tre si preparò con cura(non che questo cambiasse di
molto il suo “BELLISSIMO” aspetto fisico)e arrivò al parco con mezz’ora
d’anticipo. Rimase per circa tre quarti d’ora ad aspettare Elena, ma verso le
quattro e mezza cominciò a stufarsi. Si disse che forse era in ritardo per
alcune ragioni, ma la verità era che il sospetto di Gianluca gli si stava
lentamente insinuando nella mente: e se l’aveva preso in giro?
Devo ricordarmi di menarlo, pensò
Victor. Rimase un altro po’ ad aspettare Elena, poi verso le sei e un quarto se
ne andò, deluso e bestemmiante. Aveva fatto appena una decina di passi, però,
che dietro di lui si udì uno strano rumore. Si girò e spalancò la bocca
«Un piccione radioattivo!» gridò
No, Vic,
guarda un po’ più a destra
«Il cartellone del Mercatone Uno!»
No, così è troppo a destra
«Un meteorite!»
Ecco, ora ci siamo
Victor si apprestò a scappare, ma non fece in tempo a muoversi che il meteorite
si schiantò a nemmeno tre metri da Victor, che pensò: Che culo!
Ma, all’improvviso, una scheggia di meteorite partì a velocità incredibile in
direzione di Victor, che fu troppo lento a scansarsi. Sentì un dolore
lancinante alla fronte, proprio al centro, mentre la vista gli si offuscò, e
scivolò a terra. Si fece nero, e tutto svanì.
Victor si svegliò(indovinate un po’?) di soprassalto(olè).
Aveva un mal di testa veramente feroce. Non si ricordò subito cos’era successo,
ma poi gli tornò in mente Elena, il falso appuntamento, e il meteorite e la
scheggia. Si tastò quindi la fronte in circa della scheggia, ma non la trovò.
Sentì la cicatrice a forma di I che gli solcava tutto il centro della fronte,
ma la scheggia era sparita. Perplesso, dopo un’occhiata al meteorite, che
ancora bruciava, si avviò a casa.
«Victor, era ora!» sbottò la madre quando Victor
tornò a casa. «Sei stato via un secolo!»
Ma Victor non l’ascoltava. Si sentiva male. Barcollava. Si sentiva come se si
fosse ubriacato.
«Si può sapere che fine hai fatto?»
«BLEAHHHHHH»
«E non far finta di vomitare per non rispondere. Sei in punizione, caro mio!»
Victor non ci badò e si recò a fatica in camera sua. Appena vi entrò, piombò
sul letto e si addormentò profondamente.
***
«Niente ce la fa, Melaceto
ce la fa!» disse un tizio
«Che minchia c’entra?» chiese zio Voldy.
«E comunque io non rinuncio alla mia aspirina»
«Tanto non ti servirà»
«Perché?»
«Tu non sei Asdrubale Pipton, il Rincoglionito?»
«Sì»
«Avada Kedavra!»
***
Victor si svegliò di soprassalto. Tutti i sintomi
del giorno prima erano spariti. Si sentiva benissimo. Non riusciva a spiegarsi
la cosa: solo ieri sembrava moribondo. E adesso? Forse c’entrava qualcosa la
scheggia. Si alzò dal letto, quando un criceto sgattaiolò da sotto il letto e
morse la zampa di un gatto, che incazzato assunse un atteggiamento umano, brandì
un bazooka tirato fuori dal AHIA e sparò al criceto, che però si scansò e andò
a cozzare contro l’armadio di Victor, che si incazzò(pure lui)e cominciò a
tirare coltelli contro il criceto(scusate, ma mi sono fatto prima di scrivere).
Il criceto schivò tutti i coltelli e saltò in direzione di Victor. L’armadio
lanciò un coltello…il criceto si scansò…e il coltello colpì Victor dritto al
cuore. Era finita. Morto per una emerita cazzata. Come era possibile che il suo
armadio si mettesse a lanciare coltelli? Non poteva morire co…
«Ma il CENSURED tua!»
Ma scusa non sei morto?
VICTOR: Ti sembro morto?
No, ma è strano
VICTOR: Infatti, il coltello mi è rimbalzato contro. Ma come è possibile?
Prenditi a pugni e lo saprai
Victor difatti di prese a pugni, ma si fece talmente male che svenne. Quando si
svegliò di soprassalto, si rese conto che aveva la pelle corazzatissima.
Sembrava ormai fatta di ferro, ferro indistruttibile. Stupido, cioè stupito,
capì che ormai doveva essere per forza
colpa della scheggia del meteorite. Ma poi guardò la sveglia: erano le otto e
tredici, e fra due minuti doveva stare a scuola
«CENSURED!»
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
La campanella segnò l’inizio della ricreazione. Gli alunni della 2 H si
apprestarono a rimettere le cose nello zaino, perché c’era qualche cretino che
giocava sempre con le cose degli altri. Victor stava rimettendo dentro lo zaino
l’astuccio, ma Simone, il “BULLO” della classe, glielo sfilò dalle mani e si
mise a giocare a basket e a calcio. Non riuscendoci in nessuna delle due cose,
prese a sbatterlo contro i muri. Victor si alzò di scatto. Era l’ennesima presa
in giro.
«Simò, damme quel CENSURED
di astuccio» sbraitò Victor.
«Sennò che me fai? EHEHEHEHEH» rispose Simone, con la sua solita voce da Orso Coattone.
«Te meno» ringhiò Victor. «Damme quell’astuccio»
«Ao che è che fai er matto»
disse Simone. «Io te meno, te sfonno. Hai sgarato e mo te sgaro a te.
AAAAAAA AAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAA»
Simone si avventò su Victor, che stupidamente, perché si trovava dall’altra
parte della classe, allungò il braccio e chiuse gli occhi nel tentativo di
bloccare Simone. Con suo sommo stupore, però, sentì il braccio diventargli
strano. Gommoso, sembrava. Aprì gli occhi per vedere il braccio, appunto,
gommoso e di color marrone, simile a budino al cioccolato, allungarglisi
e andare a bloccare, con la mano, Simone per la fronte. Il braccio tornò
solido, ma rimase lungo almeno due metri. Victor non riusciva a crederci.
Continuava a fissarsi il braccio, mentre tratteneva Simone senza alcuna
difficoltà. Ma poi accadde un fattaccio: Simone scorreggiò
e partì col turbo propulsore in avanti, verso Victor. Questi si fece prendere
dal panico: non aveva paura dei suoi pugni, ma Simone lo stava investendo, con
tutto il suo peso di cento chili, a 50 Km/h. Victor chiuse gli occhi.
SBRANG
Victor sentì Simone cozzargli contro, ma provò solo un dolore temporaneo.
Riaprì gli occhi e vide Simone steso a terra, svenuto. Non riusciva a crederci.
Io, Gianluca, Alessandro e Yuta lo guardammo
increduli, poi andammo a fargli i complimenti perché aveva finalmente
provveduto a sistemare per bene Simone. Ma poi inorridì quando suonò la
campanella. E se i professori trovavano Simone steso a terra, e Victor che
puzzava come lui(cioè di *****)?
Avrebbero capito che era stato lui a far svenire Simone, e poi sarebbero stati
guai seri.
«Vattene, ti copriamo noi» disse Gianluca, che probabilmente stava pensando
alla stessa cosa. Victor li ringraziò e fuggì dalla finestra(niente di eroico o
spettacolare, è al piano terra, eh). Non si accorse che il braccio era tornato
di dimensioni normali. Ma che CENSURED stava succedendo? Anche i suoi amici
erano rimasti sorpresi vedendo di cosa era capace di fare Victor. Quest’ultimo riflettè. Che fare? Non poteva tornare a casa, mancavano
ancora due ore al suono della campanella.
«Oh bè, famo sega» disse
Victor scrollando le spalle. Girovagò un po’ per il quartiere, poi si ricordò
del meteorite. Voleva andare in fondo a quella faccenda, così tornò al parco a
guardare meglio il meteorite. Aveva finalmente smesso di bruciare, così Victor potè studiarlo per bene: Era di uno strano materiale,
sembrava, per odore e sapore(lo leccò)simile a cioccolato, ma era molto più
duro. Quasi quanto il titanio. Istintivamente Victor si leccò la pelle(ormai ci
stava prendendo gusto)e sentì che, effettivamente, sapeva di cioccolato. Rimase
per il resto della giornata nel parco a tentare di capire quali altri poteri
avesse avuto. Alla fine fu consapevole di: modificare il proprio corpo a
piacimento(stile Mr. Fantastic), di passare da
cioccolato solido al solito budino, di sparare detto budino, che era molto più
appiccicoso di quello terrestre, che sfruttò per dilettarsi come Spider-Man, e
di sparare un raggio di cioccolata rovente e/o scaglie di cioccolato affilate
come coltelli. Anche la forza fisica era aumentata, e pure di parecchio. Aveva
scoperto anche che poteva trasformarsi liberamente in un vero e proprio uovo di
pasqua formato gigante. Ora sapeva cosa fare con i suoi nuovi poteri: mangiare
cioccolato a sbafo
Ma perché i personaggi delle mie fan fic sono sempre così idioti?
VICTOR: E che ne so, le scrivi te!
-.-
E così, da quel giorno, grazie anche al riferimento che gli avevo fatto io
qualche giorno prima(‘Zitto te, che pari un uovo di pasqua formato
gigante!’(senza nessuna offesa))Victor divenne: Spider-Egg,
l’Uovo Ragno! L’unica pecca dei suoi poteri, infatti, era che non poteva
volare. Ma non importava. Finalmente poteva vendicarsi di chi l’aveva sempre
umiliato. Divenne così il “paladino difensore” di Roma. Presto i criminali
cominciarono a temere il Mitico, seppur ridicolo e sfigato, Spider-Egg!
***
Simone passeggiava per strada. Anzi, più che altro
correva facendo il suo quotidiano verso: «EHEHEHEHEHEH». Non badava molto ai
passanti, che lo guardavano decisamente perplessi. Non sono nemmeno sicuro che
Simone li notasse, vista la sua “NOTEVOLE” intelligenza(e questa è una
bestemmia bella grossa). Era quasi arrivato all’incrocio di San Basilio quando
accadde un fatto curioso, che però Simone non notò subito. Uno strano essere si
avvicinò a Simone, che lo notò solo dopo mezz’ora.
«Che vuoi? EHEHEHEHEH» chiese Simone all’essere.
«Sono qui per aiutarti» rispose quello. Aveva una voce fredda, ma soprattutto
stridula. «Tu recentemente hai subito una sconfitta?»
«AUAUAUAUAU»
«Ma perché piangi?»
«EHEHEHEHEH»
«Comunque, io mi chiamo Digiacomort. Sono qui per
farti diventare l’essere più potente che tu abbia mai conosciuto». Simone smise
di fare il suo solito verso. Sembrava aver recepito il messaggio.
«EHEHEHEHEHEH»
«Ma mi stai ascoltando?»
«EHEHEHEHEHEH»
«Ommioddio, e pensare che questo incantesimo fa
diventare più stupidi» osservò Digiacomort.
«Comunque, tu sei stato spu*****to da un certo Spider-Egg,
vero?»
«Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhh Spider-Egg…EHEHEHEHEHEH»
«Si vabbè, lo prendo per un sì» sbuffò Digiacomort. «Tu Orsum Coattonem fies, et Ovi Araneae
semper inimicum eris». Tu diventerai Orso Coattone,
e sarai sempre il nemico dell’Uovo Ragno.
«EHEHEHEHEH…AUAUAUAUAU» Simone scoppiò a piangere, gli si rovesciarono gli
occhi, e svenne(provocando delle crepe sull’asfalto). Digiacomort
ghignò. Parte del suo piano aveva funzionato. Aveva saputo, scopiazzando dai
miei appunti, che Silente avrebbe reclutato Spider-Egg
nella sua squadra segreta: i Mitici 8. Così, per impedirglielo, aveva stregato
Simone, che ora era diventato Capo OC(Orso Coattone),
e l’aveva reclutato per uccidere Spider-Egg.
***
Victor si svegliò di soprassalto. Erano passati due
mesi da quando aveva ricevuto i poteri, e finalmente era finita la scuola. Da
quando l’aveva menato, Simone non si era più fatto vedere a scuola, cosa che
rendeva tutti decisamente contenti. Arrivate le vacanze, Victor se la spassava
alla grande, anche se il sole li rosolava quotidianamente. Era una vita nuova,
migliore, con quei nuovi poteri. Si alzò dal letto, e guardò la sua camera,
decisamente caotica. Fece per alzarsi dal letto(ma non si era già
alzato?)quando ricevette una telefonata. Ero io.
«Ehi Vic!» lo salutai. «Oggi annamo
a fa na partita. Voi venì?»
«Chi semo?» domandò Victor.
«I soliti»
«Vabbè, mo arrivo»
Victor riattaccò, poi si recò verso l’armadio per prepararsi. Prese
l’immancabile zaino, nel quale mise anche il costume di Spider-Egg.
Scese quindi di casa, e fece il solito tratto di strada a piedi. Svoltò
l’angolo, ma, dopo pochi passi, udì un rumore di frenata improvvisa, con
seguente urto. Victor tornò indietro e rimase a occhi e bocca spalancata.
Un’enorme creatura aveva bloccato la macchina e si apprestava a mangiarla.
L’autista scese in tempo per scappare, e Victor ne approfittò per guardare
meglio la creatura. Era enorme, alta tre metri e larga molto di più, un peso
che si misurava in migliaia di tonnellate, ed era completamente nuda. Era di
forma umanoide, ma era completamente sproporzionata. Aveva braccia e gambe
piccolissime, e la rotonda testa spiccava sull’enorme corpo rotondo e informe.
Inoltre era privo di qualsiasi forma di organi genitali. Victor rimase
sbalordito. Che razza di creatura era? E perché aveva appena finito di mangiare
una macchina e ora si girava verso Victor?
«EHEHEHEH UOVO» fece la creatura. Victor inorridì. Conosceva quel verso. Solo
una persona la faceva: Simone. Non riusciva a capire come fosse diventato così
enorme, ma non ebbe occasione di pensarci perché in quel momento Capo OC si gettò
su di lui, facendo tremare la terra sotto i suoi passi. Victor se la diede a
gambe.
«Ci vorrebbe Spider-Egg!» esclamò. Poi si fermò. «Ehi
un momento!» si illuminò. «Ma sono io Spider-Egg!(ma
va?)(io eviterei di urlarlo)» Così si trasformò, si mise il costume e uscì ad
affrontare Capo OC.
«Vincerò!» gridò Spider-Egg, schizzando in aria
tramite ragnatele(budinose).
SBRANG
Spider-Egg si rialzò, dolorante e bestemmiante. Capo
OC gli aveva sferrato una mazzata e lo aveva buttato a capofitto sulla strada.
Capo OC si lanciò su di lui, e Spider-Egg urlò:
«Raggio cioccolattoso!»
Subito dal palmo della mano destra di Spider-Egg
cominciò a uscire un getto di cioccolata rovente. Ma fece un grosso errore,
perché Capo OC iniziò a bere la cioccolata, diventando molto più grande,
grande, grande. Quando Spider-Egg interruppe il
flusso, era troppo tardi. Capo OC era diventato: Orszilla
Coattonum! E fu sempre nudo!(ma cosa c’entra?).
«Oh cazzo» fece Spider-Egg. Orszilla
si lanciò su di lui. Spider-Egg scappò via. Fu raggiunto
da un elicottero della polizia, che prese a mitragliarlo. Ma era inutile, i
colpi rimbalzavano su di lui, e Orszilla afferrò
l’elicottero e lo divorò. Spider-Egg, intanto, senza
saperlo condusse Orszilla vicino a una fabbrica di
compassi.
«EHEHEHEHEH COMPASSI» fece Orszilla. Si avvicinò per
prenderli e mangiarli, ma appena ne prese una manciata si bucò la mano e Orszilla gridò: «AUAUAUAUAUAU» la cioccolata cominciò a
fuoriuscire dalla mano di Orszilla che piano piano si sgonfiò fino a ridiventare Capo OC. Spider-Egg allora lo rinchiuse in un blocco di budino, e,
con una ragnatela budinosa, la agganciò al blocco e
lo fece volare lontano. Aveva sconfitto Capo OC, ma era solo l’inizio.
***
Victor si svegliò di soprassalto. Qualcuno lo stava
chiamando. Si alzò, inforcò gli occhiali, e sussultò. Vide quello che era
chiaramente un fantasma. Ma gli era familiare.
«Victor!» lo salutò quello
«Minchia!» rispose Victor. «Ma tu non sei quello che fa Renato, il primo
fidanzato di Jean Claude, a Mai Dire?»
«Ma certo, mio adorato» disse Renato.
«Adorato? Adorato a chi?»
«Non vi è tempo per le spieghe, mio adorato(insiste)»
lo interruppe Renato. «I tuoi amici, i Mitici 5, sono in pericolo. Devi
salvarli!»
«Ma scoppia» sbottò Victor. «Quel demente di Silente(fa rima anche)mi ha
buttato in mare. Mi hanno sempre trattato male. Col cavolo che torno da loro»
«Ma se non andrai, il titolo della fan fic non andrà
più bene» spiegò Renato.
«E ‘sti cazzi’ non ce lo metti?»
«E’ un peccato però» commentò Renato. «Ho letto tra gli appunti di DrHouse93(e
che palle, basta guardare nei miei appunti)e ho visto che dopo questa fan fic, Silente voleva organizzare un’orgia»
«Uhm…forse vengo»
«Con alcol»
«ECCOME» scattò Victor. «Ma come posso salvarli?»
«E’ molto semplice, mio caro(ancora)» rispose Renato. «Ci sono tre semplici
modi per salvarli. Primo: facendo esplodere il Quartier Generale di Krum. Secondo: regalando a Krum
un dolcissimo gattino. E terzo: »SKREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEK PE PE PEEEEEEE TONF SBANG KATACRASH«Hai capito tutto?»
«Ma certo!» rispose Victor, molto in stile Jean Claude. «Scelgo la terza
opzione!»
«Ne ero sicuro, mio adorato(ancora??)»
***
Erano le quattro di notte. Quel tratto di strada,
dove il cavalcavia era stato sfondato da una Fiat Panda in corsa, era stato
recintato. La polizia aveva deviato il traffico, almeno per quel tratto, su
un’unica corsia, cosa che in effetti provocava rallentamenti, ma se non altro
gli automobilisti non rischiavano di fare la stessa fine della Panda. Il carro
attrezzi non era ancora arrivato, così la polizia non aveva ancora potuto
sbarazzarsi della carcassa bruciata della Panda e della volante della polizia.
Un lieve venticello soffiava sulla strada e sulla scarpata, facendo frusciare
le siepi e sollevando qualche granello di polvere, che si depositarono su uno
dei morti dell’incidente.
«Coff coff cough! Ma che ca…» si alzò
all’improvviso quello che all’apparenza sembrava un cadavere. Ma poiché si
trovava quasi al limite della scarpata, nessuno sulla strada sovrastante lo
vide. Si guardò intorno, cercando di ricordarsi cosa fosse successo. Poi
rammentò. Si alzò, si risistemò e cominciò a salire, a fatica, la scarpata.
Aveva fatto circa una ventina di passi che sentì una mano chiuderglisi
su una caviglia. Si girò di scatto e vide un uomo. Non lo distingueva bene
poiché era buio. Ma poi quello parlò: «Bella zio!»
Tadà, suspense finale! Ebbene sì, rieccomi qui, fa pure rimì, ok
basta. Probabilmente voi vi starete chiedendo cosa c’entri la storia di Super
Victor, ma era necessaria per capire perché un…ehm…simpatico personaggio come
lui facesse parte dei Mitici 8. Ma ora basta blaterare, è il momento di
rispondere alle recensioni:
dirkfelpy89: Allora, come al solito
ti ringrazio perché mi segui, a questo punto oserei dire che la fic la sto scrivendo solo per te xD.
E come al solito io racconto un mucchio di FASCIA PROTETTA sinonimo di
stupidaggini con l’uso dell’apparato riproduttivo maschile FINE FASCIA PROTETTA,
perché qualcuno è sopravvissuto dall’incidente col rottame(la Panda), e chi
sarà?
Bene,
e qui finisce un altro capitolo, se vi è piaciuto ricordatevi di recensirlo. E
chi sarà il misterioso “cadavere”, e chi l’avrà salutato con un bizzarro “Bella
zio!”? Lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo: Salvataggi! Bene, qui noi ci salutiamo, ciao ragazzi/e, a Lunedì
prossimo! E vi prego, seguite questa fan fic, se vi
va recensitela!