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Autore: DrHouse93    27/07/2009    3 recensioni
I fulmini squarciavano il cielo, i tuoni interrompevano il monotono fruscio del vento. Il guardiano odiava sorvegliare il cimitero quando c’era quel tempaccio. Ma d’altronde era il suo lavoro, e non poteva certo tirarsi indietro. A un certo punto, udì degli strani rumori: urla attutite, tonfi, terra smossa. Si avvicinò cautamente alla fonte del rumore, e quando arrivò rimase terrorizzato. La tomba di un vecchio defunto era vuota. Era stata aperta, e il cadavere non c’era più. Si girò per andarsene, ma fu allora che cacciò un urlo e sobbalzò di parecchi centimetri. Indietreggiò di alcuni passi, poi l’essere davanti a lui disse, con voce cavernosa: «Tu. Babbano. Cerco Marcus Silente. E tu mi aiuterai» «C-chi sei tu?» osò chiedere il guardiano. Deglutì. «Io?» l’essere rise. «Sono solo un povero cretino tornato in vita. Non preoccuparti, cretinetto, ti lascerò vivere se mi aiuti. Voglio solo vendemmiarmi contro Marcus Silente» «Ma chi sei?» «Vuoi proprio saperlo?» domandò l’essere. «D’accordo. Te lo dirò. IO SONO TUO PADRE»
KRAK-HOOM
Genere: Demenziale, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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I Mitici 8 - La vendemmia
- Capitolo 4: Super Victor, il più “dotato” dei super eroi -

Super Victor? Chi è Super Victor?
Boh
Come boh, Doc, ma se non lo sai te chi lo sa?!
Lo so ma era giusto per di…un momento. Ma…sto parlando da solo?
Eh già
Oddio niente ha più senso AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH *prende a capocciate il muro e sviene*

Ok rieccomi, possiamo continuare.

Per conoscere la storia di Super Victor dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo. Era una calda giornata di aprile. Un po’ eccessivamente calda, a dirla tutta, ma poiché era unica, i cittadini  romani l’avevano apprezzata abbastanza bene, specie dopo quelle incessanti piogge che avevano quasi fatto straripare il Tevere. Tuttavia, nelle scuole romane, la situazione era ben diversa. Molti fremevano per il suono della campanella, non vedendo l’ora di uscire, dopo che il caldo li aveva asfissiati per tutto il giorno. In particolare fremevano gli alunni di una classe di seconda media. Tra questi c’era il nostro “eroe”: poiché era originario del Perù, anche se nato in Italia, aveva la carnagione mulatta. Non eccelleva per la sua forma fisica, aveva capelli lunghi(tipo Harry al primo anno)e degli occhiali rotondi. Il suo nome? Be’, naturalmente Har…voglio dire Victor. Ma se non altro era molto simpatico. E gli amici, anche se lo prendevano sempre in giro, non lo facevano mai con l’intenzione di offendere, ma sempre per scherzare. E suonò quindi la campanella. Una fiumana di ragazzi si riversò al cancello d’ingresso della scuola. Ma di loro non ce ne frega un cazzo, e concentriamoci invece su Victor. Era in compagnia dei suoi amici più cari: Yuta, Gianluca, Michele e Alessandro.
«Mamma mia che palle la Prof oggi!» disse Michele, pochi passi dopo l’uscita. «Non la reggevo più!»
«Sì infatti» convenne Yuta. «Io me stavo addormentà»
Ma Victor, nonostante la Prof rompiCENSURED, era decisamente contento: quella mattina Elena, la ragazza della classe che a lui piaceva, gli aveva detto di incontrarsi al parco verso le quattro. Da allora continuava a sorridere come un cretino.
«Si può sapere perché quel sorriso da pirla?» chiese Gianluca.
«Elena» rispose semplicemente Victor.
«Oddio ancora» sbuffò Yuta.
«Pensa mo viene e fa: ‘No Victor scusa, non voglio più uscire’» scherzò Alessandro.
«Ma li CENSURED tua!» sbottò Victor, grattandosi.
«Io non sono convinto» commentò Gianluca.
«Perché?» gli chiese Michele.
«Bah, secondo me mi sembrava troppo finta quando te l’ha chiesto, Vic»
«Ma li CENSURED tua!»
I cinque ragazzi proseguirono, finchè Alessandro e Michele, poiché abitavano nello stesso condominio, salutarono gli altri e andarono a casa. Michele tornò a casa, si sedette sulla scrivania e si mise davanti al pc, a non fare un cazzo come al solito. Ma di lui al momento non ce ne frega un emerito CENSURED adesso, visto che tanto è lui che scrive tutte le fan fiction di quel demente che risponde al nome di DrHouse93. Torniamo quindi a Victor.

Quando tornò a casa era ancora gongolante. Quasi non toccò cibo. La madre, dopo averglielo chiesto un paio di volte, ci rinunciò e lo mandò a fan club. Alle tre si preparò con cura(non che questo cambiasse di molto il suo “BELLISSIMO” aspetto fisico)e arrivò al parco con mezz’ora d’anticipo. Rimase per circa tre quarti d’ora ad aspettare Elena, ma verso le quattro e mezza cominciò a stufarsi. Si disse che forse era in ritardo per alcune ragioni, ma la verità era che il sospetto di Gianluca gli si stava lentamente insinuando nella mente: e se l’aveva preso in giro?
Devo ricordarmi di menarlo, pensò Victor. Rimase un altro po’ ad aspettare Elena, poi verso le sei e un quarto se ne andò, deluso e bestemmiante. Aveva fatto appena una decina di passi, però, che dietro di lui si udì uno strano rumore. Si girò e spalancò la bocca
«Un piccione radioattivo!» gridò
No, Vic, guarda un po’ più a destra
«Il cartellone del Mercatone Uno!»
No, così è troppo a destra
«Un meteorite!»
Ecco, ora ci siamo
Victor si apprestò a scappare, ma non fece in tempo a muoversi che il meteorite si schiantò a nemmeno tre metri da Victor, che pensò: Che culo!
Ma, all’improvviso, una scheggia di meteorite partì a velocità incredibile in direzione di Victor, che fu troppo lento a scansarsi. Sentì un dolore lancinante alla fronte, proprio al centro, mentre la vista gli si offuscò, e scivolò a terra. Si fece nero, e tutto svanì.
Victor si svegliò(indovinate un po’?) di soprassalto(olè). Aveva un mal di testa veramente feroce. Non si ricordò subito cos’era successo, ma poi gli tornò in mente Elena, il falso appuntamento, e il meteorite e la scheggia. Si tastò quindi la fronte in circa della scheggia, ma non la trovò. Sentì la cicatrice a forma di I che gli solcava tutto il centro della fronte, ma la scheggia era sparita. Perplesso, dopo un’occhiata al meteorite, che ancora bruciava, si avviò a casa.

«Victor, era ora!» sbottò la madre quando Victor tornò a casa. «Sei stato via un secolo!»
Ma Victor non l’ascoltava. Si sentiva male. Barcollava. Si sentiva come se si fosse ubriacato.
«Si può sapere che fine hai fatto?»
«BLEAHHHHHH»
«E non far finta di vomitare per non rispondere. Sei in punizione, caro mio!»
Victor non ci badò e si recò a fatica in camera sua. Appena vi entrò, piombò sul letto e si addormentò profondamente.

***

«Niente ce la fa, Melaceto ce la fa!» disse un tizio
«Che minchia c’entra?» chiese zio Voldy.
«E comunque io non rinuncio alla mia aspirina»
«Tanto non ti servirà»
«Perché?»
«Tu non sei Asdrubale Pipton, il Rincoglionito?»
«Sì»
«Avada Kedavra

***

Victor si svegliò di soprassalto. Tutti i sintomi del giorno prima erano spariti. Si sentiva benissimo. Non riusciva a spiegarsi la cosa: solo ieri sembrava moribondo. E adesso? Forse c’entrava qualcosa la scheggia. Si alzò dal letto, quando un criceto sgattaiolò da sotto il letto e morse la zampa di un gatto, che incazzato assunse un atteggiamento umano, brandì un bazooka tirato fuori dal AHIA e sparò al criceto, che però si scansò e andò a cozzare contro l’armadio di Victor, che si incazzò(pure lui)e cominciò a tirare coltelli contro il criceto(scusate, ma mi sono fatto prima di scrivere). Il criceto schivò tutti i coltelli e saltò in direzione di Victor. L’armadio lanciò un coltello…il criceto si scansò…e il coltello colpì Victor dritto al cuore. Era finita. Morto per una emerita cazzata. Come era possibile che il suo armadio si mettesse a lanciare coltelli? Non poteva morire co…
«Ma il CENSURED tua!»
Ma scusa non sei morto?
VICTOR: Ti sembro morto?
No, ma è strano
VICTOR: Infatti, il coltello mi è rimbalzato contro. Ma come è possibile?
Prenditi a pugni e lo saprai
Victor difatti di prese a pugni, ma si fece talmente male che svenne. Quando si svegliò di soprassalto, si rese conto che aveva la pelle corazzatissima. Sembrava ormai fatta di ferro, ferro indistruttibile. Stupido, cioè stupito, capì che ormai doveva essere per forza colpa della scheggia del meteorite. Ma poi guardò la sveglia: erano le otto e tredici, e fra due minuti doveva stare a scuola
«CENSURED!»

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
La campanella segnò l’inizio della ricreazione. Gli alunni della 2 H si apprestarono a rimettere le cose nello zaino, perché c’era qualche cretino che giocava sempre con le cose degli altri. Victor stava rimettendo dentro lo zaino l’astuccio, ma Simone, il “BULLO” della classe, glielo sfilò dalle mani e si mise a giocare a basket e a calcio. Non riuscendoci in nessuna delle due cose, prese a sbatterlo contro i muri. Victor si alzò di scatto. Era l’ennesima presa in giro.
«Simò, damme quel CENSURED di astuccio» sbraitò Victor.
«Sennò che me fai? EHEHEHEHEH» rispose Simone, con la sua solita voce da Orso Coattone.
«Te meno» ringhiò Victor. «Damme quell’astuccio»
«Ao che è che fai er matto» disse Simone. «Io te meno, te sfonno. Hai sgarato e mo te sgaro a te. AAAAAAA AAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAA»
Simone si avventò su Victor, che stupidamente, perché si trovava dall’altra parte della classe, allungò il braccio e chiuse gli occhi nel tentativo di bloccare Simone. Con suo sommo stupore, però, sentì il braccio diventargli strano. Gommoso, sembrava. Aprì gli occhi per vedere il braccio, appunto, gommoso e di color marrone, simile a budino al cioccolato, allungarglisi e andare a bloccare, con la mano, Simone per la fronte. Il braccio tornò solido, ma rimase lungo almeno due metri. Victor non riusciva a crederci. Continuava a fissarsi il braccio, mentre tratteneva Simone senza alcuna difficoltà. Ma poi accadde un fattaccio: Simone scorreggiò e partì col turbo propulsore in avanti, verso Victor. Questi si fece prendere dal panico: non aveva paura dei suoi pugni, ma Simone lo stava investendo, con tutto il suo peso di cento chili, a 50 Km/h. Victor chiuse gli occhi.
SBRANG
Victor sentì Simone cozzargli contro, ma provò solo un dolore temporaneo. Riaprì gli occhi e vide Simone steso a terra, svenuto. Non riusciva a crederci. Io, Gianluca, Alessandro e Yuta lo guardammo increduli, poi andammo a fargli i complimenti perché aveva finalmente provveduto a sistemare per bene Simone. Ma poi inorridì quando suonò la campanella. E se i professori trovavano Simone steso a terra, e Victor che puzzava come lui(cioè di *****)? Avrebbero capito che era stato lui a far svenire Simone, e poi sarebbero stati guai seri.
«Vattene, ti copriamo noi» disse Gianluca, che probabilmente stava pensando alla stessa cosa. Victor li ringraziò e fuggì dalla finestra(niente di eroico o spettacolare, è al piano terra, eh). Non si accorse che il braccio era tornato di dimensioni normali. Ma che CENSURED stava succedendo? Anche i suoi amici erano rimasti sorpresi vedendo di cosa era capace di fare Victor. Quest’ultimo riflettè. Che fare? Non poteva tornare a casa, mancavano ancora due ore al suono della campanella.
«Oh , famo sega» disse Victor scrollando le spalle. Girovagò un po’ per il quartiere, poi si ricordò del meteorite. Voleva andare in fondo a quella faccenda, così tornò al parco a guardare meglio il meteorite. Aveva finalmente smesso di bruciare, così Victor potè studiarlo per bene: Era di uno strano materiale, sembrava, per odore e sapore(lo leccò)simile a cioccolato, ma era molto più duro. Quasi quanto il titanio. Istintivamente Victor si leccò la pelle(ormai ci stava prendendo gusto)e sentì che, effettivamente, sapeva di cioccolato. Rimase per il resto della giornata nel parco a tentare di capire quali altri poteri avesse avuto. Alla fine fu consapevole di: modificare il proprio corpo a piacimento(stile Mr. Fantastic), di passare da cioccolato solido al solito budino, di sparare detto budino, che era molto più appiccicoso di quello terrestre, che sfruttò per dilettarsi come Spider-Man, e di sparare un raggio di cioccolata rovente e/o scaglie di cioccolato affilate come coltelli. Anche la forza fisica era aumentata, e pure di parecchio. Aveva scoperto anche che poteva trasformarsi liberamente in un vero e proprio uovo di pasqua formato gigante. Ora sapeva cosa fare con i suoi nuovi poteri: mangiare cioccolato a sbafo
Ma perché i personaggi delle mie fan fic sono sempre così idioti?
VICTOR: E che ne so, le scrivi te!
-.-
E così, da quel giorno, grazie anche al riferimento che gli avevo fatto io qualche giorno prima(‘Zitto te, che pari un uovo di pasqua formato gigante!’(senza nessuna offesa))Victor divenne: Spider-Egg, l’Uovo Ragno! L’unica pecca dei suoi poteri, infatti, era che non poteva volare. Ma non importava. Finalmente poteva vendicarsi di chi l’aveva sempre umiliato. Divenne così il “paladino difensore” di Roma. Presto i criminali cominciarono a temere il Mitico, seppur ridicolo e sfigato, Spider-Egg!

***

Simone passeggiava per strada. Anzi, più che altro correva facendo il suo quotidiano verso: «EHEHEHEHEHEH». Non badava molto ai passanti, che lo guardavano decisamente perplessi. Non sono nemmeno sicuro che Simone li notasse, vista la sua “NOTEVOLE” intelligenza(e questa è una bestemmia bella grossa). Era quasi arrivato all’incrocio di San Basilio quando accadde un fatto curioso, che però Simone non notò subito. Uno strano essere si avvicinò a Simone, che lo notò solo dopo mezz’ora.
«Che vuoi? EHEHEHEHEH» chiese Simone all’essere.
«Sono qui per aiutarti» rispose quello. Aveva una voce fredda, ma soprattutto stridula. «Tu recentemente hai subito una sconfitta?»
«AUAUAUAUAU»
«Ma perché piangi?»
«EHEHEHEHEH»
«Comunque, io mi chiamo Digiacomort. Sono qui per farti diventare l’essere più potente che tu abbia mai conosciuto». Simone smise di fare il suo solito verso. Sembrava aver recepito il messaggio.
«EHEHEHEHEHEH»
«Ma mi stai ascoltando?»
«EHEHEHEHEHEH»
«Ommioddio, e pensare che questo incantesimo fa diventare più stupidi» osservò Digiacomort. «Comunque, tu sei stato spu*****to da un certo Spider-Egg, vero?»
«Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhh Spider-Egg…EHEHEHEHEHEH»
«Si vabbè, lo prendo per un sì» sbuffò Digiacomort. «Tu Orsum Coattonem fies, et Ovi Araneae semper inimicum eris». Tu diventerai Orso Coattone, e sarai sempre il nemico dell’Uovo Ragno.
«EHEHEHEHEH…AUAUAUAUAU» Simone scoppiò a piangere, gli si rovesciarono gli occhi, e svenne(provocando delle crepe sull’asfalto). Digiacomort ghignò. Parte del suo piano aveva funzionato. Aveva saputo, scopiazzando dai miei appunti, che Silente avrebbe reclutato Spider-Egg nella sua squadra segreta: i Mitici 8. Così, per impedirglielo, aveva stregato Simone, che ora era diventato Capo OC(Orso Coattone), e l’aveva reclutato per uccidere Spider-Egg.

***

Victor si svegliò di soprassalto. Erano passati due mesi da quando aveva ricevuto i poteri, e finalmente era finita la scuola. Da quando l’aveva menato, Simone non si era più fatto vedere a scuola, cosa che rendeva tutti decisamente contenti. Arrivate le vacanze, Victor se la spassava alla grande, anche se il sole li rosolava quotidianamente. Era una vita nuova, migliore, con quei nuovi poteri. Si alzò dal letto, e guardò la sua camera, decisamente caotica. Fece per alzarsi dal letto(ma non si era già alzato?)quando ricevette una telefonata. Ero io.
«Ehi Vic!» lo salutai. «Oggi annamo a fa na partita. Voi venì
«Chi semo?» domandò Victor.
«I soliti»
«Vabbè, mo arrivo»
Victor riattaccò, poi si recò verso l’armadio per prepararsi. Prese l’immancabile zaino, nel quale mise anche il costume di Spider-Egg. Scese quindi di casa, e fece il solito tratto di strada a piedi. Svoltò l’angolo, ma, dopo pochi passi, udì un rumore di frenata improvvisa, con seguente urto. Victor tornò indietro e rimase a occhi e bocca spalancata. Un’enorme creatura aveva bloccato la macchina e si apprestava a mangiarla. L’autista scese in tempo per scappare, e Victor ne approfittò per guardare meglio la creatura. Era enorme, alta tre metri e larga molto di più, un peso che si misurava in migliaia di tonnellate, ed era completamente nuda. Era di forma umanoide, ma era completamente sproporzionata. Aveva braccia e gambe piccolissime, e la rotonda testa spiccava sull’enorme corpo rotondo e informe. Inoltre era privo di qualsiasi forma di organi genitali. Victor rimase sbalordito. Che razza di creatura era? E perché aveva appena finito di mangiare una macchina e ora si girava verso Victor?
«EHEHEHEH UOVO» fece la creatura. Victor inorridì. Conosceva quel verso. Solo una persona la faceva: Simone. Non riusciva a capire come fosse diventato così enorme, ma non ebbe occasione di pensarci perché in quel momento Capo OC si gettò su di lui, facendo tremare la terra sotto i suoi passi. Victor se la diede a gambe.
«Ci vorrebbe Spider-Egg!» esclamò. Poi si fermò. «Ehi un momento!» si illuminò. «Ma sono io Spider-Egg!(ma va?)(io eviterei di urlarlo)» Così si trasformò, si mise il costume e uscì ad affrontare Capo OC.
«Vincerò!» gridò Spider-Egg, schizzando in aria tramite ragnatele(budinose).
SBRANG
Spider-Egg si rialzò, dolorante e bestemmiante. Capo OC gli aveva sferrato una mazzata e lo aveva buttato a capofitto sulla strada. Capo OC si lanciò su di lui, e Spider-Egg urlò:
«Raggio cioccolattoso
Subito dal palmo della mano destra di Spider-Egg cominciò a uscire un getto di cioccolata rovente. Ma fece un grosso errore, perché Capo OC iniziò a bere la cioccolata, diventando molto più grande, grande, grande. Quando Spider-Egg interruppe il flusso, era troppo tardi. Capo OC era diventato: Orszilla Coattonum! E fu sempre nudo!(ma cosa c’entra?).
«Oh cazzo» fece Spider-Egg. Orszilla si lanciò su di lui. Spider-Egg scappò via. Fu raggiunto da un elicottero della polizia, che prese a mitragliarlo. Ma era inutile, i colpi rimbalzavano su di lui, e Orszilla afferrò l’elicottero e lo divorò. Spider-Egg, intanto, senza saperlo condusse Orszilla vicino a una fabbrica di compassi.
«EHEHEHEHEH COMPASSI» fece Orszilla. Si avvicinò per prenderli e mangiarli, ma appena ne prese una manciata si bucò la mano e Orszilla gridò: «AUAUAUAUAUAU» la cioccolata cominciò a fuoriuscire dalla mano di Orszilla che piano piano si sgonfiò fino a ridiventare Capo OC. Spider-Egg allora lo rinchiuse in un blocco di budino, e, con una ragnatela budinosa, la agganciò al blocco e lo fece volare lontano. Aveva sconfitto Capo OC, ma era solo l’inizio.

***

Victor si svegliò di soprassalto. Qualcuno lo stava chiamando. Si alzò, inforcò gli occhiali, e sussultò. Vide quello che era chiaramente un fantasma. Ma gli era familiare.
«Victor!» lo salutò quello
«Minchia!» rispose Victor. «Ma tu non sei quello che fa Renato, il primo fidanzato di Jean Claude, a Mai Dire?»
«Ma certo, mio adorato» disse Renato.
«Adorato? Adorato a chi?»
«Non vi è tempo per le spieghe, mio adorato(insiste)» lo interruppe Renato. «I tuoi amici, i Mitici 5, sono in pericolo. Devi salvarli!»
«Ma scoppia» sbottò Victor. «Quel demente di Silente(fa rima anche)mi ha buttato in mare. Mi hanno sempre trattato male. Col cavolo che torno da loro»
«Ma se non andrai, il titolo della fan fic non andrà più bene» spiegò Renato.
«E ‘sti cazzi’ non ce lo metti?»
«E’ un peccato però» commentò Renato. «Ho letto tra gli appunti di DrHouse93(e che palle, basta guardare nei miei appunti)e ho visto che dopo questa fan fic, Silente voleva organizzare un’orgia»
«Uhm…forse vengo»
«Con alcol»
«ECCOME» scattò Victor. «Ma come posso salvarli?»
«E’ molto semplice, mio caro(ancora)» rispose Renato. «Ci sono tre semplici modi per salvarli. Primo: facendo esplodere il Quartier Generale di Krum. Secondo: regalando a Krum un dolcissimo gattino. E terzo: »SKREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEK PE PE PEEEEEEE TONF SBANG KATACRASH«Hai capito tutto?»
«Ma certo!» rispose Victor, molto in stile Jean Claude. «Scelgo la terza opzione!»
«Ne ero sicuro, mio adorato(ancora??)»

***

Erano le quattro di notte. Quel tratto di strada, dove il cavalcavia era stato sfondato da una Fiat Panda in corsa, era stato recintato. La polizia aveva deviato il traffico, almeno per quel tratto, su un’unica corsia, cosa che in effetti provocava rallentamenti, ma se non altro gli automobilisti non rischiavano di fare la stessa fine della Panda. Il carro attrezzi non era ancora arrivato, così la polizia non aveva ancora potuto sbarazzarsi della carcassa bruciata della Panda e della volante della polizia. Un lieve venticello soffiava sulla strada e sulla scarpata, facendo frusciare le siepi e sollevando qualche granello di polvere, che si depositarono su uno dei morti dell’incidente.
«Coff coff cough! Ma che ca…» si alzò all’improvviso quello che all’apparenza sembrava un cadavere. Ma poiché si trovava quasi al limite della scarpata, nessuno sulla strada sovrastante lo vide. Si guardò intorno, cercando di ricordarsi cosa fosse successo. Poi rammentò. Si alzò, si risistemò e cominciò a salire, a fatica, la scarpata. Aveva fatto circa una ventina di passi che sentì una mano chiuderglisi su una caviglia. Si girò di scatto e vide un uomo. Non lo distingueva bene poiché era buio. Ma poi quello parlò: «Bella zio!»

Tadà, suspense finale! Ebbene sì, rieccomi qui, fa pure rimì, ok basta. Probabilmente voi vi starete chiedendo cosa c’entri la storia di Super Victor, ma era necessaria per capire perché un…ehm…simpatico personaggio come lui facesse parte dei Mitici 8. Ma ora basta blaterare, è il momento di rispondere alle recensioni:

dirkfelpy89: Allora, come al solito ti ringrazio perché mi segui, a questo punto oserei dire che la fic la sto scrivendo solo per te xD. E come al solito io racconto un mucchio di FASCIA PROTETTA sinonimo di stupidaggini con l’uso dell’apparato riproduttivo maschile FINE FASCIA PROTETTA, perché qualcuno è sopravvissuto dall’incidente col rottame(la Panda), e chi sarà?

Bene, e qui finisce un altro capitolo, se vi è piaciuto ricordatevi di recensirlo. E chi sarà il misterioso “cadavere”, e chi l’avrà salutato con un bizzarro “Bella zio!”? Lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo: Salvataggi! Bene, qui noi ci salutiamo, ciao ragazzi/e, a Lunedì prossimo! E vi prego, seguite questa fan fic, se vi va recensitela!

  
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