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Autore: Lory221B    02/08/2019    2 recensioni
Crowley e Aziraphale scorprono che il loro non è l'unico Universo creato dall'Onnipotente.
Ma nel multiverso, chi è angelo e chi è demone?
(in parte Rerverse Angel!Crowley - Demon!Aziraphale ma sempre Ineffable Husbands)
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 2 - 1941



« Scusa, Raffaele,  ripetimi questa cosa » Se Aziraphale avesse avuto un block-notes avrebbe preso appunti, tanto era strano e al contempo familiare quello che l’altro angelo gli stava raccontando. Il suo tè ormai si era raffreddato nella tazza ma non gli importava, stava apprendendo troppe, interessanti informazioni per sprecare del tempo sorseggiando il tè.

« Ho detto che quando ci si siamo incontrati la prima volta eri, cioè Ezlaaphira era, un gufo. Poi ha preso sembianze umane »

« Un gufo » ripeté Aziraphale, toccandosi la faccia perplesso, come se si aspettasse di sentir comparire all’improvviso delle piume scure e un becco « E poi, insomma… come si sono evolute le cose tra voi? » chiese senza guardare l’altro angelo negli occhi; da quando aveva capito di trovarsi in una realtà in cui era caduto, Aziraphale aveva avvertito l’impellente bisogno di tempestare di domande Raffaele per sapere come si fossero svolte le vicende tra lui e Ezlaaphira, e se anche in quell’Universo continuassero a rincorrersi da secoli, tra cene e reciproci favori.

« Beh, insomma. Cosa intendi? »  Raffaele chiese in leggero imbarazzo e Aziraphale aveva capito perfettamente il perchè fosse a disagio a trattare quell'argomento, dopotutto era un po' come Crowley ed era un angelo, proprio come lui.

« Dai, siamo tra noi, anche se di Universi diversi; non dobbiamo fingere di non fraternizzare col nemico. Insomma, Crowley ed io lo facciamo dal primo temporale »

Raffaele arrossì ma non disse nulla.

« E poi c’è stato il 1941 » affermò incoraggiante Aziraphale, chiedendosi se anche da loro fosse successo qualcosa di particolare, come un demone che aveva salvato un angelo dalle scartoffie che avrebbe dovuto compilare se gli avessero sparato, ma soprattutto aveva salvato i suoi libri e un angelo che aveva finalmente capito di essere innamorato di un demone da secoli.

Quella frase sembrò illuminare Raffaele che prima sgranò gli occhi e poi sembrò rilassarsi completamente sulla poltrona, in una posa che ad Aziraphale tanto ricordava il suo Crowley.

« Sono contento che tu ne stia parlando. Allora è successo anche da voi! Insomma, magari puoi aiutarmi, dirmi cosa passa nella testa di Ezlaaphira. In fin dei conti è te, solo che è caduto »

« Beh, dovresti dirmi come sono state le dinamiche qui da voi » rispose, chiedendosi chi era stato minacciato dai nazisti e chi aveva salvato chi, visto che le parti di bene e male erano invertite.

« Certo, allora io l’ho baciato e… »

« Aspetta, cosa? » Aziraphale non si era nemmeno reso conto di aver rovesciato il tè che aveva in mano su un tavolino color mogano, essersi alzato in piedi e aver controllato che qualcuno, come Gabriele o Michele, non fosse nascosto ad ascoltarli, pronto a condannare entrambi alle fiamme infernali.

« Credevo parlassi di questo; è quello che è successo nel 1941 »

« Io parlavo di nazisti, libri salvati, bombe… no? » Raffaele lo fissava stranito e Aziraphale aveva ancora la bocca aperta, anzi spalancata, da quando aveva appreso che l’altro sé si era baciato con qualcuno tanto simile a Crowley, lo stesso altro sé che ora era nell’altro Universo con il suo Crowley.

« Sì, Ezlaaphira era stato costretto dai suoi superiori a consegnare dei libri ai nazisti e ha dovuto farlo, ma io sapevo quanto ci tenesse a quei volumi così sono andato a recuperarli. Era così felice che mi è venuto spontaneo baciarlo » nonostante si sentisse un po’ in imbarazzo, la reazione sconvolta di Aziraphale era stata talmente divertente che Raffaele non si trattenne dallo strizzare l’occhio soddisfatto quando affermò di averlo baciato « Perché, da te com’è andata, invece? »

Aziraphale sembrò ignorare la domanda e iniziò a passeggiare avanti e indietro, riflettendo sul perché le cose fossero andate in maniera così diversa.

« E poi cos’è successo? »

« Mi ha risposto che corro troppo per lui e non ha accettato un passaggio sulla mia Bentley. Non ne abbiamo mai più parlato » rispose con una evidente punta di tristezza.

Aziraphale incassò quell’informazione in silenzio. La sua versione demoniaca era un disastro quanto lui; probabilmente entrambi avevano agito così perchè erano preoccupati per l’amico, soloper ragioni diverse: Aziraphale aveva sempre avuto paura di quale sarebbe stata la reazione dell’Inferno se avessero saputo che Crowley lo frequentava e di quali torture sarebbero state inflitte a Crowley come punizione mentre Ezlaaphira, probabilmente, era preoccupato che Raffaele potesse cadere per colpa sua.

In entrambi gli Universi non avevano accettato un passaggio sulla Bentley nel momento in cui i loro sentimenti erano stati più esposti; erano un vero disastro.

« Oh, hai una Bentley anche qui. Bianca, immagino? » chiese Aziraphale fissando un imprecisato punto al di là della testa dell’altro angelo.

Raffaele annuì, e vide in Aziraphale la stessa capacità di Ezlaaphira di cambiare velocemente discorso quando non voleva affrontare una discussione, soprattutto se riguardava loro due.

« Io credo che dovremmo smetterla di chiacchierare e trovare un modo per rimandarmi dall’altra parte »

« Non stavamo aspettando la fine dell’eclissi? » chiese Raffaele dubbioso.

« E se alla fine dell’eclissi non succedesse niente? »




Nell’Universo della prima Creazione, anche Crowley e Ezlaaphira avevano deciso di scambiare quattro chiacchiere sulle loro rispettive vite, soltanto che al posto del tè stavano dando fondo a tutte le scorte di vino di Aziraphale.

« C’è stata quella volta che ci siamo incontrati a Roma, ottimo cibo. Le crepes della rivoluzione francese, il cacao della scoperta dell’America… il Ritz » Crowley stava decantando tutti gli  incontri culinari con Aziraphale sotto lo sguardo dell’altro demone, che si stava quasi dimenticando di non parlare con Raffaele ma con Crowley, tanto erano simili anche nel modo di porsi, se non fosse stato per gli occhiali da sole e quei capelli rosso fuoco.

« E poi c’è stato il 1941 » aggiunse con una punta di malinconia. Ezlaaphira, che fino a quel momento si era limitato ad ascoltare Crowley, quasi le parole lo stessero cullando, si irrigidì e in un attimo era nuovamente sobrio mentre le bottiglie si riempivano miracolosamente di quello che aveva bevuto.

« Quindi è successo anche qui? » chiese shockato, come se Crowley gli avesse volutamente nascosto un’informazione fondamentale.

« Beh, sì » biascicò Crowley, che a differenza dell’altro demone era ancora sotto l’effetto dell’alcool.

Ezlaaphira  prese a sfregarsi nervosamente le mani « Oh, non avevo capito.  E tu come.. insomma lui… in effetti non so nemmeno in questo Universo chi ha baciato chi »
 
L’espressione di Crowley passò rapidamente da interrogativa a stupita; si alzò in piedi con tale enfasi che gli occhiali gli scivolarono giù dal naso fino a terra ma non sembrò nemmeno accorgersene.

« Tu hai baciato Raffaele? » chiese con un misto di melanconia e rabbia, come se stesse dimenticando che davanti non aveva il suo angelo ma il demone di un’altra dimensione.

« No, è lui che ha baciato me » Lo corresse « Qui invece? »

« Qui invece niente!!! » sbottò e a Ezlaaphira venne naturale alzarsi in piedi a sua volta, come per controllare che il demone stesse bene ma Crowley sembrava tutto fuorché a posto.

« Seimila anni di flirt e non è successo niente, nemmeno ammette niente, invece esiste un altro Universo in cui tutto è meraviglioso. Certo, perché se fossi un angelo andrei bene, immagino »

« Sai, forse dovresti tornare sobrio » commentò agli sproloqui senza senso del nuovo amico.

Crowley non sembrava ascoltarlo, stava ripensando infastidito a tutte le volte che l’angelo l’aveva rifiutato, non ultima quando non aveva acconsentito ad andare ad abitare con lui e si sentì ferito.

« Quindi voi abitate assieme, suonate l’arpa e cucinate cupcakes? » chiese urlando.

«  Mmh, no. Non c’è stato nessun seguito dopo quel bacio »

A Crowley cadde nuovamente la mascella « Avevo capito che… »

« Tu dovresti saperlo, sei un demone. Come me » affermò esasperato, perché era convinto che questa versione di Raffaele potesse capire ogni sua remora « Non potrei mai essere la causa della sua caduta, io non voglio una cosa del genere »

« E quello che vuole lui, glielo hai mai chiesto? Anche Aziraphale è preoccupato delle conseguenze ma non pensa mai al fatto che lui ha già disobbedito innumerevoli volte al Paradiso e non ci sono state conseguenze, quindi perché amare qualcuno dovrebbe causare una caduta? » Stava parlando a Ezlaaphira ma in realtà il suo sguardo era diretto al soffitto, anzi al Cielo, per avere finalmente una risposta che non arrivava mai « Ha regalato la sua spada, mentito a Dio e agli Arcangeli su dove fosse finita, stretto un patto con me, bloccato l’Apocalisse, quasi ucciso Adam… »

« Davvero sono così, da Angelo? È un miracolo che io non sia caduto » commentò Ezlaaphira ma ogni sua parola era completamente inutile, Crowley non stava ascoltando, il suo fastidio partiva con le gerarchie celesti e arrivava fino a se stesso, perché era convinto che se fosse stato un angelo non ci sarebbe stato alcun problema tra loro.

« E adesso vengo pure a scoprire che vengo rifiutato in tutti gli Universi. Scommetto che ne esistono altri in cui sono un alieno o uno stregone e tu sei un vampiro o un licantropo, e vengo rifiutato anche lì (1) »

« Credo davvero che dovresti tornare sobrio » rispose facendo un gesto con le mani per calmarlo.

Crowley stava per continuare con il suo flusso di pensieri ma un’improvvisa scossa di terremoto fece tremare tutto il negozio. Alcuni libri si ribaltarono dagli scaffali rendendo il posto ancora più confusionario; Crowley fece in tempo a bloccare miracolosamente le bottiglie di vino prima che cadessero, sapeva che Aziraphale non avrebbe gradito che la sua libreria puzzasse come una bettola.

Mentre Crowley decideva di tornare sobrio e rimandare le sue lamentele ad un altro momento, Ezlaaphira corse fuori per vedere cosa fosse successo, ma all’esterno sembrava tutto normale. Nessuno stava correndo a ripararsi o sembrava quantomeno preoccupato. Sembrava quasi che la terra avesse tremato solo sotto i loro piedi.

L’unica cosa che lo stupì fu il passaggio di una biga romana, ma non era sicuro di quali fossero i mezzi di locomozione di quell’Universo e nessuno ne sembrava stupito tranne lui, per cui non la ritenne una cosa importante. Stava per rientrare quando anche l’altro demone lo raggiunse e si sentì tirare per una manica.

« L’hai vista anche tu la biga? »

« Sì, siete rimasti un po’ retrò qui »

Crowley scosse la testa « ti credevo più intelligente, mi sembra ovvio che non ci sono più bighe dai tempi dei romani e non credo stiano girando Ben Hur per le strade di Soho »

Ezlaaphira stava per ribattere quando vide qualcosa di ancora più strano « Quella parcheggiata lì è la tua Bentley, vero? »

Crowely non nascose la sua preoccupazione, temendo che la Bentley si fosse ammaccata a causa del terremoto, magari un ramo le era caduto addosso o qualcosa di simile, invece la sua vettura era perfetta, soltanto che era di un candido color bianco.

« Perché è bianca? la mia Bentley è nera! Cosa le è successo? » affermò correndo verso la sua povera auto in crisi di identità.

Ezlaaphira lo seguì incerto, guardandosi attorno come se da un momento all’altro potesse spuntare fuori qualcosa di ancora più assurdo « Quella di Raffaele è bianca » affermò a braccia conserte, come se stesse elaborando una teoria.

« Vuoi dire che la convergenza le ha scambiate? »

Ezlaaphira si avvicinò alla macchina incerto e quella, come a fare un dispetto, tornò immediatamente nera per la felicità del proprietario.

Mentre entrambi riflettevano  in silenzio su quanto era appena capitato, videro un gruppo di uomini vestiti in epoca Elisabettiana, passeggiare piacevolmente in mezzo alla strada, come se il traffico di Londra non fosse lì davanti ai loro occhi.

I due demoni si guardarono straniti « Credi che questo vostro passaggio tra Universi abbia un po’ incasinato lo spazio tempo? » chiese Crowley.

« Oh, i fisici teorici ci andrebbero a nozze con questa cosa » fece Ezlaaphira, interessato e nervoso alle stesso tempo.

Quando un soldato della prima guerra mondiale li salutò con un cenno, Crowley si sedette sul cofano della Bentley invitando Ezlaaphira a fare altrettanto « Credo sia sempre più impellente farti ritornare nel tuo Universo »


(1) è una citazione scema agli altri lavori di David Tennant (Doctor Who e Harry Potter) e Michael Sheen (Twilight e Underworld) :-D

***** * ****
Angolo autrice

Rieccoci qua, grazie a chi sta leggendo, commentando e a chi ha inserito la storia in qualche categoria.
Spero vi stia piacendo questo incrocio di Universi.
Alla prossima :)
   
 
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