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Autore: Edellweiss    27/07/2009    4 recensioni
10 anni in un orfanotrofio,un amore da dimenticare,un sogno. riuscirà Kagome a dimenticare un passato che è ancora un mistero? e Inuyasha l'aiuterà?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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!DOCTYPE html PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN"> my secret dream  Ecco ho modificato il primo capitolo!perchè finalmente ho capito come funziona HTML!!!più tardi probabilmente inserirò anche il secondo capitolo modificato,ciao.
                                                           
my secret drem


Era un giorno di pioggia..
Eppure per lei era come se quello fosse il giorno più bello della sua vita
Il giorno in cui avrebbe abbandonato l’orfanotrofio
Il giorno del suo diciottesimo compleanno
Si era alzata alle sette e mezza come ormai succedeva da 10 anni
Dopo aver fatto una colazione abbondante era andata a ricontrollare la sua unica valigia
Era pronta,c’erano quei  pochi vestiti che le aveva dato la signora Kaede ,la dirigente del orfanotrofio, alcuni libri e spartiti di musica,e piccoli regalini fatti dai bambini che si erano affezionati a lei come ha una sorella maggiore.
Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra osservando un orsacchiotto di peluche nero al quale era allegato un bigliettino dorato con scritto:
”per te Kagome che sei stata la mia compagna di giochi quando tutti mi stavano lontani perché avevo la varicella ,ti voglio tanto bene e spero che un giorno tu torni qua da me perché non voglio rimanere da sola,ma spero anche che tu sia felice.
Mimi“.
E tanti bigliettini simili,alcuni con errori di ortografia,altri un po’ scarabocchiati,ma tutti speciali per lei.
Uscì lentamente dalla sua ormai ex camera.
Attraversò lentamente l’edificio che per tanto tempo era stata la sua casa,infondo quel posto le sarebbe mancato.
Osservò attentamente ogni minimo particolare di quel luogo.
Le pareti verdi acqua del corridoio nelle quali erano appese tante fotografie di bambini con le loro educatrici,e disegni vari,la stanza da gioco delle bambine e dei bambini,l’infermeria,la sala delle letture,e anche la stanza dove si faceva “scuola”il posto che meno piaceva a tutti!
E poi la sala di musica,la più bella secondo lei,la sala dove per la prima volta si era innamorata
Si immaginava ancora di sentire suonare il pianoforte dal suo bellissimo insegnate di musica.
Quel giovane uomo che l’aveva tanto affascinata per la sua maturità,nonostante la sua giovane età, per quei suoi occhi azzurri così profondi che facevano contrasto con i suoi capelli neri.
Ma ormai lui se ne era andato lontano,a Londra,e ora doveva andarsene anche lei.
Ma per un ultima volta volle suonare quel pianoforte,facendo scorrere delicatamente le mani sulla tastiera,sulle note di wing of silver,la canzone composta dal professore per lei. chiuse gli occhi,cominciando a cantarla,immaginandosi di trovarsi tra le sue braccia,lei sapeva che era una stupida ad amarlo ancora,ma non riusciva a dimenticarlo.
Una volta finito di suonare riprese la sua lenta camminata verso l’uscita,e questa volta andò alla cucina dove si sentiva ancora lo stesso odore d’aglio che aveva sentito 10 anni fa.
In quella cucina si era nascosta tante di quelle volte quando aveva avuto voglia di piangere,e sempre in cucina aveva spiato le conversazioni delle cuoce sui pettegolezzi solo per puro divertimento.
Era finalmente uscita,davanti a lei c’erano tutti i bambini con gli ombrellini colorati ,i dieci ragazzi più grandi che rimanevano, le educatrici e la signora Kaede.
Tutti pronti a dirle addio,infondo lei era una delle più “vecchie” e a tanti sarebbe mancata .o almeno così le piaceva pensare.
- addio Kagome spero che te la caverai nella tua nuova vita che comincia da oggi,noi ti abbiamo insegnato tutto ciò che potevamo ma ora tocca a te..-
- grazie signora Kaede,e grazie anche a tutti voi che siete la mia unica famiglia..-
Dopo queste parole tutti scoppiarono a piangere,e la ci fu un abbraccio di gruppo.
Guadò amorevolmente tutti i bambini che avevano le lacrimucce agli occhi sperando di rallegrarli ancora una volta.
Poi passò ai ragazzi,i suoi amici,ai quali aveva affidato il compito di non far sentire la sua mancanza ai piccoli,e di insegnare ai i bambini prossimi alla adolescenza alcune “cossette“,come le chiamava lei.
Prese la sua valigia,aprì l’ombrello e dopo un ultima occhiata alla sua “famiglia” e alla sua “casa” si volto dall’altra parte con un senso di malinconia ma i pensieri sulla sua vita futura,delle nuove opportunità le davano la forza di andarsene,è infondo era quello che aveva sempre desiderato,e poi erano 3 anni che non rivedeva Sango perché era stata adottata,adesso l’avrebbe rivista.
E durante la sua camminata verso la stazione finalmente cesso di piovere,lei chiuse l’ombrello osservò il cielo poco a poco rasserenarsi,e in quel momento sorrise.
Sorrise alla vita.
Perché finalmente la vita ricominciava a sorridergli,dopo tanti anni..


   
 
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