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Autore: Mugi_Sasuko    19/08/2019    0 recensioni
Nessuno sa dell'infortunio alla spalla di Sousuke e nessuno sa dell'asma di Aiichirou. L'uno viene a scoprire dei problemi dell'altro e viceversa. Come faranno a gestire questi loro problemi cercando di mantenerli segreti a Rin, Momo e il resto della squadra di nuoto?
Genere: Angst, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Nitori Aiichirou, Sosuke Yamazaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Sousuke lasciò la stanza, Ai si trovò nuovamente da solo con i propri pensieri. Era stato davvero un bene tenergli nascosta la propria asma? In fondo il suo senpai aveva ragione: era il suo tutor e più di ogni altro avrebbe avuto il diritto, nonché la necessità, di essere a conoscenza del suo stato di salute.Sospirò, deciso a parlargliene quando sarebbe tornato, ben sapendo che Sousuke avrebbe potuto riferirlo all'istante a Rin: in fondo, essere asmatico ti portava automaticamente all'espulsione dal team.

Fu proprio Rin a bussare alla porta della stanza, in quell'istante. Entrò, sul volto la stessa espressione preoccupata che il più giovane gli aveva visto sul volto qualche ora prima, e prese la sedia della scrivania di Ai, avvicinandola al letto e sedendosi.

«Come ti senti?» Gli chiese, passandogli una mano sulla fronte, come a volersi accertare che non avesse la febbre, e sentire la pelle dell'amico effettivamente fresca sotto le proprie dita lo aveva tranquillizzato un pochino, ma voleva comunque sapere cosa fosse successo.

«Sto meglio senpai, grazie.» Rispose il più piccolo, con un filo di voce, ed era la verità. I massaggi di Sousuke lo avevano effettivamente rimesso a nuovo, ora restava solo la debolezza dovuta alla fame. «Ho avuto un calo di energie perché non ho mangiato, né a colazione, né a pranzo.» Evitò di dirgli che la ragione dei pasti saltati era l'eccessivo allenamento, disse invece che era stato lo stomaco a dargli problemi dalla sera prima e all'interno del team era risaputo quanto questo fosse fragile e facilmente irritabile.

«Perché non me l'hai detto prima degli allenamenti? Accidenti! Sono il tuo capitano, ma anche un tuo amico, Ai.» Rin lo fissò, con un'espressione a metà tra la preoccupazione e la rabbia. Non l'avrebbe mai fatto allenare a stomaco vuoto. «Non voglio nemmeno pensare a cosa sarebbe accaduto se non fossi svenuto fuori dalla piscina, ma in acqua.» Sussurrò, aggiungendo poi. «Non voglio vederti entrare in acqua fino a quando non ti sarai rimesso completamente, è chiaro?»

Nitori annuì, chiedendogli scusa più volte, lasciando che il rosso lo tranquillizzasse un pochino, prima di lasciare la stanza, per farlo riposare, avvisandolo del fatto che gli avrebbe fatto portare da Sousuke una ciotola di ramen caldo e leggero, dalla caffetteria.

Come annunciato da Rin, Sousuke entrò nella stanza del più piccolo, alcuni minuti dopo, con un vassoio in mano, su cui erano poggiati la ciotola di ramen per il più piccolo e altre pietanze per il moro, che a quanto pare aveva intenzione di mangiare lì, per accertarsi che il giovane avrebbe mangiato tutto. Poggiò il vassoio sulla scrivania, avvicinandosi al letto per aiutare il ragazzo ad alzarsi e sedersi a tavola per mangiare.

«Ho saputo che Rin ti ha detto di stare a riposo fino a quando non sarai di nuovo in forze... Ciò significa che anche i nostri allenamenti serali saranno interrotti, neanche io, come Rin, voglio che ti alleni se non stai bene.» Sussurrò Sousuke, iniziando poi a consumare la propria cena.

«A proposito di stare bene...» Iniziò Ai, sospirando quando ottenne l'attenzione di Sousuke. «C'è un altro motivo che ha contribuito al collasso di oggi.» Sussurrò, aprendo il cassetto della scrivania e mostrando al compagno di squadra il proprio inalatore e delle scatole contenenti medicinali per l'asma.

A Sousuke quasi caddero le bacchette dalla mano, alla vista di tutto ciò. Come aveva potuto nascondere qualcosa di così grave? «Ai... Soffri di asma? Perché non l'hai detto subito? Ti rendi conto di quanto sia rischioso?» Lo bombardò di domande, guardando alternativamente le medicine e Ai, che ormai era sull'orlo di una crisi di pianto.

Il più giovane annuì, prendendo l'inalatore azzurro e argentato e girandoselo tra le dita.

«So benissimo quanto sia rischioso, so benissimo che non dovrei nemmeno essere nel team di nuoto. Ma amo nuotare e ho avuto davanti ai miei occhi la possibilità di nuotare con Rin senpai, quabdo sono arrivato qui lo scorso anno. Ho deciso di non dichiarare le mie condizioni di salute quando ho presentato il modulo d'iscrizione. Nassuno avrebbe dovuto scoprirlo, fino alla fine dell'accademia, poi mi sarei ritirato di mia spontanea volontà.» Confessò, poggiando poi l'inalatore nel cassetto della scrivania e chiudendolo, prima di riprendere a parlare. «Invece la situazione è sfuggita di mano e la mia asma pare essere peggiorata, al punto da farmi collassare, oggi pomeriggio. So che in queste condizioni dovrei essere cacciato dal team e avresti tutte le ragioni del mondo per parlarne con Rin senpai, ma ti prego, non farlo... Questa staffetta mista è troppo importante per me, sarà l'ultima occasione che avrò per nuotare con voi... Ti prometto che eviterò gli sforzi inutili e mi atterrò solamente alle sessioni ufficiali con il club e le nostre, senza fare vasche extra.»

Lo guardò con gli occhi lucidi, cercando di trattenersi dal piangere per l'essersi esposto troppo, parlando di qualcosa che avrebbe preferito fosse rimasto un segreto.

A Sousuke ci volle un pochino per metabolizzare tutte le informazioni che aveva ricevuto dal compagno di squadra. Effettivamente la situazione era critica e Nitori rischiava seriamente di rimetterci la pelle. Ma parlarne con Rin lo avrebbe reso, in parte, ipocrita. Anche lui stava male e anche lui, nelle sue condizioni, rischiava di peggiorare il danno che già aveva alla spalla.

Sospirò, poggiando una mano sulla testa di Ai, come a tranquillizzarlo.

«Non dirò nulla, ma ti terrò d'occhio durante gli allenamenti. Se fai qualche pazzia, sarò però costretto a dirglielo. Non voglio che tu metta a completo rischio la tua vita per uno sport e per una gara, nonostante per entrambi abbia un enorme significato. E ti accompagnerò anche in ospedale quando avrai degli accertamenti da fare, siamo intesi?» Concluse, accennando un leggero sorriso, mentre Ai gli annuiva, un'espressione sul suo volto che emanava gratitudine.

«Bene, ora mangiamo, non vorremo mica far freddare troppo il ramen?» Propose il moro, riprendendo le proprie bacchette e mangiando, lanciando di tanto in tanto degli sguardi al più piccolo, mentre un sorriso si faceva strada sul suo volto.

  
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