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Autore: Milady Silvia    21/08/2019    0 recensioni
[AUSchool].
Steve è il capitano della squadra di Football. E' così integerrimo che viene chiamato Mr. Perfettino. Cosa succederebbe se Tony scoprisse un suo segreto e iniziasse a ricattarlo?
Un Tony diverso da quello che conosciamo, in un mondo diverso da quel che appare.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Sorpresa, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Hai tutto di me '
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“Questa storia partecipa alla #SummerBingoChallenge indetta sul gruppo facebook Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart”.

Prompt: Casella 14 Intimidazione

Scritta sentendo: A Thousand Years lyrics - Christina Perri; http://testicanzoni.mtv.it/testi-Christina-Perri_11221211/traduzione-A-Thousand-Years-10074988 ; https://www.youtube.com/watch?v=hrM-Bkm4c_I&feature=youtu.be&fbclid=IwAR2U9pCQ4rgZ3nbf75F2bDz7jGyDFT0c_QSeBr7fdby2rCi0oWyvTjua6FI.

 

Cap.17 Anthony e Stefano

 

Tony fece sedere Rogers sul letto ed incrociò le braccia al petto, sospirando.

“Mi sono informato. Oltre che perfettino ti piace anche fare l’eroe. Ci hai fatto preoccupare tutti oggi. La prossima volta, prima di metterti nei guai, se qualcosa non quadra chiama uno dei ragazzi.

Nonostante Victor voglia spesso cambiarti i connotati, ti avrebbe aiutato. O J., credo che lui ed Anna ti abbiano aiutato” borbottò.

Steven chinò il capo, detergendosi le labbra con la lingua.

“Ci stai prendendo gusto a salvarmi. Forse l’eroe sei tu” mormorò.

 

Steve piegò un braccio, mettendo in mostra i muscoli prominenti, dimenando il bacino seguendo il ritmo della musica. Abbassò la testa, il viso in ombra sotto il cappello da poliziotto, il ciuffo biondo che ondeggiava velocemente. Fletté anche l’altro braccio e balzò sul palco, dando le spalle alla platea che applaudiva. Afferrò i pantaloni simili a quelli della divisa blu e li sfilò con un colpo solo, rimanendo in boxer.

La giacca era abbandonata sul pavimento del palco ed il suo petto ondeggiava.

< Tre spettacoli, invece che due, al giorno… e più tempo con i clienti. Questa è la punizione per essermi intromesso quando quel cliente ha quasi strangolato la mia ‘collega’.

Ho pensato che quella ragazzina fosse in pericolo e ho fatto perdere un sacco di soldi. Lei stessa era dannatamente arrabbiata, si trattava di un fetish sulla deprivazione d’aria >. Si accarezzò la coscia soda.

Le sue labbra rosee erano rosso fuoco.

 

Tony fece una risata gelida, sedendosi accanto a lui.

“Da ricattatore ed eroe? Non avrai cambiato un po’ troppo il tuo modo di vedere il mondo, Steven?” lo punzecchiò Tony.

Steve chiuse gli occhi e si piegò di lato, posandogli la testa sulla spalla.

“Anche se fosse, padrone?” esalò.

Stark s’irrigidì.

“Non esagerare, o penserò che hai qualche trauma cranico” borbottò, passandosi la mano tra i morbidi capelli biondi. Si sfilò un fazzoletto dalla tasca e gli ripulì il viso, lì dove c’era del sangue rappreso all’altezza del labbro.

Steven socchiuse gli occhi, rispondendo: “L’unica cosa che m’intimidisce è quello che succederà ora che Obadieh vuole rinchiuderti in qualche collegio in Europa”.

Stark si alzò dal letto, allontanandosi e si massaggiò il collo.

“Sai, glielo avrei anche permesso. Trovo una scocciatura occuparmi dell’industria, ma ora ho tre… amici di cui occuparmi. Perciò farò qualche incredibile invenzione, mi arricchirò e comprerò le azioni di quell’approfittatore.

Vedrai che una volta eliminata quella zecca sarà tutta in discesa.

L’unico che può soddisfare uno Stark e quello Stark stesso” spiegò.

Rogers si massaggiò la testa, gli doleva.

“Sarai un miliardario, insomma. Inventerai armi come tuo padre?” mormorò, abbassando la voce.

“Sdraiati. Quelle sprangate ti ha lasciato dei bei lividi e bisogna metterci qualcosa al più presto.

Lasciati curare… ‘Capitano’” ordinò Tony.

< Quelle ginocchiate potevano rompergli il naso o la mascella, gli è andata ancora bene, anche se ha gli occhi un po’ pesti >.

Steven obbedì, sdraiandosi.

< Donne viscide e vecchie, sento ancora le loro mani sul mio intimo. Immagini raccapriccianti di uomini vogliosi, sin da quando sono bambino, mi perseguitano.

Sono un giocattolo che funziona solo se gli do quello che vogliono, altrimenti non pagano.

Mi prendevo più clienti di quanti ne sopportassi, nell’insano tentativo di tutelare gli altri. Cercavo di lasciare i bambini solo a servire ai tavoli.

Li facevo innamorare di me quando era possibile. Per fidelizzarli ed impedire che altri finissero in quel vortice al posto mio.

Però ora… ora non me la sentirei di tornare in quel giro.

Ho fatto l’unica cosa che non bisogna mai fare: mi sono innamorato di un cliente. Tu mi hai comprato ed io, stupido, ti ho anche fatto dono del mio cuore. Tu che mi tenevi in pugno con un ricatto… hai capito che ti sarebbe semplicemente bastato sorridermi sincero sin dal primo giorno per avermi completamente tuo senza bisogno di sotterfugi? > pensò. Avvertì un brivido lungo la schiena, mentre Tony gli sfilava la maglietta.

< Il mio cuore batte troppo forte. Lui sembra un dannato concentrato di promesse di felicità e giovinezza. Ha dato colore alla mia vita, l’ha stravolta più di quanto mi aspettassi quando ho cominciato questo gioco.

Come faccio ad essere coraggioso, ad ammettere che lo amo, quando ho così dannatamente paura dei sentimenti umani? > rifletté Stark. Utilizzò una pezzuola bagnata per ripulirgli la faccia completamente, Steve mugolò.

La porta si socchiuse e Logan sbirciò con un occhio.

“Allora, lo stanno facendo?” bisbigliò il fratello alle sue spalle, avvicinandogli la bocca all’orecchio.

“No, si guardano” ribatté Logan.

< Quel perfettino mi fa salire i nervi. Si finge forte, quando si capisce lontano un chilometro quanto è fragile > rifletté.

“… Però penso che questa volta ce la faranno” mormorò Logan.

“Allora allontaniamoci, Jimmy” borbottò Victor. Entrambi i fratelli parlavano in modo inudibile.

James annuì ed i due si allontanarono in punta di piedi.

Stark posò una mano sul petto di Rogers, sentendo anche il battito cardiaco dell’altro accelerato.

“Hai paura?” domandò con voce roca.

“N-non più… è come se ti avessi aspettato per mille anni.

Ultimamente ho combattuto molti dubbi, ma ora che ti vedo così vicino, anche solo di un passo più vicino, li sento svanire completamente” ammise Rogers.

Stark si stese su di lui.

“Io credo di amarti da mille anni” ammise. Fece un ghigno seducente e gli accarezzò la guancia. “Non avere paura, allora” disse, posandogli un bacio sulle labbra.

Rogers ricambiò, Stark si staccò da lui, ansimando.

“… Dopo. Prima devo curarti”. Si rialzò in piedi e dal comodino prese una crema, ne prese un po’ dal tubetto e la spalmò sulle ginocchia martoriate di Steven.

< Devo essere coraggioso. Non posso lasciare che nulla me lo porti via.

Voglio possedere ogni suo respiro, ogni ora della sua vita desidero che lo passi al mio fianco.

I-io voglio proteggerlo e desidero amarlo come lui sa amare me. Vede bellezza in tutto, riesce a ricavarla anche da un semplice panino.

Ad ogni risata, ad ogni suo travestimento, il tempo per me si fermava. Voglio scherzare con lui quando è vestito da camerierina o da infermierina, non posso sopportare che tutto quello lo umili o spaventi > pensò.

“Girati, per favore, così te la metto anche sulla schiena” lo pregò.

“Sei l’unico a cui potrei mostrare le spalle con tanta facilità” disse Steven, girandosi a faccia in giù, affondando col viso nel letto.

Stark gli spalmò la crema.

< Mi ricordo quando ci siamo incontrati da bambini. Volevo impressionarti, ma oggi come allora era la tattica sbagliata con te.

Quello che per tutti è normale, per me non lo è.

Però, tesoro, questa volta non ti spaventerò > pensò.

“Non ti dispiace se mi occupo un po’ di te, vero?

Logan e suo fratello per me sono amici. Li ho comprati solo per liberarli nell’unico modo che conosco. Tu… tu…

Io vorrei che non ti considerassi mio schiavo” spiegò Tony. Richiuse la crema e sospirò. “Puoi girarti” borbottò.

Rogers si voltò, le gambe socchiuse e le braccia aperte.

“Vuoi essere il mio ragazzo, Anthony?” mormorò, avvertendo il battito cardiaco accelerare tanto da rendergli in fiamme le orecchie.

Tony si mise a gattoni su di lui.

“Puoi contarci, Stefano” rispose.

< Ero morto dentro, aspettandoti > pensarono in coro, mentre Stark lo baciava con foga.

   
 
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