“Questa
storia partecipa alla #SummerBingoChallenge
indetta sul gruppo facebook Hurt/Comfort Italia - Fanfiction &
Fanart”.
Prompt:
Casella 14 Intimidazione
Scritta
sentendo: A Thousand Years lyrics - Christina
Perri; http://testicanzoni.mtv.it/testi-Christina-Perri_11221211/traduzione-A-Thousand-Years-10074988
;
https://www.youtube.com/watch?v=hrM-Bkm4c_I&feature=youtu.be&fbclid=IwAR2U9pCQ4rgZ3nbf75F2bDz7jGyDFT0c_QSeBr7fdby2rCi0oWyvTjua6FI.
Cap.17
Anthony e Stefano
Tony
fece sedere Rogers sul letto ed incrociò le
braccia al petto, sospirando.
“Mi
sono informato. Oltre che perfettino ti piace
anche fare l’eroe. Ci hai fatto preoccupare tutti oggi. La
prossima volta,
prima di metterti nei guai, se qualcosa non quadra chiama uno dei
ragazzi.
Nonostante
Victor voglia spesso cambiarti i connotati,
ti avrebbe aiutato. O J., credo che lui ed Anna ti abbiano
aiutato” borbottò.
Steven
chinò il capo, detergendosi le labbra con la
lingua.
“Ci
stai prendendo gusto a salvarmi. Forse l’eroe sei
tu” mormorò.
Steve
piegò un braccio, mettendo in mostra i muscoli prominenti,
dimenando il bacino
seguendo il ritmo della musica. Abbassò la testa, il viso in
ombra sotto il
cappello da poliziotto, il ciuffo biondo che ondeggiava velocemente.
Fletté
anche l’altro braccio e balzò sul palco, dando le
spalle alla platea che
applaudiva. Afferrò i pantaloni simili a quelli della divisa
blu e li sfilò con
un colpo solo, rimanendo in boxer.
La
giacca era abbandonata sul pavimento del palco ed il suo petto
ondeggiava.
<
Tre spettacoli, invece che due, al giorno… e più
tempo con i clienti. Questa è
la punizione per essermi intromesso quando quel cliente ha quasi
strangolato la
mia ‘collega’.
Ho
pensato che quella ragazzina fosse in pericolo e ho fatto perdere un
sacco di
soldi. Lei stessa era dannatamente arrabbiata, si trattava di un fetish
sulla
deprivazione d’aria >. Si accarezzò la
coscia soda.
Le
sue labbra rosee erano rosso fuoco.
Tony
fece una risata gelida, sedendosi accanto a lui.
“Da
ricattatore ed eroe? Non avrai cambiato un po’
troppo il tuo modo di vedere il mondo, Steven?” lo
punzecchiò Tony.
Steve
chiuse gli occhi e si piegò di lato, posandogli
la testa sulla spalla.
“Anche
se fosse, padrone?” esalò.
Stark
s’irrigidì.
“Non
esagerare, o penserò che hai qualche trauma
cranico”
borbottò, passandosi la mano tra i morbidi capelli biondi.
Si sfilò un
fazzoletto dalla tasca e gli ripulì il viso, lì
dove c’era del sangue rappreso
all’altezza del labbro.
Steven
socchiuse gli occhi, rispondendo: “L’unica cosa
che m’intimidisce è quello che
succederà ora che Obadieh vuole rinchiuderti in
qualche collegio in Europa”.
Stark
si alzò dal letto, allontanandosi e si massaggiò
il collo.
“Sai,
glielo avrei anche permesso. Trovo una
scocciatura occuparmi dell’industria, ma ora ho
tre… amici di cui occuparmi.
Perciò farò qualche incredibile invenzione, mi
arricchirò e comprerò le azioni
di quell’approfittatore.
Vedrai
che una volta eliminata quella zecca sarà tutta
in discesa.
L’unico
che può soddisfare uno Stark e quello Stark
stesso” spiegò.
Rogers
si massaggiò la testa, gli doleva.
“Sarai
un miliardario, insomma. Inventerai armi come tuo
padre?” mormorò, abbassando la voce.
“Sdraiati.
Quelle sprangate ti ha lasciato dei bei
lividi e bisogna metterci qualcosa al più presto.
Lasciati
curare… ‘Capitano’”
ordinò Tony.
<
Quelle ginocchiate potevano rompergli il naso o
la mascella, gli è andata ancora bene, anche se ha gli occhi
un po’ pesti >.
Steven
obbedì, sdraiandosi.
<
Donne viscide e vecchie, sento ancora le loro
mani sul mio intimo. Immagini raccapriccianti di uomini vogliosi, sin
da quando
sono bambino, mi perseguitano.
Sono
un giocattolo che funziona solo se gli do quello
che vogliono, altrimenti non pagano.
Mi
prendevo più clienti di quanti ne sopportassi,
nell’insano
tentativo di tutelare gli altri. Cercavo di lasciare i bambini solo a
servire
ai tavoli.
Li
facevo innamorare di me quando era possibile. Per fidelizzarli
ed impedire che altri finissero in quel vortice al posto mio.
Però
ora… ora non me la sentirei di tornare in quel giro.
Ho
fatto l’unica cosa che non bisogna mai fare: mi
sono innamorato di un cliente. Tu mi hai comprato ed io, stupido, ti ho
anche
fatto dono del mio cuore. Tu che mi tenevi in pugno con un
ricatto… hai capito
che ti sarebbe semplicemente bastato sorridermi sincero sin dal primo
giorno
per avermi completamente tuo senza bisogno di sotterfugi? >
pensò. Avvertì
un brivido lungo la schiena, mentre Tony gli sfilava la maglietta.
<
Il mio cuore batte troppo forte. Lui sembra un
dannato concentrato di promesse di felicità e giovinezza. Ha
dato colore alla
mia vita, l’ha stravolta più di quanto mi
aspettassi quando ho cominciato
questo gioco.
Come
faccio ad essere coraggioso, ad ammettere che lo amo,
quando ho così dannatamente paura dei sentimenti umani?
> rifletté Stark. Utilizzò
una pezzuola bagnata per ripulirgli la faccia completamente, Steve
mugolò.
La
porta si socchiuse e Logan sbirciò con un occhio.
“Allora,
lo stanno facendo?” bisbigliò il fratello
alle sue spalle, avvicinandogli la bocca all’orecchio.
“No,
si guardano” ribatté Logan.
<
Quel perfettino mi fa salire i nervi. Si finge
forte, quando si capisce lontano un chilometro quanto è
fragile > rifletté.
“…
Però penso che questa volta ce la faranno”
mormorò
Logan.
“Allora
allontaniamoci, Jimmy” borbottò Victor.
Entrambi i fratelli parlavano in modo inudibile.
James
annuì ed i due si allontanarono in punta di
piedi.
Stark
posò una mano sul petto di Rogers, sentendo
anche il battito cardiaco dell’altro accelerato.
“Hai
paura?” domandò con voce roca.
“N-non
più… è come se ti avessi aspettato per
mille
anni.
Ultimamente
ho combattuto molti dubbi, ma ora che ti
vedo così vicino, anche solo di un passo più
vicino, li sento svanire
completamente” ammise Rogers.
Stark
si stese su di lui.
“Io
credo di amarti da mille anni” ammise. Fece un
ghigno seducente e gli accarezzò la guancia. “Non
avere paura, allora” disse, posandogli
un bacio sulle labbra.
Rogers
ricambiò,
Stark si staccò da lui, ansimando.
“…
Dopo. Prima
devo curarti”. Si rialzò in piedi e dal comodino
prese una crema, ne prese un
po’ dal tubetto e la spalmò sulle ginocchia
martoriate di Steven.
< Devo essere
coraggioso. Non posso lasciare che nulla me lo porti via.
Voglio possedere
ogni suo respiro, ogni ora della sua vita desidero che lo passi al mio
fianco.
I-io voglio
proteggerlo e desidero amarlo come lui sa amare me. Vede bellezza in
tutto,
riesce a ricavarla anche da un semplice panino.
Ad ogni risata, ad
ogni suo travestimento, il tempo per me si fermava. Voglio scherzare
con lui
quando è vestito da camerierina o da infermierina, non posso
sopportare che
tutto quello lo umili o spaventi > pensò.
“Girati,
per
favore, così te la metto anche sulla schiena” lo
pregò.
“Sei
l’unico a cui
potrei mostrare le spalle con tanta facilità”
disse Steven, girandosi a faccia
in giù, affondando col viso nel letto.
Stark gli
spalmò
la crema.
< Mi ricordo
quando ci siamo incontrati da bambini. Volevo impressionarti, ma oggi
come
allora era la tattica sbagliata con te.
Quello che per
tutti è normale, per me non lo è.
Però,
tesoro,
questa volta non ti spaventerò > pensò.
“Non ti
dispiace
se mi occupo un po’ di te, vero?
Logan e suo
fratello per me sono amici. Li ho comprati solo per liberarli
nell’unico modo
che conosco. Tu… tu…
Io vorrei che non
ti considerassi mio schiavo” spiegò Tony. Richiuse
la crema e sospirò. “Puoi
girarti” borbottò.
Rogers si
voltò,
le gambe socchiuse e le braccia aperte.
“Vuoi
essere il
mio ragazzo, Anthony?” mormorò, avvertendo il
battito cardiaco accelerare tanto
da rendergli in fiamme le orecchie.
Tony si mise a
gattoni
su di lui.
“Puoi
contarci,
Stefano” rispose.
< Ero morto dentro,
aspettandoti > pensarono in coro, mentre Stark lo baciava con
foga.