«Si signore, la squadra è già sul posto, son-»
«Come? A-Avete perso il contatto? Da quanto!?»
«…Capisco …Andremo noi.» la rossa chiuse il telefonino e lo mise dentro al giacchetto.
Un ragazzo vestito di nero, alto una trentina di centimetri più di lei le si avvicinò. «Allora Red, che si fa?»
«Dobbiamo andare, hanno perso contatto con la squadra Epsilon»
I due rimasero in silenzio per un po’, entrambi guardando a terra.
«Possibilmente ci rimangono un paio d’ore di vita.» Il ragazzo si fece un tiro della sua sigaretta. «Sei sicura che vuoi passarla a fare quello che ci dice il capo?»
Lei lo guardò, gli occhi neri della ragazza erano fissi su di lui.
«Si Black. Se c’è anche una minuscola possibilità, io voglio tentare. Se vuoi non venire con me, ma io devo andare.»
Black accennò un sorriso. «Credi davvero che lascerei il compito di salvare il mondo ad una ragazzina testarda come te? Mi butterei prima da un ponte.» Le passò una mano tra i capelli prima di sorpassarla e dirigersi verso l’elicottero ad una decina di metri da loro.
Si girò verso la collega. «Su, che aspetti?»
Lei fece un grande sorriso. «Che fortuna che lavoro con un idiota come te.»
«Anche io.»

Secondo la stima mancavano due ore e mezza. Sarebbero arrivati là in due ore.
«Allora…» Black accese un’altra sigaretta «…Credi che lo troveremo?»
Red abbassò la testa.
«Neanche tu, huh? Beh… non importa, tanto casa era troppo lontana per andarci prima di scomparire.»
«Non la voglio vedere la mia famiglia.»
«Huh? Come mai? Non ti stanno simpatici?»
«Non è quello, Black… è che io… se davvero mi restano 2 ore… vorrei passarle con-»
«Signore, venga immediatamente a vedere.» Red venne interrotta dal pilota.
Black si alzò e si diresse davanti.
«…Red.» La ragazza si girò verso di lui: stava guardando davanti, ma da dove era lei non riusciva a vedere niente. La ragazza si alzò e si mise di fianco a lui.
«…Oh.»
Ci fu silenzio per un po’, interrotto solo dal rumore delle eliche dell’elicottero.
«è stato bello conoscerti, Red.»
«…Anche per me…» lei si avvicinò a lui mentre una luce si faceva sempre più forte e vicina a loro.
«Black?»
«Si?»
«Ti amo.»
Un grande boato. Poi precipitarono.