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Autore: Leotie    25/08/2019    1 recensioni
Un bambino vittima di abusi. Un uomo dal passato oscuro. Riuscirà l'amore a smacchiare le due anime da ogni ferita e colpa?
Genere: Drammatico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Petunia Dursley, Severus Piton, Vernon Dursley | Coppie: Lily/Severus
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Severus, se ti stai chiedendo chi sia, credo dovresti ricordarti dei suoi occhi. Dei miei occhi. Non posso scrivere di più. Vediamoci alla grande quercia, a mezzanotte, domani.
‘No, non può essere’ pensò.


La sera seguente, Severus si ammantellò, con grande fatica. Harry si era ricordato della donna del giorno prima e aveva assillato suo padre con una serie di domande per tutta la giornata. “Chi era, papà?”. “Cosa voleva quella signora, papà?”. “Perché ci guardava?”. Continuava a chiedere perché di qua, perché di là, fino a quando Severus non stava incominciando a perdere la pazienza, anche se, alla fine, non successe. Era solitamente un uomo condiscendente, ma la lettera aveva teso la sua calma, facendolo sprofondare in una condizione di ansia assillante, che non regalava tregua. Era in un groviglio di emozioni: dubbio, rancore, tristezza, dolore. Sì, un dolore sordo, che mai era riuscito a superare. Forse un po’…  Gli occhi di Harry avevano certamente aiutato. Tranne oggi. ‘I suoi occhi. I miei occhi’ leggeva e rileggeva continuamente. Erano come una macchia d’inchiostro, che cade sulla pergamena rovinandola, impregnandola, e si espande fino a tergerne ogni fibra, rendendola glabra, liscia al momento, ma, poi, ruvida all’asciugatura. E se Severus Piton non fosse state un uomo, era certo che sarebbe stato carta, da scrivere, stracciare, incollare. Una carta di poco valore, con cui giocarci liberamente, appallottolarla e buttarla in un cestino. Ma lui sapeva che Lily non sarebbe stata d’accordo. E nemmeno Harry tra qualche anno.
Quella sera aveva riflettuto molto. Su sé stesso. Su Harry. Su Lily. Sulla Notte Araba. E in poco tempo, l’avrebbe conosciuta.
Dopo aver messo Harry a letto ed essersi assicurato che stesse dormendo, lanciò un incantesimo al bambino, in modo tale che, se si fosse svegliato, una moneta che aveva in tasca avrebbe bruciato. Rassicurato su questo punto, apparì all’origine della strada che conduceva alla grande quercia. Fermo com’era, alzò lo sguardo. Era una notte calma, dal cielo puntellato di piccole stelle, brillanti. Una lieve brezza accarezzava i volti di chi, coraggiosamente, si avventurava nell’oscurità. Il canto dei grilli rompeva il silenzio, che altrimenti sembrava cedere il passo alla morte. E il nero dei mantelli si arrendeva nella sua lucentezza, mescolandosi meticolosamente con l’ombra. Solo il pallido riflesso della luna consentiva di distinguere vaghe forme, rendendo il tutto così sinistramente misterioso. Ma, di lì a poco, il macabro sarebbe perito ai piedi della signora Meraviglia.
Al centro della strada ciottolata, si ergeva una grande quercia, vecchia di tanti anni. La sua vecchiaia la consacrava ad una regale sacralità, ricca di storie, di amori, di perdizione. E oggi, sarebbe stata l’unica testimone di ciò che stava per accadere.
I rami intricati danzavano, portando con essi le verdi foglie, ed erano fiocamente illuminati dalle lucciole gialline che giravano intorno, sillabando una musica dolce, naturale. Ai suoi piedi sporgevano alcune radici, nelle quali Severus sarebbe inciampato, se non fosse stato attento. Non si accorse della figura seduta al lato opposto del tronco scanalato, con le braccia che abbracciavano le gambe, legandole al petto, un lato del capo chino sulle ginocchia. Era così rilassata che non si accorse del velo scivolato sull’erba: i capelli rossi erano folti e fini, ricadendo sulle spalle in morbide onde ed emanando un profumo balsamico, caldo, dalle note orientaleggianti che incontravano la già familiare testa soliflore. Era un aroma delicato.
Il suo lieve respiro richiamò l’attenzione dell’uomo, che fece qualche passo avanti, circumnavigando l’albero, con la bacchetta stretta tra le dita. Il rumore crepitante di piedi sull’erba chiamò in allerta i sensi della donna, la quale scattò in piedi, chiamando un rapido Lumos. E fu tra i raggi di quella luce vibrante che lei vide lui. E lui vide lei. Ogni fibra del loro corpo sembrava essersi congelata, non avevano la forza di muovere nemmeno un singolo arto, né il polso, né le dita. Le loro labbra erano semiaperte, bagnate, e i loro volti in espressione di stupore. Non una singola parola, non un singolo suono. Solo due lacrime che, contemporaneamente, tramontavano su ogni guancia, offuscando la vista. Due anime affini, venerate da sguardi che si schiudono e si chiudono in una timida danza di baci, di labbra che si sfiorano, mani che si incontrano e lacrime che sfuggono a loro stesse, sfociando in singhiozzi tremolanti, che scuotono i due corpi, i due amanti. Sono bocche che mordono, si affogano nella dolorosa speranza di essersi ritrovati e di non separarsi mai più. Mai più. Stando insieme… per sempre.
«Severus…» chiamò Lily, ansimando.
«Lily… ma come puoi… come puoi essere qui? Tu… sei morta… sei stata colpita da un Avada Kedavra… Voldemort… lui-»
«Severus, Voldemort non mi ha mai ucciso… mi ha lanciato un forte incantesimo ed io sono svenuta. Probabilmente ho sbattuto la testa, perché quando ho ripreso conoscenza avevo un bernoccolo in testa. Io… Io ricordo di essermi svegliata lentamente. Avevo freddo ed ero con un gran mal di testa. E poi…-»
Un singhiozzo ruppe il respiro di Lily, interrompendo anche le sue parole, apparentemente calme, ma che celavano un profondo travaglio. Severus la strinse in un forte abbraccio e lei cedette ancora di più al dolore e a tutte quelle emozioni che l’avevano devastata in anima e corpo, per mesi, per anni.
L’uomo la tenne, aggrappata com’era al suo mantello nero, sussurrandole nell’orecchio parole di conforto. Severus sapeva che sua moglie doveva sfogare tutto il suo dolore: una pozione calmante l’avrebbe rosicchiata dall’interno, con tutto il veleno emozionale che scorreva nelle sue vene. Non poteva fare altro che tenerla stretta al suo petto, accarezzandole la schiena con quelle mani grandi, ma gentili.
«Shh, amore mio…»
«Lui-lui…»
 «Si, lo so… su, Lily, non piangere più. Ci sono io qui, non ti farà più del male…»
Dopo essersi seduti, rimasero avvinghiati l’uno all’altro, non potendo fare a meno di ogni tocco, carezza o bacio.
Alla fine, Lily si ricompose abbastanza da essere convinta da Severus ad apparire con lui nel cottage in riva al mare. L’uomo la condusse su uno dei divani, assicurandosi che fosse il più comoda possibile. Poi, dopo essersi seduto affianco a lei ed aver lanciato un muffliato, evocò un vassoio, su cui vi erano una teiera, una zuccheriera e due tazze, disposte su un piattino. Versò del tè e consegnò una delle due a Lily.
«Ecco qui, amore mio. Bevi, ti farà sentire meglio.» disse, osservando lo sguardo lontano di sua moglie.
Trascorsero alcuni minuti in un silenzio confortante, in cui l‘uno godette la presenza dell’altro. Ma, poi, Severus parlò.
«Lily… ho bisogno di sapere tutto quello che è successo.»
«Io… non ne voglio parlare, Sev!» disse, girando la faccia.
Severus le prese una mano e la strinse tra le sue.
«Lily, guardami.»
Così fece la donna.
«So che è doloroso ricordare, ma parlarne ti farà bene. Se vuoi, posso estrarre i ricordi e guardarli, ma poi te li restituirò e dovrai parlare con me. Io… io voglio solo che tu stia bene, amore mio.»
«Lo so, Sev, lo so.» disse Lily. Ma dopo qualche minuto di silenzio, riprese: «Sev…»
Al nome, Severus alzò lo sguardo, dandole la sua piena attenzione e aspettando che continuasse.
«Ti amo…» sussurrò, sporgendosi lievemente per sfiorare le sue labbra con un bacio.
«Ti amo anch’io…» rispose Sev.
Le sue mani toccarono i fianchi di lei dolcemente, per poi stringerli in una morsa che testimoniasse la sua presenza, il suo corpo, lei. Le labbra si unirono in un vortice caldo, fatto di morbidi colpi e gemiti.

Note dell’autrice: scusate l’assenza, ma questo periodo sarà un po’ così. Prometto, comunque, di non lasciare la storia incompiuta (detesto quando lo si fa). Comunque Lily ritorna in scena! Cosa ne pensate?    
Se vi va, lasciate una breve recensione. Sono ben accetti consigli. Buona lettura.
   
 
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