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Autore: _Eclipse    30/08/2019    6 recensioni
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Tratto dal testo:
-Continuo a non capire cosa vogliate da un questo manoscritto- esordì il giovane ormai stufo di sentire la stessa storia.
-Negli ultimi tempi stanno accadendo molte cose strane, l'ultima è successa qualche settimana fa a Torino. Un grande incendio ha avvolto il duomo. Magicamente non lo ha distrutto, ma è scomparso il suo tesoro. Attacchi da parte di creature misteriose ed altri esseri si stanno moltiplicando nelle foreste dell'Europa centrale. Qualche forza oscura si sta muovendo nell'ombra e vorremmo assicurarci che quel manoscritto non sia un qualcosa di pericoloso-
-Noi siamo gli Occultarum, un società segreta sia al mondo degli umani che al mondo di molti "soprannaturali", ma che cerca di proteggerli entrambi-
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1: OCCULTARUM

Torino, primi anni del 1900

 

Una delle più grandi città del neonato Regno d'Italia, luogo di nascita della famiglia reale e in un certo senso della nuova nazione.

Le strade sono costeggiate da portici, alcuni monumentali, altri più piccoli e graziosi.

I primi lampioni elettrici illuminano le vie, che nonostante il tramonto sono ancora piene di persone. 

Dai distinti uomini in redingote e con cappello a cilindro accompagnati da dame vestite elegantemente con abiti dai tessuti ricercati, fino ai più umili del ceto basso confinati verso la periferia della città, lontani dalla borghesia e dall'aristocrazia che dominano la scena torinese.

Accanto alle carrozze trainate da cavalli si potevano vedere sfrecciare i primi modelli di automobile e tram.

Gli empori, le drogherie si apprestavano a chiudere le serrande, solo i café per gentiluomini rimanevano aperti in attesa della clientela notturna.

La vita scorre tranquilla e placida come in un qualsiasi giorno di primavera, ma quando anche l'ultimo raggio di sole tramontò, si sentì un tuono assordante, alcuni passanti caddero a terra storditi e si rialzarono confusi guardando il cielo, ma era sereno.

Pochi istanti dopo un altro tuono squarciò l'aria, più forte e più lungo. La terra iniziò a tremare. Si alzarono urla di panico, uomini, donne e bambini cercarono riparo.

Pochi secondi di terrore seguiti dal suono delle campane della città.

Non suonavano per il terremoto, ma per un incendio, la cattedrale di San Giovanni Battista aveva preso fuoco e le fiamme si stavano espandendo rapidamente a causa dell'improvviso forte vento che inizió a spirare da oriente.

Per tutta la notte la città fu travolta.

Ai primi raggi dell'alba venne spenta l'ultima fiamma.

Nonostante la fatica a estinguere l'incendio, il fuoco rimase circoscritto ad una singola zona nel raggio di cinquanta metri dalla cattedrale, più si gettava acqua e più il fuoco si ravvivava, ma non si espanse oltre.

Solo quando il sole iniziò a sorgere, l'acqua potè soffocare l'incendio.

Il duomo si era salvato al contrario dei molti edifici circostanti, molti gridarono al miracolo, ma l'interno si era spogliato, niente più altare, candele o banchi… ma quello che era più importante è che nessuno trovò più il grande tesoro della cattedrale.

 

****

 

Praga, Impero Austro-Ungarico,

Qualche settimana dopo...

 

Il vecchio quartiere di Josefov era una delle zone più affascinanti della città, alti edifici in stile gotico si mescolavano con palazzi di epoca più recente, strette vie tortuose e ampie strade che collegavano il quartiere al centro.

In uno dei tanti edifici di origine medievale, un ragazzo, dai capelli biondi piuttosto spettinati e occhi verdi stava al tavolo con un uomo più anziano con una lunga barba e un grosso copricapo di morbido tessuto, quasi fosse una cuffia.

Una spoglia stanza grigia, al suo interno solo il tavolo con due sedie e una grossa libreria che occupava quasi tutta la parete.

-Più concentrato, Yankele!- esclamò l'anziano mentre con la mano sinistra si sistemava la lunga barba grigia.

-E come dovrei fare Rav[1]?- domandò il giovane.

-Studio… studio della Legge dei Padri e fare daven[2] tre volte al giorno e forse il Santo Benedetto ti concederà la grazia per capire i segreti della cabbalah[3]-

Il giovane sospirò abbassando la testa.

-Yankele, non scoraggiarti… nessuno è nato conoscendo già l'universo e i suoi misteri. Tu sei certamente un bravo ragazzo osservante dei precetti, non devi aver timore di non riuscire in ciò che altri riescono. Ricorda, sei nato a Josefov, qui ha vissuto Rav Yehuda Loew Ben Balzel, grande saggio, mistico e cabalista. Con il giusto impegno e dedizione potrai arrivare ai suoi livelli- il tono di voce dell'anziano si era fatto più dolce e amichevole, come se fosse un nonno con il nipote. Dopo aver detto ciò posò la mano destra sulla spalla del ragazzo.

-Sai cosa si dice di Rav Loew?- continuò.

-No, cosa si racconta?- rispose Yankele.

-Era un uomo molto colto, ma alcuni dicono che era anche un grande mago, altri sostengono che fosse benedetto dall'Eterno. Egli non lontano da qui, nella sinagoga Staronova pare che abbia creato un essere dotato di vita partendo dal fango del fiume Moldova-

-E come è possibile?-

-Nessuno lo sa secondo alcuni grazie a delle formule contenute dentro il Libro della Creazione. Si dice poi che quell'essere, il golem, fosse nato per proteggere i nostri avi dalle persecuzioni… fino a quando non impazzì e iniziò a devastare Josefov. Rav Loew dovette distruggerlo. Sulla fronte del golem vi era una parola: "emet", verità, egli eliminò una lettera e la parola divenne "met", morte e il golem perse il proprio potere. Ad oggi si pensa che il suo corpo sia nascosto nel genizah[4], all'interno della soffitta della sinagoga, insieme a decine di libri contenenti la saggezza del Rav, pronto a tornare in vita quando il nostro popolo sarà in pericolo-

-Sembra più una storia per bambini se devo dir la verità… ma è comunque una bella storia- rispose il ragazzo che si era interessato.

-Yankele, ormai è tardi… torna a casa tua e riposa, riprenderemo gli studi in un altro momento-

Il giovane si alzò e salutò con riverenza il proprio maestro.

Prese il proprio cappello appeso all'attaccapanni e uscì.

Le strade di Josefov non erano come il centro di Praga, più strette e tortuose, attraversavano quei colossali edifici medievali.

Il quartiere era piuttosto sonnolento, da qualche anno ormai la popolazione si era spostata principalmente verso il centro.

Yankele non abitava molto lontano, una casa in uno dei tanto edifici di un'epoca ormai lontana.

Pareti di pietra grigia alte quattro piani, un portone di legno scuro che dava direttamente su una strada stretta a tal punto che non potevano passare più di due persone affianco nello stesso momento.

La sua abitazione era piuttosto umile, solo un paio di stanze al secondo piano.

Si buttò a capofitto sul letto della propria camera, tuttavia non era tardi, in quel momento stava tramontando il sole.

Non voleva dormire, non ci sarebbe riuscito in quel momento.

Ancora pensava alle parole del maestro:

"Più concentrato, Yankele!"

Non pensava che sarebbe stato così difficile interpretare i libri della cabbalah, la Legge e tutti gli altri scritti che trattavano delle creazioni dell'Eterno.

Poi gli tornò in mente la storia del golem.

"Un uomo che può creare la vita… il più grande mistico dei suoi tempi…" pensava.

Mentre si rigirava più volte sulle lenzuola del proprio letto gli balzò in mente un'idea.

"Il Rav ha detto che il golem è nascosto nella sinagoga Staronova… insieme ai libri di Rav Yehuda… forse potrei anche solo dargli un occhiata per scoprirne i segreti" disse fra sé.

Si alzò come se fosse stato colpito da un'illuminazione.

Aspettò che arrivasse la notte. 

Nel cielo buio splendevano già la luna e le stelle le quali rischiaravano le buie strade di Josefov.

Il giovane uscì avvolto in un pesante mantello nero. 

Nessuna lanterna o candela, per vedere dove metteva i piedi si affidò agli astri.

Continuò a camminare per una decina di minuti.

Fortunatamente il quartiere era di dimensioni piuttosto ridotte.

La sinagoga Staranova, la più antica della città, era un semplice edificio di dimensioni piuttosto ridotte a pianta rettangolare. Le pareti di mattoni bruni erano alte, intervallate da dodici finestre e aveva tetto  molto spiovente. 

Conosceva bene il posto, anche se non era l'unico luogo di culto della zona.

Sul retro una scala a pioli incastonata nella parete conduceva ad una piccola porta in alto.

Iniziò la salita fino a che non giunse alla porta di legno, ovviamente chiusa.

Provò a scuotere un po' la maniglia, fino a che il legno dell'uscio ormai marcio dopo decenni all'aria non si spezzò.

Yankele si trovava nel genizah, il deposito dei libri contenenti al loro interno invocazioni all'Eterno o i suoi nomi.

Decine e decine di manoscritti giacevano accatastati in modo disordinato in una stanza dall'aria viziata e che non veniva aperta da tempo, in attesa di venir sepolti in un cimitero come da tradizione.

Il ragazzo accese una piccola candela che aveva portato con sé in una tasca.

La flebile fiamma riusciva a illuminare discretamente il piccolo ambiente.

Yankele prese diversi libri e iniziò a sfogliarli e poté constatare che alcuni erano libri sacri, molti altri libri profani.

Su un piccolo tavolino posto in un angolo, vi era un libro che pareva piuttosto antico. Una copertina in pelle ormai consumata e pagine ingiallite dal tempo. 

Lo prese e lo aprì alla prima pagina e in eleganti caratteri e ebraici di colore nero c'era scritto il titolo: "Sefer Yetzirah" ovvero "Libro della Creazione".

Iniziò a sfogliarlo, notò che a margine di quasi tutte le pagine vi erano note e appunti di ogni genere.

Non c'erano dubbi che fosse quello il "Libro della Creazione" e gli appunti contenenti la saggezza di Rav Yehuda.

Yankele pensò: "Il libro è abbandonato in attesa di esser seppellito… se lo prendo con me non è un furto… lo restituirò in futuro".

Richiuse quindi il manoscritto e stringendolo tra le mani decise di tornare a casa per studiarlo.

Fece poco più di due passi che sentì il pavimento di legno tremare. Un istante dopo udì un libro che cadde dal cumulo dietro alle sue spalle. Poi ne cadde un secondo, un terzo e così via.

Yankele si voltò di scatto. I libri si muovevano, o meglio qualcosa li muoveva.

In men che non si dica si alzò una figura che toccava con la testa il culmine dell'alto soffitto.

Una figura umanoide, un corpo, due gambe, due braccia senza mani e una testa. 

L'essere iniziò goffamente ad avvicinarsi a Yankele.

Il ragazzo preso dal terrore corse verso l'uscita inseguito dall'essere mostruoso.

Fuggì da lì, scese la scala il più veloce possibile rischiando almeno un paio di volte di cadere. 

Tuttavia il giovane vide con orrore che quell'essere lo stava braccando, si piegò per passare dalla porta e si buttò a terra con un tonfo pesante.

Guardandolo meglio quel mostro non aveva naso od occhi sulla testa, o meglio aveva solo due buchi che facevano da occhi e una fessura per la bocca.

Ogni passo che faceva, la terra tremava ma era lento e goffo.

Yankele iniziò a correre il più velocemente possibile e si gettò in un vicolo laterale per riprendere fiato.

"La leggenda è vera!" pensò realizzando che aveva di fronte a sé il golem di Rav Yehuda.

Il mostro si faceva sempre più vicino. 

Il ragazzo ricominciò a correre, a sé stringeva il libro e con la coda dell'occhio guardava il proprio aguzzino che allungava il passo, come se stesse cercando di correre in qualche modo.

Nella frenesia del momento Yankele non vide che alcune pietre erano sconnesse dal selciato e cadde a terra di pancia.

Dietro di sé sentiva il mostro. Il suo passo pesante era vicino. Si voltò e potè osservare quell'abbozzo di un corpo di argilla piuttosto rotondo e di colore rossastro. Poco sopra gli "occhi" una scritta: "אמת" emet, verità.

Improvvisamente qualcosa trapassò l'aria con un lungo fischio e si andò a schiantare sul golem che arretrò.

Altri due fischi.

Questa volta Yankele poté vedere cosa fossero, erano delle palle di fuoco che si schiantavano sul corpo dell'inseguitore.

-Spostati da lì!- gridò un'ombra alle spalle del giovane.

Egli non se lo fece ripetere e restando chino cercò di allontanarsi mentre delle altre fiamme colpivano il mostro.

Ogni volta che il fuoco colpiva il corpo, la fiamma si spegneva lasciando un filo di fumo nero. Attacchi del genere erano vani.

L'ombra imprecò più volte a causa della futilità dei suoi attacchi.

-La testa! Colpisci la testa dove vedi la scritta!- urlò Yankele senza, tuttavia, ottenere risposta.

-Devi riuscire a cancellare la lettera alef, la prima a destra della scritta che è sulla fronte- continuò.

L'ombra ignorò i suggerimenti e proseguì nel colpire il golem con le sue fiamme.

Il giovane prese una pietra che trovò sulla via e si gettò verso il mostro. Non era molto più basso di lui, circa un metro, ma venne comunque afferrato e sollevato da quelle braccia senza mani.

Quando fu a livello della fronte, Yankele, la colpì con la pietra usando tutta la sua forza nei pressi della lettera alef. Si stupì nel vedere che il corpo del mostro era argilla ancora morbida. Il colpo cancello la prima lettera e il golem iniziò a disfarsi trasformandosi in un ammasso di argilla e fango per terra.

Si avvicinò quindi l'ombra che alzò il cappuccio del suo mantello rivelando una bizzarra capigliatura rossa con un ciuffo a forma di fiamma e due occhi gialli come quelli di un gatto.

-Che diamine ti è saltato in mente! Avrei potuto colpirti!- sbottò.

-Se mi avessi ascoltato non mi sarei gettato nella mischia!- rispose l'altro rialzandosi da terra mentre si toglieva il mantello ormai infangato.

Il rosso lo squadrò da capo a piedi, alcuni indumenti del ragazzo gli balzarono subito all'occhio, una camicia bianca con quattro piccole frange, una per angolo, si trovava sotto la giacca nera, un piccolo copricapo di tessuto circolare invece stava poco sopra la nuca.

-Sei di queste parti?- domandò poi tenendo un tono autoritario.

-Ovviamente- rispose l'altro.

-E che ci facevi di notte inseguito da un golem?-

-Nulla di troppo interessante- rispose infastidito.

-Una creatura del genere non attacca senza un motivo preciso-

-Credo si sia arrabbiato per questo- disse il ragazzo mostrando il libro che aveva preso.

-Che cosa è?-

-Sefer Yetzirah, il "Libro della Creazione"- 

-Interessante… posso vederlo?-

-Dipende se conosci l'ebraico-

-Non lo parlo né lo so leggere- rispose il rosso.

-Allora non credo che ti possa essere utile… piuttosto, che ci fa un estraneo nel quartiere ebraico di Praga a quest'ora di notte?- domandò Yankele con fase inquisitorio invertendo i ruoli.

-Sorvegliavo la città- replicò l'altro.

-E per quanto riguarda il fuoco? Non credo ci sia molta gente capace di scagliare fiamme con uno schiocco di dita! Che cosa sei? Uno stregone? Un demone?-

-Non sono cose che ti interessano-

-Potrei venirti in contro, spiegandoti cosa sia questo libro- propose il ragazzo con un sorriso.

-Dubito che tu possa dimenticare di avermi visto lanciare sfere infuocate o di esser stato inseguito da un golem… potrei sempre risolvere la cosa incenerendoti-

-Se lo farai brucerai anche il libro, e sappi che ne esistono pochissime copie al mondo-

-E va bene… ti spiegherò-

-Ottimo, ma non ci siamo presentati, il mio nome è Yankel Hirsch da tutti chiamato col diminutivo Yankele- il giovane si presentò con un inchino per poi allungare la mano verso l'altro

Il rosso un po' seccato ricambiò il favore.

-Claude Beacons… non sono nient'altro che un mago, non uno di quegli illusionisti che si trovano per strade, soprattutto qui a Praga. Sono un mago vero e proprio con affinità per il fuoco. Tu cosa sei invece? Come sapevi il modo esatto per distruggere un golem?-

Yankele era piuttosto incredulo. Non sapeva se credere o meno, ma dopo tutto l'incredibile che aveva visto quella sera era difficile convincersi dell'inesistenza della magia.

-Io… sono solo una persona come molte altre, ma conoscevo leggenda del golem e del suo creatore-

-Chi l'ha creato?-

-Un mistico vissuto qui qualche secolo fa. Si racconta che il golem fosse stato nascosto nella soffitta della sinagoga… e credo non gli sia piaciuto che abbia preso questo manoscritto- rispose Yankele.

-La mia parte l'ho fatta, ora sta a te, cosa ha di così speciale quel libro?-

-Perché sei così interessato?-

-Perché sì, stanno accadendo cose troppo fuori dal comune nel mondo e quello sembra essere la causa dello scontro di poco fa!- sbottò il rosso.

Yankele sospirò e si passò una mano tra i capelli biondi.

-Non lo so, ho potuto solo dare un occhiata al suo interno, ma da quanto ho sentito è grazie a questo libro che è stato creato quell'essere-

-Se è così devo chiederti di consegnarmi quel libro. Per quanto ne possiamo potrebbe essere un grimorio, le sue pagine potrebbero essere intrise di magia oscura e pericolosa… soprattutto per un umano- Yankele colse del disprezzo nelle ultime parole.

-Mi rifiuto di consegnarlo, piuttosto lo riporto nel luogo in cui l'ho trovato e lì lo lascerò fino a che non verrà trattato come gli altri libri-

-Non credo tu l'abbia capito, era difeso da un guardiano che hai distrutto non più di dieci  minuti fa!- tuonò Claude.

-Hai detto che non conosci neanche la lingua in cui è scritto-

-Perfetto, allora verrai con me. Così tu terrai il tuo libro e io lo terrò sotto controllo- sentenziò il ragazzo dagli occhi gialli.

Yankele rimase letteralmente a bocca aperta.

-Che hai detto?!-

-La mia è una proposta seria, se avrai intenzione di seguirmi e ovviamente l'avrai, ti spiegherò tutto nei minimi dettagli-

-Per Moishe, mi stai giocando un brutto tiro?! Dov'è l'inganno!?-

-Nessuno… semplicemente voi umani pensate di essere unici, ma ignorate che tutto ció che narrano le vostre storie e leggende, sono realtà. Magia, soprannaturale… occulto. Tutto ciò esiste in pace con il mondo. Da umano comune potresti avere il privilegio di entrare in un mondo che non conosci dove il confine tra superstizione e realtà è piuttosto sottile. Basta solo che mi segui fino al quartiere di Staré Město, nella Città Vecchia- la voce di Claude pareva si fosse calmata e diventata più gentile.

-Cosa dovrei vedere lì?-

-Sei proprio diffidente- commentò il rosso.

-Mettiti nei miei panni, in questi tempi per chi è come me è difficile vivere serenamente… anche qui a Praga e nel resto dell'impero. Non sai mai se quello che incontri per strada è un amico o semplicemente vuole la tua testa perché ti considera "deicida" o altro- spiegò il biondo.

-Se avessi voluto la tua testa, non avrei attaccato il golem… non credi?-

Yankele rimase in silenzio qualche secondo. Era piuttosto dubbioso, ma poi la curiosità lo vinse.

-E va bene. Verrò con te, ma ciò non significa che mi fidi del tutto di te- rispose.

Con un sorriso il rosso iniziò a fare strada.

La zona di Staré Město, non era lontano, anzi era il quartiere adiacente a Josefov ed entrambi appartenevano alla Città Vecchia. 

Presero la nuova via Pařížská. Una grande strada costeggiata da lampioni, edifici moderni a imitazione di quelli parigini che ospitavano abitazioni, negozi di lusso e dava anche un tocco di prestigio al quartiere ebraico in fase di lenta ma costante ristrutturazione.

Continuarono a camminare a lungo grazie anche all'illuminazione elettrica.

-Voi maghi non conoscete un modo per evitare di far tutta questa strada? Un incantesimo o qualcosa del genere?- domandò con un po' di imbarazzo Yankele.

-Siamo quasi arrivati… e comunque no, la magia ha i suoi limiti, non ci si può teletrasportare a piacere- rispose il mago.

Claude aveva ragione, presero una via laterale che si trovava dietro la piazza principale. Andarono avanti ancora un centinaio di metri per poi fermarsi davanti ad una porta. 

La strada era fiancheggiata da una schiera di edifici di altezza pressoché simile. 

Si erano fermati davanti ad una casa piuttosto elegante, la luce dei lampioni tingeva le pareti di giallo anche se in realtà erano bianche.

Con uno schiocco di dita, Claude, aprì la porta ed entrò seguito dal ragazzo ancora stupito da quello che aveva appena potuto vedere.

-Benvenuto nel nostro quartier generale!- esclamò il rosso allargando le braccia.

Erano entrati in una sala dalle pareti tappezzata da una carta da parati beige, una scala a destra e un arco a sinistra che conduceva verso il salotto.

-Quartier generale di cosa?-

-Degli Occultarum, nascosti in lingua latina. Una specie di… fratellanza se così ci possiamo definire. Tra noi ci sono maghi, streghe, veggenti, creature occulte come licantropi, vampiri e potrei non escludere la presenza di qualche fantasma… almeno in questa casa-

Poco dopo scese dalla scala un ragazzo dai capelli ed occhi argentati.

-Ah sei tu Claude, non capivo chi facesse così tanto rumore a quest'ora di notte… chi è il tuo amico?- 

-Yankel… come hai detto che è il tuo cognome?- domandò il rosso.

-Hirsch, Yankel Hirsch, ma puoi chiamarmi Yankele- rispose l'altro.

-Shawn Frost, lieto di conoscerti- replicò l'altro.

-Shawn, il lupo dei ghiacci… letteralmente… irrequieto per la luna piena che arriverà nei prossimi giorni?- disse il mago con un pizzico di scherno.

-Sono comunque più tranquillo di te quando vedi uno specchio d'acqua… che ci racconta il nuovo arrivato?-

-Veramente io non ho mai detto che era mia intenzione far parte…- Yankele non riuscì a finire che venne interrotto da Claude.

-L'ho incontrato mentre facevo la ronda, era inseguito da un golem ed è pure riuscito a distruggerlo-

-Abbattere un golem non è cosa da tutti, complimenti- sorrise Shawn.

-Faceva la guardia a quel libro che ha in mano e secondo Yankele in quelle stesse pagine è contenuto il segreto per creare altri esseri del genere. Penso che sia un grimorio-

-Dovremmo provare a esaminarlo- propose l'albino.

-E' per questo che l'ho portato qui. Lui è l'unico che sa leggere la lingua in cui è scritto. Non sarà un mago o altro ma ci potrà aiutarci in altri modi-

-Continuo a non capire cosa vogliate da un questo manoscritto- esordì Yankele ormai stufo di sentire la stessa storia.

-Claude, non gli hai spiegato chi siamo- rispose Shawn.

-Certo che l'ho fatto-

-Hai spiegato anche cosa facciamo? Se deve collaborare con noi ha diritto a sapere-

-Veramente…-

-Come sospettavo, vieni Yankele e siediti di là nel salotto-

La stanza affianco era piccola ma graziosa con un divano in broccato azzurro e due poltrone su un tappeto persiano, davanti a loro un piccolo tavolino di betulla.

I tre si sedettero.

-Allora Claude ti ha detto dell’Occultarum ma non cos'è… noi siamo un società segreta, sia al mondo degli umani che al mondo di molti "soprannaturali", ma che cerca di proteggerli entrambi. Negli ultimi tempi stanno accadendo molte cose strane, l'ultima è successa qualche settimana fa a Torino. Un grande incendio ha avvolto il duomo. Magicamente non lo ha distrutto, ma è scomparso il tesoro della chiesa, la Sindone. Attacchi da parte di licantropi e altri esseri si stanno moltiplicando nelle foreste dell'Europa centrale e gli attuali rapporti piuttosto tesi tra le grandi nazioni europee non sono di nostro aiuto. Quel libro hai detto che contiene le formule per creare un golem, probabilmente contiene molto altro ancora. Qualche forza oscura si sta muovendo nell'ombra e vorremmo assicurarci che quel manoscritto non sia un qualcosa di pericoloso. Se vorrai aiutarci sappi che ti saremo riconoscenti per ciò che farai, l'Occultarum non discrimina, tutti coloro che sono, o vengono a conoscenza del mondo soprannaturale sono i benvenuti nella nostra famiglia purché siano persone di buon cuore-

Famiglia, quella parola fu una pugnalata per Yankele che era ormai da anni che era solo, la sorella maggiore si era sposata e una volta via da casa aveva perso i contatti con lei. I genitori scomparvero mentre erano in viaggio fuori dalla città, uccisi probabilmente per l'accusa del sangue[5].

Per anni visse sotto la tutela del suo maestro, ma in cuor suo desiderava ardentemente qualcuno da chiamare veramente famiglia.

Rimase in silenzio per un po' mentre Shawn gli sorrideva.

-Accetto… accetto di aiutarvi. Alla fine questo libro l'ho preso per studiarlo, non di certo per farlo ammuffire- 

-Ottimo! Benvenuto Yankele, ne saranno felici anche gli altri appena sapranno la notizia!- esclamò l'albino dandogli una pacca sulla spalla destra.

-Ora è tardi per iniziare a studiare, abbiamo una camera per gli ospiti al secondo piano, prima porta a sinistra, puoi usarla a tuo piacere, domani potrai tornare a casa a prendere i tuoi beni- continuò il ragazzo per poi alzarsi per accompagnare il nuovo arrivato alla propria stanza seguito poi da Claude.

Yankele venne congedato con un sorriso e un semplice buonanotte da entrambi.

La sua stanza non era molto grande, ma ci stavano un letto, un armadio e una cassettiera con specchio. 

Si gettò letteralmente sul letto e, sfinito per tutto l'accaduto, chiuse gli occhi.


****

 

[1] Rav: titolo che significa maestro, usato comunemente per i rabbini

 

[2] Daven: termine in lingua yiddish (lingua parlata dagli ebrei dell'Europa centro-orientale di derivazione tedesca e slava) che indica la preghiera ebraica.

 

[3] Cabbalah: la corrente mistica dell'ebraismo che cerca di studiare i testi sacri e comprendere al meglio il concetto della creazione e il suo rapporto con D-o stesso.

 

[4] Genizah: qualsiasi luogo o contenitore adibito al deposito di ogni libro (sacro o profano) o documento che riporti il nome/un'invocazione a D-o. Dopo un lasso di tempo (generalmente qualche anno) tali libri vengono sepolti in un cimitero.

 

[5] Accusa del sangue: calunnia secondo la quale gli ebrei rapivano bambini cristiani per ucciderli e usare il loro sangue nei rituali... paradossalmente la dottrina ebraica considera il sangue come fonte della vita ed elemento "sacro" all'uomo tanto da imporre l'astensione dal contatto con sangue umano e vieta il consumo di sangue animale. Tale accusa fu il motivo principale di numerosi pogrom nell'Europa centrale ed orientale tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX.


Piccolo Angolo d’autore…

Come promesso questo è il secondo progetto che 

mi è balzato in mente. Con un ritorno alle origini l’ho chiamata semplicemente 

Occultarum, che dovrebbe significare “nascosti” in latino (sempre che internet non sbagli, e ho seri dubbi a riguardo) questo perché i nostri cari eroi e gli OC saranno in effetti creature nascoste e che sono a stretto contatto con un realtà nascosta agli occhi umani, ovviamente dal titolo il nome dell’organizzazione

(avevo pensato di chiamarla Inazuma, un vecchio classico, ma poi ho 

pensato a questo nome e mi sembra più figo… a voi il giudizio finale)

La genesi è un po’ strana e contorta, non sto neanche a raccontarvi

la storia, semplicemente mi sono imbattuto in un articolo

che definiva Praga la capitale dell’occultismo e del soprannaturale,

quindi ecco a voi questa storia.

Se nell’altra storia vi ho annoiato a morte con la biologia… in questa ricambio

con una lunga discussione sul Sefer Yetzirah e cenni piuttosto sparsi e frequenti di cultura ebraica XD

Non mi dilungo molto, come sempre prima di una scheda OC lascio qualche 

piccola nota sulla storia e regolina per gli OC

quindi:

  1. Per questioni di trama i nomi dei personaggi di IE saranno quelli europei (sarebbe strano in una storia ambientata in Europa avere una marea di personaggi con nomi giapponesi)

  2. Accetto OC solo se inviati per messaggio privato (se possibile il scrivete OC in oggetto del messaggio), ognuno di voi può inviarne solo uno (se me ne arriveranno pochissimi poi ovviamente potrò fare eccezioni, ma ve lo farò sapere per tempo).

  3. All’opposto se ne avrò troppi può darsi che debba fare una selezione dei migliori quindi… siate creativi e impegnatevi!

  4. La storia è ambientata nei primi anni del 1900 quindi vi chiedo che gli OC siano coerenti con l’anno in cui vivono (esempio stupido, niente personaggi pieni di piercing con i capelli tinti e che masticano chewing gum a non finire…)

  5. Considerate che i personaggi di Inazuma Eleven qui avranno circa dai 18 ai 20 anni.

  6. A voi la scheda!

 

Nome e Cognome :: (coerenti con la nazionalità)

Sesso::

Età::

Nazionalità::

Razza:: (qui intendo se sono umani, maghi, vampiri… qualsiasi essere che sia/abbia poteri soprannaturali va più che bene, vi chiedo di descrivere brevemente i suoi poteri se ne ha)

Aspetto fisico::

Aspetto caratteriale:: (il più dettagliato possibile)

Vestiario:: (anche qui cercate di essere piuttosto coerenti con l’anno)

Occupazione::

Motivo di appartenenza all’Occultarum:: (può essere un qualsiasi motivo, dalla voglia di avventura, ai soldi e potere, noia, altruismo...)

Passatempi::

Cosa gli/le piace::

Cosa non gli/le piace::

Persone con le quali va d’accordo::

Persone con le quali non va d’accordo::

Famiglia::

Storia::

Orientamente sessuale::

Cotta:: (cercherò di impegnarmi!)

Segni particolari::

Paure/fobie::
Altro::
   
 
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