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Autore: Mihawk_Akai    04/09/2019    1 recensioni
Chi è la madre di Luffy?
Una domanda che si pongono tutti e che, inevitabilmente, sono finita per pormi anche io.
Vi presento Gol D. Jolie e la sua storia: la storia della sua famiglia, la storia di come ha scoperto il mondo, la storia di come si è innamorata...
Perciò, mettetevi comodi. E godetevela.
~~~~~
Spero vivamente di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul Mihawk, Gold D. Roger, Monkey D. Dragon, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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HEART’S STORM

Capitolo 6

 

I bambini li fissavano con i loro occhioni dolci e curiosi, in attesa di una risposta. O meglio, fissavano lei. La domanda l’avevano posta a Dragon, vero, ma lui li aveva liquidati con un cenno della mano e un’occhiataccia e così i piccoli speravano che potesse rispondere lei.

- Beh... - cominciò Jolie, ignorando l’occhiata penetrante che gli aveva lanciato il ragazzo - sono un’ami... - s’interruppe quando venne fulminata - Sono una di passaggio che voleva dare una mano.- si girò verso Dragon - Va bene così? -

Altra occhiataccia. Santo cielo.

Sentirono una voce che chiamava i bambini e si distrassero: senza neanche accorgersene erano rimassi a fissarsi negli occhi per forse un po’ troppo tempo.

- Dobbiamo andare, onii-chan! Vieni sta sera come al solito, vero? -

- Ovviamente! Ora andate e non fate preoccupare i vostri genitori. -

- Ciao, onii-chan! Ciao, ciao onee-chan! -

Quando i bambini si furono allontanati, Jolie si rivolse a Dragon:

- Bene, quindi adesso che si fa? -

- Innanzi tutto ti calmi un attimo. Poi mi segui e fai quello che dico quando lo dico. -

- Non prendo ordini da te! -

- Certo, prego! Cadi pure da una scogliera perché non hai ascoltato il mio avvertimento! -

Jolie gonfiò le guance offesa, ma non replicò. Non poteva: in fondo aveva ragione.

- Ok. Ma mantengo un minimo di margine di decisione! Chiaro? -

Lui alzò gli occhi al cielo ma non replicò, andando avanti. Jolie corse per stargli dietro: - Aspettami! -

Quando entrarono tra i rifiuti Jolie dovette trattenere dei conati di vomito: era quasi impossibile respirare lì.

Notò che quasi tutti quegli sfortunati conoscevano Dragon, così come lui conosceva tutti loro per nome.

Alla fine non era servito che Dragon le dicesse nulla perché la ragazza era rimasta appiccicata a lui come una calamita, ancora spaventata da tutto quello che avevano intorno.

- Ma perché devi fare tutte queste storie! Immagino che non sia come le confortevoli case a cui sei abituata ma devi imparare ad adattarti, ragazzina! -

- Ehi! Ragazzina a chi? Non sono mica così piccola, io! -

- Ma davvero? - disse lui, l’ironia intrisa in ogni sillaba.

- Sì! Io ho 15 anni! Sono grande! -

Dragon alzò gli occhi al cielo, seccato da quella conversazione così infantile.

- E tu, che fai tanto il gradasso, quanti anni hai? -

- 17. - 

Jolie sembrò zittirsi per un attimo e Dragon sperò che fosse finita ma...

- Pensavo di più, sai? -

- Mnh? -

- Pensavo fossi più grande. Cioè, l’aspetto da 17enne ce l’hai ma... ti comporti come un adulto quindi pensavo fossi più grande. Tutto qui. -

Dragon alzò le spalle e proseguì, decidendo che il modo migliore per farla smettere di parlare era ignorarla. 

- Uffa! Chiacchierare un po’ non ti farebbe male, sai? - ma oltre a questo commento Jolie non disse nulla.

Alla fine, tra un commento e uno sbuffo, avevano attraversato tutto il Grey Terminal e, quando Jolie se ne accorse, rimase stupita: - Ma... perché stiamo andando via? -

Dragon la guardò con un ghigno sinistro sul volto: - Andiamo a cacciare. E faresti meglio a non essere d’intralcio. -

Jolie seguì il ragazzo nel cuore della foresta, riconoscendo ad un certo punto l’uscita della radura del giorno prima, fino a quando...

- Ferma. - Jolie s’immobilizzò di colpo.

Guardò dove la mano di Dragon le indicava e vide un orso enorme che beveva al ruscello.

- Non vorrai mica cacciare quel coso, spero? -

Dragon ghignò: - I grandi animali della foresta sono tutti carnivori e gli erbivori sono troppo piccoli per sfamare quelle persone. - disse accennando con la testa in direzione del Grey Terminal - Già ci vorranno almeno due orsi così perché bastino per tutti per un po’. -

Jolie annuì: - Capisco ma... è proprio necessario prendere un orso? Sembra piuttosto feroce... non ci sono altri animali simili? -

- Ci sarebbero le tigri. Ma io non le caccio: le combatto per allenamento, quello sì, ma non le uccido. Non se ho un’alternativa. 

- Perché? - chiese Jolie, sorridendo al ricordo dell’episodio allo zoo con Drakul.

Le rivolse un’occhiataccia ma le rispose: - Diciamo che una volta ero amico di una di loro. - vago, ma le rispose. Un passo avanti, pensò Jolie, ridacchiando.

- Resta qui. -

- E tu dove vai? -

Lui la guardò come se fosse stupida: - L’orso non si catturerà mica da solo. -

E detto questo si avvicinò a passo furtivo verso di lui. 

- Non sarò un’esperta della caccia ma non credo sia una buona strategia avvicinarsi da davanti... - sussurrò a se stessa quando lo vide mettersi di fronte all’orso. 

Dragon si abbassò a quattro zampe, fissando l’orso che, a sua volta, non sembrava intenzionato a distogliere l’attenzione da quella che avrebbe potuto essere una preda facile. 

Jolie lo vide sussurrare qualcosa all’orso che, se all’inizio sembrava stare ad ascoltarlo, alla fine si fiondò contro il ragazzo.

Dragon non si mosse, attese che l’orso saltasse per schiacciarlo e deviò le zampe con un braccio, mentre finiva con la schiena a terra a causa del peso dell’animale.

Jolie si spaventò tantissimo quando vide il suo amico (perché lei lo considerava un amico) scomparire sotto la figura impotente dell’orso. Temette davvero che potesse ucciderlo così si allontanò dagli alberi per andare ad aiutarlo ma, appena si avvicinò anche solo di un passo, vide un artiglio comparire dalla schiena dell’orso. 

Le bastò un secondo per capire che Dragon aveva trafitto il cuore dell’animale con la mano.

Sempre se si potesse chiamare mano quella cosa.

Dopo poco vide Dragon comparire, privo di qualsivoglia ferita, da sotto l’orso. Lo vide chinarsi verso l’animale e... scusarsi!?

- Ti stai... scusando con l’orso? -

- Non mi piace uccidere. Lo faccio se serve, non ho problemi. Ma non chiedermi di farmi piacere il privare una creatura della sua vita. Umano o animale, non fa differenza. -

Si voltò verso di lei e sbuffò: - Che c’è? - chiese quando la vide sorridere come un’idiota.

Jolie scosse la testa: - Niente. Solo... non mi ero sbagliata a giudicarti. Sei un bravo ragazzo, Dragon. -

Il ragazzo preferì ignorare il commento e Jolie non disse nulla quando le sembrò di vedere una parvenza d’imbarazzo sul suo volto impassibile. Quindi si limitò a ordinarle di afferrare l’orso e di fare meno rumore possibile.

Quando trovarono il secondo orso Dragon fece come per il primo, solo che Jolie colpì per sbaglio un ramo (troppo distratta dalla preda che trasportava) e l’orso le si avventò contro.

Dragon si frappose tra i due in un baleno, fermando con una spalla la zampata dell’animale verso la ragazza e uccidendolo con la mano libera. 

- Ti avevo detto di non muoverti. -

Jolie si portò le mani alla bocca, inorridita, quando vide la spalla sanguinante del ragazzo: - Oh mio Dio! Stai bene? Fammi vedere la spalla. -

Lui alzò le spalle e si chinò sull’orso: - Non è nulla. Ho subito ferite peggiori di questo graffietto. - 

Poi poco dopo estrasse un coltello dalla giacca e Jolie temette che volesse fargliela pagare. Ma un istante dopo averlo pensato realizzò che fosse un pensiero stupido e si diede dell’idiota da sola.

Che stupida che sono. Non mi farebbe mai del male.

- Che c’è? Non hai mai visto spellare un animale? -

Jolie si rese conto di aver fatto una faccia inorridita quando lui aveva iniziato a scuoiare l’orso anche se ne comprese ben presto il motivo: se dovevano dividere la carne con quelle persone non avrebbero mai potuto dargli l’animale intero, non avrebbero saputo cosa farci!

Perciò, mentre Jolie tratteneva i conati di vomito, Dragon spellava e divideva la carne in porzioni più piccole.

Ormai era calata la sera e, quando tornarono al Grey Terminal con il bottino, le persone erano gioiose come se quello fosse il giorno più importante dell’anno. Jolie sorrise mentre vide i bambini di quella mattina che timidamente si facevano strada tra le persone più grandi ricevendo anche loro la propria parte di quegli orsi. Jolie, inoltre, condivise con tutti loro i frutti e le verdure che aveva portato e sembrava quasi che non avessero mai visto una carota in vita loro per quanto erano felici ed eccitati! 

Provarono a convincerli a restare con loro a cenare ma Dragon rifiutò cordialmente mentre trascinava via la ragazza, prima che potesse cedere alla tentazione di accettare.

La riportò dove si erano incontrati quella mattina e se ne andò senza nemmeno salutare, così la ragazza decise di tornarsene a casa, ignorando il desiderio di seguire il ragazzo che tanto la tormentava.

Si pentì di non aver seguito Dragon nell’esatto istante in cui entrò in casa e trovò i suoi genitori ad attenderla, seri come non li aveva mai visti.

- Ti abbiamo vista uscire sta mattina. - esordì suo padre.

- Oh... ecco io, sono andata a... a vedere il mercato e... -

- Tesoro... - la richiamò sua madre - Sappiamo dove sei andata. Ti abbiamo seguita. -

E io stupida non mi sono accorta di nulla, pensò Jolie parecchio irritata.

Fece un bel respiro calmante prima di continuare a parlare: - Ok. E quindi? Avete visto che sono andata ad aiutare dei poveri sfortunati. E allora? È un problema, per caso? -

- Sai che non diciamo quello, tesoro, è solo che... -

- Solo che cosa? -

- È pericoloso. E abbiamo deciso di comune accordo che non ci tornerai di nuovo. -

- Non è pericoloso! -

- Quell’orso avrebbe potuto ucciderti! - sbottò sua madre, all’improvviso. Era sempre stata una persona fin troppo paziente ma ora aveva perso la sua espressione perennemente dolce e tranquilla a favore di una preoccupata a morte e anche un po’ arrabbiata.

- Ma sto bene! C’era Dragon con me! -

- Non mi piace quel ragazzo. È troppo sinistro. E non dovresti andare in giro con chi è più grande di te. - affermò suo padre. Anche lui era sempre stato un pezzo di pane ma ora era serio come la figlia non lo aveva mai visto.

- È solo 2 anni più grande, papà. Non è mica un 50enne! - disse scocciata, prima di rabbuiarsi - E poi, tu e mamma avete 9 anni di differenza. - 

Non seppe nemmeno lei da dove le fosse uscita quella frase, seppe solo che le era venuta naturale. Dal cuore. 

Perché aveva paragonato se stessa e Dragon ai suoi genitori? 

- Cosa vuol dire? È uno sconosciuto appena incontrato! -

- Anche voi siete stati sconosciuti. - continuò imperterrita per quella strada, benché la spaventasse cosa potesse esserci alla fine.

- Jolie... - chiamò sua madre - È diverso... -

- Ah, sì? E in cosa? Volete sapere la verità? Mi piace Dragon. Mi ha salvato la vita mettendo a rischio la sua. È un bravo ragazzo. - ignorò gli occhi al cielo di suo padre e proseguì - E mi piacciono quelle persone. So che posso fare qualcosa per aiutarle, anche se in piccolo. E non mi fermerò di certo perché voi due siete troppo egoisti da lasciarmi andare. -

- Qui non si tratta di egoismo Jolie! - esclamò suo padre, alzandosi in piedi irato - Si tratta della tua sicurezza! Noi siamo i tuoi genitori ed è nostro dovere proteggerti! -

- IO NON HO BISOGNO DI ESSERE PROTETTA! - urlò, alzando per la prima volta in vita sua la voce con i suoi genitori. 

Le finestre si spalancarono: a causa della sua rabbia aveva perso il controllo.

Vide la paura sul volto dei genitori: Jolie non avrebbe mai fatto loro del male ma la consapevolezza che temessero che potesse fu come una pugnalata al cuore.

Lasciò la casa ancora prima che loro potessero riprendersi dallo spavento, impedendo loro di notare le lacrime che lentamente aveva preso a scenderle sul viso.

Per un attimo pensò di darsi alla corsa ceca ma aveva già imparato che poteva essere pericoloso... però da qualche parte doveva andare. E di certo non a casa sua. 

 

Angolo dell’Autrice:

 

Konnichiwa minna-san! Finally I’m back! 

Sto veramente cercando di sfruttare al massimo questi ultimi giorni di vacanza, infatti ho già cominciato a scrivere il prossimo capitolo.

Che altro dire? Non riuscivo veramente a trovare una fine per questo capitolo, tanto da scriverlo e riscriverlo più e più volte!

Tutt’ora non mi convince appieno. Ma meglio di così temo di non poter fare.

Come sempre, se volete potete lasciare un commento. Accetto anche critiche.

A presto.

Mihawk_Akai

 
   
 
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