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Autore: lmpaoli94    09/09/2019    1 recensioni
Cinque sorelle vivevano imprigionati in un sontuoso castello che si affacciava sulle rive di un lago.
Cinque sorelle accomunate da un triste destino dove non potevano uscirne.
Ma cosa sarebbe successo se la forza dell’amore li avrebbe lasciate libere di vivere la loro vita che avevano sempre voluto?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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La Signora del Castello non riusciva ancora a credere a quello che stava vedendo.
< Per tutto questo tempo… per tutti questi anni… io credevo… >
< Sì, ero sul punto di morire… Ma dopo essermene andato sul letto di morte, ho deciso di riaffinare le mie arti magiche per poter guarire dal male di Galaxia e alla fine ci sono riuscito. >
< Diciotto anni… Diciotto anni che credevo che tu fossi morto… >
< Meravia, io… >
< Non parlarmi! Perché quando hai capito di stare bene non sei tornato da me?! >
< Ho sempre voluto farlo… Ma poi ho deciso che era meglio stare lontana da te per proteggerti e proteggere le mie figlie. >
Ma Meravia non sentiva ragioni.
Era troppo arrabbiata con suo marito per averla lasciata da sola.
< Meravia… >
< Ne discuteremo più tardi. Adesso abbiamo una nemica più grande di noi da combattere. >
< Sì, hai ragione. >
 
 
Una volta raggiunta la superficie, Moran e Meravia si guardarono intorno per vedere se Galaxia era in giro.
< Nel corridoio non c’è nessuno. Abbiamo via libera > fece Moran.
Ma Mervia non si fidava.
< Un momento. >
< Che cosa succede, madre? >
< Siete dei veri sciocchi a muovervi nel castello ben sapendo che Galaxia ci potrebbe attaccare sorprendendoci da un momento all’altro… >
< Allora che cosa pensi di fare? >
Guardando più attentamente verso i pilastri che costituivano il corridoio principale del castello, intravide una figura oscura immersa nel buio.
< Venite fuori, maledette! >
Sentendo che erano state scoperte, Ail e An si mostrarono alla Signora del castello fissandola con sguardo maligno.
< Le tue arti magiche sono ancora molto notevoli, Meravia. Non l’avremmo mai detto. >
< Dove si trova Galaxia? >
< Galaxia non perde tempo con delle nullità come voi. È troppo impegnata a riaffinare le sue arti oscure. >
Capendo che Ail e An erano solo un diversivo per fargli perdere tempo, Meravia si scagliò contro di loro rubando la spada d’oro a suo marito per cercare di ucciderle nel minor tempo possibile.
< Devi essere molto più rapida se ti vuoi sbarazzare di noi. >
Mentre si stava difendendo dalle arti oscure dei suoi nemici, Meravia riuscì a ferire le due nemiche.
< Come? In questo modo? >
< Maledetta! La pagherai molto cara! >
< Ditemi dove si trova la vostra padrona e io vi risparmierò la vita, altrimenti soccomberete una volta per tutte. >
< Non ci fai paura, dannata strega. Galaxia riuscirà a vincervi e a dominare il mondo. >
< Non questa volta! >
Una volta cadute a terra, Ail e An furono pugnalate dalla spada d’oro di Meravia, riducendole in polvere.
< Madre, non credete di essere stata troppo rude con loro? >
< Sento che mi stanno tornando le forze, Bunny… E in questo modo, divengo anche più spietata. >
< Sì, abbiamo notato. >
< Quelle due scagnozze erano state una mia spina nel fianco per troppo tempo. Ma adesso è l’ora di finirla una volta per tutte. >
Correndo verso il salone maggiore inseguita dalle sue figlie e da Moran, Meravia gli intimò di lasciarla andare da sola.
< Ma madre, come potete combattere una simile creatura con solo le vostre forze? > domandò Morea.
< Morea, vedo che non conosci bene tua madre e ti capisco… Ma le mie forze vanno ben oltre l’immaginario. >
< Questo è tutto da vedere. >
Dopo aver lasciato completamente sola Meravia nel salone del castello, Galaxia la fissava con sguardo truce.
< Sei contenta? Avevi detto che volevi rimanere da sola. >
< Galaxia! Facci entrare! > tuonò Moran dall’altra parte del portone.
< Taci, vile uomo. Farò i conti con te quando tua moglie non sarà mai più un problema. >
Con sguardo malevolo, Galaxia girava intorno alla sua sfidante pronta per attaccarla quando meno se l’aspettava.
< Che cosa vuoi fare? Girarmi attorno all’infinito? >
< Sei così tanto impaziente? >
< Sono più di diciotto anni che aspetto di annientarti… E adesso che questa spada d’oro mi da la forza necessaria per sconfiggerti, sono più agguerrita che mai. >
< Una semplice spada placcata d’oro non riuscirà a salvarti, stolta che non sei altro. >
< Questo è tutto da vedere. >
Impaziente più che mai, Meravia si gettò contro la sua nemica senza riuscire a toccarla.
< Sei una stupida, Meravia. >
Con le sue arti oscure, Galaxia mise al tappeto in un solo colpo la sua sfidante.
< Non hai nessuna possibilità contro di me. Mettitelo bene in testa. >
< Mai! Finché avrò la forza di combattere, avrò sempre una speranza. >
< Ti causerò talmente tanto dolore che non riuscirai a sopportarlo. >
< Provaci, maledetta strega. >
Prendendo bene la mira su Meravia, Galaxia gli scaraventò il suo colpo migliore, facendo tremare la terra e mettendo in allarme Moran e le sue figlie che non riuscivano a capire che cosa stava succedendo in quel salone.
< Meravia! Meravia resisti! >
< Tuo marito sta cercando di darti forza, Meravia… Ma è solo fiato sprecato. >
Una volta che la nube nera si dissolse, Galaxia vide che la sua sfidante era ancora in piedi e senza neanche un graffio.
< Com’è possibile?! >
< Che cosa ti dicevo? Questa spada d’oro è molto più forte e resistente di quanto tu possa mai immaginare. >
Inorridita dalle parole e dalla presenza di Meravia, Galaxia si scagliò contro di lei a gran velocità prendendola per il collo.
< Allora? Adesso ti senti coraggiosa o sei completamente impaurita? >
< Non hai ancora capito che non mi fai paura? >
< Davvero? Allora chiedimi pietà o stringerò così forte da staccarti il collo. >
< Non ci riuscirai! >
Con la spada d’oro che teneva stretta nella sua mano, Meravia riuscì a tagliare via il braccio che della sua sfidante e a liberarsi dalla presa.
< Credi che avermi amputato un braccio riuscirà a farti avere un vantaggio? Povera illusa. Non ricordi che io riesco a rigenerarmi all’infinito? Stai a vedere. >
Una volta concentrato tutte le sue energie, Galaxia credette di ritornare come prima.
Ma non fu così.
< Che succede? Perché il mio braccio non si rigenera? Ah! >
Completamente senza forze, Galaxia si gettò a terra stramazzata dal dolore.
< Oh, scusami tanto Galaxia… Mi sono scordato di dirti che questa spada ha il potere anche di sottrarti tutte le tue energie. >
< Ed è per questo che sei così forte? >
< Esatto, Galaxia. >
< Non è possibile! Non può finire così! >
Dopo aver preso accuratamente la mira, Meravia si scagliò contro Galaxia infliggendole il colpo di grazia uccidendola senza pietà.
Il suo incubo peggiore era finalmente terminato.
Con la morte di Galaxia, si andava a spezzare la magia oscura che aveva ricoperto il castello di Chillon per tutti questi anni.
< Meravia! Allora ci sei riuscita! >
< Avevi qualche dubbio, Moran? >
Preso da una contentezza irrefrenabile, l’uomo si gettò contro la donna abbracciandola.
< Che cosa stai facendo? >
< Sono felicissimo che tu sia riuscita a sconfiggerla una volta per tutte. >
< Questo non ti da il diritto di stritolarmi come fai tu di solito. >
< Ma io… >
< Sono ancora profondamente arrabbiato con te, sai? >
< Moravia, ti prego di perdonarmi. So di avere sbagliato… >
< Riconosco i tuoi errori, Moran… E alla fine sono arrivata alla conclusione che la vita è troppo breve per rimanere in collera con te > replicò Moravia ritrovando il sorriso.
< Sono queste le parole che volevo sentirmi dire! >
Mentre Moran continuava ad abbracciarla senza sosta, Meravia comunicò alle sue figlie che potevano lasciare il castello di Chillon ogni qualvolta che volevano.
< Evviva! Finalmente la maledizione si è spezzata! >
< Allora potreste venire in Francia con me se volete > propose Marzio.
< Non così in fretta, giovane Conte. >
< Adesso che succede, madre? >
< Prima dovete finire i vostri compiti, ricordate? >
< Ma madre, siamo state rinchiuse in quella fredda cella e abbiamo combattuto Galaxia. Non ci meritiamo una vacanza? > replicò Bunny.
< Avete combattuto Galaxia? Ma se l’ho sconfitta da sola! >
< Fa lo stesso. Noi ti abbiamo dato un appoggio morale. >
Divertita dalle parole della figlia, alla fine Meravia acconsentì che tutte le sue figlie potessero andare in vacanza nella tenuta del Conte per tutto il tempo che desideravano.
< Così avremmo un po’ di tempo per noi > fece Moran con tono sensuale.
< Non lo so… Ci devo pensare. >
< Vuoi tenermi sulle spine per tutta la vita? >
< Ahahah certo che no, mio caro… Però è così divertente farlo. >
< Sei malefica, lo sai? >
< E’ per questo che mi hai sposato. >
< Sì, hai ragione… Ma più che altro è perché sei la donna più bella di tutto il mondo. >
< E tu sei il mio impavido cavaliere che mi rimarrà sempre accanto, vero? >
< Fosse l’ultima cosa che faccio > disse infine Moran baciando con passione la sua amata dopo tutto il tempo passato lontano da lei.
   
 
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