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Autore: Il cactus infelice    10/09/2019    2 recensioni
C'è un inaspettato bambino nella pancia di Harry e Draco non ne è sorpreso; questo è semplicemente il loro tipo di fortuna.
Oppure: la storia di come Draco e Harry hanno rimesso insieme le loro vite.
Questa storia non appartiene a me, ma è una traduzione dall'inglese. Il titolo originale è lo stesso, l'autrice è shamelessnameless. La trovate su AO3. L'ho talmente apprezzata che ho pensato di dovervela condividere.
Io sono la traduttrice.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo Cinque

Per un momento restano a guardarsi. Olie fa un piccolo singhiozzo e si spiaccica un’altra carota in faccia.
"Di cosa stai parlando?” chiede Draco e Harry non sa nemmeno dire come suona; arrabbiato, di sicuro, ma anche incredulo, e pure un po’ circospetto, un po’ esitante, un tantino speranzoso.
“Ricordo che siamo andati a cena”, dice Harry. “Ricordo che siamo andati al bar. Non ricordo però con chi siamo andati. Quello che ricordo però è che la mattina dopo mi sono svegliato coln un mal di testa grande quanto Londra, anche se avevi detto che non avevo bevuto, molto ed eri arrabbiato e io non capivo perché”.
Draco resta in silenzio a lungo, Harry pensa che non risponderà nemmeno. “Se è vero - no lasciami finire, Harry”, dice. "Se è vero, perché non mi hai mai chiesto perché ero arrabbiato?”
Harry deve smettere di guardarlo; sta per dire “non importa” quando vede Olie che li fissa con i suoi grandi occhi da bambino.
Hanno un figlio insieme. Harry non lo vuole fare da solo, anche se la vecchia cara paura torna prepotente in lui.
“Stavo andando bene finalmente”, dice, senza trovare il coraggio di guardare Draco. “Ero - Merlino, ero così innamorato di te. Ero pronto a chiederti - di diventare ufficiali, di darci una possibilità - magari di, sai, sposarci e - pensavo fossimo dello stesso avviso e poi tu ti sei così infuriato, ed eri così freddo e così infelice con me e io non sapevo perché e ho avuto paura che tu - che tu non mi volessi più. Ho pensato che forse te lo avevo chiesto - quello che ti volevo chiedere. Di stare - insieme. E che tu ti sia offeso, perché non lo volevi, e hai pensato che mi stessi imponendo - o qualcosa. E poi non ho osato chiedere di nuovo perché non volevo sentirtelo dire. Che non mi volevi. Sapevo che se lo avessi detto io - mi sarei sentito come se avessi di nuovo sei anni quando non sapevo cosa fosse un abbraccio. Pensavo che lo avessi già detto e che io mi fossi ubriacato fino a dimenticarlo”.
Draco fa un suono allora, un piccolo ooooomph e Harry lo guarda; sembra che qualcuno lo abbia preso a pugni, è completamente bianco in faccia, con grandi occhi scioccati.
“Harry”, dice. “Non mi stai prendendo in giro? Non ti ricordi niente di quel giorno?”
“Io non -“, Harry inizia a dire acceso ma poi Draco è su di lui, lo bacia, forte e intensamente e disperatamente, prima di ritirarsi indietro.
“Merda”, dice. “Merda. Ok. MERDA”.
“Mi stai spaventando”, dice Harry e Draco inspira profondamente e poi di nuovo.
“Ti ho chiesto di essere esclusivi”, dice Draco. “E tu eri d’accordo e abbiamo pomiciato e io ero così felice che avrei potuto - non lo so, baciare Hagrid. E poi sei andato in bagno e non tornavi più e quando sono andato a cercarti ti ho visto baciare un ragazzo in un angolo e quando ti ho chiesto che cazzo stavi facendo, hai solo sorriso e mi hai chiesto se ero geloso e - te ne sei andato”.
Il cuore di Harry sta battendo all’impazzata ora, riesce a malapena parlare. “Draco”, dice con urgenza, impanicato. “Draco -“.
“Lo so”, Draco lo interrompe. “Non riuscivo a dare un senso al fatto che tu - che tu potessi fare una cosa del genere a me dopo avermi dato la tua parola. Ma fa tanto male, io - mi ha fatto male e volevo ferirti allo stesso modo. Io - merda, non lo so. Sai come sono fatto quando penso - quando il mio orgoglio è ferito. Hai visto la parte peggiore di me”.
“Perché non riesco a ricordarlo?” dice Harry e Draco gli prende il viso per guardarlo.
“Ti sei svegliato col mal di testa?” chiede e Harry annuisce. “Ti sentivi stordito? Disorientato? Non eri sicuro che le cose che erano accadute fossero capitate in quell’ordine?”
Harry continua a dire di sì e Draco annuisce, più a sé stesso quasi, e poi mormora qualcosa e agita la bacchetta per un po' di tempo e infine una rabbia fredda e dura gli cade in faccia.
“Harry”, dice. “Hai una cicatrice da Oblivion nei tuoi ricordi. La struttura dovrebbe - probabilmente è vecchia dai 3 ai 5 anni”.
Harry rabbrividisce e Draco gli si avvicina prendendogli di nuovo il volto ma stavolta con una mano sola.
“Non riesco a ricordare”, Harry dice e Draco ride un po’ a quell’affermazione.
“È quello il punto, tesoro”, dice dolcemente e poi agita di nuovo la sua bacchetta e un secondo dopo Harry - se lo ricorda, Draco così nervoso e serio, Harry così ubriaco d'amore, di vita, loro due che parlano del futuro, lui che va al bagno a un certo punto dove incontra Marcus Flint; Flint lo insulta e Harry gli fa il dito medio felicemente, non gli importa di lui per niente, dice qualcosa tra le righe che ha a che fare con l'amore della mia vita mi ha appena chiesto di condividere il nostro futuro insieme quindi niente può abbattermi. Flint lo fissa, una smorfia brutta sulla bocca, e alza la bacchetta e Harry si ricorda all’improvviso che la sua era rimasta nel cappotto e non ce l'aveva con sé e Flint che gli sussurra di non ricordare nulla di quello che il bastardo di Malfoy ti ha detto oggi, ti dimenticherai questa intera serata, hai pomiciato con quel ragazzo lì che si sta lavando le mani, e tornerai a casa e continuerai a baciarlo, e resterai sempre spaventato dal chiedere a Malfoy riguardo a questo giorno e di quello che è successo tra voi e quindi Harry se ne andò e fu così.
“Draco”, Harry dice e Draco lo tira a sé, lo tiene; dietro di loro Olie inizia a protestare per la mancanza di attenzioni e Harry riesce a malapena a respirare e Draco sussurra, shh, shh, shh, ti tengo io, dimmi e basta e Harry lo fa.

***

“Dove possiamo prendere un pensatoio?” Harry chiede dopo che hanno calmato il loro bambino e si sono spostati sul divano. Harry non riesce a smettere di toccare Draco, e Draco sembra avere lo stesso problema. Sta lentamente facendo buio fuori, ma non hanno ancora spento le luci e Olie succhia sul suo ciuccio addormentato tra le braccia di Draco, la testa sulla sua spalla. Dovranno alzarsi e prepararsi, ma nessuno dei due fa un movimento. 
“Ti credo, piccolo”, dice Draco ma Harry scuote la testa.
“Voglio che tu lo veda”, dice. “Voglio che Ron lo veda. Voglio che Marcus Flint marcisca al maledetto inferno”.
Draco sbuffa e si abbassa per baciare Harry.
“La McGranitt ne ha uno nel suo ufficio”, dice. “tutti i dipartimenti Auror ne hanno”, si interrompe per un momento. “Mio padre ne ha uno”.
Harry lo guarda, in attesa e Draco sospira. “Mi sta supplicando di vedere Olie”, dice, molto piano. “Sta facendo - questo programma estensivo per Babbani di cui abbiamo parlato, e mi scrive lettere, solo, sai, per parlarmi delle sue giornate e dirmi quanto è orgoglioso di me e come -“.
“Andiamo”, dice Harry. “ora, per stanotte, se non ti importa”.
“Harry”, dice Draco esitante. “non devi farlo, eravamo d'accordo che non avresti dovuto avere a che fare con mio padre, noi -“-
“Olie non ha altri nonni”, Harry lo interrompe. “Voglio provarci. E voglio davvero che tu veda il ricordo, che tu sappia - che non sto mentendo. Ti prego”.
“Merda. Non avrei mai creduto che mi stessi mentendo”, dice Draco ma si alza e impacchetta in meno di un minuto le loro cose con tutti gli incantesimi di impacchettamento che Harry non ha mai imparato.
Harry si alza e chiama Ron nel frattempo.
“Dobbiamo cancellare per stanotte”, dice a Ron e trasale quando sente i rumori del ristorante in sottofondo; avrebbero davvero dovuto chiamare prima.
“C'è qualcosa che non va? Olie sta bene?" chiede Ron, subito preoccupato e Harry risponde sì prima che l’altro abbia finito di parlare.
“Ricordi il mio 27esimo compleanno?” fa Harry. “E tu che non capivi perché io e Draco non fossimo - insieme?”
“Sì?” Ron dice confuso e Harry glielo racconti e Ron fa: “Marcus Flint marcirà all’inferno".
“Ho ferito Draco, Ron”, dice Harry perché ha bisogno di dirlo a qualcuno e Draco non voleva ascoltare. “No, non è vero”, dice Ron. “Non eri tu”.
“Devo fargli vedere il ricordo in un pensatoio”, dice Harry e Hermione allora prende il telefono, la sua voce dolce quando dice. “Prendetevi tutto il tempo che vi serve. Mangeremo e berremo a spese vostre e brinderemo a Olie”. “Grazie, Hermione”, dice Harry, molto asciutto, e guarda Draco tornare in camera.
Harry ha già lanciato la polvere nel fuoco, sorridendo a Draco, e infine entrano insieme nel camino. 

***

Lucius ha la bacchetta spianata quando Harry cade direttamente di culo sbucando fuori dal camino; Draco invece è in piedi perfettamente dritto, Olie al sicuro tra le sue braccia.
Per un momento nessuno si muove, ma poi la bacchetta di Lucius cade rumorosamente sul pavimento e Harry si alza e Lucius dice Draco come un morto di fame e Draco allunga Olie a Harry per attraversare la stanza e piombarsi tra le braccia del padre.
Harry fa fare a  Olie un piccolo tour quando le spalle di Lucius iniziano a tremare.
Olie è impegnato in un’intensa conversazione con un gatto in un dipinto quando Lucius e Draco li trovano.
“Ehi, Olie” dice Harry quando vede il palese desiderio dipinto sul volto di Lucius. “Vuoi conoscere nonno?”
Lucius è attento mentre tiene Olie, ma chiaramente a suo agio coi bambini. Olie cala subito con piccolo pugnetto tra i suoi capelli e inizia a succhiare e Harry trasale, ma Lucius semplicemente sorride al bambino, così confortevole e disponibile e poi tutti quanti si ritirano nuovamente in salone dove Lucius fa portare del cibo dal suo elfo domestico mentre tiene Olie in grembo e gli dà da mangiare piccoli pezzettini di banana.
“Quanti anni ha ora?” chiede Lucius.
“È il suo compleanno oggi”, dice Draco. “Avevamo dei programmi ma qualcosa - si è messo in mezzo”.
Lucius lo guarda per un lungo momento, prima di voltarsi verso Harry per fargli centinaia di domande su Olie ascoltando affascinato le risposte che Harry gli dà.
“Deve essere stato un orribile shock per te”, dice con genuina empatia quando Harry gli racconta del parto e Draco sbuffa, dicendo “non hai idea”, e poi si tuffano in una discussione sulle gravidanze maschili.
Olie inizia a fare i capricci dopo un po' e Harry sa che è il momento del loro piccolo momento di allattamento che a Harry piace ancora concedergli, prima di metterlo a letto; così prende Olie dalle braccia di Lucius, improvvisamente a disagio, e Lucius si protende in avanti, stranamente concentrato.
“Harry”, dice. “Sei della famiglia ora e io - vorrei scusarmi, scusarmi sinceramente e voglio che tu sappia che spero che possiamo costruire un rapporto positivo, che possiamo - che possiamo trascorrere del tempo qui di tanto in tanto o da qualche altra parte se qua ti è sgradevole - e che tu ti senta a tuo agio attorno a me -“.
“Papà”, dice Draco, molto piano, ma Harry - che ha trascorso la propria infanzia in uno sgabuzzino isolato da tutti quanti - pensa che trascorrere il proprio tempo in un fottuto Manor completamente solo dopo che tua moglie è morta e tuo figlio non riesce nemmeno a parlarti senza strapparsi il cuore, deve far sentire soli in ugual misura. Perciò annuisce.
"Solo", dice. “Sai che Olie non è un puro-“. “Non m’importa”, Lucius lo interrompe, sicuro, sincero. "Non è mai stato - questione di purezza. Lui non lo era. Era per il potere. Olie è - lui è perfetto”.
Harry si ritrova a essere d’accordo con Lucius Malfoy per la prima volta nella sua vita.
Quando Olie è a letto nella vecchia stanza di Draco, questi si volta verso il padre.
“A dire il vero siamo venuti oggi perché dobbiamo usare il tuo pensatoio, papà”, dice. “Scusa se non siamo venuti - senza motivi”.
Lucius gli sorride, solo un po’, un piccolo sorriso affettuoso che Harry ha già visto sul viso di Draco quando guarda Olie sputare i piselli.
“Siete liberi di usarlo”, Lucius strascica. “Posso creare tutti i motivi che volete”.
Draco emette una risata e porta Harry al piano superiore.
Estrarre la memoria non è semplice come Harry ricorda; forse è l’agitazione, ma gli serve un po’ per metterlo nel pensatoio.
“Insieme?” Draco chiede, e ci vanno insieme; insieme escono anche e Draco dice Harry con disperazione e poi si baciano, scontrandosi l'uno contro l’altro. Harry pensa che null’altro se non un pericolo mortale per Olie possa farlo smettere di baciare Draco ora, Draco che sta piangendo contro il suo volto, che inspira tra un bacio e l’altro, che sussurra mi dispiace tanto, avrei dovuto sapere che c'era qualcosa che non andava, significhi così tanto per me, sei il mio - e Harry si allunga per baciarlo ancora e ancora, finché non è abbastanza.
“Ho bisogno -“, Harry dice e Draco sussurra quello che vuoi, e gli abbassa la zip dei jeans, cade sulle ginocchia e gli prende il pene in bocca.
Non ci vuole molto, ma non è abbastanza; Harry sale sul grande tavolo di legno contro cui Draco lo ha spinto (e non vuole nemmeno pensare che possa essere di Lucius) e attira Draco vicino a sé con urgenza, le gambe spalancate quanto i pantaloni attorno alle sue caviglie glielo permettono. Draco si sporge e lo sveste velocemente, si piega in avanti per baciarlo.
“Ho bisogni che mi scopi”, dice Harry, piagnucola a dire il vero; Draco lo bacia di nuovo, disperatamente.
“Harry, non sei pronto”, dice, ma poi si piega in avanti per leccarlo, gli allarga l’apertura con la lingua, sussurrando un incantesimo lubrificante.
Le sue tre dita sono già dentro e Harry si sente bene, brucia un po' ma non in maniera allarmante. Draco usa anche un incantesimo protettivo, senza bacchetta, avvolge il proprio pene nel lubrificante e poi si posiziona e spinge dentro, un centimetro agonizzante dopo l’altro.
“Ti sto facendo male?” gli chiede con urgenza, e Harry scuote la testa; fa male, ma in maniera buona, in un modo che Harry ha bisogno al momento. Avrebbero potuto essere una coppia da tre anni ormai; è difficile per Harry non fasciarcisi la testa.
“Harry”, dice Draco dopo tre spinte e con la disperazione dipinta su tutte le linee del suo corpo; cerca di ritirarsi ma Harry lo intrappola con le gambe.
“Non posso”, dice Draco. “Sto per venire, fammi prendere un momento -“.
“No”, dice Harry, “lascia andare, ho bisogno di te, vieni dentro di me -“-
“Cazzo!” dice Draco e sta già venendo, spingendo forte un altro paio di volte, prima di aggrapparsi, mugugnando e piagnucolando come se fosse talmente bello che a malapena lo sopporta. Le sue gambe iniziano a tremare quasi immediatamente e collassa su Harry, scivolando fuori da lui nel mentre.
“Merda”, dice, “fanculo, merda, mi dispiace, io-“, e poi si piega e succhia il capezzolo di Harry e proprio così anche Harry viene.
Restano stesi sulla scrivania di Lucius per un bel po’, appiccicosi e senza fiato e poi Draco ridacchia e inizia a ridere nascondendo la faccia nel collo di Harry.
“Mio padre mi mangerà vivo per averlo fatto nel suo ufficio”, sussurra. “Non posso credere di essere durato solo tre secondi, mi dispiace così tanto. Ti prego, dimmi che non ti ho fatto male”.
“Draco”, dice Harry. “vuoi ancora - quello che hai detto tre anni fa, è ancora -“.
“Harry”, sussurra Draco e si allontana per guardarlo dall’alto. Harry non lo ha mai visto così, così deciso e sicuro”.
“Ti voglio”, dice Draco. “Sei tanto voluto. Sei tanto amato. Sei la mia famiglia”, e tutto ciò che Harry può fare è aggrapparsi a lui e Draco lo tiene vicino, tanto vicino.  

***

Alla fine se ne vanno dall'ufficio di Lucius; Olie dorme pacificamente nel suo piccolo letto che Lucius ha trovato da qualche parte nel Manor. Entrambi restano a guardarlo per un momento e poi Draco tira Harry più vicino a sé, lo circonda con le braccia e gli preme un bacio tra i capelli.
“Non posso crederci che ha già un anno”, Draco sussurra, al che Harry annuisce. “È stato un buon anno”, dice, unendo le loro fronti. “Sono molto sdolcinato adesso”, ammette. “Molto vicino ad essere insopportabilmente svenevole”. Harry si alza sulle punte dei piedi per circondargli il collo con le braccia.
“Non sei l'unico con quel problema”, sussurra e Draco lo abbraccia di più, li fa voltare entrambi con un movimento fluido e fa stendere Harry sul letto.
“Fammi dare un’occhiata”, dice, molto piano, e Harry lo guarda aprirgli la zip e abbassargli i pantaloni in silenzio.
“Su i piedi!” Draco dice, Harry obbedisce tremando leggermente quando Draco gli allarga i glutei e dita attente lo analizzano un momento dopo. "Sembri a posto”, dice Draco. “Però voglio controllare che non ci siano strappi. Sarà molto poco erotico, mi spiace”.
Harry sbuffa. “Potresti renderlo più erotico”, suggerisce, inspirando non appena le dita di Draco entrano e il biondo ride.
"Di già?” fa “e io che pensavo che essere entrambi trentenni e avere un figlio ti avrebbe calmato un po’”
“Tu sei l’unico trentenne in questa stanza”, dice Harry sprezzante; Draco allontana le dita e lo bacia nuovamente, come se non potesse farne a meno.
“Vero”, sussurra, “ma se volessi ripensare al regolamento che hai dato al tuo compleanno, potresti avere il compleanno più grande che tu abbia mai avuto”.
“No”, dice Harry immediatamente e con le gambe circonda il busto di Draco. Continuano a baciarsi, a toccarsi, affogando sempre di più l'uno nell’altro. Harry non ricorda l’ultima volta che si è sentito così - confortevole e protetto e tranquillo, come se potesse finalmente tornare a respirare; perciò si rannicchia contro il collo di Draco, chiude gli occhi dopo un momento e lentamente cede al sonno, ancora al sicuro tra le braccia di Draco.

***

Lucius, Draco e Olie sono nel salotto quando Harry decide finalmente di abbandonare il calore e le coperte del letto incredibilmente comodo di Draco e di farsi strada al piano inferiore.
Olie è impegnato a cercare di tirarsi in piedi pesando su due gambe piuttosto instabili ma lancia subito uno strillo quando vede Harry e quasi riesce a fare un passo prima di cadere all'indietro sul sedere; quindi si decide a gattonare.
“Ehi, tu!” gli dice Harry quando si incontrano; lo prende e lo fa dondolare, poi se lo posasull’anca. Viene scambiata qualche chiacchiera e Harry beve il miglior caffè della sua vita. Parlano per un po’ del programma estensivo di Lucius, quando Draco avvolge un braccio attorno alle spalle di Harry e gli chieda di venire fuori a dare un’occhiata al giardino.
Olie è fuori di sé appena Harry lo posa nell’erba dopo una passeggiata. Ovviamente cerca subito di mangiarsela e Draco a quel punto esala il sospiro di qualcuno che è stato messo alla prova oltre i propri limiti, prima di allontanare la bocca di Olie lontano dall’erba e mormorare bambini sottovoce.
“Ho parlato con Ron stamattina”, dice Draco. “Marcus Flint non è nel Regno Unito al momento e siccome non è mai stato un Mangiamorte, Ron non sa dove possa essere. Ma lo stanno cercando".
“Hm”, mormora Harry e si sporge verso Draco, chiude gli occhi alla sensazione del sole del primo mattino che li illumina. Il giardino ha un profumo delizioso; Draco persino migliore. Sotto di loro Olie farfuglia a sé stesso.
“Non sei affatto interessato, vero?” chiede Draco e la sua voce è incredibilmente dolce e divertita.
“La giornata è troppo bella per pensare a questo”, dice Harry e Draco sorride e lo circonda con le braccia, punteggiandolo con piccoli baci sul collo e tra i capelli, mentre Olie lancia sassi ai loro piedi.
“Lo è?” gli chiede, tono basso e canzonatorio, e Harry alza il capo per baciarlo davvero questa volta, ignorando l’eccitazione che sente nello stomaco. Tutto questo - il sole, la luce, il modo in cui Draco parla - gli ricorda l’Italia quando entrambi avevano sentito per la prima volta la sensazione di star iniziando qualcosa di nuovo.
"Il caffè di tuo padre è un regalo al genere umano”, Harry decide di dire perché il desiderio di scopare non è molto consono con la presenza di un bambino che si rotola nell’erba, e Draco ride. “Visto quanto costa meglio che lo sia”, dice e si piega per prendere Olie; poi fa scivolare un braccio attorno a Harry e passeggiano ancora un po’.
“Non pensavo che il Manor potesse essere un posto così bello”, dice Harry, un po’ nostalgico. Draco gli strofina le spalle e mormora.
“Era il mio posto preferito al mondo”, dice piano. “E poi dopo - non riuscivo a tornarci. Penso che nemmeno i miei genitori lo volessero ma subito dopo la guerra non c'era molto che potessero fare, quindi. Ma è abbastanza bello ora. Mio padre ha speso molto tempo nell'assumere Spezzanincantesimi e nel spezzare le maledizioni lui stesso”.
"Si vede”, dice Harry. “Quanto sono vecchi quegli alberi laggiù?”
“Non parlerò di alberi con te”, dice Draco immediatamente perché ha imparato la lezione ora. Harry scuote il capo sfidandolo e Draco sorride ed è tutto così semplice; e Harry è innamorato perso.
“Sono davvero innamorato di te”, dice e osserva gli occhi di Draco spalancarsi e diventare un po' umidi e poi si baciano mentre Olie infila un pugno tra i capelli di Harry e li strattona e Draco sussurra anche io, anche io, anche io.
Ron li aspetta con un caffè in mano sul terrazzo quando fanno ritorno. Non ha la faccia di qualcuno che abbia tanta voglia di combattere il crimine quel giorno; Lucius è seduto accanto a lui, ma la sua postura è un po' meno rilassata del giorno precedente.
“Che cosa mi porta qui in questa meravigliosa giornata, vi chiederete”, fa Ron una volta che i due si ritrovano a portata d'orecchio. "Be', volevo solo vedere mio nipote e i suoi stupidi genitori che avrebbero potuto chiarire i loro casini quattro anni fa. Ci puoi credere, Lucius?”
“Difficilmente”, Lucius biascica e Harry gli passa Olie, ignorando quello che il suo cuore sta facendo quando adocchia il sorriso che Lucius rivolge a Olie.
"Vedete, mie cari amici”, dice Ron con fare teatrale. “Sono venuto per dirvi che abbiamo trovato Marcus Flint in Islanda questa mattina presto, tra tutti i posti. Sapevate che l’Islanda possiede una delle comunità magiche più numerose in paragone alle sue dimensioni? Mi è stato detto diverse volte oggi. Da diverse persone. È una sorta di frase per rompere il ghiaccio”.
“Vai al punto, stronzo di un pel di carota”, dice Draco e Lucius sibila linguaggio nella sua direzione. È chiaramente una reazione istintiva, a giudicare da come entrambi appaiono a disagio subito dopo. Ron, dall’altro lato, pare abbia scoperto che quell'anno il Natale arriva prima.
“Il punto è, mio caro pallido amico albino”, continua. “che Marcus Flint è crollato come un bambino piagnucoloso - senza offesa ad alcun bambino qui presente - e ha iniziato immediatamente a raccontarci di questa cosa".
“Bene”, dice Draco ma poi vede lo sguardo di Ron. “Oh no, non bene? Che cazzo succede ora?”
“Niente”, fa Ron. “Harry può sporgere denuncia. Ma ragazzi - non vi sto dicendo di non farlo, ma Flint non se la passa bene. Come tanti ex Serpeverde, non importa se erano Mangiamorte o no, cosa che lui non era perché non ha il Marchio. Colpevole per associazionismo, sapete. Quel ragazzo non è nemmeno purosangue eppure non riesce a trovare un lavoro da nessuna parte. E gli ho creduto quando ha detto che era terribilmente dispiaciuto di aver fatto quella cosa ad Harry ma che era - era sicuro sarebbe finito ad Azkaban se lo ammetteva. Ed era giustamente e orribilmente spaventato di finire lì dentro”.
Draco punta lo sguardo da qualche parte. Harry guarda Olie.
“Scusatemi”, dice Lucius affabilmente. “ma penso che questo piccolo bambino abbia bisogno di un cambio di pannolino. Me ne occupo io”. E con quello se ne va.
“Affabile”, commenta Ron una volta che l'altro è fuori portata.
“Che altro potrebbe dire a riguardo, Ron”, Draco sibila, ora turbato, e Ron alza in alto le mani, pura immagine di innocenza.
“Non sto cercando di irritarti, Draco”, dice. “se non altro, lui avrebbe molto altro da dire riguardo all'integrazione degli ex Serpeverde. Il numero dei membri della Casa di Serpeverde sta diminuendo drasticamente. Tante cose sono un completo merdaio; il nostro sistema educativo, il nostro sistema politico, il nostro fottuto sistema carcerario. E penso che sia ora - di parlarne. Flint ha fatto una cosa orribile e so quanto dolore vi ha portato, a entrambi, ma - la giustizia è qualcosa di diverso da quello che il nostro sistema giudiziario lo fa sembrare. Ho visto quello che Flint ha fatto dopo la guerra e capisco perché è finito dove è finito”.
“Non meritiamo di avere giustizia dopo quello che abbiamo fatto, quello in cui abbiamo creduto. Tutti noi, tutti quanti in Serpeverde”, dice Draco con voce amaramente fredda. Il tempo sembra fermarsi. Harry vorrebbe toccarlo, ma Ron lo batte sul tempo, gli circonda le spalle con le sue grandi mani. È più alto e largo di tutti quelli che Harry conosce; accanto a lui Draco sembra piccolo.
“Non ho intenzione di discutere della giustizia collettiva con te”, dice Ron calmo. “Ma voglio guardarti negli occhi e dirti questo: io ti ho perdonato. Anni fa. Completamente. Non starò nemmeno qua a dire perché tu eri meno colpevole di altri. Voglio solo che tu sappia che ti perdono di aver tentato di uccidere me e Katie, che ti perdono per aver fatto incazzare Harry ogni fottuto anno, che ti perdone Goyle. Ti perdono per aver preso il marchio e ti perdono per non aver fatto niente durante la battaglia. Lo capisci, Draco”.
“Smettila”, lo supplica Draco; sta già tirando su col naso, sta già ondeggiando, le mani aggrappate ai vestiti di Ron, e Harry si avvicina ai due per appoggiare la propria mano sul collo di Draco.
“E dato che ti perdono, non posso accettare attacchi nei tuoi confronti. Non posso accettare attacchi nei confronti di altre persone che sono state ad Azkaban, che hanno completato la loro pena. Non posso accettare attacchi nei confronti di qualcuno come Lucius che per la legge è stato assolto da ogni crimine a meno che non inizi a dubitare dell'intero sistema con cui facciamo giustizia. Non posso accettare attacchi sulle persone che vivono vite rispettabili dopo che sono state assolte, cosa che tuo padre ha fatto. E per questo penso che - credo che dobbiamo iniziare a parlarne. Hermione è d’accordo. Sono venuto qui solo per - be’ - fare il mio lavoro e chiedere a Harry se voleva sporgere denuncia e per dire a voi due che sono esasperato e che dobbiamo iniziare a parlarne. Iniziando col Cappello Parlante”, conclude Ron, strofinando la clavicola di Draco.
“Sono d’accordo”, dice Harry. Lui sa che Draco non smetterà mai di credere che gli è andata fin troppo bene, ma Harry può convivere con la sua colpa; ha reso Draco ciò che è oggi.
“E non sto dicendo che troveremo delle facili risposte”, dice Ron. “Nulla è completamente nero o bianco. Ma se non possiamo avere una discussione civile nel nostro gruppo di quanti - tredici mila maghi e streghe - allora non so come possiamo andare avanti dopo una guerra. Ne avremo un'altra tra qualche anno. Dobbiamo iniziare a capirci. Dobbiamo capire come siamo arrivati ad avere Voldemort. Dobbiamo rivedere tutte le nostre politiche della memoria fino ad oggi senza naturalmente dimenticare quanto Voldemort e le sue convinzioni sul sangue fossero sbagliati”.
“Cosa stai cercando di dire?” chiede Draco. I suoi occhi sono nuovamente asciutti e Harry gli sta accarezzando la schiena dall'alto.
"Ancora niente”, dice Ron. "Voglio sapere se Harry vuole sporgere denuncia e poi voglio che noi quattro ci sediamo e iniziamo a parlare. Invitiamo altre persone a parlare con noi fino a che non avremo un’idea su come procedere”.
“Tu non sporgeresti denuncia?" chiede Harry e Ron scuote il capo. “Allora non lo farò. Mi fido del tuo giudizio”. Draco non sembra del tutto convinto ma non dice nulla.
"Oliver sarà contento di saperlo”, fa Ron. “Baston, intendo. Sono sposati da un anno e, ragazzi, non ho mai conosciuto una coppia più competitiva. Non voglio davvero immaginare la loro vita sessuale”.
Draco lo colpisce alla testa.

*** 

Il giorno in cui Harry compie trent’anni, Draco porta lui e Olie allo zoo.
Harry non ha idea di come ci riesca, di come conosca tutti i suoi più profondi desideri. Harry aveva sognato di andare allo zoo per il suo compleanno da quando aveva capito che cosa fosse un compleanno. Non aveva mai sperato di andarci; i Dursley non lo avrebbero mai portato e non ci era nemmeno andato da adulto, sentendosi stupido anche solo a pensare all’idea.
Draco a quanto pare aveva fatto delle ricerche, perché non vanno a Parigi; li porta invece con la Metropolvere a Basel, continuando a raccontare a Harry della storia dello zoo di quel posto. Harry lo ascolta, allungando pezzetti di banana a Olie seduto nel suo passeggino, ma non riesce a prestare molta attenzione.
“Come facevi a saperlo?” gli chiede quando si avvicinano alla fila per entrare; il volto di Draco fa una smorfia strana. “Non te l’ho mai detto”.
“No”, Draco ammette. "Hermione mi ha detto che una volta le hai detto di andare allo zoo con Rose per il suo primo compleanno e in qualche modo ho messo insieme i pezzi”.
“Come hai fatto a non finire a Corvonero?” gli chiede Harry, così maledettamente commosso che deve per forza scherzarci sopra se non vuole scoppiare in lacrime lì sul posto.
“Il mio Molliccio era mio padre”, dice Draco e non deve aggiungere altro; Harry capisce.
Olie è assolutamente affascinato dagli animali e anche Harry lo è, ma si ritrova a osservare suo figlio sempre di più man mano che il giorno volge al termine. È così bello vedere Olie felice e spensierato; tutto ciò che Olie conosce è amore e Harry morirebbe pur di mantenere le cose così.
Si sente sdolcinato nel fare questi pensieri; ai bambini non amati, ai bambini senza padri o madri o adulti che li proteggano, ai bambini che arrivano a conoscere la violenza e a crescere diventando violenti. In un certo modo, anche a Harry è successo: non essere amato dai Dursley e non avere avuto alcuna autostima ha reso il suo viaggio più facile, ma si chiede, ora, dopo tutti questi anni, se Silente - essendo quell'uomo intelligente che era - non abbia saputo cosa sarebbe successo nel lasciarlo lì dai Dursley; se Silente, dall'alto della sua intelligenza, non abbia fatto quella scelta sapendo bene cosa sarebbe successo se Harry non fosse stato il tipo di persona pronta a sacrificarsi.
Da adulto, Harry non è più sicuro di cosa farebbe nel ritrovarsi a confrontare le stesse impossibili decisioni. Tutto ciò che sa è che preferirebbe morire piuttosto che far affrontare a Olie tutto quello, ma in realtà non vorrebbe che alcun bambino andasse incontro a una cosa del genere.
Se doveva andare così, era comunque contento che fosse toccato a lui; e può essere contento di averlo superato per poter avere ancora tutti questi anni da vivere accanto a Draco e al loro bambino.
Draco non dice nulla quando Harry si fa sempre più silenzioso, ma li fa prendere una pausa vicino a un box per bambini.
Harry si siede sul bordo del recinto della sabbia, guardando Draco mettere Olie giù. Olie accarezza la sabbia con le mani prima di iniziare a gattonare verso Harry, sfruttando le sue ginocchia per alzarsi. Adesso riesce a stare in piedi, anche a fare qualche piccolo passo instabile se lo si supporta, cosa che Harry sta facendo, mentre Draco si siede accanto a loro, prende dell’acqua e della frutta per Olie.
“Scusa”, dice Harry alla fine. Draco sbuffa.
"Sapevo che questo non sarebbe stato un giorno facile per te”, dice, calmo. “Ma spero che sia - ancora una bella giornata, venire qui. Con nostro figlio”.
"Di certo mettendo le cose in prospettiva”, inizia Harry ma non riesce ad andare avanti perché si sente soffocare.
“Mio piccolo Harry”, dice Draco, e Harry inspira un tremolante respiro. “Non voglio impedirti di avere un crollo proprio ora, ma tuo figlio sta cercando di mangiarsi la sabbia. Io ho già pulito il rigurgito di latte due ore prima; tocca a te”.
Harry sbuffa e va. Olie si addormenta nel suo passeggino qualche momento dopo; hanno visto tutti gli animali che hanno voluto vedere, ma Draco e Harry continuano a spingere il passeggino, guardando alcune recinzioni. È calmo e tranquillo, Draco mette una mano sul collo di Harry, massaggiandolo gentilmente di tanto in tanto.
“Tu lo avresti fatto?” chiede Harry quando tornano in città con il tram. “Mi avresti lasciato dai Dursley se avessi potuto portarmi via da loro sapendo tutto quello che sarebbe successo?"
Draco sospira e lo circonda con un braccio; entrambi guardano Olie ancora addormentato davanti a loro.
“Cosa intendi?” chiede Draco e fa vagare una mano tra i capelli di Harry.
"Se fossi cresciuto - normale”, inizia Harry e quando guarda Olie precisa “Intendo, amato. Non sono sicuro che sarei stato pronto ad andare nella foresta. A, lo sai, morire”.
“Non ci ho mai pensato in questo modo”, dice Draco, alla fine, con voce eccessivamente calma e Harry sa che significa che è arrabbiato da morire. “Ma se questo era ciò a cui pensava, Silente era persino più contorto di quello che pensassi”.
“Già non era preparato a quello che sarebbe accaduto con Grindelwald”, dice Harry e si rannicchia contro Draco, spingendosi contro il suo collo. È il posto più sicuro che Harry conosce. Draco si appoggia contro lo schienale con lui, tenendolo vicino.
“Non posso rispondere a questa domanda liberamente”, dice Draco dopo un po'. “Posso vederci la logica di quello che dici - contorta. Se approvo una cosa del genere sapendo cosa ha fatto all'uomo che amo? Di sicuro no. Se sono fottutamente felice che tu ci abbia liberato da Voldemort? Certo. Se penso che ci fosse stato bisogno di crescerti nel modo in cui sei cresciuto per arrivare a quel punto? Non ne ho idea. E inoltre, non sappiamo con certezza che era quello che Silente voleva quando ti ha lasciato dai Dursley”.
“È più facile per me pensarla in questo modo”, Harry ammette, “sapere che ho avuto uno scopo nello stare con loro. È più difficile pensare che - a nessuno importava”.
Draco lo guarda, gli prende una mano dopo un momento, gli bacia le nocche e le falangi.
“Ne voglio un altro”, dice Harry, guardando verso Olie e Draco sbuffa. “Partorisco io la prossima volta”, dice. “Il tuo corpo mi preoccupa troppo per lasciartelo fare”.
“Okay”, fa Harry mentre pensa a una grande famiglia felice che vive in un posto tranquillo dove i bambini possono scorrazzare liberi durante il giorno e tornare a casa per cena, riposare circondati da amore, senza alcun dubbio sul fatto che il loro unico scopo sia crescere ed essere quello che vogliono.
“Perché ci stai pensando ora comunque?” chiede Draco e Harry mugugna.
“Non lo so”, ammette. "Stavo pensando - all’infanzia. Essere un bambino felice. E ho solo - non pensi che si sentirebbe solo come figlio unico?”
"Ha un bel po' di cugini Weasley”, dice Draco col tono di qualcuno che ha avuto troppo a che fare con i suddetti cugini. “Non crescerà in uno sgabuzzino o in un Manor dove tutti i ritratti faranno le spie ai suoi padri. Starà bene”.
Harry ride e si allunga per sistemare la maglietta di Olie. “Lo so. So che non è noi. Ma è così carino e già così grande e io - ne voglio di più. Tante piccole copie di te che corrono in giro e mi fanno impazzire”.
“Non sono contrario”, dice Draco, sorridendo. “Anche se la prossima volta non somiglierà così tanto a me. Solo - lui non conoscerà mai la solitudine come è successo a me e te, Harry. Avrà anche la sua buona dose di problemi a causa di chi sono i suoi padri ma sentirsi solo o insicuro del nostro amore per lui - quello non succederà”.
“No”, Harry concorda e si rilassa tra le braccia di Draco.
“Potremmo sposarci, sai, prima di averne un altro”, dice Draco, nel tono casuale di sempre, ma sta tenendo Harry con una presa un po' più forte; Harry lo conosce abbastanza bene da sapere che la sua bocca se ne è appena andata per la tangente e che con tutta probabilità sta sperando di morire.
Harry si gira per guardarlo, non vuole farlo senza vedere Draco. Come sospettava, Draco ha una smorfia, ma c'è anche un bagliore sotto, qualcosa di duro e onesto.
Non è del tutto da pazzi, non secondo gli standard di Harry. Per lui, loro erano una coppia da quel giorno in Italia; hanno un bambino. Lo sa come sa che gli alberi cambieranno lentamente colore nei prossimi mesi, che Draco sarà sempre il suo vero unico amore.
“Una cerimonia semplice questa settimana”, dice e gode quando l’espressione di Draco si ravviva con la stessa profonda gioia che sente anche Harry.
“Tu, io, tuo padre, Ron, Hermione, Blaise e Pansy. Olie naturalmente. Niente smoking, niente anelli costosi; dopodiché voglio che ci porti a pranzo e Olie starà con tuo padre per il resto della giornata così possiamo scopare e poi ce lo riprendiamo la mattina dopo e ce ne andremo in Italia per la nostra luna di miele”.
“Harry”, fa Draco, il tono sofferente e bisognoso e poi si baciano e Harry si aggrappa alla maglietta di Draco. “Dio”, dice Draco quando si separano. “Harry, fermati - sei proprio sicuro?” 
Di me e tutto quello che ho fatto non viene detto, ma è lì che aleggia sopra di loro.
“Sei la mia famiglia”, risponde Harry sapendo che Draco tra tutte le persone del mondo capirà cosa ciò significhi per lui.
“Lo sei anche tu per me”, Draco richiama le sue stesse parole di anni prima, prende le mani di Harry che stanno ancora aggrappate alla sua maglietta. "Ho una sola condizione”. Harry annuisce per incoraggiarlo ad andare avanti e Draco manda giù. "Voglio prendere il tuo nome”, dice. Harry lo guarda per un momento, osserva il suo viso che ama tanto prima di annuire, e poi si baciano ancora.
Tra tutte le persone del mondo, Harry capirà che cosa ciò significhi per Draco.

*** 

Eccomi con l’aggiornamento!! WoW! Questo devo dire è stato intenso. Finalmente abbiamo scoperto cos’è successo a quel fatidico compleanno. Ve lo aspettavate?? Troppo banale secondo voi?
Fatemi sapere. Oggi ho scoperto di non aver passato un esame piuttosto pesante (e che ero convinta di aver fatto bene) e ho bisogno di positività. Critiche vanno bene comunque purché costruttive.
Ho da poco riesumato il mio account su Tumblr se mi volete seguire, sono The Unhappy Cactus. Mandatemi anche suggerimenti di profili da seguire, cose a tema HP, drarry e malandrini. 

Un bacio a tutti.
C.

P.S. mancano due capitoli alla fine. Il prossimo sarà un altro flashback e il settimo l’epilogo. Non sono sicura che aggiornerò settimana prossima perché è piuttosto lungo il sesto e ho due esami da preparare.
Sorry.

 

   
 
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