Cap.
2
PLEASE DON’T
STOP THE RAIN
*Let it fall, let it fall, let
it fall
Please don’t stop the rain
Let it fall, let it fall, let it fall
Please don’t stop the rain
Oh
And finally what life’s it’s all about
Yeah I know you just can’t stand it
When leaves don’t grow your way
But we’ve got no control over what happens anyway
Please don’t stop the rain-
James Morrison
Draco camminava a passo svelto verso il club dei
duellanti, non erano ancora le quattro, ma non era sicuro di cosa volesse fare
Daphne di preciso, così,pensò, era meglio farsi trovare preparato a tutto.
Svoltò l’angolo per salire le scale e trovò appollaiata addosso la parete la
figura altezzosa di Hermione Granger, “Malfoy” sospirò la ragazza, lui la
guardò scettico, “Granger” disse freddamente, la Griffindor sembrò sospirare a
vuoto per poi alzare rapidamente lo sguardo e puntarlo in quello di Malfoy,
“Dovrei ringraziarti per l’altra sera” mormorò ogni singola parola con fatica,
il biondo sorrise tranquillo, “Davvero? Eh già, dovresti chiedermi scusa”,
Hermione sentì le guance accaldate riempirsi di rosso per la rabbia e
l’indignazione che provava in quel momento, “Scusa?” chiese, “Per avermi
sgualcito i vestiti cadendomi addosso” le spiegò il biondo, “Potevi anche
spostarti e lasciarmi cadere a terra” rispose la Grifondoro incrociando le
braccia, Draco sorrise avvicinandosi di più a lei, “Non volevo che il tuo bel
corpicino subisse danni” mormorò ghignando sotto lo sguardo perplesso di
Hermione, poi si spostò alla sua destra e la superò salendo velocemente le
scale.
“Guardala” disse Ron disgustato, Hermione sbuffò, era
almeno mezz’ora che ripeteva la stessa parola disgustato indicando sua sorella
Ginny appartata su un divanetto in compagnia di Dean Thomas, “è disgustoso”
dichiarò, la riccia si girò verso di lui, “Vuoi piantarla Ron?!?” sospirò
esasperata, il ragazzo la guardò scettico, “Ma è davvero disgustoso” protestò,
“E allora non guardarli” gli consigliò Hermione tornando a concentrarsi sul
pesante tomo che stringeva tra le mani, “Ma…”, la ragazza si girò
repentinamente verso di lui scoccandogli un’occhiataccia, “Hei ragazzi” in quel
momento il bambino sopravvissuto si buttò a peso morto sul divano accanto ai
suoi migliori amici, “Cosa succede?”, Hermione finse di sorridere, “Il tuo
migliore amico è scandalizzato” disse accennando con il capo alla Weasley sul
divanetto, Harry seguì il suo sguardo e si costrinse e distogliere subito lo
sguardo scacciando quella fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco, “Ma è
MIA sorella” intervenne Ron, Hermione si alzò chiudendo il libro con uno scatto
secco della mano, “Me ne vado” dichiarò sbuffando e dirigendosi a passo svelto
verso l’uscita della Sala Comune, il rosso si girò verso Harry, “è disgustoso”
dichiarò.
“Hermione”, la ragazza sussultò alzando lo sguardo,
“Luna” cercò di sorridere, “Cosa stai leggendo?” chiese ingenuamente la
ragazza, “Storia della Magia” sospirò la riccia alzando il libro per mostrare
la copertina, la bionda annuì, “Io sono a caccia di tigrilli” esclamò solenne,
Hermione la guardò perplessa poi si diede una rapida occhiata intorno senza
notare nulla di strano, aggrottò la fronte ancora più perplessa, “E ce ne sono
molti?”, Luna sospirò annuendo, “Corrono per la scuola disturbando chiunque. Se
ne incontri qualcuno non avere paura, non sono pericolosi, solo dispettosi”
sorrise e si voltò per andare, la Granger tornò a concentrarsi sul suo libro.
Improvvisamente sentì il suono fastidioso di fragorose risate e pochi minuti
dopo fecero la loro comparsa un gruppetto di Slytherin, riconobbe la Greengrass
che discuteva animatamente mentre la Parkinson e la Bulstrode annuivano
vigorosamente e Zabini ridacchiava, sbuffò tra sé notando l’assenza di Malfoy e
continuò a leggere. Ma improvvisamente le parole di qualche ora prima presero
di nuovo forma nella sua mente, “Non
volevo che il tuo bel corpicino subisse danni”, scosse la testa cercando di
scacciare quella voce maledettamente armoniosa e tornò a concentrasi sulla sua
lettura. Il gruppetto di Serpeverde si allontanò uscendo in giardino e lei
respirò a fondo per cercare di concentrarsi meglio quando di nuovo sentì la sua
voce, ma sta volta proveniva dal portone, alzò lentamente lo sguardo
continuando a rimanere con la testa bassa sul libro e lo vide comparire in
tutta la sua bellezza, il mantello nero svolazzava intorno al corpo sottile e
slanciato e i capelli biondi cadevano ordinati sul viso di porcellana dai
lineamenti perfetti. Hermione si ritrovò a pensare che fosse bello, molto
bello. Ma si affrettò a cacciare questo pensiero dalla testa e abbassò di nuovo
lo sguardo sul libro. I ragazzi continuarono a sghignazzare imperterriti e dopo
circa dieci minuti la ragazza iniziò a sentire odore di sigarette, anzi era
quasi certa di poter distinguere l’odore di vaniglia e acero, stavano fumando.
Sbuffò tra se, adesso si trovava davvero in una di quelle situazioni che
preferiva evitare, stavano fumando nei pressi di Hogwarts e le regole lo
vietavano severamente, e quindi essendo un prefetto lei doveva far rispettare
il regolamento, anche se questo significava affrontare un gruppo di perfidi
Slytherin. Si alzò sospirando e chiudendo il libro determinata avanzando a
passo fiero e mostrando una certa sicurezza mentre si avvicinava al branco di
serpi, si schiarì la voce richiamando la loro attenzione, anche se qualcuno
l’aveva già vista, e quando notò tutti gli sguardi su di lei parlò velocemente,
“Il regolamento della scuola proibisce di fumare tra le mura di Hogwarts quindi
siete pregati di spegnere le vostre sigarette” sentenziò, per tutta risposta
ricevette delle risatine di scherno, “
Il tuo regolamento mezzosangue puoi anche infilarlo nel…” Malfoy interruppe la
Parkinson con un gesto della mano e puntò i suoi profondi occhi grigi in quelli
della Griffindor, “Granger torna tra i tuoi libri e non rompere le scatole”
disse secco dando un’altra boccata di fumo alla sua sigaretta, la ragazza
indurì lo sguardo, “Veramente Malfoy il tuo comportamento e quello della
Parkinson sono i più deplorevoli, perché in quanto prefetti, dovreste far
rispettare anche voi le regole e invece le state infrangendo”, Draco ghignò
mentre gli altri sorridevano scuotendo il capo, il biondo la prese rapidamente
per un braccio trascinandola poco più in la, la ragazza si allontanò
bruscamente, “Ti ricordo mezzosangue che tu sei in debito con me” sospirò con
la voce lieve e soave, Hermione serrò la mascella, “Questo non vuol dire che
chiuderò un occhio mentre tu e i tuoi amichetti trasgredite alle regole”,
Malfoy sbuffò, “Sempre a parlare di regole. Non ti senti un po’ noiosa?!?”, la
riccia per tutta risposta sostenne il suo sguardo, “Dieci punti in meno per
Serpeverde” dichiarò asciutta, “Ma per questa volta non farò rapporto alla
McGranitt” sospirò dichiarando la discussione chiusa e rivolgendo un ultima
fugace occhiata al ragazzo si girò per andarsene. Draco rimase immobile ad
osservarla mentre si allontanava e un ghigno soddisfatto spuntò sul suo viso.
Ginny Weasley era probabilmente un misto di tutti i
suoi fratelli, aveva il coraggio di Percy, l’ironia di Fred e George e un
leggero strato di timidezza, decisamente di Ron, che veniva fuori solo nei momenti più imbarazzanti
e che le causava un rossore improvviso tipico dei Weasley. Insomma un mix
vincente, non c’era affatto da stupirsi se era riuscita a conquistare il cuore
del Bambino Sopravvissuto, peccato però che per una serie di motivi i due non
riuscivano a stare insieme. Più volte la rossa si era trovata a pensare che
forse era colpa del destino, forse davvero non erano destinati a stare insieme
e lei non poteva farci niente, così si era accontentata di ragazzi carini che
le tenevano compagnia, ma che in realtà non erano poi molto interessanti, era
per questo che quella sera stava scappando da Dean, l’appiccicosissimo Dean
Thomas, suo ragazzo ufficiale di quel periodo. Quando lo vide in lontananza
svoltare nel suo corridoio imboccò uno stretto corridoio secondario alla sua
destra e restò immobile nell’ombra spalmata al muro nella speranza di rendersi
invisibile, difatti il ragazzo passò senza notarla e continuò dritto. Ginny si lasciò
scappare un sospiro di sollievo, ma al rumore di passi, temendo che Dean si
fosse girato e stesse tornando indietro avanzò veloce per il corridoio poco
illuminato, e quando finalmente si sentì al sicuro si guardò intorno perplessa,
era quasi sicura di non aver mai visto quel corridoio ed ora non sapeva dove si
trovasse. Non riusciva a crederci, si era praticamente persa per Hogwarts,
sbuffò estraendo la bacchetta nella speranza di riuscire a ricordare qualche
incantesimo che le indicasse la via e proseguì. Ah maledetto Dean, maledetta
lei…e maledetto pure Harry. E come avrebbe detto suo fratello Ron in quel
momento “Oh miseriaccia”.
Per qualche strano scherzo del destino, in un modo
quasi contorto, lei, Hermione Granger, era costretta sempre al giro di ronda
con Malfoy, e il perché ancora non riusciva a spiegarselo. Forse qualcuno
voleva farla impazzire o più semplicemente sperava che Draco si infervorasse
abbastanza qualche sera da puntarle la bacchetta e ucciderla con un Avada Kedavra
nel buio dei corridoi. Ma fino ad allora le toccava sopportare Malfoy per una
buona mezzora sperando che non ci fossero problemi e il giro finisse in fretta,
“Hai sentito?” chiese bloccandosi di colpo, Malfoy tese le orecchie guardando
il fondo del corridoio ma non udì nulla, “Sei paranoica Granger” sospirò
continuando a camminare, Hermione sospirò e lo seguì tenendo l’orecchio ben
teso pronta ad udire qualsiasi altro rumore, “Allora mezzosangue, non è che hai
intenzione di svenire anche sta sera tra le mie braccia?!? Nel caso dimmelo,
almeno mi preparo, sai, non sei poi tanto leggera”, la Griffindor gli scoccò un
occhiataccia, “Malfoy non dirmi che con un fisico come il tuo non riesci a
tenermi?!?” sputò acida, il ragazzo ghignò, “Beh in effetti devo ammettere che
tante ore di esercizio mi hanno giovato”, la ragazza lo ignorò continuando a
guardare davanti a sé, sapeva bene di che tipo di esercizio stesse parlando, il
biondo aprì la bocca per dire qualcosa ma un tonfo improvviso lo fece tacere,
Hermione puntò velocemente la bacchetta in direzione del rumore e si mise in
allerta mentre il ragazzo faceva altrettanto, si guardarono intorno
circospetti, “Di là” mormorò Malfoy indicando un punto e ripresero a camminare
silenziosamente con la guardia alzata, un altro rumore alla loro destra e si
girarono automaticamente verso lo stretto corridoio, Draco si affiancò ad
Hermione e balzò in avanti come a farle da scudo, pronto a sferrare un attacco,
proprio mentre la figura sottile di Ginny Weasley si faceva largo tra una
nuvola di fumo tossicchiando, “Hermione” sospirò quasi sollevata rivolgendo una
breve occhiata a Malfoy, entrambi abbassarono le bacchette, “Ginny cosa diavolo
stai facendo?!?” chiese la riccia guardandola con aria critica, la rossa
sospirò, in effetti trovarla in giro per i corridoi oltre l’orario consentito,
con la bacchetta in mano, immersa in una nuvola di fumo, non doveva essere
proprio una bella cosa, “Ermh” si schiarì la voce pronta per cominciare, “In
realtà…” sospirò, indugiò un attimo, “Mi sono persa” dichiarò in fine, Malfoy
scoppiò a ridere e la rossa gli rivolse un occhiataccia mentre Hermione la
guardava ancora perplessa, “Persa?!?”, Ginny annuì, “Perché voi avete mai visto
questo corridoio?!?” chiese indicando il corridoio alle sue spalle, i due
prefetti gli lanciarono un occhiata poi tornarono a concentrarsi su di lei, “Ma
come hai fatto a perderti?!” chiese ancora la ragazza, la Weasley sospirò, “Te lo
spiegherò in privato” dichiarò rivolgendo un occhiata di sbieco al biondo,
Hermione annuì, “Vorrei puntualizzare” intervenne a quel punto Malfoy, “Che eri
comunque in giro per i corridoi oltre l’orario consentito, quindi mi trovo
costretto a togliere dieci punti alla tua casa e sicuramente il prefetto
Granger concorderà con me” disse brandendo un sorriso soddisfatto, Ginny sbuffò
e Hermione gli rivolse un occhiata, “Mi dispiace” mormorò in fine in indirizzo
dell’amica, “Dieci punti in meno per Griffindor” dichiarò, “E adesso fila al
letto”, la rossa annuì e sparì lungo il corridoio mentre Malfoy ghignava
soddisfatto.
Blaise Zabini era comodamente sdraiato nel suo letto intendo a pensare alla risposta da scrivere ai suoi genitori e di tanto in tanto lanciava qualche occhiata alla lettera poggiata sul suo comodino, sbuffò annoiato proprio mentre Draco entrava nella stanza buttandosi sul letto con la suo solita eleganza, rimasero per un po’ in silenzio, “è successo qualcosa di particolare sta sera?” chiese improvvisamente il moro che con grande fastidio di Draco aveva sempre voglia di fare conversazione, l’altro scosse la testa, “Il solito, noioso giro” dichiarò allentandosi la cravatta e iniziando a spogliarsi. In verità qualcosa era successo, se pur minima e di poca importanza qualcosa c’era stato. Non riusciva a non pensare a come aveva sentito il bisogno di proteggere la Granger quando avevano avvertito qualcosa nel corridoio, ricordava perfettamente il modo in cui l’aveva affiancata mettendosi davanti a lei per farle da scudo. Certo era stato solo per galanteria, dopo tutto lui era un Malfoy e sapeva bene che le donne dovevano essere difese, anche se si trattava di una sporca mezzosangue, eppure non riusciva a nascondere a se stesso quel bisogno urgente che aveva provato appena aveva avvertito il pericolo di proteggerla e quel gesto quasi istintivo di frapporsi fra lei e quella cosa, qualunque essa fosse, che poi si trattasse semplicemente della Weasley era secondario. “Oh Dra”, il biondo alzò la testa verso il suo migliore amico che lo guardava interrogativo, il moro sospirò, “Ci sarà una festa sabato” disse di nuovo e Draco annuì distrattamente.
Spazio autrice: Salve mie cari, eccomi qui con il secondo capitolo. Devo scusarmi per il ritardo ma purtroppo il tempo a mia disposizione è poco. Come potete vedere le cose procedono al rilento perchè a me piace come si suol dire "allungare il brodo", quindi non vi aspettate una ff che arriva subito al dunque, ma non temete non vi farò soffrire molto. Veniamo ai ringraziamenti: vorrei ringraziare di cuore excel sana per la sua recenzione, poi voglio ringraziare BabyFairy, Cherie lily, noiaia, virgi_lycanthrope, Whitney e yukeyko per i preferiti, un'altro grazie va a Diddola, excel sana (di nuovo), Idun_eterea, Joey Potter, Nissa e _Ombra_ per i seguiti. Grazie di cuore ragazze. Mi piacerebbe comunque sapere cosa ne pensate magari anche per poter migliorare la storia. E spero che questo capitolo non vi deluda.
(Ecco la traduzione del pezzo della canzone, da cui prende il titolo anche il capitolo)
*Lascia che cada,
lascia che cada, lascia che cada
Per favore non fermare la pioggia
Lascia che cada, lascia che cada, lascia che cada
Per favore non fermare la pioggia
E finalmente la vita è tutta qui,
Si, so che non riesci a sopportarlo,
Quando le cose non vanno come vuoi
Ma in ogni caso non abbiamo
Nessun controllo su ciò che accade
Alla prossima _EpicLoVe_