"Così come sei arrivata, ora te ne andrai."
Sentenziò Toma.
"Toma..." Sussrrò piano Lilybell, cercando di spiegare al suo Divino cosa veramente era accaduto.
Solo che l'unione di due angeli non passava di certo inosservata alle creature dell'Albero della Vita.
"Non pronunciare il mio nome!! Non ne sei degna!" Urlò adirato Toma. I suoi occhi ametista erano furiosi.
"Come hai potuto? Come AVETE potuto...? Io vi amavo e voi... Voi mi avete tradito!! E ora a chi mi affiderò? Solo l'Albero della Vita pùò comprendere la mia sofferenza..."
Lilybell sentiva di doversi avvicinare, ma nulla ormai avrebbe potuto espiare la sua colpa... La sua colpa...
La sua colpa?
Amare non era una colpa... Toma la stava esiliando ingiustamente!
"Toma! Non puoi gettare così la mia anima per una cosa che ti ho negato! Io tante volte ho cercato di donartela, ma tu non eri in grado di coglierla. Con me hai solo giocato! E Apollonius... Apollonius è stato l'unico che mi ha trattato come il mio cuore desiderava! Ancor prima che facessi il giuramento!"
Toma non ribattè. Sembrava non ascoltare le parole di quell'angelo.
"Se in questo mondo pretendevi l'Amore, allora perchè non lo accetti? Solo perchè non è riverso su di te? Allora tutto ciò che mi hai insegnato era una vile menzogna!
A quel punto io stessa dovrei dirti perchè l'hai fatto!! Se non mi ritenevi degna, allora non mi avresti preso con te!!"
Toma si voltò e guardò l'Angelo.
Le sue parole erano vere. E si meravigliò di quanto fosse cresciuta.
Seppur per poco, vide le sue ali splendere come quelle di Apollonius.
"Me ne andrò da questa dimora, Toma. Non sarò più il tuo braccio destro."
Rivolse un ultima volta il suo meraviglioso sguardo ceruleo, sincero e ammaliante, al suo Divino.
"Addio Toma. Abbi cura di te."
Con un cenno della testa rivolta ad una piccola creatura, questa si avviò per sigillare la sua stanza e portò all'angelo una mantella.
Lilybell si avvolse nel tessuto nero come la notte e se ne andò.
Toma si abbandonò sul suo trono. Il suo egoismo gli aveva fatto perdere la creatura più bella di tutta Atlandia.

Il sole, che risplendeva con fervore su Atlandia, illuminava i passi di Lilybell, che camminava spedita verso le nuvole. Apollonius la vide.
Non le piacque affatto la sua camminata. Se ne stava andando, era sicuro di questo. Ma lo faceva forse per causa sua?
Per la loro effimera passione che era nata e morta in una fase di luna?
"Lilybell dove vai?" chiese Apollonius.
L'angelo sussultò, non si aspettava di esser vista. Ma non rispose e tantomeno non disse una parola. Era sicura che se l'avrebbe fatto, non sarebbe stata più in grado di andare via.
"Lilybell!" Apollonius fermò la corsa frettolosa dell'angelo, trattenendola con una mano.
"Apollonius ti prego..." I suoi occhi erano colmi di lacrime. Soffriva per il dolore procurato a Toma, il suo cuore penava per l'imminente perdita del suo splendido legame...
"Non devi andartene, non hai fatto nulla di male."
Lilybell non ebbe il coraggio di guardare il suo amato negli occhi, quegli occhi potenti e calorosi in grado di far sobbalzare il suo cuore.
"Verrò con te." Disse infine Apollonius.
"Viaggeremo insieme per Atlandia e..." Apollonius si interruppe appena vide Lilybell estrarre la spada e puntarla verso di lui.
"Lilybell, ma cosa...?"
Il suo viso era ddolorato e le lacrime scorrevano copiose. Sapeva bene che niente poteva fermare Apollonius, ma doveva tentare.
"Non voglio che tu mi segua, sarebbe un pensiero ancor più malvagio nei confronti di Toma. Tu sai quanto ti ama e lo vuoi rinnegare così? Sei l'unico appiglio che è rimasto al Divino, per non cadere nella follia. Perciò te ne prego, Taiyou no Tsubasa... Risana quella rosa che ho trascurato e fatto avvizzire."
"E che cosa fari una volta che sarò tornato indietro?"
Lilybell abbassò lo sguardo. La decisione che risuonava chiara nel suo animo cozzava con il suo desiderio di rimanere accanto ai suoi affetti più grandi.
"Io sparirò. E tutto ciò che rappresento non sarà più cosa divina e pura. Rinuncio alla mia natura di angelo."
"NO!!!" Urlò Apollonius. Tutta Atlandia tremò, era stato capace di far vibrare anche l'Albero della Vita.
"Non te lo permetterò."
"E' troppo tardi." Lilybell spiegò le sue ali, più bianche ed effimere che mai.
Apollonius vide che a poco a poco le piume l'avvolgevano e il corpo di Lilybell diveniva sempre più debole.
"Lilybell... LILYBELL!!"
"Addio, mio amato... Spero di poterti reincontrare in un'altra vita..." L'angelo sorrise, era sicura di ciò che diceva.
"Lilybell! MIO FIORE!!"
"Apollonius..."

L'angelo chiuse gli occhi, sparendo in un vortice di piume.
La mano di Taiyou no Tsubasa non riuscì ad afferrare altro che le piume che svolazzavano inerti intorno a lui, per poi posarsi in terra pesantemente, ormai morte.
Lilybell era sparita.
"Perchè?" Si chiese.
Era accaduto tutto troppo in fretta. Perchè non aveva goduto più a lungo della sua presenza?
Si accasciò a terra, perso, sconfitto. Il suo fiore, il suo delicato fiore era, era...

-Spero di poterti reincontrare in un'altra vita-
Le sue ultime parole erano state pronunciate con sicurezza tale che Apollonius vi trovò il motivo per non disperarsi. Si alzò e mirò il suo sguardo al sole morente. Da quel momento cominciò ad attendere.
Fossero stati anche decenni e millenni, Apollonius avrebbe ateso la prossima vita di Lilybell.

OWARI


nda
Evviva! Finalmente è conclusa! XD
Per quante volte ho riscritto questa fic, mi sembra impossibile averla conclusa. L'amore per Toma e l'anime stesso mi hanno dato la forza!
Era il 14 febbraio quando lo vidi la prima volta su Mtv e dopo 6 anni, mi emoziona ancora v_v
Ja ne by Shunny!!