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Autore: Happy_Pumpkin    29/07/2009    3 recensioni
Gli esseri umani sono banali, eccetto quella donna scarlatta; per questo può vestire di rosso.
Almeno fino a che non arriverà lui, perfetto quanto diabolico.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Red Jealousy



Grell aveva tra le mani la sua personale falce; tutti gli shinigami uguali a lui ne avevano una, squisitamente personalizzata. Sapeva che da qualche parte c'era un piccolo quanto insignificante regolamento, al quale ciascun dio della morte doveva prestare la dovuta attenzione: era vietato, infatti, arrangiare la propria arma in maniera contraria a tali - secondo il proprio superbo parere - sciocche quanto futili regolette.

Una motosega. Dal torbido rumore del tuono, gorgogliante di piacere non appena veniva messa in funzione: capace di una perfetta sincronia con l'ultimo gemito dell'anima che, avida al pari di un bambino, non voleva strapparsi da quel giocattolo perfetto che era il corpo.

Il quasi Dio amava contemplare le immagini della vita che gli umani si lasciavano alle spalle: rimpianti, gioie, dolori... ma il dolce che lo sfiziava di più era quello della cattiveria. Zuccherosa come una torta ripiena di cremoso male, invitante quanto il più perfetto dei dessert in una tavola riccamente imbandita: era il piatto proibito che tutti, almeno una volta nella vita, avrebbero voluto gustare.
Con il tempo, però, aveva capito  che gli uomini, anche quelli che golosamente avevano divorato lo splendido eppure malvagio dolce, erano noiosamente uguali: scontati, banali, persino nei loro desideri più negativi. Erano incompleti, soffocati nel loro misero livello di inferiorità.

Poi aveva percepito lei, la Sua Signora in Rosso. Provava rancore; aveva inghiottito tanto odio nella vita e ogni giorno quelle donne la costringevano a divorarlo ancora, ancora, e ancora... com'era stato artisticamente poetico il suo omicidio. Intriso di piacere e di un gran senso di soddisfazione, almeno finché non si ripiombava nuovamente nella consapevolezza di essere morti dentro. La finzione di vivere era la cosa che più amava in quella donna scarlatta, tanto entusiasta nella sua recitazione quanto logorata dalla sua disperazione nella realtà.

*°*°*°*

"Non ucciderlo!" Implorava? Delirava, forse?

Perché all'improvviso lei era così scialba, così inadatta per quel rosso meraviglioso che l'aveva sempre resa divina?
Grell si era leccato lascivamente le labbra, gli occhi folli sgranati e il suo magnifico ghigno dipinto sulla bocca. Le puntò contro la propria motosega e piegò appena di lato la testa.

"Tu non meriti il colore che porti." constatò con un finto dispiacere, accompagnato da una infantile irritazione.

Ma fu quando le trapassò il cuore, martellante in petto - proprio come le decine di donne che erano state uccise prima di lei - che il sangue scarlatto si mischiò con i vestiti altrettanto scarlatti. Una perfetta fusione di quel colore intenso, passionale, in grado di assorbire la parte più vera dell'essere umano.
In quel delizioso momento di splendore Grell realizzò, per un breve istante di irrazionale osservazione, che Madam Red non era mai stata così bella: nei capelli, imbevuti di sangue e resi più lucidi alla Luna, nella vaporosa gonna nobilitata dalle macchie della sua stessa morte, nel seducente corpetto forato dalla falce che la aveva uccisa.
Le labbra si erano corrucciate un istante, simili a pretenziose ciliege perfette, per poi aprirsi appena in un moto di stupore, forse di dolore: un ultimo soffio d'aria e poi la caduta, talmente bella e fatale nell'affogare nel proprio sangue da sembrare il tuffo di spensierata adolescente tra le morbide coperte del letto.

Anche lei altrettanto banale, anche lei altrettanto umana nel desiderare la vita: non per sé stessa ma per chi amava. Come poteva l'amore sublimare la nauseante cattiveria?
Solo il Maggiordomo, quella notte, poteva vestire degnamente di rosso: nel suo altezzoso disgusto, nella sua demoniaca persecuzione dei propri obiettivi, in quel sorriso affettato quanto impagabilmente spietato.

"Indossa qualcosa di rosso; saresti perfetto, Sebastianuccio."

Proprio come il suo trucco curato, l'impeccabile vestito a misura del corpo parimenti impeccabile o le scarpe dai vezzosi tacchi. La sua bocca si distorse un un ghigno folle quando Sebastian - impassibile e un po' annoiato - si aggiustò pignolamente l'orlo di un guanto candido, replicando con gelida pacatezza:
"Finiscila, dici cose assolutamente rivoltanti."

Fingendosi addolorato Grell spalancò gli occhi crudeli, portandosi molto teatralmente una mano al petto: "Ma come? - dilatò leggermente le narici, sgranando maggiormente gli occhi - Lo sai che sei assolutamente delizioso quando fai il ritroso? Vorrà dire che scavare nel tuo petto con la mia motosega sarà ancora più adorabile."

Sebastian non disse nulla; si limitò ad assottigliare appena gli occhi, sollevando di poco le labbra per guardare con aria di sufficienza lo shinigami dal sorriso sadico.
Iniziarono dunque a scontrarsi: un demone e un dio in grado di danzare in cerca della morte, sotto la luna immortale che li assisteva coi propri pallidi raggi. Una presenza materna, rassicurante forse, che rendeva la notte uno specchio argentato scheggiato dalle ombre della città, mentre le macchie del sangue, scarlatte di passione, restituivano a chi cercava il proprio riflesso un velo di pudico rossore.



Come vorrei che non sorgesse mai l'alba, mio amabile diavolo di un maggiordomo. Ma, in fondo, non sarebbe sufficiente abbellire il cielo con mille altre lune o truccarlo grazie a un'impalpabile traccia di sangue sulle labbra fatte di stelle?
Mentre sogno perversamente di ucciderti, io rido. Sono sicuro che lo farai anche tu, Sebastianuccio, nonostante tu non possa rinnegare il tuo nome.
Comincia a sorridere, allora, perché con la morte reciderai quel contratto che ti lega a lui.

Sono terribilmente geloso, sai?



Sproloqui di una zucca

A sorpresa, senza nessun prevviso, posto d'istinto una fiction in questo fandom. Sarà che ho fatto un'overdose del manga, sarà che amo i personaggi di Sebastian e Grell... in ogni caso eccomi qui con queste righe.
Un esperimento, un gioco truce, una perversa mania del rosso sangue =ç=
Premetto che non ho guardato l'anime, eccetto la prima puntata, ho letto le scan del manga nelle quali il diminutivo affettuoso per Sabastian era Sebastianuccio. L'ho adorato <3
La scena di loro due dipinti ironicamente come Romeo e Giulietta mi ha fatto davvero lollare ^O^

Questa cosuccia la dedico a Megghy, al secolo Rota23, la mia hu chan. Tanti sono i motivi; forse lei li saprà, forse no. Siccome sono ritardataria e senza organizzazione ne approfitto, visto che poi la sua partenza per le vacanze sarà imminente.

Ringrazio anticipatamente coloro che recensiranno o anche solo leggerano questa shot
*inchino* (_ _) 
   
 
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