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Autore: queenjane    25/09/2019    2 recensioni
Olga Nicolaevna Romanova, figlia dello zar Nicola II, a teatro durante le celebrazioni del 1913, trecentesimo anniversario della presa del potere dei Romanov al trono di tutte le Russie, potenza e fragilità, sviluppi e pensieri, frammenti brevi, fino al 1914, con lo scoppio della Prima Guerra mondiale:.. " Non si trattava di scaramucce banali, tutti erano contro tutti, già parte della storia.
Il 31 luglio, a mezzanotte, l’ambasciatore tedesco, Pourtales, si recò dal ministro russo degli esteri,Sazonov, con un messaggio da Berlino: la Russia, doveva annullare entro 12 ore la mobilitazione delle truppe.
A mezzogiorno del primo agosto non era giunta alcuna risposta e il Kaiser ordinò alle sue truppe di andare sui confini.
Sempre quel primo agosto Pourtales si recò da Sazonov, chiedendo che la Russia annullasse la mobilitazione, lo chiese tre volte e la risposta fu sempre negativa, era tardi. “In tal caso, Signore, il mio Governo mi incarica di trasmettervi il seguente messaggio”la voce si inceppò, riprese “ Sua maestà l’imperatore, mio augusto sovrano, nel nome dell’impero, accetta la sfida e si considera in stato di guerra contro la Russia” Erano le 19.10. .." Prima della fine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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La Germania dichiarò guerra alla Russia il primo agosto, passata la metà del mese mio marito e altri soldati partirono per gli acquitrini della Prussia orientale. Sono volutamente sintetica, lo strazio  era appena iniziato, cerco di non ricordare..
Per soffrire meno.

Alessandra aveva organizzato un ospedale militare a Carskoe Selo, decidendo di frequentare con le due figlie maggiori un corso per infermiere.
A Tannenberg, in Prussia, i russi rimasero schiacciati tra i prussiani e le sabbie mobili,con perdite ingenti.
Fu allora che iniziò a dirsi che se il conflitto andava male era colpa della Nemka, la tedesca, la zarina.
Ci si aspettava una vittoria rapida e facile, l’esercito russo era immenso, uno schiacciasassi, peccato che mancassero addestramento, armi e munizioni..
…………….
 “Che bello, uno spaniel.”
“Già come lo chiamerai, Zarevic? Vedo che ti rimane simpatico” avevo parlato con sua madre, prima, certo che prendevano un cucciolo, davo allo zarevic una cosa che voleva e mi toglievo io, sua campionessa.

E gli lasciavo un ultimo segno, qualcuno con cui stare, un cane sarebbe stato meno solo di me
 

“Joy. O Achilles “ Stringendo il cucciolo che gli avevo regalato tra le braccia, osservandone il piccolo muso scuro, le buffe orecchie. Rapito. Contento, e sul momento non rilevava il mio viso scavato, che ero un corvo in lutto, abbracciò me e il cagnolino, almeno avrebbe avuto qualcuno che sarebbe stato sempre con lui, fedele, che non lo avrebbe lasciato, vedi sopra.



E tanto ero oltre la misura.
Volevo solo chiudere gli occhi e non svegliarmi mai più.
Almeno da morta non avrei patito in quel modo.
Moralmente, una diserzione, tu ci sei sempre stata, lasci così, specie Alessio.. bugiarda su tutto, tranne che era vero che mi voleva bene, il cagnolino era solo un palliativo.. ed uno scarico di coscienza,  tardiva.

“Meglio Joy.” Gioia in inglese, che ironia, che sarcasmo, ma lui doveva stare bene, senza sentire le mie bestemmie, i piani di congedo e fuga.
Era cresciuto, ancora, sarebbe diventato alto e ben fatto,mi abbracciò per la vita rovesciando il viso, premendolo poi contro il busto, annotando il mio vestito scuro, da lutto, alla fine, che Luois fosse morto non glielo avevo detto, e tanto… lui ascoltava tutto, sempre, anche se non pareva..mi si serrò addosso, stretto.
“Le mie storie le ricordi. “ una cosa che gli lasciavo, un dono d’amore, l’ultimo del mio cuore spezzato,  e tanto ero vuota e spenta, nulla meritavo.
“Certo. Sempre”

“Cat. Quando torni?” Un sussurro che finsi di non sentire.
Probabilmente mai più. Non tornerò mai più.

Gli diedi un bacio e mi congedai, approfittando di una scusa. “Cat..”

 


Sei qui..
Certo..
Io con te sono al sicuro..
Alessio, ti illudevi.. io non sapevo badare nemmeno a me stessa, che fole ti inventavi? E peggio ancora ci credevi. Al risveglio sarebbe stata dura, le illusioni cadute, saresti stato male Non volevo fare nulla, ti avevo detto addio. Ed era per sempre,  o ritenevo..
Younger now... than we were before
I am  with You
   
 
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