Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: sticky2012    29/09/2019    7 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 32
Dove non vorrei mai essere.
 
 
 
Cammino per il corridoio che mi sembra infinito. Sento freddo in tutto il corpo. Tutto questo è un incubo. Mi hanno consigliato tutti di non venirci qui ma non ho avuto dubbi. Dovevo venire. Per me. E anche per lui.
Finalmente intravedo qualcuno.
-Scusi- fermo una medimago che cammina frettolosamente –Dove posso trovare la camera dei Malfoy?-
-Lei chi è?- mi chiede. Riconosco il suo sguardo. Riconosce il mio volto, forse l’ha visto migliaia di volte sulla Gazzetta del Profeta, ma non riesce a collocarmi alle immagini che vedrà, più o meno, tutti i giorni.
-Un’amica!- resto vaga.
-La terza porta a sinistra!- la ringrazio – Cerchi di stargli vicino! Non saranno giorni facili!-.
Sento il gelo scorrermi nelle vene come mi succede ormai da giorni, da quella maledetta mattinata quando Harry mi ha fatto leggere la prima pagina del giornale.
Faccio un respiro profondo e mi avvicino alla porta. Il San Mungo non mi e’ mai sembrato così vuoto e freddo ma, in effetti, in questo piano non ci sono mai stata.
Ho sempre evitato accuratamente di scendere quaggiù … nell’obitorio.
E’ tutto così buio, non ci sono rumori e le poche persone che incontri tendono ad abbassare la testa per non incontrare lo sguardo di nessuno.
Non so cosa fare. Busso? Aspetto qui fuori che esca qualcuno?
Resto con la mano sospesa in aria e mi torna in mente la mattina che ho letto la notizia. Avevo capito dalla faccia di Harry che c’era qualche brutta di notizia in arrivo ma, mai, avrei immaginato questo.
La vita non smette di sorprendermi. Se penso al passato, alle cose brutte che ho detto, io …
Sento le lacrime bruciarmi gli occhi. Harry mi aveva avvertito che non sarebbe stato semplice.
Mi asciugo gli occhi con la manica della giacca e mi decido a non tergiversare.
Sto per bussare quando sento dei passi avvicinarsi.
-Ciao-. La sua voce mi risuona bassa e fredda come non mai.
Mi stringo nelle braccia e mi volto.
E’ da quel giorno al Ministero che non lo vedo più e, nonostante non sia più sciupato come quel giorno, non l’ho mai visto così pallido. Ha un paio di occhiali da sole che gli coprono gli occhi e, questo, non lascia presagire nulla di buono.
Ha un completo nero e una camicia coordinata perfettamente stirati. Potrebbe essere perfetto per un servizio fotografico se non fosse che, è vestito così perché siamo in un obitorio.
-Ciao!- rispondo con un filo di voce. Mi sembrano passati anni dall’ultima volta che l’ho visto.
Mi accorgo che non ho idea da dove iniziare.
-Non voglio disturbarti … se hai da fare, passo più tardi … - sto farneticando e me ne accorgo benissimo da sola.
Lui resta zitto ma si limita a togliersi gli occhiali da sole e infilarli dentro la tasca della giacca.
Quando rialza la testa mi accorgo che sotto gli occhi ha un paio di profonde occhiaia. Sembra che non dorma da settimane.
-Mi dispiace tanto … - provo a ricominciare – Mi dispiace veramente!-.
Lui mi guarda e annuisce silenziosamente.
-Posso fare qualcosa per te? Hai bisogno di qualcosa?- gli chiedo sottovoce.
-Hai letto i giornali vero?- si appoggia contro il muro.
-Sì!- chi non ha letto i giornali di ieri?
Da quel giorno al Ministero, dopo tutto il casino che era successo, mi ero ripromessa che non avrei letto più nessun titolo di  giornale; mi è bastato leggere quello che avevano scritto quando era saltata fuori la storia tra me e Malfoy.
Ieri, però, mi è stato impossibile non leggere. Quando Harry mi ha portato il Profeta, avevo già capito che era successo qualcosa di grave ma non avrei mai immaginato si trattasse di questo.
-Lo ha fatto per farmela pagare!- sussurra mentre fissa il pavimento.
-Non dire così!! Non darti colpe che … -.
-Lo ha lasciato scritto!!- m’interrompe e mi porge un biglietto.
-Ti ha lasciato un biglietto?- gli chiedo fissando la piccola pergamena che mi sta porgendo.
L’afferro e la srotolo.
 
Mi hai rovinato la vita.
E ora ti voglio lasciare l’unica cosa che ti distruggerà: il senso di colpa!
Ci porterai sulla coscienza per sempre.
 

Sono esterrefatta da quello che ho letto. Con quale lucidità ha potuto scrivere una cosa del genere prima di lanciarsi dalla finestra del suo appartamento.
I soccorsi sono arrivati troppo tardi e per il bambino non c’è stato nulla da fare. Il suo cuore ha smesso di battere al momento dell’impatto. I Medimago hanno provato a salvare Pansy ma, anche lei, è deceduta qualche ora dopo al San Mungo.
-Non so cosa dire … - rileggo la pergamena e non riesco a crederci che Pansy sia arrivata a tanto.
-Mancavano meno di dieci giorni al parto!- sussurra.
Mi avvicino lentamente e gli accarezzo la guancia. Quando è stata l’ultima volta che ha chiuso gli occhi o che ha riposato un paio di ore?
-Ma cos’è successo? Avete litigato?-.
-No!- scrolla la testa –Mi ero assicurato che non ci sarebbero state conseguenze per lei con la storia di Riley. C’era un accordo col Ministero! Saremmo stati liberi tutti. Le ho detto che le avrei comprato la casa che desiderava. Ero pronto a occuparmi del bambino. L’avevo accompagnata qui al San Mungo, all’ultima visita. Avevo preso una casa a Hogsmeade vicino a lei, per starle vicino. Avevo già montato la … -.
Gli s’incrina la voce e comincia a tossire. Si copre gli occhi e si strofina il viso.
-Quindi cosa è successo?-.
-Lei voleva che io la sposassi. Voleva il mio cognome. Non le bastava che il bambino fosse un Malfoy. Se ne stava facendo una malattia, non parlava di altro. Mi diceva che era tutto per lei … non … -.
Gli si rompe la voce –Draco … -.
-TU!! MALEDETTA!!- non faccio in tempo a girarmi che sento due mani dietro la schiena che mi spingono brutalmente. Presa di sorpresa, non riesco a tenere l’equilibrio e vado a sbattere contro il muro.
Sento un dolore accecante allo zigomo destro.
-Mamma!!!- sento Malfoy superarmi.
Mamma? Mi giro e la vedo! Narcissa Malfoy, sopra di me mentre cerca di liberarsi dalla presa di Draco. Mi guarda con gli occhi iniettati di sangue.
-MALEDETTA! Lasciami Draco! E’TUTTA COLPA TUA!! SEI TU CHE HAI MESSO STRANE IDEE IN TESTA A MIO FIGLIO! OSI ANCHE PRESENTARTI QUI! CI HAI ROVINATO TU E QUEL MALEDETTO POTTER!!-.
Mi rialzo a fatica e mi porto a distanza da lei che continua a sbracciarsi. Draco riesce a tenerla a fatica.
-COME TI PERMETTI DI VENIRE QUI! ESCI DALLE NOSTRE VITE!! HAI ROVINATO MIO FIGLIO! MIO NIPOTE! ERA MIO NIPOTE! MALEDETTI WEASLEY!-.
Sento un rivolo di sangue rigarmi la guancia ma non mi preoccupo neanche di asciugarlo. Sono assorta a vedere Draco che usa tutte le sue forze per bloccare sua madre!
-Mamma, calmati! Ti sentirai male!-.
Vedo due uomini, dal fondo del corridoio, correre verso la nostra direzione. Quando si avvicinano, dallo stemma cucito sulle giacche, capisco che sono due uomini del Ministero.
-Signora Malfoy ci segua senza opporre resistenza! Non era autorizzata ad avere contatti con l’esterno!!- urla uno dei due.
Entrambi la strappano via dalla presa di Draco e, incuranti delle sue proteste, la portano via.
-E’ COLPA TUA MALEDETTA!- la sento gridare ancora.
Mi sembra come di aver avuto un’allucinazione ma il sangue e il dolore al volto mi fanno capire che è successo veramente.
Vedo Draco con si copre il volto con le mani e, approfittando della sua distrazione, mi pulisco la guancia.
-Le hanno concesso un permesso per venire qui. Non le è permesso venire al funerale però. A dirla tutta, i genitori di Pansy non vogliono nemmeno me … ti chiedo scusa per mia madre! Nulla di tutto questo, è colpa tua!-.
-Non importa!! Davvero … è solo un brutto momento per tutti!- non sono venuta per creare problemi. Sapevo i rischi che correvo. Erano più che prevedibili.
-Mi dispiace davvero, Malfoy. Non avrei mai voluto tutto questo! Se ce l’avete con me e vuoi che me ne vada, io lo capirei comunque!-.
-Non è colpa tua!- dice freddo –Non l’hai spinta tu giù dalla finestra e nemmeno io! Forse avrei dovuto tenerla d’occhio di più!-.
-Come facevi a prevedere una cosa del genere?- chi mai poteva immaginare tutto questo.
-Mi ero abituato all’idea del bambino. Ero sicuro che lui, alla fine, mi avrebbe portato qualcosa di buono!-.
Lo vedo sincero e così vulnerabile che mi sembra un cucciolo appena abbandonato.
Lo prendo delicatamente per un braccio e lo faccio sedere vicino a me.
-Quel bambino avrebbe tirato fuori il meglio di te! Ma il buono che c’è in te, io lo vedo sempre!-.
Malfoy accenna un sorriso.
-Da quanto non dormi o non tocchi cibo?- gli chiedo.
-Da quando mi è arrivato il gufo di quello che aveva fatto la Park … Pansy. Sai che non riesco nemmeno a odiarla?-.
-Perché non ti riposi un paio d’ore? Il funerale è domani mattina! Vai a sdraiarti!-.
-NO! Non ho voglia di tornare ad Hogwarts e sentire tutto quel chiacchiericcio!- allunga le gambe e si strofina gli occhi.
-Conosco io un posto tranquillo dove puoi riposare tranquillamente!-.
Mi guarda dubbioso.
-Ti fidi di me?- gli allungo la mia mano.
Dopo un attimo di esitazione che sembra un tempo infinito, afferra la mia mano e, senza perdere tempo, ci smaterializziamo.
Quando arriviamo, a momenti, Malfoy cade a terra ma riesco ad afferrarlo giusto in tempo.
-Mi hai portato dalle Holidays Harpies? – mi chiede poco convinto della mia scelta.
-Le ragazze non ci sono! Sono in ritiro per due giorni e, questa, è anche casa mia!- apro la porta e gli faccio segno di entrare. L’argomento Margareth è meglio non toccarlo.
Non è cambiata molto dall’ultima volta in cui è stato qui. Quante cose hanno visto queste mura!
-C’è qualcosa di diverso!- commenta lui quando varca la porta del salotto.
-Abbiamo fatto un po’ di pulizia!- preferisco non scendere nei dettagli soprattutto non in questo momento.
-Fai come se fossi a casa tua! Se c’è qualcosa di cui hai bisogno, non devi fare altro che chiamare!-.
-Dove stai andando?- mi chiede mentre stavo uscendo dal salotto.
-Immagino che tu voglia stare un po’ da solo!-.
Mi ricordo bene cosa ho provato quando è morto mio fratello e, in quei momenti, volevo solo stare da sola senza essere costretta a parlare con nessuno.
-Potresti restare! Solo che non so bene cosa dire e … - lo vedo che è in visibile difficoltà.
-Non devi dire nulla! Possiamo restare qui … in silenzio. Che ne dici?- mi avvicino e gli sposto tutti i cuscini del divano centrale. Gli faccio segno di accomodarsi e lui non se lo fa ripetere due volte.
-Ok!- mi risponde mentre si toglie la giacca e si allunga sul divano.
-Ti preparo qualcosa da bere!- mi tolgo i tacchi neri che mi stavano massacrando i piedi.
-Non ho voglia di bere!- mi rincorre la voce di Malfoy.
-Lo So!- non è la prima volta che lo vedo snobbare il Whisky –Pensavo più a un the caldo o a un succo di zucca!-.
-Quello che vuoi … -.
Lo lascio da solo mentre vado in cucire a preparare il thè; prendo qualche biscotto dalla credenza e preparo un piccolo vassoio da portargli.
Mentre verso il the nelle tazze, mi cade l’occhio sull’anello di Harry ma lascio perdere i mille pensieri che mi stanno balenando in testa e vado verso il salotto.
Quando entro mi accorgo che Malfoy ha già chiuso gli occhi, poso il vassoio sulla libreria, prendo una coperta e lo copro.
Guardandolo meglio mi accorgo che ha il viso contratto come se stesse soffrendo nel sonno; gli accarezzo una guancia e lascio la stanza chiudendomi la porta dietro.
 
 
Sto per finire di sistemare la cucina quando sento dei passi raggiungermi.
-Eccoti!- mi pulisco le mani sul grembiule.
Malfoy è spettinato, senza giacca e con il colletto della camicia sbottonato ma ha l’aspetto di chi ha ancora molto riposo da recuperare.
-Quanto ho dormito?- mi chiede sedendosi su uno dei sgabelli della cucina.
-Nemmeno un paio d’ore!- mi tolgo il grembiule e mi rinfilo la giacca del tailleur che avevo tolto per muovermi meglio in cucina.
-Hai cucinato?- in effetti il profumo mi ha tradito.
-Ho fatto una torta di mele! Immagino tu non abbia molto appetito ma qualcosa devi buttare giù!!- tolgo il coperchio e scopro la mia meraviglia.
Ho ereditato ben poco da mia madre ma il talento per fare dolci quello è riuscito a trasmetterlo!
Il profumo è delizioso anche se, in effetti, fare questa torta era l’unico modo per distrarmi e smettere di pensare.
-Con la bacchetta siamo tutti bravi!- commenta cercando di essere sarcastico.
-Ehi! Noi Weasley non usiamo la magia in cucina!- afferro un coltello e taglio una fetta per me e una per lui.
-Tieni!- gli passo il piattino con la fetta più grossa.
Lui, controvoglia l’afferra, prende la forchetta e ne assaggia un primo pezzo.
-Buona!-si limita a dire. Vedo che già dopo il secondo pezzo, posa la forchetta e ricomincia a strofinarsi le tempie.
-Draco … - vado accanto a lui –C’è qualcosa che posso fare per te?-.
-Si!- risponde senza guardarmi –Vorrei che domani non venisse nessuno di voi!-.
All’improvviso, sento il bisogno di andare a sedermi anche io ma non voglio fargli vedere il mio turbamento.
-Come vuoi … io … - vorrei che non si preoccupasse su nient’altro che non sia lui.
-Hai visto mia madre prima?- si allaccia i polsini della camicia –Nessuno è più lucido!-.
-Non devi aggiungere altro. Nessuno vi disturberà domani!- lo incalzo.
Fingo di occuparmi delle ultime stoviglie sporche per non incontrare il suo sguardo; lo sento che mi sta fissando, forse aspettando una mia reazione.
-Sapevo che saresti venuta oggi!- mi sorprende la sua affermazione e questo mi da il coraggio per voltarmi.
-Sì?- gli chiedo.
-Nei momenti difficili, tu arrivi sempre!- la sua voce quasi si rompe.
Decido di essere sincera, almeno oggi.
-A dirla tutta, ero molto indecisa se venire oggi! Non ero così convinta che ti avrebbe fatto piacere e non volevo crearti problemi!-.
-Devo andare adesso!- dice all’improvviso –Devo fare ancora molte cose prima di domani. I genitori di Pansy non sono molto felice di avermi tra i piedi e questo rende tutto più difficile!-.
-Certo! Capisco!- vado in salotto per recuperargli la giacca e lo sento camminare dietro di me.
L’afferro e gliela porgo.
-Draco … per qualsiasi cosa tu abbia bisogno … io ci sono! Qualsiasi! -.
Mi regala un sorriso un po’ forzato.
-Ci potremmo solo … abbracciare?- leggo tutta la sua sofferenza nel suo viso e questo mi da un pugno dritto allo stomaco –So che … -.
Prima che lui possa aggiungere altro, senza nemmeno rifletterci, lo tiro verso di me e lo stringo tra le mie braccia, con tutta la forza che ho.
Mentre sento le sue braccia circondarmi, gli accarezzo la testa.
-Non sei solo Draco! Tu hai me! Sempre! Ok?- lo stringo ancora più forte.
-Non ti ho mai avuta! Come non avrò più quel bambino!- sussurra.
-Non è vero! Ci sono dei problemi ma io per te ci sarò per sempre! Qualunque cosa accada … -.
-Anche se tra otto giorni sarai la Signora Potter?-.
Non volevo parlare di questo. Non volevo nemmeno accennare all’argomento. Non è il momento.
-Un cognome non cambierà mai quello che sono!-.
Mi guarda con una strana espressione come se volesse aggiungere qualcosa ma, alla fine, mi da un fugace bacio alla fronte e, prima che io possa chiedergli quando lo rivedrò, si smaterializza davanti ai miei occhi.
Crollo sul divano e mi viene in mente che ho la prova dell’abito; guardo l’orologio che segna le sei passate.
Sono in ritardo di più di mezz’ora.
Margareth sarà su tutte le furie, è la volta buona che mi uccide.
C’è però una cosa che la farebbe infuriare ancora di più: sapere che non ho alcuna voglia di misurare quell’abito.
 
 
 
 
 
SONO TORNATA!!
No non è una minaccia!!
E’ passato molto tempo, lo so! Spero di ritrovarvi tutti! E se così non fosse, capirei comunque!
Ovviamente, per chi se lo chiedesse, questo non è il capitolo completo!!
Uscirà a breve tutto il seguito ma questo capitolo, più corto rispetto ai soliti, rappresenta uno snodo cruciale.
Vi consiglio anche, se avete voglia e tempo, di farvi una ripassatina di tutti i capitoli precedenti che, piano piano, sto correggendo da alcuni errorini.
Spero vi facciate sentire perché sono troppo curiosa di sapere cosa ne pensate!
Scusate l’assenza ma la vita quotidiana è molto impegnativa!!
A presto.
 
 
 
 

 
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: sticky2012