Anime & Manga > Digimon > Digimon Frontier
Segui la storia  |       
Autore: Botan    08/05/2005    3 recensioni
Uno strano sogno farà capolino nella vita di Kouji Minamoto, un tempo guerriero della luce. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Il destino dovrà compiersi nuovamente? I ragazzi si ritroveranno a riprendere una partita conclusa cinque anni fa in un mondo a loro caro. Ora tocca a te inserire una moneta. Che abbia inizio il gioco!
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takuya Kanbara | Coppie: Izumi Orimoto/Zoe, Junpei Shibayama/JP, Kouichi Kimura/Koichi, Kouji Minamoto/Koji, Tomoki Himi/Tommy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4

                                                                Capitolo 4

_________________________________________________

 

 

 

 

- Ottima scelta ragazzo mio…- disse l’anziana vedendolo giungere. Una volta vicini, lei proseguì-  Comprendere gli altri è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza… e tu lo sei.  

 

- Lascia perdere queste cose, piuttosto, cosa volevano dire le parole di prima?! - fece lui senza tante presentazioni.

 

Lei scrutò il ragazzo attentamente con i suoi occhi di un grigio intenso, poi tirò fuori dalla tasca un piccolo fazzolettino di pizzo ricamato, e lo annodò all’estremità.

 

- Non si scioglie un nodo tirando con forza. Una situazione difficile richiede dolcezza.- disse con tono calmo disfacendo l’annodatura pazientemente.

 

Kouji sbottò voltando le spalle.

- Perdo solo tempo con te, ti saluto - si apprestò ad allontanarsi, ma venne ancora una volta bloccato dalle parole della vecchia indovina.

 

- Nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla. Per vincere le paure, devi avere il coraggio di scrutare le profondità di te stesso.

 

Lui si voltò di scatto quasi sbigottito.

 

- Tu sai qualcosa che a me sfugge non è così?- chiese increspando le palpebre- Allora ti chiedo…si insomma…ti chiedo “gentilmente” di dirmelo- fece il ragazzo faticando un po’. Non era sua chiara abitudine trattare le persone con una certa… cordialità! 

 

- Le risposte che cerchi non sono in grado di fornirtele io, dovrai provvedere tu a farlo.- rispose lei pacatamente. 

 

- Mi dispiace deluderti ,ma ho già provato con pessimi risultati. La risposta non esiste, o perlomeno non posso trovarla…

 

- “Non puoi”…e diverso da “non vuoi”, ti sembra?- l’anziana donna si riavviò lo scialle scuro sulle spalle, dando un leggero colpetto di tosse.

 

Un brivido attraversò la schiena del ragazzo.

 

Gli occhi grigi della signora continuarono a guardarlo, dopodichè sorrise.    

- Se qualcosa affatica il nostro passo, la via d’uscita c’è sempre. Nulla è eterno, è questione di tempo.- concluse abbassando le palpebre.

 

- Che intendi dire? Qual è la via d’uscita di cui parli?!Kouji cercò di esprimersi ma improvvisamente, un bimbo, calciando il pallone lo indirizzò involontariamente dritto verso la sua schiena. Voltandosi di colpo avvistò la palla, chinò il corpo in avanti afferrandola. Poi con un calcio la ritirò al piccolo che agitò la mano per ringraziarlo.

Dopodichè, fece un mezzo giro volgendosi indietro in direzione della vecchia indovina, ma con enorme stupore notò la panchina completamente vuota.

Fece saettare lo sguardo lungo il parco, ma della donna nessuna traccia. O meglio…una la trovò.

Adagiato sulla panca di ferro colorato, spiccava il fazzolettino bianco, di pizzo, usato poco prima dall’anziana.

 Lo raccolse guardandolo pochi istanti, poi lo infilò in tasca.

 

 

Se qualcosa affatica il nostro passo, la via d’uscita c’è sempre. Nulla è eterno, è questione di tempo”

 

Quella frase rintronò nella mente di Kouji, disteso sul letto.

Per quanto si sforzasse, non riuscì a chiudere occhio.

E’ questione di tempo…di tempo…di tempo…

La stessa parola fecero eco per poi dissolversi con lo scrollo del capo.

Si rigirò tra le mani il pezzo di stoffa quadrata, torcendolo con le dita. Poi, lo appoggiò sul comodino spegnendo la luce dell’abat-jour e chiuse le palpebre.

 

 

 

- Dammi la mano…

 

- Non vedo perché dovrei…

 

- Per non finire nel vuoto…

 

- Altrimenti che succederebbe…?

 

- Saresti inghiottito dalle tenebre…

 

- Finché la luce sarà con me, non avrò paura.

 

- Finché l’oscurità sarà con te, non potrai sottrarti al suo volere. La tua anima sarà schiacciata in una morsa, la tua mente persa nell’abisso senza vita.

 

- Ma tu chi sei?!  CHE ACCIDENTI VUOI DA ME!!!???

 

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIN

 

 

La sveglia grigia metallizzata risuonò fortemente nella camera.

Kouji sbalzò di colpo flettendo il torace in avanti.

Ansimava affannosamente stringendo le lenzuola con forza.

Ancora una volta quel sogno…ancora una volta nessuna risposta ma…qualcosa di diverso, nelle parole della figura annerita, apparve dissonante.

 

 

- Finché l’oscurità sarà con te, non potrai sottrarti al suo volere. La tua anima sarà schiacciata in una morsa, la tua mente persa nell’abisso senza vita.

 

- Ha detto così?- chiese Kouichi ascoltando attentamente le parole appena dette dal fratello.

 

Lui annuì.

 

- Allora è probabile che l’oscurità c’entri qualcosa…

 

Kouji annuì nuovamente. Alzandosi dal muretto di cemento posto nel giardino scolastico si voltò in direzione del fratello.

- E’ giunto il momento di avvertire gli altri.- disse in tono deciso.

I due si scambiarono un’occhiata d’intesa, poi Kouichi approvò con il capo.

 

- L’oscurità ti spaventa così tanto?- chiese il fratello.

 

Kouji non rispose.

 

La pausa pranzo volse al termine, ed entrambi rientrarono in classe.

 

 

 

- Takuya mi dai una mano?- disse la signora Kanbara chiamando il figlio.

Erano le cinque del pomeriggio, e il ragazzo sollevandosi dal divano si diresse in cucina.

 

- Cosa c’è mamma?- chiese entrando.

 

- Ho finito il latte potresti scendere a comprarne una bottiglia? – chiese la donna scuotendo il bottiglione vuoto.

 

- D’accordo…ma che stai facendo?- si avvicinò dando una sbirciatina. Il tavolo da cucina appariva invaso da recipienti di varie misure. Un contenitore grande di vetro era pieno di panna montata, un altro racchiudeva scagliette di cioccolato bianco. Takuya infilò una mano assaggiandone una, ma la madre prontamente, con la cucchiaia di legno, gli tirò una bacchettata sulle dita.- Ahi! Che dolore! Volevo solo provare!

 

- Lo farai domani! Adesso non si tocca niente!

 

- Ma si può sapere che stai preparando? La cucina sembra un campo di battaglia…-asserì lui guardandosi attorno.

 

- Hai già dimenticato che domani è il compleanno di Shinya? Visto che si trova dal suo amico, ne approfitto per preparare la torta, ma ho finito il latte e senza non posso fare la crema…coraggio và prima che torni!- la madre lo esortò ad uscire, mentre infornava una grossa teglia di biscotti.

 

Lui sbuffando, infilò le scarpe poste sul lato sinistro dell’entrata, e andò via.

Una volta fatto “l’importante” acquisto, si diresse verso casa ma, qualcosa lo fece sobbalzare.

 

- Di-Digimon?! – disse con occhi spalancati lasciando cadere la bottiglia del latte in terra. Poi scosse fortemente la testa e si chinò a raccoglierla- Ma che dico…ho le traveggole…mi sarò sbagliato…come fa un Digi

 

- Ebbene abiti qui Takuya Kanbara!? Se non sbaglio questo è il tuo nome…ho indovinato?

 

Takuya si girò di scatto trovandosi faccia a faccia con la persona che meno avrebbe desiderato di incontrare.

 

- Il ragazzo grattacielo?!- balbettò lui con voce tremante- Che che ci fai qui?!

 

- Mi chiamo Ivan…ma l’atra volta non ci siamo presentati a dovere…

 

- E nemmeno ci tengo a farlo…! Ma non hai risposto alla mia domanda…che ci fai qui e come sai il mio nome? Che sei un indovino?

 

Beh…può darsi… comunque mi trovavo da queste parti e …ho intravisto la tua faccia da lontano…è inutile non notarla…!

 

- Il pugno dell’altra volta non ti è bastato? Se ne vuoi un altro non fare complimenti, oggi mi sento generoso amico mio! Posso considerarti tale no?!- ribadì Takuya in tono derisorio.  

 

- Spiacente nanetto, ma per te non c’è posto nel mio mondo. Sono troppo superiore per la tua portata e…statura! Al contrario invece della tua amichetta bionda…per lei faccio un’eccezione…anche se non capisco come mai una ragazza come lei stia insieme a un branco di deficienti…!

 

Takuya avanzò fulmineamente verso il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, sferrò un pugno, ma lui prontamente lo parò.

 

- Sei lento…- gli dichiarò il ragazzo russo. Accostò la bocca accanto l’orecchio comprimendo le dita del giovane guerriero - Ascoltami bene piccoletto, se tenterai di mettermi i bastoni tra le ruote, beh… come prima cosa non vedrai più la tua biondina e poi…e poi lo scoprirai a breve…ma per quello, oramai è solo questione di tempo.

 

Takuya sbarrò gli occhi, mentre la gelida mano del ragazzo mollò la presa, lasciandogli il braccio.

 

- Ci vediamo tappo!- voltando le spalle, andò via.

 

Prima che potesse accorgersene, le mani di Takuya si strinsero a pugno. Un brivido freddo percorse la sua schiena.

Cosa volesse dire il russo? Non seppe dare risposta, e dando uno sguardo all’orologio da polso, corse verso casa.

 

 

DRIIIIIIIIIIN

 

 

- Casa Kanbara chi parla? Ah Kouji ciao! Takuya? In questo momento non è in casa, ma dovrebbe rientrare a momenti…a no aspetta sta rincasando proprio adesso! Te lo passo!- la signora Yuriko distaccò di poco la cornetta all’orecchio chiamando il figlio- Takuya a telefono! E’ Kouji!

 

Il ragazzo consegnò la bottiglia alla madre, afferrando l’apparecchio.

 

- Pronto Kouji? Sono Takuya!- disse lui con voce affannata dovuta alla corsa. 

 

- Hai partecipato a una maratona per caso? - rispose Kouji dall’altro capo sentendo il fiatone dell’amico.

 

- Beh, più o meno…ma piuttosto volevi dirmi qualcosa? Sono tre giorni che non ci sentiamo. 

 

- Lo so ma ci sono stati…un po’ di problemi…- disse Kouji con voce seria.

 

- Che intendi dire per “problemi”?

 

- Lo saprai molto presto. Ho chiamato anche gli altri, ci vediamo alle sette a casa di Junpei d’accordo?

 

Takuya rimase un attimo interdetto, poi annuì.

 

- Contaci! Vado a prepararmi e arrivo subito!  

 

Riagganciò prontamente la cornetta filando in camera.

Tolse i gli abiti aprendo l’armadio. Si infilò dei vestiti nuovi dopodichè riscese le scale a gran velocità.  

 

Sua madre intanto, andò in cucina, svitò il tappo del boccione di latte cercando di versare il contenuto in un recipiente, ma invano. Infatti il liquido appariva più denso del solito, quasi fosse congelato.

 

- Lo avranno messo in cella per errore…- disse scuotendo la bottiglia- Takuya esci di già?- domandò poi scorgendo il figlio allacciarsi le scarpe.

 

- Vado a casa di Junpei, ci saranno anche Kouji e gli altri. Tornerò presto a dopo.- sbatté la porta scendendo le scale.

Si affrettò a correre in direzione del centro di Shibuya, dove abitava l’amico.

Durante il tragitto non poté fare a meno di pensare alle parole di quello strano ragazzo.

Scosse il capo, voltando l’angolo.

L’enorme palazzo, situato nei pressi del centro commerciale, spiccava tra tutti per il suo colore azzurro oceano e le serrande verdi.

In casa Shibayama squillò la porta.

Junpei si diresse ad aprirla.

 

- Kouji Kouichi! Prego entrate!- esclamò il ragazzo facendoli accomodare.

 

- Sei sicuro che non disturbiamo? E’ la prima volta che organizziamo una riunione di gruppo a casa tua. – chiese Kouichi guardandosi attorno un po’ intimorito.

 

- Ma figurati! E poi i miei sono sempre fuori per lavoro, quindi entra pure!- Junpei gli tirò una pacca sulla spalla facendolo quasi cascare.

 

- A quanto pare siamo i primi…- fece Kouji notando l’assenza degli altri.

Ma proprio in quel momento la porta suonò nuovamente.

 

- Ecco che arrivano gli altri!- Junpei andò ad aprire ritrovandosi il giovane Tomoki a un metro di distanza.  

 

- Ciao Junpei-san! Che bello rivederti!- disse il ragazzino sorridendo.

 

- Ehilà Tomoki-chan!  Ma si può sapere che fine hai fatto? E’ un bel po’ che non ti si vede!- fece accomodare anche lui richiudendo la porta…o meglio…richiudendo la porta, ma in faccia a Takuya che correndo per la rampa di scale cercò di entrare anticipando l’amico ma.....

 

- Aucc!- mugolò lui portando le mani sul volto dolorante.

Poco dopo il campanello strimpellò insistentemente.

 

- Arrivo arrivo! Uff…- sbuffò Junpei accingendosi ad aprire.- Ah Takuya! E’ modo di suonare questo?? Non sono sordo…ma che hai fatto alla faccia?- interpellò l’amico notando il viso arrossato.

 

- Lasciamo stare è meglio…!- sbottò lui entrando in casa.

 

- Takuya-oniichan!- esclamò Tomoki in tono squillante.

 

- In ritardo come sempre eh?- annotò Kouichi  che poi aggiunse- Piacere di rivederti!

 

- Tomoki! Kouichi! Ben ritrovati!- li salutò con una pacca sulla spalla, poi si guardò attorno- Ci siamo tutti?

 

- No, manca Izumi.- disse inserendosi una quarta voce.

 

- Kouji! Give me five!- esclamò Takuya vedendo l’amico sbucare da una porta.

 

I due batterono il cinque salutandosi fraternamente.

 

- Da quando in qua conosci l’inglese?- gli domandò il ragazzo perplesso.        

 

- Da quando prendo lezioni private da Izumi…è peggio del mio insegnante…brrr - rabbrividì lui, burlescamente.- Se non sbaglio hai detto che manca solo lei? E’ strano…generalmente è puntuale…

 

- Avrà avuto un contrattempo, sai le donne come sono fatte…!

Tomoki aveva ragione pensò Takuya, mentre tutti nel frattempo si avviarono nella camera di Junpei.

  

- Intanto che aspettiamo che ne diresti di cominciare?- propose Tomoki al ragazzo col codino.

 

Kouji cercò approvazione nello sguardo del fratello, che annuì.  

 

- Ok…mettetevi comodi…

 

Junpei si sedette sulla sedia accanto alla scrivania, Kouichi si accomodò sul letto, Takuya e Tomoki si sedettero sul parquet della stanza, mentre Kouji si adagiò sul davanzale della finestra.

 

- Per fare una riunione di gruppo così all’improvviso deve essere grave…non e che…ti sei fidanzato?! Questo sì che sarebbe grave ihih!- Junpei sghignazzò portandosi la mano davanti la bocca, ma gli altri non lo seguirono. Oltre a non aver perso la cotta per Izumi, nemmeno il senso dell’umorismo piuttosto spiccato lo aveva abbandonato dai tempi di Digiworld.

Kouji lo guardò senza scomporsi poi incominciò.

 

- Prima di azzardare una simile ipotesi, io e Kouichi abbiamo parlato a lungo di questo…ecco perché non mi hai più sentito Takuya…- disse rivolgendogli lo sguardo.

 

- Si tratta di una cosa seria non è vero?- Takuya fece altrettanto, fissando il ragazzo.

 

Kouji annuì. Poi riprese.

 

- Non voglio allarmare né tanto meno sollevare inutili polveroni ma… a questo punto è meglio che sappiate

 

CRAAASHHH!!!!!

 

Improvvisamente qualcosa di molto pesante fiondò nella camera rompendo la vetrata della finestra.

Kouji la evitò prontamente scattando nella zona laterale.

  

- COSA E’ STATO?!!- urlò Takuya balzando in piedi.

 

- E ora chi lo sente mio padre?!- Junpei rimase a bocca aperta guardando l’enorme buco al centro della lastra.

 

- Fate attenzioni ragazzi potresti tagliarvi!- Kouichi fece notare che gran parte del pavimento era cosparso di piccoli frammenti  vetrati , i cinque cercarono di non muoversi rimanendo disorientati. Tomoki cercò di restare fermo ma perse l’equilibrio,   Takuya lo afferrò immediatamente per un braccio evitando che cadesse.

 

- Aaah Grazie Takuya!- sospirò il ragazzino spalancando gli occhi e osservando i vetri a poca distanza dal suo naso. Poi il ragazzo lo tirò su.      

Sul pavimento rivestito di legno spiccava un oggetto di metallo a più punte. Il primo a notarlo fu Kouichi che lo segnalò agli altri.

 

- Guardate! Una stelletta ninja!- disse il giovane indicandola con il dito.

 

Tutti voltarono il capo istantaneamente, Kouji, reclinatosi in avanti cercò di estrarla dal pavimento, e ci riuscì.

A una delle tre punte vi era infilato un foglio di carta piegato a più parti.

Il ragazzo staccandolo cominciò ad aprirlo, e dall’interno, alcuni ciuffi biondi discesero posandosi al suolo. 

 

- Cosa sono quelli?!- esclamò Junpei osservandoli cadere.

 

Takuya li squadrò con attenzione, uno strano presentimento gli sfiorò la mente poi spostò rapidamente gli occhi sul foglio di carta.

 

- Kouji che c'è scritto? Leggi!- lo esortò lui.

 

Il ragazzo fece saettare lo sguardo sul foglio, lesse quelle poche righe con attenzione, poi abbassando la lettera, guardò i compagni con occhi aperti. 

 

- Che dice?!- chiese prontamente Takuya.

Il ragazzo lo fissò ammutolito. Poi con tono di voce estremamente basso, ma percettibile, gli rispose:

 

- ...Izumi…è stata rapita!

 

- Co-cosa?!?- Takuya sobbalzò di colpo. Gli altri lo seguirono all’istante. Staccò la lettera dalle mani dell'amico e cominciò a leggere.

Rimase atterrito.

Le dita strinsero il pezzo di carta quasi rompendolo, poi si inclinò a terra raccogliendo alcune ciocche di capelli. Erano di un biondino molto simile a quello della ragazza, e lui oramai conosceva benissimo quel colore.

   

- E se fossero delle semplici fibre sintetiche?- fece Kouji raccogliendone alcuni anche lui.

 

- No...sono i suoi!- asserì Takuya più che convinto. I capelli erano troppo morbidi per essere finti, erano proprio quelli di Izumi!

 

- Ma chi è stato? Chi può averlo fatto?- Junpei era confuso, dimenticò completamente la vetrata rotta, adesso la cosa più importante era la sua amica.

 

- Non abbiamo nessun indizio? Non so, qualche particolare che ci è sfuggito...- Tomoki incominciò a guardarsi in giro nella speranza di trovare qualcosa di utile. Tutti gli altri fecero lo stesso. Kouichi scostò i vetri con la scarpa in un angolino della stanza per evitare tagli, Takuya si affacciò alla finestra, ma oramai era già troppo tardi per vedere il colpevole.  

Kouji osservò la stella di metallo, sul lato di una punta appariva una piccola incisione in rilievo. Avvicinò l'oggetto agli occhi, sgranandoli all’istante.

 

- Lu-Lucemon?!

 

 

_________________________________________________

 

 

 

 

 

Nota: Per alcune frasi pronunciate dall’anziana indovina, ho utilizzato piccole perle di saggezza contenute nei “Tao” e in alcuni celebri concetti scritti da grandi persone.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Frontier / Vai alla pagina dell'autore: Botan