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Autore: Iuccy_97    05/10/2019    1 recensioni
Conosceva la parola bosco, ma era dovuta arrivare su Takodana per comprenderla davvero. Allo stesso modo, sapeva cosa fosse la fiducia, ma solo in quel momento riuscì a sperimentarla davvero.
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Rey non è abituata a vivere in mezzo ad altre persone. Ora che è nella resistenza, scoprirà che ci sono molte cose che deve ancora imparare.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rey
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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In piedi, accanto alla rampa del Falcon, Rey si rese improvvisamente conto di quanto fosse stata sola tutta la sua vita su Jakku. Aveva imparato a sopravvivere, certo, ad essere indipendente, a parlare molte lingue. Ma, per quante parole sapesse, ad alcune non sapeva davvero attribuire un significato. Conosceva la parola bosco, ma era dovuta arrivare su Takodana per comprenderla davvero. Allo stesso modo, sapeva cosa fosse la fiducia, ma solo in quel momento riuscì a sperimentarla davvero.
Leia le stava davanti, sorridente, appoggiata a quel bastone che la faceva sembrare così vecchia e insieme così autorevole. Leia si fidava di lei, come nessuno aveva mai fatto prima. Le stava dando una missione: se fosse riuscita a convincere dei pianeti ad unirsi alla loro causa, la resistenza si sarebbe rafforzata. Era un compito importante e Leia lo affidava proprio a lei, perché sapeva di potersi fidare.
Su Jakku probabilmente la fiducia non esisteva. Tutti i mercanti di rottami vivevano da soli: non c'era una comunità, nessuno era interessato a rapporti più stretti di quelli commerciali o di schiavitù. Aveva imparato a non fare mai credito a nessuno, nulla le sarebbe ritornato.
Ma ora Leia la stupiva: stava scommettendo tutto su una ragazza che aveva conosciuto solo poche settimane prima. Senza alcuna garanzia del suo ritorno. Senza la certezza del successo della missione.
Rey alzò gli occhi per studiare il Millennium Falcon. Stimò che, con la valuta del momento, se ne avesse venduto i pezzi avrebbe ricavato abbastanza da avere cibo per tutti gli anni a venire. Forse, se fosse riuscita a venderlo intero, si sarebbe potuta permettere anche una dignitosa abitazione. Ecco, quelli erano i pensieri della ragazzina di Jakku. Ma ora c'era qualcosa di più in gioco: la fiducia.
-Torniamo presto.- disse, sorridendo.
Chewbecca emise un verso di saluto.
-Buon viaggio. E che la forza sia con voi.- li benedisse Leia, per poi fare qualche passo indietro per allontanarsi dal motore in accensione.
Rey corse alla postazione di guida e preparò la nave al salto nell'iperspazio, mentre il peloso copilota completava le operazioni di decollo.
Quando attorno a loro videro solamente il tempo e lo spazio piegarsi per il viaggio a velocità luce, la ragazza si abbandonò contro lo schienale del seggiolino e chiuse gli occhi.
Aveva ancora così tanto da imparare. A partire dalla piacevole sensazione che ancora le occupava la pancia.
 
 
 
 
Angolo autrice (più lungo del capitolo):
Ciao a tutti! Eccomi tornata su questo fandom che tanto mi spaventa!
Se siete nuovi alle mie fic, ecco una cosa che dovrete imparare se continuerete a leggere: io SOVRANALIZZO e ESASPERO OGNI BUCO DELLA TRAMA fino all'inverosimile. Non pubblico molte fic, grazie al cielo, e forse non riuscirei a scrivere al passo con cui mi immagino ciò che succede. Quindi, ecco a voi come ho analizzato ogni angolo della psiche di Rey.
Partendo dal fatto che non sono una psicologa, e non l'ho mai studiata, quindi sentitevi liberi di contraddirmi o puntualizzare, non vedo l'ora! Le mie competenze si basano su un corso di sociologia all'università e un po' di didattica e pedagogia che ho affrontato in qualche lezione di preparazione per diventare educatrice, ma sono un'accanita ricercatrice e per questa fic mi sono studiata un po' di cose. Se volete, questa parte di divagazione saltatela e andate direttamente al prossimo paragrafo.
INIZIO DEL DELIRIO DELLA DIVAGAZIONE
Allora, secondo la psicologia moderna, l'uomo nasce con otto emozioni primarie, che tutti i bambini, di ogni cultura e in qualunque contesto sociale, provano e riconoscono. Queste sono: rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, disprezzo, disgusto e accettazione. Tutte le altre, e di conseguenza le varie sfumature di sentimento, si sviluppano durante la crescita e dipendono dalla famiglia e dall'ambiente circostante. Dato che Rey cresce praticamente sola, il pensiero che regge questa raccolta è: ora che è nella resistenza, è in grado di relazionarsi con gli altri? L'isolamento avrà interferito con la sua intelligenza emotiva, cioè la sua capacità di gestire e comprendere le emozioni sue e degli altri? Molte emozioni crescono infatti per imitazione dei genitori (pensate al/alla fidanzatino/a dell'asilo, una semplice copia dell'amore genitoriale dopo aver superato il complesso di Edipo) o per immersione nella società (come il senso di colpa o l'amore per la patria). Rey non ha avuto nessuna di queste: né delle figure genitoriali presenti, né una comunità da cui prendere il senso etico.
Esempio numero uno. Se osserviamo le sue reazioni per quanto riguarda i genitori, sono a mio avviso molto immature: mi sembra infatti che non accetti che i suoi fossero semplici mercante di rottami, ma ha una visione ancora infantile di loro. Si presenta a Luke come "Rey dal nulla", ma questa descrizione non può calzare per i suoi. C'è quindi una mancanza nell'accettare la verità dei fatti, per quanto la situazione da orfana o similtale possa essere difficile da gestire.
Secondo esempio. La nostra giovane Jedi non prova una grande varietà di emozioni durante i film: ci sono scatti di rabbia, forti tristezze e momenti di gioia, certo, ma dove sono le emozioni complesse? Perché non è delusa dal comportamento di Kylo dopo la morte di Snoke? Perché non prova un senso di abbandono dopo la morte di Han e il primo rifiuto di Luke? Boh.
FINE DEL DELIRIO
 
Ok, questa mia serie vuole andare a scavare in quelle che sono i primi, goffi tentativi di Rey di provare queste nuove, complesse, emozioni. Da qui è stato il lento declino verso l'analisi di tutti gli altri personaggi, ma non temete, ho cercato di controllarmi. Abbinerò ogni membro della resistenza ad un emozione/sentimento particolare, in base anche al proprio passato e al messaggio che può passare alla nostra giovane Rey.
Leia è la fiducia. Perché ne ripone un sacco in tutti. Riesce a sentire chiunque accolto e parte del gruppo, affidando ad ognuno il ruolo che meglio potrebbe rivestire all'interno della ribellione. Ma penso che questo sia abbastanza chiaro. 
Rey valuta quanto possa costare il Falcon non perché è crudele, ma perché è ormai parte di sè. Ha fatto quello per almeno vent'anni della sua vita, non può semplcemente cancellare il suo passato. Sa che è sbagliato (perché un minimo di etica ce l'ha), ma il suo istinto la porta a farci un pensierino. Come ne "Il risveglio della forza", in cui per un breve attimo valuta la possibilità di vendere BB-8.

L'ordine dei capitoli è assolutamente casuale e l'ambientazione è un tempo indefinito. Dato che il capitolo IX è posto un anno dopo Crait, immagino però che Rey abbia avuto tutto il tempo di conoscere quella decina di persone che sono la resistenza, lo squadrone nero e che si siano mossi per trovare nuovi uomini e pianeti a sostegno della loro causa. Spero che tutto ciò non entri in conflitto con "L'ascesa degli Skywalker".
Grazie per essere arrivati fino a qui.
Saluti!!:)
   
 
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