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Autore: Mihawk_Akai    07/10/2019    1 recensioni
Chi è la madre di Luffy?
Una domanda che si pongono tutti e che, inevitabilmente, sono finita per pormi anche io.
Vi presento Gol D. Jolie e la sua storia: la storia della sua famiglia, la storia di come ha scoperto il mondo, la storia di come si è innamorata...
Perciò, mettetevi comodi. E godetevela.
~~~~~
Spero vivamente di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul Mihawk, Gold D. Roger, Monkey D. Dragon, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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HEART’S STORM

Capitolo 7

 

Per la prima volta in vita sua non si curava del fatto che i suoi potessero spaventarsi per la sua prolungata assenza. 

Che si preoccupino, pensò, e si pentano di quello che hanno detto e pensato.

Vagò per un po’, fino a quando non sentì il rumore delle onde in lontananza.

Senza nemmeno accorgersene, girò i tacchi e lasciò che le sue gambe la conducessero verso quella radura sicura che non aveva dimenticato.

Cielo, come sperava di trovarlo lì! 

E mentre correva un solo pensiero rimaneva fisso nella sua mente.

Dragon.

Corse a perdifiato fino all’ingresso della radura, per poi entrare piano.

Voleva raggiungere la spiaggia ma, quando passò di fianco al secondo ingresso, la curiosità la pervase e le fu impossibile dirigere i piedi da qualche altra parte.

Percorse lo stretto corridoio di soppiatto, quasi temesse di fosse una qualche sorta di mostro.

Rimase nascosta all’uscita e analizzò lo spazio: era molto più piccola dell’altra grotta e non aveva sbocchi sul mare. Era solo un piccolo prato fiorito circolare.

Quello che vide al centro di essa rischiò di farla scappare: una figura umanoide stava di spalle con due enormi ali squamose che spuntavano dalla schiena e con una lunga coda appuntita.

Le ali avvolgevano l’intera figura impedendole di vederne il volto, ma non solo: sembrava quasi che proteggesse qualcosa...

All’inizio la figura le aveva fatto paura ma, più la guardava, più le sembrava magnifica: fece un passo avanti per guardarla meglio e...

Stumfh! 

Presa com’era a fissare quelle ali non si era accorta di un grosso ramo per terra ed era inciampata, finendo per rotolare a terra.

La figura si girò di scatto, accorgendosi della sua presenza e...

- Jolie?! -

Jolie guardò esterrefatta il ragazzo di fronte a lei: tutto si aspettava ma non vedere il suo amico con ali e corna! 

- Dragon! Che cavolo...? -

Dragon rimase distante, sospeso in aria a pochi centimetri dal suolo, aspettandosi che Jolie scappasse spaventata da un momento all’altro.

E invece la ragazza sorrise: - Sapevo che eri un drago! -

Ora si che Dragon era sorpreso: aveva pensato che lei fosse come tutti gli altri, troppo spaventati dal suo potere per rivolgergli la parola una volta scoperto. Non sapeva perché ma era felice di essersi sbagliato.

Atterrò di fianco a lei, tendendole una mano per aiutarla ad alzarsi. Il tutto accompagnato dal primo sorriso sincero rivolto a lei da quando si erano conosciuti.

Jolie non poté fare a meno di arrossire: era bellissimo quando sorrideva...

- Cosa era? - chiese Jolie, alludendo a come lo aveva visto prima. 

- Quella? Era la mia forma ibrida. -

- Forma ibrida? -

- Metà drago e metà umano. -

Gli sfuggì una risatina quando vide che la ragazza con le stelle negli occhi.

- Come presumo tu abbia intuito, ho mangiato un Frutto del Diavolo. - si fermò aspettandosi che lei gli chiedesse cosa fossero ma lei non lo fece, così proseguì - Lo Zoan mitologico Ryū Ryū no Mi, modello drago delle tempeste. -

- Controlli le tempeste? -

Dragon annuì.

- Che bella coincidenza! -

Il ragazzo la guardò senza capire. Jolie ridacchiò prima di allontanarsi di qualche passo da lui.

Disegnò con il piede un cerchio per terra, tutto attorno a lei. Poi allargò le braccia e le alzò verso il soffitto della grotta.

Attorno a Jolie, all’interno del cerchio cominciò a cadere la pioggia. Ma proprio solo la pioggia, niente nuvole o altro, solo l’acqua che compariva dal nulla e cadeva all’interno del cerchio.

Dragon ghignò: - Interessante... Il Frutto del Diavolo della pioggia, presumo. -

Jolie annuì, disattivando il suo potere: - Ame Ame no Mi, un Paramisha che genera la pioggia. -

- E come ha fatto una ragazzina di 15 anni, che non ha mai lasciato la sua isola prima d’ora a ottenere un Frutto del Diavolo? - 

- Potrei chiederti la stessa cosa! -

- Ho viaggiato più di quanto credi. - ribatté Dragon. 

Jolie fece un’espressione sorpresa: - Ehh? E l’hai trovato per caso in uno dei viaggi? -

- Non proprio. Cercavo un Frutto per conto di un amico di mio padre (che ne aveva bisogno per non so che cosa) ma lui ha deciso di lasciarmelo quando ha capito che Frutto fosse. Pare lo trovasse molto appropriato. - 

Jolie rise: - Beh, ci aveva visto giusto! -

- Comunque non mi hai risposto. - fece notare Dragon.

- Me l’ha portato mio fratello, per il mio 12 compleanno: l’aveva trovato per caso e aveva pensato che potesse piacermi. Adoro il potere ma aveva un saporaccio! Shishi!- rispose Jolie, portando le braccia dietro la nuca, ridacchiando.

Dragon ridacchiò a sua volta: l’allegria di Jolie era contagiosa.

- Neh, neh, Dragon... - chiamò poi, dopo un po’.

- Mnh? -

- Posso toccarle? - chiese, riferendosi alle ali che il ragazzo ancora non aveva fatto sparire.

- Se proprio ci tieni... -

Jolie si avvicinò e allungò le mani: - Le scaglie sono affilate. Attenta a non perdere le dita. - la avvertì ironicamente. 

Jolie gli fece la linguaccia prima di appoggiare le mani sopra le ali.

- Wow... - mormorò estasiata, prima di venire distratta da qualcosa dietro al ragazzo.

Lo superò e si diresse verso il centro della radura, capendo cosa Dragon stesse coprendo con le ali, prima.

Una lapide. Una semplice roccia con inciso un nome ma era palese che si trattasse di quello.

- White D. Lia... - lesse in un sussurro - Tua madre, presumo... -

Dragon si limitò ad annuire serio, facendo capire a Jolie quanto poco apprezzasse la piega presa dalla conversazione. Decise perciò di cambiare argomento.

- Neh, neh! Com’è volare? -

Dragon si lasciò scappare un ghigno: era un pessimo modo per sviare la conversazione. Comunque...

- Bello. Ti senti... libero. -

- Posso provare? - chiese speranzosa.

- Non ti posso mica prestare le ali! - ridacchiò il ragazzo - E no. Non ti porto sulla schiena. Non sono una bestia da soma. -

- Uffa!!! - 

Dragon rise di fronte all’infantilità della ragazza, prima di avviarsi verso l’uscita della radura.

- Comunque cosa ci fai qui? Pensavo fossi tornata a casa... -

Jolie si rabbuiò: - Vero, ma ho litigato con i miei genitori e sono scappata. Pensavo di passare la notte nella grotta... -

- Al freddo e senza precauzioni contro gli animali feroci? Eheheh, non saresti durata un’ora. -

Jolie mise il broncio, incrociando le braccia al petto.

- E allora che faccio? Di certo non torno là! -

- Ti ospito, cretina. - rispose Dragon, sbuffando: quella ragazza aveva la rara abilità di irritarlo come solo l’idiozia di suo padre prima di allora.

- Eh? -

- Che c’è? Non avrai mica pensato che vivessi tra i boschi, spero! -

Jolie si grattò la testa imbarazzata.

Attraversarono il bosco e, quando raggiunsero una casa su una collina, era ormai buio pesto.

Una volta entrati, le indicò una camera: - Puoi dormire qui. - 

Jolie intuì che quella dovesse essere la camera di suo padre ma era evidente che non veniva utilizzata da anni.

Il ragazzo entrò nella stanzae aprì l’armadio, estraendo uno yukata femminile verde verde. - Puoi usare questo per dormire. Ti starà un po’ grande ma almeno non dovrai dormire con i jeans. -

- Grazie. - rispose secca.

Dragon captò il cambiamento d’umore ma si astenne dal farglielo notare.

- Vado a mettere la carne sul fuoco. Ti chiamo quando è pronta. -

- Mnhmn... - acconsentì distrattamente.

Il ragazzo uscì e chiuse la porta dietro di se, lasciando Jolie a fissare lo yukata.

Era chiaramente uno yukata femminile ma era troppo piccolo perché potesse essere della madre di Dragon (anche perché, dallo stato della lapide, doveva essere morta da molto tempo).

Questo significava che era di una ragazza, di poco più grande di lei probabilmente. Solo che Dragon non aveva sorelle, ne era sicura (era una delle poche cose personali che le aveva detto al loro primo incontro).

Quindi... di chi era? 

Incredibilmente si trovò a odiare l’idea che potesse appartenere alla sua fidanzata. 

- Io questo non lo metto. - affermò convinta, salvo poi considerare scortese la cosa e ripensarci.

Cominciò a sfilarsi la camicia proprio nel momento in cui Dragon bussò alla porta.

- Jolie? - sentì chiamare.

- FERMÒ LÌ! NON TI AZZARDARE AD ENTRARE! - urlò la ragazza, imbarazzata dall’idea che potesse aprire la porta e trovarla così.

- Calma. Non ne avevo intenzione. - rispose lui, indifferente come suo solito - Volevo solo avvisati che è pronto. -

- Eh? Di già? -

- Sono oltre 20 minuti che stai chiusa lì dentro, sai? Quanto ci metti a cambiarti? -

Jolie abbassò lo sguardo alternandolo tra la maglia che ancora stava togliendo e lo yukata, realizzando di non aver la benché minima idea di come si metta.

- Ehmm... ho... ho un po’ di problemi a capire come si mette... eheh... -

Sentì Dragon sospirare sconsolato e poté benissimo immaginarlo spalmarsi una mano sulla faccia. 

- Beh, arrangiati. -

- E sbrigati. - aggiunse, poco dopo.

Jolie sbuffò, togliendo completamente maglia e jeans e infilando (?) lo yukata. Rinunciò ad allacciarlo come si deve e si limitò ad un brutale nodo. Uscì e cercò la cucina.

- Ecco...ti... - fece il ragazzo girandosi verso di lei.

- Che c’è? - chiese Jolie.

Vide Dragon cercare di trattenere una risata prima di girare oltre il tavolo e mettersi dietro di lei.

- Ehi! Che stai... - s’interruppe e arrossì di botto quando lui le slacciò il nodo. 

- ASPETTA! CHE FAI?! - urlò Jolie, chiudendo lo yukata con le mani, non sapendo dove volesse andare a parare il ragazzo.

Si zittì, diventando bordeaux per l’imbarazzo, e lo sentì ridacchiare.

Poco dopo si allontanò. - Fatto. -

Jolie sbatté le palpebre, realizzando che Dragon le aveva solo allacciato lo yukata nel modo corretto. Ancora paonazza si voltò verso il ragazzo che le rispose con uno strano sguardo: - Che c’è? -

- No beh, io... - provò ad articolare Jolie, venendo però subito interrotta.

Dragon rise, mandando in corto-circuito il cervello alla ragazza: non poteva fare così, maledizione! Si riscosse solo quando lui smise, rivolgendole un ghigno divertito. A quel punto Jolie capì che il ragazzo era perfettamente conscio dell’equivoco, anzi!, l’aveva fatto apposta per irritarla. 

Maledetto...

Archiviarono la questione a favore della cena ma, nonostante tutto, Jolie ancora si tormentava: di chi diavolo era quello yukata?

- Che hai? -

- Mnh? - 

- È da prima che sei così pensierosa. Che hai? -

- No niente, è solo che... uffa! È da prima che mi chiedevo di chi potesse essere questo yukata! Ecco. -

Un lampo di malinconia balenò negli occhi di Dragon, scomparendo subito dopo: - Di una vecchia amica. -

Ma a Jolie non bastò questa risposta: - Un’amica? Amica amica o amica fidanzata? -

Dragon incatenò il proprio sguardo gelido in quello irato della ragazza: - La cosa ti riguarda per caso? -

Jolie incrociò le braccia, palesando tutto il suo disappunto. 

Dragon sospirò, irritato: - Amica fidanzata, per usare le tue parole. -

Jolie non capì cosa era quella stratta al petto - Ma ci siamo lasciati da tempo. -

La ragazza non riuscì a reprimere un sospiro di sollievo, nonostante non capisse nemmeno lei perché. Dragon lo notò e ghignò: - Che c’è? Non dirmi che sei gelosa... -

- N-non dire cavolate! Perché mai dovrei! - rispose lei con fin troppa veemenza per essere credibile.

Dragon ridacchiò, decidendo di lasciar cadere l’argomento e di dedicarsi alla propria cena.

Mentre addentava un pezzo di carne guardò di sottecchi la ragazza di fronte a lui, notando che il rossore dell’imbarazzo non era ancora scomparso dal suo volto.

Sorrise. 

Interessante...

 

Angolo dell’Autrice:

 

Konnichiwa minna-san! Finally I’m back! 

Finalmente ho ritrovato l’ispirazione! Yuppieee!

Colgo l’occasione per informarvi che “Our Family” sarà in pausa fino almeno alle vacanze di Natale. Abbiate pazienza ma devo rileggermi per bene tutto il manga di One Piece.

Non ho nient’altro da dire perciò mi dileguo.

Come sempre se volete potete lasciare un commento, accetto tranquillamente anche critiche.

A presto (spero). 

Mihawk_Akai

   
 
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