CAPITOLO 2
Dopo qualche secondo Jack riuscì a riemergere e ad arrampicarsi alla riva,
trascinando con se Sam ancora priva di sensi.
Le sentì il battito che
purtroppo risultava assente; dovette farle la
respirazione artificiale prima che Sam riuscisse nuovamente ad aprire gli occhi
seppur confusi.
Jack stremato si lasciò cadere al suo fianco; sdraiati
l’uno accanto all’altro osservando il cielo.
-Carter…hai fatto un
pisolino?- chiese scherzando Jack vedendo che il suo
secondo in comando stava pian piano riacquistando colorito.
-Dove siamo Signore?- chiese sollevandosi sui gomiti e
iniziando a guardarsi intorno.
-Diciamo che dopo essere volati per più di otto metri da
una cascata, siamo capitati qui e ho dovuto risvegliare la bella addormentata!-
disse sorridendole al ricordo delle sue labbra su quelle di lei.
-Daniel e Teal’c?- chiese
Sam tentando di levargli quel sorrisetto sospetto dal viso del suo superiore.
-Credo siano
allo Stargate e che stiano informando il comando SG- spiegò Jack.
-Si sente bene Signore?-
chiese preoccupata Sam notando il respiro affannoso di Jack.
-A dir
la verità…credo di essermi rotto qualche costola!- rispose sofferente
piegandosi su se stesso e poggiando una mano sulla zona che gli faceva male.
-Mi faccia dare un occhiata!- provò Sam ma inutilmente, perché venne
scansata dal Colonnello.
-NO, sto bene; dobbiamo
trovare lo Stargate prima di sera. Con i vestiti in questo stato non passeremo la notte!- spiegò Jack sofferente.
-Ce la fa a camminare
Signore?- chiese Sam avvicinandosi a lui.
Sì…ce la faccio, non ti preoccupare!- la tranquillizzò subito lui.
Detto ciò si incamminarono costeggiando il fiume senza la possibilità
di contattare T o Danny, perché le loro radio si erano danneggiate durante la,
seppur breve ma intensa, gita nel fiume.
Dopo quasi un’ora di
cammino però, Jack si dovette appoggiare al tronco di
un albero per non crollare a terra.
-Signore lasci che la
aiuti!- disse accorrendo nella sua direzione Sam.
-NO, sto
bene; vai avanti!- insisté Jack allontanandola con un braccio; Sam si sentì
offesa a quel gesto. Sapeva che
di lei si poteva fidare, eppure non le lasciava medicare la ferita.
Sam si allontanò
riprendendo a camminare in cerca dello Stargate, ma senza riuscire a scorgerlo.
La notte stava calando e
la temperatura si abbassò notevolmente.
-Signore…DOBBIAMO fermarci!- disse Sam calcando sul tono di voce –È
pericoloso camminare nella foresta di notte- continuò.
-Sono d’accordo!- concordò Jack allo stremo delle forze, e con la smorfia di
dolore che ormai era fissa sul suo viso.
-Abbiamo cibo e acqua, ma
ci mancano le coperte- lo informò Sam.
-Allora dobbiamo trovare
un riparo- concluse Jack notando il distacco di Sam da
lui.
Poco più in là, Samantha
riuscì a trovare una specie di grotta che poteva fungere da rifugio per la
notte; Sam entrò e si sedette, poggiando la testa e la schiena alla parete,
chiudendo gli occhi per rilassarsi leggermente.
O’Neill la imitò, seppur con qualche difficoltà in più.
Restò ad osservarla per qualche secondo prima che lei riaprì gli occhi per
puntarli nei suoi.
Erano
seduti l’uno di fronte
all’altra, mentre la notte stava calando lentamente anche su P8X-891.
-DANNAZIONE!!-sussurrò tra i denti Jack poggiandosi una mano sul petto.
Sam udendo le imprecazioni
di O’Neill si alzò decisa, e si avvicinò al suo
superiore, facendo pressione sulla spalla affinché si sdraiasse.
-Carter…ma che fai!- disse Jack sentendo la mano di Sam sulla sua spalla,
mentre pian piano si sdraiava a terra.
-Devo medicare le sue
costole rotte o domani mattina non sarà neanche in grado di respirare!- rispose Sam decisa, lasciando da una parte “diretto
superiore” e “sottoposto”.
-Non ne ho bisogno!- tentò di protestare ancora; odiava sentirsi un peso agli
occhi degli altri.
Sam si tolse la giacca e
la arrotolò, facendo un piccolo cuscino che andò a sistemare sotto il capo di O’Neill.
Alzò lentamente la
maglietta di Jack, e poggiò delicatamente le sua mano
sul suo fianco.
Jack a quel tocco sobbalzò.
-Le ho
fatto male…mi scusi!- disse Sam levando immediatamente la mano.
-No…è che hai le mani
fredde!- rispose sorridendo Jack, fissandola negli
occhi.
-Devo fasciarla
immediatamente Signore o le sue condizioni peggioreranno!- affermò
seria Sam, frugando nelle tasche della giacca di Jack in cerca di qualcosa da
poter usare come bende.
-Non è
necessario…riposati!- rispose Jack tentando di rialzarsi.
-Signore…la prego…- Sam lo
fissò negli occhi; era più che decisa a medicargli
quelle costole, e lo avrebbe persino sedato se aveva l’opportunità di farlo,
per raggiungere il suo scopo.
Dopo averlo medicato,
seppur con delle bende di fortuna, i due mangiarono le
poche provviste che avevano con se, facendo il punto della situazione, non
proprio delle migliori.
-Non abbiamo più
provviste, armi per difenderci, radio e coperte!- affermò
Sam.
-Domani raggiungeremo lo
Stargate e torneremo alla base- rispose Jack osservando il cielo fuori dalla piccola grotta.
-Secondo i miei calcoli
Signore…avremmo già dovuto raggiungere lo Stargate! L’unica spiegazione è che
abbiamo sbagliato strada!- rispose.
-Ce la caveremo. Ora riposa, farò io il primo turno di guardia!- disse Jack
sistemandosi.
-D’accordo Signore!-
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Scusate per
il ritardo nell’aggiornare, ma ho passato dei giorni d’inferno! Tra lavoro e
studio non so più dove sbatter la testa L!!!
Comunque rieccomi qui…spero che anche questo chap vi sia piaciuto…non aggiungo altro altrimenti vi svelo
il finale!
Alla prossima ciao!
ILARIA