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Autore: Angelo Azzurro    15/10/2019    2 recensioni
Per una magica serie di eventi il Vegeta adolescente finisce nella dimensione di quello adulto. Bisognerà trovare il modo per rimandarlo da dove è venuto per non alterare il futuro, ma intanto che si trova in questa dimensione potrebbe imparare qualcosa di nuovo e aiutare qualche personaggio a scoprire qualcosa in più su se stesso.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DIECI

“Anche oggi dovrò fare la balia alla mocciosa? Dopotutto per essere una piccola lagna combatte bene, mi sono divertito con lei ieri pomeriggio!” esordì il giovane principe vedendo entrare nella sua stanza la sua versione più anziana.

Divertente, per la sua giovane copia era stato divertente, lui invece era stato terribile, il sangue gli si era gelato nelle vene quando aveva visto sua figlia che combatteva con lui, sotto lo sguardo tranquillo di Trunks. Ma perché i suoi figli non capivano che lui avrebbe potuto farle del male senza alcun rimorso, quel ragazzo non era se stesso, ma loro non percepivano più alcun pericolo.

Si era avvicinato lentamente ai due combattenti e con voce severa aveva richiamato in casa Bra, dicendole che sua madre non avrebbe approvato che si sporcasse il vestito, era stata la prima cosa che gli era venuta in mente, e si rese conto subito che era davvero una cosa stupida, perché il giovane Vegeta era scoppiato a ridere e aveva fatto un inchino beffardo verso la sua direzione e allora aveva rispedito nella sua stanza anche lui.

Poi in un momento in cui nessuno era in circolazione si era avvicinato a Trunks e l’aveva schiaffeggiato, il ragazzo si era portato la mano alla guancia indietreggiando, stava per chiedergli il motivo, ma lui l’aveva interrotto, intimandogli che la prossima volta doveva badare meglio a sua sorella e quindi gli aveva ordinato di non emettere nemmeno un fiato altrimenti sarebbe stato peggio per lui. Suo figlio gli aveva scoccato un’occhiata piena di risentimento e se n’era andato: aveva sbagliato e doveva impararlo, pensava che togliendogli la forza avrebbe capito e invece non aveva ancora imparato niente da quella lezione, era davvero testardo.

Nah oggi meriti decisamente del risposo, andremo a trovare i genitori di Bulma, abitano in una ridicola fattoria, vedrai sarà davvero divertente!” rispose Vegeta al ragazzo, che lo fissava perplesso, lui non sapeva esattamente cosa fosse una fattoria e non capiva nemmeno dove fosse la fregatura, ma decise di mostrarsi indifferente.

Tutta la famiglia Brief e il giovane principe salirono a bordo della air car per raggiungere la famiglia di Bulma e il giovane principe continuava a ripetere che trovava davvero ridicolo spostarsi con quel mezzo antiquato, quando si poteva volare, ma nessuno sembrava intenzionato a cogliere la sue provocazioni; anzi quel Trunks non lo guardava neppure, si chiese come mai, pensava che ormai si fossero chiariti, ma a dire il vero non aveva ancora rivolto la parola nemmeno a nessun’altro della famiglia.

“Ehi Trunks come mai sei così taciturno? Hai preso un brutto voto in quella tua ridicola scuola?” chiese il giovane principe.

“Lasciami in pace!” rispose il ragazzo calando il cappello che indossava sugli occhi e immediatamente sentì la sua versione più anziana borbottare e da lì gli fu tutto chiaro, quei due dovevano aver litigato di nuovo, che noia, perché continuava a prendersela con Trunks, chissà quando era diventato così cieco da non riuscire a apprezzare il suo erede, ma forse dopotutto non gli interessava poi così tanto saperlo, così finse di ascoltare con interesse lo starnazzare di Bra; quella mocciosa era una femmina strana, non era male come combattente, ma diceva e faceva un sacco di sciocchezze.

Alla fine arrivarono ad una villa in mezzo all’aperta campagna, era di un ridicolo colore rosa con il tetto rosso e c’erano un sacco di animali che scorrazzavano liberi per il giardino, era decisamente molto peggio della capanna di Karoth.

Una volta smontati dalla aircar ed entrati nel vialetto, facendo lo slalom in mezzo a tutti quei ridicoli animali, una strana donna bionda iniziò a correre nella loro direzione agitando le braccia e facendo versi da sciocca, ma chi poteva mai essere pensò il giovane principe, ma prima che potesse formulare delle ipotesi, quella donna lo stava abbracciando! Ma come osava? Sentiva la rabbia salirgli e il braccialetto stava già iniziando a mandare delle piccole scosse di avvertimento.

“Mamma insomma, lascia andare il piccolo Vegeta prima che gli venga un infarto; non è abituato ai tuoi modi, come quello grande!” esclamò Bulma, trattenendo a stento una risata nel vedere la faccia paonazza della giovane altezza.

“Oh ma cara non potevo resistere, è un così bel ragazzo!” trillò la donna lasciando andare Vegeta, che fece un grande respiro, gli mancava l’aria.

Poi quella donna portò tutta la famiglia nel retro della casa dove era stato preparato un banchetto in loro onore e tutti i sayan si fecero sotto senza tanti complimenti.

Mentre mangiavano furono raggiunti da un ometto di bassa statura con dei grossi baffi, che si presentò come il padre di Bulma, e disse di essere uno scienziato proprio come la figlia, e questo improvvisamente accese l’interesse del giovane principe, forse se l’avesse preso in ostaggio lui sarebbe riuscito a rispedirlo a casa senza tutta quella ridicolaggine del redimere la sua anima, doveva tenerlo d’occhio e trovare il modo per stare da solo con lui.

Il filo dei suoi piani fu interrotto dalla voce assordante e stridula di quella donna, che si chiamava Bunny, la madre di Bulma, e in un attimo se la trovò appesa al braccio che lo portava in giro per la proprietà presentandogli tutti gli animali per nome ad uno ad uno, sotto lo sguardo divertito di tutta la famiglia Brief, e anche di Vegeta, quello grande, come poteva permettere che gli si mancasse così di rispetto, se avesse avuto i suoi poteri avrebbe eliminato quella donna e tutti gli animali.

“Cara lascia un po’ respirare il nostro ospite, forse desidera visitare il mio laboratorio insieme a Trunks!” lo salvò inaspettatamente il padre di Bulma.

Oh sì, certo che lui desiderava visitare il suo laboratorio, forse era finalmente la sua occasione per fuggire e lui non sarebbe stato così sciocco da lasciarsela sfuggire, ed era anche certo che Trunks non si sarebbe messo in mezzo per impedirgli di fuggire, anzi avrebbe potuto essere un alleato probabilmente.

I ragazzi seguirono lo scienziato che fece vedere ad entrambi con orgoglio alcune sue invenzioni, alcune sembravano anche interessanti, ma con disappunto notò ad alta voce il giovane principe non c’era nulla che potesse servire per i combattimenti oppure per conquistare un pianeta.

Lo scienziato si mise a ridere e rispose che lui non era molto interessato a quel tipo di scienza, preferiva cosa utili per la gente, non per ferirla; poi tornò a parlare della nuova air car che aveva progettato che funzionava completamente grazie all’aria e alla luce solare, che non aveva ancora però brevettato in realtà.

Mentre lo scienziato continuava a blaterare della macchina il giovane principe bisbigliò a Trunks:”ehi amico che dici se ce la filiamo con questa bella macchina? Sono stanco di comportarmi bene, sto morendo di noia!”

Aveva capito che da quello scienziato non si poteva ricavare nulla di utile, quindi almeno avrebbe potuto farsi un giro con quel trabiccolo e godere di un po’ di libertà anche se limitata.

Trunks lo guardò con fare circospetto, era forse impazzito? Suo padre l’avrebbe ucciso e non aveva voglia di mettersi nei guai ancora di più, quindi gli rispose che non ci pensava nemmeno.

“Non ti facevo così pivello sai, oh beh non importa, lo chiederò a Bra, la mocciosa sì che ha fegato!” rispose Vegeta con intento provocatorio.

Se avesse fatto una cosa del genere Bra avrebbe accettato sicuramente e lui sarebbe finito ancora di più nei guai a causa sua, quindi Trunks gli rispose di lasciare fuori sua sorella da quella storia e che se voleva davvero prendere la macchina ci pensava lui.

Il giovane principe ripose con un sorriso perfido e soddisfatto, finalmente si sarebbe divertito un po’ dopo tutte quelle smancerie che aveva dovuto sopportare con quella Bunny.

Trunks ingoiò l’aria e interruppe suo nonno, chiedendogli una cosa su un altro macchinario, allontanandolo quindi dalla air car e mentre si allontanavano lanciò uno sguardo piuttosto eloquente al giovane principe, che senza indugiare saltò a bordo della macchina senza farsi vedere.

Una volta a bordo diede velocemente un’occhiata ai comandi, non doveva essere difficile metterla in moto….

“Guarda che se schiacci quello finiamo indietro contro alla parte, è la retromarcia!” osservò una bambina che ben conosceva alla sue spalle.

Bra si stava annoiando con i grandi e quindi li aveva raggiunti, aveva visto il giovane Vegeta salire sulla macchina del nonno e l’aveva seguito.

“Scendi mocciosa, non è il momento di giocare!” sibilò Vegeta che però trovava la cosa divertente in fondo in fondo.

“Io so come si mette in moto, me l’ha fatto vedere il nonno e quindi se te la vuoi filare hai bisogno di me” ripose la bambina.

“E sai anche guidarla mocciosetta?” chiese Vegeta.

“Ehi io sono una bambina non ho la patente, ma tu sei grande puoi guidare tu!” rispose la ragazzina passando sul sedile anteriore e indicandogli cosa doveva schiacciare per metterla in moto.

Una volta in moto, non doveva essere più complicata di una navicella da guidare e quindi il giovane principe virò verso Trunks, facendo cadere diverse invenzioni mentre faceva quella manovra; il ragazzo senza indugiare salì velocemente a bordo e mentre Vegeta rideva gettando indietro la testa i tre lasciarono il laboratorio, lasciando di sasso in signor Brief.

Trunks era sul sedile posteriore, si stava per rilassare, quando sbucò la testa della sorella dal sedile anteriore e al ragazzo venne un colpo.

“Ehi Vegeta non erano questi gli accordi, ti avrei aiutato se lasciavi fuori mia sorella!” esclamò il ragazzo furibondo.

“Non avevo voglia di perdermi tutto il divertimento fratellone!” rispose la bambina.

Eddai Trunks non fare il pivello, è stata Bra a farmi vedere come funzionava questo motore così antiquato, non potevo certo lasciarla a terra, sarà uno spasso vedrai!” rispose Vegeta accelerando e facendo ridere la ragazzina.

Era morto, suo padre l’avrebbe divorato, ora quella bravata non era più divertente, soprattutto perché non aveva la più pallida idea di dove volesse andare il giovane principe; per il momento stava solo guidando a tutta velocità per le strade di Città del Sud.

“Ehi Vegeta che ne dici se ci fermiamo a prendere un gelato?” chiese Bra del tutto emozionata da quella avventura.

“Bra non abbiamo un soldo!” rispose Trunks.

“Non ci servono i soldi, dovremo solo essere veloci ad arraffare la roba!” rispose Vegeta che voleva godersi quel momento di libertà fino alla fine.

E così il giovane principe, senza preoccuparsi del regolamento della strada, parcheggiò in doppia fila e scese insieme a Bra lasciando un Trunks molto preoccupato in auto.

Qualche attimo dopo i due uscirono con diversi gelati tra le mani, ne gettarono alcuni a Trunks e ripartirono di gran carriera; il ragazzo sapeva che quando i genitori l’avrebbero scoperto sarebbero impazziti, ma tanto ormai la sua vita era segnata.

“E ora dove andiamo ragazzina?” chiese Vegeta.

“Direi che devi assolutamente vedere il luna park, sarà uno spasso vedrai!” rispose la bambina indicandogli la direzione da prendere.

Eccomi, mi scuso per la lunga attesa, ma l’estate è stata piuttosto impegnativa e ammetto che avevo perso un po’ la spinta a scrivere, ma farò il possibile per finire questa storia prometto; penso ancora 2-3 capitoli, ma è per il momento solo un’idea. Grazie a tutti quelli che mi seguono e che aspettavano il capitolo, spero vi piaccia.

  
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