13.
La morte di
zio Rido
Yuki
raggiunse
Zero. Tirò fuori la sua Artemis e cominciò a
combattere anche lei, sotto gli
occhi sbalorditi del giovane e di Rido.
-Che
fai, Yuki?
Vattene finché sei in tempo- gli urlò Zero
continuando a combattere accanto a
lei.
-Non
ci penso
proprio! Questa è una faccenda mia ed è giusto
che io faccia la mia parte-
disse Yuki.
-E’
meglio se
gli dai retta, nipotina mia. Ci rimarrei molto male se dovessi farti
qualcosa
di doloroso- disse Rido.
-Smettetela
tutti e due! Non sono debole. Sono capace di combattere per le cose a
cui
tengo-
Quelle
parole
colpirono molto Zero. “Per le cose a cui tengo”.
Yuki aveva ragione.
-Va
bene. Mi
hai convinto. Mettiamocela tutta-
-Tsk!
Che siate
due o uno non fa differenza. Vi eliminerò entrambi-
-Io
non ne
sarei tanto sicura. Noi due abbiamo una forza che tu non conosci-
-E
quale
sarebbe?-
-La
forza
dell’amore- risposero all’unisono, i due ragazzi.
-Sciocchezze!
L’amore è un sentimento che rende deboli, no
forti-
-In
parte è
così ma quando si vuol proteggere qualcuno a cui si tiene,
la propria forza
cresce a dismisura- spiegò Yuki sferrando un potente colpo
al nemico che però
si presentò dietro di lei all’improvviso.
-Attenta
Yuki!-
la avvertì Zero.
-Ti
amo tanto,
Juri- gli sussurrò all’orecchio, Rido.
-IO…
NON SONO
MIA MADRE!- urlò Yuki per poi dare, insieme a Zero, il colpo
di grazia al
crudele zio.
-AHHHHHHHHH!
Ju…ri- e queste furono le sue ultime parole. Cadde a terra e
divenne cenere.
Era finita. La sfida era vinta e il mondo dei Sangue Puro era
finalmente salvo.
-Yuki!
Stai
bene?- domandò preoccupato, Zero.
-Sì.
Sto
beni…ssimo- disse per poi svenire tra le braccia del suo
amore.
-Riposa,
amore
mio. Hai fatto un ottimo lavoro e te lo meriti un po’ di
tranquillità- disse
Kiryu portando in braccio Yuki all’accademia.