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Autore: Mahlerlucia    20/10/2019    1 recensioni
{Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito “Fanwriter.it”}
[Akaashi x Kenma]
PROMPT:
Capitolo 1 – Cerotto
Capitolo 2 – Furry
Capitolo 3 – Hurt/Comfort
Capitolo 4 – Lupo solitario
Capitolo 5 – Clothed Sex
Capitolo 6 – Lingerie
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Keiji Akaashi, Kozune Kenma
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito Fanwriter.it
 
20 ottobre: Clothed Sex
 
 
 
Anime: Haikyuu!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo
Rating: arancione
Personaggi: Keiji Akaashi, Kenma Kozume
Pairing: AkaKen
Tipo di coppia: Yaoi

 
 
 C'è troppa luce

 
 
Quella mattina Keiji aveva atteso il suono della campanella con un’ansia che non gli apparteneva. Dopo un’intera settimana durante la quale gli era stato imposto categoricamente di non compiere alcuno sforzo fisico, poteva tornare ad allenarsi insieme al suo team.
Corse come un lampo per gli austeri corridoi della Fukurōdani Academy, senza nemmeno accorgersi che Suzumeda-san stava cercando di richiamare la sua attenzione per comunicargli qualcosa d’importante. Un messaggio sulla chat di gruppo di WhatsApp fu l’unica maniera con cui riuscì a placare quel suo estremo desiderio di rivalsa.

@Akaashi-kun, fra circa mezzora prenderemo il bus per andare ad allenarci alla Nekoma High School. Ci ritroveremo davanti alla nostra palestra qualche minuto prima. A dopo.

Il setter lesse il messaggio strabuzzando gli occhi. Sollevò lo sguardo verso la parte superiore della rampa di scale e finalmente si accorse della presenza della manager. Chinò leggermente il capo per ringraziarla e scusarsi della sua disattenzione.
Curiosò tra la cronologia della chat e si soffermò a ripercorrere un’intera discussione nella quale veniva spiegato il motivo per cui il loro campo d’allenamento sarebbe divenuto inagibile per almeno un paio di pomeriggi. A quanto aveva potuto apprendere, c’era un problema con l’impianto di riscaldamento interno e gli addetti ai lavori non sarebbero arrivati fino all’indomani.
L’efficienza nipponica.

Non aveva alcun dubbio sul fatto che l’idea di andare dai Gatti fosse stata del suo capitano; così come non dubitava della presentazione dell’occasione propizia per poter ringraziare Kozume per la gentilezza che aveva mostrato nei suoi riguardi la sera in cui gli aveva parlato del suo infortunio.
Non riusciva ancora a darsi una spiegazione sul perché ciò accadesse, ma dal momento in cui lo aveva soprannominato ‘Occhi belli’, riusciva a guardarsi allo specchio in maniera decisamente più serena.
 
***
 
Oya! Siete già qui! Prego, accomodatevi pura nella nostra umile dimora!”

Ehi, ehi, ehi, Kuroo-san! Grazie per l’invito! Vedrai che ci divertiremo!”

“Immagino... sono stanco solo al pensiero di dover ascoltare tutte queste urla...”

Kenma rispose all’arrivo della squadra avversaria con il suo consueto entusiasmo. Dopodiché, tornò immediatamente a concentrarsi sulla settima sfida consecutiva che stava affrontando in Tekken Dark Resurrection; vinse con facilità il primo round, mentre sul secondo si deconcentrò udendo una voce a lui piuttosto familiare.

“Kozume-san, volevo parlarti un minuto. Anche dopo gli allenamenti, se per te non è un problema.”

Akaashi si era avvicinato a lui con un’accorta titubanza capace d’intenerire il biondo alzatore. La sconfitta a pochi round dal termine del torneo virtuale era passata automaticamente in secondo piano dinnanzi a quegli splendidi occhi verde smeraldo. Per diversi istanti le parole rimasero incastrate in gola, incapaci di trovare la forza per uscire da sole ed esprimersi con la dovuta tranquillità. Puntò il pavimento in cerca d’aiuto; o forse, in cerca di riparo.
Riuscì a malapena ad annuire, incapace di risollevare lo sguardo sul suo interlocutore.
Un istante più tardi, avvertì qualcosa muoversi tra i suoi capelli e avvampò: non riusciva a comprendere il significato di quella carezza sul capo, anche se ne sentiva l’assoluta necessità.

“Ok. Allora dopo mi fermo qualche minuto in più. Andrò a casa con la metropolitana, nessun problema.”

L’alzatore della squadra ospite si voltò e s’incamminò in direzione dei propri compagni. Fu solo in quel momento che Kenma si decise ad alzare la testa e ad osservarlo come avrebbe voluto fare sin da principio. Odiava quella sua insicurezza ogniqualvolta gl’impediva di socializzare come avrebbe voluto. Cosa che ultimamente stava anche succedendo in maniera più frequente rispetto al passato.

“Akaashi-kun...”

“Sì?”

“Ah, ehm... come stai? Voglio dire... come sta il tuo gomito?”

“Molto meglio, grazie. Sono riusciti a farmi star fermo una settimana, ma oggi rientro ufficialmente. Ah, anche tutte le altre parti del mio corpo – oltre il gomito – stanno bene.”

Kozume rimase alquanto spiazzato da quest’ultima risposta. Balbettò un ‘ok’ con scarsa convinzione, prima di lasciare l’amico libero di tornare dalla propria compagine. L’occhiolino che gli mostrò nel momento in cui gli nominò ‘le altre parti del suo corpo’ lo portò ad arrossire violentemente e a provare una strana sensazione fisica tra le gambe.
Lasciò la sua PSP nella tasca della felpa di Kuroo, prima di correre in bagno a controllare cosa fosse successo di tanto imprevisto.
 
***
 
Keiji entrò nello spogliatoio dopo aver salutato Bokuto e gli altri, già di ritorno a bordo dell’autobus messo a disposizione dalla scuola. Si guardò più volte attorno fino a quando non inquadrò la presenza di Kenma in un angolo in cui l’illuminazione artificiale arrivava con maggior fatica. Era rannicchiato sul bordo di una panca, con il viso nascosto sia dalle braccia che dalle ginocchia. Realizzò subito che qualcosa non stava andando come avrebbe dovuto.

“Kozume, tutto bene? Non ti ho visto in campo per tutta la parte iniziale degli allenamenti.”

Il piccolo setter alzò d’impeto la testa colto totalmente alla sprovvista. Divaricò gli occhi per poi tornare ad accoccolarsi sulle sue stesse gambe.
Il coetaneo si avvicinò e gli si sedette accanto, cercando di arrecargli meno fastidio possibile.

“Mi è successa una cosa strana...”

“Come quella sera?”

“No, ancora di più. Non lo so nemmeno io... mi sento in imbarazzo...”

“Ne hai parlato con Kuroo-san?”

“Con Tetsurō?! Sei impazzito?! Mi prenderebbe per il culo per il resto dei miei giorni!”

“Sì, potrebbe farlo.”

Akaashi allungò ancora una volta una mano sulla sua testa ed iniziò ad accarezzarlo. Decise di rimanere in silenzio in attesa di capire cosa stesse accadendo, soprattutto tra loro.

“Se continui così... succederà ancora!”

“Pensi che sia un problema per me?”

“Non lo so! È questo il punto!”

“No, non lo è, tranquillo!”

Non si ricordava neanche più quale fu l’ultima occasione in cui arrivò sino al punto di piangere. Le sue emozioni erano diventate talmente statiche da indurlo a reagire quasi sempre con indifferenza o, peggio ancora, con tedio.
Questa volta no, non era così. Non poteva essere in alcun modo così. Le lacrime solcarono velocemente il suo viso fino a rotolare sul tessuto sintetico dei suoi pantaloni.

Keiji si avvicinò nel tentativo di arginare quel pianto. Baciò le sue guance umide tenendogli il capo con entrambe le mani. Fu Kenma stesso a cercare direttamente le sue labbra, una volta constatato di non poter – e non voler! – fermare quel momento per nessun motivo al mondo. I primi contatti furono timidi, impacciati, claudicanti. Le loro lingue si toccarono portandoli ad assumere espressioni strane, a sorridere, abbracciarsi, accarezzarsi. Finirono a terra, ridendo e arrossendo insieme.
Akaashi lambì la pelle chiara del suo collo con la lingua e con i denti, fingendo di avere tutto perfettamente sotto controllo. Fece per alzargli la maglietta, ma il compagno gli bloccò il polso.

“C’è troppa luce.”

Si vergognava ed era più che comprensibile. Così come il fatto che si sentisse in imbarazzo per quel rigonfiamento ancora presente nel bassoventre.
Il numero cinque della Fukurōdani abbassò appena l’elastico dei suoi pantaloni assieme a quello dei boxer gialli. Sorrise alla visione di quel colore decisamente troppo eccentrico per i suoi gusti.

“No!”

“Come pensi di risolvere la questione?!”

Keiji indicò e sfiorò la sua erezione provocando in lui un lieve e spontaneo gemito. Tornò a guardarlo negli occhi, spostandogli una ciocca di capelli biondi dalla fronte, preoccupandosi di sistemarla a dovere dietro al suo orecchio.

“È colpa tua!”

“Proprio per questo mi sto mettendo a disposizione.”

“Quando mi guardi con quegli occhi be-... Ah!”

Akaashi non resistette oltre. Prese la punta del suo sesso turgido tra le labbra e iniziò a leccarne la superficie.
Non era poi così difficile.
 

[1/2] 









 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia mini-long!

Il #Writober2019 è un’ottima scusa per prendere piede in un nuovo fandom. Ma dato che gli TsukkiYama non mi bastavano, ora sotto con un altro pairing – un po’ sottovalutato – che sto imparando pian piano ad adorare: gli AkaKen! È una piccola storiella senza pretese, giusto per continuare il mio allenamento di scrittura. :)

Quinta parte: Clothed Sex [atto uno]
Siamo finalmente alla svolta! Rullino i tamburi e squillino le trombe! XD
Anche in questo caso abbiamo un ottimo pretesto per far incontrare i due protagonisti: l’impianto di riscaldamento del centro sportivo della Fukurōdani Academy non funziona come dovrebbe, per cui la squadra decide di ripiegare su quello della vicina Nekoma High School. Non sarà un ritrovo tranquillo, ma Kaiji e Kenma decidono di vedersi in seguito, quando l’allegra compagnia sarà già di ritorno verso la base. Tra un ‘incidente di percorso’ e l’altro, i due riescono finalmente a confrontarsi e a capire di provare una certa attrazione l’uno nei confronti dell’altro.
Il prossimo prompt mi ha indotto a suddividere il momento ‘erotico’ in due parti, anche per rispettare la lunghezza standard che ho dato a ciascun capitolo. Stay tuned for the last chapter! ;)

Il titolo della mini-long riprende la frase che proprio Akaashi dirà a Kenma nel corso della partita che vedrà le loro squadre rivali in campo (quello che vedremo a gennaio nella nuova serie animata).
Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

Un ringraziamento speciale va agli amministratori del sito Fanwriter.it per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia

 
   
 
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