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Autore: Alone    31/07/2009    1 recensioni
E se Edward si innamorasse di un'altra....
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le mattinate senza pioggia mettevano di buon umore Bella, ceratamente quella mattina era sempre fredda e nuvolosa, ma alemeno non pioveva. Charlie era ancora letto poichè era rientrato tardi,Bella lo sentiva ancora russare fortemente anche se erano già le 10 di domenica mattina. Felice scese le scale, lasciò un biglietto per suo padre ed andò ad aspettare Edward fuori. Puntuale come al solito Edward alle 10,15 arrivò bello e spledente, Bella salì in macchina e non appena fu dentro lo baciò calorosamente, così puntarono verso casa di Jessica che era un pò fuori mano. Lei iniziò la conversazione coprendo le note di Mozart che dava la radio: "Sai sono davvero contenta di fare questa cosa! Mi ricorda tanto Phoenix!" "Mi fa molto piacere!" le sorrise Edward luminoso. Alle 11 spaccate i due ragazzi suonarono al campanello di Jessica, che li accolse sorridente: "Caspita siete puntualissimi...ma gli altri si sono presentati qui circa un'ora fa, conoscete come è fatto Eric!" e li fece accomodare nel giardino molto curato, dove Eric e Mike già armeggiavano con il barbecue facendo i finti esperti. Edward li guardò divertito, si trovava sempre un pò a disagio con i suoi compagni di scuola. Così prima di pranzare iniziarono tutti a parlare di quanto fossero ingiusti i professori e di cose simili, cominciarono a cantare le canzoni scelte per la festa e qualcuno perfino iniziò ballarle stupidamente. Edward notò sollevato che il barbecue era un pretesto per fare una classica festa adolescenziale, anche se dire "barbecue" era molto più fico. Sorrise. Intanto mentre Edward era alla grigliata, Peyton sedeva sulla veranda di casa Cullen con le gambe incrociate, l' i-pod nelle orecchie e un libro in mano, le piaceva quel modo tranquillo di passare il tempo, la faceva sentire di nuovo a casa, però non si riusciva a concentrare per bene sulla lettura, aveva una strana ed inarrestabile energia in corpo.Doveva liberarla. Così senza dire nulla a nessuno posò il libro, mise il lettore mp3 in tasca e partì verso la foresta, direzione ignota, voleva solo correre. Mentre correva libera e felice, consapevole che nulla poteva sfiorarla, ascoltava "Sheena is punk rocker" dei Ramones. La musica la esaltava ancora di più, le metteva una tale energia e forza in corpo incontrollabile. Si spinse davvero molto, troppo lontano, veloce, leggera, agile e perfetta. Balzò su un ramo abbastanza alto di un vecchio pino e vide che a pochi metri da lei c'era una spiaggia, si mise in testa di raggiungerla e così fece. Arrivata alla spiaggia lesse un cartello: "La Push- si prega di tenere pulita la spiaggia." E poi un altro cartello: "Questo luogo è parte della riserva degli Indiani d'America dell'antica tribù dei Quileute." "Fico!" pensò Peyton, a lei era sempre piaciuta la storia. Così in un battere di ciglia, arrivò ad affondare i piedi nella sabbia gelida. Le piaceva avere questi momenti solitari, erano pacifici e così intimi, per godersi tutto meglio spense l' i-pod. Felice, lanciò in un angolo le scarpe che teneva in mano, e si esibì in perfette acrobazie urlando e ridendo per la pura gioia di trovarsi in un posto tanto bello. Mentre si riduceva ad una cotoletta rotolandosi sulla sabbia, un ragazzo abbastanza grande le si avvicinò, scuro in volto con l'espressione di chi volesse fare a pugni. Peyton si alzò e gli chiese allegramente: "Ciao,hai bisogno di qualcosa?" Aveva anche notato dai tratti somatici del ragazzo che doveva trattarsi di uno degli abitanti della riserva. Lui con un tono di voce cupo le chiese: "Cosa ci fai tu qui vampiro?!!" aveva una grande rabbia negli occhi. Peyton rimase stupita,l'aveva chiamata vampiro. Ma come aveva fatto? Rispose con calma capendo di trovarsi in una brutta situazione: "Mi stavo solo godendo la spiaggia". "Lurida! Così i Cullen hanno infranto l'accordo!" tuonò lui. "Prima di tutto piano con gli insulti! Accordo, quale accordo?" Non voleva fare male all'uomo,era cinsapevole della sua forza, così rimase zitta ed immobile. "Bugiarda!!! Vieni qui per cercare di mangiare le nostre donne o bambini!!! Vigliacca!!!! Orrendo mostro venuto da chissà quale inferno!!!! Preparati alla lotta!!!!" "Io non voglio fare male a nessuno! Tranquillo me ne vado subito!"disse cercando di mantenere la voce calma. In un attimo lui si scagliò contro ldi lei, che con una violenza tale lo spinse con un tonfo sordo in terra, non voleva fargli del male. Poi il ragazzo la respinse via con forza e in un lampo Peyton si trovò davanti ad un lupo enorme dallo sguardo furente. Lei allora sguainò i denti bianchi come perle, aveva capito che doveva difendersi, incredula per aver visto un uomo diventare un lupo, intanto l'animale ringhiava. Si scagliarono l'uno sull'altra, violenti, forti agili, lei che lo colpiva assai violentemente con pugni e spinte, lui che la graffiava profondamente con gli artigli. Lo spettaccolo era disumano. Alice era in un cucina con Carlisle a discutere di motociclette e poi all'improvviso vide Peyton circondata dai lupi, pronta a difendersi ferocemente, sul terreno sabbia e il rumore di onde. Si risvegliò dalla visione, mentre Carlisle, che le dava le spalle poichè metteva in ordine il tavolo continuava a parlare, non accorgendosi di nulla. "Vedi Alice per me è molto più bella una vecchia Harley Dav..." Alice non fece finire non gli fece finire la frase e urlò: "Peyton è in pericolo! L'ho vista!!! E' a La Push!" "Ma cosa?" disse Carlisle incredulo. "Presto!" gridò di nuovo Alice. "Che succede? Abbiamo sentito delle urla!" fece Rosalie seguita da Esme, Jasper ed Emmet. "Peyton è in pericolo! Dove sono i Vender?" disse Alice spaventata. "Sono a vedere la nuova casa..." sibilò Esme impietrita per ciò che aveva appena udito. Poi Carlisle ordinò: "Non c'è un minuto da perdere! Esme vai a informare Dorian e Becca, poi correte a La Push! Rosalie ed Alice andranno a chiamare Edward e anche loro ci raggiungeranno là, Emmet e Jasper venite con me, noi andremmo direttamente in soccorso di Peyton. Prestò!" E così in un secondo tutti i Cullen erano fuori casa, dritti alle mete imposte da Carlisle. "Jessica, hanno suonato alla porta!" fece Emily all'amica. Jessica andò ad aprire un pò confusa visto che non aspettava più nessuno. Aprì la porta e subito Alice: "Ciao sono Alice, la sorella di Edward, me lo puoi chiamare è urgente!" Jessica senza aprire bocca tornò in giardino. "Edward c'è tua sorella qui fuori, ti deve parlare dice che è urgente. Sembra spaventata!" Edward si precipitò all'ingresso seguito da Bella, "Che succede Alice?" disse preoccupato vedendo il volto della sorella. "Devi venire subito con noi a La Push, Peyton è in pericolo. L'ho vista in una visione.Andiamo!" Così Edward diede un bacio sulla guancia a Bella e le disse: "Ti chiamo dopo!" , poi seguì Alice, Bella vedendolo salire in macchina fece una faccia infastidita. Perchè quella Peyton si cacciava nei guai? E perchè Edward doveva aiutarla? Sbuffò. Rosalie attraverso il finestrino la fulminò con lo sguardo. "Cosa hai visto?" domandò Edward. "Peyton circondata da enormi lupi, i denti pronti, sembrava che si dovesse difendere." Intanto, Rosalie al volante stava infrangendo quasi la bariera del suono tanto andava veloce. In poco tempo i tre fratelli giunsero a La Push e videro Jasper, Emmet e Peyton da un lato dietro a Carlisle, dall'altro lato Paul e altri della sua tribù dietro a Billy Black. I due capifamiglia sembravano parlare, la lotta doveva essere finita nel momento dell'arrivo di Carlisle, pensò Edward. Si diressero verso la loro famiglia e poco dopo furono raggiunti anche da Esme seguita da Dorian e Becca, evidentemente spaventati. Carlisle stava parlando a Billy: "....ti assicuro Billy lei non conosceva l'accordo,te lo posso assicurare,un fatto del genere non si ripeterà più!" Billy Black disse: "Bene ora che sò come stanno le cose, spero che non l'accordo non venga infranto nuovamente. Bene Paul non deve dire nulla questa ragazza?" ed indicò Peyton. Edward notò che aveva un enorme ematoma sullo zigomo sinistro, una manica della felpa lacera e graffi su parte del braccio. Rimase fermo, nel cuore un impeto di punizione verso chi aveva fatto quello a Peyton, doveva trattenersi. Paul parlò: "Mi dispiace, non sapevo che tu non fossi di qui, ti chiedo scusa." Peyton rispose con voce ferma, mentre Dorian le cingeva la spalle, visibilemente arrabbiato contro Paul: " No! Sono io che mi devo scusare, ho invaso il vostro territorio.Non voglio giustificarmi,ma ti giuro non lo sapevo. Ora che lo so, starò alla larga. Scusatemi ancora. Mi scusi signor Balck" e gli porse la mano, Billy Black sorpreso positivamente le la strinse e sorrise, e aggiunse: "Accetto le tue scuse cara. Non si era mai visto un solo vampiro capace di tener testa a sette dei nostri. Bene ora che è tutto risolto possiamo tornare tutti alle nostre case. Arrivederci Carlisle!" Era chiaramente un congedo. Così ognuno puntò alla direzione per le proprie case. Edward mentre i Quileute si volgevano indietro per la riserva, notò che sette di loro, Paul compreso portavano segni di una grossa lotta. Possibile che Peyton avesse una tale forza da respingere sette licantropi e uscirne solo con un'ematoma e dei graffi? La guardò mentre parlava con la madre: "...mamma scusami non volevo ficcarmi di nuovo nei guai! Ti giuro non ne sapevo nulla! Scusami!" Becca l'abbracciò e le accarezzò il volto, intanto Dorian più tranquillizzato si rivolse a Carlisle e disse: "Mi vuoi spiegare questo diavolo di accordo e perchè mia figlia stava per essere sbranata colpita da sette uomini?" Carlisle spiegò l'accordo tra i Cullen e i Quileute, ed anche che molti di loro erano licantropi. Becca e Dorian rimasero in silenzio, non stupiti del fatto di aver appena incontrato dei licantropi, dopo tutto anche loro erano creature straordinarie. Così tutti i vampiri tornarono a casa Cullen. Era oramai sera, Peyton era in cucina si stava medicando le ferite, Esme e Becca le avevano detto di cambiarsi il bendaggio ogni due ore, per tenere più puliti i graffi. Anche se loro come vampiri avevano la pelle dura, i licantropi avevano una forza potentissima. Edward entrò in cucina e disse arrabbiato: "Cosa diavolo c'eri andata a fare laggiù? Perchè non riesci a stare ferma per un secondo?" era decisamente fuori di sè e nè lui nè Peyton capivano il perchè. Lei rispose alzando il tono della voce,ma non era arrabbiata: "Ero andata a correre nel bosco, mi sono spinta lontano a quanto pare e poi ho visto la spiaggia e ho deciso di andarci. Punto e basta! Quante volte ho detto che non lo sapevo, nessuno mi ha mai detto nulla! Mi spiace. E poi perchè ti arrabbi tanto?" "Mi arrabbio perchè se un'incosciente! Noi dobbiamo stare attenti per ogni cosa, non possiamo fare tutto ciò che ci passa per la testa! Siamo pericolosi!" fece Edward furente. "Ehi darmi dell'incosciente! Ho già chiesto scusa a tutti! Poi tu vieni a parlare a me di incoscienza? Non sono io che sto con un'umana dall'odore tanto invitante!" tuonò Peyton ora decisamente arrabbiata. "Non parlare di Bella! Non ne sai abbastanza! E poi anche tu sei stata con un umano! Ah scusa se ne è andato e indovina il perchè? Perchè sei un vampiro!" tuonò Edward, ma non appena ebbe terminato quella frase se ne paentì subito. "Hai finito?" fece Peyton con la voce che tremava ed uscì dalla cucina. Rosalie entrò in cucina qualche minuto dopo: "Sei un idiota! Come fai a dirle una cosa del genere? Tu non puoi darle dell'incosciente perchè lo sei anche tu! Lei è veramente dispiaciuta per quello che è successo oggi, crede di aver tradito la nostra fiducia e quella dei suoi genitori!" Edward non rispose subito, sapeva che ciò che aveva detto era stato molto meschino,ma poi con una voce più calma chiese alla sorella: "Come fai a sapere questa cosa?" E Rosalie: "Le ho chiesto come si sentiva dopo La Push invece di aggredirla e sgridarla come hai fatto tu! Sai quella ragazza mi piace molto. Credo di aver trovato un'altra amica, ovviamente dopo Alice!" Edward non aveva mai sentito difendere la sorella in maniera così accanita qualcuno al di fuori della famiglia, se ne stupì. "Rosalie mi spiace!" fece davvero rammaricato. Rosalie capendo il sincero pentimento del fratello disse con dolcezza: "Non devi dirlo a me!" E così anche lei uscì dalla cucina. Edward entrò piano in camera sua e vide Peyton sdraiata sul pavimento con le cuffie nelle orecchie, uno sguardo arrabbiato e pensieroso verso il soffitto. "Cosa ascolti?" fece lui,cercando di farle capire le sue intenzioni. Lei sembrò intendere perchè rispose: "Jaded degli Aerosmith" "Meravigliosa!" disse Edward e gli sorrise debolmente, ma prima che lei potesse fare qualsiasi cosa iniziò: " Peyton mi dispiace per quello che è successo in cucina! Scusami è solo che....che....insomma....mi ero davvero spaventato per quello che poteva accaderti!" "Grazie Edward! Lo apprezzo e scusami per quello che ho detto su te e Bella, hai ragione non ne so abbastanza!" e gli sorrise. E poi lei aggiunse: "Amici?" Amici? Ad Edward andava bene questa definizione? "Si amici! Dai raccontami tutto!" gli disse, per ora quella definizione gli poteva bastare, per ora si convinse che bastava. Doveva bastargli. Lei ritrovato il buon umore disse: "Solo se tu dopo mi racconti del barbecue!" e così iniziò a raccontare di ciò che le era successo a La Push e di come si era difesa. Non appena ebbe finito di raccontare, Edward le domandò stranito: "Hai detto che Paul ti ha chiamata subito vampiro, ma come ha fatto a capirlo?" Peyton scosse le spalle e fece indifferente: "Bhò ero stupita anche io! Forse mi ha vista correre! Ma dai ora tocca a te raccontami tutto!" Così Edward le riferì la sua giornata prima di arrivare a La Push, di come aveva rifiutato l'insalata di patate che tentavano di rifilargli ogni due secondi. Tutti e due ridevano di gusto, era tornato tutto a posto. L'atmosfera allegra fu interrotta dalla voce di Dorian che gridò: "Peyton stiamo per partire! Scendi!" i due ragazzi si diressero all'ingresso. Dorian stava già salutando gli altri. "Grazie di tutto Esme!" faceva Becca dandole un abbraccio, poi abbracciò Edward ed infine Peyton e le disse: "Mi raccomando tesoro fai la brava! Non ficcarti nei guai questa volta!" Poi Dorian abbracciò Peyton e le ordinò: "Fai tutto quello che ti dicono Esme e Carlisle, non fargli arrabbiare e non dare disturbo. E come ti ha già detto tua madre stai lontana dai guai!! poi rivolto a Carlisle "Amico grazie di tutto ci rivediamo presto!" e Carlisle rispose: "Certo Dorian stai tranquillo per tutto!" E così i Vender uscirono diretti all'aeroporto, dove Alice si era disposta ad accompagnarli. Edward e Peyton tornarono in camera a parlare di tutto quello che li passava per la testa. Si raccontarono di come avevano conosciuto Bella e Joshua, parlarono di musica, di baseball, di scuola. Edward si sentiva davvero bene mentre rideva, poichè Peyton stava imitando Dorian quando la sgridava. Dopo un pò Peyton gli disse: "Non è che te ne puoi andare per favore, vorrei farmi una doccia, devo apparire al meglio per la scuola, domani!" e lui rispose: " Certo...secchiona!!!" e lei gli rispose con una linguaccia divertita. Così Edward andò nella stanza di Emmet. Mentre era lì seduto su una poltrona, si avvicinò alla porta l'aprì piano per vedere Peyton che sgattaiolava con un telo addosso in bagno, bellissima con i capelli sciolti. Sapeva che era nuda. Un brivido scese per la schiena di Edward. Tornò a sedersi sulla poltrona a contemplare il cielo di notte, e pensava che non si era mai sentito così. Lui e Bella avevano mai passato un momento del genere? Così a parlare del tutto nella maniera più semplice possibile? Mentre si faceva queste domande, si ricordò che non aveva chiamato Bella come promesso. Per la prima volta nella sua vita si disse che Bella poteva aspettare, che le avrebbe spiegato tutto la mattina dopo a scuola, e tornò a guardare le stelle, con i pensieri rivolti a colei che era nel bagno di casa sua.
  
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