Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: warblerslushie    07/11/2019    2 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da diversi anni e Blaine sente il desiderio di creare una famiglia insieme, dal momento che stanno diventando adulti.
Tuttavia, tra le rispettive attività lavorative ed il fatto che Kurt non si sente ancora pronto per crescere dei bambini, le cose all'interno della famiglia Anderson-Hummel hanno subito un brusco rallentamento.
Ma cosa accadrà quando la coppia riceverà un'inaspettata notizia?
Tratto dalla storia:
"«N-non posso tornare con lui, Coop» gemette Blaine, arricciando la mano intorno al polso di Cooper «Non posso»
«Non devi farlo»
«I-io lo amo così tanto... ma lui n-non mi ama più»
«Blaine – »
«Perché n-non mi ama?»
Blaine pianse, tirando Cooper più vicino a sé, e con la mano buona strinse suo fratello in un serrato abbraccio, singhiozzando contro il colletto della sua camicia."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kurt si trasferì nel nuovo appartamento la prima settimana di Giugno, non molto tempo dopo il suo compleanno.

Tutti lo aiutarono a trasferirsi ed in un paio di giorni lasciò il vecchio appartamento e si stabilì con Blaine e Cooper ( il loro vecchio appartamento fu preso abbastanza rapidamente da una giovane coppia che cercava un posto per iniziare una nuova vita in una nuova città e Blaine fu grato che non dovessero più avere a che fare con quel posto, nonostante i tanti ricordi… belli e brutti… che avevano in quell’edificio).

Una volta che si fu sistemato, Kurt si ritrovò travolto dalla ridicola quantità di tempo che aveva da passare con Blaine.

Certo, le cose al lavoro erano in piena attività, ma Isabelle gli aveva detto di prendersela comoda e che lei e Chase si sarebbero occupati di alcuni suoi progetti soprattutto visto che la data prevista per il parto si stava avvicinando e che il tempo che avrebbero potuto passare da soli sarebbe diventato molto raro in futuro.

Perfino Cooper fece del suo meglio per restare fuori dai piedi, andando in giro per la città ed andando a degli appuntamenti con delle donne più giovani ed affascinate dalla sua celebrità e che trovavano il famoso attore di Hollywood, Cooper Anderson, irresistibile.

Diversamente da Cooper , Burt e Carole tornarono in Ohio, promettendo loro di tornare da loro quando la gravidanza sarebbe giunta al termine ( o quando Blaine sarebbe entrato in travaglio a seconda di quale delle due sarebbe arrivata prima).

Quindi, visto che erano tutti fuori dai piedi, i due uomini ebbero la possibilità di passare insieme dei bei momenti, sfruttandoli al meglio… e cioè parlando, facendo sesso e tutte queste cose fantastiche.

Kurt era estremamente felice di essere di nuovo con Blaine, visto che gli era mancato essere accanto al marito per tutto il tempo come al solito ed anche se aveva avuto molte difficoltà a capire come girare per l’appartamento ( come aveva fatto Blaine, aveva l’abitudine di sbattere contro i muri non conoscendo bene il posto) gli piaceva davvero molto la sua nuova casa.

Sembrava piacere anche a Jennycat che era anche molto eccitata di essere di nuovo accanto a Blaine, rifugiandosi costantemente contro il suo pancione mentre dormivano… e Kurt aveva fatto tantissime e bellissime foto come prova.

Tuttavia, una cosa che Kurt non si sarebbe aspettato ( anche se in realtà avrebbe dovuto sapere che sarebbe successo) fu che durante l’ultimo mese di gravidanza, Blaine era diventato piuttosto depresso.

Assolutamente infelice.

Essere incinto durante una calda ed afosa estate era terribile; Blaine non era mai a suo agio nemmeno con l’aria condizionata a pieno ritmo mentre stava sdraiato nella loro camera da letto con indosso solo un paio di slip troppo stretti.

Ma quando la temperatura salì intorno ai 35 gradi , Blaine divenne incredibilmente infelice, lamentandosi continuamente mentre faticava a trovare un posto fresco dove potersi stendere e rilassare.

Per la seconda settimana di Giugno ( Blaine era ormai alla 35 settimana)  le cose tra loro si inasprirono un po’.

Kurt cominciò a tornare a casa da un marito scontroso che si lamentava in continuazione della mani e dei piedi gonfi e di quanto odiasse il fatto che fosse sempre sudato.

Kurt si sentì perfino in colpa quando, entrando in casa, trovò Jennycat chiusa fuori dalla porta della camera da letto su cui era attaccato un biglietto in cui si implorava chiunque fosse arrivato a casa di non lasciarla entrare perché faceva troppo caldo avere un gatto steso su di te con un tempo così terribile.

Un particolare pomeriggio, poi, mentre il sole splendeva e c’erano più di 35 gradi di umidità, Kurt tornò a casa , trovando di nuovo Jennycat appollaiata fuori dalla porta con lo stesso biglietto appiccicato al muro.

Facendo schioccare la lingua contro il palato, Kurt guardò il biglietto e la gatta, prima di sospirare.

“Il paparino cattivo ti ha chiuso di nuovo fuori dalla stanza?” chiese e, prendendo in braccio la gatta, aprì silenziosamente la porta della loro camera da letto.

Blaine era steso sul loro letto di fronte a lui, quasi completamente nudo a parte un paio di boxer della taglia sbagliata.

La pelle luccicava a causa del sudore ed il suo viso era completamente rosso.

“Per favore… non portarla dentro” lo implorò l’uomo incinto, la voce incrinata dalle lacrime.

Kurt si voltò immediatamente per posare il gatto in corridoio prima di chiudere la porta per poi raggiungere l’emotivo marito.

“Aww… tesoro. Cosa c’è che non va?”

“Mi sento uno schifo” piagnucolò Blaine, cercando di trattenere le lacrime e si passò una mano sul pancione e rabbrividì.

“Sono così sudato e puzzo… ed è così difficile per me muovermi e… e guarda il mio stomaco, Kurt! Ho delle smagliature! Delle smagliature!”

Kurt si chinò per guardare il punto che Blaine stava indicando e sospirò, ruotando gli occhi quando vide soltanto delle minuscole linee rosse da entrambi i lati della parte bassa del pancione di suo marito.

Erano solo un paio di linee, ovviamente nuove visto che non c’erano prima, ma ce n’erano abbastanza per far scoppiare Blaine.

“Amore… sono piccole… probabilmente spariranno in un paio di settimane dopo la nascita del bambino”

“Non puoi saperlo! Il mio copro non sarà mai più lo stesso.  Avrò la pancia, floscia e con le smagliature. Diventerò grasso e ti chiederai perché sei rimasto con me”

“Baby, no!” sussurrò Kurt, chinandosi per baciare l’appiccicaticcia guancia di Blaine.

Passò una mano tra i capelli bagnati del marito e sospirò.

“Sei bellissimo, soprattutto ora che sei incinto di nostro figlio… sei così bello e non me ne frega nulla se hai le smagliature o la pancia o altro.

Sarai sempre bellissimo per me”

“Si.. si è facile per te dirlo, Adone” disse Blaine mettendo il broncio e sbattendo rapidamente gli occhi.

Kurt asciugò attentamente il sudore e le lacrime dalle guance di Blaine e poi si stese sul letto accanto a lui, facendo attenzione a non avvicinarsi troppo nel caso stesse esagerando.

“Come mai non vuoi far entrare Jennycat? È qui in corridoio che aspetta che tu la faccia entrare”

“Fa così caldo, Kurt… fa dannatamente caldo e lei vuole stendersi su di me tutto il tempo e… e so che sente la mia mancanza ed anche a me manca… ma lei è così pelosa ed io sono sudato e lei lascia peli dappertutto su di me… e qui dento fa troppo caldo! Mi dispiace per lei che continua a miagolare e a grattare sotto la porta… ma non puoi capire… fa solo troppo caldo per coccolarla!”

Kurt sorrise , concordando col lamentoso marito; dolcemente poggiò una mano sul pancione di Blaine , aggrottando le sopracciglia quando sentì quanto fosse calda la sua pelle.

Il bambino si mosse un po’ al tocco, facendo lamentare Blaine, per poi calmarsi.

Kurt si accigliò.

“Penso che anche lui sia sfinito”

È stretto li dentro… è schiacciato contro tutti i miei organi ed entrambi siamo scomodi.

Onestamente , non vedo l’ora di partorire perché è una rottura”

“Mi dispiace che tu non ti senta bene” disse a bassa voce Kurt, baciando di nuovo i ricci di Blaine, prima di iniziare a togliersi i vestiti per mettersi qualcosa di più fresco.

Blaine lo guardò per un momento prima di girarsi su un fianco per accoccolarsi un po’, poi un piccolo gemito uscì dalle sue labbra.

“Questo ha fatto male”

“Cosa ha fatto male?” chiese Kurt , lasciando cadere sul pavimento i pantaloncini che stava per indossare.

Vide Blaine fare una smorfia prima di attraversare di corsa la stanza per salire, freneticamente, sul letto e poggiare una mano sul pancione di Blaine.

“Cosa ti fa male?”

“Queste stupide contrazioni di Braxton Hicks… ne ho avute un po’ negli ultimi giorni… questa qui… questa qui non è stata piacevole”

“Sei sicuro che non fosse una vera contrazione’”

“Beh… se ne avrò un’altra presto… probabilmente lo era, ma penso che fosse solo una di quelle di Braxton… non devi preoccuparti.

Va a metterti i pantaloncini”

Kurt aspettò qualche minuto nel caso succedesse qualcosa, ma Blaine gli fece cenno di andare per poi stendersi sull’enorme letto, tipo stella marina.

Fuori dalla porta, Jennycat miagolava e grattava con le zampe, facendo sentire in colpa Blaine e Kurt per averla lasciata in corridoio; ma dopo qualche minuto in cui continuò a piagnucolare, la gatta se ne andò in giro a fare altro.

Una volta che se ne fu andata, Kurt salì sul letto accanto a Blaine, che stava quasi per crollare dal sonno, e cominciò a spalmare del burro di cacao sulla pelle tesa del pancione di suo marito.

“Questi segni spariranno, sai? Sei stato davvero bravo a tenere la pelle sempre idratata e sei riuscito a tenerle lontane per molto tempo… ora si sono formate solo perché stai per partorire ed il bimbo sta crescendo molto”

“Uh…Huh…” disse Blaine assonnato, sbattendo gli occhi scuri mentre Kurt massaggiava il suo pancione.

“È bellissimo”

“Bene” sussurrò Kurt.

Passò le mani sui fianchi di Blaine, mordendosi il labbro quanto sentì, sotto le mani, la pelle ancora più calda.

“Sei bollente , tesoro… accidenti, scotti!”

“Sono un’incubatrice umana” borbottò Blaine, chiudendo gli occhi, “ come quelle che si usano per le uova ancora non schiuse dei pulcini… solo che la mia è umana e…”

“Oh Blaine… vai a dormire amore…. Stai iniziando a blaterare.”

“Okay”.

Kurt ridacchiò tra se ed una volta che sentì il respiro di Blaine regolarizzarsi, poco dopo avergli detto di andare a dormire, e che la crema si fu assorbita, Kurt si sentì sfinito.

Sbadigliando, lanciò di lato la bottiglia di burro di cacao e si stese accanto a suo marito, attento a non avvicinarsi troppo per evitare che il calore in più lo svegliasse, ma strinse comunque la sua mano , intrecciando le dita gonfie di Blaine con le sue.

“Ti amo”.



“Tesoro perché non sei a letto?”

Blaine alzò lo sguardo dal libro e sospirò, scivolando sul divano così che Kurt potesse sedersi e accoccolarsi  a lui.

“Il bambino ha il singhiozzo e mi ha svegliato”

“Il singhiozzo?”

“Si.. vieni a sentire”

Kurt si sedette accanto a suo marito e lo tirò sul suo grembo, avvolgendolo con un braccio e poggiò una mano sul pancione.

Immediatamente, sentì questi strani, piccoli movimenti leggermente diversi dai soliti calci o pugni ed in più erano molto frequenti.

Quando sul suo viso apparve un’espressione confusa, Blaine rise, facendo tremare il suo corpo contro quello di Kurt.

“Lo hai sentito? Ha il singhiozzo… povero piccolino”

“È questo quello che senti quando il bambino ha il singhiozzo?”

“Si… lo ha tipo da un’ora , ora… no so come farlo smettere… cioè l’ultima volta che lo ha avuto è passato da solo quindi… spero solo passi presto.

È stanco e lo sono anche io”

Kurt sorrise e strofinò la testa contro il collo di Blaine, respirando il suo profumo mentre Blaine sfogliava un libro di nomi per bambini.

“Hai già trovato qualche nome?”

“No… e tu? Hai pensato a qualcosa?”

“No, niente”

“Questo piccolino nascerà con il singhiozzo e senza nome.

Non lo avrà fin quando non farà un mese. Vedrai!”

“Forse prima di poter scegliere il suo nome, abbiamo bisogno di vederlo .

Sai… come nei film.

La gente decide un nome e poi il bambino nasce e non assomiglia al nome che avevano scelto.

E se fosse così anche per noi?

Cioè… dovremmo sceglierne un paio e quando nascerà… lo sapremo!”

“In realtà è quello che stavo pensando anche io.

Non voglio scegliere un nome che poi non è adatto a lui.

Deve avere un nome degno di lui… cioè… non lo chiamerò Patrick se poi non assomiglia ad un Patrick, sai?”

“Bene… perché a me non piace il nome Patrick comunque!”

“Kurt!”

“Lo sto solo dicendo”

“Ma… e se poi assomiglia a Patrick?”

“Beh… allora dovrà solo assomigliare a qualcun altro”

Blaine ridacchiò e spintonò la gamba di Kurt, chiudendo il libro per lanciarlo di lato e si accoccolò di nuovo tra le braccia di suo marito.

“Non lo chiamerò Junior o Chip… Cooper può andare al diavolo!”

Kurt sorrise.

“Immagino che lo capiremo quando nascerà.

Mancano solo 3 settimane  e mezzo.”

“Si… e non abbiamo ancora finito tutte le lezione del corso prenatale”

“Lo capiremo” lo consolò Kurt, stringendo le braccia attorno a Blaine per stringerlo più forte, “ Altrimenti possiamo sempre chiamarlo Patrick…”

Blaine ridacchiò.

“… Junior o Chip mentre impariamo a fare i genitori”

“Sei un idiota”

“Mi ami”

“Si”



Per le successive due settimane, Blaine dovette affrontare il singhiozzo del bambino, gli orribili crampi alle gambe ( di quelli che erano così atroci da farlo svegliare e piangere dal dolore), che facevano spaventare tanto Kurt, ogni singola volta, ed altri disagi degli ultimi giorni di gravidanza.

Era così vicino al traguardo, poco più di una settimana e mezzo ancora, ma sembrava come se fosse in ritardo.

I giorni e le notti sembravano lunghissimi come se si fossero mescolate insieme per tutto il tempo.

Non riusciva a dormire, aveva sempre forti bruciori di stomaco e quasi tutte le notti restava steso sul letto completamente sveglio, sudato e dolorante, a causa delle contrazioni di Braxton Hicks.

Kurt, cercando di fare attenzione più che poteva,  faceva del suo meglio per aiutare Blaine, ma c’era davvero così poco che poteva fare visto che la maggior parte dei disagi di Blaine erano causati dal peso del bambino dentro di lui e dal modo in cui il suo corpo si stava preparando per il parto.

Il più delle volte, era come se Blaine galleggiasse  tra il dormiveglia e l’essere completamente sveglio.

Cominciò ad addormentarsi la sera tardi per essere poi svegliato da forti crampi allo stomaco o dei terribili crampi al polpaccio che lo facevano gemere di dolore e, per il resto della notte, rimaneva sveglio seduto in salotto con Jennycat mentre Kurt e Cooper dormivano nelle loro rispettive camere.

A volte Kurt si svegliava in un letto vuoto e trovava suo marito addormentato sul divano, così faceva del suo meglio per non disturbare Blaine sapendo quanto fosse raro e prezioso il suo riposo ora che l’uomo incinto soffriva di insonnia ed altri dolori; ma poi Blaine si svegliava a causa di un crampo o perché aveva la sensazione di dover vomitare e quindi tutto era inutile.

Verso la fine di Giugno, quando una corrente d’aria fredda proveniente dal Canada arrivò a New York, portando temperature più fredde e clementi, Blaine passò molto tempo a passeggiare , da e verso l’edificio delle loro sedute di terapia di gruppo ( continuavano ad andare perché sentivano di averne ancora bisogno nonostante le cose tra loro andassero bene) e verso altri posti in giro per la città.

Kurt lo accompagnava ogni singola volta, ma Blaine gli diceva che stava bene e che sarebbe andato tutto bene.

Kurt, naturalmente, andava comunque.

Poi, una settimana prima della data di scadenza ( giusto un paio di giorni dopo il 4 Luglio, che nessuno aveva festeggiato visto che Blaine era esausto e soffriva molto per il dolore ai fianchi) Blaine e Kurt andarono al loro ultimo appuntamento con l’ostetrica prima della nascita del bambino.

La dottoressa Banes vedeva abbastanza spesso Blaine da quando aveva superato la 36 settimana, quindi non è che non si vedessero mai eppure quando entrò nella stanza, quel giorno, sorrise ed elogiò i due uomini.

“È l’ultima settimana. Il bambino nascerà da un momento all’altro”.

“Lo ha detto anche l’ultima volta” borbottò Blaine, piegandosi in avanti quando iniziò una delle contrazioni di Braxton Hicks.

Kurt accarezzò la sua schiena e mormorò: “un’altra contrazione?”

“Le odio… vorrei solo avere quelle vere così che tutto sarà finito”

La dottoressa sorrise comprensiva verso Blaine.

“La maggior parte delle persone non vede l’ora di partorire perché nelle ultime settimane di gravidanza di avviliscono, ma poi… quando nasce il bambino sentono la mancanza della gravidanza.”

“Si come no…” mormorò sottovoce Blaine e la Banes ridacchiò, aiutando il ragazzo a stendersi per poter controllare il battito cardiaco del bambino e fare l’ecografia.

Mentre passava la bacchetta sul pancione incredibilmente gonfio di Blaine, Kurt guardava, con meraviglia, suo figlio muoversi .

Era enorme ora; Blaine pensava pesasse sui 3,5 kg e sembrava così diverso , sullo schermo , dalle precedenti ecografie.

Inoltre, videro anche qualche altra cosa durante l’ecografia: dei piccoli ciuffi bianchi sulla nuca del bambino.

“Quelli sono i suoi capelli” disse la Banes, la prima volta che Kurt indicò quei ciuffi, “ sembra che ne abbia tanti”.

E Blaine si lamentò scherzosamente.

Erano davvero emozionati di vedere quanti capelli avesse il bambino.

Soprattutto Kurt, che sperava tanto che loro figlio nascesse con i capelli neri e con dei ricci ribelli.

Blaine, dall’altra parte, sperava che loro figlio avesse dei meravigliosi capelli castani e lisci come l’altro suo papà.

Naturalmente, non lo avrebbero saputo fin quando il bambino non fosse nato; ma il mistero li eccitava e perfino la loro famiglia aveva cominciato a scommettere sui capelli del loro bambino. ( Stava vincendo Blaine visto che solo lui e Finn pensavano che avrebbe avuto i capelli di Kurt).

Sorridendo, Kurt baciò la mano di Blaine e fece alla dottoressa una semplice domanda, una che avrebbe sicuramente irritato suo marito.

“I suoi capelli sembrano ricci o…”

“Avrà i tuoi capelli, Kurt” mormorò, esasperato Blaine.

Kurt baciò di nuovo la sua mano ed ascoltò la dottoressa dirgli, di nuovo, che era difficile dirlo visto che i capelli stavano fluttuando nel liquido amniotico; ma erano lunghi, quindi il bambino avrebbe avuto, quasi sicuramente, molti capelli.

Sorridendo, Kurt guardò la dottoressa fare tutto quello che doveva e che, una volta che ebbe finito, chiese a Blaine se avesse qualche domanda da farle e poi li salutò una volta che il loro appuntamento era finito.

Sulla strada di casa, Kurt camminava al fianco di Blaine e guardava suo marito che era insolitamente silenzioso e con lo sguardo fisso, come se fosse in un mondo tutto suo.

“Tutto bene?”

Blaine lo guardò per un attimo e poi riportò lo sguardo nel vuoto.

“Pensavo a quando fosse strano per un uomo andare in travaglio”

“Cosa intendi?”

“Beh… sai, ho fatto tutti quei meravigliosi esami per la gravidanza come fa una donna, ma dal momento in cui… beh sai… non c’è ancora nulla li da cui possa uscire il bambino… e non c’è un modo per poter dire se sono in travaglio o meno fin quando non inizieranno le vere contrazioni.

Del tipo…potrei essere in travaglio proprio adesso e fin quando non iniziano le vere contrazioni , il canale temporaneo per il parto non si formerà affatto.

Per lo meno una donna si dilata quando va in travaglio e loro possono monitorarla.

Io devo aspettare fin quando non inizia il vero travaglio anche solo per fare qualcosa.

“Ma la Banes e Laura ci hanno detto che lo capirai sicuramente quando sarai in travaglio… hanno detto che la formazione del canale del parto è molto dolorosa quindi quando comincerà, lo saprai.”

“Oh si… non vedo proprio l’ora”.

“Forse potresti prendere qualche antidolorifico”

“No!” lo interruppe Blaine, guardando Kurt con occhi spalancati.

“So che ne abbiamo parlato durante il corso, la settimana scorsa, ma non voglio usare gli antidolorifici a meno che non abbia davvero bisogno di un cesareo e per questo gli antidolorifici sono obbligatori quindi… ma se posso partorire naturalmente… beh questo è quello che voglio.”

“Ne sei sicuro?”

“Mi hanno dato così tante e diverse medicine mentre ero in ospedale dopo la caduta e non voglio prenderne altre prima di partorire.

È stato già esposto a così tanti medicinali ancora prima di nascere”

“Ma molte persone …”

“Quelle persone non sono me, Kurt!” disse Blaine, fermandosi sul marciapiede per guardare suo marito, “non voglio antidolorifici. Voglio fare la cose in modo naturale e se non funziona allora parleremo di medicine… ma non fino ad allora “.

“Okay”

“Io… solo… non intendevo prendermela con te.

Solo… sono stanco, così tanto, e non voglio essere stanco e sotto farmaci mentre partorisco, sai?

Voglio solo essere sveglio e presente durante il tutto e come posso farlo se sono sfinito dal cocktail di farmaci che avrei in corpo?”

“No, no… hai ragione… lo capisco” concordò Kurt, prendendogli la mano, “nessun antidolorifico. Se questo è quello che vuoi, allora sarà quello che avrai.

Sei tu che partorirà…

Si fa come dici.”

“Sono contento che la pensi così”

“Io sono contento che tu sappia quello che vuoi per quando andrai in travaglio… potrei essere completamente inutile in quel momento”

Blaine lo schernì giocosamente, allontanandosi da lui per colpirlo , dolcemente, sul petto.

“Spero di no… ho bisogno che tu ti assicuri che io non dia di matto per il dolore o altro”

“Farò del mio meglio, ma potrei anche voler vomitare o altro se tu dovessi dare di matto”

“Forse dovremmo darle a te le medicine allora…” scherzò Blaine, intrecciando le dita con quelle di Kurt mentre si dirigevano verso la metropolitana.

Kurt rise e scosse la testa, chinandosi per baciare la nuca di Blaine.

“Si… avrò bisogno di tutte le medicine che vorranno darti… quando partorirai, sarò io quello strafatto”

“Si certo… vedremo”

Entrambi gli uomini ridacchiarono per la loro stupidità e si avviarono nella stazione della metro, stringendosi l’uno all’altro mentre aspettavano, tra la folla, l’arrivo del treno.

Kurt guardava suo marito accanto a lui, ( Blaine indossava una maglietta a tinta unita , troppo aderente, e dei pantaloncini ) e sorrise.

Blaine aveva una mano sul fondoschiena a supporto mentre l’altra era avvolta al braccio di Kurt ed il suo pancione teso e gonfio, era incantevole ed in bella mostra.

Tra una settimana, tutto sarebbe finito e Blaine sarebbe tornato il vecchio se ed avrebbe avuto un bambino e le loro vite sarebbero cambiate per sempre.

Mentre guardava Blaine spostare la mano dalla schiena al suo pancione per accarezzarlo dolcemente, Kurt realizzò quando gli sarebbe mancato vedere Blaine incinto.

Gli sarebbe mancato non potersi più accoccolare a Blaine e tenerlo stretto a se mentre il loro bambino ancora non nato , scalciava al tocco.

Gli sarebbe mancato non poter più massaggiare col il burro di cacao la pelle tesa ed irritata del pancione di suo marito e , più di tutto, gli sarebbe mancata la loro intimità e quanto fossero cambiate le cose tra loro.

Aveva la sensazione che il loro legame fosse diventato ancora più forte e loro più vicini ora che avevano attraversato l’inferno e ne erano usciti.

Quando avevano iniziato questo viaggio, Kurt era stato così immaturo e spaventato, ma ora era pronto.

Blaine era stato agitato e con il cuore spezzato, ed ora era pronto per tutto.

Erano cambiati e cresciuti tutti e due e sembrava che il bambino li avesse riavvicinati, se tutto questo aveva un senso.

Fissare Blaine ora, e vedere tutti i cambiamenti che aveva fatto per poter far nascere il loro bambino ( anche se il bambini non era ancora nato) fece battere forte il cuore di Kurt.

Osservava i cambiamenti nel corpo di Blaine, i suoi ridicolosamente ( ora) lunghi e ricci capelli ( che senza gel si arricciavano sulla fronte e sulle orecchie come se fosse un aureola ed era così bello da restare senza fiato) e a quanto fosse meraviglioso Blaine incinto.

“Ti amo” gli sussurrò , fissando Blaine che gli sorrise stanco e gli ripeteva quelle parole che Kurt amava tanto sentire.

“TI amo anche io”



Cinque giorni prima della scadenza, Blaine si sentì come se fosse stato risucchiato in un vortice e risputato in un mondo sporco, disordinato e sudicio.

Niente , in casa, sembrava abbastanza pulito per l’arrivo del bambino , così passarono tutta la mattina, tutto il pomeriggio e tutta la sera a pulire da cima a fondo , l’intero appartamento.

Spolverò, passò l’aspirapolvere, strofinò, e, quando non riusciva a fare qualcosa, c’erano Kurt e Cooper ad aiutarlo.

Passarono la giornata a pulire l’appartamento per preparare tutto per l’arrivo del bambino e per quando iniziò il telegiornale in tv, i tre uomini erano completamente sfiniti a causa del duro lavoro.

Kurt e Cooper erano stesi sul divano , mezzi addormentati, dedicando poca attenzione al giornalista che continuava a parlare del prezzo della benzina.

Nel frattempo, Blaine era seduto sulla poltrona con le braccia poggiate sul ventre; le dita accarezzavano piano il pancione mentre Blaine lo fissava.

“Grazie per aver lavato i tappeti prima, Cooper”

“È stato un piacere, schizzo. Spero siano abbastanza puliti per i tuoi standard”

“Sono immacolati… ho apprezzato il tuo grande impegno e …e grazie per aver pulito il bagno e la vaschetta di Jennycat, Kurt.

Avrei potuto farlo io ma non mi è permesso fare queste cose, quindi….”

“ Non te lo avrei comunque lasciato fare” disse a bassa voce Kurt, sbattendo lentamente le palpebre mentre lui e Blaine si fissavano l’un l’altro.

Blaine sbadigliò, stropicciandosi gli occhi un attimo, prima di tirarsi su, con attenzione, dalla poltrona e stiracchiarsi; si voltò poi verso Kurt con un dolce sorriso sul volto.

“Vado a letto. Vuoi unirti a me?”

“Ugh… se vuoi due state per far sesso, vi prego… fatelo in silenzio.

Non voglio sentire tutto , stasera… ho bisogno di dormire.”

Blaine lo guardò arrabbiato.

“Non faremo sesso… sono troppo stanco per questo… volevo solo vedere se Kurt voleva venire a letto nella nostra camera da letto prima di addormentarsi sul divano con te.

Smettila di dire cavolate”

Kurt ruotò gli occhi a causa del battibecco tra i due fratelli e poi si tirò su, chinandosi per baciare Blaine prima di lasciare lui e Cooper , in salotto, che continuarono a litigare.

Qualche minuto dopo, Blaine entrò in camera da letto e chiuse la porta, dirigendosi nel bagno privato per lavarsi i denti.

Si chinò verso Kurt, impegnato con la sua routine idratante serale e gli diede un bacio al sapore di menta fresca prima di tornare in camera da letto; salì sul letto e rotolò verso la sua parte di letto in attesa di Kurt per potersi accoccolare a lui.

“Vuoi sistemarti a cucchiaio?” chiese Kurt mettendo un po’ di crema sotto gli occhi.

“Si… se non ti dispiace.

Mi fa male la schiena e forse se ti pressi contro di me, il tuo calore potrebbe farmi sentire meglio.”

“Posso farti un massaggio” disse Kurt, ma Blaine scosse la testa e disse:

“No… è solo uno stupido mal di schiena, passerà.

Penso sia colpa di tutto il lavoro pesante fatto oggi.

Passerò da solo coma al solito.”

“Ok… se ne sei sicuro” disse Kurt si infilò sotto le coperte e tirò Blaine più vicino.

Sistemò le coperte su di loro, grato che quella notte fosse più fresca di quanto non fosse stato nei giorni precedenti e chiuse gli occhi, poggiando il naso contro la nuca di Blaine.

Suo marito sospirò felice e Kurt sorrise, baciando la delicata pelle sotto l’orecchio di Blaine prima di chiudere di nuovo gli occhi e crollare in un sonno profondo.



Quattro giorni prima della data di scadenza, o , approssimativamente alcune ore dopo essersi addormentato, dopo aver passato la giornata a pulire casa il giorno prima, Blaine si svegliò all’improvviso.

L’intero appartamento era mortalmente silenzioso a parte il leggero ronzio del climatizzatore e Blaine sbatté le palpebre per abituarsi al buio pesto della loro camera da letto.

Kurt era accora accoccolato dietro di lui, un braccio avvolto protettivamente alla sua vita, il respiro lento e leggero contro il suo orecchio mentre dormiva.

Ai piedi del letto c’era Jennycat, acciambellata ai piedi di Blaine, e quando lo sentì muoversi, si stiracchiò ed iniziò a fare le fusa avvicinandosi al suo padrone ormai sveglio.

“Che ore sono?” chiese Blaine a nessuno in particolare, la voce ancora assonnata.

Sbatté le palpebre ancora un po’, cercando di far abituare i suoi occhi all’oscurità e poi si allungò sul comodino per prendere il cellulare, accigliandosi quando vide che erano solo le 4 del mattino.

“Mi sono svegliato troppo presto” borbottò , rotolando sulla schiena e poggiando la mani a coppa sul suo pancione.

Non appena toccò la parte superiore del pancione, fu travolto da un’improvvisa sensazione di rigidità accompagnata da un’ondata di dolore.

Oh Dio.

Chiuse gli occhi e piagnucolò, in attesa che il dolore si placasse, prima di provare a muoversi di nuovo.

Una volta che il dolore fu passato, fece dei respiri profondi e spostò Jennycat così da potersi sedere.

Non appena si mise seduto, una sensazione pungente e di bruciore sembrò laceragli la metà inferiore, così ansimò forte, piegandosi in avanti per cercare di lenire il dolore al sedere.

Oh mio dio, Oh dio, Oh dio, Oh dio.

Lamentandosi , si trascinò fino al bordo del letto e poi spostò le gambe di lato prima di collassare sul pavimento in posizione ricurva sulle sue ginocchia, una mano poggiata sul pancione mentre con l’altra stringeva pietosamente la moquette.

Non era sicuro di quanto tempo fosse rimasto in quella posizione prima che un’altra ondata di dolore lo travolse seguito immediatamente da un dolore acuto nelle parti basse.

Incautamente, singhiozzò e boccheggiò quando il dolore cominciò ad affievolirsi.

“Kurt?” piagnucolò, sporgendosi leggermente per vedere se riuscisse a sentire suo marito muoversi sul letto.

Non sentì nulla, quindi provò di nuovo, piagnucolando il nome di Kurt ancora ed ancora fin quando non sentì il letto cigolare.

“T…tesoro? Blaine… dove sei?”

“Kurt...” disse con tono strozzato Blaine ed immediatamente la lampada sul comodino si accese e Kurt rotolò dall’altra parte del letto, gli occhi blu assonnati spalancati per lo shock.

"Oh dio, Blaine!"

L’uomo più giovane si afferrò lo stomaco ed abbassò la testa, vergognandosi per l’espressione di dolore sul viso, ma era insopportabile e riuscì a malapena dal trattenersi dal trasformarsi in un disastro piangente.

Riuscì a sentire Kurt alzarsi dal letto e crollare sul pavimento accanto a lui, ma non si mosse, ma aspettò di sentire le mani di Kurt su di lui, prima di gemere forte.

“Fa male…”

“Tesoro… sei in travaglio?”

“Io… non… non lo so… credo… credo di si… fa così male!”

“Okay amore, resta qui.

Vado a svegliare Cooper e a chiamare la dottoressa Banes… torno subito , okay?”

“Okay”

Blaine sentì la porta sbattere contro il muro quando Kurt la spalancò e dal pavimento riuscì a sentire i passi di Kurt su per il corridoio mentre correva verso la stanza di Cooper.

Un’altra fitta di dolore attraversò il suo pancione così urlò, arcuando la schiena quando sentì’ dolore anche li; dopo qualche secondo un paio di mani forti si poggiarono sulla sua schiena, cominciando ad accarezzare la sua testa.

Blaine alzò lo sguardo e vide Cooper e Kurt che lo fissavano, entrambi con occhi spalancati per la paura.

“Sto chiamando la dottoressa Banes, tesoro… solo… respira, okay?”

“Non appena Kurt finirà di parlare con loro ti porteremo in ospedale, okay piccolo? Stai andando alla grande… continua a respirare.”

Blaine ricacciò indietro le lacrime ed abbassò di nuovo la testa, sibilando per il dolore che gli attraversò il corpo dolorante.

Cooper stava massaggiando la sua schiena, Kurt farneticava al telefono e Blaine riusciva a sentire il suo cuore battere forte nella sua martellante testa.

Era così… era in travaglio.

Il bambino stava per nascere.

E Blaine era fottutamente spaventato.



Note

Ed eccoci al 27 capitolo ... ormai manca poco alla fine e Blaine sta per partorire...

Andrà tutto bene?

Come chiameranno il bambino?

Tutto alla prossima puntata... ops capitolo....

Buona lettura!!!  
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: warblerslushie